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View Full Version : [NEWS] Sicurezza, Google ricorre ai cittadini della rete


c.m.g
05-12-2007, 00:24
mercoledì 05 dicembre 2007

Roma - Google chiama a raccolta i netizen: nonostante BigG sia già impegnato in prima linea per combattere le minacce che si annidano nel web, chiede il contributo degli utenti per stilare una blacklist collaborativa e costantemente aggiornata.

Già dallo scorso anno i risultati offerti dal motore di ricerca sono contrassegnati da avvertimenti e raccomandazioni (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1892148) volti a dissuadere l'utente dall'accedere a siti infidi, comprovati (http://www.google.it/support/bin/answer.py?answer=45449&topic=360&hl=it&sa=X&oi=malwarewarninglink&resnum=1&ct=help) distributori di malware. Ma a BigG sono recentemente sfuggite 40mila pagine infette (http://www.computerworld.com/action/article.do?command=viewArticleBasic&articleId=9049269) nei propri indici. Potenziali vittime, anche coloro che digitavano le parole chiave più innocue (http://www.sunbelt-software.com/ihs/alex/searchterms21388.pdf), ingannate dalle posizioni di testa guadagnate dai siti insidiosi grazie ad azioni spammatorie condotte a tappeto su blog e forum. La security company Sunbelt aveva prontamente segnalato (http://sunbeltblog.blogspot.com/2007/11/breaking-massive-amounts-of-malware.html) che queste pagine erano in grado di sfruttare le vulnerabilità dei sistemi degli utenti per inoculare nelle loro macchine il più variegato campionario di malware.

Google aveva tempestivamente rimediato, e aveva aggiunto nella propria blacklist i domini incriminati. Un tecnico di BigG aveva commentato (http://www.forbes.com/technology/2007/12/03/google-malware-security-tech-cx_ag_1203malware.html?feed=rss_technology) l'operazione dichiarando che "i siti che sfruttano le vulnerabilità dei browser (come malware, spyware, virus, adware e trojan) contravvengono alle linee guida della qualità di Google e possono quindi essere rimossi dall'index". Detto fatto. "Un ottimo lavoro", aveva aggiunto Adam Thomas, tecnico di Sunbelt. Ma solo tre giorni dopo la security company si era trovata costretta a lanciare un nuovo allarme (http://sunbeltblog.blogspot.com/2007/11/heads-up-more-google-poisoning-on-way.html) per analoghi motivi.

In questo dilagare di tentativi di avvelenamento, spiega (http://news.zdnet.co.uk/security/0,1000000189,39291258,00.htm?r=2) ZDNet, è particolarmente significativa in termini di immagine la scelta di Google di chiedere aiuto ai netizen per tappare i buchi (http://googleonlinesecurity.blogspot.com/2007/11/help-us-fill-in-gaps.html)", estendendo loro la responsabilità di vigilare sulle crescenti (http://us.rd.yahoo.com/dailynews/rss/internet/*http://news.yahoo.com/s/infoworld/20071204/tc_infoworld/93823) minacce che si celano nel web.

Google aveva già invitato gli sviluppatori a cooperare per la sorveglianza distribuita rilasciando (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2023631) le API di Safe Browsing (http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=Safe%20Browsing%20google&t=4), la lista nera del colosso di Mountain View stilata con l'appoggio (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1391315) di StopBadware (http://www.stopbadware.org/). L'invito si rivolge ora ai netizen ordinari: si chiede loro di segnalare (http://www.google.com/safebrowsing/report_badware/) al motore di ricerca i siti infidi nei quali si imbattono, per godere tutti di una rete più sicura.

Gaia Bottà


Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2133155)