View Full Version : Agli Italiani non far sapere....
FabioGreggio
03-01-2008, 20:40
Agli italiani non far sapere ...
Roberto Marchesi/News ITALIA PRESS
Dallas - No, non è “quanto è buono il formaggio con le pere” che non si deve far sapere agli italiani, tanto questo già lo sanno tutti, ma forse quei giornalisti (New York Times, International Herald Tribune, Times di Londra e altri) che si sono coalizzati nel dipingere la nostra bella Italia di un grigio, che più grigio non si può, si sono dimenticati di dire qualcosa a proposito del pulpito da cui declamano la loro predica.
Non che le loro critiche non siano vere, per carità, è tutto vero, il sentimento di sconfitta e sconforto che aleggia tra la gente in Italia è reale, e in molti casi è anche giustificato. Ma cio non è, di per se, sinonimo di mal governo o di cose che vanno male.
Nel caso dell’Italia l’attuale malessere è dovuto in particolare ai cambiamenti in atto (nella redistribuzione del reddito) e alla mancanza di una robusta crescita economica.
L’Italia è più esposta, rispetto ad altri paesi, perchè ha una voragine nel debito pubblico ereditata dai governi degli anni “80 e “90 che pesa come un macigno sulla testa di tutti gli italiani. E il fatto che l’attuale governo abbia finalmente deciso di cominciare ad affrontare responsabilmente questo problema non è certo un elemento negativo, il problema è che ciò genera inevitabile malcontento in chi viene colpito dalla stretta amministrativa.
Contribuisce poi ampiamente ad accrescere il malessere la martellante campagna mediatica attuata da alcuni mezzi di informazione italiani, soprattutto quelli collegati ai partiti politici che sperano in una fine anticipata della legislatura. Essi soffiano da tempo sul fuoco auspicando una crisi di governo che non arriva mai, e che ha invece intanto provocato il dissolvimento proprio della loro coalizione (più divisa che mai finchè si parla di programmi, ma pronta a ricompattarsi immediatamente quando il bersaglio della riconquista del potere si avvicina).
Agli italiani bisognerebbe quindi far sapere con maggiore proprietà e onestà intellettuale che una migliore redistribuzione del reddito era ed è una delle maggiori priorità per qualunque governo arrivi al potere. Infatti anche alcuni partiti di opposizione sostengono questa necessità, con alcuni distinguo ovviamente sulle cose da fare. Ma le riforme sono da fare, è tassativo per l’economia del paese, e siccome riformare vuol dire trasformare, e trasformare non significa creare ma redistribuire, ne consegue che qualunque governo vada a governare ci saranno sempre degli scontenti.
Le vacche grasse per tutti sarebbero possibili (oltre che con un buon governo ovviamente) solo in una fase di forte crescita economica, ma questo è impossibile oggi, non solo per l’Italia, ma per tutto il mondo occidentale. Infatti la globalizzazione selvaggia dell’economia ha portato in competizione Paesi freschi di risorse, di mano d’opera e di capitali contro i quali, a parte un divario tecnologico che si assottiglia sempre di più, l’occidente ha a sua protezione solo la distanza dei mercati.
Vogliamo allora andare a dare un occhio in casa di quelli che ci hanno fatto la predica ?
Della Gran Bretagna ho poca conoscenza, posso solo dire che un mio caro amico che è stato a Londra solo pochi giorni fa mi ha confidato che è rimasto esterrefatto dall’incredibile costo della vita laggiù. Un modesto albergo costa l’equivalente di 400 dollari a notte; una pizza, che a Dallas si può prendere ovunque con 10-15 dollari, servizio al tavolo compreso, a Londra costa non meno dell’equivalente di 40 dollari. E cos' via. Vogliamo intervistare qualche londinese e sentire come si sente in cuor suo? E se non si sposterebbe volentieri a Roma o Milano?
Degli Stati Uniti d’America invece posso parlare con pienezza di cognizione, dato che ci vivo da circa dieci anni, e non vedo proprio, pur con tutto il rispetto e il bene che voglio ai corrispondenti newyorkesi, come abbiano potuto dare tanta importanza alle lagnanze degli italiani proprio loro, che ogni giorno riempiono colonne e colonne del loro prestigiosissimo giornale con documentazioni anche feroci sulle ingiustizie ed ineguaglianze tuttora presenti negli USA.
