View Full Version : Vendita Alitalia
IpseDixit
14-12-2007, 11:15
E il mondo politico vuole vendere a Toto. Senza parole :rolleyes:
Secondo l'agenzia Reuters, che cita una fonte anonima, la gara tra Air One e Air France, almeno sul piano economico sarebbe già finita. E confermerebbe il parere degli adviser Citi e Roland Berger comunicati ai vertici della compagnia di bandiera. L'offerta che il gruppo Toto propone per Alitalia è di 0,01 euro per azione contro un prezzo di mercato alle 11.00 pari a 0,862. Air One chiede inoltre di avere uno sconto della metà sul bond convertibile emesso dalla compagnia di bandiera nel 2002 con scadenza 2010. L'offerta di Air France invece è 35 centesimi per azione, sempre secondo la stessa fonte. Nè Air France nè Air One hanno voluto commentare la notizia.
http://www.corriere.it/economia/07_dicembre_14/alitalia_offerte_3b0f5728-aa30-11dc-abc2-0003ba99c53b.shtml
Paganetor
14-12-2007, 11:18
perchè, che male c'è? se lo Stato ha regalato l'Alfa Romeo alla Fiat può fare quello che vuole di Alitalia!
non usiamo due pesi e due misure! :O
NB: sono ironico :stordita:
E il mondo politico vuole vendere a Toto. Senza parole :rolleyes:
http://www.corriere.it/economia/07_dicembre_14/alitalia_offerte_3b0f5728-aa30-11dc-abc2-0003ba99c53b.shtml
ma i fautori del libero mercato dove sono? che dicono?
Paganetor
14-12-2007, 11:27
ma i fautori del libero mercato dove sono? che dicono?
Montezemolo:"Air One cosa migliore"
Alitalia: bene se va a AirOne-Intesa, dice Montezemolo
Alitalia: Montezemolo vuole Air One
:mc:
ma i fautori del libero mercato dove sono? che dicono?
Stanno vomitando :Puke:
Paganetor
14-12-2007, 11:31
la cosa triste è che si scagliano tutti contro Air France perchè altrimenti Alitalia non resterebbe "italiana".... chissenefrega se poi Airone la prende per un tozzo di pane (così sono capace anche io :D ) e chissà poi cosa ne fa :rolleyes:
la cosa triste è che si scagliano tutti contro Air France perchè altrimenti Alitalia non resterebbe "italiana".... chissenefrega se poi Airone la prende per un tozzo di pane (così sono capace anche io :D ) e chissà poi cosa ne fa :rolleyes:
la prende air one e succede che ci tocca ancora mantenerla.......che la vendano ai francesi così se la grattano a parigi quella mangia-soldi e alimenta-politicanti che ci ritroviamo!!!
Bizkaiko
14-12-2007, 11:49
Ma chi se ne frega se rimaniamo senza compagnia di bandiera, che la vendano anche al Congo se offrono più degli altri...
Basta che la smettano di usare i soldi pubblici per mantenere un carrozzone che avrebbe dovuto chiudere molti anni fa.
Ma chi se ne frega se rimaniamo senza compagnia di bandiera, che la vendano anche al Congo se offrono più degli altri...
Basta che la smettano di usare i soldi pubblici per mantenere un carrozzone che avrebbe dovuto chiudere molti anni fa.
concordo.
Burrocotto
14-12-2007, 11:56
Allora,vediamo,Enel (s)vende Wind agli egiziani,che pensano bene di licenziare un po' di gente ( http://www.275out.it/ ) e tutti a protestare.
Per una volta che ci si muove in tempo,cercando di far rimanere Alitalia in mani italiane tutti a protestare...
Cioè,ci arriva a capirlo anche un criceto che le aziende italiane devono rimanere in mano italiana. Se vendi agli stranieri passi dalla padella alla brace! :read:
abbastanza prevedibile basta vedere gli amici di Toto e le coperture finanziarie Cesare Geronzi (Capitalia) e Corrado Passera (banca Intesa).
Accontenteranno la Francia modernizzando la flotta comprando Airbus invece che Boeing. Un’altra Telecom....
Allora,vediamo,Eni (s)vende Wind agli egiziani,che pensano bene di licenziare un po' di gente ( http://www.275out.it/ ) e tutti a protestare.
Per una volta che ci si muove in tempo,cercando di far rimanere Alitalia in mani italiane tutti a protestare...
Cioè,ci arriva a capirlo anche un criceto che le aziende italiane devono rimanere in mano italiana. Se vendi agli stranieri passi dalla padella alla brace! :read:
Wind era di Enel, non di Eni.
Burrocotto
14-12-2007, 12:12
Wind era di Enel, non di Eni.
Chiedo scusa ed edito. :)
Le confondo sempre. Eni,Enel...una vale l'altra. :sofico:
DvL^Nemo
14-12-2007, 12:18
Sono sicuro che qundo passeranno nella mani ai privati inizieranno a fare bei guadagni, un po' com' e' successo per Enel, per Autostrade, Telecom ( ha tanti debiti, ma anche tanti utili ) ed altre aziende statali.. Io piu' che venderla per 4 soldi, se fossi lo stato pretenderei x% di ricavato sugli utili annuali, i costi che se li pagassero da soli.. Non credete mia che AirOne o AirFrance se comprano Alitalia lo fanno per beneficenza..
Alitalia: «O ci consultate, o scioperiamo»
Ultimatum sindacati al governo: se non ci sarà consultazione su partner pronta «reazione durissima»
MILANO - Ora sulla vicenda Alitalia siamo alle minacce. Con gli ignari utenti-cittadini presi tra l'incudine e il martello. I sindacati dei trasporti promettono al Governo una «reazione durissima» qualora non venissero consultati sulla scelta del partner con cui avviare negoziati esclusivi per Alitalia. «Si tratterà - ha spiegato Mauro Rossi, della Filt Cgil - di una reazione senza il rispetto di forme, garanzie, sentieri di sorta» che riguarderà «tutto il settore».
«E' assolutamente prevedibile un Natale a rischio» spiegano i rappresentanti di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Ugl, Sdl e Unione piloti.
OFFERTE - La minaccia dei sindacati arriva mentre il titolo della compagnia di bandiera affonda in Borsa. A seguito di una notizia che, se fosse confermata ufficialmente, sarebbe uno dei tanti paradossi di una vicenda sconcertante come quella della vendita di Alitalia.
Secondo l'agenzia Reuters, che cita una fonte anonima, la gara tra Air One e Air France, almeno sul piano economico sarebbe già finita. E confermerebbe il parere degli adviser Citi e Roland Berger comunicati ai vertici della compagnia di bandiera. L'offerta che il gruppo Toto propone per Alitalia è di 0,01 euro per azione contro un prezzo di mercato alle 11.00 pari a 0,862. Air One chiede inoltre di avere uno sconto della metà sul bond convertibile emesso dalla compagnia di bandiera nel 2002 con scadenza 2010. L'offerta di Air France invece è 35 centesimi per azione, sempre secondo la stessa fonte. Nè Air France nè Air One hanno voluto commentare la notizia.
TITOLO SOSPESO - Subito dopo la diffusione della notizia i titoli della compagnia sono stati congelati per eccesso di ribasso quando facevano segnare un tonfo del 10,31%. Forti gli scambi, che hanno raggiunto quota 5,7 milioni di pezzi passati di mano contro una media giornaliera di 7,9 milioni nell'ultimo mese. I titoli Alitalia viaggiavano in territorio negativo fin dall'apertura, risentendo dei timori di un nuovo rinvio nella vendita della compagnia.
Il titolo di Alitalia non è riuscita a rientrare in negoziazione per tre volte consecutive. Il titolo, fa segnare attualmente una flessione teorica del 19,5%.
bella pubblicità per Air France :asd:
*sasha ITALIA*
14-12-2007, 12:26
non è possibile. a 0.01 euro ad azione me la compro io :asd:
vorrei tanto sapere chi c'è dentro questo gruppo Toto...
Killer Application
14-12-2007, 12:29
vorrei tanto sapere chi c'è dentro questo gruppo Toto...
...Riina?:stordita:
leggasi collettibianchi-mafiosi
n
vorrei tanto sapere chi c'è dentro questo gruppo Toto...
indebitato fino al collo ma è amico di D’Alema, è diventato patron di AirOne portandosi al seguito diversi diessini che erano in Alitalia.
insieme a bazoli e magari de benedetti (il guru economico della new age veltroni-rutelli) mirano a risolvere i problemi economici di air one, con il benestare di Prodi,dando al pd la propria compagnia di bandiera.
sparagnino
14-12-2007, 12:56
Alitalia: «O ci consultate, o scioperiamo»
Ultimatum sindacati al governo: se non ci sarà consultazione su partner pronta «reazione durissima»
USA, 1981.
Sciopero dei controllori di volo, mi sembra.
Sono andati un po' troppo oltre.
E Reagan, il disprezzato Reagan, disse:<< Chi non torna a lavorare verrà licenziato>>
Dopo 10000 licenziamenti tutto è tornato alla normalità.
Io confido sempe in Lufthansa.
Mi accontenterei anche di Singapore Arlines.
Red_Star
14-12-2007, 13:47
Sono curioso di vedere un altro pasticcio all'italiana.
Il governo regala alitalia a toto e air france si rivolge all'ue.....
Ma oltre a questo....che vogliono ancora i sindacati ?
Hanno qualche partecipazione in alitalia ? bho....
Chi è sto Toto (a parte quello di essere uno squattrinato, ma con molti amici ?) :D
Possibile che non ci sia una legge che imponga di accettare il prezzo di offerta superiore? Cioè, non esiste che si possa regalare Alitalia con la sola motivazione della difesa dell'italianità... anche per rispetto degli altri azionisti.
Air France ha i soldi e le competenze per fare un'operazione di risanamento di Alitalia, potendo creare molte sinergie, Airone è una compagnia ridicola al confronto.
jpjcssource
15-12-2007, 16:36
Io venderei ai francesi, mollare loro un bidone non ha prezzo, per tutti il resto c'è Mastercard :asd:
Francamente me ne infischio dell'italianità di un'azienda che ha rubato al paese tonnellate di soldi per poi bruciarli.
naitsirhC
15-12-2007, 16:49
...
Francamente me ne infischio dell'italianità di un'azienda che ha rubato al paese tonnellate di soldi per poi bruciarli.
*
Ma come fate a non capire ?
L'Alitalia viene venduta ad un italiano, l'italiano la spolpa, i politici danno i soldi all'italiano per risanarla, l'italiano distribuisce questi soldi ai politici, e il ciclo continua.
