View Full Version : Bruciare le tappe o farsi le ossa?
robcir33
25-11-2007, 00:07
Salve a tutti,
vorrei rendervi partecipi di una riflessione:
secondo voi, se uno ha un obiettivo lavorativo deve puntare da subito a raggiungerlo nel breve tempo possibile, o quantomeno a ricoprire incarichi che più facilmente lo possano avvicinare all'obiettivo finale, saltando tutti i passi intermedi...
oppure
farsi le ossa attraverso passaggi intermedi che si ritengono formativi ed importanti, ma soprattutto che aiutano ad imparare cose più da vicino, che altrimenti non si vedrebbero?
Naturalmente il discorso è idealistico, nel senso che presuppone che uno, calcando le tapèpe intermedie, arrivi comunque, alla fine (il che nella realtà non è detto) alla vetta che si era prefissa.
Per fare un esempio pratico: parliamo del mondo della produzione industriale.
Secondo voi è meglio partire come tecnico di automazione e poi cercare di ricoprire ruoli gestionali, vedendo nel dettaglio le cose, dimdocchè quando si tratta poi la gestione degli impianti e della produzione si è più ferrati
oppure
meglio fare percorsi di studio/lavoro che facciano saltare subito a ruoli di management??
Attenzione, la domanda non và presa sottogamba; infatti qualcuno potrebbe pensare: ma sei scemo? Hai la possibilità di fare la strada più breve, perchè vai per quella più lunga?
Bè innanzitutto c'è un discorso di desiderio di apprendere le cose come funzionano,e poi, non bisogna tralasciare il fatto che imparando mestieri intermedi, intanto impari tanti mestieri diversi, coi quali puoi rivenderti in un futuro, puta caso le cose dovessero andare male; non solo, ma se uno si fà un'azienda di produzione sua potrebbe vantare di saper metterci le mani e quindi operare con una certa tranquillità e competenza, se ha conosciuto tutti i pssaggi. Se invece ha capito solo che deve vendere un prodotto e dove prendere i soldi del finanziamento, ma non sà neanche come si fà, ritengo che non sarà in grado di seguire benissimo il processo da vicino a meno che non sia solo un abile finanziere che si disinteressi alla cosa tecnica completamente.
In termini di percorsi di studio la cosa potrebbe molto semplicisticamente in:
prendo la laurea in economia aziendale e divento top manager (in realtà non so se funziona così; quest'ultima affermazione con molto probabilità è l'opportunità per aprire un altro 3d a parte)
dell'azienda o parto da livelli tipo diplomato tecnico in stabilimento?
Voi cosa fareste? Spero che la cosa interessi a qualcuno di voi...
roccodifilippo
25-11-2007, 00:17
Salve a tutti,
vorrei rendervi partecipi di una riflessione:
secondo voi, se uno ha un obiettivo lavorativo deve puntare da subito a raggiungerlo nel breve tempo possibile, o quantomeno a ricoprire incarichi che più facilmente lo possano avvicinare all'obiettivo finale, saltando tutti i passi intermedi...
oppure
farsi le ossa attraverso passaggi intermedi che si ritengono formativi ed importanti, ma soprattutto che aiutano ad imparare cose più da vicino, che altrimenti non si vedrebbero?
Naturalmente il discorso è idealistico, nel senso che presuppone che uno, calcando le tapèpe intermedie, arrivi comunque, alla fine (il che nella realtà non è detto) alla vetta che si era prefissa.
Per fare un esempio pratico: parliamo del mondo della produzione industriale.
Secondo voi è meglio partire come tecnico di automazione e poi cercare di ricoprire ruoli gestionali, vedendo nel dettaglio le cose, dimdocchè quando si tratta poi la gestione degli impianti e della produzione si è più ferrati
oppure
meglio fare percorsi di studio/lavoro che facciano saltare subito a ruoli di management??
Attenzione, la domanda non và presa sottogamba; infatti qualcuno potrebbe pensare: ma sei scemo? Hai la possibilità di fare la strada più breve, perchè vai per quella più lunga?
