L'Italia imbroglia sugli aiuti all'Africa»
La denuncia di Bono: «Promesse non mantenute, come la Francia. Solo la Germania ha rispettato gli impegni»
BERLINO - L'Italia e la Francia non hanno mantenuto nessuna delle loro promesse sugli aiuti umanitari per l'Africa. A formulare questo durissimo giudizio, in un'intervista rilasciata al quotidiano tedesco 'Sueddeutsche Zeitung', è il cantante Bono, secondo il quale solo il cancelliere Angela Merkel ha tenuto fede agli impegni presi nel corso dell'ultimo vertice del G8 ad Heiligendamm.
IMBROGLIO - «La Germania non ha imbrogliato - spiega il leader degli U2 al giornale - e lo si può constatare nella sua legge Finanziaria. Ad avere imbrogliato sono stati gli altri, la Francia e l'Italia. Durante un mio incontro con i capi di governo ad Heiligendamm - denuncia il musicista - uno di loro si è addormentato mentre stavo parlando». Alla richiesta di rivelare chi fosse 'l'affaticato leader', Bono si mantiene sul vago: «Nomi non ne faccio», taglia corto. «Forse è dipeso dal fatto che io sono un tipo noioso, ma la signora Merkel non si è addormentata. Ha mostrato interesse, e soprattutto non ha promesso molto e mantenuto poco. Sono stati specialmente gli italiani, invece, a violare tutte le promesse che avevano fatto».
TRA IMPEGNO E MUSICA - Il cantante annuncia poi che i suoi molti impegni di carattere umanitario non gli impediranno di rituffarsi presto nell'attività musicale. «L'anno prossimo tornerò al mio naturale posto di lavoro - anticipa Bono - e registrerò un altro disco, anche se continuerò a viaggiare molto per conto di Data (l'organizzazione umanitaria per la quale è attivo, ndr). I miei colleghi degli U2 - aggiunge con un pizzico di ironia - hanno però già inviato foto del sottoscritto a tutte le stazioni di polizia del mondo, con la richiesta di fermarmi e di rispedirmi subito a casa».
http://www.corriere.it/esteri/07_dicembre_28/bono_italia_spagna_17bbcab2-b53a-11dc-b319-0003ba99c667.shtml
è vero?:O
Jammed_Death
28-12-2007, 14:31
scusa eh, non è che possiamo regalare soldi in giro così...poi gli f35 chi li paga? :O
scusa eh, non è che possiamo regalare soldi in giro così... :O
allora non promettere per fare bella figura:O
FastFreddy
28-12-2007, 14:34
Ma Bono che vuole? Facile far la carità con i soldi degli altri.... :O
Ma Bono che vuole? Facile far la carità con i soldi degli altri.... :O
ma appunto, manca solo di appesantire la finanziaria :mbe:
ah bono, ma torna a cantare che è meglio
ShadowThrone
28-12-2007, 14:45
ma Bono per l'Africa che fa?
Noi abbiamo Giobbe! :O
a striscia la notizia ne vedo fin troppi che dormono alle riunioni
spero proprio che bono non alludesse al nostro presidente...sai che figura di M***:muro:
comunque da quello che ho capito sono impegni presi al g8 non promesse fatte a bono,lui credo abbia fatta solo da portavoce:stordita:
scusa eh, non è che possiamo regalare soldi in giro così...poi gli f35 chi li paga? :O
vabbhè, dai. vorrà dire che useremo gli stessi per svolare sopra l'africa a portagli un po' di democrazia...
se poi son tanto gentili e ricambiano con risorse minerarie... che c'è di male?
ma poi, scusate...
con la sovrapopolazione che c'è,
gli africani han il buon senso di avere una mortalità altissima e noi roviniamo tutto??
chissò perchè ho come l'impressione che quello che s'è addormentato in arte si chiami "valium" ...
