Bhairava
10-01-2008, 09:36
http://www.multiplayer.it/petizione/images/header.jpg
Da corriere.it:
"“No al proibizionismo nei videogiochi”. È questo l’inequivocabile slogan che campeggia nella pagina web della petizione online promossa dal sito Multiplayer.it (http://www.multiplayer.it/petizione/index.php) contro il disegno di legge n. 3014, intitolato“Norme a tutela dei minori nella visione di film e videogiochi” (http://www.camera.it/_dati/lavori/schedela/apriTelecomando_wai.asp?codice=15PDL0032160#PD). Il testo, attualmente in fase di discussione presso la settima Commissione Cultura della Camera, prevede l’introduzione di un ulteriore sistema di controllo rispetto a quello esercitato dal PEGI, il sistema paneuropeo con cui i videogiochi vengono classificati rispetto ai loro contenuti: la presenza di violenza, discriminazione, droga, linguaggio scurrile, temi sessuali, elementi terrorizzanti o relativi al gioco d’azzardo, determinano l’applicazione di un bollino sul videogame che ne consiglia l’utilizzo ai maggiori di 3, 7, 12, 16 o 18 anni. Secondo il legislatore quel “consiglio” non è sufficiente a impedire che il gioco cada in mani sbagliate; per questo motivo si vorrebbe introdurre un comitato che, ricevuta una copia del gioco, già classificata dal PEGI, proceda ad effettuare un ulteriore controllo e a proporre un’eventuale modifica di un bollino ritenuto errato.
Quasi quattromila persone hanno già firmato la petizione, indirizzata alla Commissione Cultura, ma anche ai ministri Rutelli e Gentiloni, sposando l’idea dei promotori: in gioco ci sarebbero eventuali rinvii nell’uscita dei videogame, causati dalle more del doppio giudizio, e il nuovo sistema potrebbe alimentare la pirateria, mettendo ancora più a rischio i minori. Ma la questione più inquietante che aleggia sulla testa degli appassionati è: chi saranno gli esperti che analizzeranno il contenuto dei videogame? Il pericolo è che ad agire da controllori arrivino educatori, sociologi e altri esperti, ferratissimi nei loro campi e che però di videogame sanno molto poco. In passato infatti i videogiochi sono stati demonizzati (ricordate il caso Rule of Rose (http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+MOTION+B6-2007-0023+0+DOC+XML+V0//IT)?) senza essere nemmeno visti e provati dai censori. Secondo i videogiocatori l’unica strada possibile è il rispetto del sistema PEGI da parte di rivenditori e acquirenti. E il controllo costante dei genitori sulle attività videoludiche dei figli. Voi che ne pensate?"
Da corriere.it:
"“No al proibizionismo nei videogiochi”. È questo l’inequivocabile slogan che campeggia nella pagina web della petizione online promossa dal sito Multiplayer.it (http://www.multiplayer.it/petizione/index.php) contro il disegno di legge n. 3014, intitolato“Norme a tutela dei minori nella visione di film e videogiochi” (http://www.camera.it/_dati/lavori/schedela/apriTelecomando_wai.asp?codice=15PDL0032160#PD). Il testo, attualmente in fase di discussione presso la settima Commissione Cultura della Camera, prevede l’introduzione di un ulteriore sistema di controllo rispetto a quello esercitato dal PEGI, il sistema paneuropeo con cui i videogiochi vengono classificati rispetto ai loro contenuti: la presenza di violenza, discriminazione, droga, linguaggio scurrile, temi sessuali, elementi terrorizzanti o relativi al gioco d’azzardo, determinano l’applicazione di un bollino sul videogame che ne consiglia l’utilizzo ai maggiori di 3, 7, 12, 16 o 18 anni. Secondo il legislatore quel “consiglio” non è sufficiente a impedire che il gioco cada in mani sbagliate; per questo motivo si vorrebbe introdurre un comitato che, ricevuta una copia del gioco, già classificata dal PEGI, proceda ad effettuare un ulteriore controllo e a proporre un’eventuale modifica di un bollino ritenuto errato.
Quasi quattromila persone hanno già firmato la petizione, indirizzata alla Commissione Cultura, ma anche ai ministri Rutelli e Gentiloni, sposando l’idea dei promotori: in gioco ci sarebbero eventuali rinvii nell’uscita dei videogame, causati dalle more del doppio giudizio, e il nuovo sistema potrebbe alimentare la pirateria, mettendo ancora più a rischio i minori. Ma la questione più inquietante che aleggia sulla testa degli appassionati è: chi saranno gli esperti che analizzeranno il contenuto dei videogame? Il pericolo è che ad agire da controllori arrivino educatori, sociologi e altri esperti, ferratissimi nei loro campi e che però di videogame sanno molto poco. In passato infatti i videogiochi sono stati demonizzati (ricordate il caso Rule of Rose (http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+MOTION+B6-2007-0023+0+DOC+XML+V0//IT)?) senza essere nemmeno visti e provati dai censori. Secondo i videogiocatori l’unica strada possibile è il rispetto del sistema PEGI da parte di rivenditori e acquirenti. E il controllo costante dei genitori sulle attività videoludiche dei figli. Voi che ne pensate?"