Bè innanzitutto c'è un discorso di desiderio di apprendere le cose come funzionano,e poi, non bisogna tralasciare il fatto che imparando mestieri intermedi, intanto impari tanti mestieri diversi, coi quali puoi rivenderti in un futuro, puta caso le cose dovessero andare male; non solo, ma se uno si fà un'azienda di produzione sua potrebbe vantare di saper metterci le mani e quindi operare con una certa tranquillità e competenza, se ha conosciuto tutti i pssaggi. Se invece ha capito solo che deve vendere un prodotto e dove prendere i soldi del finanziamento, ma non sà neanche come si fà, ritengo che non sarà in grado di seguire benissimo il processo da vicino a meno che non sia solo un abile finanziere che si disinteressi alla cosa tecnica completamente.
In termini di percorsi di studio la cosa potrebbe molto semplicisticamente in:
prendo la laurea in economia aziendale e divento top manager (in realtà non so se funziona così; quest'ultima affermazione con molto probabilità è l'opportunità per aprire un altro 3d a parte)
dell'azienda o parto da livelli tipo diplomato tecnico in stabilimento?
Voi cosa fareste? Spero che la cosa interessi a qualcuno di voi...
Guarda che non funziona così.....comunque un buon ingegnere ad una certa età diventa naturalmente manager.
robcir33
25-11-2007, 00:47
roccodifilippo
Guarda che non funziona così.....comunque un buon ingegnere ad una certa età diventa naturalmente manager
Ti invito appunto a chiarirmelo nel 3d apposito. Grazie
Ah ah ah..:D
scusa l'ilarità... senza offesa eh!!!:)
Ma sta convinzione che basti laurearsi in Economia aziendale, magari fare un master in busines admin per poi essere subito managers... ma da dove arriva??
Là fuori, si è più o meno tutti uguali. La gavetta la devono fare tutti, chi più chi meno.. ma tutti.
Poi, dipende da vari fattori :ciapet: :ciapet: :ciapet: ..
Chevelle
25-11-2007, 16:56
Calci in culo a farsi la gavetta, altro che manager.
gabberman81
25-11-2007, 16:58
Ah ah ah..:D
scusa l'ilarità... senza offesa eh!!!:)
Ma sta convinzione che basti laurearsi in Economia aziendale, magari fare un master in busines admin per poi essere subito managers... ma da dove arriva??
Là fuori, si è più o meno tutti uguali. La gavetta la devono fare tutti, chi più chi meno.. ma tutti.
Poi, dipende da vari fattori :ciapet: :ciapet: :ciapet: ..
beta ingenuità :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
cmq a - che uno non sia figlio di papà super raccomandato la gavettà la dovrà fare, e x arrivare a fare il manager ha voglia!!!!!
Chevelle
25-11-2007, 17:04
Per lavoro, ho conosciuto manager di 28/30 anni di IBM e Intec. Uno era bocconiano con 110/110 con lode e l' altro non ne ho idea. Sicuramente avranno avuto una buona rete di conoscienze perchè così giovani è difficile essere manager di un certo livello.
robcir33
25-11-2007, 17:20
ragazzi,
grazie per gli interventi ma le vostre risposte sono attinenti all'altro 3d, il tema qui trattato è: ARRIVARE SUBITO oppure NO e perchè. Grazie
gabberman81
25-11-2007, 18:52
ragazzi,
grazie per gli interventi ma le vostre risposte sono attinenti all'altro 3d, il tema qui trattato è: ARRIVARE SUBITO oppure NO e perchè. Grazie
ma che domande :rolleyes:
mettiamo che arrivi sul posto di lavoro e ti offrano subito un posto da dirigente :asd: :asd: :asd: digli "no grazie, preferisco iniziare con 1000 al mese e fare la gavetta, il dirigente lo faro' tra qualche mese, ok ???"
:rotfl: :rotfl: :rotfl:
ragazzi,
grazie per gli interventi ma le vostre risposte sono attinenti all'altro 3d, il tema qui trattato è: ARRIVARE SUBITO oppure NO e perchè. Grazie
:stordita: :fagiano:
pardon, chiedo scusa, non ne potevo fare a meno :)
ps: ma solo a me ha dato quell'idea? :stordita:
piccola precisazione, che mi sento di dare: la sola esperienza da sola NON basta, serve uno straccio di titolo in genere. Un diplomato tecnico difficilmente sarà chiamato a fare il top manager
robcir33
25-11-2007, 19:31
d@vid
pardon, chiedo scusa, non ne potevo fare a meno
ps: ma solo a me ha dato quell'idea?
