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19-12-2007, 09:56
Da http://lavocedelpadrone.net/480/la-verit-vi-prego-su-speciale
Mentre scrivo sto vedendo "Otto e Mezzo", dove Giuliano Ferrara e il suo soprammobile stanno intervistando Roberto Speciale, l'ex comandante della Guardia di Finanza che si è dimesso ieri dopo essere stato reintegrato dal Tar. E sento dire e ripetere a loop che Speciale è stato defenestrato perché non avrebbe ottemperato all'ordine di Vincenzo Visco di sostituire quattro ufficiali della GdF "che indagavano sul caso Unipol". Visco ha negato, e la cronaca dei fatti, in bocca al viceministro, assume un tono diverso: Speciale gli presenta qualche tempo fa un piano di avvicendamenti comprendenti l'intero comando della Gdf. Si fa ogni tre anni, è normale. Visco nota che tra le sostituzione non ci sono quelli che lavorano a Milano, ne chiede ragione e il generale risponde che siccome quelli là stanno lavorando a inchieste importanti è meglio che rimangano al loro posto. Motivazione ineccepibile, ma Visco non gli crede - poi vedremo il perché - e gli chiede di preparare un nuovo piano. Speciale invece informa la procura di quanto accaduto, e il procuratore si lamenta per iscritto con Visco. Il quale, fesso com'è, non pensa meglio che di telefonare a Speciale per lamentarsi (è la famosa conversazione messa in viva voce dal comandante). Poi, scoppia tutto il casino.Ora, siccome io so qualche cosina della storia, la voglio scrivere qui, dove sono protetto dall'anonimato, non la legge nessuno e in ogni caso in galera per diffamazione ci va Mthrandir, gestore del blog e non io. Poi, ognuno si faccia le proprie idee.
Tutti sanno i motivi per cui Visco ce l'ha con quei quattro ufficiali: gli risulta che "abbiano 'chiuso gli occhi' su gravissime irregolarità verificatesi nel sistema delle intercettazioni telefoniche, avvenute nel corso di scalate finanziarie a banche e a giornali. Alcuni di quei documenti sono stati trafugati e consegnati a giornali di parte per la pubblicazione. In alcuni casi le intercettazioni non sono neppure arrivate all'ufficio del Pubblico Ministero ma trafugate prima e consegnate ai giornali senza che la magistratura inquirente ne avesse preso visione" (Fonte: la Repubblica). Ora, per capire perfettamente cosa questo significa, bisogna sapere talune cose. La prima è che da anni a Milano, a causa di scelte precise operate dalla Procura, tutte le indagini sono in mano alla GdF.Tremonti, ai bei tempi, aveva anche "interessato" il comando di Roma, e alcuni uomini erano stati mandati in Lombardia - in una logica lottizzatoria, che è assolutamente la norma in questo paese: a parti invertite è successa la stessa cosa, in questo come in altri campi - per 'equilibrare' taluni rapporti.
