View Full Version : De Corato: 5mila negozianti in Lombardia pagano il pizzo
Sinclair63
10-11-2007, 12:08
MILANO (09/11/2007) - È in corso a Palazzo Marino il convegno intitolato "La mafia invisibile - Criminalità organizzata al Nord. Controllo del territorio e potenza
economica". Il convegno organizzato dall'associazione Saveria Antiochia Omicron, che proseguirà anche domani, è stato introdotto dal vice sindaco Riccardo De Corato.
"La piovra allunga i tentacoli al nord. In Lombardia a 5mila commercianti viene chiesto di pagare il pizzo. Con 90 miliardi di fatturato annuo, la mafia è la prima azienda del paese, come severamente ci ha ricordato il recente rapporto di Confesercenti, chi credeva in un suo ridimensionamento è stato dunque smentito".
"Anzi, abbiamo appreso che 'la piovra' allunga i tentacoli al nord, in Lombardia, dove a 5mila commercianti viene chiesto di pagare il pizzo.
E abbiamo poi saputo che i canali di finanziamento si allargano: usura, racket, droga, prostituzione, rapine, ma anche contraffazione".
"I casi dell'Ortomercato e delle scommesse clandestine all'ippodromo di San Siro hanno confermato la presenza invisibile della criminalità organizzata nella nostra città e suonano, dunque, come campanello d'allarme che invita a non abbassare la guardia".
"Istituzioni, forze dell'ordine, magistrati devono tenere sempre alto il livello dell'attenzione - è l'appello del vicesindaco - Alla luce anche dell'affiorare delle mafie straniere che rischiano di determinare pericolose saldature con quelle tradizionali".
De Corato ha poi proseguito il suo discorso, ricordando come "la questione degli appalti" sia "ancora il canale privilegiato della 'ndrangheta".
Per il vicesindaco "su questa tematica l'amministrazione milanese ha da tempo intrapreso una strada di solterte controllo". E, citando la pratica illecita dei "cartelli", ha sottolineato il fatto che "dal 2002 a oggi sono 138 le imprese escluse per collegamento sostanziale e 408 le esclusioni effettuate, per un importo che supera i 120 milioni di euro".
Infine, ha ricordato "la questione della confisca degli immobili". De Corato ha affermato che si tratta di "un altro importante strumento di contrasto alla forza economica mafiosa" e che "occorre accelerare l'iter".
Fonte: http://milano.cronacaqui.it/news-de-corato-5mila-negozianti-in-lombardia-pagano-il-pizzo-_1055.html
Charonte
10-11-2007, 12:21
non se ne uscira mai
impossibile debellarla
lasciamo che mafia e camorra si impossessino interamente dello stato, probabilmente vivremo meglio dopo...
-kurgan-
10-11-2007, 13:47
lasciamo che mafia e camorra si impossessino interamente dello stato, probabilmente vivremo meglio dopo...
se ne sono già impossessati completamente da decenni.
gigio2005
10-11-2007, 13:54
se ne sono già impossessati completamente da decenni.
l'importante che si parli del meteo e di garlasco
Charonte
10-11-2007, 14:01
lasciamo che mafia e camorra si impossessino interamente dello stato, probabilmente vivremo meglio dopo...
mi viene in mente quel commerciante che diceva
da quando pago regolarmente il pizzo appena entra 1 ladro sto sicuro che si presenta il giorno dopo con il malloppo scusandosi
lol
qua la mafia sembra il governo e il governo la mafia
...mm forse è cosi davvero da molto
greasedman
10-11-2007, 14:19
eh si, la mafia è bella, dobbiamo conviverci, ewwiwa la mafia.
Poi uno si chiede come mai ha successo in italia e non altrove...
visto che siamo in tema, la gente del nord potrebbe prendere esempio da alcune realtà del sud.
http://it.notizie.yahoo.com/adnkxml/20071105/tit-mafia-palermo-nasce-associazione-ant-afde0ec_1.html
http://www.addiopizzo.org/
spero ci si renda conto che la mafia è un problema di tutti, non solo di quelli che ce l'hanno in casa.
eh si, la mafia è bella, dobbiamo conviverci, ewwiwa la mafia.
