LotharInt
05-01-2008, 20:23
Il New York Times dà notizia di un netto calo della violenza nella metropoli
Vincente la "tolleranza zero" di Rudolph Giuliani e la teoria dei "vetri rotti"
New York, "solo" 492 omicidi
Anno record: -80% dal 1990
NEW YORK - Per la città di New York il 2007 è stato un anno record in termini di omicidi: "solo" 492 "a tutta la notte scorsa", come sottolinea oggi il New York Times. E' la prima volta dal 1963 che si registrano nella città statunitense meno di 500 omicidi nell'arco dei dodici mesi. Una circostanza che riflette un mutamento importante nella metropoli. Solo 20 anni fa, gli omicidi in città erano oltre 2.000 all'anno, con un picco di 2.245 nel 1990: l'80% in più paragonato ai dati del 2007.
Alcuni considerano Rudolph Giuliani, sindaco per gran parte degli anni Novanta e oggi candidato alla nomination repubblicana per le presidenziali, l'artefice unico della riduzione del tasso di violenza nella città. A livello nazionale il 1993, anno in cui fu eletto Giuliani, segnò l'apice di incidenza per molti reati mentre il 2000 il 2001, ultimi anni dell'era Giuliani e della sua "tolleranza zero", ne registrarono il minimo storico.
Alcuni studiosi ritengono che l'aumento degli omicidi registrato negli anni Ottanta fosse in parte imputabile a giovani armati coinvolti nel mercato del crack. "Nel 1993 - a giudizio di Alfred Blumstein, criminologo della Carnegie Mellon University di Pittsburgh - iniziarono a diffondersi voci sulla pericolosità del crack e la domanda crollò. Si registrò un costante calo degli arresti per possesso illegale di armi. In parte esso fu dovuto all'enorme sviluppo economico degli anni Novanta, che offrì ad alcuni di quei giovani occupazioni lecite, e in parte allo straordinario numero di carcerazioni".
Gli anni Settanta e Ottanta hanno visto una politica sempre più repressiva. Il numero degli americani dietro le sbarre è passto da circa 600 mila dei primi anni Settanta ai 2,2 milioni odierni. George Kelling, criminologo della Rutgers University, considerato uno dei padri delle strategie newyorkesi contro il crimine, afferma che il merito del maggior calo della criminalità registrato a New York rispetto alla maggioranza delle altre città continua a essere attribuibile proprio a quelle strategie: "Una buona gestione dell'ordine pubblico".
Non solo "tolleranza zero". Furono messe in pratica altre teorie, come la cosiddetta filosofia dei "vetri rotti". Partendo dal presupposto che vetri rotti, marciapiedi sporchi, scritte sui muri, consumo di alcolici in pubblico, erano un segnale di incoraggiamento per il vandalismo e altre forme di criminalità più gravi, fu avviata una campagna di lotta su vasta scala contro il degrado urbano.
Il Dipartimento di polizia di New York City utilizzò anche i computer per analizzare le tendenze della criminalità in modo da poter concentrare risorse in areea forte incidenza di reati. E le cose cambiarono.
(31 dicembre 2007)
http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/esteri/omicidi-new-york/omicidi-new-york/omicidi-new-york.html
impressionante...in proporzione, in alcune città come napoli e milano, ne abbiamo forse di piu' noi, visto che siamo su un tasso di oltre 100 l'anno e che la popolazione è piu' o meno 1/15 di quella newyorkese..ecco:
abbiamo circa 103 omicidi a Napoli nel 2007 (a fronte di una popolazione di meno di 1 milione di persone):
http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.1685062725
Dossier Napoli, aumentano rapine e omicidi
Scritto da Giuseppe Crimaldi da il Mattino, 06-11-2007
Il primato è dei meno invidiabili perché proietta Napoli al vertice nella poco invidiabile classifica delle città meno sicure d’Italia. Viviamo in una metropoli che consuma delitti a ritmo impressionante. Il dato è frutto dell’ultima ricerca pubblicata ieri sul «Sole-24 Ore»: una radiografia della situazione nazionale sul versante della criminalità.