Ci guadagnano :
1- l'italiano (il cui nome si sa tutti ma è meglio non dirlo)
2- i politici
Ci rimettono:
1- Gli italiani
Ma come fate a non capire ?
L'Alitalia viene venduta ad un italiano, l'italiano la spolpa, i politici danno i soldi all'italiano per risanarla, l'italiano distribuisce questi soldi ai politici, e il ciclo continua.
Ci guadagnano :
1- l'italiano (il cui nome si sa tutti ma è meglio non dirlo)
2- i politici
Ci rimettono:
1- Gli italiani
veramente è appunto perchè si è capito tutto che girano i c******i
ma tanto che ce frega, abbiamo lo spirito animale, noi
Ma come fate a non capire ?
L'Alitalia viene venduta ad un italiano, l'italiano la spolpa, i politici danno i soldi all'italiano per risanarla, l'italiano distribuisce questi soldi ai politici, e il ciclo continua.
Ci guadagnano :
1- l'italiano (il cui nome si sa tutti ma è meglio non dirlo)
2- i politici
Ci rimettono:
1- Gli italiani
Ricorstruzione verosimile, solo che per essere completa insieme all'italiano devi aggiungere la banca
jpjcssource
15-12-2007, 17:40
Ricorstruzione verosimile, solo che per essere completa insieme all'italiano devi aggiungere la banca
Beh, il grosso e potente gruppo bancario è sempre li dietro a tirare i fili ;)
Comunque continuo a pensare che la soluzione migliore sia uno spezzatino da vendere a blocchi alle compagnie private, ma se lo facessero scoppierebbe la rivoluzione dei sindacati che hanno avuto pure loro (nella loro visione dei problemi con il paraocchi) un significativo ruolo nell'affossare il carrozzone.
DvL^Nemo
15-12-2007, 19:10
A me nessuno leva dalla testa il fatto che quando venderanno, l'Alitalia iniziera' a fare tanti di quegli utili come dicevo prima.. Basta guardare AirFrance, British Airways e soci, che in questi ultimi anni hanno fatto utili da caporgiro..
Red_Star
15-12-2007, 19:28
A me nessuno leva dalla testa il fatto che quando venderanno, l'Alitalia iniziera' a fare tanti di quegli utili come dicevo prima.. Basta guardare AirFrance, British Airways e soci, che in questi ultimi anni hanno fatto utili da caporgiro..
Se toto prevede parità di bilancio per il 2009, comunque vada comprerei azioni alitalia :D
Allora,vediamo,Enel (s)vende Wind agli egiziani,che pensano bene di licenziare un po' di gente ( http://www.275out.it/ ) e tutti a protestare.
Per una volta che ci si muove in tempo,cercando di far rimanere Alitalia in mani italiane tutti a protestare...
Cioè,ci arriva a capirlo anche un criceto che le aziende italiane devono rimanere in mano italiana. Se vendi agli stranieri passi dalla padella alla brace! :read:
:rolleyes:
si bene l'importante è che il ns. romano nazionale favorisca gli amichetti per mantenersi la poltrona in caldo.
cmq alitalia è un'azienda che ha grandissimi margini di profitto ma per farla veramente decollare è necessario che la medesima aziende vvenga riorganizzata probabilmente si dovrà passare per tagli di personale e licenziamenti.
certo se la si vende all'amichetto del premiere per farne il carrozzone (che è sempre stata) dove piazzare come manager l'amico, l'amico dell'amico, il parente dell' amico ecc. ...........
direi che comunque tutto ciò non è una novità. anzi è un giochetto che si ripete da trent'anni. la cosa triste è che molti italiani non siano riusciti a capirlo
ora ho capito cosa intendono per italianità! ci devono magnare i loro amici italiani! :idea:
ma tanto con le nostre tasse (che vi ricordo essere bellissime) tutto andrà in porto
grande romano
grazie presidente :)
IpseDixit
16-12-2007, 13:11
Spinetta ha le idee chiare
Un investimento chiave per costruire una grande compagnia aerea europea capace di fronteggiare le prossime sfide di cinesi e americani e che punti soprattutto a recuperare il mercato degli uomini di affari; Fiumicino come centro della nuova strategia per i voli interni; riduzione del personale come previsto dal piano Prato; una immediata iniezione di 750 milioni di euro con un aumento di capitale per dimostrare l’impegno a non fare di Alitalia un vettore regionale. Anzi, l’ambizione è, con i suoi colori e la sua qualità, di riportarla in breve tempo a essere una azienda che dà utili. Signori italiani: ecco la nostra offerta, prendere o lasciare. Jean-Cyril Spinetta, amministratore delegato di Air France, traccia su un foglio un triangolo: Parigi, Amsterdam e Roma, e poi un grande cerchio. Lo vede così il nuovo gigante dei cieli che potrebbe nascere martedì se dall’Itala arriverà il sì al piano di ripresa francese.
Spinetta è fiducioso: dice di aver studiato l’italiano e di capirlo bene. Per parlarlo, aggiunge, gli manca l’esercizio. Se dalla Italia arriverà luce verde avrà certo modo di approfondire. Spinetta ha tracciato la storia del progetto Alitalia: «Tutto è legato all’avvento della deregulation in materia di diritto di traffico aereo, con l’Open sky in Europa. Il campo di battaglia è diventato il mercato europeo. Il ruolo di compagnie come Air France, Alitalia e Klm è di aprire il resto del mondo agli uomini d’affari europei. Bisogna consolidare il gruppo perché tra cinque, dieci anni irromperanno sul mercato grandi compagnie cinesi e ci saranno le grandi americane. Ci vuole un forte gruppo europeo, un colosso per difendere le nostre economie».
Sul problema del centro strategico della nuova Alitalia modello francese Spinetta ha idee chiarissime che non piaceranno ai difensori di Malpensa: «Roma ha una posizione geografica importante che gli permette di regolare il flusso di traffico in Italia. Fiumicino è molto meglio piazzata di Malpensa per accogliere gli uomini di affari. Il problema di Alitalia è di riconquistare parti del mercato interno che ha perduto a favore di altre compagnie. Bisogna riflettere sul fatto che Alitalia copre solo il 30% dei voli interni». Con Malpensa l’amministratore delegato di Air France è severissimo: «Malpensa perde 220 milioni di euro l’anno ed è strutturalmente male organizzato. Bisogna rivedere radicalmente l’organizzazione dei voli per permettere agli uomini d’affari di andare e tornare in giornata in Europa. Bisogna riorientare Malpensa sull’Europa. Per il resto ci saranno tre o quattro grandi destinazioni nel mondo, San Paolo, Tokyo e New York. Air France comprerà il 100% delle azioni Alitalia con offerta di cambio, il 100% delle obbligazioni convertibili».
Per la prima volta Spinetta ha fatto cifre per quanto riguarda le riduzioni di posti di lavoro: «Mi incollo al piano Prato di dicembre che prevede la riduzione di mille posti, che se si include Volare saranno 1500, 1700, in ogni caso meno di 2000». Grandi progetti anche sul rinnovamento della flotta: «E’ la nostra priorità. Saranno sostituiti gli MD80 e sarà rimpiazzata completamente la flotta su media e grande distanza, impegno importante perché costituisce occasione di posti di lavoro». Spinetta vuole tranquillizzare chi teme una conquista del mercato a spese della compagnia italiana: «È stupido dire che Air France va prendere il traffico di Alitalia. Basta vedere come ha funzionato con Klm che ha conservato il marchio, i suoi aerei e i suoi orari.
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/200712articoli/28518girata.asp
Spinetta ha le idee chiare
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/200712articoli/28518girata.asp
naaaaaaaa,non fa per noi,troppe buone idee e pochi soldi alle banche ed ai politici,avrà anche capito la lingua italiana,ma di certo non ha capito il "libero" mercato italiano
Sono curioso di vedere un altro pasticcio all'italiana.
Il governo regala alitalia a toto e air france si rivolge all'ue.....
Ma oltre a questo....che vogliono ancora i sindacati ?
Hanno qualche partecipazione in alitalia ? bho....
speria mo che l'ue riesca a bloccare il tutto.
cmq ciò che stiamo osservando ora, si era previsto quando la "gara" è andata "deserta".
La storia si ripete... ;)
1985: L'IRI, il cui Presidente era sempre Romano Prodi, deve affrontare il caso AlfaRomeo, una delle principali aziende del gruppo, che è vicina al collasso. Tra le cause del bilancio rovinoso - che registra il 18 per cento circa di perdite sul fatturato aziendale - si annoverano un livello bassissimo di produttività accompagnato da un livello molto elevato di conflittualità sindacale e di assenteismo (quest’ultimo ormai da più di un decennio stabilmente al di sopra del 10 per cento, con punte annue da impiego pubblico: 16.04 per cento nel 1974).
:banned:
Nel 1986 Prodi, presidente dell'Iri, incapace di risanare i conti dell'AlfaRomeo, decide di metterla all'asta. I concorrenti sono Fiat e Ford. Ford offre un pagamento migliore ed immediato a fronte di numerosi esuberi; Fiat offre un pagamento più basso rateizzato su dieci anni. L’Iri cede l’Alfa Romeo alla Fiat per 1700 miliardi di lire. La preferenza accordata alla casa torinese rispetto alla Ford, presentatasi con un’offerta migliore, è dettata da considerazioni essenzialmente nazionalistiche. :muro:
-kurgan-
16-12-2007, 21:47
Cioè,ci arriva a capirlo anche un criceto che le aziende italiane devono rimanere in mano italiana. Se vendi agli stranieri passi dalla padella alla brace! :read:
quando omnitel e' diventata vodafone l'occupazione è aumentata esponenzialmente. I criceti non capiscono gran che :D
La storia si ripete... ;)
1985: L'IRI, il cui Presidente era sempre Romano Prodi, deve affrontare il caso AlfaRomeo, una delle principali aziende del gruppo, che è vicina al collasso. Tra le cause del bilancio rovinoso - che registra il 18 per cento circa di perdite sul fatturato aziendale - si annoverano un livello bassissimo di produttività accompagnato da un livello molto elevato di conflittualità sindacale e di assenteismo (quest’ultimo ormai da più di un decennio stabilmente al di sopra del 10 per cento, con punte annue da impiego pubblico: 16.04 per cento nel 1974).
