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View Full Version : Rapporto Tasse/Fruizione servizi


Blaster_Maniac
27-11-2007, 12:00
Scusatemi se sto aprendo diversi ma ho delle domande, che coprono settori diversi, a cui voglio dare risposta.

Noi paghiamo, per esempio 100 di tasse. Queste tasse servono per usufruire dei servizi che lo stato offre al cittadino. Di questi servizi, quanto di riprendiamo delle tasse versate? 30, 50, 80?
Intendo questo, se questi servizi li dovessi pagare di tasca mia, quando spenderei? Meno o più dei 100 che spendo di tasse?
Ovviamente mi riferisco ai servizi che mediamente in un anno vengono utilizzati di più.
Il sistema tasse/servizi è estremamente complesso, cioè le tasse apportano fondi anche a componenti di uno stato di cui non ho un usufrutto diretto, per questo chiedo se sono fatti degli studi approfonditi al riguardo, per sapere se uno stato senza tasse e con tutti i servizi a pagamento è mai stato ipotizzato, o realizzato da qualche parte in passato.
Io, da profano e privo di dati al riguardo, penso che per il cittadino sarebbe più conveniente. Ma però verrebbe a mancare il senso di esistenza di tutte le istituzioni, che diventerebbero quindi private o popolari.
E i politici chi li pagherebbe? Prenderebbero i soldi solo dagli iscritti al loro partito, con la conseguenza che partiti e politici incapaci finirebbero naturalmente fuori dal giro.
In sostanza, ho più l'idea che il sistema di tasse non ci sia per una vera impossibilità nel trovare altre soluzioni, ma per giustificare questo sistema che è totalmente illogico, illogico cioè il pagare una miriade di servizi che sfrutto poi in minima parte.

trallallero
27-11-2007, 12:01
ti rode, eh ? :asd:

LUVІ
27-11-2007, 12:15
Se stai bene in salute, non hai figli in età scolare, è presto per te chiedertelo.
Per un discorso più generale chiedi a 00luca.

LuVi

Blaster_Maniac
27-11-2007, 12:20
Se stai bene in salute, non hai figli in età scolare, è presto per te chiedertelo.
Per un discorso più generale chiedi a 00luca.

LuVi

Si, questo lo immagino.
Ma Zero tasse significa anche stipendi sensibilmente più alti.

trallallero
27-11-2007, 12:28
Si, questo lo immagino.
Ma Zero tasse significa anche stipendi sensibilmente più alti.

si, circa il doppio.
Poi però devi pagare qualcuno che faccia le strade, le scuole, gli ospedali :blah:

Blaster_Maniac
27-11-2007, 12:36
si, circa il doppio.
Poi però devi pagare qualcuno che faccia le strade, le scuole, gli ospedali :blah:

Ditte private che ricavano i soldi dai pedaggi stradali.
Tutto è fattibile ne più ne meno come adesso.
Andrebbe riformato tutto.

trallallero
27-11-2007, 12:43
Ditte private che ricavano i soldi dai pedaggi stradali.
Tutto è fattibile ne più ne meno come adesso.
Andrebbe riformato tutto.

peccato che in Italia anche il privato è dei politici

Onisem
27-11-2007, 12:48
peccato che in Italia anche il privato è dei politici

E viceversa.

blamecanada
27-11-2007, 12:50
Il sistema tasse/servizi è estremamente complesso, cioè le tasse apportano fondi anche a componenti di uno stato di cui non ho un usufrutto diretto, per questo chiedo se sono fatti degli studi approfonditi al riguardo, per sapere se uno stato senza tasse e con tutti i servizi a pagamento è mai stato ipotizzato, o realizzato da qualche parte in passato.
Io, da profano e privo di dati al riguardo, penso che per il cittadino sarebbe più conveniente.
Dipende per quale cittadino.

Per il cittadino che prende 3000 euro al mese o piú sicuramente, il cittadino che prende 1000 euro al mese semplicemente non potrebbe permettersi i servizi.
Il rapporto costi/servizi è conveniente per chi ha un reddito basso, sconveniente per chi ha un reddito alto.

Ovviamente migliorano l'efficenza del sistema il rapporto migliorerebbe per entrambi, ma per chi ha un reddito alto rimarrebbe comunque sconveniente: i servizi sono un pretesto per redistribuire una parte della ricchezza alle fasce piú basse della popolazione.