Di cosa ti scusi se tu non sei intervenuto?
piccola precisazione, che mi sento di dare: la sola esperienza da sola NON basta, serve uno straccio di titolo in genere. Un diplomato tecnico difficilmente sarà chiamato a fare il top manager
La domanda del 3d non si sofferma sui titoli, sicuramente hai ragione; diciamo che è sottinteso che, scegliendo la via più lunga, cioè partendo da diplomato tecnico, si presuppone che uno aggiunga ulteriori titoli lungo il cammnio.
Il punto del 3d è: quale strada scegliere ed io provo ho provato a dare una giustificazione al dubbio su quale strada scegliere: la più lunga o la più breve, dicendo che si potrebbe scegliere la più lunga ad esempio per sete di conoscenza, per accumulare esperienza in passaggi intermedi ed ambiti diversi che altrimenti non si potrebbero vedere. Perchè un domani, avendo imparato più di un mestiere potresti metterti in proprio. Perchè se un domani volessi fondare la tua azienda di produzione, per quanto piccola sia, sai da dove iniziare anche nei dettagli tecnici.
gabberman81
ma che domande
mettiamo che arrivi sul posto di lavoro e ti offrano subito un posto da dirigente digli "no grazie, preferisco iniziare con 1000 al mese e fare la gavetta, il dirigente lo faro' tra qualche mese, ok ???"
Bèh non tutti sono uguali. Poi, un attimo, io facevo un discorso di impostazione a priori del tipo di percorso da fare; cioè in base alla scelta che io faccio, strada lunga o strada breve, mi attrezzo di conseguenza; in che senso? Nel senso che se decido, a priori, per i motivi che ho ad esempio citato, scegliere la strada breve, mi munirò di pratica inerente all'automazione ed all'essere un perito tecnico o roba del genere. Di certo, entrato in azienda, con questo titolo, non mi promuoveranno mai a manager.
Viceversa, se scelgo a priori la strada breve, mi pongo nell'ottica di munirmi di un titolo che mi ci faccia arrivare nel più breve tempo possibile ad ncarichi manageriali, e con tale titolo, non sto a precisare quale possa essere perchè è argomento di un altro 3d, di certo non verrò chiamato a svolgere compiti tecnici specifici quali sarebbero quelli di un perito; insomma un laureato in finanza aziendale non lo mettono a programmare il robot di linea per intenderci.
d@vid
Viceversa, se scelgo a priori la strada breve, mi pongo nell'ottica di munirmi di un titolo che mi ci faccia arrivare nel più breve tempo possibile ad ncarichi manageriali, di certo non verrò chiamato a svolgere compiti tecnici specifici quali sarebbero quelli di un perito; insomma un laureato in finanza aziendale non lo mettono a programmare il robot di linea per intenderci.
ma cosa ca##o vai blaterando??! dove sei vissuto fino ad ora, sotto una campana di vetro??
escludendo le raccomandazioni di ogni tipo/livello, con una laurea in Economia se ti va bene farai il ragioniere per un sacco di anni, con una in informatica il programmatore e con una in ingegneria il tecnico di laboratorio, con la differenza che ti pagheranno meno di un ragioniere di un programmatore e di un tecnico di laboratorio che hanno cominciato 5 anni prima di te subito dopo il diploma.
Scendi dai fichi e comincia a lavorare...che se hai le palle a diventare top manager ci pensi dopo 10-15 anni di gavetta (sempre che te lo permettano).
Ma ce l'hai almeno un diploma? perchè dai ragionamenti che fai sembri proprio non avere l'idea di come va il mondo d'oggi.
E si che nell'altra discussione hai detto cose molto sensate....
robcir33
26-11-2007, 00:18
leagle
Scendi dai fichi e comincia a lavorare...che se hai le palle a diventare top manager ci pensi dopo 10-15 anni di gavetta (sempre che te lo permettano).
Ma ce l'hai almeno un diploma? perchè dai ragionamenti che fai sembri proprio non avere l'idea di come va il mondo d'oggi.
Caro leagle sembra che tu abbia preso fuoco...ti scaldi ti scaldi ma non rispondi al 3d. Allora, supposto che la strada per diventare manager sia infinita (contento? :D :friend: và un pò meglio? ok!)
il punto è: voi cosa fareste? Prediligereste la strada lunga dove però impari un sacco di cose gratificanti o la strada breve (ehmmm lunghissima voglio dire, pardon :O ) ????