:banned:
Nel 1986 Prodi, presidente dell'Iri, incapace di risanare i conti dell'AlfaRomeo, decide di metterla all'asta. I concorrenti sono Fiat e Ford. Ford offre un pagamento migliore ed immediato a fronte di numerosi esuberi; Fiat offre un pagamento più basso rateizzato su dieci anni. L’Iri cede l’Alfa Romeo alla Fiat per 1700 miliardi di lire. La preferenza accordata alla casa torinese rispetto alla Ford, presentatasi con un’offerta migliore, è dettata da considerazioni essenzialmente nazionalistiche. :muro:
forza presidente, che ce la fai anche stavolta :)
Burrocotto
16-12-2007, 21:54
La storia si ripete... ;)
1985: L'IRI, il cui Presidente era sempre Romano Prodi, deve affrontare il caso AlfaRomeo, una delle principali aziende del gruppo, che è vicina al collasso. Tra le cause del bilancio rovinoso - che registra il 18 per cento circa di perdite sul fatturato aziendale - si annoverano un livello bassissimo di produttività accompagnato da un livello molto elevato di conflittualità sindacale e di assenteismo (quest’ultimo ormai da più di un decennio stabilmente al di sopra del 10 per cento, con punte annue da impiego pubblico: 16.04 per cento nel 1974).
:banned:
Nel 1986 Prodi, presidente dell'Iri, incapace di risanare i conti dell'AlfaRomeo, decide di metterla all'asta. I concorrenti sono Fiat e Ford. Ford offre un pagamento migliore ed immediato a fronte di numerosi esuberi; Fiat offre un pagamento più basso rateizzato su dieci anni. L’Iri cede l’Alfa Romeo alla Fiat per 1700 miliardi di lire. La preferenza accordata alla casa torinese rispetto alla Ford, presentatasi con un’offerta migliore, è dettata da considerazioni essenzialmente nazionalistiche. :muro:
Ti ricordi cosa ha combinato la FORD con la Ghia?
No?
Beh,rileggilo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Ghia
;)
La Fiat può aver fatto casini con l'Alfa,ma mi pare che a Pomigliano D'Arco (Napoli) migliaia di famiglie continuino a mangiare grazie alle auto prodotte e non da un allestimento delle Fiesta......
(fermo restando cmq che l'Alfa venne "svenduta"...oddio,svenduta neanche tanto,dato che provocava buchi di bilancio belli grossi).
Lo stesso Enzo Ferrari (un privato quindi) si rifiutò di vendere baracca e burattini alla Ford (x motivi diversi,ma neanche troppo: gli americani CONQUISTANO,non comprano).
quando omnitel e' diventata vodafone l'occupazione è aumentata esponenzialmente. I criceti non capiscono gran che :D
http://it.wikipedia.org/wiki/Omnitel
L'innovazione apportata dalla Omnitel nel mondo delle telecomunicazioni italiane, garantisce all'azienda un notevole successo e una rapida penetrazione in tutto il territorio nazionale, tanto che nel 1998 l'azienda risulta essere il secondo gestore mobile europeo. Nel 1999, Olivetti, a seguito dell'acquisizione di Telecom Italia, provvede alla cessione, richiesta dalle norme sulla concorrenza, delle sue partecipazioni in Omnitel e Infostrada a Mannesmann (sua alleata già dal 1997). La partecipazione di Mannesmann in Omnitel sale dunque al 53,7%.
Ammesso che chi abbia scritto la voce su wikipedia nn abbia scritto una cazzata colossale (se la Omnitel era seconda,il primo operatore in europa doveva essere Tim...dato che nel mercato italiano Omnitel era un po' più indietro rispetto a Tim),la Omnitel è stata venduta nel 1999.
Mi pare che dal 1999 ad oggi il mercato della telefonia mobile abbia avuto una PICCOLA esplosione di utenze... :D
Comunque,il caso dell'esternalizzazione dei lavoratori del call center Wind (società italiana venduta a un gruppo estero) è una cosa decisamente recente,non un'operazione di 8 anni fa. ;)
Fides Brasier
16-12-2007, 22:27
La preferenza accordata alla casa torinese rispetto alla Ford, presentatasi con un’offerta migliore, è dettata da considerazioni essenzialmente nazionalistiche. :muro:certo: la considerazione che senza l'industria dell'auto il nostro paese avrebbe fatto la fine dell'argentina, molto tempo prima dell'argentina...
l'esempio e' fuori luogo, perche' con l'alfa in mano ford dell'alfa sarebbe rimasto solo il marchio e le unita' produttive in italia sarebbero state chiuse.
riguardo l'alitalia il discorso e' diverso, malagestione sia del management che dei sindacati, solo una mano straniera potrebbe fare la necessaria pulizia.
Burrocotto
17-12-2007, 06:39
certo: la considerazione che senza l'industria dell'auto il nostro paese avrebbe fatto la fine dell'argentina, molto tempo prima dell'argentina...
l'esempio e' fuori luogo, perche' con l'alfa in mano ford dell'alfa sarebbe rimasto solo il marchio e le unita' produttive in italia sarebbero state chiuse.
Finalmente qualcuno che ragiona c'è. :)
riguardo l'alitalia il discorso e' diverso, malagestione sia del management che dei sindacati, solo una mano straniera potrebbe fare la necessaria pulizia.
Non saprei...i francesi nn hanno mai dimostrato particolare attaccamento alle industrie estere.
Sempre per rimanere in campo automobilistico,ci si potrebbe ricordare della Maserati.
Pagano di +, è vero,ma rimango scettico nel vendere ai mangiarane. :D
certo: la considerazione che senza l'industria dell'auto il nostro paese avrebbe fatto la fine dell'argentina, molto tempo prima dell'argentina...
l'esempio e' fuori luogo, perche' con l'alfa in mano ford dell'alfa sarebbe rimasto solo il marchio e le unita' produttive in italia sarebbero state chiuse.
riguardo l'alitalia il discorso e' diverso, malagestione sia del management che dei sindacati, solo una mano straniera potrebbe fare la necessaria pulizia.
- 1°ottobre 1986: > la Ford presenta la sua proposta: acquisizione immediata di una quota Alfa limitata al 19.5% (valore:200 miliardi di lire), per tre anni perdite ripartite tra Ford e Iri in base alle rispettive quote, acquisizione della quota di controllo nel 1990 a un prezzo fissato in base ai risultati raggiunti dall'Alfa. L'offerta della casa Americana prevede: impegno a mantenere il marchio del biscione; investimenti per 4000 miliardi di lire e aumento della produzione fino a 400 mila vetture all'anno; esclusione dell'ipotesi di licenziamenti collettivi.
Non saprei...i francesi nn hanno mai dimostrato particolare attaccamento alle industrie estere.
Sempre per rimanere in campo automobilistico,ci si potrebbe ricordare della Maserati.
Pagano di +, è vero,ma rimango scettico nel vendere ai mangiarane. :D
L'unica soluzione per Airfrance è far si che Alitalia torni a fare utili, perchè non è vendendo i suoi asset (immobili ecc.) che può sperare di saldare i debiti e guadagnarci pure qualcosa, anche perchè buona parte di questi sono già ipotecati...
Io mi fido di più di un leader industriale piuttosto di una aziendina come AirOne, sorretta dalle banche (amiche degli amici).
Se toto prevede parità di bilancio per il 2009, comunque vada comprerei azioni alitalia :D
mmm..anche Cimoli previde il pareggio nel 2007 e l'utile nel 2008... se se...del suo c/c forse vista la liquidazione che si è beccato...:read:
io starei ben lontano dalle azioni alitalia...
Insert coin
17-12-2007, 07:57
Si sa nulla dello sciopero minacciato?
Ci sono date o forse (come spero) non se ne farà nulla?
Si sa nulla dello sciopero minacciato?
Ci sono date o forse (come spero) non se ne farà nulla?
nessuna certezza, dipenderà molto dal cda di domani credo... se non dovesse andare in porto l'affare AF il sindacato piloti pianterà un bel casino, e ci perderanno tutti.
Insert coin
17-12-2007, 11:31
nessuna certezza, dipenderà molto dal cda di domani credo... se non dovesse andare in porto l'affare AF il sindacato piloti pianterà un bel casino, e ci perderanno tutti.
Non mi permetto di entrare nel merito delle rivendicazioni dei lavoratori Alitalia, sta di fatto che io sabato devo partire e se mi scioperano per l'ennesima volta non mi vedranno MAI PIU' sui loro aerei, non è possibile che Alitalia sia l'unica compagnia che mi obbliga tutte le sante volte ad informarmi se ci sarà o meno lo sciopero, che si tengano il loro tramezzino tostato (che sembra ti diano chissà che) dalla prossima volta viaggerò con le low coast europee, se pago profumatamente un ticket aereo con quasi due mesi di anticipo VOGLIO PARTIRE, santi numi...
Solertes
17-12-2007, 11:46
Finalmente qualcuno che ragiona c'è. :)
Non saprei...i francesi nn hanno mai dimostrato particolare attaccamento alle industrie estere.
Sempre per rimanere in campo automobilistico,ci si potrebbe ricordare della Maserati.
Pagano di +, è vero,ma rimango scettico nel vendere ai mangiarane. :D
E' il mercato, Alitalia finora ha avuto fiumi di denaro e non è stata capace di tenersi in piedi....vuole evitare di fallire (ossia tutti a casa) allora si faccia in modo che vada, come in un qualsiasi mercato libero, che vada al migliore offerente e stop....che siano Francesi, Cinesi, Marziani non importa...l'importante è che abbiano i denaro sonante per pagare e siano quelli che offrono di più...una volta che la compagnia è loro, ne facciano quello che gli pare....
fuocofatuo
17-12-2007, 12:18
Non mi permetto di entrare nel merito delle rivendicazioni dei lavoratori Alitalia, sta di fatto che io sabato devo partire e se mi scioperano per l'ennesima volta non mi vedranno MAI PIU' sui loro aerei, non è possibile che Alitalia sia l'unica compagnia che mi obbliga tutte le sante volte ad informarmi se ci sarà o meno lo sciopero, che si tengano il loro tramezzino tostato (che sembra ti diano chissà che) dalla prossima volta viaggerò con le low coast europee, se pago profumatamente un ticket aereo con quasi due mesi di anticipo VOGLIO PARTIRE, santi numi...
Lasciamo perdere, va...
Ho preso dozzine e dozzine di voli, ma mai è stato difficile come questo Natale. Il tutto nasce dalla volontà di far arrivare la mia ragazza (danese) in Italia il 26 dicembre. A inizio novembre proviamo a cercare una possibile soluzione. Dopo un paio di giorni di attente ricerce e valutazioni, prenotiamo due voli Ryanair: billund -> barcellona e barcellona -> treviso. Soluzione comodissima ed economica.