In sostanza, ho più l'idea che il sistema di tasse non ci sia per una vera impossibilità nel trovare altre soluzioni, ma per giustificare questo sistema che è totalmente illogico, illogico cioè il pagare una miriade di servizi che sfrutto poi in minima parte.
La nostra Repubblica si basa anche sulla solidarietà (articolo 2 della Costituzione), quindi tutti dobbiamo pagare (ad esempio) per la cura dei tumori, è ovvio che per chi non prende un tumore sia solo una spesa, ma poiché tutti pagano tutto le spese si compensano (io magari pago anche la cura del tumore per gli altri visto che io non lo prendo, però altri pagano l'istruzione per i miei figli anche se lui non ne ha, etc), ovviamente le spese non si compensano precisamente, ma è una questione di solidarietà fondamentale per la società.

svarionman
27-11-2007, 12:53
Ditte private che ricavano i soldi dai pedaggi stradali.
Tutto è fattibile ne più ne meno come adesso.
Andrebbe riformato tutto.

Questo vorrebbe dire pagare anche per fare 5km di statale...

Blaster_Maniac
27-11-2007, 12:55
Dipende per quale cittadino.

Per il cittadino che prende 3000 euro al mese o piú sicuramente, il cittadino che prende 1000 euro al mese semplicemente non potrebbe permettersi i servizi.
Il rapporto costi/servizi è conveniente per chi ha un reddito basso, sconveniente per chi ha un reddito alto.

Ovviamente migliorano l'efficenza del sistema il rapporto migliorerebbe per entrambi, ma per chi ha un reddito alto rimarrebbe comunque sconveniente: i servizi sono un pretesto per redistribuire una parte della ricchezza alle fasce piú basse della popolazione.


La nostra Repubblica si basa anche sulla solidarietà (articolo 2 della Costituzione), quindi tutti dobbiamo pagare (ad esempio) per la cura dei tumori, è ovvio che per chi non prende un tumore sia solo una spesa, ma poiché tutti pagano tutto le spese si compensano (io magari pago anche la cura del tumore per gli altri visto che io non lo prendo, però altri pagano l'istruzione per i miei figli anche se lui non ne ha, etc), ovviamente le spese non si compensano precisamente, ma è una questione di solidarietà fondamentale per la società.

E condivido.
Non capisco però perchè la politica venga sostenuta anch'essa dalle tasse.
Con quale criterio la classe politica stabilisce i propri stipendi?

trallallero
27-11-2007, 12:55
Questo vorrebbe dire pagare anche per fare 5km di statale...

lo stai già facendo con le tasse

svarionman
27-11-2007, 12:59
lo stai già facendo con le tasse

Bisogna vedere quanta strada si fa al giorno e quanto costerebbe.....e se c'è da fare un ponte o usare i mezzi pubblici, che si fa la colletta per comprare un treno? Non credo che le cose converrebbero così tanto....

Blaster_Maniac
27-11-2007, 13:01
Bisogna vedere quanta strada si fa al giorno e quanto costerebbe.....e se c'è da fare un ponte o usare i mezzi pubblici, che si fa la colletta per comprare un treno? Non credo che le cose converrebbero così tanto....

No. Tutto privato, oppure finanziato da un gruppo di cittadini che si redistribuiscono il guadagno.

svarionman
27-11-2007, 13:02
A me, più che le tasse, non torna questo:

In Italia più orario e meno salario

Disoccupazione record:
solo il 54,8% ha un posto

MARCO ZATTERIN
BRUXELLES
Le statistiche contro i luoghi comuni. Italiani scansafatiche? Macchè. Dai numeri della Commissione Ue emerge che, fra uomini e donne, in media lavoriamo 38 ore e trenta minuti la settimana, poco più dei francesi, ma molto rispetto a tedeschi e inglesi. In compenso, e si fa per dire, abbiamo un reddito orario generalmente più contenuto, e in ogni settore della nostra economia la paga percepita è inferiore alla media comunitaria. Deve essere colpa della produttività che cresce troppo lentamente o del costo unitario che avanza con passo da bersagliere. Risultato: l’economia fatica e, nonostante la recente accelerazione nella creazione di impieghi, il 70% che l’Europa ha indicato con la Strategia di Lisbona quale tasso di occupazione minimo da raggiungere nel 2010 resta lontano. Siamo al 54,8%, uno dei livelli peggiori del vecchio continente.