Grazie
mark41176
26-11-2007, 08:54
Salve a tutti,
vorrei rendervi partecipi di una riflessione:
secondo voi, se uno ha un obiettivo lavorativo deve puntare da subito a raggiungerlo nel breve tempo possibile, o quantomeno a ricoprire incarichi che più facilmente lo possano avvicinare all'obiettivo finale, saltando tutti i passi intermedi...
oppure
farsi le ossa attraverso passaggi intermedi che si ritengono formativi ed importanti, ma soprattutto che aiutano ad imparare cose più da vicino, che altrimenti non si vedrebbero?
Naturalmente il discorso è idealistico, nel senso che presuppone che uno, calcando le tapèpe intermedie, arrivi comunque, alla fine (il che nella realtà non è detto) alla vetta che si era prefissa.
Per fare un esempio pratico: parliamo del mondo della produzione industriale.
Secondo voi è meglio partire come tecnico di automazione e poi cercare di ricoprire ruoli gestionali, vedendo nel dettaglio le cose, dimdocchè quando si tratta poi la gestione degli impianti e della produzione si è più ferrati
oppure
meglio fare percorsi di studio/lavoro che facciano saltare subito a ruoli di management??
Attenzione, la domanda non và presa sottogamba; infatti qualcuno potrebbe pensare: ma sei scemo? Hai la possibilità di fare la strada più breve, perchè vai per quella più lunga?
Bè innanzitutto c'è un discorso di desiderio di apprendere le cose come funzionano,e poi, non bisogna tralasciare il fatto che imparando mestieri intermedi, intanto impari tanti mestieri diversi, coi quali puoi rivenderti in un futuro, puta caso le cose dovessero andare male; non solo, ma se uno si fà un'azienda di produzione sua potrebbe vantare di saper metterci le mani e quindi operare con una certa tranquillità e competenza, se ha conosciuto tutti i pssaggi. Se invece ha capito solo che deve vendere un prodotto e dove prendere i soldi del finanziamento, ma non sà neanche come si fà, ritengo che non sarà in grado di seguire benissimo il processo da vicino a meno che non sia solo un abile finanziere che si disinteressi alla cosa tecnica completamente.
In termini di percorsi di studio la cosa potrebbe molto semplicisticamente in:
prendo la laurea in economia aziendale e divento top manager (in realtà non so se funziona così; quest'ultima affermazione con molto probabilità è l'opportunità per aprire un altro 3d a parte)
dell'azienda o parto da livelli tipo diplomato tecnico in stabilimento?
Voi cosa fareste? Spero che la cosa interessi a qualcuno di voi...
sono fermamente convinto che non sia una questione di anni (quantità) di esperienza o di studio ma di qualità
il mio obiettivo è quello di bruciare le tappe ma facendomi le ossa :) ....
prima che mi rispondiate "hai fatto la scoperta dell'acqua calda" lasciatemi spiegare...
non si può pensare di bruciare le tappe senza l'esperienza giusta, perchè ci sarebbe il rischio di fare qualcosa che vada bene solo in un determinato settore e magari solo per un breve periodo.....
ragazzi, è importantissima la "rivendibilità" del tipo di esperienza che si fa... e quando parlo di qualità intendo il tipo di esperienza lavorativa che si vuole intreprendere (sin dall'inizio)......
subito dopo la laurea molti mi dicevano "vai, non perdere tempo, accetta qualsiasi cosa ti capiti, non puoi restare senza far nulla!!" ....e considerando che il posto dove si vive (e dove si vorrebbe lavorare!) è molto determinante per la carriera .... alla fine ho cercato di optare (vista la pochissia scelta) per un'esperienza che ritengo tutt'ora ottima a scapito di una posizione economica più vantaggiosa! ... quindi no mi son buttato sulla prima cosa che mi è capitata a tiro...
nel senso che avrei potuto scegliere di andare a lavorare in un altro posto con un'assunzione "normale" e con uno stipendio "normale" ma che certamente non mi avrebbe consentito di porre le basi ideali per una futura carriera manageriale.................. non posso ancora dire se sto facendo bene o male purtroppo, spero però che questo "rischio" mi ripaghi prima possibile!
dall'interno di un'azienda posso dirti che è importante il tipo di mansioni che hai sin dall'inizio, perchè la competizione è generalmente molto alta e ruoli troppo tecnici possono rappresentare assurdamente delle "trappole" per una futura carriera, nel senso che possono rallentarla......