Tempo un paio di settimane, e Ryan cancella il primo volo. Semplicemente, quel volo non esiste più. La carta dei diritti dei passegeri prevede che la compagnia aerea può cancellare un volo, che magari hai prenotato sei mesi prima, fino a 15 giorni prima della partenza senza alcun obbligo se non quello di avvisarti via mail. Chiaramente se tu t'aspetti di fare lo stesso, volendo disdirre anche 2 mesi prima, t'attacchi. :doh:
Naturalmente Ryanair non garantisce il volo di coincidenza, perciò nonostante tutte le nostre suppliche, richieste o minaccie assortite non intende rimborsare il barcellona -> treviso. Fortunatamente, qualche settimana dopo cambieranno anche l'orario di partenza di questo volo, permettendomi il suo totale rimborso.
Che facciamo allora? Beh, sicuramente volo diretto, preferibilmente compagnia di bandiera (dato che riprotegge più facilmente)... perchè non alitalia? :doh:
Se questi mi scioperano e lei non riesce a partire il 26, va a finire che non sarò più in grado di rispondere delle mie azioni.
NigthStalker_86
17-12-2007, 13:17
E' il mercato, Alitalia finora ha avuto fiumi di denaro e non è stata capace di tenersi in piedi....vuole evitare di fallire (ossia tutti a casa) allora si faccia in modo che vada, come in un qualsiasi mercato libero, che vada al migliore offerente e stop....che siano Francesi, Cinesi, Marziani non importa...l'importante è che abbiano i denaro sonante per pagare e siano quelli che offrono di più...una volta che la compagnia è loro, ne facciano quello che gli pare....
Concordo, inutile mantenere un'azienda che non ha mai prodotto utili, e sono anni che è in perdita. Non siamo stati in grado di gestirla? Bene, vendiamola!
Inutile che resti lì ad assorbire denaro (il nostro in buona parte), senza mai produrre guadagno.
Fides Brasier
17-12-2007, 13:31
- 1°ottobre 1986: > la Ford presenta la sua proposta: acquisizione immediata di una quota Alfa limitata al 19.5% (valore:200 miliardi di lire), per tre anni perdite ripartite tra Ford e Iri in base alle rispettive quote, acquisizione della quota di controllo nel 1990 a un prezzo fissato in base ai risultati raggiunti dall'Alfa. L'offerta della casa Americana prevede: impegno a mantenere il marchio del biscione; investimenti per 4000 miliardi di lire e aumento della produzione fino a 400 mila vetture all'anno; esclusione dell'ipotesi di licenziamenti collettivi.mi rendo conto che siamo un po' ot :D ma riflettiamoci ugualmente su, che non fa mai male :)
ok per cio' che riporti; ma due considerazioni sono comunque da fare: la prima, e' che quell'accordo lasciava il tempo che trovava, perche' un marchio senza unita' produttive in italia e' solo una scatola vuota, da riempire con prodotti pensati e realizzati chissa' dove. e poi, per quello che ho visto che valgono gli accordi... quale pressione, di quale tipo, puo' realizzare un governo su un'azienda privata, soprattutto se straniera? a mio parere, nessuno.
la seconda considerazione e' che fiat necessitava di una massa critica minima di auto prodotte per poter stare sul mercato, e alfa serviva a fiat: molto meglio avvantaggiare un'azienda italiana piuttosto che una straniera, soprattutto in un comprato cosi' strategico come l'industria automobilistica.
per alitalia e' diverso, spero vivamente che la comprino gli stranieri :sofico:
Paganetor
17-12-2007, 13:51
vado un po' controcorrente: l'Italia è composta per oltre l'80% da piccole e medie imprese. Ci si scandalizza se la Fiat (o l'alitalia, o l'Italtel o chicchessia) lascia a casa 1.000 persone, quando chiudono 100 aziende da 10 dipendenti ogni mese (o quello che è)... ma di quelle non frega a nessuno, anzi! Ben gli sta! Erano imprenditori, quindi evasori, quindi ladri, quindi va bene che abbiano chiuso.
scusate il post un po' provocatorio, ma mi sembra che lo Stato italiano tenga solo a quello che fa comodo...
Vediamo se sta politica riesce a svendere Alitalia agli amici Toto & Co. con le pezze al culo, operando la solita mastodontica distrazione di denaro pubblico, quando dall'altra parte ci sono colossi del trasporto aereo con soldi, risorse e capacità per un piano industriale serio.
vado un po' controcorrente: l'Italia è composta per oltre l'80% da piccole e medie imprese. Ci si scandalizza se la Fiat (o l'alitalia, o l'Italtel o chicchessia) lascia a casa 1.000 persone, quando chiudono 100 aziende da 10 dipendenti ogni mese (o quello che è)... ma di quelle non frega a nessuno, anzi! Ben gli sta! Erano imprenditori, quindi evasori, quindi ladri, quindi va bene che abbiano chiuso.
scusate il post un po' provocatorio, ma mi sembra che lo Stato italiano tenga solo a quello che fa comodo...
Vediamo se sta politica riesce a svendere Alitalia agli amici Toto & Co. con le pezze al culo, operando la solita mastodontica distrazione di denaro pubblico, quando dall'altra parte ci sono colossi del trasporto aereo con soldi, risorse e capacità per un piano industriale serio.
Ma non avete capito ancora che se Alitalia viene venduta ad un italiano, il politico di turno può guadagnarci qualcosa? Uno straniero non se ne fregerebbe nulla... :asd:
suspence
17-12-2007, 19:50
Scusate l'OT, ma con quanto anticipo deve essere annunciato lo scipero?
Ma non avete capito ancora che se Alitalia viene venduta ad un italiano, il politico di turno può guadagnarci qualcosa? Uno straniero non se ne fregerebbe nulla... :asd:
Certo che l'abbiamo capito, apposta ci schifiamo. Ed ormai sono talmente prevedibili che ci si schifa ancora prima che avvenga. Schifo preventivo.
Certo che l'abbiamo capito, apposta ci schifiamo. Ed ormai sono talmente prevedibili che ci si schifa ancora prima che avvenga. Schifo preventivo.
strano, eppure la sinistra non dovrebbe prestarsi a queste cose :D
ah quanto mi piacerebbe potere viaggiare nel tempo e portare sti post sul forum di un paio d'anni fa quando si acclamava l'arrivo del redentore :asd:
strano, eppure la sinistra non dovrebbe prestarsi a queste cose :D
ah quanto mi piacerebbe potere viaggiare nel tempo e portare sti post sul forum di un paio d'anni fa quando si acclamava l'arrivo del redentore :asd:
Mah, più che acclamare redentori mi pareva che ci si augurasse semplicemente che qualcuno si levasse dai coglioni il prima possibile.
naitsirhC
19-12-2007, 20:08
Tutto rimandato a dopo le feste natalizie.
IpseDixit
20-12-2007, 22:35
ROMA (Reuters) - Domattina alle 10 si riunirà il consiglio di amministrazione di Alitalia e ci si aspetta che si concluda con la proposta al governo di avviare con Air France-Klm le trattative in esclusiva per la vendita del 49,9% della compagnia ancora in mani pubbliche.
E' quanto riferiscono a Reuters fonti vicine alla vicenda secondo le quali "non c'è dubbio" che i gestori della compagnia di bandiera ritengano l'offerta non vincolante dei francesi, partner commerciali dal 2001, più convincente di quella dell'italiana Air One sostenuta da Intesa SanPaolo, Nomura e Morgan Stanley.
Il presidente di Alitalia Maurizio Prato ha definito l'8 dicembre il piano di Air France più chiaro di quello di Air One e non risulta abbia cambiato idea.
La valutazione finale spetterà poi al governo che ha preso tempo fino a metà gennaio per cercare di ricomporre le divisioni al suo interno sul futuro di Alitalia e di scongiurare agitazioni sindacali nel periodo natalizio.
"Un nuovo rinvio del consiglio di amministrazione, dopo la sospensione di martedì scorso, è difficile da far passare se non in presenza di significative novità", dice una fonte industriale. "Se decidono, al 100% sarà a favore di Air France-Klm, poi il governo farà le sue valutazioni. Escludo soluzione salomoniche".
Concorda una fonte finanziaria: "Se il cda fa un nome è Air France".
"Sembra un copione già fatto di cui si conosce l'esito finale a favore di Air France - commenta un sindacalista - Sembra che la cosa venga da lontano e che Italia e Francia si parlino da mesi su questa vicenda".
"Il cda è orientato per Air France. Lo hanno detto in tutti i modi", aggiunge un secondo sindacalista.
Il governo oggi ha smentito di aver già preso una decisione a favore dei francesi, come sostenuto dal Financial Times, e ha ribadito che sarà l'azienda a prendere le sue decisioni e solo successivamente il governo a dare il proprio parere attraverso l'azionista".
Il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi ritiene che entrambe le offerte dovrebbero arrivare alla seconda fase, quella vincolante.
Richiesto di commentare questa posizione del rappresentante dei Comunisti italiani al governo, il presidente del Consiglio Romano Prodi si è limitato a dire: "La posizione del governo è che Alitalia sta lavorando, poi lavoreremo noi".
Il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy ha detto di voler parlare stasera di Alitalia con Prodi nella cena prevista a palazzo Chigi, insieme al premier spagnolo Josè Luis Zapatero ma il presidente del Consiglio ha negato che il tema sia in agenda.
Le perplessità sull'offerta dell'imprenditore Carlo Toto riguardano la sua sostenibilità finanziaria, spiegano le fonti.
L'unico apporto certo sembrano gli aerei di Air One mentre non si conosce entità e ampiezza dell'intervento delle banche in generale e di Intesa in particolare.
La mancanza di un partner internazionale non risolve il problema strutturale di Alitalia che, secondo gli esperti, non è tanto sul lato dei costi quanto su quello dei proventi, ossia del network.
Non convince nemmeno il progetto, già abbandonato da Prato, di poter sostenere due hub perchè da studi interni della Magliana 9 passeggeri del Nord su 10 non utilizzano lo scalo di Malpensa e in Lombardia lo utilizzano solo 6 passeggeri su 10.
Sulla proposta francese, invece, pesa il giudizio negativo degli imprenditori e dei politici del Nord per il ridimensionamento di Malpensa, nonchè dei potenti sindacati del settore che lamentano, tra l'altro, la mancanza di informazioni su Alitalia Servizi, dove sono occupate circa 8.500 persone.
"Noi chiediamo a Prodi di mantenere l'impegno alla trasparenza e vogliamo essere consultati prima della decisione finale", hanno ripetuto in questi giorni i segretari generali di Cgil-Cisl-Uil.