Thunderfox
28-12-2007, 17:34
Tra un pò di anni sarà l'Africa a dover aiutare noi... :D
2 articoli:
qui si parla un po delle promesse
Nell'incontro di Heiligendamm tra il premier e i due can-tanti attivisti, Prodi-che fu l'unico leader occidentale a partecipare al vertice dell'Unione africana in gennaio ad Addis Abeba- ha anche assicurato ulteriori 400 milioni di dollari a partire dalla prossima Finanziaria
Prodi, fa sapere il suo staff «ha sottolineato come il primo obiettivo del Governo sia quello di onorare gli impegni assunti al G-8 di Gleneagles che prevedono di destinare agli aiuti pubblici allo sviluppo lo 0,5% del Pil entro il 2010
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=921002&chId=30
qui c'è un po di tutto
10 mila firme per l'Africa
10 mila firme di cittadini raccolte per chiedere al governo di non tagliare, bensì incrementare le risorse per la cooperazione allo sviluppo e gli aiuti ai Paesi poveri, in particolar modo per l'Afric[/B]a.
di Paolo Manzo, responsabile Esteri, Vita non profit magazine
«Non si taglino, ma si aumentino le risorse per la cooperazione internazionale e gli aiuti ai Paesi poveri; si colga l’occasione della Finanziaria per evidenziare e definire con rigore una politica d’intervento nei confronti dei Paesi Africani, magari individuando e prendendo in carico un tema specifico su cui investire risorse e attenzione. Non dobbiamo né possiamo essere avari». Con queste parole Savino Pezzotta lanciava un appello dalle pagine de “L’Eco di Bergamo” due mesi fa. Un appello che il Cesvi ha subito fatto proprio, poi raccolto da Vita, Forum del Terzo Settore e Associazione Ong italiane lo scorso 29 settembre, giorno del primo ok alla Finanziaria 2007 in Consiglio dei ministri.
In un mese il solo sito del Cesvi ha raccolto 9.800 firme di cittadini, che chiedono al governo di non tagliare ma incrementare le risorse per la cooperazione allo sviluppo e gli aiuti ai Paesi poveri, in particolar modo quelli destinati all’Africa. Un appello oggi necessario più che mai, visto lo stato assai critico in cui versa la cooperazione internazionale nel nostro paese. Sul tema mi propongo di fare il punto in questo breve intervento, per capire le evoluzioni degli ultimi mesi e le sfide che ha di fronte il nostro mondo.
Da anni le ong italiane chiedevano che venisse creata istituzionalmente una figura politica, a livello di ministero degli Esteri, per occuparsi attivamente di aiuto pubblico allo sviluppo. Per questo, a sei mesi dalla nomina di Patrizia Sentinelli come viceministro degli Esteri con delega alla cooperazione internazionale, è fondamentale fare un bilancio, cominciando da quanto è emerso dalla Finanziaria 2007.
Il primo punto su cui da anni battono le ong italiane è quello quantitativo. Secondo il rapporto pubblicato nell’aprile scorso dal Development Assistance Committee (DAC) dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), l’Italia è sprofondata all’ultimo posto per la percentuale di risorse destinate all’Aiuto pubblico allo sviluppo (APS) sul Prodotto interno lordo, avendo destinato nel 2004 solo lo 0,15% del PIL ai programmi per lo sviluppo e la lotta alla povertà, a fronte di una media europea dello 0,36%. La percentuale è scesa del 10,5% rispetto al già misero 0,17% del 2003, quando il nostro Paese era al penultimo posto, appena prima degli Stati Uniti. Come se non bastasse, il dato italiano è stato ulteriormente peggiorato dalla Finanziaria 2006, lo scorso anno, che ha tagliato le risorse strategiche per la cooperazione: ciò confermerà l’ultimo posto dell’Italia ma, sfruttando la cancellazione del debito iracheno e congolese, il rapporto APS/PIL si è attestato artificiosamente allo 0,27%. Queste percentuali, in realtà, tradiscono il mancato rispetto dell’accordo sottoscritto nel 2002 dall’Italia in ambito UE, a Barcellona, che impegnava il nostro Paese (assieme a altri 14 Stati europei) a raggiungere entro il 2006 la quota dello 0,33% del rapporto APS/PIL. Se a ciò si aggiunge il nuovo obiettivo europeo del 25 maggio 2005, fortemente voluto dalla presidenza inglese dell’Unione europea in vista del G8 di Gleneagles («entro il 2010, gli Stati membri dell’UE dovranno donare una media dello 0,51% del PIL in aiuto allo sviluppo»), una cosa sola possiamo affermare oggi, con pochi rischi di smentita: la cooperazione italiana è fuori dall’Europa e lontanissima dagli impegni assunti con la Dichiarazione del Millennio del 2000 .