credimi, qui in azienda ho conosciuto gente davvero in gamba senza laurea che ammiro tantissimo, le cose che sto apprendendo da loro all'università me le sogno!! veder programmare un robot, passo dopo passo, come intervenire in caso di guasti, etc, etc... cose eccezionali.......... eppure son li da anni e continueranno così per chissà quanto tempo!
alla fine è importante chi affianchi, se già alla prima esperienza lavorativa ti capita di lavorare fianco a fianco con un responsabile della produzione e ti coinvolgono direttore, vice, etc... nelle riunioni e in altri eventi importanti, si "potrebbe" presumere che come inizio non sia male ;) (..ogni riferimento è puramente casuale :D )
se è per questo io ho conosciuto anche gente (laureata, ma non credere che conti poi tanto) che ha preferito rimanere tecnico anche quando ha avuto la possibilità di fare carriera manageriale.
lasciando da parte il discorso economico (e cmq un ottimo tecnico molto rivendibile e con molta esperienza non prende proprio pochissimo) a molti la carriera manageriale non è chevada poi così a genio.
è vero che guadagni di più, ma sei disposto a sacrificare parte della tua vita per inseguire qualche euro in più al mese?
inoltre non dimentichiamo che chi esce con una laurea non ha il mondo del lavoro ai suoi piedi, prima di arrivare a fare carriera se si è fortunati ci vogliono anni e anni...
robcir33
26-11-2007, 11:07
mark41176
sono fermamente convinto che non sia una questione di anni (quantità) di esperienza o di studio ma di qualità
Bè Mark è chiaro l'ideale sarebbe fare esperienza di qualità nel minor tempo possibile. Vedi, però, ribadendo che il mio discorso è idealistico e solo in linea di principio (ma forse neanche tanto), quando parlo di strada lunga mi riferisco ad una strada a più tappe; è allora chiaro che, a parità di poter fare esperienza di qualità nel più breve tempo possibile, il percorso a 5 tappe richiede per forza di cose più tempo rispetto al percorso ad "1" tappa :mc: :p , cioè vado e sono già manager (boni, boni:stordita: ).
In altre parole la qualità ha il prezzo del tempo impiegato. Se uno vuole imparare veramente a progettare in CAD o a fare automazione, purtroppo lo deve fare, almeno per qualche anno.
Quando tu parli di rivendibilità è proprio quello che dico io quando parlo di più tappe in cui impari veramente il mestiere. Mi dirai, ma si può fare esperienza di qualità senza scegliere troppo i ettagli tecnici! D'accordo, il tuo è solo un modo un pò meno tecnico del mio esempio a più tappe, e di conseguenza più veloce .
Il tuo modo (non è detto che non sia poi anche il mio domani mattina se cambio idea, qui si fanno solo congetture e riflessioni) è solo "l'altro modo alternativo" a quello a più tappe di cui parlo io, per apprendere cose tecniche per non essere un gestionale da pura scrivania.
Il tuo modo è quello di dire: vedo un pò tutto ma non mi soffermo a separare le tappe, ma vedo di tutto un pò; insomma, partendo già da un ruolo un pò gestionale, quale quello che tu stai ricoprendo come stagista, fai un percorso a ritroso, delle puntate di dettaglio tecnico, ma sempre ponendoti da una posizione di gestionale , perchè da gestionale sei entrato e non puoi formalmente ricoprire una posizione di tecnico puro perchè, pure se lo volessi, non te lo farebbero fare. E' utile però per il tuo lavoro, e per tuoi motivi personali, comunque guardare un pò tutto, anche se non potrai mai eseguirlo in dettaglio come i tecnici addetti a quelle cose.
Il mio discorso a più tappe parla invece di eseguire in prima persona quelle funzioni; solo così le imparerai veramente. Sia chiaro, non è chequi mò si mette a fare tutte le tipologie di funzioni tecniche di stabilimento perhcè se no non la finirebbe più.