Vogliono provare ad intervistare uno qualsiasi dei 47 milioni di cittadini USA che quest’anno hanno dovuto fare a meno dell’assistenza medica perchè non hanno avuto i mezzi per pagarsela? Oppure, perchè non lo chiedono ad uno qualsiasi dei circa due milioni di vittime dei subprime mortgages? Costoro aspettano con terrore di ricevere da un giorno all’altro la lettera del foreclosure (lo sfratto esecutivo) dalla banca, dopodiche verranno buttati senza pieta’ in strada per non essere riusciti a pagare anche solo una rata del mutuo. Oppure potrebbero provare a intervistare una qualsiasi delle quasi quattromila famiglie che hanno perso un congiunto nella sconsiderata guerra iraqena, o anche qualcuno tra le migliaia di poveri ragazzi reduci dalla guerra che, tornati a casa senza gambe o senza braccia, si sono visti dimenticati o addirittura bistrattati da una amministrazione irriconoscente verso i suoi figli più devoti e più martoriati.
E che dire delle vittime di Katrina! Lo ricordate, l’uragano che piu di due anni fa provocò l’inondazione e la perdita di centinaia di vite umane a New Orleans? L’intera città fu distrutta da una catastrofe che era già da anni annunciata, ma che colpevolmente non si è saputo evitare. La città non riesce a ritrovarsi, a ripartire. Moltissimi sono ancora quelli rifugiati in dimore di fortuna, o da parenti e amici, anche in altri Stati lontani dalla Louisiana. Tra i politici e gli amministratori, a tutti i livelli, vige la regola dello scaricabarile (in queste cose tutto il mondo e’ paese, cari miei!), e a soffrire sono sempre gli stessi: i poveri e i negletti.
Ma a far più nero tutto il quadro della situazione c’è anche una notizia recentissima, pubblicata sulla rivista Time del 17 dicembre scorso, essa informa i cittadini USA che la formidabile amministrazione federale di questo paese è riuscita in 7 anni a trasformare un bilancio statale, che era in sostanziale pareggio, in uno con una voragine di 9.130 miliardi di dollari di deficit. Il pesante debito è imputabile solo in parte ai costi della guerra, gran parte di esso è stato invece originato semplicemente dalla “necessita” di abbassare le tasse (soprattutto ai ricchi), al fine (dicono) di rilanciare l’economia. Infatti si è visto che bel rilancio! In soli 7 anni, dopo la crisi del “tecnologico” è seguita quella (quest’anno) molto più grave di tutto il comparto immobiliare; il dollaro, da moneta sovrana dei mercati mondiali, ha già perso la posizione di leader e l’anno prossimo potrebbe essere quello di esordio di una recessione pesantissima.
Il deficit statale cresce al ritmo di un milione di dollari al minuto, consegnando, ad oggi, ad ognuno dei miei orgogliosi concittadini, bambini compresi, la formidabile cambiale di circa 30.000 dollari di debito a testa (fonte: Time 17.12.2007). Gli Arabi e gli Asiatici comprano fette sempre più importanti di Wall Street per tappare i buchi negli assets delle banche lasciati da amministratori poco accorti (licenziati con liquidazioni principesche).
Sembra che il popolo americano non sia particolarmente contento di queste performances, ben sapendo tra l’altro che, presto o tardi (proprio come accade oggi per l’Italia), qualcuno dovrà pagarli questi debiti. Ma negli USA le elezioni anticipate non sono previste e loro si devono tenere questo mal di pancia almeno per un anno ancora.
“Mal comune mezzo gaudio”, si potrebbe dire, come recita il proverbio, ma agli italiani tutte queste cose è meglio non dirle, perchè l’America in Italia è vista ancora come un mito da imitare, e a dirlo si rischierebbe di peggiorare il loro malessere invece che di alleviarlo.
quanti articoli scrivono annualmente il manifesto e l'unita sugli stati uniti?
No,perche vorrei capire,noi possiamo criticare gli altri ma gli altri non possono criticare noi?
Allora ok che ognuno pensi ai fatti di casa propria,peccato che poi i 2 giornali citati sopra non saprebbero come riempire mezzo giornale di propaganda rossa.