Le statistiche vanno con le molle, sono numeri freddi che armonizzano situazioni per trarre osservazioni interessanti, sopratutto quando si pongono a confronto economie che rivaleggiano sul mercato unico europeo. Su questo terreno di gioco, afferma il Rapporto 2007 sull’occupazione, lo scorso anno sono spuntati ben 4 milioni di nuovi posti, il miglior risultato di questo secolo. In particolare, il numero degli impiegati è salito dell’1,4% nell’Ue a ventisette, e dell’1,3% nella zona euro. L’Italia ha dato un contributo significativo con il suo 1,7 per cento. Ma questa è la sola buona notizia perché la produttività langue: nel 2006 è maturata dello 0,2% quella per occupato, mentre non ha subito variazioni quella per ora lavorata. Deve essere una questione qualitativa. Lo scorso anno un italiano di sesso maschile è stato in ufficio, in fabbrica o dietro il bancone di un bar per 41 ore e mezza la settimana, soglia che - al netto dei part-time - sale di sessanta minuti. Solo gli spagnoli risultano più impegnati (e di poco). I francesi toccano appena le 41, i tedeschi si fermano a 40 e mezza. Tuttavia la situazione cambia quando si considera il gentil sesso, perché aggiungendo le donne il divario aumenta. Italia 38,5; Francia 38,1; Regno Unito 36,9; Germania 35,6. Altro che perditempo.

Lo sforzo genera redditi ben differenti. Secondo gli ultimi dati elaborati da Eurostat, un occupato nel settore industriale considerato in senso lato accumula ogni ora 12,32 unità di reddito calcolate in standard di potere d’acquisto omogenei. Gli italiani ne intascano 11,05, i britannici 15,37, i francesi 14,29, i tedeschi 14,89.

I più generosi sono i servizi: 12,48 nella media Ue, 11,54 per l’Italia, 15,20 per gli inglesi, 14,02 per i tedeschi. I più stretti di portafoglio, infine, i gestori di ristoranti e alberghi. Ai loro assunti versano 8,73 unità ogni sessanta minuti, che da noi diventa 8,54, ma in Germania sono 9,21, in Gran Bretagna 8,83 e in Olanda 11,21. Come dire che se scegliete di fare il cameriere conviene andare a Utrecht o Amsterdam anche se, da noi, il clima è più clemente.

Tutto ciò fa del nostro mondo del lavoro un universo atipico, dove il «nero» sbilancia le rilevazioni statistiche, e la formazione continua non sembra essere di casa, visto che solo un quarto dei lavoratori studia per migliorarsi durante la propria carriera, per di più a proprie spese. Non solo Francia e Germania fanno meglio, ma il Regno Unito arriva quasi al 50 per cento. Inevitabile che il tasso di occupazione ne risenta. A fronte dell’obiettivo del 70 per cento di forza lavoro in attività proposto dall’Ue ai suoi soci dal patto di Lisbona, l’Italia è ancorata al 58,4 per cento, ultima nell'Eurozona (la media è del 66%) e quartultima fra i ventisette (64,3%), davanti a Ungheria, Polonia e Malta. Il dato diventa più tragico se si guarda alle donne in attività. Il 60 per cento di Lisbona è lontano, siamo al 46,4%. I giovani stanno persino peggio. Trentasei per cento a fronte di un 50 per cento auspicato, dato reso peggiore soltanto da Belgio e Malta. Brutta situazione. Orari lunghi, busta paga leggera, posti difficili. E il paradosso italiano diventa chiaro: bisogna sperare che a salvarci sia il sommerso, unico alibi accettabile per un paese che non vuole proprio mettersi in carreggiata.

Come si è arrivati a questa situazione?

svarionman
27-11-2007, 13:03
No. Tutto privato, oppure finanziato da un gruppo di cittadini che si redistribuiscono il guadagno.

Si, ma i privati da dove li dovrebbero prendere i soldi?

LUVІ
27-11-2007, 13:06
Dipende per quale cittadino.

Per il cittadino che prende 3000 euro al mese o piú sicuramente, il cittadino che prende 1000 euro al mese semplicemente non potrebbe permettersi i servizi.
Il rapporto costi/servizi è conveniente per chi ha un reddito basso, sconveniente per chi ha un reddito alto.

Ovviamente migliorano l'efficenza del sistema il rapporto migliorerebbe per entrambi, ma per chi ha un reddito alto rimarrebbe comunque sconveniente: i servizi sono un pretesto per redistribuire una parte della ricchezza alle fasce piú basse della popolazione.


