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View Full Version : Il Dalai Lama: «Wojtyla mi manchi»


FabioGreggio
07-12-2007, 09:53
E chiede aiuto all'Italia: Pechino schiaccia il Tibet. «Barattare i diritti umani per gli affari è corruzione»

MILANO — L'incontro è quasi finito. Il Dalai Lama ha già una mano sulla borsa a tracolla amaranto tipica dei monaci tibetani.

Santità le manca Giovanni Paolo II?

«Oh John! Great», risponde d'un fiato.
«Un grande, Giovanni. Un leader spirituale. Una persona straordinaria. Mi manca, molto». Forse perché anche lui «veniva da un Paese comunista», il Dalai Lama racconta che «dal primo incontro nacque un feeling speciale».

Pausa. «E la sua determinazione! Non l'ha persa mai, anche quando è diventato fragile. Ha promosso i valori spirituali, e il dialogo inter- religioso. Mi manca». Un'altra pausa. «Anche con l'attuale Papa in passato ho avuto un incontro. Un uomo molto intelligente, un intellettuale. Il suo insistere che fede e ragione debbano camminare insieme... Meraviglioso».
E' un fantastico incassatore Tenzin Gyatso, 72 anni (48 in esilio), 14ma reincarnazione del Dalai Lama, guida del buddismo tibetano. Sorvola («non fa niente») sul mancato incontro con Benedetto XVI. Per il Vaticano non è mai stato in programma... «Quando vengo in Italia sento il dovere morale esprimere al Papa rispetto e fratellanza. L'ho fatto quasi sempre. Questa volta Sua Santità ha trovato qualche difficoltà, per mancanza di tempo o per altri fattori. Mi dispiace.

Ma non è un problema». Quali possano essere gli «altri fattori» (l'opposizione della Cina?) non è nel suo stile dirlo: stilettate di buon umore, infradito di cuoio ai piedi nudi, diplomazia. Non si sofferma sull'«imbarazzo» delle massime istituzioni italiane: «C'è stato qualche disagio per la mia visita», d'altra parte «ovunque io vada i cinesi fanno problemi ai Paesi che mi ospitano».

L'ospite scomodo parla ai giornalisti in una sala dell'hotel Principe di Savoia. Al bar nella hall, Beppe Grillo aspetta i suoi «8 minuti di beatitudine » («gli dirò dei problemi di Genova, scherzo: mettiamo il blog a disposizione della causa tibetana»).
Il Dalai Lama si è alzato alle 5, si è versato l'acqua calda per la tsampa, la colazione tradizionale con farina d'orzo, a mezzogiorno assaggerà le mozzarelle di bufala («ah la cucina italiana, per noi monaci che digiuniamo la sera le vostre porzioni sono un toccasana, altro che la giapponese»). La tsampa: «Sapete che piace ai cinesi che vengono in Tibet? Tiene lontano il diabete».

Cercassero solo tsampa, i cinesi mandati a colonizzare il Tetto del Mondo. Santità, come sta il suo popolo? Nel '96 disse al Corriere che nel giro di 10 anni non sarebbe rimasta più traccia della cultura tibetana.
«La Cina governa il Tibet con qualcosa di simile alla legge del terrore. Ci impediscono di praticare la nostra religione. Lo sfruttamento minaccia l'ambiente. Non esiste libertà di espressione e di informazione. La violazione dei diritti umani è di importanza cruciale. E può avere conseguenze negative per l'unità e la stabilità della stessa Cina».

Il dialogo con Pechino?
«Dal 2002 abbiamo avuto sei incontri. Al 5˚ hanno riconosciuto che non cerchiamo l'indipendenza, ma un'autonomia reale come prescrive la Costituzione. Ho gioito: ci siamo. Ma a fine giugno 2007, marcia indietro: di nuovo hanno accusato di separatismo me e intensificato la repressione. Hanno detto: un caso Tibet non esiste più».

Cosa può fare l'Italia?
«Molto. Siete nell'Unione Europea, che promuove i valori umani fondamentali. Parlate di questi valori ogni volta che avete interlocutori cinesi. Non solo a livello governativo. Lo dico anche a studiosi e accademici. Agli uomini d'affari: sono importanti i rapporti economici con la Cina, ma barattare giustizia e verità per il denaro è una forma di corruzione».

Si sente un po' come Toro Seduto? I tibetani come gli indiani d'America oppressi nelle loro terre?
«Loro furono spazzati via. Noi non siamo a questo punto. Però, oggi, i pellerossa sopravvissuti in America sono liberi di coltivare la cultura originaria. In Tibet no».

Lei è un'icona del pacifismo progressista, ma negli ultimi tempi a volerla incontrare sono leader conservatori come Bush e Merkel.
«Non solo. A Vienna mi ha ricevuto il Cancelliere».

Corsera

fg

Fil9998
07-12-2007, 10:05
ennesima figura barbina di teocon e politici di sinistra... per non parlare del sua santità nostrano ...

praticamente figura di m. bipartisan su tutto l'arco istituzionale ...



del resto... non vorremmo mica inimicarci la Cina? con tutte le forniture in piedi ...

non vorremmo mica perdere l'opportunità d piazzare qualche vescovo nominato dal vaticano nella terra di mezzo ??