LotharInt
03-01-2008, 20:56
ottimo articolo, classico esempio dove si tende a guardare la pagliuzza nell'occhio del vicino ..che dire l'analisi è chiara e semplice, il sistema liberista e individualista sfrenato li sta portando ad una logica e prevedibile conclusione,ampliamento del già mostruoso divario fra ricchi e poveri, crisi economica del ceto medio che è il vero motore dell'economia commerciale, marea di nuovi poveri e sfollati che incrementerà la criminalità, svalutazione della moneta.Particolarmente esilarante l'idea di abbassare le tasse ai ricchi con la speranza di "rilanciare l'economia" :asd: (quale ,la loro?) una vera chicca! :asd:
ottimo articolo, classico esempio dove si tende a guardare la pagliuzza nell'occhio del vicino ..che dire l'analisi è chiara e semplice, il sistema liberista e individualista sfrenato li sta portando ad una logica e prevedibile conclusione,ampliamento del già mostruoso divario fra ricchi e poveri, crisi economica del ceto medio che è il vero motore dell'economia commerciale, marea di nuovi poveri e sfollati che incrementerà la criminalità, svalutazione della moneta.Particolarmente esilarante l'idea di abbassare le tasse ai ricchi con la speranza di "rilanciare l'economia" :asd: (quale ,la loro?) una vera chicca! :asd:
a me pare che si contraddice da solo prima dice
"Degli Stati Uniti d’America invece posso parlare con pienezza di cognizione, dato che ci vivo da circa dieci anni, e non vedo proprio, pur con tutto il rispetto e il bene che voglio ai corrispondenti newyorkesi, come abbiano potuto dare tanta importanza alle lagnanze degli italiani proprio loro, che ogni giorno riempiono colonne e colonne del loro prestigiosissimo giornale con documentazioni anche feroci sulle ingiustizie ed ineguaglianze tuttora presenti negli USA.
"
facendo intendere che gli americani si autocriticano tutti i giorni,poi dice il contrario rimproverandoli di non farlo.mah.
zerothehero
03-01-2008, 23:55
ottimo articolo, classico esempio dove si tende a guardare la pagliuzza nell'occhio del vicino ..che dire l'analisi è chiara e semplice, il sistema liberista e individualista sfrenato li sta portando ad una logica e prevedibile conclusione,ampliamento del già mostruoso divario fra ricchi e poveri, crisi economica del ceto medio che è il vero motore dell'economia commerciale, marea di nuovi poveri e sfollati che incrementerà la criminalità, svalutazione della moneta.Particolarmente esilarante l'idea di abbassare le tasse ai ricchi con la speranza di "rilanciare l'economia" :asd: (quale ,la loro?) una vera chicca! :asd:
Per fortuna l'Italia salverà l'occidente, visto che rifiuta il liberismo economico e la concorrenza. :O
veramenet un bell'articolo. io continuo a sostenere che essere rientrati nei parametri economici dell'unione europea e il lavoro che si sta facendo per ridurre il debito pubblico (e gli interessi su di esso) sono delle gran cose, ma le persone sono troppo impegnate a dire che questo è il governo delle tasse e che nel 2008 aumenterà tutto (nd. il petrolio sta a 100 dollari al barile, è evidentemente colpa di questo governo).
un po' di link a caso:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1641519
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1465284
e 'poco' prima:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=955586
veramenet un bell'articolo. io continuo a sostenere che essere rientrati nei parametri economici dell'unione europea e il lavoro che si sta facendo per ridurre il debito pubblico (e gli interessi su di esso) sono delle gran cose, ma le persone sono troppo impegnate a dire che questo è il governo delle tasse e che nel 2008 aumenterà tutto (nd. il petrolio sta a 100 dollari al barile, è evidentemente colpa di questo governo).
un po' di link a caso:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1641519
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1465284
e 'poco' prima:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=955586
Quoto
FabioGreggio
04-01-2008, 01:08
Per fortuna l'Italia salverà l'occidente, visto che rifiuta il liberismo economico e la concorrenza. :O
Rifiutare il liberismo economico ITALIANo significa davvero eliminare la concorrenza.
Qui in Italia i liberisti delle destre, cioè liberisti da mezzogiorno alla una come diciamo a Milano, hanno scambiato il liberismo con il "famo er cazzo che ce pare".
Infatti siamo il Paese dei monopoli e dei cartelli.
Liberismo al contrario semmai.
fg
veramenet un bell'articolo. io continuo a sostenere che essere rientrati nei parametri economici dell'unione europea e il lavoro che si sta facendo per ridurre il debito pubblico (e gli interessi su di esso) sono delle gran cose, ma le persone sono troppo impegnate a dire che questo è il governo delle tasse e che nel 2008 aumenterà tutto (nd. il petrolio sta a 100 dollari al barile, è evidentemente colpa di questo governo).
un po' di link a caso:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1641519
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1465284
e 'poco' prima:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=955586
Dove eravate quando per ogni foglia che si muoveva si dava la colpa a mister B.? Che forse ora è colpa sua?
DonaldDuck
04-01-2008, 10:08
Rifiutare il liberismo economico ITALIANo significa davvero eliminare la concorrenza.
Qui in Italia i liberisti delle destre, cioè liberisti da mezzogiorno alla una come diciamo a Milano, hanno scambiato il liberismo con il "famo er cazzo che ce pare".