La nostra Repubblica si basa anche sulla solidarietà (articolo 2 della Costituzione), quindi tutti dobbiamo pagare (ad esempio) per la cura dei tumori, è ovvio che per chi non prende un tumore sia solo una spesa, ma poiché tutti pagano tutto le spese si compensano (io magari pago anche la cura del tumore per gli altri visto che io non lo prendo, però altri pagano l'istruzione per i miei figli anche se lui non ne ha, etc), ovviamente le spese non si compensano precisamente, ma è una questione di solidarietà fondamentale per la società.

Quoto tutto, bisogna combattere le idee tipo:

"per quel che mi riguarda se uno muore di fame, non me ne frega niente, non lo conosco, non piango una lacrima" (cit)

LuVi

trallallero
27-11-2007, 13:11
Bisogna vedere quanta strada si fa al giorno e quanto costerebbe.....e se c'è da fare un ponte o usare i mezzi pubblici, che si fa la colletta per comprare un treno? Non credo che le cose converrebbero così tanto....
con tutti i soldi buttati attualmente in macchine blue e puttanate varie, non lo so se potrebbe essere peggio

Di certo è che dopo un certo periodo sarebbe tutto un magna magna anche li

dantes76
27-11-2007, 13:14
Scusatemi se sto aprendo diversi ma ho delle domande, che coprono settori diversi, a cui voglio dare risposta.

Noi paghiamo, per esempio 100 di tasse. Queste tasse servono per usufruire dei servizi che lo stato offre al cittadino. Di questi servizi, quanto di riprendiamo delle tasse versate? 30, 50, 80?
Intendo questo, se questi servizi li dovessi pagare di tasca mia, quando spenderei? Meno o più dei 100 che spendo di tasse?
Ovviamente mi riferisco ai servizi che mediamente in un anno vengono utilizzati di più.
Il sistema tasse/servizi è estremamente complesso, cioè le tasse apportano fondi anche a componenti di uno stato di cui non ho un usufrutto diretto, per questo chiedo se sono fatti degli studi approfonditi al riguardo, per sapere se uno stato senza tasse e con tutti i servizi a pagamento è mai stato ipotizzato, o realizzato da qualche parte in passato.
Io, da profano e privo di dati al riguardo, penso che per il cittadino sarebbe più conveniente. Ma però verrebbe a mancare il senso di esistenza di tutte le istituzioni, che diventerebbero quindi private o popolari.
E i politici chi li pagherebbe? Prenderebbero i soldi solo dagli iscritti al loro partito, con la conseguenza che partiti e politici incapaci finirebbero naturalmente fuori dal giro.
In sostanza, ho più l'idea che il sistema di tasse non ci sia per una vera impossibilità nel trovare altre soluzioni, ma per giustificare questo sistema che è totalmente illogico, illogico cioè il pagare una miriade di servizi che sfrutto poi in minima parte.

edit

blamecanada
27-11-2007, 13:23
E condivido.
Non capisco però perchè la politica venga sostenuta anch'essa dalle tasse.
Con quale criterio la classe politica stabilisce i propri stipendi?
Quella è una situazione di conflitto di interessi.

In ogni caso all'interno del bilancio statale gli stipendi dei politici incidono in modo abbastanza trascurabile. Sicuramente una parte dei soldi che vengono spesi per i loro stipendi potrebbero essere risparmiati (una parte comunque, dei politici comunque servono e devono essere pagati), ma lo spreco in quell'ambito è minore che in altri, eliminarlo sarebbe positivo, ma non migliorerebbe di tanto la situazione, bisogna secondo me concentrarsi sui grandi sprechi, la storia de "la casta" ha un fondo di verità (i parlamentari hanno sicuramente dei privilegi), ma è gonfiata per distogliere lo sguardo da problemi piú gravi (quei privilegi sono ingiusti, ma ci sono problemi ben piú gravi).
A me comunque dà ben piú fastidio che un calciatore prenda 10 milioni di euro l'anno...

Fides Brasier
27-11-2007, 13:29
Si, questo lo immagino.
Ma Zero tasse significa anche stipendi sensibilmente più alti.vero, stipendi piu' alti. il che e' comodo se ti vuoi comprare un televisore da 500 euro.
inizia a diventare problematico quando devi sottoporti a un intervento (o una serie di interventi) chirurgici che ti costano 50mila euro :fagiano:
oppure quando devi spendere 20mila euro all'anno per andare all'universita' :fagiano:

Blaster_Maniac
27-11-2007, 13:31
Quella è una situazione di conflitto di interessi.