Io dividerei il percorso in: tecnico di automazione o meccatronico, che si occupa un pò di manutenzione e programmazione delle macchine, in un primo tempo...
in un secondo tempo, se lo si vuole fare, si potrebbe puntare a ruoli più gestionali in produzione, e questo non è detto che lo debba fare nella stessa azienda, perchè come dice qualcuno potrebbero da tecnico puro non assegnarmi nessun ruolo gestionale (nel topo management no ma in produzione penso di sì). Allora, fattami la mia esperienza di automazione esco dall'azienda e mi prenod un titolo di produzione o lo prendo mentre lavoro. Poi stacco da quell'azienda se non mi vuole mettere a gestire la produzione e vado in un'altra dove intanto vanto la mia esperienza di base e di dettaglio come tecnico, già conosco l'automazione id processo nel dettaglio, sarei un manager di produzione coi fiocchi.
La "scalata":mc: prevederebbe, per chi ne avesse voglia veramente, ulteriori studi di ingegneria gestionale o economia e finanza per chiudere il cerchio delle conoscenze a 3 livelli: tecnico, middle management, top management.
Il mio è solo un discorso di principio, non è detto che io debba puntare per forza al top maangement, anche se mi pare a me, dopo aver toccate le tappe intermedie e con gli studi giusti, me lo potrei anche meritare (ripeto parliamo di piccole realtà). E' più un discorso di carattere culturale e di conoscenze.
Col percorso fatto e gli studi aggiuntivi di business administration, anche se non mi fanno top manager, alla fine ho conoscenze tali, grazie all'esperienza fattasul campo, che forse l'azienda me la faccio io :read: :cool: ;) :p ...:mc:
robcir33
26-11-2007, 11:17
mark41176
dall'interno di un'azienda posso dirti che è importante il tipo di mansioni che hai sin dall'inizio, perchè la competizione è generalmente molto alta e ruoli troppo tecnici possono rappresentare assurdamente delle "trappole" per una futura carriera, nel senso che possono rallentarla......credimi, qui in azienda ho conosciuto gente davvero in gamba senza laurea che ammiro tantissimo, le cose che sto apprendendo da loro all'università me le sogno!! veder programmare un robot, passo dopo passo, come intervenire in caso di guasti, etc, etc... cose eccezionali.......... eppure son li da anni e continueranno così per chissà quanto tempo!
Forse un modo per ovviare a ciò è prendere titoli adeguati per fare i salti dovuti, salti che farebbero tesoro dell'espeirenza passata :read:
nestle
se è per questo io ho conosciuto anche gente (laureata, ma non credere che conti poi tanto) che ha preferito rimanere tecnico anche quando ha avuto la possibilità di fare carriera manageriale.
lasciando da parte il discorso economico (e cmq un ottimo tecnico molto rivendibile e con molta esperienza non prende proprio pochissimo) a molti la carriera manageriale non è chevada poi così a genio.
potrebbe succedere anche questo duranteil percorso da me proposto, sono i rischi di chi punta al top :mbe: management :ciapet:
mark41176
26-11-2007, 12:30
diciamo più semplicemente che quando ti ritrovi a svolgere un determinato ruolo che ti piace sin dall'inizio poi non ti va più di tornare "indietro" ;)
..... ma con questo non voglio dire che fare il tecnico purista si inferiore, per carità, è solo questione di trovarsi in una determinata situazione in prima persona.......
credimi, per anni sono stato fermamente convinto che fosse la cosa migliore fare incetta di esami tecnici e magari più difficili possibili....... tornassi indietro farei qualche esame tecnico in meno per qualcuno più gestionale......
P.S. tra le mie mansioni che sono di supporto a tutti i reparti c'è quello di creare istruzioni di lavoro in cui per forza di cose devo apprendere il tipo di processo in tutti i suoi aspetti.... dalla manutenzione alla produzione, fino alla qualità e sviluppo prodotto........ qundi alla fine il contatto con altri ruoli più tecnici ci deve essere sempre e per forza........
io lo definirei un ruolo tecnico-gestionale che come prima esperienza lo ritengo ideale per tutti
[A+R]MaVro
26-11-2007, 20:35
Solo 1 annetto fa ti avrei detto di scegliere la fase più lunga per sedimentare le competenze acquisite prima di fare "salti" di carriera (fosse anche solo per esperienza e soddisfazione personale). Ora sono di tutt'altro avviso e seguo la filosofia del "Prima ottieni, poi dimostra".
imho avere obbiettivi sfidanti è la cosa che ti fa crescere di più. è logico che ogni tanto hai paura di essere completamente incompetente, ma pensa che chi ti ha messo li sa quello ceh fa e quello che pui fare tu, perchè mettendo te in una posizone manageriale/sfidante si è giocato un pochino anche il suo di culo.
