c.m.g
29-11-2007, 17:05
giovedì 29 novembre 2007
Roma - EMI vorrebbe tagliare una parte dei 90 milioni di euro che ogni anno distribuisce a IFPI, RIAA e altre associazioni di rappresentanza della categoria. Lo riferisce (http://uk.reuters.com/article/technology-media-telco-SP/idUKL2834755220071128?feedType=RSS&feedName=technology-media-telco-SP&pageNumber=2&virtualBrandChannel=0&sp=true) Reuters, citando non meglio precisate fonti interne alla casa discografica, spiegando che la decisione sarebbe maturata in seguito alla revisione del budget 2008 da parte dell'equity fund (http://www.investopedia.com/terms/e/equityfund.asp) Terra Firma che di recente ha acquisito l'etichetta.
Non è chiaro quali siano le motivazioni dietro tale decisione. Ars Technica suggerisce (http://arstechnica.com/news.ars/post/20071128-report-emi-looking-to-slash-funding-for-riaa-ifpi.html) che EMI potrebbe essere insoddisfatta del ritorno economico derivante dall'investimento annuale di 130 milioni di dollari in IFPI e RIAA. Soldi utilizzati anche per finanziare le 30mila azioni legali (http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=jammie&t=4) contro comuni cittadini USA, accusati di pirateria online.
Uno strumento che, tuttavia, non sembra sortire effetto (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2127622): le vendite dei CD sono costantemente in calo, mentre continua a crescere (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2045391) del traffico del P2P. Di recente (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2116070), anche il CEO di Warner Music, Edgar Bronfman, aveva invitato i suoi colleghi a fare un passo indietro e riconsiderare la strategia con cui affrontare le nuove sfide del mercato. (L.A.)
Luca Annunziata
Fonte: Punto Informatico - brevi (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2128636)
Questa opera è distribuita secondo le regole di licenza Creative Commons (http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/) http://punto-informatico.it/images/ccpi.png (http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/)
Roma - EMI vorrebbe tagliare una parte dei 90 milioni di euro che ogni anno distribuisce a IFPI, RIAA e altre associazioni di rappresentanza della categoria. Lo riferisce (http://uk.reuters.com/article/technology-media-telco-SP/idUKL2834755220071128?feedType=RSS&feedName=technology-media-telco-SP&pageNumber=2&virtualBrandChannel=0&sp=true) Reuters, citando non meglio precisate fonti interne alla casa discografica, spiegando che la decisione sarebbe maturata in seguito alla revisione del budget 2008 da parte dell'equity fund (http://www.investopedia.com/terms/e/equityfund.asp) Terra Firma che di recente ha acquisito l'etichetta.
Non è chiaro quali siano le motivazioni dietro tale decisione. Ars Technica suggerisce (http://arstechnica.com/news.ars/post/20071128-report-emi-looking-to-slash-funding-for-riaa-ifpi.html) che EMI potrebbe essere insoddisfatta del ritorno economico derivante dall'investimento annuale di 130 milioni di dollari in IFPI e RIAA. Soldi utilizzati anche per finanziare le 30mila azioni legali (http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=jammie&t=4) contro comuni cittadini USA, accusati di pirateria online.
Uno strumento che, tuttavia, non sembra sortire effetto (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2127622): le vendite dei CD sono costantemente in calo, mentre continua a crescere (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2045391) del traffico del P2P. Di recente (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2116070), anche il CEO di Warner Music, Edgar Bronfman, aveva invitato i suoi colleghi a fare un passo indietro e riconsiderare la strategia con cui affrontare le nuove sfide del mercato. (L.A.)
Luca Annunziata
Fonte: Punto Informatico - brevi (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2128636)
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