In ogni caso all'interno del bilancio statale gli stipendi dei politici incidono in modo abbastanza trascurabile. Sicuramente una parte dei soldi che vengono spesi per i loro stipendi potrebbero essere risparmiati (una parte comunque, dei politici comunque servono e devono essere pagati), ma lo spreco in quell'ambito è minore che in altri, eliminarlo sarebbe positivo, ma non migliorerebbe di tanto la situazione, bisogna secondo me concentrarsi sui grandi sprechi, la storia de "la casta" ha un fondo di verità (i parlamentari hanno sicuramente dei privilegi), ma è gonfiata per distogliere lo sguardo da problemi piú gravi (quei privilegi sono ingiusti, ma ci sono problemi ben piú gravi).
A me comunque dà ben piú fastidio che un calciatore prenda 10 milioni di euro l'anno...
Per quale motivo? I soldi degli ingaggi sono ricavati in gran parte dalla pubblicità, che deriva dall'enorme seguito che ha il calcio.
Un pilota di F1 può prendere anche 30 milioni di euro l'anno se è per questo. A me non dà nessun fastidio.

I grandi sprechi italiani quali sarebbero? A me quello che più da fastidio, è il costo del Vaticano.

Blaster_Maniac
27-11-2007, 13:33
vero, stipendi piu' alti. il che e' comodo se ti vuoi comprare un televisore da 500 euro.
inizia a diventare problematico quando devi sottoporti a un intervento (o una serie di interventi) chirurgici che ti costano 50mila euro :fagiano:
oppure quando devi spendere 20mila euro all'anno per andare all'universita' :fagiano:

Tutti costi credo esorbitanti e ingiustificati che andrebbero ridimensionati.

Fides Brasier
27-11-2007, 13:43
Tutti costi credo esorbitanti e ingiustificati che andrebbero ridimensionati.si, anche a me piacerebbe che la f430 spider costasse di meno :D

Fil9998
27-11-2007, 13:47
ti rode, eh ? :asd:

fosse l'unico...





faccio un esempio: governo Prodi:
in due anni ha aumentato del 24% le spese militari.

Spese militari nell'attuale scenario politico internazionale vuol dire esclusivamente finanziare le missioni all'estero ben oltre confine e ben oltre il rischio di "intaccamento dei patrii confini"...

e sti soldi vengon dalle tasse... quelle per cui si dovrebbero pagare ospedali, scuole, tribunali, vigili del fuoco, guardia parchi, forze dell'ordine che non hanno manco la benzian per far girare le pattuglie ...

blamecanada
27-11-2007, 14:01
Per quale motivo? I soldi degli ingaggi sono ricavati in gran parte dalla pubblicità, che deriva dall'enorme seguito che ha il calcio.
Un pilota di F1 può prendere anche 30 milioni di euro l'anno se è per questo. A me non dà nessun fastidio.
A me invece dà molto fastidio, non è possibile che ci sia gente che lavora 10 ore al giorno e fa la fame, mentre altra gioca a calcio e vive nel lusso, avendo un'utilità sociale prossima allo zero.

I grandi sprechi italiani quali sarebbero? A me quello che più da fastidio, è il costo del Vaticano.
Sicuramente dare soldi al Vaticano è una pessima cosa, e sono concorde nel criticarlo.

I grandi sprechi sono negli appalti pubblici a società private, lí si sprecano miliardi e miliardi di euro a causa della corruzione.

Fil9998
27-11-2007, 14:11
l'equivalente di una finanziaria ogni anno vien speso dagli italiani in trasferimenti e mancate tassazioni verso la chiesa.
latrettanto importo va solo per il costo dei politici

DUE finanziarie all'anno per 'sta gente!!!!!

già intervenendo qua e sulle spese militari saremmo in acque MOLTO MOLTO diverse.

Hebckoe
27-11-2007, 14:16
A me invece dà molto fastidio, non è possibile che ci sia gente che lavora 10 ore al giorno e fa la fame, mentre altra gioca a calcio e vive nel lusso, avendo un'utilità sociale prossima allo zero.


Sicuramente dare soldi al Vaticano è una pessima cosa, e sono concorde nel criticarlo.

