teogros
15-12-2007, 13:28
Addio vecchio Meyer, benvenuto nuovo Meyer. Il momento è arrivato. Una notte che entra diretta nella storia con lo spostamento dell’ospedalino dopo 120 anni. Un trasferimento in piena attività. Tra un’emergenza e l’altra. Senza fermarsi mai. A trasloco ultimato, è stato subito operato un bambino in neurochirurgia
Firenze, 15 dicembre 2007 - Addio vecchio Meyer, benvenuto nuovo Meyer. Il momento è arrivato. Una notte che entra diretta nella storia con il trasloco dell’ospedalino dopo 120 anni. Un trasferimento in piena attività. Tra un’emergenza e l’altra. Senza fermarsi mai. A salutare i piccini e la cara vecchia struttura con l’affetto vero dei fiorentini per il Meyer, fuori dal cancello, anche uno striscione viola firmato dai ‘vecchi bimbi’ fiorentini.
Ore 20 - C’è stato il passaggio del testimone. Si sono accese le luci del nuovo pronto soccorso mentre si chiudeva alle spalle degli ultimi bambini il portone del vecchio, in via Luca Giordano. Di guardia sono rimasti dottori e infermieri che non si sa mai qualche genitore poco informato dovesse portarli lì. Al nuovo, a Villa Ognissanti, la sala resta per poco inattiva. Il lavoro putroppo non manca, dopo pochi minuti ci sono i primi arrivi.
Ore 20 e 30 - Inizia il vero e proprio esodo. 55 piccoli pazienti saranno accompagnati lungo l’autostrada dei bambini, un percorso blindato lungo circa 7 chilometri all’andata e 7 al ritorno e rigorosamente chiuso al traffico. Traffico che nel frattempo si condensa massiccio fino a notte inoltrata nelle direttrici della viabilità alternativa. Per la prima volta nella storia del proverbiale caos automobilistico fiorentino, chi è al volante non protesta lungo.
Ore 20,45 - Parte il primo pulmino con i bambini che possono muoversi senza problemi. Sul mezzo, oltre ai genitori e ai sanitari, salgono anche i volontari.
Ore 21,00 - Parte la prima ambulanza. Più tardi si trasformerà in una carovana dell’amore che si snoda per le vie di Firenze. Ne parte una ogni quarto d’ora. I trasporti speciali sono stati organizzati per 5 bambini della rianimazione, 15 delle culle in terapia intensiva neonatale, 4 della oncologia e 5 della neurologia.
Ore 23,00 - Nella notte del Telethon, la più fredda che si ricordi a Firenze almeno da un anno e mezzo, va avanti la gara di solidarietà. Le luci azzurre dei lampeggianti, i mezzi di soccorso e un po’ di tristezza da parte di medici e infermieri che lasciano una struttura storica. L’edificio costruito nel 1884 dal commendator Giovanni Meyer a ricordo della propria consorte, Anna. L’operazione trasferimento è stata una gara di generosità tra fiorentini: le Pubbliche assistenze, le Misericordie, le forze dell'ordine, tra carabinieri, polizia e vigili urbani, i vigili del fuoco e la protezione civile.
Da record lo spiegamento di forze: cinquanta fra ambulanze e pulmini messi a disposizione dal volontariato, oltre 200 agenti di polizia municipale (in servizio volontario), 230 volontari in rappresentanza di 31 associazioni di Protezione civile, agenti di polizia, carabinieri, mezzi Ataf, taxi della Socota e Cotafi, oltre naturalmente a medici e infermieri. Il percorso ‘blindato’, l’autostrada dei bambini come l’hanno chiamata, ha retto.
Ore 01,00 - La metà dei bambini è stata trasferita. Nei reparti ci sono 27 piccoli pazienti su 55. Le ambulanze continuano ad arrivare.
Ore 02,00 - Il trasferimento è concluso. Il nuovo Meyer comincia ufficialmente la sua attività.
Ore 07,00 - Il trasloco è da poco terminato. Le attività fervono. Non si ferma nessuno. Doppio turno del personale di notte. Uno smontava dal vecchio Meyer, un altro montava al nuovo Meyer. L’ultimo paziente del vecchio pronto soccorso, un bambino che è arrivato dall’ospedale di Ponte a Niccheri ieri sera poco prima delle 20. Sarà il primo a essere operato, all’alba di questa mattina nella neurochirurgia, dall’équipe di Lorenzo Genitori. Ha 12 anni e soffre di una compressione midollare causata da un tumore al cervello. Sempre questa mattina arriverà da Reggio Emilia, in attesa dell’intervento, un bambino idrocefalo di appena un mese di vita.
Fabrizio Morviducci
http://lanazione.quotidiano.net/firenze/2007/12/15/55240-nuovo_meyer_esodo_bimbi.shtml
Mi sono venuti i brividi, ieri sera, nel vedere i viali chiusi al traffico e nell'immaginare questi 113 piccoli angeli trasportati nella nuova struttura, nel freddo di quella notte stellata. Ho avuto l'occasione di vedere il nuovo Meyer, a Luglio scorso: è una struttura impressionante, da ogni punto di vista. Speriamo che serva davvero a guarire tanti bimbi e ad alleviar loro molte sofferenze.
