c.m.g
10-12-2007, 09:05
lunedì 10 dicembre 2007
Parigi - eBay opera senza permesso in Francia, non si attiene alla legge e non assicura alcuna tutela ai propri utenti. Il Conseil des ventes (http://www.conseildesventes.com/site/presse.asp), l'authority francese che si occupa di vigilare sulle aste, ha aperto un contenzioso che secondo gli osservatori potrebbe portare alla chiusura di eBay e persino all'arresto dei suoi dirigenti (http://business.timesonline.co.uk/tol/business/industry_sectors/technology/article3000774.ece).
Il caso, che sarà discusso presso l'alta corte di Parigi, ruota intorno ad una legge (http://www.legifrance.gouv.fr/WAspad/UnTexteDeJorf?numjo=JUSX9800056L) del 2000: eBay si posizionerebbe sul mercato francese come un banditore d'asta, e come tale dovrebbe vigilare sulle transazioni, garantire trasparenza, verificare che i seller non tentino di vendere prodotti rubati o contraffatti, situazione che ha messo eBay nei guai (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1102853) in numerose occasioni (http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=contraffatti+ebay&o=0&t=4&c=Cerca).
A parere del Consiglio, eBay non offrirebbe sufficienti garanzie a coloro che partecipano alle aste: nonostante esistano dei meccanismi (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=293301) di protezione (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1992052), nonostante alcuni (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1505974) stati (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1907272) abbiano già innescato delle dinamiche per contrastare i venditori che agiscono nel sommerso, i consumatori sarebbero abbandonati ai malintenzionati, e i venditori sfuggirebbero (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1911764) abilmente al fisco. A dimostrarlo, quanto emerso dalla stretta vigilanza dell'Autorità operata su eBay.fr fin dal 2003.
Ma l'Autorità francese sembra non voler agire semplicemente sul fronte della tutela dei consumatori: eBay dovrebbe iscriversi al registro di categoria e dovrebbe sottostare alle regole previste dall'ordinamento statale, senza godere di vantaggi di alcun tipo. "Si tratta di un comportamento che danneggia la concorrenza - ha spiegato (http://business.timesonline.co.uk/tol/business/industry_sectors/technology/article3000774.ece) a Times Online Christian Giacomotto, a capo dell'authority locale - gli altri banditori devono assicurare trasparenza e garanzie ai loro utenti".
eBay considera però l'accusa "totalmente ingiustificata" e non ritiene (http://afp.google.com/article/ALeqM5gN0GhQ6Oa4fq4-evwTu1UA8CO8UQ) di sottrarsi ad alcuna incombenza, dichiarandosi un semplice raccordo tra domanda e offerta, una sede per negoziare in autonomia transazioni rese sicure da un meccanismo di reciproco controllo. "eBay ha inventato un nuovo modo di comprare e vendere che si differenzia dalle aste tradizionali", spiegano (http://www.channelregister.co.uk/2007/12/05/france_says_non_to_ebay_broker_claims/) dall'azienda, sottolineando come le attività di eBay e le attività degli utenti viaggino su due binari completamente separati e ricordando (http://uk.reuters.com/news/video?videoId=72200) che i dieci milioni di utenti francesi di eBay non temono frodi e truffe.
"Ma qual è la differenza? - ha replicato Giacobotto a nome del Consiglio - eBay sottrae una commissione al venditore e una commissione all'acquirente. Queste persone non possono dichiararsi prive di responsabilità."
Sarà l'alta corte di Parigi a decidere dello status di eBay e delle sorti della competizione tra e-commerce e commercio tradizionale sulla scena francese. eBay si è già dichiarata (http://www.zdnet.fr/actualites/internet/0,39020774,39376108,00.htm) pronta a ricorrere in appello, qualora il tribunale decidesse di non darle ragione.
Gaia Bottà
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2136801)
Parigi - eBay opera senza permesso in Francia, non si attiene alla legge e non assicura alcuna tutela ai propri utenti. Il Conseil des ventes (http://www.conseildesventes.com/site/presse.asp), l'authority francese che si occupa di vigilare sulle aste, ha aperto un contenzioso che secondo gli osservatori potrebbe portare alla chiusura di eBay e persino all'arresto dei suoi dirigenti (http://business.timesonline.co.uk/tol/business/industry_sectors/technology/article3000774.ece).
Il caso, che sarà discusso presso l'alta corte di Parigi, ruota intorno ad una legge (http://www.legifrance.gouv.fr/WAspad/UnTexteDeJorf?numjo=JUSX9800056L) del 2000: eBay si posizionerebbe sul mercato francese come un banditore d'asta, e come tale dovrebbe vigilare sulle transazioni, garantire trasparenza, verificare che i seller non tentino di vendere prodotti rubati o contraffatti, situazione che ha messo eBay nei guai (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1102853) in numerose occasioni (http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=contraffatti+ebay&o=0&t=4&c=Cerca).
A parere del Consiglio, eBay non offrirebbe sufficienti garanzie a coloro che partecipano alle aste: nonostante esistano dei meccanismi (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=293301) di protezione (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1992052), nonostante alcuni (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1505974) stati (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1907272) abbiano già innescato delle dinamiche per contrastare i venditori che agiscono nel sommerso, i consumatori sarebbero abbandonati ai malintenzionati, e i venditori sfuggirebbero (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1911764) abilmente al fisco. A dimostrarlo, quanto emerso dalla stretta vigilanza dell'Autorità operata su eBay.fr fin dal 2003.
Ma l'Autorità francese sembra non voler agire semplicemente sul fronte della tutela dei consumatori: eBay dovrebbe iscriversi al registro di categoria e dovrebbe sottostare alle regole previste dall'ordinamento statale, senza godere di vantaggi di alcun tipo. "Si tratta di un comportamento che danneggia la concorrenza - ha spiegato (http://business.timesonline.co.uk/tol/business/industry_sectors/technology/article3000774.ece) a Times Online Christian Giacomotto, a capo dell'authority locale - gli altri banditori devono assicurare trasparenza e garanzie ai loro utenti".
eBay considera però l'accusa "totalmente ingiustificata" e non ritiene (http://afp.google.com/article/ALeqM5gN0GhQ6Oa4fq4-evwTu1UA8CO8UQ) di sottrarsi ad alcuna incombenza, dichiarandosi un semplice raccordo tra domanda e offerta, una sede per negoziare in autonomia transazioni rese sicure da un meccanismo di reciproco controllo. "eBay ha inventato un nuovo modo di comprare e vendere che si differenzia dalle aste tradizionali", spiegano (http://www.channelregister.co.uk/2007/12/05/france_says_non_to_ebay_broker_claims/) dall'azienda, sottolineando come le attività di eBay e le attività degli utenti viaggino su due binari completamente separati e ricordando (http://uk.reuters.com/news/video?videoId=72200) che i dieci milioni di utenti francesi di eBay non temono frodi e truffe.
"Ma qual è la differenza? - ha replicato Giacobotto a nome del Consiglio - eBay sottrae una commissione al venditore e una commissione all'acquirente. Queste persone non possono dichiararsi prive di responsabilità."
Sarà l'alta corte di Parigi a decidere dello status di eBay e delle sorti della competizione tra e-commerce e commercio tradizionale sulla scena francese. eBay si è già dichiarata (http://www.zdnet.fr/actualites/internet/0,39020774,39376108,00.htm) pronta a ricorrere in appello, qualora il tribunale decidesse di non darle ragione.
Gaia Bottà
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2136801)