Il quotidiano economico stila quattro diverse classifiche - relative all’anno 2006 - che tengono conto, città per città, dei 103 capiluogo di provincia. Un quadro nerissimo per Napoli, che sale sul podio delle metropoli alla voce rapine: con i 14.045 casi denunciati, e con un incremento percentuale del 12,6 rispetto all’anno precedente. Napoli capitale delle rapine, dunque. Al secondo posto, dopo il capoluogo campano, c’è Caserta, con le sue 2257 rapine consumate, nonostante la variazione percentuale rispetto al 2005 faccia registrare un calo dell’8,8 per cento. Le cose vanno male anche sul versante degli omicidi commessi: 97 nel 2006 (con un incremento percentuale pari al 3,1). Peggio di noi ci sono solo quattro città: nell’ordine, Catanzaro, Reggio Calabria, Nuoro e Caserta. Ma attenzione, perché dai dati interforze relativi al 2007 emerge con chiarezza un rafforzamento in negativo: i morti ammazzati a Napoli e nella sua provincia, ad oggi, sono 99 (due in più, dunque, rispetto al dato complessivo dell’anno scorso). Un dato che ben si inquadra come il frutto tragico delle varie faide di camorra che si susseguono, a macchia di leopardo, sul territorio cittadino e della provincia. Si passa poi ai furti in abitazione, altra piaga nazionale, ma a quanto pare - fortunatamente - poco «napoletana», se è vero che la nostra città è in fondo alla classifica stilata dal «Sole». I furti denunciati a Napoli sono infatti 3472 - per una media di 112 casi ogni 100mila abitanti - pari a una percentuale in crescita comunque del 10,7 per cento. La Malanapoli torna invece a livelli allarmanti quando si passa a esaminare un’altra nota dolente, quella dei borseggi e degli scippi. Napoli si assesta infatti al decimo posto, con le 11.317 denunce depositate nel 2006. Qui il dato percentuale indica tuttavia che lo scorso anno c’è stato comunque un leggero decremento di scippi e borseggi, rispetto al 2005: con un - 0,9 per cento. E comunque dalla ricerca emerge che altre metropoli hanno sofferto, ben più di Napoli, del fenomeno che meglio denota i cosiddetti «reati predatori» o «di strada». Al primo posto c’è infatti Genova (che fa registrare un vero e proprio boom del fenomeno, con il + 42,7 per cento; seguono Bologna, Torino, Milano, Roma e Rimini. Dal quadro complessivo della ricerca emergono due dati allarmanti. Il primo è che le grandi città sono sempre le più colpite dalla microcriminalità. Il secondo indica che - entro la fine dell’anno in corso - in Italia il numero dei delitti complessivamente commessi potrebbe raggiungere la cifra record di tre milioni.
http://www.napolionline.org/content/view/7157/117/
e Milano non è da meno, che nel 2006 batteva perfino il capoluogo campano:
"A Milano più omicidi che a Napoli"
così Mastella stupisce il Senato
Clemente Mastella, ministro della Giustizia
ROMA - "A Milano ci sono più omicidi che a Napoli". Parole di Clemente Mastella pronunciate oggi alla riunione congiunta delle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali sugli effetti dell'indulto che si è tenuta al Senato. Il ministro ha mostrato quattro tabelle elaborate dalla Direzione generale di statistica del suo dicastero sulla base dei dati forniti dalle procure di Milano, Roma, Napoli e Palermo. Tra agosto e ottobre 2006 a Milano ci sono stati 27 omicidi, contro i 23 di Napoli, e così anche gli omicidi commessi tra gennaio e novembre di quest'anno sono superiori nel capoluogo lombardo (103) rispetto a quello campano (75). "Così è, come dice Pirandello, se vi pare...", ha aggiunto Mastella dopo i brusii che si erano levati in aula.
Rispetto a questi dati, sul sito internet della prefettura di Milano ne appaiono altri, che riferiscono di 21 omicidi nei primi sei mesi del 2006. Una discrepanza, questa, che alcuni spiegano con il fatto che i dati del ministero si riferiscono al circondario, mentre quelle delle prefetture ai territori delle province. Ma uno 'scarto' così grande tra Milano e Napoli in sfavore della città partenopea colpita dall'emergenza criminalità forse è spiegabile, secondo altri, con la possibilità che per la prima siano stati presi in considerazione i dati del distretto della Corte di Appello (che comprende un territorio più esteso), mentre per la seconda i dati del circondario del Tribunale di Napoli.
...continua su http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/cronaca/indulto-csm/i-numeri-dell-indulto/i-numeri-dell-indulto.html
impressionante il dato statunitense del 1990 con oltre 2200 persone ammazzate in un anno! praticamente come sterminare un piccolo paese..
