c.m.g
23-11-2007, 00:33
venerdì 23 novembre 2007
Roma - Le radiazioni degli apparecchi WiFi potrebbero costituire una concausa delle manifestazioni più acute dell'autismo. Questo è quanto emerge da un'analisi inizialmente pubblicata (http://tinyurl.com/2ymq2g) da Australasian Journal of Clinical Environmental Medicine a cui si van cercando (http://mrssatan.blogspot.com/2007/11/wifi-causing-autism.html) riscontri.
L'autismo, benché non siano noti con certezza i motivi che lo determinano, si ritiene comunque connesso (http://www.newscientist.com/article/dn3842.html) alla tossicità dei metalli pesanti. Il dottor George Carlo (http://www.emf-health.com/dr-george-carlo.htm), che da anni indaga gli effetti delle radiazioni elettromagnetiche, ha rivelato (http://www.crunchgear.com/2007/11/20/wi-fi-causing-autism/) che potrebbe esservi una connessione tra autismo e tecnologia wireless, conducendo una serie di test su bambini autistici tra il 2005 e il 2006.
http://www.punto-informatico.it/punto/20071123/dr-carlo.jpg
"I risultati sono correlati ad altri studi, che evidenziano reazioni negative delle membrane cellulari e alterazioni della normale fisiologia delle cellule. Le radiazioni elettromagnetiche sembrano agevolare l'intrappolarsi dei metalli nelle cellule, rallentandone i processi e accelerando l'insieme dei sintomi (dell'autismo, ndR)", spiega (http://www.computerweekly.com/Articles/2007/11/19/228184/wi-fi-linked-to-childhood-autism.htm) il dott. Carlo.
Conclusioni che non convincono Kenneth Foster, del dipartimento di ingegneria (http://www.seas.upenn.edu/) della Penn University (http://www.upenn.edu/). Ha condotto 300 diverse misurazioni, in 50 siti diversi di quattro paesi (America, Francia, Germania e Svezia): i segnali WiFi sono risultati assolutamente sicuri. "In tutti i casi i livelli rilevati sono ben al di sotto dei valori di sicurezza internazionali - ha spiegato Foster - Le istituzioni di tutela come la World Health Organisation (http://www.who.int/) hanno ripetutamente esaminato ogni evidenza scientifica e hanno concluso che non esiste alcuna tesi convincente in grado di dimostrare i rischi da energia a radiofrequenza, quando il livello sia al di sotto dei valori indicati nelle linee guida internazionali".
In rete il tam tam è fittissimo (http://gizmodo.com/gadgets/ruh-roh/wi+fi-signals-might-cause-childhood-autism-or-not-324824.php) e ricco di battibecchi (http://quackometer.net/blog/2007/07/autism-if-you-cant-blame-mmr-lets-try.html) tra chi lancia allarmi, chi tenta di sventare i rischi per il business e chi addirittura dice il contrario (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2073942): rivelazioni di questo tipo sollevano sovente polveroni e si prestano, purtroppo, a facili strumentalizzazioni. Se è intuitivo (http://www.provincia.palermo.it/provpalermo/old_site/ambiente/inquinamento_em/nir/esposizioni_e_rischi.htm) che le onde elettromagnetiche, in assoluto, possano non essere innocue - sono pur sempre una forma di energia - è anche vero che l'evidenza scientifica, ancora oggi, non ha dimostrato (http://www.pitelefonia.it/p.aspx?i=1982593) incontrovertibilmente che, gestite nei limiti, siano classificabili come causa scatenante.
Marco Valerio Principato
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2122748)
Roma - Le radiazioni degli apparecchi WiFi potrebbero costituire una concausa delle manifestazioni più acute dell'autismo. Questo è quanto emerge da un'analisi inizialmente pubblicata (http://tinyurl.com/2ymq2g) da Australasian Journal of Clinical Environmental Medicine a cui si van cercando (http://mrssatan.blogspot.com/2007/11/wifi-causing-autism.html) riscontri.
L'autismo, benché non siano noti con certezza i motivi che lo determinano, si ritiene comunque connesso (http://www.newscientist.com/article/dn3842.html) alla tossicità dei metalli pesanti. Il dottor George Carlo (http://www.emf-health.com/dr-george-carlo.htm), che da anni indaga gli effetti delle radiazioni elettromagnetiche, ha rivelato (http://www.crunchgear.com/2007/11/20/wi-fi-causing-autism/) che potrebbe esservi una connessione tra autismo e tecnologia wireless, conducendo una serie di test su bambini autistici tra il 2005 e il 2006.
http://www.punto-informatico.it/punto/20071123/dr-carlo.jpg
"I risultati sono correlati ad altri studi, che evidenziano reazioni negative delle membrane cellulari e alterazioni della normale fisiologia delle cellule. Le radiazioni elettromagnetiche sembrano agevolare l'intrappolarsi dei metalli nelle cellule, rallentandone i processi e accelerando l'insieme dei sintomi (dell'autismo, ndR)", spiega (http://www.computerweekly.com/Articles/2007/11/19/228184/wi-fi-linked-to-childhood-autism.htm) il dott. Carlo.
Conclusioni che non convincono Kenneth Foster, del dipartimento di ingegneria (http://www.seas.upenn.edu/) della Penn University (http://www.upenn.edu/). Ha condotto 300 diverse misurazioni, in 50 siti diversi di quattro paesi (America, Francia, Germania e Svezia): i segnali WiFi sono risultati assolutamente sicuri. "In tutti i casi i livelli rilevati sono ben al di sotto dei valori di sicurezza internazionali - ha spiegato Foster - Le istituzioni di tutela come la World Health Organisation (http://www.who.int/) hanno ripetutamente esaminato ogni evidenza scientifica e hanno concluso che non esiste alcuna tesi convincente in grado di dimostrare i rischi da energia a radiofrequenza, quando il livello sia al di sotto dei valori indicati nelle linee guida internazionali".
In rete il tam tam è fittissimo (http://gizmodo.com/gadgets/ruh-roh/wi+fi-signals-might-cause-childhood-autism-or-not-324824.php) e ricco di battibecchi (http://quackometer.net/blog/2007/07/autism-if-you-cant-blame-mmr-lets-try.html) tra chi lancia allarmi, chi tenta di sventare i rischi per il business e chi addirittura dice il contrario (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2073942): rivelazioni di questo tipo sollevano sovente polveroni e si prestano, purtroppo, a facili strumentalizzazioni. Se è intuitivo (http://www.provincia.palermo.it/provpalermo/old_site/ambiente/inquinamento_em/nir/esposizioni_e_rischi.htm) che le onde elettromagnetiche, in assoluto, possano non essere innocue - sono pur sempre una forma di energia - è anche vero che l'evidenza scientifica, ancora oggi, non ha dimostrato (http://www.pitelefonia.it/p.aspx?i=1982593) incontrovertibilmente che, gestite nei limiti, siano classificabili come causa scatenante.
Marco Valerio Principato
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2122748)