MaxArt
07-12-2007, 10:15
Il Dalai Lama ha datto giustamente che è l'unità con tutte le altri nazioni europee che può dare seriamente una mano. E' il caso di dargli retta.

FabioGreggio
07-12-2007, 12:27
Il Dalai Lama ha datto giustamente che è l'unità con tutte le altri nazioni europee che può dare seriamente una mano. E' il caso di dargli retta.

Ho visto quanta retta gli hanno dato i compagni.

fg

Blue Spirit
07-12-2007, 15:10
ennesima figura barbina di teocon e politici di sinistra... per non parlare del sua santità nostrano ...

praticamente figura di m. bipartisan su tutto l'arco istituzionale ...



del resto... non vorremmo mica inimicarci la Cina? con tutte le forniture in piedi ...

non vorremmo mica perdere l'opportunità d piazzare qualche vescovo nominato dal vaticano nella terra di mezzo ??

o forse, meno malevolmente, di evitare ulteriori massacri di cattolici (specie prelati) in cina? Non se ne parla mai...in compenso si parla sempre delle crociate di 7 secoli fa:rolleyes:

sider
07-12-2007, 15:13
Certo che il titolo dell'articolo è fuorviante.
Sembrava quasi che il Dalai se ne fosse uscito spontaneamente con quella frase, anche per sminuire l'attuale papa.
Invece glielo hanno semplicemente chiesto, e cosa avrebbe dovuto rispondere?

zerothehero
07-12-2007, 16:52
ennesima figura barbina di teocon e politici di sinistra... per non parlare del sua santità nostrano ...



Bush l'ha ricevuto alla Casa Bianca...Prodi no :D ma non gliene faccio una colpa..non ha il physique du role e poi il parlamento è laico, quindi il Dalai Lama non può entrare :asd:

http://www.corriere.it/esteri/07_ottobre_16/dalai_lama_pechino.shtml

In realtà, a irritare Pechino, più che l'incontro, sarebbe la presenza di Bush alla cerimonia al Congresso per la consegna della Medaglia d'oro : sarebbe la prima volta che un presidente degli Stati Uniti in carica appare in pubblico con il leader buddista, che proclama la lotta pacifica per l'indipendenza del Tibet, invaso dalla Cina nel 1956. In precedenza erano stati i delegatidella Regione Autonoma del Tibet al 17esimo Congresso del Partito Comunista Cinese, in corso a Pechino, a tuonare contro il conferimento della medaglia al leader tibetano. «Siamo furiosi - ha affermato il leader regionale del Partito Zhang Qingli - se il Dalai Lama riceve un premio del genere, vuole dire che nel mondo non c'è giustizia, non ci sono buone persone».

Idem la Merkel
http://www.rainews24.it/ran24/immagini/merkel_dalai.jpg

In ITalia:
Arrivato in Italia per via dell'invito all'incontro organizzato dall'associazione dei Nobel per la pace di Mikhail Gorbaciov, che vedrà a Roma, il Dalai Lama Tenzin Gyatso non vedrà nessuna alta carica istituzionale. Non andrà al Quirinale, né a Palazzo Chigi, né in Parlamento. Anche la soglia di San Pietro a chiuso le porte.
Unico incontro quello del 13 dicembre con il sottosegretario agli Esteri, Gianni Vernetti. Ma «non sarà un incontro di carattere governativo, istituzionale» , si affretta a precisare la Farnesina. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri, «la presenza del Dalai Lama si configura come la presenza di un'autorità che ha uno spessore morale e che viene in Italia in questo contesto ». E ancora, l'incontro tra il sottosegretario e il leader spirituale tibetano avverrà «nel quadro di un evento al quale parteciperanno una serie di premi Nobel».

Toni smorzati anche dal diretto interessato. «La natura della mia visita non è politica e non voglio creare inconvenienti per lo Stato e le autorità. Voi lo sapete meglio di me, io sono soltanto un visitatore straniero» ,ha detto il Dalai Lama, spiegando che oltre l’incontro con il premi Nobel, il secondo scopo della visita è per tenere anche alcuni incontri interreligiosi e alcuni insegnamenti pubblici su invito dei centri buddisti italiani. Ma difficilmente il presidente del Consiglio, Romano Prodi, potrà ricevere il Dalai Lama: il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, ha concesso la prestigiosa "Sala della Lupa" alla Camera dei Deputati (ma non l'Aula).

http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=71180

Poraccio..per non mettere in imbarazzo il governo dice di essere un semplice "visitatore"...

zerothehero
07-12-2007, 17:26
o forse, meno malevolmente, di evitare ulteriori massacri di cattolici (specie prelati) in cina? Non se ne parla mai...in compenso si parla sempre delle crociate di 7 secoli fa:rolleyes:


il papa lo capisco...Prodi, no..