Poi succede l'imponderabile: mentre la Consob dorme e la Banca d'Italia è fin troppo sveglia, comincia la resistibile ascesa dei furbetti del quartierino. Si inizia a mormorare sul governatore Antonio Fazio, soprattutto dopo le inchieste di un giornale - Milano Finanza - che racconta con puntiglio le imprese e le furbizie, contabili e non, di Fiorani, e Via Nazionale non interviene. Si sa anche - e lo dico per amore di verità - che tutto questa attenzione nei confronti dello stesso Fiorani arrivano da parte di Milano Finanza perché l'editore-direttore è particolarmente vicino a Cesare Geronzi. Il quale aveva posto gli occhi su Antonveneta per mettere al sicuro la sua Capitalia dalle mire di qualche concorrente estero e italiano aggressivo e determinato, ma il governatore aveva mostrato di preferire Lodi a Roma (e ciò venne preso come un affronto personale, ma questa è un'altra storia). Mentre Fiorani via via finisce sempre più nella merda, si vocifera nelle redazioni dei giornali di una intercettazione che inguaierebbe Fazio. La voce circola per una settimana, finché arriva la bomba: la telefonata viene pubblicata, ma né da Repubblica né dal Corriere: bensì dal Giornale di Maurizio Belpietro, a firma di Gian Marco Chiocci. Particolare particolarmente risibile: l'articolo con l'intercettazione - nella quale Fazio dice a Fiorani di "passare da via dei Serpenti", ricordate? - viene pubblicato insieme a un editoriale di Paolo Del Debbio che deplora la pubblicazione delle intercettazioni sui giornali. Il che, come capirete, dona un retrogusto di schizofrenia al tutto. Confermato il giorno dopo, quando, mentre tutti i giornali ripubblicano le frasi di Fazio e Fiorani in prima pagina ("ti darei un bacio in fronte, Antonio", dice il liquido - nel senso di untuoso - ex ad di Lodi quando Fazio gli conferma di aver autorizzato l'Opa su Antonveneta), il Giornale relega le reazioni all'articolo di Chiocci nelle pagine interne, come seconda notizia dell'Economia.
Perché Belpietro, uno che di solito sale volentieri sulla cattedra coi piedi e il megafono , stavolta non cavalca la tigre? Perché Fazio è il rappresentante di un grumo di potere che è venuto a patti con Berlusconi, si dice. Perché anche Gnutti ha il numero di telefono dell'allora presidente del Consiglio, si aggiunge (circostanza vera, c'è un'intercettazione che lo conferma). Ma perché allora alla fine Il Giornale ha pubblicato? E soprattutto, chi ha dato a Chiocci quel verbale? Facile: è la stessa manina che gli darà quelli - vergognosi per tutti loro - che riguardavano Fassino, La Torre e D'Alema (di cui una, la più interessante, mai pubblicata). E' la stessa manina che ha erroneamente (sto ammiccando, sì) cancellato l'unica copia di una intercettazione di un "furbetto" che parlava con Silvio (dove non si diceva nulla di penalmente rilevante: va doverosamente precisato). Ora, per capire cosa ha spinto Belpietro alla pubblicazione si può tranquillamente fare riferimento alle continue risse tra Tremonti e Fazio (le Fondazioni bancarie e le obbligazioni Cirio e Parmalat, che sono state una conseguenza del primo litigio). E sommare due più due. Sempre ricordando che, se alla fine questa è costata il posto a Fazio, ovvero a uno che aveva deciso che l'Etat (banquaire) c'était lui - con tutte le conseguenze del caso - bisogna benedire chi ha deciso di fermarlo, qualsiasi fossero le motivazioni.
Ma rimane una cosa da ricordare: che quegli ufficiali NON stavano indagando, in quel momento, sul caso Unipol. Però le intercettazioni che avrebbero dovuto essere consegnate al magistrato erano nella loro disponibilità. Così come lo erano quelle che dovevano essere secretate, e sono invece uscite qualche mese più in là nelle agenzie pochi minuti dopo che ai difensori degli imputati era stato permesso di visionarle. E anche lì, o qualcuno aveva imparato a scrivere alla velocità della luce, oppure la storia non era andata come fu raccontata all'epoca. Che Speciale continui a "fare la vittima" sul tema, facendo finta di ignorare come e perché la GdF indagava e passava carte ai giornali sulle inchieste milanesi, è una cosa che dà l'esatta dimensione dell'uomo. E anche dell'irreprensibile servitore dello Stato che è sempre stato.
Ho visto che c'è grandissima confusione sul caso Speciale , e che la gente non sapendo come pensarla lo adora ( se di destra ) o lo condanna ( se di sinistra ).