I grandi sprechi sono negli appalti pubblici a società private, lí si sprecano miliardi e miliardi di euro a causa della corruzione.

riguardo al calcio posso anche essere d'accordo in linea di principio però bisogna anche dire che se una società è disposta a pagare 10000000€ l'anno vuol dire che che gli conviene! forse la colpa è dell'intero meccanismo calcio (pubblicità, diritti tv, ecc) e non dei giocatori che invece si adeguano di conseguenza.
gli sprechi sono appunto gli appalti pubblici, le spese inutili come come la corsa al riarmo di questi ultimi tempi, e altre cose inspiegabili che potrebbero risolvere molti dei nostri problemi come l'ICI per gli immobili della chiesa, i 100 miliardi non incassati dai videopoker,ecc.

blamecanada
27-11-2007, 14:30
l'equivalente di una finanziaria ogni anno vien speso dagli italiani in trasferimenti e mancate tassazioni verso la chiesa.
latrettanto importo va solo per il costo dei politici

DUE finanziarie all'anno per 'sta gente!!!!!
A quanto so il costo totale per gli stipendi di tutti i politici di professione (parlamentari nazionali e regionali, consiglieri comunali, sindaci, etc) è intorno ai 4 miliardi di euro.
Se anche si potessero diminuire del 25% si risparmierebbe 1 miliardo di euro. Certo, una bella somma, ma rispetto all'intero bilancio statale non è molto, una finanziaria minimo minimo è di 15 miliardi di euro.

Non so quanto siano le spese per l'esenzione ICI alla Chiesa ed alle aziene a lei collegate, ma so che gl'insegnanti di religione ci costano 1,5 miliardi l'anno, e l'8 per mille 1 miliardo.

Comunque il maggior costo sono gli appalti pubblici: TAV in Francia 5 miliardi per 300km, TAV in Italia 7,8 miliardi per 125km.
Se il costo per chilometro fosse lo stesso di quello francese costerebbe 2 miliardi, ossia 5,8 miliardi in meno.

5,8 miliardi non li risparmi neanche se togli lo stipendio a tutti i politici d'Italia.

riguardo al calcio posso anche essere d'accordo in linea di principio però bisogna anche dire che se una società è disposta a pagare 10000000€ l'anno vuol dire che che gli conviene! forse la colpa è dell'intero meccanismo calcio (pubblicità, diritti tv, ecc) e non dei giocatori che invece si adeguano di conseguenza.
Il mio è un discorso in linea di principio. Gli stipendi dei calciatori sono in linea col funzionamento del capitalismo, se sono pagati cosí vuol dire che le aziende calcistiche ci guadagnano.

Fil9998
27-11-2007, 14:34
Cifre trovate su un quotidiano tempo fa...

F1R3BL4D3
27-11-2007, 14:41
Tutti costi credo esorbitanti e ingiustificati che andrebbero ridimensionati.

Dipende, in campo sanitario le cose costano e anche molto (adesso nel campo della chirurgia non so, ma in quello di laboratorio si).

Cfranco
27-11-2007, 15:26
Ditte private che ricavano i soldi dai pedaggi stradali.
Tutto è fattibile ne più ne meno come adesso.
Andrebbe riformato tutto.
Basta guardare agli USA , l' avevo postato un po' di tempo fa :
1. Il sistema è inefficiente. L'età media dei cittadini americani è la più bassa tra i paesi del G7. Un maschio negli Usa vive, in media, 75 anni: 4 anni in meno di un giapponese, 3 anni in meno di un italiano, 2 anni in meno rispetto alla media dei paesi del G7. Una donna negli Usa vive, in media, 80 anni: 6 anni in meno di una giapponese, 4 anni in meno di un'italiana, 3 anni in meno rispetto alla media dei paesi del G7.

Gli Stati Uniti sono ultimi nel G7 sia per mortalità dovuta a malattie non comunicabili (460 ogni 100.000 abitanti, contro una media di 398) e penultimi per morti da incidenti (47 ogni 100.000 abitanti, contro una media di 36). Sono ancora ultimi per incidenza del contagio da Aids tra persone adulte (508 ogni 100.000 abitanti contro una media inferiore di 230).

Non va meglio con le strutture. Anche per numero di posti letto in ospedale gli Stati Uniti sono ultimi nel G7 (33 ogni mille abitanti, contro i 40 dell'Italia, i 75 della Francia, gli 84 della Germania e i 129 del Giappone).

2. Il sistema è costoso. Gli Usa spendono in sanità il 15,4% della ricchezza che producono ogni anno, contro il 10,6% della Germania, il 10,5% della Francia, il 9,8% del Canada, l'8,7% dell'Italia, l'8,1% del Regno Unito e addirittura il 7,8% del Giappone. La spesa procapite di un americano è di 6096 dollari l'anno, contro i 3171 di un tedesco, i 2414 di un italiano o i 2293 di un giapponese.

