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View Full Version : Vent'anni di declino


DvL^Nemo
27-12-2007, 14:41
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Ventanni-di-declino/1925887/1&ref=hpsp


Esattamente vent'anni fa un Bettino Craxi trionfante annunciava al mondo che l'Italia aveva superato il Regno Unito ed era diventata la quinta potenza economica al mondo. Era un risultato più politico che economico. La ricchezza di un popolo è misurata dal reddito pro capite, non dal reddito totale. Il Lussemburgo ha un prodotto interno lordo di gran lunga inferiore a quello cinese, ma il suo reddito pro capite è 12 volte quello cinese. Ma a quell'epoca le popolazioni di Italia e Regno Unito erano molto simili, e quindi il sorpasso significava anche un sorpasso in termini di reddito pro capite. Era il conseguimento di un sogno.

L'Italia proletaria, che aveva cominciato a industrializzarsi con quasi 150 anni di ritardo rispetto alla potenza britannica, che ancora nel 1950 aveva un reddito pro capite pari a solo il 50 per cento di quello inglese, ora era più ricca. Con questo pretesto Bettino Craxi rivendicò la partecipazione italiana ai meeting dei grandi della Terra che diventarono il gruppo dei G7.

Vent'anni dopo difficilmente la situazione potrebbe essere simile. È oggi la Spagna ad annunciare il sorpasso dell'Italia in termini di GDP pro capite, mentre il Regno Unito ha già accumulato un vantaggio di più del 15 per cento e l'Irlanda, paese di carestie ed emigrazione che nel 1987 aveva un reddito pro capite pari solo al 60 per cento di quello italiano, oggi vanta il 30 per cento in più di noi. Solo il Portogallo e la Grecia sono più poveri di noi tra i paesi della Vecchia Europa.

Com'è potuto accadere? Come è possibile che in un ventennio il nostro Paese da potenza mondiale sia diventato marginale anche in Europa? Cosa ha trasformato il miracolo economico italiano in un triste declino?

Paradossalmente la risposta è: nulla. Non è successo assolutamente nulla. Il nostro Paese, con i suoi clientelismi, la sua corruzione, l'inefficienza della macchina pubblica, l'evasione fiscale, etc., è rimasto esattamente lo stesso. Ma il resto del mondo è cambiato. E quello che bastava per avere successo non basta più. Ma la classe politica non se n'è accorta.


Il miracolo economico italiano del Dopoguerra ha due ingredienti semplicissimi: liberismo e bassi salari. Finalmente liberata dall'autarchia fascista, l'economia italiana poteva esportare nel resto del mondo. E i bassi salari rendevano i nostri prodotti imbattibili. Non a caso tra il 1950 e il 1970 crescemmo a ritmi 'cinesi': 5,8 per cento per anno, il doppio del tasso di crescita inglese.

Alla fine degli anni '60, il differenziale di costi, però, si stava riducendo, e il Paese necessitava delle riforme istituzionali per trasformarsi in un'economia sviluppata, che compete nel terziario e nelle tecnologie avanzate. Purtroppo negli anni '70, la crisi petrolifera e le tensioni sociali resero questa transizione impossibile.

Quello che sorprende è che, nonostante le crisi e i problemi, tra il 1970 e il 1987 l'economia italiana crebbe ad un tasso del 2,7 per cento l'anno. Non favoloso, ma certamente superiore al misero 1,6 annuo messo a segno tra il 1987 e il 2004. La crescita degli anni '70 e '80, all'insegna del 'piccolo è bello', fu un 'regalo' del processo di unificazione europea. All'interno della Vecchia Europa, tutti i paesi si stavano spostando progressivamente verso i settori economici più avanzati e lasciavano scoperti i settori tradizionali, che godevano della protezione di dazi doganali che l'unione manteneva verso l'esterno. Risultava quindi facile conquistare questi mercati all'interno dell'Europa. Per esportare scarpe (Cina docet) non occorre un paese che funziona alle spalle, per ideare telefonini ed esportare servizi sì. L'Italia, quindi, crebbe specializzandosi ulteriormente nei settori sbagliati, gli unici in cui aveva un vantaggio comparato.