Continua in Borsa la cauta ripresa del titolo dopo i recenti scivoloni. Alitalia si avvia a chiudere la seduta in rialzo del 4% a 0,775 euro, mentre Air France è stabile. Scambi per oltre 26 milioni di titoli, quasi il doppio della media giornaliera degli ultimi 30 giorni. "Non ha senso investire su questo titolo finchè non si conosce il nome dell'acquirente", dice un gestore.
http://www.borsaitaliana.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=businessNews&storyID=2007-12-20T164241Z_01_L20713184_RTRIDST_0_OITBS-ALITALIA-CDA-AIRFRANCE.XML
IpseDixit
21-12-2007, 17:21
ROMA - Secondo indiscrezioni, il consiglio di amministrazione di Alitalia, riunito da questa mattina alle 11, ha scelto Air France-Klm come acquirente della quota del 49,9 per cento detenuta dal Tesoro. Le altre due candidature sono quelle di AirOne e della cordata Baldassarre.
Una decisione che, se confermata, dovrebbe essere in linea con l'orientamento prevalente del governo: "Sono italiano e mi interessano i consumatori italiani. - ha detto stamane il ministro per lo Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani - Se le cose a favore dei consumatori si possono risolvere con iniziative industriali nazionali sarebbe meglio ma non può essere questo il pregiudizio o la premessa obbligatoria".
Il governo aveva tuttavia chiarito qualche giorno fa di non voler definire la propria posizione prima di gennaio, dopo aver attentamente analizzato le carte e sentito i candidati.
(21 dicembre 2007)
http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/economia/alitalia-12/scelta-cda/scelta-cda.html
E vorrei vedere che si scelga una cordata mafioso-bancaria di straccioni Vs il più grande gruppo del trasporto aereo passeggeri mondiale! :rolleyes:
gigio2005
22-12-2007, 08:24
E vorrei vedere che si scelga una cordata mafioso-bancaria di straccioni Vs il più grande gruppo del trasporto aereo passeggeri mondiale! :rolleyes:
che e' sta storia dei mafiosi bancari? dicami dicami
La decisione dopo otto ore di riunione del Cda. MA il governo deciderà soltanto a gennaio
Alitalia, il Cda ha scelto Air France
Nel piano previsti tre hub: Amsterdam, Parigi e Roma. Nessun esubero oltre quelli già previsti
ROMA - Dopo quasi otto ore di riunione, il consiglio di amministrazione dell'Alitalia, ha fatto la sua scelta, all'unanimità: Air France-Klm è il candidato favorito con cui trattare in esclusiva la vendita della quota detenuta dall'azionista Tesoro, pari al 49,9%. Escluse quindi le due altre alternatitive di AirOne e della cordata guidata da Baldassarre.
«SOLUZIONE APPROPRIATA» - Il consiglio di amministrazione di Alitalia ha così deliberato all’unanimità di ritenere la proposta non vincolante di Air France-Klm quella che offre alla società «nell’attuale stato la soluzione appropriata per la salvaguardia del complessivo patrimonio dell’azienda e per promuovere il suo rapido e duraturo risanamento grazie al beneficio delle sinergie derivanti dall’integrazione in un contesto internazionale». Lo afferma una nota della compagnia diffusa al termine del consiglio di amministrazione che spiega anche come il piano industriale presentato da Air France-Klm è stato ritenuto in grado di «risolvere le criticità di tipo strategico, industriale e finanziario di Alitalia».
PIANO IN TRE FASI - Acquisizione del 100% delle azioni di Alitalia attraverso un'ops, acquisizione del 100% del bond convertibile, un aumento di capitale da 750 milioni di euro, che sarà rivolto a tutti gli azionisti e sará interamente sottoscritto da Air France-Klm. È il piano in tre mosse con il quale il gruppo franco-olandese si dice pronto a supportare il percorso di ristrutturazione e rilancio della ex compagnia di bandiera per farne «un forte vettore nazionale con copertura mondiale». Un piano, all'insegna della "grandeur" transalpina, il cui risultato sarà un nuovo gruppo allargato che «potrà contare su 3 marchi forti e fra loro complementari in grado di offrire alla clientela un network ineguagliabile».
PREVISTI TRE HUB - Il gruppo allargato sarà organizzato intorno a tre hub, ciascuno con il proprio ambito di influenza: Amsterdam, Parigi e Roma. Sul versante italiano, il progetto Air France-Klm è coerente con il piano industriale predisposto da Alitalia. A Milano, dunque, continueranno ad operare i voli diretti verso tutte le principali destinazioni con sufficienti flussi di traffico. La qualità di questi servizi sarà migliorata, soprattutto per la clientela business, con voli in partenza al mattina presto e rientro in orari serali. L'hub di Roma Fiumicino, base principale per i voli domestici in Italia, sarà sviluppato per offrire alla comunità italiana e anche ai paesi comunitari più vicini un elevato numero di destinazioni europee e intercontinentali. Inoltre, le destinazioni turistiche saranno gestite da Volare in coordinamento con le rotte sviluppate negli anni da Transavia Holland con voli in partenza da Amsterdam e Rotterdam e, più recentemente, da Transavia France con partenze da Orly.
OCCUPAZIONE - Il piano di Air France non prevede nessun esubero ulteriore rispetto a quanto previsto nell'attuale piano Alitalia. Le eccedenze di organico si attesterebbero a circa un migliaio in Alitalia Fy. Rimangono da scoprire le carte sul ruolo di Alitalia Servizi.
POSIZIONE DI MERCATO - Questo progetto, assicura il gruppo franco-olandese, non porta Alitalia a trasformarsi in un vettore regionale, limitato a fornire gli hub di Air France-Klm, ma al contrario consente di rafforzarne il posizionamento di vettore nazionale. E il piano punta proprio alla riconquista del mercato italiano.
RINNOVAMENTO DELLE CABINE- Come ha annunciato Air France-Klm, «una larga parte delle risorse derivanti dall'aumento di capitale saranno destinate a finanziare un significativo programma di rilancio che prevede la riconfigurazione della cabine con materiale e prodotti di alta qualità (poltrone, interior design, intrattenimento) e un deciso miglioramento dei servizi di terra per ristabilire l'immagine internazionale di Alitalia quale linea aerea di prima grandezza e per trasmettere l'immagine e i valori italiani in tutto il mondo».
GOVERNO - Il parere del cda di Alitalia non è comunque definitivo, visto che non segna la conclusione del processo di vendita: il governo infatti - che attraverso il ministero dell'economia è il primo azionista - definirà soltanto a gennaio la propria posizione.
IN BORSA - Il titolo nel frattempo ha chiuso in calo del 2,42% a 0,7583 euro, maglia nera del paniere dei titoli più capitalizzati di Milano, l'S&P/Mib. Scambi vorticosi e tre volte superiori alla media giornaliera. è passato di mano il 3% del capitale della compagnia. Sulla scia di speculazioni circa un via libera all'offerta di Air France (che, tra l'altro, offrirebbe secondo indiscrezioni, 35 cent per azione contro il solo centesimo, offerta praticamente simbolica, messa sul piatto da Air One-Intesa) il titolo Alitalia nella mattinata aveva corso parecchio, arrivando a guadagnare circa il 2,5% a quota 0,795 euro. In prossimità dell'inizio del cda della compagnia, però, il titolo ha cambiato rapidamente rotta, passando in rosso e chiudendo, come detto, in calo, con un minimo a -4%. Nell'ultima settimana le azioni Alitalia hanno perso quasi il 20%.
.
che e' sta storia dei mafiosi bancari? dicami dicami
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2007/12/malpensa-formigoni-spinetta.shtml?uuid=10522e78-a7f3-11dc-9c4c-00000e25108c&DocRulesView=Libero
E se vuoi in rete c'è molto altro. Da notare che lo stesso gruppo Toto è esposto con Banca Intesa per circa 20 milioni di Euro.
E chissà come mai D'Alema e Rutelli caldeggiavano la cordata italiana...
Burrocotto
22-12-2007, 17:48
E chissà come mai D'Alema e Rutelli caldeggiavano la cordata italiana...
Dall'articolo che hai postato tu:
E per una volta anche Silvio Berlusconi e sindacati si sono trovati dalla stessa parte: secondo l'ex premier Alitalia «deve rimanere italiana»
Oddio,pure Berlusconi si trova d'accordo con Rutelli e D'Almea...
PS: per i connubi mafia - ex presidente rimando la parola a Travaglio... :asd:
Io non riesco a capire la vostra fiducia negli stranieri...mah...
naitsirhC
22-12-2007, 17:53
Dicono che si perderebbe "l'italianità" della compagnia...
Ma MAGARI!!!!
E hanno aggiunto che sarebbe svenduta se data ad Air France.
E cccccerto... è un affarone invece darla in mano a Toto&compagnia bella per 1 cent ad azione :muro:
Burrocotto
22-12-2007, 18:31
Dicono che si perderebbe "l'italianità" della compagnia...
Ma MAGARI!!!!
E hanno aggiunto che sarebbe svenduta se data ad Air France.
E cccccerto... è un affarone invece darla in mano a Toto&compagnia bella per 1 cent ad azione :muro:
Una compagnia che genera SOLO DEBITI nn ha valore di mercato. Quindi,anche se trovo pure io "bassa" l'offerta di 1 centesimo ad azione,ci può stare,dato che se nn fosse x lo stato Alitalia sarebbe fallita da qualche anno.
L'italianità nn significa solo il marchio,significa anche tutelare quella banda di sfaticati dei dipendenti Alitalia (dato che qualche anno fa si misero tutti simpaticamente in mutua x scioperare),che,per nostra sfortuna,hanno anche delle famiglie.
Vendere ad Air France significa come vendere a Microsoft,ovvero esser pagati x scomparire dal mercato.
Se a te fa piacere avere 1 compagnia in meno (meno offerta meno concorrenza)...
naitsirhC
22-12-2007, 18:45
Una compagnia che genera SOLO DEBITI nn ha valore di mercato. Quindi,anche se trovo pure io "bassa" l'offerta di 1 centesimo ad azione,ci può stare,dato che se nn fosse x lo stato Alitalia sarebbe fallita da qualche anno.
L'italianità nn significa solo il marchio,significa anche tutelare quella banda di sfaticati dei dipendenti Alitalia (dato che qualche anno fa si misero tutti simpaticamente in mutua x scioperare),che,per nostra sfortuna,hanno anche delle famiglie.
Vendere ad Air France significa come vendere a Microsoft,ovvero esser pagati x scomparire dal mercato.
Se a te fa piacere avere 1 compagnia in meno (meno offerta meno concorrenza)...
Un offerta di 1 cent per azione ci può stare?!!! :eek:
:nono:
35cent (Air France) contro il valore di 1cent (Toto&company) ad azione... mi sembra una differenza non da poco.