Vincente la "tolleranza zero" di Rudolph Giuliani e la teoria dei "vetri rotti"
New York, "solo" 492 omicidi
Anno record: -80% dal 1990
NEW YORK - Per la città di New York il 2007 è stato un anno record in termini di omicidi: "solo" 492 "a tutta la notte scorsa", come sottolinea oggi il New York Times. E' la prima volta dal 1963 che si registrano nella città statunitense meno di 500 omicidi nell'arco dei dodici mesi. Una circostanza che riflette un mutamento importante nella metropoli. Solo 20 anni fa, gli omicidi in città erano oltre 2.000 all'anno, con un picco di 2.245 nel 1990: l'80% in più paragonato ai dati del 2007.
Alcuni considerano Rudolph Giuliani, sindaco per gran parte degli anni Novanta e oggi candidato alla nomination repubblicana per le presidenziali, l'artefice unico della riduzione del tasso di violenza nella città. A livello nazionale il 1993, anno in cui fu eletto Giuliani, segnò l'apice di incidenza per molti reati mentre il 2000 il 2001, ultimi anni dell'era Giuliani e della sua "tolleranza zero", ne registrarono il minimo storico.
Alcuni studiosi ritengono che l'aumento degli omicidi registrato negli anni Ottanta fosse in parte imputabile a giovani armati coinvolti nel mercato del crack. "Nel 1993 - a giudizio di Alfred Blumstein, criminologo della Carnegie Mellon University di Pittsburgh - iniziarono a diffondersi voci sulla pericolosità del crack e la domanda crollò. Si registrò un costante calo degli arresti per possesso illegale di armi. In parte esso fu dovuto all'enorme sviluppo economico degli anni Novanta, che offrì ad alcuni di quei giovani occupazioni lecite, e in parte allo straordinario numero di carcerazioni".
Gli anni Settanta e Ottanta hanno visto una politica sempre più repressiva. Il numero degli americani dietro le sbarre è passto da circa 600 mila dei primi anni Settanta ai 2,2 milioni odierni. George Kelling, criminologo della Rutgers University, considerato uno dei padri delle strategie newyorkesi contro il crimine, afferma che il merito del maggior calo della criminalità registrato a New York rispetto alla maggioranza delle altre città continua a essere attribuibile proprio a quelle strategie: "Una buona gestione dell'ordine pubblico".
Non solo "tolleranza zero". Furono messe in pratica altre teorie, come la cosiddetta filosofia dei "vetri rotti". Partendo dal presupposto che vetri rotti, marciapiedi sporchi, scritte sui muri, consumo di alcolici in pubblico, erano un segnale di incoraggiamento per il vandalismo e altre forme di criminalità più gravi, fu avviata una campagna di lotta su vasta scala contro il degrado urbano.
Il Dipartimento di polizia di New York City utilizzò anche i computer per analizzare le tendenze della criminalità in modo da poter concentrare risorse in areea forte incidenza di reati. E le cose cambiarono.
(31 dicembre 2007)
http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/esteri/omicidi-new-york/omicidi-new-york/omicidi-new-york.html
impressionante...in proporzione, in alcune città come napoli e milano, ne abbiamo forse di piu' noi, visto che siamo su un tasso di oltre 100 l'anno e che la popolazione è piu' o meno 1/15 di quella newyorkese..ecco:
abbiamo circa 103 omicidi a Napoli nel 2007 (a fronte di una popolazione di meno di 1 milione di persone):
http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.1685062725
Dossier Napoli, aumentano rapine e omicidi
Scritto da Giuseppe Crimaldi da il Mattino, 06-11-2007
Il primato è dei meno invidiabili perché proietta Napoli al vertice nella poco invidiabile classifica delle città meno sicure d’Italia. Viviamo in una metropoli che consuma delitti a ritmo impressionante. Il dato è frutto dell’ultima ricerca pubblicata ieri sul «Sole-24 Ore»: una radiografia della situazione nazionale sul versante della criminalità.