Ho trovato un articolo abbastanza chiaro e approfondito e credo sia il caso di darci una occhiata :D
Il sito, potete vederlo, non è di parte anzi se è di parte è più di destra che altro quindi da apprezzare ancora di piu' :read:
Mentre scrivo sto vedendo "Otto e Mezzo", dove Giuliano Ferrara e il suo soprammobile stanno intervistando Roberto Speciale, l'ex comandante della Guardia di Finanza che si è dimesso ieri dopo essere stato reintegrato dal Tar. E sento dire e ripetere a loop che Speciale è stato defenestrato perché non avrebbe ottemperato all'ordine di Vincenzo Visco di sostituire quattro ufficiali della GdF "che indagavano sul caso Unipol". Visco ha negato, e la cronaca dei fatti, in bocca al viceministro, assume un tono diverso: Speciale gli presenta qualche tempo fa un piano di avvicendamenti comprendenti l'intero comando della Gdf. Si fa ogni tre anni, è normale. Visco nota che tra le sostituzione non ci sono quelli che lavorano a Milano, ne chiede ragione e il generale risponde che siccome quelli là stanno lavorando a inchieste importanti è meglio che rimangano al loro posto. Motivazione ineccepibile, ma Visco non gli crede - poi vedremo il perché - e gli chiede di preparare un nuovo piano. Speciale invece informa la procura di quanto accaduto, e il procuratore si lamenta per iscritto con Visco. Il quale, fesso com'è, non pensa meglio che di telefonare a Speciale per lamentarsi (è la famosa conversazione messa in viva voce dal comandante). Poi, scoppia tutto il casino.Ora, siccome io so qualche cosina della storia, la voglio scrivere qui, dove sono protetto dall'anonimato, non la legge nessuno e in ogni caso in galera per diffamazione ci va Mthrandir, gestore del blog e non io. Poi, ognuno si faccia le proprie idee.
Tutti sanno i motivi per cui Visco ce l'ha con quei quattro ufficiali: gli risulta che "abbiano 'chiuso gli occhi' su gravissime irregolarità verificatesi nel sistema delle intercettazioni telefoniche, avvenute nel corso di scalate finanziarie a banche e a giornali. Alcuni di quei documenti sono stati trafugati e consegnati a giornali di parte per la pubblicazione. In alcuni casi le intercettazioni non sono neppure arrivate all'ufficio del Pubblico Ministero ma trafugate prima e consegnate ai giornali senza che la magistratura inquirente ne avesse preso visione" (Fonte: la Repubblica). Ora, per capire perfettamente cosa questo significa, bisogna sapere talune cose. La prima è che da anni a Milano, a causa di scelte precise operate dalla Procura, tutte le indagini sono in mano alla GdF.Tremonti, ai bei tempi, aveva anche "interessato" il comando di Roma, e alcuni uomini erano stati mandati in Lombardia - in una logica lottizzatoria, che è assolutamente la norma in questo paese: a parti invertite è successa la stessa cosa, in questo come in altri campi - per 'equilibrare' taluni rapporti.