Si dirà: non importa. Perché la spesa è soprattutto privata e non incide sui conti pubblici. Falso. Il sistema americano è oneroso anche per lo Stato. Anche se teniamo conto dei soli investimenti pubblici, la sanità Usa risulta la più cara tra i paesi del G7. Il contribuente americano spende infatti per la sanità 2725 dollari l'anno a persona, contro i 2440 in Germania, i 2382 in Francia, i 2215 in Canada, i 2209 nel Regno Unito, i 1864 del Giappone. Lo Stato italiano, contrariamente a quanto si crede, con 1812 dollari per cittadino l'anno è quello che spende di meno nel G7.
[..]
3. Il sistema è ingiusto. Malgrado questa spesa enorme - sia pubblica, che privata - sono sostanzialmente prive di assistenza negli Usa quasi 50 milioni di cittadini. Il che significa che il 17% dell'intera popolazione deve mettere direttamente mano alla tasca quando ha bisogno di cure. E poiché si tratta del 17% più povero della popolazione, se ne può fare a meno evita di curarsi per non spendere troppo. In definitiva la salute negli Usa ha una fortissima stratificazione di classe. Accessibile ai ricchi (anche troppo, le classi agiate tendono a medicalizzare troppo la propria vita); di difficile accesso per i meno ricchi e i meno protetti.


Un sistema privato non è necessariamente più efficente di un sistema pubblico , ma sicuramente un privato è interessato principalmente al guadagno , mentre in un sistema pubblico manca la figura del proprietario che deve guadagnare con l' impresa .
Il caso lampante e a portata di mano è quello delle autostrade , grazie alla privatizzazione oggi paghiamo di più per i pedaggi e in cambio le autostrade sono ridotte peggio .
La privatizzazione non è la panacea per tutti i mali , alcune volte funziona , altre no .

trallallero
27-11-2007, 15:30
La privatizzazione non è la panacea per tutti i mali , alcune volte funziona , altre no .
Infatti in Italia la privatizzazione non funziona, il pubblico invece pure :O

LUVІ
27-11-2007, 15:30
Basta guardare agli USA , l' avevo postato un po' di tempo fa :
1. Il sistema è inefficiente. L'età media dei cittadini americani è la più bassa tra i paesi del G7. Un maschio negli Usa vive, in media, 75 anni: 4 anni in meno di un giapponese, 3 anni in meno di un italiano, 2 anni in meno rispetto alla media dei paesi del G7. Una donna negli Usa vive, in media, 80 anni: 6 anni in meno di una giapponese, 4 anni in meno di un'italiana, 3 anni in meno rispetto alla media dei paesi del G7.

Gli Stati Uniti sono ultimi nel G7 sia per mortalità dovuta a malattie non comunicabili (460 ogni 100.000 abitanti, contro una media di 398) e penultimi per morti da incidenti (47 ogni 100.000 abitanti, contro una media di 36). Sono ancora ultimi per incidenza del contagio da Aids tra persone adulte (508 ogni 100.000 abitanti contro una media inferiore di 230).

Non va meglio con le strutture. Anche per numero di posti letto in ospedale gli Stati Uniti sono ultimi nel G7 (33 ogni mille abitanti, contro i 40 dell'Italia, i 75 della Francia, gli 84 della Germania e i 129 del Giappone).

2. Il sistema è costoso. Gli Usa spendono in sanità il 15,4% della ricchezza che producono ogni anno, contro il 10,6% della Germania, il 10,5% della Francia, il 9,8% del Canada, l'8,7% dell'Italia, l'8,1% del Regno Unito e addirittura il 7,8% del Giappone. La spesa procapite di un americano è di 6096 dollari l'anno, contro i 3171 di un tedesco, i 2414 di un italiano o i 2293 di un giapponese.

Si dirà: non importa. Perché la spesa è soprattutto privata e non incide sui conti pubblici. Falso. Il sistema americano è oneroso anche per lo Stato. Anche se teniamo conto dei soli investimenti pubblici, la sanità Usa risulta la più cara tra i paesi del G7. Il contribuente americano spende infatti per la sanità 2725 dollari l'anno a persona, contro i 2440 in Germania, i 2382 in Francia, i 2215 in Canada, i 2209 nel Regno Unito, i 1864 del Giappone. Lo Stato italiano, contrariamente a quanto si crede, con 1812 dollari per cittadino l'anno è quello che spende di meno nel G7.
[..]
3. Il sistema è ingiusto. Malgrado questa spesa enorme - sia pubblica, che privata - sono sostanzialmente prive di assistenza negli Usa quasi 50 milioni di cittadini. Il che significa che il 17% dell'intera popolazione deve mettere direttamente mano alla tasca quando ha bisogno di cure. E poiché si tratta del 17% più povero della popolazione, se ne può fare a meno evita di curarsi per non spendere troppo. In definitiva la salute negli Usa ha una fortissima stratificazione di classe. Accessibile ai ricchi (anche troppo, le classi agiate tendono a medicalizzare troppo la propria vita); di difficile accesso per i meno ricchi e i meno protetti.