Infatti siamo il Paese dei monopoli e dei cartelli.
Liberismo al contrario semmai.
fg
Le cooperative fanno cartello oppure rappresentano categoria a parte? Scambiare il liberismo con lo spostamento delle aree di influenza economica mi sa tanto di peloso. Parole in libertà.
...
Della Gran Bretagna ho poca conoscenza, posso solo dire che un mio caro amico che è stato a Londra solo pochi giorni fa mi ha confidato che è rimasto esterrefatto dall’incredibile costo della vita laggiù. Un modesto albergo costa l’equivalente di 400 dollari a notte; una pizza, che a Dallas si può prendere ovunque con 10-15 dollari, servizio al tavolo compreso, a Londra costa non meno dell’equivalente di 40 dollari. E cos' via. Vogliamo intervistare qualche londinese e sentire come si sente in cuor suo? E se non si sposterebbe volentieri a Roma o Milano?...
Giusto in questa settimana di ferie ho conosciuto il fratello di una mia amica che vive in gran bretagna da 9 anni... gli abbiamo chiesto un pò i vari prezzi ed in effetti ci sono prezzi abbastanza alti... c'è da dire che comunque è tutto proporzionato al loro stipendio. Non possiamo fare paragoni di quanto costi un affitto in inghilterra in periferia di londra con uno stipendio nostro. Dobbiamo tra l'altro fare conto dei servizi (e qualità) presenti da loro rispetto a noi.
Tieni conto che uno stipendio medio (dove da noi si aggira sulle 900 euro mensili) , da loro sono sulle 1500 euro...
Tornando invece al discorso giustissimo della ridistribuzione (unica soluzione per quanto possa vedere), è notizia di oggi che i nostri parlamentari si sono dati un ulteriore aumento di 200 euro.... tanto perchè si parlava di taglio dei prezzi.
Sawato Onizuka
04-01-2008, 10:55
lo so che sono anti-italico per eccellenza ... ma BASTA !
smettiamola di fare paragoni con "terzi" distanti in tutti i sensi ... é sensato (imo) farlo solo con i paesi dell'europa continentale [no isole], anche perché quando l'italia era divisa in staterelli erano gli americani [ :asd: ] o i britannici a comandarli ? risposta: NO!
Agli italiani non far sapere ...
Roberto Marchesi/News ITALIA PRESS
Dallas - No, non è “quanto è buono il formaggio con le pere” che non si deve far sapere agli italiani, tanto questo già lo sanno tutti, ma forse quei giornalisti (New York Times, International Herald Tribune, Times di Londra e altri) che si sono coalizzati nel dipingere la nostra bella Italia di un grigio, che più grigio non si può, si sono dimenticati di dire qualcosa a proposito del pulpito da cui declamano la loro predica.
Non che le loro critiche non siano vere, per carità, è tutto vero, il sentimento di sconfitta e sconforto che aleggia tra la gente in Italia è reale, e in molti casi è anche giustificato. Ma cio non è, di per se, sinonimo di mal governo o di cose che vanno male.
Nel caso dell’Italia l’attuale malessere è dovuto in particolare ai cambiamenti in atto (nella redistribuzione del reddito) e alla mancanza di una robusta crescita economica.
L’Italia è più esposta, rispetto ad altri paesi, perchè ha una voragine nel debito pubblico ereditata dai governi degli anni “80 e “90 che pesa come un macigno sulla testa di tutti gli italiani. E il fatto che l’attuale governo abbia finalmente deciso di cominciare ad affrontare responsabilmente questo problema non è certo un elemento negativo, il problema è che ciò genera inevitabile malcontento in chi viene colpito dalla stretta amministrativa.
Contribuisce poi ampiamente ad accrescere il malessere la martellante campagna mediatica attuata da alcuni mezzi di informazione italiani, soprattutto quelli collegati ai partiti politici che sperano in una fine anticipata della legislatura. Essi soffiano da tempo sul fuoco auspicando una crisi di governo che non arriva mai, e che ha invece intanto provocato il dissolvimento proprio della loro coalizione (più divisa che mai finchè si parla di programmi, ma pronta a ricompattarsi immediatamente quando il bersaglio della riconquista del potere si avvicina).
Agli italiani bisognerebbe quindi far sapere con maggiore proprietà e onestà intellettuale che una migliore redistribuzione del reddito era ed è una delle maggiori priorità per qualunque governo arrivi al potere. Infatti anche alcuni partiti di opposizione sostengono questa necessità, con alcuni distinguo ovviamente sulle cose da fare. Ma le riforme sono da fare, è tassativo per l’economia del paese, e siccome riformare vuol dire trasformare, e trasformare non significa creare ma redistribuire, ne consegue che qualunque governo vada a governare ci saranno sempre degli scontenti.