Il quotidiano economico stila quattro diverse classifiche - relative all’anno 2006 - che tengono conto, città per città, dei 103 capiluogo di provincia. Un quadro nerissimo per Napoli, che sale sul podio delle metropoli alla voce rapine: con i 14.045 casi denunciati, e con un incremento percentuale del 12,6 rispetto all’anno precedente. Napoli capitale delle rapine, dunque. Al secondo posto, dopo il capoluogo campano, c’è Caserta, con le sue 2257 rapine consumate, nonostante la variazione percentuale rispetto al 2005 faccia registrare un calo dell’8,8 per cento. Le cose vanno male anche sul versante degli omicidi commessi: 97 nel 2006 (con un incremento percentuale pari al 3,1). Peggio di noi ci sono solo quattro città: nell’ordine, Catanzaro, Reggio Calabria, Nuoro e Caserta. Ma attenzione, perché dai dati interforze relativi al 2007 emerge con chiarezza un rafforzamento in negativo: i morti ammazzati a Napoli e nella sua provincia, ad oggi, sono 99 (due in più, dunque, rispetto al dato complessivo dell’anno scorso). Un dato che ben si inquadra come il frutto tragico delle varie faide di camorra che si susseguono, a macchia di leopardo, sul territorio cittadino e della provincia. Si passa poi ai furti in abitazione, altra piaga nazionale, ma a quanto pare - fortunatamente - poco «napoletana», se è vero che la nostra città è in fondo alla classifica stilata dal «Sole». I furti denunciati a Napoli sono infatti 3472 - per una media di 112 casi ogni 100mila abitanti - pari a una percentuale in crescita comunque del 10,7 per cento. La Malanapoli torna invece a livelli allarmanti quando si passa a esaminare un’altra nota dolente, quella dei borseggi e degli scippi. Napoli si assesta infatti al decimo posto, con le 11.317 denunce depositate nel 2006. Qui il dato percentuale indica tuttavia che lo scorso anno c’è stato comunque un leggero decremento di scippi e borseggi, rispetto al 2005: con un - 0,9 per cento. E comunque dalla ricerca emerge che altre metropoli hanno sofferto, ben più di Napoli, del fenomeno che meglio denota i cosiddetti «reati predatori» o «di strada». Al primo posto c’è infatti Genova (che fa registrare un vero e proprio boom del fenomeno, con il + 42,7 per cento; seguono Bologna, Torino, Milano, Roma e Rimini. Dal quadro complessivo della ricerca emergono due dati allarmanti. Il primo è che le grandi città sono sempre le più colpite dalla microcriminalità. Il secondo indica che - entro la fine dell’anno in corso - in Italia il numero dei delitti complessivamente commessi potrebbe raggiungere la cifra record di tre milioni.
http://www.napolionline.org/content/view/7157/117/
e Milano non è da meno, che nel 2006 batteva perfino il capoluogo campano:
"A Milano più omicidi che a Napoli"
così Mastella stupisce il Senato
Clemente Mastella, ministro della Giustizia
ROMA - "A Milano ci sono più omicidi che a Napoli". Parole di Clemente Mastella pronunciate oggi alla riunione congiunta delle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali sugli effetti dell'indulto che si è tenuta al Senato. Il ministro ha mostrato quattro tabelle elaborate dalla Direzione generale di statistica del suo dicastero sulla base dei dati forniti dalle procure di Milano, Roma, Napoli e Palermo. Tra agosto e ottobre 2006 a Milano ci sono stati 27 omicidi, contro i 23 di Napoli, e così anche gli omicidi commessi tra gennaio e novembre di quest'anno sono superiori nel capoluogo lombardo (103) rispetto a quello campano (75). "Così è, come dice Pirandello, se vi pare...", ha aggiunto Mastella dopo i brusii che si erano levati in aula.
Rispetto a questi dati, sul sito internet della prefettura di Milano ne appaiono altri, che riferiscono di 21 omicidi nei primi sei mesi del 2006. Una discrepanza, questa, che alcuni spiegano con il fatto che i dati del ministero si riferiscono al circondario, mentre quelle delle prefetture ai territori delle province. Ma uno 'scarto' così grande tra Milano e Napoli in sfavore della città partenopea colpita dall'emergenza criminalità forse è spiegabile, secondo altri, con la possibilità che per la prima siano stati presi in considerazione i dati del distretto della Corte di Appello (che comprende un territorio più esteso), mentre per la seconda i dati del circondario del Tribunale di Napoli.
...continua su http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/cronaca/indulto-csm/i-numeri-dell-indulto/i-numeri-dell-indulto.html
impressionante il dato statunitense del 1990 con oltre 2200 persone ammazzate in un anno! praticamente come sterminare un piccolo paese..