Poi uno si chiede come mai ha successo in italia e non altrove...
forse non ti sei accorto che eravamo tutti molto sarcastici, vero? :mbe:
non se ne uscira mai
impossibile debellarla
questo non è assolutamente vero. servono leggi per l'economia e la finanza, per gli appalti, per le regolamentazioni di vari mercati clandestini. e per questo ci serve una politica pulita.
con uno stato intelligente e seriamente impegnato per il benessere dei cittadini, la mafia la si potrebbe sconfiggere.
chiaramente allo stato attuale la politica va all'opposto. ma dato che non costa nulla, un pò di ottimismo è d'obbligo.
l'obiettivo è morire ottimista :D
fracarro
10-11-2007, 17:07
visto che siamo in tema, la gente del nord potrebbe prendere esempio da alcune realtà del sud.
http://it.notizie.yahoo.com/adnkxml/20071105/tit-mafia-palermo-nasce-associazione-ant-afde0ec_1.html
http://www.addiopizzo.org/
spero ci si renda conto che la mafia è un problema di tutti, non solo di quelli che ce l'hanno in casa.
Al nord la mafia non ha futuro. Come qualcuno del nord ha piùvolte sostenuto in vari altri topic, se al sud lo stato delle cose è quello è solo perchè la gente convive con la mafia e le sta bene (vedi aggressione alla polizia, omertà ecc.ecc.). Grazie a tutto ciò la Mafia prospera al sud.
Al nord invece la gente non è omertosa e denuncia tutto. E se proprio questa mafia cerca di allungare i proprio tentacoli basta fare una telefonata alle "ronde padane" e tutto si risolve in quattro e quattr'otto. :asd:
P.S. Onde evitare di essere frainteso la prima parte del post E' IRONICA!!!
_Firefox_
10-11-2007, 17:19
il problema è che a sud lo Stato è assente e la mafia fa ciò che vuole...
al nord non sarà mai così...
fracarro
10-11-2007, 17:34
il problema è che a sud lo Stato è assente e la mafia fa ciò che vuole...
al nord non sarà mai così...
Perchè? Cosa ti fa pensare che lo stato ha intenzione di difendere il Nord? (Tra l'altro se già 5 mila commercianti pagano il pizzo in Lombardia vuol dire che lo stato NON E' così PRESENTE). Inoltre ti faccio notare che al Nord le persone hanno paura soprattutto degli immigrati per le rapine in villa, gli stupri, le violenze ecc. ecc. e guarda un po chiedendo proprio una maggiore presenza di forze dell'ordine.
Ora se lo stato non è in grado di affrontare piccole "bande esterne" figuriamoci un esercito radicato nel territorio, organizzato e con agganci politici.
Comunque la tua affermazione casca a fagiolo perchè è proprio questo che volevo sottolineare. Se al sud qualcuno parla di assenza dello stato gli ridono contro facendogli notare la "montagna" di soldi che lo stato versa (alla mafia però) per risollevare il sud e combattere la mafia. Ora se la tua speranza di salvare il Nord viene riposta nello stato ti chiedo: e se lo stato cominciasse a mandare soldi anche al nord (soldi che ovviamente i cittadini non vedranno mai) senza affrontare realmente il problema parleresti di "assenza dello stato"?
questo non è assolutamente vero. servono leggi per l'economia e la finanza, per gli appalti, per le regolamentazioni di vari mercati clandestini. e per questo ci serve una politica pulita.
vallo a dire alla commissione antimafia....
mmm....
da chi è costituita tra tutti?
ah, da un certo ciro pomicino...:muro:
Charonte
10-11-2007, 17:53
questo non è assolutamente vero. servono leggi per l'economia e la finanza, per gli appalti, per le regolamentazioni di vari mercati clandestini. e per questo ci serve una politica pulita.
con uno stato intelligente e seriamente impegnato per il benessere dei cittadini, la mafia la si potrebbe sconfiggere.
appunto :asd:
mah , ormai l'ottimismo non serve piu a niente
sono anni che dicono , ottimismo qua ottimisto la ecc.
non cambia nulla secondo me
greasedman
10-11-2007, 18:28
appunto :asd:
mah , ormai l'ottimismo non serve piu a niente
sono anni che dicono , ottimismo qua ottimisto la ecc.
non cambia nulla secondo me
E invece cambia molto e molto è cambiato.