Firenze, 15 dicembre 2007 - Addio vecchio Meyer, benvenuto nuovo Meyer. Il momento è arrivato. Una notte che entra diretta nella storia con il trasloco dell’ospedalino dopo 120 anni. Un trasferimento in piena attività. Tra un’emergenza e l’altra. Senza fermarsi mai. A salutare i piccini e la cara vecchia struttura con l’affetto vero dei fiorentini per il Meyer, fuori dal cancello, anche uno striscione viola firmato dai ‘vecchi bimbi’ fiorentini.
Ore 20 - C’è stato il passaggio del testimone. Si sono accese le luci del nuovo pronto soccorso mentre si chiudeva alle spalle degli ultimi bambini il portone del vecchio, in via Luca Giordano. Di guardia sono rimasti dottori e infermieri che non si sa mai qualche genitore poco informato dovesse portarli lì. Al nuovo, a Villa Ognissanti, la sala resta per poco inattiva. Il lavoro putroppo non manca, dopo pochi minuti ci sono i primi arrivi.
Ore 20 e 30 - Inizia il vero e proprio esodo. 55 piccoli pazienti saranno accompagnati lungo l’autostrada dei bambini, un percorso blindato lungo circa 7 chilometri all’andata e 7 al ritorno e rigorosamente chiuso al traffico. Traffico che nel frattempo si condensa massiccio fino a notte inoltrata nelle direttrici della viabilità alternativa. Per la prima volta nella storia del proverbiale caos automobilistico fiorentino, chi è al volante non protesta lungo.
Ore 20,45 - Parte il primo pulmino con i bambini che possono muoversi senza problemi. Sul mezzo, oltre ai genitori e ai sanitari, salgono anche i volontari.
Ore 21,00 - Parte la prima ambulanza. Più tardi si trasformerà in una carovana dell’amore che si snoda per le vie di Firenze. Ne parte una ogni quarto d’ora. I trasporti speciali sono stati organizzati per 5 bambini della rianimazione, 15 delle culle in terapia intensiva neonatale, 4 della oncologia e 5 della neurologia.
Ore 23,00 - Nella notte del Telethon, la più fredda che si ricordi a Firenze almeno da un anno e mezzo, va avanti la gara di solidarietà. Le luci azzurre dei lampeggianti, i mezzi di soccorso e un po’ di tristezza da parte di medici e infermieri che lasciano una struttura storica. L’edificio costruito nel 1884 dal commendator Giovanni Meyer a ricordo della propria consorte, Anna. L’operazione trasferimento è stata una gara di generosità tra fiorentini: le Pubbliche assistenze, le Misericordie, le forze dell'ordine, tra carabinieri, polizia e vigili urbani, i vigili del fuoco e la protezione civile.
Da record lo spiegamento di forze: cinquanta fra ambulanze e pulmini messi a disposizione dal volontariato, oltre 200 agenti di polizia municipale (in servizio volontario), 230 volontari in rappresentanza di 31 associazioni di Protezione civile, agenti di polizia, carabinieri, mezzi Ataf, taxi della Socota e Cotafi, oltre naturalmente a medici e infermieri. Il percorso ‘blindato’, l’autostrada dei bambini come l’hanno chiamata, ha retto.
Ore 01,00 - La metà dei bambini è stata trasferita. Nei reparti ci sono 27 piccoli pazienti su 55. Le ambulanze continuano ad arrivare.
Ore 02,00 - Il trasferimento è concluso. Il nuovo Meyer comincia ufficialmente la sua attività.
Ore 07,00 - Il trasloco è da poco terminato. Le attività fervono. Non si ferma nessuno. Doppio turno del personale di notte. Uno smontava dal vecchio Meyer, un altro montava al nuovo Meyer. L’ultimo paziente del vecchio pronto soccorso, un bambino che è arrivato dall’ospedale di Ponte a Niccheri ieri sera poco prima delle 20. Sarà il primo a essere operato, all’alba di questa mattina nella neurochirurgia, dall’équipe di Lorenzo Genitori. Ha 12 anni e soffre di una compressione midollare causata da un tumore al cervello. Sempre questa mattina arriverà da Reggio Emilia, in attesa dell’intervento, un bambino idrocefalo di appena un mese di vita.
Fabrizio Morviducci
http://lanazione.quotidiano.net/firenze/2007/12/15/55240-nuovo_meyer_esodo_bimbi.shtml
Mi sono venuti i brividi, ieri sera, nel vedere i viali chiusi al traffico e nell'immaginare questi 113 piccoli angeli trasportati nella nuova struttura, nel freddo di quella notte stellata. Ho avuto l'occasione di vedere il nuovo Meyer, a Luglio scorso: è una struttura impressionante, da ogni punto di vista. Speriamo che serva davvero a guarire tanti bimbi e ad alleviar loro molte sofferenze.