La storia recente la conosciamo tutti: l'allargamento dell'Unione a paesi a basso costo della manodopera e la liberalizzazione del commercio internazionale, con la massiccia entrata della Cina e dell'India, hanno distrutto la nostra nicchia. In un mercato mondiale non possiamo sopravvivere solo con il piccolo è bello. Non possiamo crescere con una manodopera che è tra le meno istruite dei paesi Ocse, con una università in sfacelo, con uno Stato che preleva più del 50 per cento del reddito e lo sperpera.

Per invertire rotta abbiamo bisogno di riforme strutturali, che non hanno benefici elettorali immediati. Per intraprenderle c'è bisogno di leader coraggiosi e lungimiranti. Proprio mentre Craxi celebrava l'effimera vittoria italiana sull'Inghilterra (affossando sempre più il nostro Paese), la Thatcher creava, dopo trent'anni di declino, le basi per la rinascita inglese. Quanti decenni dobbiamo aspettare ancora per avere la nostra Thatcher?
(27 dicembre 2007)


Che grande articolo, lo appoggio in pieno !!!

Deuced
27-12-2007, 15:06
sono sicuro che tra 30 anni torneremo ad essere un paese normale.Spero di esserci e di non esser morto di fame prima :rolleyes:

fabio80
27-12-2007, 15:47
la domanda è: siete disposti a dare il sangue per fare ripartire sta carretta danneggiata da terzi non meglio definiti? io sinceramente NO!!!

già sono abbastanza seccato per quanto mi manca rispetto a un cittadino medio europeo in termini di servizi e pecuania, figuriamoci mettere in discussione quel poco che ho per sanare i disastri altrui che continuano, peraltro, a succedere

che vadano a chiedere risorse a chi ha fatto il danno, e che li impicchino sulla via Appia se necessario, a dimostrazione del fatto che l'impunità deve finire. e all'inferno l'onu con la sua moratoria, sta gente te la levi di torno solo facendola secca, in italia civiltà è sinonimo di debolezza e rassegnazione

Dreammaker21
27-12-2007, 16:00
La Thatcher non è stato un buon esempio, per me, di governo.

Ha ampliato il divario tra ricchi e poveri.


Per il resto sono d'accordo.

indelebile
27-12-2007, 16:01
la domanda è: siete disposti a dare il sangue per fare ripartire sta carretta danneggiata da terzi non meglio definiti? io sinceramente NO!!!

già sono abbastanza seccato per quanto mi manca rispetto a un cittadino medio europeo in termini di servizi e pecuania, figuriamoci mettere in discussione quel poco che ho per sanare i disastri altrui che continuano, peraltro, a succedere

che vadano a chiedere risorse a chi ha fatto il danno, e che li impicchino sulla via Appia se necessario, a dimostrazione del fatto che l'impunità deve finire. e all'inferno l'onu con la sua moratoria, sta gente te la levi di torno solo facendola secca, in italia civiltà è sinonimo di debolezza e rassegnazione

Son daccordo con te rivoglio silvio che con lui si tirava avanti la caretta
Non fanno schifo tutti e due, si sta meglio con silvio off course

Lorekon
27-12-2007, 16:03
Non sono uno storico nè un economista, ma penso che quella crescita economica formidabile, sia stata ANCHE (se non SOPRATTUTTO) figlia di una spesa pubblica fuori controllo, che ingrassavauna burocrazia statale inefficiente (che però forniva stipendi da poter spendere a milioni di famiglie) e distribuiva soldi a pioggia...

una politica economica keynesiana che infatti produceva inflazione a due cifre...

i costi di quella politica li paghiamo ancora oggi, sono 10 anni che politiche economiche monetariste (nonso se è il termine giusto :stordita:), attuate per controbilanciare quello squilibrio e riparare ai danni prodotti, hanno lentamente strangolato i consumi.