Ci sono tante persone in italia che tutti i giorni rischiano la vita per combattere la mafia e che meritano più di qualche spalluccia per l'ottimo lavoro che fanno.
Solo il signore che c'è nel mio avatar è arrivato a Palermo al tempo delle maxistragi ed ha comminato 650 ergastoli, migliaia di anni di carcere e migliaia di miliardi sequestrati.
Le organizzazioni criminali sono ancora forti, ma sono state molto indebolite nel corso degli ultimi 2 decenni e bisogna continuare proprio dalla valorizzazione del lavoro svolto e che si continua a fare.
Il miglior alleato delle grandi associazioni criminali è il menefreghismo dell'opinione pubblica, l'hanno detto anche mentre erano intercettati.
che la si fermi ora prima che sia troppo tardi.
ci vorrebbe un giro di vite durissimo.
(comunque i mafiosi dovranno lavorare un bel po' prima che qui la mafia possa radicarsi a fondo).
Charonte
10-11-2007, 19:31
E invece cambia molto e molto è cambiato.
Ci sono tante persone in italia che tutti i giorni rischiano la vita per combattere la mafia e che meritano più di qualche spalluccia per l'ottimo lavoro che fanno.
Solo il signore che c'è nel mio avatar è arrivato a Palermo al tempo delle maxistragi ed ha comminato 650 ergastoli, migliaia di anni di carcere e migliaia di miliardi sequestrati.
Le organizzazioni criminali sono ancora forti, ma sono state molto indebolite nel corso degli ultimi 2 decenni e bisogna continuare proprio dalla valorizzazione del lavoro svolto e che si continua a fare.
Il miglior alleato delle grandi associazioni criminali è il menefreghismo dell'opinione pubblica, l'hanno detto anche mentre erano intercettati.
quoto tutto
pero ricordiamoci che piu si va avanti meno persone ci saranno a combatterla
perche ormai è cosi
la gente sta diventando piu menefreghista e pensa solo a se
il menefreghismo sta dilagando negli ultimi anni , sia nelle persone , sia nel governo ecc
se prima erano in 10 a pensare di debellarla ora sono in 5 e cosi via
ora si pensa a tirare acqua nel proprio mulino e fine
Quello che viene difficile da cogliere, e' che la mafia e' una organizzazione "seria". Intendo dire che non e' solo una questione di mentalita', ma esiste un sistema di regole, di assegnazione dei compiti e di modus operandi che ne consente non solo la sopravvivenza ma la rende forte.
Il famigerato pizzo (che sono convinto paghino ben piu' di 5000 negozianti in Lombardia e in ogni altra parte di Italia) e' organizzato bene -dal punto di vista mafioso, ovviamente-
Il pizzo non e' mai esoso. Leggevo su quotidiani locali, qua a Palermo, che per un piccolo negozio a conduzione familiare si parla di 50-60 euro a settimana e poi ovviamente a salire. Pizzo puo' essere "semplicemente", metto sempre virgolette, il fare assumere determinate persone. Pizzo puo' essere il chiedere ad un ristorante la preparazione di un banchetto.
In questo modo il singolo commerciante non ha interesse a fare l'eroe.
In pratica viene messo nelle condizioni di un gruppo di persone disarmate di fronte ad una con una arma in mano. Se tutti la aggrediscono insieme vincono, ma quello fara' in tempo a sparare qualche colpo e a ferire o uccidere qualcuno.
Chi si accolla di fare il "qualcuno"?
Ovviamente non sto difendendo la mafia, sto solo cercando di analizzare il fenomeno.
DVD_QTDVS
11-11-2007, 14:47
visto che siamo in tema, la gente del nord potrebbe prendere esempio da alcune realtà del sud.
http://it.notizie.yahoo.com/adnkxml/20071105/tit-mafia-palermo-nasce-associazione-ant-afde0ec_1.html
http://www.addiopizzo.org/
spero ci si renda conto che la mafia è un problema di tutti, non solo di quelli che ce l'hanno in casa.
Ottima inizativa :)
Fuori dai c:O gli:O ni mafiosi e camorristi, e che la Polizzia torni a fare la
polizzia, non a sparare ai tifosi, ma a sparare ai ciminali che hanno fatto
della loro vita una lunga carriera di delitti !