Un sistema privato non è necessariamente più efficente di un sistema pubblico , ma sicuramente un privato è interessato principalmente al guadagno , mentre in un sistema pubblico manca la figura del proprietario che deve guadagnare con l' impresa .
Il caso lampante e a portata di mano è quello delle autostrade , grazie alla privatizzazione oggi paghiamo di più per i pedaggi e in cambio le autostrade sono ridotte peggio .
La privatizzazione non è la panacea per tutti i mali , alcune volte funziona , altre no .

Privatizzazioni owned.

Cfranco
27-11-2007, 15:40
Infatti in Italia la privatizzazione non funziona, il pubblico invece pure :O
Vabbè :fagiano:

Quando la benzina aveva il prezzo fissato dallo stato si diceva che liberalizzandola sarebbe calata :doh: , abbiamo privatizzato la Telecom e abbiamo visto i risultati :doh: :doh: , abbiamo privatizzato le autostrade http://cosgan.de/images/midi/ekelig/a050.gif

Quello che fa abbassare i prezzi è la concorrenza , non la gestione privata , in una situazione di monopolio come quella di Telecom o Autostrade il passaggio da pubblico a privato non ha fatto altro che aggiungere un ulteriore livello di pescecani affamati interessati a intascare i soldi dei cittadini .

trallallero
27-11-2007, 16:07
Vabbè :fagiano:

Quando la benzina aveva il prezzo fissato dallo stato si diceva che liberalizzandola sarebbe calata :doh: , abbiamo privatizzato la Telecom e abbiamo visto i risultati :doh: :doh: , abbiamo privatizzato le autostrade http://cosgan.de/images/midi/ekelig/a050.gif

Quello che fa abbassare i prezzi è la concorrenza , non la gestione privata , in una situazione di monopolio come quella di Telecom o Autostrade il passaggio da pubblico a privato non ha fatto altro che aggiungere un ulteriore livello di pescecani affamati interessati a intascare i soldi dei cittadini .

abbiamo, abbiamo ... il problema è che non abbiamo ma hanno privatizzato

blamecanada
27-11-2007, 16:17
Infatti in Italia la privatizzazione non funziona, il pubblico invece pure :O
La differenza è che se il privato funziona fa gl'interessi degli azionisti, se il pubblico funziona fa gl'interessi della popolazione.
Quindi tra i due modelli funzionanti è meglio il secondo.

Se il pubblico non funziona il servizio costa molto ai cittadini, se il privato non funziona va in fallimento ed il servizio non c'è proprio. Non saprei dire se uno dei due casi sia meglio dell'altro.

Il problema del pubblico è la mancanza di controlli (che invece nel privato sono fatti meglio), il problema del privato è che fa gl'interessi dei proprietari, e non sempre ciò porta vantaggi alla popolazione. L'ideale sarebbe un servizio pubblico ma controllato efficacemente.

trallallero
27-11-2007, 16:30
La differenza è che se il privato funziona fa gl'interessi degli azionisti, se il pubblico funziona fa gl'interessi della popolazione.
Quindi tra i due modelli funzionanti è meglio il secondo.

Se il pubblico non funziona il servizio costa molto ai cittadini, se il privato non funziona va in fallimento ed il servizio non c'è proprio. Non saprei dire se uno dei due casi sia meglio dell'altro.

Il problema del pubblico è la mancanza di controlli (che invece nel privato sono fatti meglio), il problema del privato è che fa gl'interessi dei proprietari, e non sempre ciò porta vantaggi alla popolazione. L'ideale sarebbe un servizio pubblico ma controllato efficacemente.

mica scherzavo con la mia frase, eh ;)
Il privato in Italia non funziona perchè è in mano a pochi quindi non mosso da concorrenza ma da, come dici tu, interesse dei proprietari.

Il pubblico invece pure, perchè non mosso da un'etica civile (siamo famosi per questo) ma da ... interesse dei proprietari.

Resta il fatto che se fallisce il privato non c'è più il servizio, se va male il pubblico rischia di far fallire l'intero paese