quindi , imho meglio carriera veloce e sfidante, almeno io sto cercando di provare la prima ed è veramente divertente, arrivi a casa dopo 11 ore (almeno) di lavoro e sei contento e soddisfatto di te stesso :)
robcir33
30-11-2007, 22:16
[A+R]MaVro
Solo 1 annetto fa ti avrei detto di scegliere la fase più lunga per sedimentare le competenze acquisite prima di fare "salti" di carriera (fosse anche solo per esperienza e soddisfazione personale). Ora sono di tutt'altro avviso e seguo la filosofia del "Prima ottieni, poi dimostra".
Cos'è che ti ha spinto a cambiare idea? Anche se immagino cosa...
[A+R]MaVro
01-12-2007, 10:30
[A+R]MaVro
Cos'è che ti ha spinto a cambiare idea? Anche se immagino cosa...
Ambiente supercompetitivo, scarsa preparazione ed organizzazione di alcuni dirigenti responsabili, la convinzione che tutta la carriera te la giochi negli anni da 27/28 a 30/32. Purtroppo spesso sul lavoro si arriva in situazioni in cui non si deve svolgere bene il proprio compito bensì si deve pensare a sopravvivere... triste ma è così.
Lavorare con umiltà,
impegno, consegnare una qualità di lavoro SUPERIORE a quello che gli altri si aspettano da te, avere pazienza, e...
.. trovarsi nel posto giusto al momento giusto:ciapet:
E FORSE... dopo qualche anno...
si hanno le giuste gratificazioni. :read:
Forse.
Ovviamente se non si hanno santi in paradiso...:cool:
mark41176
04-12-2007, 12:25
Lavorare con umiltà,
impegno, consegnare una qualità di lavoro SUPERIORE a quello che gli altri si aspettano da te, avere pazienza, e...
.. trovarsi nel posto giusto al momento giusto:ciapet:
E FORSE... dopo qualche anno...
si hanno le giuste gratificazioni. :read:
Forse.
Ovviamente se non si hanno santi in paradiso...:cool:
concordo......
e cmq anche in questo modo a volte non servono necessariamente chissà quanti anni.......... è un'emozione particolare ritrovarsi dopo pochi mesi (iniziando dal basso come tirocinante) al tavolo con direttore, vice presidente della compagnia ed essere nominato coordinatore responsabile di una certa attività ........
robcir33
07-12-2007, 22:47
mark41176
concordo......
e cmq anche in questo modo a volte non servono necessariamente chissà quanti anni.......... è un'emozione particolare ritrovarsi dopo pochi mesi (iniziando dal basso come tirocinante) al tavolo con direttore, vice presidente della compagnia ed essere nominato coordinatore responsabile di una certa attività ........
complimenti mark, vedo che stai facendo passi da gigante. In bocca al lupo :)
mark41176
08-12-2007, 08:41
mark41176
complimenti mark, vedo che stai facendo passi da gigante. In bocca al lupo :)
ti ringrazio per i complimenti ma è chiaro che molti altri del forum, compreso te, al posto mio avreste avuto gli stessi risultati e addirittura meglio, perchè questa è una di quelle tipiche situazioni in cui conta innanzitutto "trovarsi nel posto giusto al momento giusto" poi, dato che si inzia senza esperienze particolari in quel campo, strada facendo si cresce professionalmente se ci sono le condizioni giuste per farlo: ambiente stimolante, voglia di apprendere più di quanto ti insegnino, serietà, intraprendenza nel farsi carico di qualcosa per i propri capi e puntualità........ in pratica, prima di tutto, qualità che non contemplano cultura tecnica eccezionale, piuttosto direi che ci vuole memoria e concentrazione, magari riuscire ad anticipare le intenzioni degli altri.......
con il passare del tempo si apprende il mestiere e si può cominciare a fare perno sulla propria cultura tecnica appresa con lo studio universitario,
sicuramente non si finisce mai di studiare ed aggiornarsi.....
confermo cmq che le mansioni gestionali sono la strada migliora per arrivare prima in alto
peccato però che il pensiero fisso per me resta quello di riuscire ad avere finalmente un contratto adeguato alle responsabilità, cosa che dalle mie parti incredibilmennon fa parte della "normalità"
ciao
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