Ser21
13-12-2007, 15:51
Forza Sicilia
"L'affetto che la gente ha tributato a Berlusconi è la dimostrazione che la Sicilia è una delle regioni che gli è più vicina. Certamente, il Pdl sarà un partito a trazione siciliana"
(Angelino Alfano, coordinatore regionale di Forza Italia, La Sicilia, 2 dicembre 2007).
"La promessa di aiuto politico a Cosa nostra, proveniente da un soggetto (Marcello Dell'Utri, ndr) che, in quel determinato momento storico, si poneva quale organizzatore di un nuovo partito (...), aveva un effetto rassicurante per il sodalizio criminale (Cosa Nostra, ndr); lo orientava verso il sostegno a Forza Italia, incoraggiandolo a nutrire aspettative favorevoli in un momento di crisi profonda. Siffatta condotta rafforzava Cosa nostra, ingenerando il convincimento di raggiungere obiettivi fondamentali nella sua strategia criminale, addirittura contando sui massimi vertici della politica nazionale. Una promessa reputata, in quel frangente, seria ed affidabile negli ambienti mafiosi, in quanto proveniente da un soggetto influente che, in passato, aveva dato buona prova di sé, dimostrandosi disponibile verso Cosa nostra (...). (Nelle agende di Dell'Utri, ndr) si sono ritrovate due annotazioni, relative ad incontri tra lo stesso e Mangano Vittorio, sotto le date del 2 e 30 novembre 1993. Trattasi di un dato documentale incontestabile ed altamente significativo della condotta tenuta da Marcello Dell'Utri in quel torno di tempo. (...) Dell'Utri, ancora nel 1993, nonostante la crescita del suo prestigio personale anche in campo politico, aveva continuato ad intrattenere rapporti di frequentazione con un mafioso conclamato ed importante come era Mangano in quel periodo, e nonostante tutto quello che era successo in passato (...). (Dell'Utri) si limita ad addurre impacciate giustificazioni di facciata, affermando che Mangano, di tanto in tanto, era solito andarlo a trovare in ufficio (a Milano!), ove si intratteneva pochi minuti per esporgli non meglio identificati problemi di carattere personale, precisando che egli subivà tali rapporti e non ricordando quali fossero i problemi personali che Mangano gli avrebbe sottoposto il 2 e 30 novembre 1993, periodo in cui era in corso l'organizzazione del partito Forza Italia e Cosa nostra preparava il cambio di rotta verso la nascente forza politica, anche attraverso l'abbandono del progetto autonomista di Sicilia Libera. Queste ulteriori risultanze (...) costituiscono il risultato finale del percorso, le cui premesse fattuali, logiche e cronologiche sono costituite dalle conclamate relazioni del prevenuto con Mangano del 1993-94, finalizzate, per il tramite di questi, ad una promessa di aiuti concreti ed importanti a Cosa nostra in cambio del sostegno al partito di Forza Italia (...). E' destituita di fondamento in toto la tesi sostenuta dalla difesa Dell'Utri secondo la quale Mangano avrebbe soltanto millantato con Brusca e Bagarella di aver ricevuto promesse politiche da Dell'Utri. Invece, l'imputato quelle promesse le ha effettivamente prestate nel corso degli incontri del 1993-94 con il reggente del mandamento di Porta Nuova, come risulta, peraltro, confermato anche dagli incontestabili elementi di prova desumibili dai successivi e consequenziali sviluppi di quelle promesse; quando, qualche anno dopo, Dell'Utri aveva assunto cariche istituzionali ed aveva preso personalmente ulteriori 'impegnì politici con altro importante uomo d'onore" (Tribunale di Palermo, sentenza di condanna per Marcello Dell'Utri a 9 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, 5 luglio 2005).
(13 dicembre 2007)
http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/13-dicem/13-dicem.html?ref=hprub
Dove sono i difensori di Berlusconi ?
"L'affetto che la gente ha tributato a Berlusconi è la dimostrazione che la Sicilia è una delle regioni che gli è più vicina. Certamente, il Pdl sarà un partito a trazione siciliana"
(Angelino Alfano, coordinatore regionale di Forza Italia, La Sicilia, 2 dicembre 2007).
"La promessa di aiuto politico a Cosa nostra, proveniente da un soggetto (Marcello Dell'Utri, ndr) che, in quel determinato momento storico, si poneva quale organizzatore di un nuovo partito (...), aveva un effetto rassicurante per il sodalizio criminale (Cosa Nostra, ndr); lo orientava verso il sostegno a Forza Italia, incoraggiandolo a nutrire aspettative favorevoli in un momento di crisi profonda. Siffatta condotta rafforzava Cosa nostra, ingenerando il convincimento di raggiungere obiettivi fondamentali nella sua strategia criminale, addirittura contando sui massimi vertici della politica nazionale. Una promessa reputata, in quel frangente, seria ed affidabile negli ambienti mafiosi, in quanto proveniente da un soggetto influente che, in passato, aveva dato buona prova di sé, dimostrandosi disponibile verso Cosa nostra (...). (Nelle agende di Dell'Utri, ndr) si sono ritrovate due annotazioni, relative ad incontri tra lo stesso e Mangano Vittorio, sotto le date del 2 e 30 novembre 1993. Trattasi di un dato documentale incontestabile ed altamente significativo della condotta tenuta da Marcello Dell'Utri in quel torno di tempo. (...) Dell'Utri, ancora nel 1993, nonostante la crescita del suo prestigio personale anche in campo politico, aveva continuato ad intrattenere rapporti di frequentazione con un mafioso conclamato ed importante come era Mangano in quel periodo, e nonostante tutto quello che era successo in passato (...). (Dell'Utri) si limita ad addurre impacciate giustificazioni di facciata, affermando che Mangano, di tanto in tanto, era solito andarlo a trovare in ufficio (a Milano!), ove si intratteneva pochi minuti per esporgli non meglio identificati problemi di carattere personale, precisando che egli subivà tali rapporti e non ricordando quali fossero i problemi personali che Mangano gli avrebbe sottoposto il 2 e 30 novembre 1993, periodo in cui era in corso l'organizzazione del partito Forza Italia e Cosa nostra preparava il cambio di rotta verso la nascente forza politica, anche attraverso l'abbandono del progetto autonomista di Sicilia Libera. Queste ulteriori risultanze (...) costituiscono il risultato finale del percorso, le cui premesse fattuali, logiche e cronologiche sono costituite dalle conclamate relazioni del prevenuto con Mangano del 1993-94, finalizzate, per il tramite di questi, ad una promessa di aiuti concreti ed importanti a Cosa nostra in cambio del sostegno al partito di Forza Italia (...). E' destituita di fondamento in toto la tesi sostenuta dalla difesa Dell'Utri secondo la quale Mangano avrebbe soltanto millantato con Brusca e Bagarella di aver ricevuto promesse politiche da Dell'Utri. Invece, l'imputato quelle promesse le ha effettivamente prestate nel corso degli incontri del 1993-94 con il reggente del mandamento di Porta Nuova, come risulta, peraltro, confermato anche dagli incontestabili elementi di prova desumibili dai successivi e consequenziali sviluppi di quelle promesse; quando, qualche anno dopo, Dell'Utri aveva assunto cariche istituzionali ed aveva preso personalmente ulteriori 'impegnì politici con altro importante uomo d'onore" (Tribunale di Palermo, sentenza di condanna per Marcello Dell'Utri a 9 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, 5 luglio 2005).
(13 dicembre 2007)
http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/13-dicem/13-dicem.html?ref=hprub
Dove sono i difensori di Berlusconi ?