Le vacche grasse per tutti sarebbero possibili (oltre che con un buon governo ovviamente) solo in una fase di forte crescita economica, ma questo è impossibile oggi, non solo per l’Italia, ma per tutto il mondo occidentale. Infatti la globalizzazione selvaggia dell’economia ha portato in competizione Paesi freschi di risorse, di mano d’opera e di capitali contro i quali, a parte un divario tecnologico che si assottiglia sempre di più, l’occidente ha a sua protezione solo la distanza dei mercati.
Vogliamo allora andare a dare un occhio in casa di quelli che ci hanno fatto la predica ?
Della Gran Bretagna ho poca conoscenza, posso solo dire che un mio caro amico che è stato a Londra solo pochi giorni fa mi ha confidato che è rimasto esterrefatto dall’incredibile costo della vita laggiù. Un modesto albergo costa l’equivalente di 400 dollari a notte; una pizza, che a Dallas si può prendere ovunque con 10-15 dollari, servizio al tavolo compreso, a Londra costa non meno dell’equivalente di 40 dollari. E cos' via. Vogliamo intervistare qualche londinese e sentire come si sente in cuor suo? E se non si sposterebbe volentieri a Roma o Milano?
Degli Stati Uniti d’America invece posso parlare con pienezza di cognizione, dato che ci vivo da circa dieci anni, e non vedo proprio, pur con tutto il rispetto e il bene che voglio ai corrispondenti newyorkesi, come abbiano potuto dare tanta importanza alle lagnanze degli italiani proprio loro, che ogni giorno riempiono colonne e colonne del loro prestigiosissimo giornale con documentazioni anche feroci sulle ingiustizie ed ineguaglianze tuttora presenti negli USA.
Vogliono provare ad intervistare uno qualsiasi dei 47 milioni di cittadini USA che quest’anno hanno dovuto fare a meno dell’assistenza medica perchè non hanno avuto i mezzi per pagarsela? Oppure, perchè non lo chiedono ad uno qualsiasi dei circa due milioni di vittime dei subprime mortgages? Costoro aspettano con terrore di ricevere da un giorno all’altro la lettera del foreclosure (lo sfratto esecutivo) dalla banca, dopodiche verranno buttati senza pieta’ in strada per non essere riusciti a pagare anche solo una rata del mutuo. Oppure potrebbero provare a intervistare una qualsiasi delle quasi quattromila famiglie che hanno perso un congiunto nella sconsiderata guerra iraqena, o anche qualcuno tra le migliaia di poveri ragazzi reduci dalla guerra che, tornati a casa senza gambe o senza braccia, si sono visti dimenticati o addirittura bistrattati da una amministrazione irriconoscente verso i suoi figli più devoti e più martoriati.
E che dire delle vittime di Katrina! Lo ricordate, l’uragano che piu di due anni fa provocò l’inondazione e la perdita di centinaia di vite umane a New Orleans? L’intera città fu distrutta da una catastrofe che era già da anni annunciata, ma che colpevolmente non si è saputo evitare. La città non riesce a ritrovarsi, a ripartire. Moltissimi sono ancora quelli rifugiati in dimore di fortuna, o da parenti e amici, anche in altri Stati lontani dalla Louisiana. Tra i politici e gli amministratori, a tutti i livelli, vige la regola dello scaricabarile (in queste cose tutto il mondo e’ paese, cari miei!), e a soffrire sono sempre gli stessi: i poveri e i negletti.
Ma a far più nero tutto il quadro della situazione c’è anche una notizia recentissima, pubblicata sulla rivista Time del 17 dicembre scorso, essa informa i cittadini USA che la formidabile amministrazione federale di questo paese è riuscita in 7 anni a trasformare un bilancio statale, che era in sostanziale pareggio, in uno con una voragine di 9.130 miliardi di dollari di deficit. Il pesante debito è imputabile solo in parte ai costi della guerra, gran parte di esso è stato invece originato semplicemente dalla “necessita” di abbassare le tasse (soprattutto ai ricchi), al fine (dicono) di rilanciare l’economia. Infatti si è visto che bel rilancio! In soli 7 anni, dopo la crisi del “tecnologico” è seguita quella (quest’anno) molto più grave di tutto il comparto immobiliare; il dollaro, da moneta sovrana dei mercati mondiali, ha già perso la posizione di leader e l’anno prossimo potrebbe essere quello di esordio di una recessione pesantissima.