Poi succede l'imponderabile: mentre la Consob dorme e la Banca d'Italia è fin troppo sveglia, comincia la resistibile ascesa dei furbetti del quartierino. Si inizia a mormorare sul governatore Antonio Fazio, soprattutto dopo le inchieste di un giornale - Milano Finanza - che racconta con puntiglio le imprese e le furbizie, contabili e non, di Fiorani, e Via Nazionale non interviene. Si sa anche - e lo dico per amore di verità - che tutto questa attenzione nei confronti dello stesso Fiorani arrivano da parte di Milano Finanza perché l'editore-direttore è particolarmente vicino a Cesare Geronzi. Il quale aveva posto gli occhi su Antonveneta per mettere al sicuro la sua Capitalia dalle mire di qualche concorrente estero e italiano aggressivo e determinato, ma il governatore aveva mostrato di preferire Lodi a Roma (e ciò venne preso come un affronto personale, ma questa è un'altra storia). Mentre Fiorani via via finisce sempre più nella merda, si vocifera nelle redazioni dei giornali di una intercettazione che inguaierebbe Fazio. La voce circola per una settimana, finché arriva la bomba: la telefonata viene pubblicata, ma né da Repubblica né dal Corriere: bensì dal Giornale di Maurizio Belpietro, a firma di Gian Marco Chiocci. Particolare particolarmente risibile: l'articolo con l'intercettazione - nella quale Fazio dice a Fiorani di "passare da via dei Serpenti", ricordate? - viene pubblicato insieme a un editoriale di Paolo Del Debbio che deplora la pubblicazione delle intercettazioni sui giornali. Il che, come capirete, dona un retrogusto di schizofrenia al tutto. Confermato il giorno dopo, quando, mentre tutti i giornali ripubblicano le frasi di Fazio e Fiorani in prima pagina ("ti darei un bacio in fronte, Antonio", dice il liquido - nel senso di untuoso - ex ad di Lodi quando Fazio gli conferma di aver autorizzato l'Opa su Antonveneta), il Giornale relega le reazioni all'articolo di Chiocci nelle pagine interne, come seconda notizia dell'Economia.
Perché Belpietro, uno che di solito sale volentieri sulla cattedra coi piedi e il megafono , stavolta non cavalca la tigre? Perché Fazio è il rappresentante di un grumo di potere che è venuto a patti con Berlusconi, si dice. Perché anche Gnutti ha il numero di telefono dell'allora presidente del Consiglio, si aggiunge (circostanza vera, c'è un'intercettazione che lo conferma). Ma perché allora alla fine Il Giornale ha pubblicato? E soprattutto, chi ha dato a Chiocci quel verbale? Facile: è la stessa manina che gli darà quelli - vergognosi per tutti loro - che riguardavano Fassino, La Torre e D'Alema (di cui una, la più interessante, mai pubblicata). E' la stessa manina che ha erroneamente (sto ammiccando, sì) cancellato l'unica copia di una intercettazione di un "furbetto" che parlava con Silvio (dove non si diceva nulla di penalmente rilevante: va doverosamente precisato). Ora, per capire cosa ha spinto Belpietro alla pubblicazione si può tranquillamente fare riferimento alle continue risse tra Tremonti e Fazio (le Fondazioni bancarie e le obbligazioni Cirio e Parmalat, che sono state una conseguenza del primo litigio). E sommare due più due. Sempre ricordando che, se alla fine questa è costata il posto a Fazio, ovvero a uno che aveva deciso che l'Etat (banquaire) c'était lui - con tutte le conseguenze del caso - bisogna benedire chi ha deciso di fermarlo, qualsiasi fossero le motivazioni.
Ma rimane una cosa da ricordare: che quegli ufficiali NON stavano indagando, in quel momento, sul caso Unipol. Però le intercettazioni che avrebbero dovuto essere consegnate al magistrato erano nella loro disponibilità. Così come lo erano quelle che dovevano essere secretate, e sono invece uscite qualche mese più in là nelle agenzie pochi minuti dopo che ai difensori degli imputati era stato permesso di visionarle. E anche lì, o qualcuno aveva imparato a scrivere alla velocità della luce, oppure la storia non era andata come fu raccontata all'epoca. Che Speciale continui a "fare la vittima" sul tema, facendo finta di ignorare come e perché la GdF indagava e passava carte ai giornali sulle inchieste milanesi, è una cosa che dà l'esatta dimensione dell'uomo. E anche dell'irreprensibile servitore dello Stato che è sempre stato.
Ho visto che c'è grandissima confusione sul caso Speciale , e che la gente non sapendo come pensarla lo adora ( se di destra ) o lo condanna ( se di sinistra ).
Ho trovato un articolo abbastanza chiaro e approfondito e credo sia il caso di darci una occhiata :D
Il sito, potete vederlo, non è di parte anzi se è di parte è più di destra che altro quindi da apprezzare ancora di piu' :read: