LotharInt
07-12-2007, 20:31
Ennesima follia made in USA , come si ripete tristemente e ciclicamente da anni in casi analoghi, un uomo armato fino ai denti fa strage in luogo pubblico tra il terrore della folla.. Nonostante questi avvenimenti si ripetano costantemente, e mietano vittime innocenti fra la popolazione, il governo statunitense , servo e amico delle lobby delle armi, non sembra avere intenzione di porre alcun freno alla facile commercializzazione delle armi da fuoco, e particolarmente sotto la guida dell'amministrazione Bush, che ha perfino ignorato di rinnovare il divieto di vendita di fucili d'assalto al supermercato.Ancora una volta è evidente come in realtà, quella che dovrebbe essere la democrazia piu' moderna e garantista del mondo, si rivela per quello che è , ovvero un sistema tipicamente oligarchico dove al bene del cittadino si antepongono interessi economici di una stretta cerchia di persone.Perfino di fronte a un bagno di sangue .
Ecco a voi:
6/12/2007 - IN UN SUPERMARKET, POCO DOPO LA VISITA DI BUSH A OMAHA
Folle fa strage in Nebraska
9 morti e 5 feriti
Ha sparato da una balconata e con l’ultimo colpo si è ucciso
CORRISPONDENTE DA NEW YORK
Strage in un centro commerciale di Omaha, in Nebraska. Un uomo armato di fucile è entrato nel Westroads Mall gremito di persone per gli acquisti di fine anno facendo fuoco sulla folla. Testimoni hanno raccontato che il killer si è posizionato su un balcone al terzo piano dell’edificio ed ha quindi sparato come un cecchino verso la grande hall gremita di persone. Sanguinoso il bilancio: otto morti e cinque feriti, due dei quali versano in condizioni critiche. All’arrivo della polizia il killer si è tolto la vita, portando a nove il bilancio finale di vittime. Gli agenti hanno trovato una granata inesplosa nei giardini del centro commerciale e un biglietto del suicida, lasciato in casa propria con la promessa: «Voglio andarmene con stile».
Per lunghi minuti dentro il Westroads Mall è stato il terrore. «Le mie ginocchia tremavano, ho solo pensato a correre» ha raccontato una mamma di 29 anni che stava facendo shopping con la figlia di 4 in una delle zone più ricche di Omaha. Mickey Vicktory, dipendente del Westroads Mall, assicura di aver sentito fra 15 e 20 colpi. Ma secondo un altro testimone, l’uomo avrebbe sparato non meno di 35 colpi. Una vittima è stata centrata in testa, morendo sul colpo. Una donna anziana è stata colpita davanti all’ascensore. C’è stato chi si è rifugiato nei camerini, chi si è gettato sotto i tavoli e chi ha chiamato il numero delle emergenze, chiedendo alla polizia di intervenire. Dentro il centro commerciale infatti non c’erano guardie armate e questo ha consentito al killer - del quale non è stato diffuso il nome - di avere più tempo a disposizione per mettere in atto la carneficina.
Appena arrivati, gli agenti hanno circondato l’edificio e chiesto a chiunque fosse all’interno di uscire con le mani in alto nel timore che l’assassino si confondesse fra i clienti per darsi alla fuga. Il presidente americano, George W. Bush, proprio ieri mattina aveva fatto sosta a Omaha per una raccolta fondi elettorale ed era decollato con l’Air Force One da circa un’ora quando la strage è iniziata dentro il centro che ospita 135 negozi e ristoranti accogliendo ogni anno oltre 14,5 milioni di visitatori. Quella di Omaha è stata la tera strage dell’anno in un centro commerciale.
I PRECEDENTI
Killer nei centri commerciali
Febbraio 2007: nove persone perdono la vita nel corso di una sparatoria in un centro commerciale a Salt Lake City, in Utah. L’omicida, un immigrato bosniaco, viene ucciso dalla polizia.
Aprile 2007: un uomo piomba con un auto rubata nel parcheggio di un centro di Kansas City in Missouri, spara a un poliziotto e apre il fuoco all’impazzata. Il bilancio è di quattro morti, omicida compreso.
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=43&ID_articolo=672&ID_sezione=58&sezione=
Versione del corriere :
Stati Uniti, sparatoria in un centro commerciale: 9 morti, diversi feriti
Con il fucile fa strage in uno shopping center a Omaha, nello stato del Nebraska. Poi si uccide sparandosi
OMAHA (USA) - Ancora una strage negli Stati Uniti. Otto persone sono state massacrate a colpi d'arma da fuoco all'interno di un centro commerciale Westroads, ad Omaha, in Nebraska, da un uomo che ha aperto il fuoco tra la gente che affollava lo shopping center per gli acquisti natalizi. Il folle, vestito con una mimetica militare, si è poi ucciso sparandosi. Nel bilancio della follia omicida esplosa improvvisamente nel centro commerciale ci sono anche diversi feriti (alcuni di loro in gravi condizioni).
Un agente intervenuto al mall di Omaha (Ap)
DOPO LA VISITA DI BUSH - La strage è avvenuta nel negozio di accessori e abbigliamento della catena Van Maur, che si trova in un terrazzo al terzo piano del centro commerciale. Le tv locali hanno mostrato le immagini di decine di clienti e impiegati dei negozi del Westroads che uscivano dal centro con le mani alzate, mentre molti altri sono rimasti bloccati dentro ai negozi. Il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, aveva tenuto un discorso in mattinata a Omaha, poi aveva lasciato la città qualche ora prima della sparatoia.
MESSAGGIO - L'autore della strage ha lasciato in casa della madre una lettera in cui annunciava il suo suicidio. Nel messaggio, l'uomo aveva scritto di voler «partire con stile» e di voler «diventare famoso».
05 dicembre 2007(ultima modifica: 06 dicembre 2007)
http://www.corriere.it/cronache/07_dicembre_05/sparatoria_centro_commerciale_usa_6dae6d00-a372-11dc-8831-0003ba99c53b.shtml
Ora voglio sollevare la vostra attenzione su questo articolo del 2004, dove potete constatare come l'amministrazione Bush abbia preso a cuore il problema:
Usa, torna il kalashnikov libero
L'amministrazione Bush non rinnova il bando sulla vendita dei fucili d'assalto, da ieri reperibili nei negozi
Nell'America di George W. Bush, dove sono in circolazione circa 300 milioni di armi (una media di una ogni abitante), tornano in vetrina pronti per la vendita i fucili d'assalto, ossia le armi automatiche e semi-automatiche. Messe fuori scena dieci anni fa dal "Bando Federale contro le armi d'assalto", firmato dall'allora presidente Bill Clinton il 14 settembre 1994, da ieri, lunedì 13 settembre, diciannove tipi di fucili militari a ripetizione saranno di nuovo in commercio liberamente. Tra questi il kalashnikov AK-47 le mitragliette Uzi, e altri modelli capaci d'uccidere a raffica, più adatti a situazioni di guerra che a battute di caccia.
I cittadini statunitensi potranno di nuovo comprarsele e tenersele in casa. O usarle, per una di quelle stragi a scuola (come non ricordare il massacro al liceo di Columbine, Colorado) o sul posto di lavoro, che sono tragica componente della cronaca americana. Il bando conosciuto anche come "legge Brady" (da Jim Brady, il portavoce del presidente Ronald Reagan, rimasto paralizzato nel fallito attentato al presidente nel 1981), prevedeva una clausola di scadenza dopo dieci anni, a meno che, nel frattempo, il Congresso non l'avesse rinnovata. Ma dall'Ammnistrazione repubblicana di George W. Bush è giunto solo silenzio. D'altra parte, alla vigilia delle elezioni presidenziali previste per il 2 novembre, era prevedibile che l'inquilino della Casa Bianca, particolarmente attento alle richieste della lobby dei costruttori di armi e degli strenui sostenitori del diritto all'arma facile, non muovesse un dito.
Quello delle armi è un tema che, ricorda Andrew Arundalam, portavoce della National Rifle Association (Nra) - un'influente lobby che osteggia qualunque vincolo governativo alla vendita di armi - è terreno minato. Basti pensare che l'associazione, per tre mandati presieduta da Charlton Heston, conta ben 4 milioni di componenti, traducibili in voti preziosi. L'ipotesi di un rinnovo del bando era stata definitivamente affossata nei giorni scorsi da Bill Frist, leader della maggioranza repubblicana al Senato, contrario alla proroga della legge. Nessun segnale forte pro bando è arrivato anche da parte dell'avversario dell'attuale presedente degli Stati Uniti, John Kerry. Il candidato democratico alla Casa Bianca, non solo non si è esposto con sufficiente forza su questo tema, ma si è anche fatto riprendere in veste di cacciatore in uno spot che punta a strizzare l'occhio alla lobby armata. A dispetto dei recenti sondaggi di opinione secondo cui il 68 per cento degli americani erano a favore di un rinnovo del bando.
14 settembre 2004
http://news2000.libero.it/editoriali/edp137.html
Ecco a voi:
6/12/2007 - IN UN SUPERMARKET, POCO DOPO LA VISITA DI BUSH A OMAHA
Folle fa strage in Nebraska
9 morti e 5 feriti
Ha sparato da una balconata e con l’ultimo colpo si è ucciso
CORRISPONDENTE DA NEW YORK
Strage in un centro commerciale di Omaha, in Nebraska. Un uomo armato di fucile è entrato nel Westroads Mall gremito di persone per gli acquisti di fine anno facendo fuoco sulla folla. Testimoni hanno raccontato che il killer si è posizionato su un balcone al terzo piano dell’edificio ed ha quindi sparato come un cecchino verso la grande hall gremita di persone. Sanguinoso il bilancio: otto morti e cinque feriti, due dei quali versano in condizioni critiche. All’arrivo della polizia il killer si è tolto la vita, portando a nove il bilancio finale di vittime. Gli agenti hanno trovato una granata inesplosa nei giardini del centro commerciale e un biglietto del suicida, lasciato in casa propria con la promessa: «Voglio andarmene con stile».
Per lunghi minuti dentro il Westroads Mall è stato il terrore. «Le mie ginocchia tremavano, ho solo pensato a correre» ha raccontato una mamma di 29 anni che stava facendo shopping con la figlia di 4 in una delle zone più ricche di Omaha. Mickey Vicktory, dipendente del Westroads Mall, assicura di aver sentito fra 15 e 20 colpi. Ma secondo un altro testimone, l’uomo avrebbe sparato non meno di 35 colpi. Una vittima è stata centrata in testa, morendo sul colpo. Una donna anziana è stata colpita davanti all’ascensore. C’è stato chi si è rifugiato nei camerini, chi si è gettato sotto i tavoli e chi ha chiamato il numero delle emergenze, chiedendo alla polizia di intervenire. Dentro il centro commerciale infatti non c’erano guardie armate e questo ha consentito al killer - del quale non è stato diffuso il nome - di avere più tempo a disposizione per mettere in atto la carneficina.
Appena arrivati, gli agenti hanno circondato l’edificio e chiesto a chiunque fosse all’interno di uscire con le mani in alto nel timore che l’assassino si confondesse fra i clienti per darsi alla fuga. Il presidente americano, George W. Bush, proprio ieri mattina aveva fatto sosta a Omaha per una raccolta fondi elettorale ed era decollato con l’Air Force One da circa un’ora quando la strage è iniziata dentro il centro che ospita 135 negozi e ristoranti accogliendo ogni anno oltre 14,5 milioni di visitatori. Quella di Omaha è stata la tera strage dell’anno in un centro commerciale.
I PRECEDENTI
Killer nei centri commerciali
Febbraio 2007: nove persone perdono la vita nel corso di una sparatoria in un centro commerciale a Salt Lake City, in Utah. L’omicida, un immigrato bosniaco, viene ucciso dalla polizia.
Aprile 2007: un uomo piomba con un auto rubata nel parcheggio di un centro di Kansas City in Missouri, spara a un poliziotto e apre il fuoco all’impazzata. Il bilancio è di quattro morti, omicida compreso.
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=43&ID_articolo=672&ID_sezione=58&sezione=
Versione del corriere :
Stati Uniti, sparatoria in un centro commerciale: 9 morti, diversi feriti
Con il fucile fa strage in uno shopping center a Omaha, nello stato del Nebraska. Poi si uccide sparandosi
OMAHA (USA) - Ancora una strage negli Stati Uniti. Otto persone sono state massacrate a colpi d'arma da fuoco all'interno di un centro commerciale Westroads, ad Omaha, in Nebraska, da un uomo che ha aperto il fuoco tra la gente che affollava lo shopping center per gli acquisti natalizi. Il folle, vestito con una mimetica militare, si è poi ucciso sparandosi. Nel bilancio della follia omicida esplosa improvvisamente nel centro commerciale ci sono anche diversi feriti (alcuni di loro in gravi condizioni).
Un agente intervenuto al mall di Omaha (Ap)
DOPO LA VISITA DI BUSH - La strage è avvenuta nel negozio di accessori e abbigliamento della catena Van Maur, che si trova in un terrazzo al terzo piano del centro commerciale. Le tv locali hanno mostrato le immagini di decine di clienti e impiegati dei negozi del Westroads che uscivano dal centro con le mani alzate, mentre molti altri sono rimasti bloccati dentro ai negozi. Il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, aveva tenuto un discorso in mattinata a Omaha, poi aveva lasciato la città qualche ora prima della sparatoia.
MESSAGGIO - L'autore della strage ha lasciato in casa della madre una lettera in cui annunciava il suo suicidio. Nel messaggio, l'uomo aveva scritto di voler «partire con stile» e di voler «diventare famoso».
05 dicembre 2007(ultima modifica: 06 dicembre 2007)
http://www.corriere.it/cronache/07_dicembre_05/sparatoria_centro_commerciale_usa_6dae6d00-a372-11dc-8831-0003ba99c53b.shtml
Ora voglio sollevare la vostra attenzione su questo articolo del 2004, dove potete constatare come l'amministrazione Bush abbia preso a cuore il problema:
Usa, torna il kalashnikov libero
L'amministrazione Bush non rinnova il bando sulla vendita dei fucili d'assalto, da ieri reperibili nei negozi
Nell'America di George W. Bush, dove sono in circolazione circa 300 milioni di armi (una media di una ogni abitante), tornano in vetrina pronti per la vendita i fucili d'assalto, ossia le armi automatiche e semi-automatiche. Messe fuori scena dieci anni fa dal "Bando Federale contro le armi d'assalto", firmato dall'allora presidente Bill Clinton il 14 settembre 1994, da ieri, lunedì 13 settembre, diciannove tipi di fucili militari a ripetizione saranno di nuovo in commercio liberamente. Tra questi il kalashnikov AK-47 le mitragliette Uzi, e altri modelli capaci d'uccidere a raffica, più adatti a situazioni di guerra che a battute di caccia.
I cittadini statunitensi potranno di nuovo comprarsele e tenersele in casa. O usarle, per una di quelle stragi a scuola (come non ricordare il massacro al liceo di Columbine, Colorado) o sul posto di lavoro, che sono tragica componente della cronaca americana. Il bando conosciuto anche come "legge Brady" (da Jim Brady, il portavoce del presidente Ronald Reagan, rimasto paralizzato nel fallito attentato al presidente nel 1981), prevedeva una clausola di scadenza dopo dieci anni, a meno che, nel frattempo, il Congresso non l'avesse rinnovata. Ma dall'Ammnistrazione repubblicana di George W. Bush è giunto solo silenzio. D'altra parte, alla vigilia delle elezioni presidenziali previste per il 2 novembre, era prevedibile che l'inquilino della Casa Bianca, particolarmente attento alle richieste della lobby dei costruttori di armi e degli strenui sostenitori del diritto all'arma facile, non muovesse un dito.
Quello delle armi è un tema che, ricorda Andrew Arundalam, portavoce della National Rifle Association (Nra) - un'influente lobby che osteggia qualunque vincolo governativo alla vendita di armi - è terreno minato. Basti pensare che l'associazione, per tre mandati presieduta da Charlton Heston, conta ben 4 milioni di componenti, traducibili in voti preziosi. L'ipotesi di un rinnovo del bando era stata definitivamente affossata nei giorni scorsi da Bill Frist, leader della maggioranza repubblicana al Senato, contrario alla proroga della legge. Nessun segnale forte pro bando è arrivato anche da parte dell'avversario dell'attuale presedente degli Stati Uniti, John Kerry. Il candidato democratico alla Casa Bianca, non solo non si è esposto con sufficiente forza su questo tema, ma si è anche fatto riprendere in veste di cacciatore in uno spot che punta a strizzare l'occhio alla lobby armata. A dispetto dei recenti sondaggi di opinione secondo cui il 68 per cento degli americani erano a favore di un rinnovo del bando.
14 settembre 2004
http://news2000.libero.it/editoriali/edp137.html