Meno offerta, meno concorrenza?
Ma hai idea di quante sono le compagnie aeree?
Non è che si sta parlando di un settore in mano ad un duopolio.
Se sparisce, vuol dire che non ha saputo restare sul mercato.
Non può fallire un'azienda pubblica?
Ti sei dimenticato il caso della Swissair? La compagnia di bandiera svizzera finita in modo inglorioso pur avendo all'epoca una flotta di aerei da trasporto molto recente e pur avendo vinto diverse volte il premio come miglior compagnia aerea del mondo.
Se l'Alitalia dovesse scomparire non sarà certo colpa di Air France.
Burrocotto
22-12-2007, 19:06
Un offerta di 1 cent per azione ci può stare?!!! :eek:
:nono:
35cent (Air France) contro il valore di 1cent (Toto&company) ad azione... mi sembra una differenza non da poco.
Ti faccio un esempio...vedi la Rover.
Quei simpaticoni di Bmw han comprato la Rover (e tutti i suoi marchi) nel 1994,se la son tenute sulle croste qualche anno per poi smembrarla nel 2000,tenendosi il marchio Mini (che è la cosa che più gli interessava),vendendo a Ford il marchio Land Rover (che al momento del fallimento della Rover comprò anche il marchio Rover,ma solo il marchio,per impedire che i cinesi usassero il marchio Rover e che quindi intaccasse il buon nome della Land Rover) e lasciarono al loro destino la Rover,che fallì qualche anno dopo.
Se te preferisci incassare subito qualche soldo per poi essere sicuro che tra qualche anno i dipendenti Alitalia saranno a spasso...beh,questa si che è lungimiranza. :asd:
Certo,neanche la cordata di AirOne offre garanzie al 100%,ma prima di tutto è una cordata italiana (x chi critica le banche...le banche son le stesse che hanno impedito che la Fiat fallisse 4 anni fa) e seconda cosa almeno ci crede nel risollevare il marchio o mente spudoratamente (col "buongusto" di mentire :D).
Meno offerta, meno concorrenza?
Ma hai idea di quante sono le compagnie aeree?
Non è che si sta parlando di un settore in mano ad un duopolio.
Se sparisce, vuol dire che non ha saputo restare sul mercato.
Si,in un mondo perfetto.
Nel mondo reale invece è accaduto che un'azienda italiana (la Enel) volesse acquistare un'azienda francese privata (la Suez).
I francesi,pur di evitare uno straniero acquistasse una loro azienda,hanno organizzato in fretta e furia una fusione tra l'azienda privata (la Suez) e una loro azienda pubblica (la Gaz de France),compiendo un'operazione ai limiti della legalità.
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=20.0.1817850993&chId=30&artType=Articolo&DocRulesView=Libero
Noi invece stiamo qua a dire che è giusto vendere ai francesi...gli stessi che pur di nn venderci qualcosa farebbero carte false...
Non può fallire un'azienda pubblica?
L'azienda pubblica fallisce quando fallisce lo stato stesso.
Per evitare di tenersi sta voragine basta privatizzare.
Non c'è scritto da nessuna parte che bisogna vendere per forza a chi paga di +.
Tanto per intenderci,la decisione è stata presa dal CDA. Lo stesso CDA di persone ultra mega iper competenti che nn sanno far altro che creare ulteriori voragini di bilancio.
Improvvisamente son diventati dei maghi della finanza? :ciapet:
Ti sei dimenticato il caso della Swissair? La compagnia di bandiera svizzera finita in modo inglorioso pur avendo all'epoca una flotta di aerei da trasporto molto recente e pur avendo vinto diverse volte il premio come miglior compagnia aerea del mondo.
Se l'Alitalia dovesse scomparire non sarà certo colpa di Air France.
Alitalia ha ancora delle infrastrutture. Possono essere vendute a un gruppo italiano che,pur prendendole a prezzo di saldo,si impegna a risollevarla.
Gli altri te la pagano di più subito ma nn offrono garanzie,anzi,il loro principale intento è di sicuro quella di mettercela nel :ciapet: (i francesi nn son mai stati nostri amici).
Gli imprenditori del nord han già detto quali sono le (quasi certe) conseguenze...Montezuma è uno dei migliori imprenditori italiani,dargli retta nn sarebbe poi tanto male...
Dall'articolo che hai postato tu:
Oddio,pure Berlusconi si trova d'accordo con Rutelli e D'Almea...
PS: per i connubi mafia - ex presidente rimando la parola a Travaglio... :asd:
Io non riesco a capire la vostra fiducia negli stranieri...mah...
Fiducia... da una parte sei certo di come finirebbe e non puoi manco sperare, dall'altra si. Seriamente, era impensabile che tra un piano industriale decente di un colosso con molti liquidi e competenze e la solita cordata di straccioni senza quattrini con alle spalle la mafia bancaria e i faccendieri politici all'italiana, fosse preferibile la seconda.
Per il resto ti informo che Berlusconi con D'Alema è sempre andato d'accordissimo. E pure con Rutelli.
L'azienda pubblica fallisce quando fallisce lo stato stesso.
Per evitare di tenersi sta voragine basta privatizzare.
Non c'è scritto da nessuna parte che bisogna vendere per forza a chi paga di +.
Tanto per intenderci,la decisione è stata presa dal CDA. Lo stesso CDA di persone ultra mega iper competenti che nn sanno far altro che creare ulteriori voragini di bilancio.
Improvvisamente son diventati dei maghi della finanza? :ciapet:
Ma figurati... sono stati interpellati non so quanti advisor. Se fosse dipeso da Cimoli secondo te avrebbe optato per KLM-Air France? Capisco nazionalismo, ma questo (il tuo) è masochismo, personalmente di un dildo anale colorato di verde, bianco e rosso non so che farmene. :D E comunque la questione non è definitivamente chiusa, perchè ora la palla passa al governo ed in questo paese tutto è possibile, quando pensi di averle già viste tutte trac!
Un offerta di 1 cent per azione ci può stare?!!! :eek:
:nono:
35cent (Air France) contro il valore di 1cent (Toto&company) ad azione... mi sembra una differenza non da poco.
Meno offerta, meno concorrenza?
Ma hai idea di quante sono le compagnie aeree?
Non è che si sta parlando di un settore in mano ad un duopolio.
Se sparisce, vuol dire che non ha saputo restare sul mercato.
Non può fallire un'azienda pubblica?
Ti sei dimenticato il caso della Swissair? La compagnia di bandiera svizzera finita in modo inglorioso pur avendo all'epoca una flotta di aerei da trasporto molto recente e pur avendo vinto diverse volte il premio come miglior compagnia aerea del mondo.
Se l'Alitalia dovesse scomparire non sarà certo colpa di Air France.
Vuoi mettere metterla nel culo (scusa il gioco di parole) ai piccoli azionisti, italiani, con una cordata tutta italiana? Questo si che è patriottismo! All'italiana...
Jollyroger87
22-12-2007, 19:17
Mi auguro vivamente che qualche altra compagnia aerea (speriamo Lufthansa)venga a prendersi Malpensa, altrimenti, tutti i soldi che son stati spesi in questi anni per l'aeroporto, sono stati veramente buttati nel cesso.
dantes76
22-12-2007, 19:17
gli omini verdi ci devono prendere l'abitudine alla perdita dell'italianita'....
cioe' a non contare na mazza...
Burrocotto
22-12-2007, 19:18
Fiducia... da una parte sei certo di come finirebbe e non puoi manco sperare, dall'altra si. Seriamente, era impensabile che tra un piano industriale decente di un colosso con molti liquidi e competenze e la solita cordata di straccioni senza quattrini con alle spalle la mafia bancaria e i faccendieri politici all'italiana, fosse preferibile la seconda.
Quello che tu chiami "piano industriale decente di un colosso con molti liquidi e competenze" è la stessa frase che si potrebbe attribuire a MS.
Lei ha liquidi,ha competenze (che piaccia o no,MS cmq fa parte della storia informatica),eppure compra le società e le fa "sparire" (c'era una puntata dei Simpson con un Bill semi mafioso).
AirFrance nn ha dato garanzie,anzi,ha detto che come prima cosa ci dovrebbero essere dei ridimensionamenti del personale.
Apperò...
Mentre quella che tu ti ostini a chiamare cordata di straccioni è composta tra gli altri da Intesa San Paolo,che come ogni banca sarà anche un ente autorizzato quasi a delinquere,ma è pur sempre il secondo gruppo bancario e sesto gruppo in Europa. Chiamalo piccolo...
Per il resto ti informo che Berlusconi con D'Alema è sempre andato d'accordissimo. E pure con Rutelli.
Berlusconi non è MAI d'accordo con un avversario politico. Come ogni esponente della politica italiana per altro. :asd: (regola n.1: essere sempre contrari).
A volte Berlusconi nn è d'accordo neanche con se stesso (comincio a pensare seriamente che soffra di bipolarismo)... :asd:
Vuoi mettere metterla nel culo (scusa il gioco di parole) ai piccoli azionisti, italiani, con una cordata tutta italiana? Questo si che è patriottismo! All'italiana...
Il piccolo azionista per me non avrebbe neanche senso d'esistere. Giocare in borsa non è x chi ha piccoli risparmi. Dipende poi se abbiamo due concezioni diverse di piccolo azionista (senza contare che Alitalia nn mi pare sto titolone su cui puntare i propri risparmi).
Quello che tu chiami "piano industriale decente di un colosso con molti liquidi e competenze" è la stessa frase che si potrebbe attribuire a MS.
Lei ha liquidi,ha competenze (che piaccia o no,MS cmq fa parte della storia informatica),eppure compra le società e le fa "sparire" (c'era una puntata dei Simpson con un Bill semi mafioso).
AirFrance nn ha dato garanzie,anzi,ha detto che come prima cosa ci dovrebbero essere dei ridimensionamenti del personale.
Apperò...
Mentre quella che tu ti ostini a chiamare cordata di straccioni è composta tra gli altri da Intesa San Paolo,che come ogni banca sarà anche un ente autorizzato quasi a delinquere,ma è pur sempre il secondo gruppo bancario e sesto gruppo in Europa. Chiamalo piccolo...
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Il piccolo azionista per me non avrebbe neanche senso d'esistere. Giocare in borsa non è x chi ha piccoli risparmi. Dipende poi se abbiamo due concezioni diverse di piccolo azionista (senza contare che Alitalia nn mi pare sto titolone su cui puntare i propri risparmi).