Il deficit statale cresce al ritmo di un milione di dollari al minuto, consegnando, ad oggi, ad ognuno dei miei orgogliosi concittadini, bambini compresi, la formidabile cambiale di circa 30.000 dollari di debito a testa (fonte: Time 17.12.2007). Gli Arabi e gli Asiatici comprano fette sempre più importanti di Wall Street per tappare i buchi negli assets delle banche lasciati da amministratori poco accorti (licenziati con liquidazioni principesche).
Sembra che il popolo americano non sia particolarmente contento di queste performances, ben sapendo tra l’altro che, presto o tardi (proprio come accade oggi per l’Italia), qualcuno dovrà pagarli questi debiti. Ma negli USA le elezioni anticipate non sono previste e loro si devono tenere questo mal di pancia almeno per un anno ancora.
“Mal comune mezzo gaudio”, si potrebbe dire, come recita il proverbio, ma agli italiani tutte queste cose è meglio non dirle, perchè l’America in Italia è vista ancora come un mito da imitare, e a dirlo si rischierebbe di peggiorare il loro malessere invece che di alleviarlo.
BUAHAHAHAHAHHA!!! :D :D :D
Ma come?
Quando governava Berlusconi e i giornali stranieri criticavano vi ergevate fieri al loro fianco, depositari del Verbo, per condannare l'operato di satana in persona al governo e adesso che gli stessi giornali fanno a pezzi Prodi e il suo operato sono diventati carta straccia senza affidabilità?
Ipocrisia portami viaaaaaaaaaaa :D :D
Siete proprio comunisti nell'animo, hai voglia a mascherarvi con le sigle e i partiti nuovi...
Falsi e ipocriti come vi hanno insegnato ad esserlo dal 1917
Vi manca solo il bollino della certificazione
BUAHAHAHAHAHHA!!! :D :D :D
Ma come?
Quando governava Berlusconi e i giornali stranieri criticavano vi ergevate fieri al loro fianco, depositari del Verbo, per condannare l'operato di satana in persona al governo e adesso che gli stessi giornali fanno a pezzi Prodi e il suo operato sono diventati carta straccia senza affidabilità?
Ipocrisia portami viaaaaaaaaaaa :D :D
Siete proprio comunisti nell'animo, hai voglia a mascherarvi con le sigle e i partiti nuovi...
Falsi e ipocriti come vi hanno insegnato ad esserlo dal 1917
Vi manca solo il bollino della certificazione
Il bollino della certificazione è quello che hai tu di forza italia, dato che sembrate cloni del vostro eroe berlusconi.
Ma chi ci ha insegnato ad esserlo dal 1917? qui la maggior parte non ha nemmeno 30 anni e tu qui vieni a parlare nel 2007 di comunisti, che scommetto non sai neanche cosa voglia dire..
nomeutente
04-01-2008, 11:39
Ipocrisia portami viaaaaaaaaaaa :D :D
Siete proprio comunisti nell'animo, hai voglia a mascherarvi con le sigle e i partiti nuovi...
Falsi e ipocriti come vi hanno insegnato ad esserlo dal 1917
Vi manca solo il bollino della certificazione
Flame e insulti. Ammonito.
Il bollino della certificazione è quello che hai tu di forza italia, dato che sembrate cloni del vostro eroe berlusconi.
Ma chi ci ha insegnato ad esserlo dal 1917? qui la maggior parte non ha nemmeno 30 anni e tu qui vieni a parlare nel 2007 di comunisti, che scommetto non sai neanche cosa voglia dire..
Polemica personale. Ammonito.
Quando governava Berlusconi e i giornali stranieri criticavano vi ergevate fieri al loro fianco, depositari del Verbo, per condannare l'operato di satana in persona al governo e adesso che gli stessi giornali fanno a pezzi Prodi e il suo operato sono diventati carta straccia senza affidabilità?
Ipocrisia portami viaaaaaaaaaaa :D :D
Mi quoti i passaggi di chi dice che il NYT ha detto cazzate ?
Tra chi dice che il Silvio ci ha condotti nella merda e Romano non sa come portarci fuori e chi dice che fino a quando Silvio era al governo andava tutto benissimissimo , economia a gonfie vele e ottimismo che sprizzava da tutti i pori e adesso invece miseria e povertà dilagano chi è l' ipocrita ?
Quello che ha sempre tenuto gli occhi aperti e adesso apprezza i rari momenti in cui si cerca di fare qualcosa o quello che non è riuscito a vedere nulla del disastro dell' era Berlusconi e si è accorto di essere nella cacca fino al collo solo quando il voto gli ha tolto il santino dalla cadrega ?
