c.m.g
07-12-2007, 10:30
venerdì 07 dicembre 2007
Roma - Provengono segnali contrastanti dal laboratorio canadese sulla condivisione dei contenuti in rete: se nei palazzi del potere si pensa ad una versione casalinga della legge DMCA ben peggiore di quella originale (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2127663) made-in-USA, i membri della Songwriters Association of Canada (http://www.songwriters.ca/) (SAC) provano a spostare la discussione su una proposta alternativa con cui porre fine alla perdurante guerra del copyright (http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=tag%3A%22guerra+del+copyright%22&o=0&t=0&c=Cerca) tra artisti, industria e consumatori. Una proposta che prevede di recuperare direttamente dagli ISP il denaro con cui compensare gli eventuali introiti persi a causa del P2P.
"Molti canadesi sono consapevoli del fatto che Internet e i network dei telefoni cellulari sono divenute le maggiori fonti per ottenere musica - si legge nella proposta (http://www.songwriters.ca/studio/proposal.php) dell'associazione - Quello che potrebbe non essere loro chiaro è che gli autori dei testi musicali e i performer in genere non ricevono alcun compenso quando la loro musica viene condivisa o scaricata illegalmente".
Ragion per cui occorre mettere su un sistema "ragionevole e non intrusivo" per ricavare quella compensazione perduta per gli artisti, ristabilendo il giusto rapporto tra il crescente consumo di contenuti musicali e il relativo guadagno da parte degli autori. Nessun cambiamento tecnologico o interferenza con le attuali abitudini di condivisione dei canadesi, nessuna crociata legale contro gli appassionati musicomani, in sostanza quello che la SAC vuole è né più né meno che la completa legalizzazione del Peer-to-Peer musicale canadese.
Cinque dollari al mese è quanto chiede (http://arstechnica.com/news.ars/post/20071205-canadian-songwriters-propose-monetizing-p2p-in-canada.html) l'associazione per istituire una fonte di ricavi alternativa alle sempre discendenti vendite dei CD-Audio e degli altri prodotti tradizionali del mercato commerciale: la flat, secondo la SAC, rappresenta una opportunità per far entrare l'intero mondo della musica in una "nuova Età dell'Oro della creatività".
Quanto proposto dagli autori musicali rappresentati dalla SAC è dunque molto diverso da quelle che sono le iniziative più recenti nell'ambito del mercato digitale dei contenuti musicali, a cominciare dalla discussa proposta di Nokia Comes With Music (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2133774), che offre sì accesso l'interno catalogo di Universal Music Group dietro il pagamento di una somma fissa, ma è azzoppata da tecnologie anti-copia e costi aggiuntivi nascosti.
La flat proposta in terra canadese non è molto dissimile da una vecchia idea di EFF, quella Licenza Volontaria Collettiva (http://www.p2pforum.it/forum/showthread.php?t=21861) che è da sempre oggetto di dibattito e discussione nei paesi più sensibili alla questione del copyright nell'era digitale della copiabilità illimitata. Una discussione sempre più accesa anche in Italia, dove il presidente di FIMI (http://www.fimi.it/) Enzo Mazza ha già definito (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2104112) la flat un'idea azzardata e irreale.
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2134839)
Roma - Provengono segnali contrastanti dal laboratorio canadese sulla condivisione dei contenuti in rete: se nei palazzi del potere si pensa ad una versione casalinga della legge DMCA ben peggiore di quella originale (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2127663) made-in-USA, i membri della Songwriters Association of Canada (http://www.songwriters.ca/) (SAC) provano a spostare la discussione su una proposta alternativa con cui porre fine alla perdurante guerra del copyright (http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=tag%3A%22guerra+del+copyright%22&o=0&t=0&c=Cerca) tra artisti, industria e consumatori. Una proposta che prevede di recuperare direttamente dagli ISP il denaro con cui compensare gli eventuali introiti persi a causa del P2P.
"Molti canadesi sono consapevoli del fatto che Internet e i network dei telefoni cellulari sono divenute le maggiori fonti per ottenere musica - si legge nella proposta (http://www.songwriters.ca/studio/proposal.php) dell'associazione - Quello che potrebbe non essere loro chiaro è che gli autori dei testi musicali e i performer in genere non ricevono alcun compenso quando la loro musica viene condivisa o scaricata illegalmente".
Ragion per cui occorre mettere su un sistema "ragionevole e non intrusivo" per ricavare quella compensazione perduta per gli artisti, ristabilendo il giusto rapporto tra il crescente consumo di contenuti musicali e il relativo guadagno da parte degli autori. Nessun cambiamento tecnologico o interferenza con le attuali abitudini di condivisione dei canadesi, nessuna crociata legale contro gli appassionati musicomani, in sostanza quello che la SAC vuole è né più né meno che la completa legalizzazione del Peer-to-Peer musicale canadese.
Cinque dollari al mese è quanto chiede (http://arstechnica.com/news.ars/post/20071205-canadian-songwriters-propose-monetizing-p2p-in-canada.html) l'associazione per istituire una fonte di ricavi alternativa alle sempre discendenti vendite dei CD-Audio e degli altri prodotti tradizionali del mercato commerciale: la flat, secondo la SAC, rappresenta una opportunità per far entrare l'intero mondo della musica in una "nuova Età dell'Oro della creatività".
Quanto proposto dagli autori musicali rappresentati dalla SAC è dunque molto diverso da quelle che sono le iniziative più recenti nell'ambito del mercato digitale dei contenuti musicali, a cominciare dalla discussa proposta di Nokia Comes With Music (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2133774), che offre sì accesso l'interno catalogo di Universal Music Group dietro il pagamento di una somma fissa, ma è azzoppata da tecnologie anti-copia e costi aggiuntivi nascosti.
La flat proposta in terra canadese non è molto dissimile da una vecchia idea di EFF, quella Licenza Volontaria Collettiva (http://www.p2pforum.it/forum/showthread.php?t=21861) che è da sempre oggetto di dibattito e discussione nei paesi più sensibili alla questione del copyright nell'era digitale della copiabilità illimitata. Una discussione sempre più accesa anche in Italia, dove il presidente di FIMI (http://www.fimi.it/) Enzo Mazza ha già definito (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2104112) la flat un'idea azzardata e irreale.
Alfonso Maruccia
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2134839)