E vorrei vedere che uno si compra Alitalia mantenendo tutti i posti di lavoro (una delle ragioni del suo fallimento)... già siamo stati pantaloni noi a sufficienza. Toto non c'ha una lira (come tutti gli imprenditori italiani tranne pochi) ed è esposto con quella stessa banca, non ti dice nulla? Altro che piano industriale... dicesi piano di rapina. Poi se a te interessa tanto di conservare i posti al calduccio di un esercito di parassiti che lavorano in Alitalia, soprattutto a terra, e dall'altra parte non ti interessa che si paghi 1 cent ad azione mettendola di fatto in quel posto a tanti lavoratori piccoli risparmiatori italiani...
naitsirhC
22-12-2007, 19:29
Ti faccio un esempio...vedi la Rover.
Quei simpaticoni di Bmw han comprato la Rover (e tutti i suoi marchi) nel 1994,se la son tenute sulle croste qualche anno per poi smembrarla nel 2000,tenendosi il marchio Mini (che è la cosa che più gli interessava),vendendo a Ford il marchio Land Rover (che al momento del fallimento della Rover comprò anche il marchio Rover,ma solo il marchio,per impedire che i cinesi usassero il marchio Rover e che quindi intaccasse il buon nome della Land Rover) e lasciarono al loro destino la Rover,che fallì qualche anno dopo.
Se te preferisci incassare subito qualche soldo per poi essere sicuro che tra qualche anno i dipendenti Alitalia saranno a spasso...beh,questa si che è lungimiranza. :asd:
Certo,neanche la cordata di AirOne offre garanzie al 100%,ma prima di tutto è una cordata italiana (x chi critica le banche...le banche son le stesse che hanno impedito che la Fiat fallisse 4 anni fa) e seconda cosa almeno ci crede nel risollevare il marchio o mente spudoratamente (col "buongusto" di mentire :D).
Si,in un mondo perfetto.
Nel mondo reale invece è accaduto che un'azienda italiana (la Enel) volesse acquistare un'azienda francese privata (la Suez).
I francesi,pur di evitare uno straniero acquistasse una loro azienda,hanno organizzato in fretta e furia una fusione tra l'azienda privata (la Suez) e una loro azienda pubblica (la Gaz de France),compiendo un'operazione ai limiti della legalità.
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=20.0.1817850993&chId=30&artType=Articolo&DocRulesView=Libero
Noi invece stiamo qua a dire che è giusto vendere ai francesi...gli stessi che pur di nn venderci qualcosa farebbero carte false...
L'azienda pubblica fallisce quando fallisce lo stato stesso.
Per evitare di tenersi sta voragine basta privatizzare.
Non c'è scritto da nessuna parte che bisogna vendere per forza a chi paga di +.
Tanto per intenderci,la decisione è stata presa dal CDA. Lo stesso CDA di persone ultra mega iper competenti che nn sanno far altro che creare ulteriori voragini di bilancio.
Improvvisamente son diventati dei maghi della finanza? :ciapet:
Alitalia ha ancora delle infrastrutture. Possono essere vendute a un gruppo italiano che,pur prendendole a prezzo di saldo,si impegna a risollevarla.
Gli altri te la pagano di più subito ma nn offrono garanzie,anzi,il loro principale intento è di sicuro quella di mettercela nel :ciapet: (i francesi nn son mai stati nostri amici).
Gli imprenditori del nord han già detto quali sono le (quasi certe) conseguenze...Montezuma è uno dei migliori imprenditori italiani,dargli retta nn sarebbe poi tanto male...
Sai, non mi sarei maaaaaaai aspettato che tu citassi la Fiat :O
:asd:
Stai facendo dei paragoni un pò troppo avventati...
Ti ricordi che tante banche han venduto le azioni della Fiat quando erano a 9-10 euro? Quanta fiducia avevano...
La fortuna della Fiat è stato il ricambio del management e l'aver messo sul mercato auto che hanno conquistato una buona fetta di mercato.
Un azienda con partecipazione pubblica può fallire solo se fallisce lo Stato?!
Di nuovo :asd:
Dato che ci tieni tanto "all'italianità", mi sai dire chi tra i due "contendenti" ha intenzione di tagliare il maggior numero di dipendenti?
naitsirhC
22-12-2007, 20:44
...
"italianità"
...
Graaaande banca... :rolleyes:
Notiziola fresca come il latte appena munto: :read:
Accordo tra Parmalat e Intesa Sanpaolo, che verserà 327 milioni
MILANO, 22 dicembre (Reuters) - Parmalat (PLT.MI: Quotazione, Profilo) e Intesa Sanpaolo (ISP.MI: Quotazione, Profilo) hanno annunciato oggi di aver raggiunto una serie di accordi per risolvere i rapporti antecedenti al crack del colosso alimentare del dicembre 2003, in base ai quali l'istituto di credito verserà un totale di 327 milioni di euro.
In una nota, Parmalat aggiunge di avere concluso con Cariparma una transazione di tutti i rapporti intercorsi tra le società in amministrazione straordinaria e Parmalat, da un lato, e Cariparma, dall'altro lato, a fronte di un pagamento di complessivi 83 milioni di euro.
Sempre nello stesso contesto, è stato raggiunto un accordo anche con Biverbanca, con rinuncia a tutte le azioni a fronte di un pagamento di 3 milioni di euro, aggiunge la nota.
Intesa San Paolo -- che pagherà 310 milioni di euro a Parmalat, che a sua volta rinuncerà a tutte le azioni contro l'istituto -- pagherà inoltre 12,5 milioni di euro all'amministrazione straordinaria del gruppo Parmatour e 2,5 milioni a quella del Parma Calcio e un totale di 2 milioni di euro a tutte le altre società del gruppo ancora in amministrazione straordinaria.
Cariparma pagherà 2,5 milioni di euro sia a Parmatour che a Parma Calcio e due milioni di euro alle altre società.
In una nota separata, Intesa Sanpaolo ha ribadito "la sua assoluta correttezza nei comportamenti del gruppo e la totale ignoranza dello stato di insolvenza di Parmalat", aggiungendo di essere arrivata all'accordo per evitare "le incertezze di un lungo contenzioso".
La banca aggiunge che a fronte dell'esborso di 327 milioni di euro totali, ci sono fondi per circa 240 milioni accantonati negli anni scorsi.
Per quanto riguarda la sua ex-controllata Cariparma, Intesa precisa che lo stanziamento di fondi di 90 milioni di euro effettuato negli esercizi precedenti copre integralmente gli impegni assunti con l'accordo.
L'istituto ricorda inoltre che è previsto che Intesa Sanpaolo venga ammessa al passivo delle società del gruppo Parmalat interessate dal concordato per un credito di 100 milioni di euro, attraverso l'attribuzione di azioni Parmalat in base alla percentuali concordatarie per un valore di circa 20 milioni di euro, conclude la nota.
...
Il piccolo azionista per me non avrebbe neanche senso d'esistere. Giocare in borsa non è x chi ha piccoli risparmi. Dipende poi se abbiamo due concezioni diverse di piccolo azionista (senza contare che Alitalia nn mi pare sto titolone su cui puntare i propri risparmi).
Il piccolo azionista non avrebbe neanche senso d'esistere! :eek:
Mi stupisci ogni giorno di ppppiù. :doh:
Perchè equipari l'azionista al risparmiatore? :muro:
L'azione è capitale di rischio. Sia essa una azione del S&P/MIB (come Alitalia) sia di qualsiasi altro titolo a capitalizzazione maggiore o inferiore.
Ripropongo qui l'ottimo editoriale di Massimo Giannini (Repubblica):
http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/economia/alitalia-12/giannini/giannini.html
La vittoria del mercato
di MASSIMO GIANNINI
È un segno del destino. Mentre Nicolas Sarkozy prepara il matrimonio con Carla Bruni, Alitalia sceglie di convolare a nozze con Air France. Ha vinto il mercato, com'era logico e giusto. Il consiglio d'amministrazione, chiamato a decidere tra l'offerta francese e quella di Air One, ha scelto la migliore. E l'ha fatto secondo gli unici criteri che dovrebbero sempre guidare le strategie di un'azienda: redditività, efficienza, qualità, concorrenza. Su ciascuno di questi punti (e non solo sul prezzo, 35 centesimi per azione contro 1, che pure conta qualcosa) la proposta francese è più conveniente di quella italiana.
Purtroppo, vorremmo aggiungere. C'è pur sempre un piccolo trauma collettivo, quando un Paese è costretto ad ammainare una sua vecchia "bandiera", a maggior ragione se quella bandiera è anche un simbolo del suo "miracolo economico". E per questo farà bene Cyril Spinetta a dare tutte le garanzie necessarie sulla conservazione del marchio Alitalia e sulla valorizzazione della sua "dignità" di partner. Sarebbe stato bello se la nostra gloriosa compagnia, ormai da troppo tempo sull'orlo della bancarotta, avesse avuto la capacità di risollevarsi con le proprie forze, liberandosi dal giogo imposto da una politica irresponsabile e dalle catene obbligate da un sindacato irriducibile. Ormai è troppo tardi.
Si poteva tentare dieci anni fa, quando Alitalia aveva ancora una quota di traffico internazionale pari al 43%, non oggi che è crollata al 23% nonostante il clamoroso boom del business del trasporto aereo mondiale. E sarebbe stato ancora più bello se, a salvarla e a rilanciarla, fosse stato un grande "campione nazionale", con un progetto industriale ambizioso e un piano finanziario realistico. Carlo Toto, con tutto il rispetto, non ha queste caratteristiche, come dimostrano i dati di bilancio della Ap Holding riportati ieri da Ettore Livini su questo giornale. E non basta l'ombrello generosamente aperto da Intesa-San Paolo, il nostro più grande colosso bancario, a coprire le troppe lacune della sua offerta.
Nella vittoria francese, a dispetto della miopia culturale e dell'autarchia provinciale dei capipartito, non c'è una sconfitta dell'"italianità". Un "valore" che in sé non ha più alcun senso, nel mondo globalizzato dove accade persino che i "mercanti" ex comunisti della Cina vengano accolti con tutti gli onori nel tempio del capitalismo americano. Semmai c'è una lezione per l'Italia, che oggi paga il conto di un insanabile fallimento imprenditoriale con un inevitabile ridimensionamento geo-politico. Ma c'è una possibilità per Alitalia, visto che la nostra compagnia viene rilevata da un gigante del trasporto aereo che nel '93 era a sua volta a un passo dal fallimento (con quasi 6 miliardi di debiti e un rosso fisso di 1,3 miliardi) e oggi è diventato il più grande vettore del pianeta. E c'è un'opportunità per gli italiani, che potranno contare su un miglioramento dell'offerta, grazie all'innesto del vettore italiano nel network planetario franco-olandese. Dunque più rotte, servizi migliori, maggiore concorrenza sulle tratte nazionali, migliore collegamento sulle tratte internazionali. In prospettiva, finalmente, tariffe più convenienti. Chi oggi strepita contro la "colonizzazione" farebbe bene a chiedersi a chi conviene difendere ancora i vecchi privilegi e le vecchie clientele, con l'inattuale pretesto della difesa nazionalistica di Alitalia. Probabilmente conviene ai politici. Sicuramente conviene ai dipendenti. Certamente non conviene ai passeggeri, costretti a pagare biglietti carissimi per un Roma-Milano gestito in regime di sostanziale monopolio. Declinata in questa chiave di mercato, sempre esecrata dalla sinistra massimalista e dalla destra statalista, la nascita di una potenziale Ali-France è uno shock salutare per questo sciagurato Paese.