Lo scorso anno i fondi “a dono” messi a bilancio nella Finanziaria 2006 erano stati pari a 382 milioni, quest’anno - è ufficiale - saranno 601,5 milioni di euro gli «stanziamenti aggiuntivi» che la Finanziaria 2007 destina alla 7/81 e alla 49/87 «per l’aiuto pubblico a favore dei Paesi in via di sviluppo». Un aumento pari al 55% rispetto a un anno fa. Certo, la Tabella C (votata alla Camera il 19 novembre scorso) che contiene quanto andrà alla cooperazione internazionale, parla di 650 milioni. In realtà a questi 650 milioni bisogna togliere i 48,5 milioni tagliati da Visco ex articolo 53, che sono confermati tutti come si può leggere ai commi 207 e 208 dell’articolo 16 della Finanziaria 2007. A differenza del ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, che della sua parte di tagli (34,5 milioni di euro) è riuscito a “recuperarne” solo 16 muovendosi sull’articolo 53, la viceministra Patrizia Sentinelli ha scelto una via più efficace, facendo aumentare - da 600 a 650 - i milioni in Tabella C. Tu mi tagli quanto richiesto? E io ti aumento la richiesta, al punto che invece di un “taglio” ci guadagno pure un milione e mezzo di euro. Questa la strategia della Sentinelli che ha fatto il “diavolo a quattro” alla Camera, riuscendo a strappare le firme dei capigruppo. A partire da quella di Dario Franceschini (Ulivo).
La cronaca di come la Sentinelli sia riuscita a difendere la cooperazione nel maxiemendamento alla Finanziaria (e difendere è proprio il verbo giusto, vista la lotta da lunghi coltelli cui abbiamo assistito) dimostra che le ong avevano ragione nel richiedere a gran voce la presenza di una figura istituzionale di tipo politico, assai utile per recepire meglio le istanze delle “non governative” italiane.
Il secondo punto su cui da anni battono le ong italiane è quello qualitativo, a cominciare dalla troppa dispersione negli interventi. Se tutti sono d’accordo nell’affermare che la priorità dell’intervento di cooperazione italiano dovrebbe essere l’Africa, come spiegare che negli ultimi anni gli interventi hanno interessato “a pioggia” tra i 90 e i 113 paesi? Inoltre, a causa del cosiddetto aiuto legato, della volatilità e della difficoltà nel conoscere in tempo reale l’impatto delle risorse e i flussi degli stanziamenti italiani, secondo il Center for Global Development (che classifica i paesi donatori in base ai flussi netti dell’aiuto e alla loro selettività), l’indice di efficacia dell’aiuto pubblico italiano era... il penultimo.