DVD_QTDVS
11-11-2007, 14:53
Quello che viene difficile da cogliere, e' che la mafia e' una organizzazione "seria". Intendo dire che non e' solo una questione di mentalita', ma esiste un sistema di regole, di assegnazione dei compiti e di modus operandi che ne consente non solo la sopravvivenza ma la rende forte.
Il famigerato pizzo (che sono convinto paghino ben piu' di 5000 negozianti in Lombardia e in ogni altra parte di Italia) e' organizzato bene -dal punto di vista mafioso, ovviamente-
Il pizzo non e' mai esoso. Leggevo su quotidiani locali, qua a Palermo, che per un piccolo negozio a conduzione familiare si parla di 50-60 euro a settimana e poi ovviamente a salire. Pizzo puo' essere "semplicemente", metto sempre virgolette, il fare assumere determinate persone. Pizzo puo' essere il chiedere ad un ristorante la preparazione di un banchetto.
In questo modo il singolo commerciante non ha interesse a fare l'eroe.
In pratica viene messo nelle condizioni di un gruppo di persone disarmate di fronte ad una con una arma in mano. Se tutti la aggrediscono insieme vincono, ma quello fara' in tempo a sparare qualche colpo e a ferire o uccidere qualcuno.
Chi si accolla di fare il "qualcuno"?
Ovviamente non sto difendendo la mafia, sto solo cercando di analizzare il fenomeno.
La Maffia non è mai stata un' oraganizzazione seria, e l'unica regola
è l'arricchimento dei boss e degli affiliati, con qualsiasi mezzo illecito.
Non è certamente un fatto nuovo, che in alcuni comuni del sud,
anche nella polizzia municipale si annidano boss mafiosi... :rolleyes:
oppure in associazioni di Vigilantes... :rolleyes:
MAFIA = CRIMINALI
Ogniuno di noi dovrebbe sentire il dovere di contrastare queste grandi organizzazioni criminali !
La Maffia non è mai stata un' oraganizzazione seria, e l'unica regola
è l'arricchimento dei boss e degli affiliati, con qualsiasi mezzo illecito.
MAFIA = CRIMINALI
Ogniuno di noi dovrebbe sentire il dovere di contrastare queste grandi organizzazioni criminali !
Certo, ognuno di noi dovrebbe contrastare la mafia.
Ma se ne neghi la serieta' organizzativa non la affronti correttamente.
Non si tratta di 4 deficienti che girano per negozi a chiedere soldi.
Alle spalle c'e' una organizzazione molto complessa e strutturata.
greasedman
11-11-2007, 15:09
quoto tutto
pero ricordiamoci che piu si va avanti meno persone ci saranno a combatterla
perche ormai è cosi
la gente sta diventando piu menefreghista e pensa solo a se
il menefreghismo sta dilagando negli ultimi anni , sia nelle persone , sia nel governo ecc
se prima erano in 10 a pensare di debellarla ora sono in 5 e cosi via
ora si pensa a tirare acqua nel proprio mulino e fineNon sono affatto d'accordo, la gente si stà sempre più ribellando e le mafie stanno incassando dei colpi che fino a qualche anno fa sarebbero stati impensabili.
Parliamo di periodi in cui c'era Lima sindaco, Ciancimino assessore, e Andreotti presidente del consiglio... va bene il pessimismo, ma la situazione è in netto miglioramento rispetto al passato.
Iniziative come "ammazateci tutti" o come quelle che ci sono state anche ieri a palermo una volta sarebbero state impensabili, e tutto per merito delle perone come Caselli che ci hanno creduto anche nei momenti di maggiore sconforto: http://www.youtube.com/watch?v=U-9Saud39vg
La battaglia non è vinta ma si stanno recuperando metri.
Al massimo possiamo che oggi i menefreghisti sono più menefreghisti di prima, perchè prima potevano anche non sapere...
DVD_QTDVS
11-11-2007, 15:10
Certo, ognuno di noi dovrebbe contrastare la mafia.
Ma se ne neghi la serieta' organizzativa non la affronti correttamente.
Non si tratta di 4 deficienti che girano per negozi a chiedere soldi.
Alle spalle c'e' una organizzazione molto complessa e strutturata.