Anche perchè è stato permesso ad alcuni interessi particolarissimi di incrostarsi a danno della collettività, si potrebbero citare decine di diversi gruppi che sono diventate delle vere corporazioni, se non delle caste (p.es i farmacisti trasmettono la titolarità della licenza ai figli, i quali hanno poi tot anni per laurearsi in farmacià... DOPO!), in un paese nel quale essere figli d'arte è un'abitudine (anche qui... decine di esempi ci sarebbero)

Inoltre negli ultimi anni è stata lasciata mano libera ad alcuni operatori economici a scapito degli altri (tanto per cambiare, gli unici a prenderselo in quel posto sono stati i lavoratori, mentre il "popoli delle partite iva" veniva tutelato al massimo, per non parlare della grande industria).

penso che tutti si ricordino cosa successe col passaggio all'euro nel 2001.
penso che tutti concordino sul fatto che il precariato frena i consumi.

durbans
27-12-2007, 16:11
Quali sono queste riforme strutturali ?
Io vedo solo: tasse altissime sugli stipendi (1/3 del mio stipendio se ne va in tasse), precariato, non proporzione tra merito e stipendio, costi spaventosi della vita per i beni di prima necessità, lavoro nero.

FalconXp
27-12-2007, 16:12
La Thatcher non è stato un buon esempio, per me, di governo.

Ha ampliato il divario tra ricchi e poveri.


Per il resto sono d'accordo.

Anche questo è vero ma se tieni conto della differenza che c'è adesso tra italia e regno unito forse tutto sto male non l'ha fatto.

fabio80
27-12-2007, 16:30
Son daccordo con te rivoglio silvio che con lui si tirava avanti la caretta
Non fanno schifo tutti e due, si sta meglio con silvio off course

ma che ca%%o c'entra silvio? :muro: :muro: :muro:

Sursit
27-12-2007, 19:09
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Ventanni-di-declino/1925887/1&ref=hpsp



Che grande articolo, lo appoggio in pieno !!!
Io no, solo in parte.
Mica ha scritto sul nostro sistema bancario, che costa alle imprese quasi più del costo del lavoro. Mica scrive che la Fiat ( e non solo la Fiat ) non oggi, ma anni fa pagava a 360 giorni i fornitori, mentre all'estero si pagava subito, oggi siamo su termini di circa 30 giorni.
Lasciamo stare, quello che si sta verificando oggi lo si poteva intuire già molti anni fa, e quel che è peggio è che non c'è via d'uscita.
Anche perchè chi detiene il controllo del potere è anche lo stesso sistema che ha impoverito e sta impoverendo il Paese.

dantes76
27-12-2007, 19:34
La Thatcher non è stato un buon esempio, per me, di governo.

Ha ampliato il divario tra ricchi e poveri.


Per il resto sono d'accordo.

viste le differenza fra italia e uk...sembra che i poltici italiani abbiano preso il peggio

federuko
27-12-2007, 22:42
La Thatcher non è stato un buon esempio, per me, di governo.

Ha ampliato il divario tra ricchi e poveri.


Per il resto sono d'accordo.

http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_income_equality

come vedi la distribuzione della ricchezza in italia e uk e' assai simile.
ti posso assicurare che i 2 sitemi sociali/politici sono incomparabili: il peggior governo inglese sara' sempre infinitamente migliore di quello italiano piu' illuminato.
questo e' principalmente dovuto al fatto che per gli inglesi il buon funzionamento della societa' e' quasi importante quanto la buona cucina per gli italiani.

dmanighetti
28-12-2007, 17:42
http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_income_equality

questo e' principalmente dovuto al fatto che per gli inglesi il buon funzionamento della societa' e' quasi importante quanto la buona cucina per gli italiani.

