Fil9998
15-11-2007, 20:28
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=69&ID_articolo=570&ID_sezione=138&sezione=Anteprime%20dagli%20Usa
Vancouver, video shock: uomo ucciso dalla polizia con una scarica da 50mila volt
La morte dell’immigrato polacco ripresa da un altro viaggiatore, agenti sotto accusa
Sono bastati 30 secondi, agli agenti della polizia canadese in servizio all’aeroporto di Vancouver, per decidere che Robert Dziekanski, immigrato polacco di 40 anni, era un soggetto pericoloso: 30 secondi in cui è stato circondato, immobilizzato con una scarica elettrica da 50mila volt e colpito più volte, finché non è rimasto a terra senza vita.
Una morte assurda, avvenuta un mese fa, e ora tornata alla ribalta con la diffusione in internet e attraverso le tv americane delle scioccanti immagini girate da Paul Pritchard, un giovane insegnante appena atterrato a Vancouver: nel video si vede Dziekanski cadere urlando e gemendo per il dolore provocato dal Taser, arma da difesa in dotazione alla polizia, e un poliziotto che, premendogli con forza un ginocchio sulla schiena, lo tiene immobilizzato a terra. “L’audio è terribile: un grido brutale”, ricorda Pritchard, “Puoi sentir morire un uomo”.
Ora sono in corso le indagini su quello che la polizia definisce un “incidente” seguito ad un intervento giustificabile: l’uomo è stato bloccato per aver mostrato un comportamento nervoso e violento, esploso dopo una frustrante attesa all’interno dell’aeroporto, dove da 10 ore aspettava l’arrivo della madre. Già stanco per aver appena concluso il primo volo della sua vita, agitato e incapace di comprendere l’inglese e di parlarlo, Robert Dziekanski non è riuscito a chiedere aiuto e ha reagito alla frustrazione distruggendo un computer e rovesciando alcuni pezzi di arredamento: pochi minuti dopo, quando l’uomo si era già calmato e intendeva allontanarsi, è intervenuta la polizia.
Ora la British Columbia Civil Liberties Association ha presentato due esposti formali contro la polizia canadese a cavallo, accusata di aver distorto i fatti e di aver deliberatamente nascosto finora il video della morte di Dziekanski. Ma la polizia invita l’opinione pubblica a non tirare troppo presto le conclusioni: “E’ solo una delle prove e uno dei possibili punti di vista, quello di una persona in particolare”, ha dichiarato alla Cbc, tv nazionale canadese, il caporale Dale Carr, portavoce del corpo di polizia, “Se gli agenti hanno agito in questo modo ci sarà certamente stato un motivo”. La morte di Dziekanski è comunque destinata a riaprire il dibattito sulla pericolosità del Taser e sull’uso che ne viene fatto: non si tratta, almeno ufficialmente, di un’arma mortale e spesso gli agenti si sentono autorizzati ad usarla senza che ce ne sia reale necessità. Dal 2003 a oggi sono già 18 le persone morte in Canada per lo stesso motivo.
Vancouver, video shock: uomo ucciso dalla polizia con una scarica da 50mila volt
La morte dell’immigrato polacco ripresa da un altro viaggiatore, agenti sotto accusa
Sono bastati 30 secondi, agli agenti della polizia canadese in servizio all’aeroporto di Vancouver, per decidere che Robert Dziekanski, immigrato polacco di 40 anni, era un soggetto pericoloso: 30 secondi in cui è stato circondato, immobilizzato con una scarica elettrica da 50mila volt e colpito più volte, finché non è rimasto a terra senza vita.
Una morte assurda, avvenuta un mese fa, e ora tornata alla ribalta con la diffusione in internet e attraverso le tv americane delle scioccanti immagini girate da Paul Pritchard, un giovane insegnante appena atterrato a Vancouver: nel video si vede Dziekanski cadere urlando e gemendo per il dolore provocato dal Taser, arma da difesa in dotazione alla polizia, e un poliziotto che, premendogli con forza un ginocchio sulla schiena, lo tiene immobilizzato a terra. “L’audio è terribile: un grido brutale”, ricorda Pritchard, “Puoi sentir morire un uomo”.
Ora sono in corso le indagini su quello che la polizia definisce un “incidente” seguito ad un intervento giustificabile: l’uomo è stato bloccato per aver mostrato un comportamento nervoso e violento, esploso dopo una frustrante attesa all’interno dell’aeroporto, dove da 10 ore aspettava l’arrivo della madre. Già stanco per aver appena concluso il primo volo della sua vita, agitato e incapace di comprendere l’inglese e di parlarlo, Robert Dziekanski non è riuscito a chiedere aiuto e ha reagito alla frustrazione distruggendo un computer e rovesciando alcuni pezzi di arredamento: pochi minuti dopo, quando l’uomo si era già calmato e intendeva allontanarsi, è intervenuta la polizia.
Ora la British Columbia Civil Liberties Association ha presentato due esposti formali contro la polizia canadese a cavallo, accusata di aver distorto i fatti e di aver deliberatamente nascosto finora il video della morte di Dziekanski. Ma la polizia invita l’opinione pubblica a non tirare troppo presto le conclusioni: “E’ solo una delle prove e uno dei possibili punti di vista, quello di una persona in particolare”, ha dichiarato alla Cbc, tv nazionale canadese, il caporale Dale Carr, portavoce del corpo di polizia, “Se gli agenti hanno agito in questo modo ci sarà certamente stato un motivo”. La morte di Dziekanski è comunque destinata a riaprire il dibattito sulla pericolosità del Taser e sull’uso che ne viene fatto: non si tratta, almeno ufficialmente, di un’arma mortale e spesso gli agenti si sentono autorizzati ad usarla senza che ce ne sia reale necessità. Dal 2003 a oggi sono già 18 le persone morte in Canada per lo stesso motivo.