Per ovviare a queste inefficienze, la Sentinelli ha accolto, ancora una volta, l’appello delle ong italiane e, nei prossimi mesi, si dovrebbe arrivare a una riforma della legge 49/87 che regola da vent’anni la cooperazione internazionale. Fonti bene informate dall’interno della Farnesina, infatti, ci hanno fatto sapere che, all’inizio del 2007, il governo presenterà un suo disegno di legge delega. Quali saranno i contenuti principali della riforma? La cooperazione continuerà ad essere parte integrante della politica estera italiana e, quindi, il controllo e l’indirizzo politico rimarranno in capo al ministro degli Affari esteri, con un ruolo del viceministro di coordinamento non solo delle attività di cooperazione che fanno capo alla Farnesina ma a tutti i ministeri che hanno a che fare con l’Aiuto pubblico allo sviluppo. A tal fine sarà creato un Fondo unico, con l’obiettivo dichiarato di riportare a coerenza le politiche di cooperazione, oggi disperse in mille rivoli e in decine di ministeri... La novità più “rivoluzionaria”, tuttavia, è che il tutto sarà amministrato da un’Agenzia che potrà gestire non solo fondi pubblici ma anche privati. Una novità, questa, voluta dal ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, che ci stava già lavorando da un po’ di tempo, dai Ds che l’avevano già annunciata un paio di anni fa e che non spiace alla Sentinelli. Una novità che presto vedremo nero su bianco in un disegno di legge delega e che, solo allora, potremmo commentare con conoscenza di causa.
Per la cooperazione internazionale, invece, i primi provvedimenti presi dalla Sentinelli stanno andando nella direzione voluta dalle ong italiane, non solo per la riforma della Legge 49, che resterà nell’alveo della politica estera, ma anche per la volontà di perseguire l’unicità delle risorse, della coerenza dell’azione. E, soprattutto, è stata confermata la richiesta delle ong di avere un viceministro come responsabile politico, oltre ad avere in Finanziaria un timido segnale di cambiamento: 601,5 milioni importanti e, soprattutto, 100 milioni dedicati al “capitolo ong”.
Tutto bene dunque? Affatto. Restano ancora molte spine nella cooperazione italiana, come dimostra il mancato inserimento in Finanziaria 2007 di un fondo apposito per il finanziamento del Fondo Globale per l’Aids, la tbc e la malaria. La fiducia per la Finanziaria è votata con un maxi emendamento senza i fondi di 130 milioni per il Global Found che le ong italiane hanno chiesto ripetutamente, «barattando la vita di 40 milioni di persone con un "risparmio" vergognoso, solo questo termine ci sentiamo di usare», ha tuonato il presidente dell’Associazione ong italiane, Sergio Marelli. Un’assenza che stride con la quantità delle spese militari, che rimangono intatte in Finanziaria. Inoltre, ad oggi, rimane irrisolto il nodo degli arretrati che lo Stato italiano deve alle ong: 40 milioni di debito risalente per gran parte a oltre dieci anni fa. Un’altra vergogna da cancellare, si spera con la fantasia e la battaglia politica della Sentinelli che, per il Global Fund, ha già annunciato una legge per la creazione di un fondo ad hoc per le pandemie sia alla Camera che al Senato. Speriamo bene.
[url]http://cesvi.it/?pagina=pagina_generica.php&id=790
Inoltre, ad oggi, rimane irrisolto il nodo degli arretrati che lo Stato italiano deve alle ong: 40 milioni di debito risalente per gran parte a oltre dieci anni fa.
:sbonk:
Sawato Onizuka
30-12-2007, 15:24
forse a Bono bisogna anche dire che chi abita qua o é già stato imbrogliato o é quello che imbroglia :asd: (ma sono più numerosi quelli della prima categoria) :stordita:
se fossimo onensti non saremo italiani.. :O
L'Italia firma trattati e prende impegni con troppa leggerezza. Siamo sempre i primi a batterci per un mondo pulito contro l'inquinamento e i primi firmatari se c'è da firmare un moratoria o prendere un impegno internazionale. Poi regolarmente sforiamo e cerchiamo aggiustamenti successivi per rientrare. Questa è storia. Ora abbiamo Pecoraro Scanio.... vedrete gli autografi che lascerà in giro per il mondo, al dunque nessun impegno serio o concreto.
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.