Dopo la decisione "tecnica" del cda della compagnia, la palla passa alla politica. Ora ci sono due cose che non devono accadere. La prima riguarda il centrodestra. Si può capire che, nella ex Cdl, vi sia qualche preoccupazione legata al destino di Malpensa, non più "secondo hub" nazionale secondo i piani di Air France-Klm. Ma quello che non si può accettare è che da Berlusconi in giù, passando per Bossi, Formigoni e la Moratti, l'opposizione rifiuti le scelte e le leggi del libero mercato. Proprio loro, che si chiamavano "Casa delle Libertà" e si richiamavano agli spiriti animali del capitalismo, oggi si ribellano per banali ragioni di campanilismo. Proprio la Lombardia, il cuore del Nord che produce ricchezza e conduce la battaglia vincente del Made in Italy nel mondo, oggi viene "usata" per esigenze di piccola bottega.
La seconda riguarda il centrosinistra. L'ultima parola sull'operazione Air France-Alitalia toccherà al governo, che dovrà deliberare entro la prima metà di gennaio. Si può capire che vi sia qualche rammarico, e anche qualche remora, nel vendere la compagnia di bandiera ad un colosso straniero. Ma quello che non si può accettare, da Prodi in giù, passando per Rutelli, D'Alema e Bianchi, è che la maggioranza sconfessi il cda, e decida secondo altre logiche, a questo punto superate dal mercato. L'esecutivo ha già fatto troppi danni, in queste lunghe settimane di colpevole incertezza, che hanno contribuito a svilire ulteriormente il titolo Alitalia in Borsa. Ogni ulteriore ripensamento, ogni ulteriore indecisione, stavolta sarebbero esiziali. Toccherà al premier dirimere gli ultimi dissidi in consiglio dei ministri, se necessario a costo di qualche forzatura. "Ho ascoltato i suoi punti di vista. Non vanno d'accordo con i miei. La decisione è presa all'unanimità". Lo diceva proprio un francese, il generale De Gaulle. Un altro segno del destino.
Burrocotto
23-12-2007, 07:54
E vorrei vedere che uno si compra Alitalia mantenendo tutti i posti di lavoro (una delle ragioni del suo fallimento)... già siamo stati pantaloni noi a sufficienza. Toto non c'ha una lira (come tutti gli imprenditori italiani tranne pochi) ed è esposto con quella stessa banca, non ti dice nulla? Altro che piano industriale... dicesi piano di rapina. Poi se a te interessa tanto di conservare i posti al calduccio di un esercito di parassiti che lavorano in Alitalia, soprattutto a terra, e dall'altra parte non ti interessa che si paghi 1 cent ad azione mettendola di fatto in quel posto a tanti lavoratori piccoli risparmiatori italiani...
Non hai capito,io sarei il primo a licenziare i fancazzisti.
Il problema è che se vendi agli stranieri nn fai licenziare i fancazzisti,fai licenziare tutti.
Se Toto nn avesse la bencheminima intenzione di far qualcosa con Alitalia,a che pro comprarla? Per poi rivenderla a qualcuno? Gli fai mettere una bella clausola che per X anni nn può rivenderla.
Sai, non mi sarei maaaaaaai aspettato che tu citassi la Fiat :O
:asd:
Parliamo di industrie? Si.
Parliamo delle più grosse industrie italiane? Si.
Parliamo di banche che hanno avuto a che fare con Fiat? Si.
Strano che l'abbia messa in mezzo...
Ti ricordi che tante banche han venduto le azioni della Fiat quando erano a 9-10 euro? Quanta fiducia avevano...
La fortuna della Fiat è stato il ricambio del management e l'aver messo sul mercato auto che hanno conquistato una buona fetta di mercato.
Le banche avevano tutto l'interesse a vedere Fiat risorgere,se no i soldi nn se li beccavano. Da sempre le banche fan affari con le aziende.
Quello che sta andando oltre sei tuo,cercando di spiegare il xchè la Fiat si è risollevata.
Un azienda con partecipazione pubblica può fallire solo se fallisce lo Stato?!
Se un azienda è pubblica,il suo passivo di bilancio viene pagato dalle tasse dei cittadini. Cosa che x altro è stata fatta in questi anni.
Dato che ci tieni tanto "all'italianità", mi sai dire chi tra i due "contendenti" ha intenzione di tagliare il maggior numero di dipendenti?
Mi piace vedere che fate sempre lo stesso errore. Voi parlate solo dei numeri dell'azienda,fregandovene di tutto l'indotto che ci gira intorno.
Lo sai no che Airfrance con Malpensa ci si vuol pulire il suo regal :ciapet: (per usare un francesismo)...
Poi,stesso errore fatto anche da La Repubblica. A quanto pare sto CDA è composto da gente non molto competente (dato che Alitalia è tutt'altro che un'azienda in salute),viene presa la decisione di vendere baracca e burattini al miglior (monetariamente) offerente (straniero) e automaticamente diventano dei maghi della finanza....apperò! :D
C'è poco da esultare, Alitalia diventerà la cenerentola del gruppone, Af ha dato disponibilità a mantenere il marchio ma questo è solo un contentino per gli affezionati della coda tricolore, di fatto il loro piano di sviluppo è tutto meno che un piano di sviluppo.
Airfrance dichiara di voler sostituire la flotta di MD80 e 767 entro il 2017, 10 anni di attesa per aeromobili che andrebbero già sostituiti ora, sostituzione che sarebbe comunque parziale dato che molti velivoli verrebbero radiati senza venire poi rimpiazzati... e questo lo chiamano sviluppo....
La mia opinione poi è che tutto è andato come era già deciso da tempo, Prato non è un guru dell'aviazione, così come il cda da lui presieduto dato che è stato piazzato lì solo con la funzione di vendere/svendere alitalia; non è un caso infatti che il piano Prato (rafforzamento di fiumicino, demolizione di malpensa etc etc...) sia perfettamente sovrapponibile al piano di spinetta, quel piano è nato sotto dettatura dei transalpini che ora catalizzeranno tutto il traffico pregiato, quello che viaggia in buisness o in first, a Parigi e in parte ad Amsterdam, Roma resterà un bacino più turistico che business.
Tra l'altro Adr non fa investimenti sulo scalo romano da anni e con il prossimo orario estivo arriveranno su Roma 15 voli intercontinentali su cui garantire transiti e coincidenze (immaginabile un + 20% di passeggeri rispetto al 2007 contando appunto i transiti) non oso immaginare cosa potrebbe accadere dal punto di vista gestione bagagli, chi si ricorda cosa accadde ad agosto?
L'articolo di Repubblica non mi sembra così ben fatto, è abbastanza qualunquista e filogovernativo (come è giusto che sia del resto) Giannini non mi sembra dimostri chissà quale cultura aeronautica o capitalistica o di libero mercato. Alitalia e il libero mercato sono 2 entità che non possono stare nella stessa frase e io ci aggiungerei anche airfrance che è stata pompata da soldi pubblici anche più di alitalia con la differenze che airfrance è riuscita nel poco "liberale" compito di annientare la concorrenza interna grazie agli aiuti e al protezionismo di stato elargiti finchè è stato possibile.
Alitalia ha perso l'occasione della vita con KLM 7 anni fa, le 2 compagnie e le rispettive infrastrutture aeroportuali erano compatibili e complementari poi tutto è andato in fumo a causa della solita classe politico/dirigente italiana che fa acqua da tutte le parti e pensa a tutto tranne che al bene della collettività.
Staremo a vedere cosa potrà accadere, dubito che Prodi sfiducerà il cda anche perchè l'alternativa al piano Airfrance non è che sia poi così esaltante.
Una classe politica con le palle avrebbe portato i libri di Alitalia in tribunale e avrebbe fatto un gran ripulisti partendo da zero vendendo poi una compagnia in stato dignitoso invece che svendere un moribondo ma siamo in italia e queste cose non succedono.
Con tutti quei debiti è già un bene trovare un acquirente, la dovevano chiudere e costruirla da 0...
Non hai capito,io sarei il primo a licenziare i fancazzisti.
Il problema è che se vendi agli stranieri nn fai licenziare i fancazzisti,fai licenziare tutti.
Se Toto nn avesse la bencheminima intenzione di far qualcosa con Alitalia,a che pro comprarla? Per poi rivenderla a qualcuno? Gli fai mettere una bella clausola che per X anni nn può rivenderla.
Ma cosa credi, che perchè sono stranieri da un giorno all'altro rimpiazzeranno tutti i dipendenti con francesi o svedesi? :D Taglieranno il tagliabile, certo, e allora? Continuiamo a gravare su qualche milione di persone per mantenere qualche migliaio di persone al calduccio? Si sceglie il male minore e non si risana senza tagliare e razionalizzare.Toto ha la banca che lo tiene per le palle e può fargli fare quello che vuole, in questa storia lui è solo un galoppino.
ma poi da dove è saltato fuori sto toto? ma :asd:
-kurgan-
23-12-2007, 18:38
Si può capire che, nella ex Cdl, vi sia qualche preoccupazione legata al destino di Malpensa, non più "secondo hub" nazionale secondo i piani di Air France-Klm.
ma speriamo che alitalia levi le tende da lì, e benvenuta ryanair! :)
ma poi da dove è saltato fuori sto toto? ma :asd:
mah, io ricordo un suo vecchio film in cui cercava di vendere la fontana di trevi.. :D
dantes76
23-12-2007, 18:50
ma poi da dove è saltato fuori sto toto? ma :asd:
ti riferisci A Franco Tato'?
ti riferisci A Franco Tato'?
no a cutugno :sofico:
dantes76
23-12-2007, 18:59
no a cutugno :sofico:
quelli erano i toto,
franco tato' e' un manager, uno dei migliori :mad:
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