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View Full Version : La busta di plastica nel mondo


Daemonarch
12-01-2008, 14:16
Dal primo gennaio a Tisbury, un villaggio del Wiltshire, non si usano più le buste di plastica. Non si tratta di un provvedimento calato dall'alto. I 2 mila abitanti hanno convenuto d'andare al supermercato portandosi da casa la borsa della spesa. Di tela, di carta, di paglia. Non di plastica e non usa e getta. Quel che si dice una minoranza virtuosa.

In Cina si usano 3 miliardi di buste di plastica al giorno. Il consumo pro capite di shopper è inferiore rispetto all'occidente ricco ma, moltiplicato per un miliardo e 300 milioni di abitanti, l'impatto ambientale è imponente e di lunga durata (una busta di plastica serve per una manciata di muniti e dura una vita). Si aggiunga il costo della materia prima - il petrolio - da cui si ricavano le plastiche da imballaggio. La Cina ne brucia a questo scopo 37 milioni di barili l'anno. Ci sono questi due fattori dietro la decisione del governo cinese, annunciata a sorpresa martedì scorso, di mettere al bando dal primo giugno i sacchetti di plastica più sottili (sotto 0,025 millimetri di spessore) e di «tassare» quelli più robusti. Per disincentivarne l'uso, i negozianti dovranno addebitare il costo del sacchetto ai clienti.

L'Australia ieri si è messa sulla scia della Cina. Il neo ministro dell'ambiente Peter Garrett ha annunciato un piano per ridurre drasticamente entro la fine dell'anno l'uso dei sacchetti di plastica. Un segnale doveroso per il centro sinistra che lo scorso novembre ha vinto le elezioni grazie ai temi ambientali (gli elettori hanno punito il governo di destra ostile al protocollo di Kyoto). Garret non è entrato nei particolari di un piano che discuterà ad aprile con i rappresentanti dei sei stati e dei due territori in cui è articolata l'Australia. Si è limitato a dire che «personalmente» preferisce mettere al bando i sacchetti di plastica piuttosto che farli pagare ai consumatori. D'accordo con il ministro, riferisce l'agenzia Reuters, Ian Kiernan, presidente dell'associazione Clean Up Australia che cita il caso dell'Irlanda, dove dal 2002 sui sacchetti di plastica grava una tassa scaricata ovviamente sui consumatori. «Il disincentivo all'inizio ha funzionato, ma nel lungo periodo l'effetto sta scemando». Non sappiamo quanti sacchetti di plastica usino ogni giorno venti milioni di australiani. Secondo il ministro, nel quasi continente ce ne sarebbero in giro (nei posti sbagliati) circa 4 miliardi.

Da tempo la città di San Francisco ha vietato i sacchetti di plastica nei negozi di alimentari. Questa settimana l'amministrazione di New York ha votato una legge che obbliga i grandi negozi a dotarsi di contenitori per riciclare i sacchetti di plastica. A Londra stanno per scattare divieti e disincentivi. Il Giappone, sull'esempio irlandese, ha messo un'imposta sulle buste di plastica. Sudafrica, Uganda e persino il Bangladesh hanno adottato misure per liberarsi dalla buste invasive.

E in Italia? Interrogarsi sulle buste di plastica mentre la Campania soffoca sotto tonnellate di immondizia è quasi patetico (eppure gli imballaggi costituiscono una quota sempre più consistente dei rifiuti). Annegata nella passata finanziaria c'era la messa al bando entro il 2010 dei sacchetti di plastica, con l'obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti e incentivare l'industria dell'agri-tech (sembra che dal mais si possano ricavare sacchetti davvero biodegradabili, senza dover aggiungere metalli pesanti). In un anno nulla è stato fatto per concretizzare l'impegno fissato dalla finanziaria.

I dati sui sacchetti di plastica sono piuttosto ballerini. Secondo Legambiente, ogni anno nel mondo se ne producono 500 miliardi. L'Italia ne sforna 300 mila tonnellate, l'equivalente di 430 mila tonnellate di petrolio e di 200 mila tonnellate di CO2 emesse in atmosfera. Nel nostro paese, sempre ogni anno, finiscono tra i rifiuti 2 milioni di tonnellate di plastica e vengono consumati 4 miliardi di sacchetti. Tempi di degrado delle buste di plastica tra i 10 e 20 anni.


Fonte: Il Manifesto

Jammed_Death
12-01-2008, 14:35
la busta di plastica è comodissima da utilizzare per la spazzatura dopo :D

in italia la busta di plastica viene tassata. In certi market ve la fanno pagare subito, in certi viene ammortizzata nei prodotti venduti. La soluzione? boh io sono italiano, noi non sappiamo nemmeno risolvere un problema di rifiuti...potremo portare tutte le nostre buste di plastica in francia\danimarca\svezia\germania ecc ecc

teogros
12-01-2008, 15:28
Quello che mi chiedo è: con la raccolta differenziata cosa produciamo? Possibile che raccogliamo così poco da non riuscire neanche a vedere mezzo prodotto, a giro, che provenga da materiale riciclato?! :confused:

nomeutente
12-01-2008, 15:32
Quello che mi chiedo è: con la raccolta differenziata cosa produciamo? Possibile che raccogliamo così poco da non riuscire neanche a vedere mezzo prodotto, a giro, che provenga da materiale riciclato?! :confused:

Il tessuto chiamato "pile" è plastica riciclata :D

Molta plastica differenziata però viene usata nei termovalorizzatori.

teogros
12-01-2008, 15:35
Il tessuto chiamato "pile" è plastica riciclata :D

Molta plastica differenziata però viene usata nei termovalorizzatori.