Che si tratti di un' oraganizzazione, è sicuro. :D
Definire "seria" un' associazione di criminali, forse è un termine inappropriato :D
Definire "seria" un' associazione di criminali, forse è un termine inappropriato :D
E come la vuoi definire? Seria e' una cosa organizzata bene dal suo punto di vista.
Anche i narcotrafficanti colombiani hanno una organizzazione seria, e anche le brigate rosse lo erano (se ti ricordi).
dantes76
12-11-2007, 08:54
dove e' il milanese che giustificava il pizzo....?? la paura... :rolleyes:
Ps: vedo di trovare la discussione....
dantes76
12-11-2007, 08:55
Perchè tu altrove non ci vivi e non sai come vi vanno le cose.
e come... vi vanno le cose...?
LotharInt
12-11-2007, 19:42
ormai l'integrazione fra mafia e politica , locale e nazionale , è sempre maggiore, da renderne quasi impossibile l'annientamento. Le mafie non si pongono piu' come antistato, ma ne sfruttano e utilizzano i meccanismi e le leggi per arricchirsi e proliferare, come un cancro . Non dimentichiamo che inoltre tali organizzazioni , che di fatto sono costituite da sistemi di migliaia di persone, danno lavoro e guadagno ,specie nel sud , a fette cosi' vaste di popolazione da essere persino apprezzate, o desiderate perfino.Cosi' a Napoli quando la polizia va ad arrestare i camorristi la gente del posto lancia insulti e li prende a sassate, e parlo di gente "normale" del posto, donne e bambini inclusi. Oramai è un sistema culturale ed economico talmente radicato da non essere quasi per nulla combattibile con mezzi democratici.Intere regioni, come Campania e Calabria, a mio avviso non sarebbero da considerarsi nemmeno territorio italiano, essendo in realtà totalmente in mano a camorra e andrangheta . Dipendesse da me in certi territori manderei direttamente l'esercito , istituirei una corte marziale e arresterei direttamente,anche senza alcuna prova ( tanto le prove grazie alla invincibile omertà sono sempre impossibili da ottenere o quasi ) le persone che sappiamo benissimo essere responsabili di questo sistema ma che sono politicamente o legalmente intoccabili.E non sarebbe nemmeno una violazione della democrazia ,perchè al cittadino che vive in queste realtà la libertà e la democrazia sono già state tolte da tempo, sono ormai parole vuote e prive di significato. Ci sbattiamo tanto a diventare cittadini europei quando non riusciamo a essere nemmeno liberi cittadini italiani nel nostro paese.
ormai l'integrazione fra mafia e politica , locale e nazionale , è sempre maggiore, da renderne quasi impossibile l'annientamento. Le mafie non si pongono piu' come antistato, ma ne sfruttano e utilizzano i meccanismi e le leggi per arricchirsi e proliferare, come un cancro . Non dimentichiamo che inoltre tali organizzazioni , che di fatto sono costituite da sistemi di migliaia di persone, danno lavoro e guadagno ,specie nel sud , a fette cosi' vaste di popolazione da essere persino apprezzate, o desiderate perfino.Cosi' a Napoli quando la polizia va ad arrestare i camorristi la gente del posto lancia insulti e li prende a sassate, e parlo di gente "normale" del posto, donne e bambini inclusi. Oramai è un sistema culturale ed economico talmente radicato da non essere quasi per nulla combattibile con mezzi democratici.Intere regioni, come Campania e Calabria, a mio avviso non sarebbero da considerarsi nemmeno territorio italiano, essendo in realtà totalmente in mano a camorra e andrangheta . Dipendesse da me in certi territori manderei direttamente l'esercito , istituirei una corte marziale e arresterei direttamente,anche senza alcuna prova ( tanto le prove grazie alla invincibile omertà sono sempre impossibili da ottenere o quasi ) le persone che sappiamo benissimo essere responsabili di questo sistema ma che sono politicamente o legalmente intoccabili.E non sarebbe nemmeno una violazione della democrazia ,perchè al cittadino che vive in queste realtà la libertà e la democrazia sono già state tolte da tempo, sono ormai parole vuote e prive di significato. Ci sbattiamo tanto a diventare cittadini europei quando non riusciamo a essere nemmeno liberi cittadini italiani nel nostro paese.
ringraziamo i nostri cari politici, dal dopoguerra ad oggi. non volendo sconfiggerla, la mafia è cresciuta.