Non direi, il Welfare State inglese aiuta solo una fascia ristretta della popolazione, preferisco il nostro metodo che aiuta tutti indistintamente.
Saluti.

federuko
28-12-2007, 19:41
Non direi, il Welfare State inglese aiuta solo una fascia ristretta della popolazione, preferisco il nostro metodo che aiuta tutti indistintamente.
Saluti.

credo proprio che ti sbagli.
Tutti i principali servizi pubblici sono ad accesso universale, esattamente come in italia. la differenza consiste nel fatto che - tranne la sanita', che e' di qualita' analoga se non peggiore - lo stato fornisce molti piu' servizi e di qualita' superiore.

pensa che io sono cittadino italiano, vivo e pago le tasse da 1 anno in uk, sono stato disoccupato per una settimana e lo stato mi ha dato £76 di sussidio di disoccupazione!

kintaro oe
28-12-2007, 19:58
credo proprio che ti sbagli.
Tutti i principali servizi pubblici sono ad accesso universale, esattamente come in italia. la differenza consiste nel fatto che - tranne la sanita', che e' di qualita' analoga se non peggiore - lo stato fornisce molti piu' servizi e di qualita' superiore.

pensa che io sono cittadino italiano, vivo e pago le tasse da 1 anno in uk, sono stato disoccupato per una settimana e lo stato mi ha dato £76 di sussidio di disoccupazione!

Azz....devono aver informato male il silvio quando e' andato a farsi operare negli states :stordita:

blamecanada
28-12-2007, 22:19
Sul liberismo chi ha scritto l'articolo dovrebbe studiare un po' di storia riguardo il liberismo, che in Italia non è mai stato molto sviluppato.
La crescita economica italiana si è basata sul MASSICCIO intervento statale. Ad un certo punto circa 1/3 dell'economia era in mano allo Stato, la percentuale piú alta di qualsiasi Paese capitalista (a meno che non si consideri anche il capitalismo di Stato dell'URSS). Questa è Storia, a prescindere da cosa se ne pensi dell'intervento statale in economia.
La decadenza economica va ricercata nella corruzione profonda, aumentata ulteriormente negli anni '80, quando il pentapartito guidato dal PSI di Craxi, finanziato dal governo statunitense per non allearsi col moderato PCI di Berlinguer (sarebbe stata la prima volta che un partito comunista prendeva il potere democraticamente in Europa), ha portato avanti una sciagurata strategia di sperpero di denaro pubblico per attività economiche improduttive a meri fini clientelari. Il problema non sono gl'investimenti pubblici (che hanno industrializzato l'Italia), ma la qualità degl'investimenti pubblici, che sotto Craxi era bassissima ed hanno portato ad un massiccio aumento del debito pubblico (visto che agl'investimenti pubblici non corrispondeva un rientro di utili).

La responsabilità del declino è di tutte quelle imprese che sono vissute di rendita sulla svalutazione della lira e che non hanno fatto investimenti a lungo termine, e del fatto che lo Stato (unico agente che abbia mai fatto investimenti a lungo termine) abbia cominciato a farne di improduttive (durante il periodo di Craxi) e poi abbia smesso di farne (con le privatizzazioni degli anni '90).

La Thatcher non è stato un buon esempio, per me, di governo.
Ha ampliato il divario tra ricchi e poveri.
Appunto.

Anche questo è vero ma se tieni conto della differenza che c'è adesso tra italia e regno unito forse tutto sto male non l'ha fatto.
Il fatto che quello della Thatcher fosse l'unico sistema per migliorare l'economia britannica è opinabile. Il modello svedese per quanto mi riguarda è sicuramente migliore da tutti i punti di vista.

Azz....devono aver informato male il silvio quando e' andato a farsi operare negli states :stordita:
Le cliniche da ricchi degli States sono ottime.
Ma sono, appunto, da ricchi.
Io sono a favore della sanità gratuita per tutti, quindi non m'interessano le cliniche per i Berlusconi.

dmanighetti
29-12-2007, 10:47
credo proprio che ti sbagli.
Tutti i principali servizi pubblici sono ad accesso universale, esattamente come in italia. la differenza consiste nel fatto che - tranne la sanita', che e' di qualita' analoga se non peggiore - lo stato fornisce molti piu' servizi e di qualita' superiore.

pensa che io sono cittadino italiano, vivo e pago le tasse da 1 anno in uk, sono stato disoccupato per una settimana e lo stato mi ha dato £76 di sussidio di disoccupazione!