Ah ecco... ma riusciamo ad assorbire "tutto" il materiale della raccolta differenziata e riutilizzarlo? Ci sono comuni che riciclano altro il 30%... insomma: di roba in giro ce n'è... e oltretutto: perchè non si "obbligano" i produtturi di scatolame, contenitori ecc a utilizzare materiali riciciclabili con materiale riciclato?

Tipo: i "cartoni" del latte, DOVE CAZZO LI BUTTO!?!? :cry:

nomeutente
12-01-2008, 15:56
Ah ecco... ma riusciamo ad assorbire "tutto" il materiale della raccolta differenziata e riutilizzarlo? Ci sono comuni che riciclano altro il 30%... insomma: di roba in giro ce n'è... e oltretutto: perchè non si "obbligano" i produtturi di scatolame, contenitori ecc a utilizzare materiali riciciclabili con materiale riciclato?

Tipo: i "cartoni" del latte, DOVE CAZZO LI BUTTO!?!? :cry:

I cartoni del latte credo vadano nel generico, perché sono composti da diversi materiali, anche se a rigor di logica potrebbero essere termovalorizzati come la plastica.
Riguardo alle percentuali di riciclaggio, si tratta della percentuale di rifiuti differenziati rispetto al totale, ma le statistiche non dicono molto sulla destinazione di questi rifiuti.
Poi ci sono cose che è molto conveniente riciclare (come l'alluminio) e cose che invece non sono così convenienti (la carta) ed infine cose che conviene riciclare ma non è semplice (ad esempio il vetro, una volta mescolato, non può essere usato per produrre vetro trasparente, quindi puoi farci bottiglie da birra ma non finestre per le case).
Di più non so dirti, non sono un grande esperto.

teogros
12-01-2008, 16:38
I cartoni del latte credo vadano nel generico, perché sono composti da diversi materiali, anche se a rigor di logica potrebbero essere termovalorizzati come la plastica.
Riguardo alle percentuali di riciclaggio, si tratta della percentuale di rifiuti differenziati rispetto al totale, ma le statistiche non dicono molto sulla destinazione di questi rifiuti.
Poi ci sono cose che è molto conveniente riciclare (come l'alluminio) e cose che invece non sono così convenienti (la carta) ed infine cose che conviene riciclare ma non è semplice (ad esempio il vetro, una volta mescolato, non può essere usato per produrre vetro trasparente, quindi puoi farci bottiglie da birra ma non finestre per le case).
Di più non so dirti, non sono un grande esperto.

Quello mi fa incazzare: i cartoni del latte vanno, come immagino, nel generico. Ma perchè non li fanno in materiale riciclabile? Se ne useranno a milioni al giorno! :muro:

GmG
12-01-2008, 16:51
I cartoni del latte credo vadano nel generico, perché sono composti da diversi materiali, anche se a rigor di logica potrebbero essere termovalorizzati come la plastica.
Riguardo alle percentuali di riciclaggio, si tratta della percentuale di rifiuti differenziati rispetto al totale, ma le statistiche non dicono molto sulla destinazione di questi rifiuti.
Poi ci sono cose che è molto conveniente riciclare (come l'alluminio) e cose che invece non sono così convenienti (la carta) ed infine cose che conviene riciclare ma non è semplice (ad esempio il vetro, una volta mescolato, non può essere usato per produrre vetro trasparente, quindi puoi farci bottiglie da birra ma non finestre per le case).
Di più non so dirti, non sono un grande esperto.

Qua vengono riciclati.

http://www.tetraprisma.it/hpm01.asp?CgiAction=Display&IdCanale=1&IdNotizia=826

nomeutente
12-01-2008, 16:52
Quello mi fa incazzare: i cartoni del latte vanno, come immagino, nel generico. Ma perchè non li fanno in materiale riciclabile? Se ne useranno a milioni al giorno! :muro:

In realtà i tetrapak possono essere differenziati: essendo carta e plastica possono essere come minimo termovalorizzati, al limite la carta potrebbe essere (e in alcuni casi è) recuperata per riciclaggio o compostaggio (anche se non è particolarmente conveniente).
Il fatto è che devono esserci accordi specifici fra i comuni e le aziende che si occupano di questi procedimenti.
Altra cosa seccante (sempre derivante da vincoli burocratici più che tecnici) è che si ricicla solo la plastica degli imballaggi in quanto su di essi è pagata un'imposta anticipata di smaltimento, mentre sulle altre plastiche no.
Assurdità.

nomeutente
12-01-2008, 16:53
Qua vengono riciclati.

http://www.tetraprisma.it/hpm01.asp?CgiAction=Display&IdCanale=1&IdNotizia=826

Infatti mi sono corretto: in alcune zone si fa, ma devono esserci accordi con ditte specifiche che siano in grado di riciclare questo specifico prodotto.

Leron
12-01-2008, 16:57
Quello mi fa incazzare: i cartoni del latte vanno, come immagino, nel generico. Ma perchè non li fanno in materiale riciclabile? Se ne useranno a milioni al giorno! :muro:

La Latte trento da un annetto li fa riciclabili ;)

CYRANO
12-01-2008, 18:05
la busta di plastica è comodissima da utilizzare per la spazzatura dopo :D

in italia la busta di plastica viene tassata. In certi market ve la fanno pagare subito, in certi viene ammortizzata nei prodotti venduti. La soluzione? boh io sono italiano, noi non sappiamo nemmeno risolvere un problema di rifiuti...potremo portare tutte le nostre buste di plastica in francia\danimarca\svezia\germania ecc ecc

vero. infatti noi le usiamo per la spazzatura.

comunque le buste della spesa sarebbero ottimali per essere prodotte con quei polimeri estratti dal mais..tanto alla busta si chiede poco...


C,la,lz,lòa