c.m.g
21-11-2007, 23:46
giovedì 22 novembre 2007
Roma - "Android inietterà Internet nei telefonini della gente": così Google presentava (http://www.pitelefonia.it/p.aspx?i=2107508) il sistema (http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=android&t=4) per dispositivi mobili che si va sviluppando in seno alla Open Handset Alliance (http://www.openhandsetalliance.com/). E il cavallo di Troia di Android e della connessione alla rete potrebbe permettere a Google di infiltrarsi nei telefonini degli utenti per raccogliere (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2103642) un'enorme mole di dati, che potrebbero finire nel calderone delle informazioni che il motore di ricerca sembra (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1999491) già possedere. Un quadro che non sembra proprio andar giù al New Scientist, l'autorevole rivista scientifica.
Il giornale si presta infatti a fare da cassa di risonanza (http://technology.newscientist.com/article/mg19626305.300-google-cellphone-software-poses-privacy-risk.html) per le dichiarazioni di due esperti. Il problema? La "combinazione esplosiva" delle pratiche di tracciamento operate da Google e la capacità dei telefonini di immagazzinare dati e trasmettere la posizione dei propri utenti.
"Android ha il potenziale di diventare una Chernobyl per la privacy", così si è espresso Simon Davies di Privacy International (http://www.privacyinternational.org/). L'organizzazione inglese già in passato (http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=%22privacy+international%22+Google&o=0&t=4&c=Cerca) aveva attaccato la presunta (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2018421) tentacolare sorveglianza operata da BigG sui suoi utenti: l'accusa che Privacy International abbatte su Android ricorda l'invettiva scagliata nei confronti di Gmail (http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=%22privacy+international%22+google+gmail&o=0&t=4&c=Cerca), servizio di posta che abuserebbe delle informazioni relative al netizen e ai suoi contatti.
Alla voce del rappresentante di Privacy International fa eco quella di Ian Brown (http://people.oii.ox.ac.uk/brown/), dell'Oxford Internet Institute (http://www.oii.ox.ac.uk/): "Non voglio che Google raccolga una cronologia dettagliata delle mie ricerche, dei miei spostamenti e delle persone che contatto. Non comprerò un telefono che possa fare queste cose." È probabile che il pensiero di Brown corra al controverso (http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=%22pubblicit%E0%22+google+doubleclick&o=0&t=4&c=Cerca) versante pubblicitario del business di BigG, che raggiunge anche il mercato (http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1760156) della telefonia mobile (http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=google+%22pubblicit%E0%22+cellulare&o=0&t=4&c=Cerca). Un ambito che sembra offrire nuove (http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1938337), pervasive (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2101650) opportunità (http://blog.kelseygroup.com/index.php/2007/09/10/us-mobile-advertising-forecast/) per inserzionisti ed operatori.
Le speculazioni distopiche avanzate dai due esperti sono tutto fuorché una certezza, considerata la natura trasparente ed open del codice Google (http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1938337). È lo stesso Simon Davies ad ammorbidire i toni: "Con la giusta combinazione di controllo da parte dell'utente, di attenzioni dedicate alla riservatezza e di responsabilità, Android potrebbe addirittura rappresentare una conquista per la privacy". Ah, però.
Gaia Bottà
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2121658)
Roma - "Android inietterà Internet nei telefonini della gente": così Google presentava (http://www.pitelefonia.it/p.aspx?i=2107508) il sistema (http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=android&t=4) per dispositivi mobili che si va sviluppando in seno alla Open Handset Alliance (http://www.openhandsetalliance.com/). E il cavallo di Troia di Android e della connessione alla rete potrebbe permettere a Google di infiltrarsi nei telefonini degli utenti per raccogliere (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2103642) un'enorme mole di dati, che potrebbero finire nel calderone delle informazioni che il motore di ricerca sembra (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1999491) già possedere. Un quadro che non sembra proprio andar giù al New Scientist, l'autorevole rivista scientifica.
Il giornale si presta infatti a fare da cassa di risonanza (http://technology.newscientist.com/article/mg19626305.300-google-cellphone-software-poses-privacy-risk.html) per le dichiarazioni di due esperti. Il problema? La "combinazione esplosiva" delle pratiche di tracciamento operate da Google e la capacità dei telefonini di immagazzinare dati e trasmettere la posizione dei propri utenti.
"Android ha il potenziale di diventare una Chernobyl per la privacy", così si è espresso Simon Davies di Privacy International (http://www.privacyinternational.org/). L'organizzazione inglese già in passato (http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=%22privacy+international%22+Google&o=0&t=4&c=Cerca) aveva attaccato la presunta (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2018421) tentacolare sorveglianza operata da BigG sui suoi utenti: l'accusa che Privacy International abbatte su Android ricorda l'invettiva scagliata nei confronti di Gmail (http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=%22privacy+international%22+google+gmail&o=0&t=4&c=Cerca), servizio di posta che abuserebbe delle informazioni relative al netizen e ai suoi contatti.
Alla voce del rappresentante di Privacy International fa eco quella di Ian Brown (http://people.oii.ox.ac.uk/brown/), dell'Oxford Internet Institute (http://www.oii.ox.ac.uk/): "Non voglio che Google raccolga una cronologia dettagliata delle mie ricerche, dei miei spostamenti e delle persone che contatto. Non comprerò un telefono che possa fare queste cose." È probabile che il pensiero di Brown corra al controverso (http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=%22pubblicit%E0%22+google+doubleclick&o=0&t=4&c=Cerca) versante pubblicitario del business di BigG, che raggiunge anche il mercato (http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1760156) della telefonia mobile (http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=google+%22pubblicit%E0%22+cellulare&o=0&t=4&c=Cerca). Un ambito che sembra offrire nuove (http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1938337), pervasive (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2101650) opportunità (http://blog.kelseygroup.com/index.php/2007/09/10/us-mobile-advertising-forecast/) per inserzionisti ed operatori.
Le speculazioni distopiche avanzate dai due esperti sono tutto fuorché una certezza, considerata la natura trasparente ed open del codice Google (http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1938337). È lo stesso Simon Davies ad ammorbidire i toni: "Con la giusta combinazione di controllo da parte dell'utente, di attenzioni dedicate alla riservatezza e di responsabilità, Android potrebbe addirittura rappresentare una conquista per la privacy". Ah, però.
Gaia Bottà
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2121658)