Possibile, io ci ho lavorato nella prima metà degli anni 90, allora la sanità era gratuita per tutti, ma se eri senza lavoro potevi si curarti ma morivi di fame.
Possibile che la differenza sia valida solo per gli extracomunitari.
Saluti.

dmanighetti
29-12-2007, 10:49
Azz....devono aver informato male il silvio quando e' andato a farsi operare negli states :stordita:

Ma non si é operato qua in Svizzera ultimamente?
Saluti.

generals
29-12-2007, 10:59
Non sono uno storico nè un economista, ma penso che quella crescita economica formidabile, sia stata ANCHE (se non SOPRATTUTTO) figlia di una spesa pubblica fuori controllo, che ingrassavauna burocrazia statale inefficiente (che però forniva stipendi da poter spendere a milioni di famiglie) e distribuiva soldi a pioggia...

una politica economica keynesiana che infatti produceva inflazione a due cifre...

i costi di quella politica li paghiamo ancora oggi, sono 10 anni che politiche economiche monetariste (nonso se è il termine giusto :stordita:), attuate per controbilanciare quello squilibrio e riparare ai danni prodotti, hanno lentamente strangolato i consumi.

Anche perchè è stato permesso ad alcuni interessi particolarissimi di incrostarsi a danno della collettività, si potrebbero citare decine di diversi gruppi che sono diventate delle vere corporazioni, se non delle caste (p.es i farmacisti trasmettono la titolarità della licenza ai figli, i quali hanno poi tot anni per laurearsi in farmacià... DOPO!), in un paese nel quale essere figli d'arte è un'abitudine (anche qui... decine di esempi ci sarebbero)

Inoltre negli ultimi anni è stata lasciata mano libera ad alcuni operatori economici a scapito degli altri (tanto per cambiare, gli unici a prenderselo in quel posto sono stati i lavoratori, mentre il "popoli delle partite iva" veniva tutelato al massimo, per non parlare della grande industria).

penso che tutti si ricordino cosa successe col passaggio all'euro nel 2001.
penso che tutti concordino sul fatto che il precariato frena i consumi.

verissimo, stiamo pagando, soprattutto come giovani, le abbuffate (fatte a debito) delle generazioni precedenti, e ci siamo anche rotti di farlo...:mad:
Il calo dei consumi per effetto di bassi redditi e precariato ormai ha avviato un circolo vizioso il cui cammino è inevitabilmente ispirato al declino. Se non si inverte la rotta e non si smette di fare solo manovre di risanamento mentre il potere di acquisto è mortificato non ne usciremo più....:cry:

generals
29-12-2007, 11:02
Io no, solo in parte.
Mica ha scritto sul nostro sistema bancario, che costa alle imprese quasi più del costo del lavoro. Mica scrive che la Fiat ( e non solo la Fiat ) non oggi, ma anni fa pagava a 360 giorni i fornitori, mentre all'estero si pagava subito, oggi siamo su termini di circa 30 giorni.
Lasciamo stare, quello che si sta verificando oggi lo si poteva intuire già molti anni fa, e quel che è peggio è che non c'è via d'uscita.
Anche perchè chi detiene il controllo del potere è anche lo stesso sistema che ha impoverito e sta impoverendo il Paese.

già i poteri forti, gli unici che prosperano con enormi profitti in questo sistema malato, ovvero le Banche, i gruppi assicurativi, e le industrie sussidiate rappresentate dai Montezemolo non sono minimamente citate e continueranno a fare i loro comodi a danno dell'economia del Paese, del resto il potere anche politico è ancora stabilmente nelle loro mani...