Della Gran Bretagna ho poca conoscenza, posso solo dire che un mio caro amico che è stato a Londra solo pochi giorni fa mi ha confidato che è rimasto esterrefatto dall’incredibile costo della vita laggiù. Un modesto albergo costa l’equivalente di 400 dollari a notte; una pizza, che a Dallas si può prendere ovunque con 10-15 dollari, servizio al tavolo compreso, a Londra costa non meno dell’equivalente di 40 dollari. E cos' via. Vogliamo intervistare qualche londinese e sentire come si sente in cuor suo? E se non si sposterebbe volentieri a Roma o Milano?
Io, a differenza di chi ha scritto l'articolo, conosco bene sia la realtà londinese che quella italiana, e dico che, a parità di lavoro, a Londra si ha un potere d'acquisto superiore che a Milano, in media, dato che il costo della vita è mediamente il 50% superiore rispetto al nostro, ma gli stipendi sono mediamente doppi (non sto scherzando/sparando caxxate) rispetto a quelli italiani.
Inoltre direi che l'articolista fa anche un paragone del cavolo: 30-35$ circa (convertiti da sterline) è il prezzo di una pizza+birra nelle migliori pizzerie londinesi (Made in Italy, ad esempio, zona Chelsea). Voglio proprio vedere se uno va nella migliore pizzeria di New York e riesce a spendere 10-15 dollari per un pizza+birra. :rolleyes:
Idem per l'albergo: 400$ a notte per un albergo modesto a Londra sono una follia.
BUAHAHAHAHAHHA!!! :D :D :D
Ma come?
Quando governava Berlusconi e i giornali stranieri criticavano vi ergevate fieri al loro fianco, depositari del Verbo, per condannare l'operato di satana in persona al governo e adesso che gli stessi giornali fanno a pezzi Prodi e il suo operato sono diventati carta straccia senza affidabilità?
Ipocrisia portami viaaaaaaaaaaa :D :D
Siete proprio comunisti nell'animo, hai voglia a mascherarvi con le sigle e i partiti nuovi...
Falsi e ipocriti come vi hanno insegnato ad esserlo dal 1917
Vi manca solo il bollino della certificazione
Sai dove sbagli? NON HAI LETTO L'ARTICOLO. Poichè ti saresti accorto che almeno il New York Times ha fatto "più a pezzi" Berlusconi che Prodi....
Se non ricordo male in un punto ha scritto che Berlusconi aveva promesso una economia solida e uno stile di vita Americano ma che ha lasciato l'incarico lasciando l'Italia CON CRESCITA ZERO.
Poi prosegue dicendo che con l'arrivo di Mr.Prodi ora la crescita ora si attesta intorno all'1,x% (nn ricordo la percentuale precisa) reputandolo però un tasso di crescita ancora troppo basso.
Poi denuncia anche l'anzianità della nostra classe dirigente... Berlusconi 71 anni e Prodi 68....etc...
:rolleyes:
blamecanada
04-01-2008, 13:17
quanti articoli scrivono annualmente il manifesto e l'unita sugli stati uniti?
No,perche vorrei capire,noi possiamo criticare gli altri ma gli altri non possono criticare noi?
Allora ok che ognuno pensi ai fatti di casa propria,peccato che poi i 2 giornali citati sopra non saprebbero come riempire mezzo giornale di propaganda rossa.
È evidentemente una sciocchezza quella di non parlare della politica estera, tantopiú in un mondo globalizzato e "piccolo" come quello attuale.
Tuttavia da quanto scrive si evince che tu non abbia la minima idea di ciò di cui scrivono ne Il Manifesto, che è un giornale ovviamente schierato (come in realtà lo sono tutti, o con partiti, oppure nella difesa di interessi industriali), ma è un giornale serio.
Il contrario di quanto tu creda Il Manifesto ha altro di cui scrivere che non fare propaganda antiamericana, anche perché non è pagato da nessuno per fare propaganda, semmai presenta delle idee, che non sono influenzate dalla pubblicità (in pochi hanno interesse a farvi pubblicità) o da padroni (visto che è una cooperativa). Certo, talvolta ci sono le critiche sulle operazioni guerra e alle carenze dello stato sociale, ma non è che tutti i giorni parlino di quello, visto che comunque sono cose risapute, ed in ogni caso mi sembra ovvio che dei comunisti parlino male di comportamenti simili (e comunque lo fanno, ed anche con piú vigore per l'Italia), i comunisti si sono divisi dai socialisti negli anni '10 proprio perché erano fermamente contrari alla guerra.
