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View Full Version : va tutto bene, a parte qualche immigrato...


Froze
01-12-2007, 09:14
Ho saputo di questa notizia parlando con alcuni parenti che sono a Strongoli... "strano" il fatto che questa notizia non sia stata riportata in nessun sito di (dis)informazione :rolleyes:

Strongoli Assassinato dentro una fabbrica il sorvegliato speciale della P.S. Michele Masucci, 34 anni. (http://www.cronaca.melitoonline.it/?p=134)

30 Novembre, 2007

l’omicidio è stato consumato all’interno dello stabilimento (Biomasse Italia) dove prestava la sua attività lavorativa, giovedì 29 novembre 2007 intorno alle ore 20-21. “Strano”, ma nessuno ha sentito i diversi colpi di lupara, che hanno raggiunto la vittima in diverse parti del corpo, mentre era a bordo di un “muletto”.

STRONGOLI-ASSASSINATO DENTRO UNA FABBRICA IL SORVEGLIATO SPECIALE, CON OBBLIGO DI FIRMA, MICHELE MASUCCI, 34 ANNI, SPOSATO, CON TRE FIGLI IN TENERA ETA’

Sul luogo del mortale agguato i Carabinieri della compagnia di Cirò Marina agli ordini del capitano Nicola De Tullio, e la Squadra Mobile agli ordini del vice-comandante Cataldo Pignataro, coordinati dal dottor Pierpaolo Bruni, sostituto procuratore della repubblica presso il Tribunale di Crotone.

Domenico Salvatore

STRONGOLI - Il buco nero del“triangolo della morte”Crotone-Strongoli-Isola Capo Rizzuto, ha inghiottito un’altra vittima.

Il sorvegliato speciale della P.S. Michele Masucci, 34 anni, sposato con tre figli in tenera età, stava lavorando, a bordo di un “muletto” all’interno di una fabbrica, quando è stato affrontato da un commando di killers o singolo sicario (questo emergerà dalle indagini in corso) che gli hanno esploso a bruciapelo e con inaudita ferocia, alcune scariche di fucile a canne mozze, caricato a lupara. L’operaio straziato dalla violenza del fuoco devastante che lo ha attinto in parti vitali, è stramazzato sui comandi del mezzo, senza poter abbozzare difesa alcuna; è morto sul colpo. Il delitto è stato consumato intorno alle ore 20-21 di giovedì 29 novembre 2007, all’interno dello stabilimento della Biomasse Italia.

L’opificio è sorvegliato da operai regolarmente stipendiati, che devono vigilare. Ma non hanno visto niente, né sentito alcunché a quanto pare. Nessuno ha visto, né sentito. Forse non è il caso della Biomasse, ma le fabbriche di regola, sono controllate dalla ‘mdrangheta, che talora indica anche gli operai da assumere e poi, indisturbata… li ammazza…”tranquillamente”. L’omertà che tutto muove (come dicono il dottor Nicola Gratteri ed il collega Antonio Nicaso, in “Fratelli di sangue”) cuce le bocche a doppia mandata per paura di rappresaglie e di reazioni scomposte. Dopo aver commesso il delitto, i picciotti si dileguano nella notte insalutati ospiti e fanno perdere ogni traccia. Il cadavere è stato scoperto dopo qualche tempo e per caso da altri operai. Dopo le ore 22 sono stati chiamati i Carabinieri, giunti sul posto Sul luogo del mortale agguato i Carabinieri della compagnia di Cirò Marina agli ordini del capitano Nicola De Tullio, e la Squadra Mobile agli ordini del vice-comandante Cataldo Pignataro, coordinati dal dottor Pierpaolo Bruni, sostituto procuratore della repubblica presso il Tribunale di Crotone.

Sulla matrice di chiaro stampo mafioso, gl’inquirenti nutrono ben pochi dubbi. Michele Masucci, ritenuto dagl’inquirenti affiliato al clan del boss Salvatore Giglio, era stato arrestato dalla Guardia di Finanza il 6 aprile del 2004, nell’ambito dell’Operazione-inchiesta “Petelia”. In passato era stato coinvolto( ed assolto) nell’inchiesta-operazione “Eclissi”. Nel 2003, imputato in un maxi-processo. Nel 2004 arrestato per associazione mafiosa ed estorsione. Nel 2005 condannato dal Tribunale di Crotone a 4 anni e sei mesi. In parte scontati. Subito dopo, era andato a lavorare in fabbrica. Nel 2007, era stato condannato a tre anni di reclusione per riciclaggio di denaro sporco e detenzione di alcune parti di un fucile mitragliatore kalashnikov. Un curriculum vitae che la dice tutta sul personaggio e sulla zona, ad alto tasso di mafiosità, in cui operava. Con l’accusa di estorsione e traffico di droga. La “patente” di mafiosità nella’ndrangheta, si consegue per gradi e per scalata verticale, all’interno della ‘ndrina di appartenenza. Si comincia da zero. Una specie di…”funzionario” seleziona l’aspirante picciotto, dopo attento ed approfondito studio e solo dopo alcuni esami speciali sul campo viene “battezzato”. Per scalare più in fretta non c’è che una strada, la commissione e l’esecuzione di delitti e reati che facciano scattare la diffida, la sorveglianza speciale, il soggiorno obbligato, la galera. Comunque finchè vive il capobastone o non va in galera, bisogna frenare. Se cade sul campo, allora avanza il vice-capo. Un’altra via per salire e scalare i vertici è la separazione-divorzio dal clan di appartenenza. Ma la creazione della nuova cosca, fa scoppiare inevitabilmente la faida per il potere, con morti e feriti. Masucci è stato ammazzato, non perché non producesse, non lavorasse o avesse rubato il posto a nessuno. Le motivazioni secondo gl’inquirenti vanno cercate nel suo pregresso delinquenziale. Domenico Salvatore

CYRANO
01-12-2007, 09:32
Eh che ci vuoi fa' , non fa audience quanto un rom che ruba un kinder cereali ...



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