Giusto nel Manifesto di ieri (che è consultabile gratuitamente per una settimana dal sito ufficiale) si parla delle primare nello Iowa, ma non c'è alcun intento polemico o nessuna intenzione di incitare all'odio, anzi ci sono delle informazioni sulla vita e le trasformazioni sociali avvenute in Iow (http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/03-Gennaio-2008/art11.html)a di cui difficilmente altri giornali parlano. E se poi c'è un articolo un po' critico verso le medesime (http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/03-Gennaio-2008/art10.html) è perché il meccanismo di voto è antiquato, essendo lo stesso di 100 anni fa.
Pur non essendo un lettore abituale del Manifesto (gli ho dato un'occhiata oggi giusto per citare un esempio da fare qui), ma non vedo perché accanirsi contro di esso, tantopiú che per mantenere quella linea editoriale e avendo poca pubblicità, chi ci lavora mantiene uno stipendio molto basso.
È evidentemente una sciocchezza quella di non parlare della politica estera, tantopiú in un mondo globalizzato e "piccolo" come quello attuale.
Tuttavia da quanto scrive si evince che tu non abbia la minima idea di ciò di cui scrivono ne Il Manifesto, che è un giornale ovviamente schierato (come in realtà lo sono tutti, o con partiti, oppure nella difesa di interessi industriali), ma è un giornale serio.
Il contrario di quanto tu creda Il Manifesto ha altro di cui scrivere che non fare propaganda antiamericana, anche perché non è pagato da nessuno per fare propaganda, semmai presenta delle idee, che non sono influenzate dalla pubblicità (in pochi hanno interesse a farvi pubblicità) o da padroni (visto che è una cooperativa). Certo, talvolta ci sono le critiche sulle operazioni guerra e alle carenze dello stato sociale, ma non è che tutti i giorni parlino di quello, visto che comunque sono cose risapute, ed in ogni caso mi sembra ovvio che dei comunisti parlino male di comportamenti simili (e comunque lo fanno, ed anche con piú vigore per l'Italia), i comunisti si sono divisi dai socialisti negli anni '10 proprio perché erano fermamente contrari alla guerra.
Giusto nel Manifesto di ieri (che è consultabile gratuitamente per una settimana dal sito ufficiale) si parla delle primare nello Iowa, ma non c'è alcun intento polemico o nessuna intenzione di incitare all'odio, anzi ci sono delle informazioni sulla vita e le trasformazioni sociali avvenute in Iow (http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/03-Gennaio-2008/art11.html)a di cui difficilmente altri giornali parlano. E se poi c'è un articolo un po' critico verso le medesime (http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/03-Gennaio-2008/art10.html) è perché il meccanismo di voto è antiquato, essendo lo stesso di 100 anni fa.
Pur non essendo un lettore abituale del Manifesto (gli ho dato un'occhiata oggi giusto per citare un esempio da fare qui), ma non vedo perché accanirsi contro di esso, tantopiú che per mantenere quella linea editoriale e avendo poca pubblicità, chi ci lavora mantiene uno stipendio molto basso.
se è schierato non potrai mai essere obiettivo al 100%,che poi siano due giornali che attaccano piu frequentemente di altri giornali italiani gli usa non c'è bisogno di leggerlo per scoprirlo.Comuque non è questo che mi interessa,solo che trovo veramente ridicolo questo risentimento per UNA volta che un giornale americano e uno inglese si permettono di fare delle rilevazioni sull'italia,tra l'altro facendo riferimento a un malassere popolare palese.
Quando qualcuno mi dara una seria motivazione che noi possiamo criticare gli altri e gli altri non noi allora gli daro ragione.Ma per serie motivazione intendo qualcosa che faccia riferimento alla liberta di stampa non loro non possono perche:sono piu cattivi di noi,sono piu capitalisti di noi,..o tipo "guardaselo in casa propria",e noi allora no?
Pancho Villa
04-01-2008, 13:44
Niente da fare, mo c'hanno tutti sto chiodo fisso del debito pubblico americano. :doh: :rolleyes: A parte che noi italiani non possiamo permetterci di dare lezioni su questo tema, ma soprattutto la gente ignora che quasi tutti i Paesi del mondo hanno un debito pubblico, chi più chi meno. Quello che invece è significativo per gli USA è il debito commerciale che è molto alto ed è esploso nell'ultimo decennio.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/35/Public_debt_percent_gdp_world_map.PNG/800px-Public_debt_percent_gdp_world_map.PNG (http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:Public_debt_percent_gdp_world_map.PNG)
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/thumb/2/26/USTrade1991-2005.png/600px-USTrade1991-2005.png
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