FabioGreggio
12-11-2007, 21:22
Bello sto fatto.
Venti anni di destra e la mafia sbarca a Milano.
Era l'amministrazione della sicurezza, del poliziotto di quartiere, della maggiore vigilanza.
Chissà se non avessero vigilato....
La Giunta Moratti è una sciagura per Milano.
De Corato poi. E mentre AN e la Lega vanno a fare cortei provocatori a Chinatown, la mafia ha occupato Milano.
Una crikka di spammatori, governano a slogan e vernissages, annunci e progetti inutili solo per farsi pubblicità, come l'Expo e la comica kermesse volgare nella Villa di Arcore.
Milano dopo 20 anni di destra e Lega è una città snaturata e allo stremo.
Malavita, degrado, mafia, traffico, prezzi alle stelle, xenofobia e razzismo, declino economico e culturale.
Una volta c'erani i Strelher e Fo, Gaber e Jannacci, Fracci e il Piccolo.
Adesso è rimasta solo la festa dei "Oh Bej Oh Bej" che il fascio Prosperini ha pensato bene di colorare politicamente, perchè anche l'ultimo baluardo di milanesità sia destrizzata e volgarizzata.
La Moratti che rende omaggio ai fasci repubblichini morti mentre combattevano per la vittoria di Hitler,
invece di preoccuparsi del fatto che Milano risulta una delle metropoli più inquinate d'Europa.
E' l'era degli incapaci.
E Milano paga. Ammesso che esista ancora una Milano.
Vista la classe politica di cui si dota.
fg
LotharInt
12-11-2007, 21:35
Bello sto fatto.
Venti anni di destra e la mafia sbarca a Milano.
Era l'amministrazione della sicurezza, del poliziotto di quartiere, della maggiore vigilanza.
Chissà se non avessero vigilato....
La Giunta Moratti è una sciagura per Milano.
De Corato poi. E mentre AN e la Lega vanno a fare cortei provocatori a Chinatown, la mafia ha occupato Milano.
Una crikka di spammatori, governano a slogan e vernissages, annunci e progetti inutili solo per farsi pubblicità, come l'Expo e la comica kermesse volgare nella Villa di Arcore.
Milano dopo 20 anni di destra e Lega è una città snaturata e allo stremo.
Malavita, degrado, mafia, traffico, prezzi alle stelle, xenofobia e razzismo, declino economico e culturale.
Una volta c'erani i Strelher e Fo, Gaber e Jannacci, Fracci e il Piccolo.
Adesso è rimasta solo la festa dei "Oh Bej Oh Bej" che il fascio Prosperini ha pensato bene di colorare politicamente, perchè anche l'ultimo baluardo di milanesità sia destrizzata e volgarizzata.
La Moratti che rende omaggio ai fasci repubblichini morti mentre combattevano per la vittoria di Hitler,
invece di preoccuparsi del fatto che Milano risulta una delle metropoli più inquinate d'Europa.
E' l'era degli incapaci.
E Milano paga. Ammesso che esista ancora una Milano.
Vista la classe politica di cui si dota.
fg
Non conosco nello specifico l'evoluzione politica e sociale di Milano negli ultimi anni ma dubito che ilfenomeno sia da imputare al governo di destra in toto..
credo che le mafie investano riciclando soldi sporchi in attività lecite utilizzandole come avanguardie per impiantarsi sul territorio, per poi affiancare e rifinanziare attività illecite come racket della prostituzione ,spaccio e altro. In che modo il governo di destra avrebbe favorito questo secondo te? non è una domanda provocatoria, vorrei saperlo proprio nel concreto..
Non conosco nello specifico l'evoluzione politica e sociale di Milano negli ultimi anni ma dubito che ilfenomeno sia da imputare al governo di destra in toto..
credo che le mafie investano riciclando soldi sporchi in attività lecite utilizzandole come avanguardie per impiantarsi sul territorio, per poi affiancare e rifinanziare attività illecite come racket della prostituzione ,spaccio e altro. In che modo il governo di destra avrebbe favorito questo secondo te? non è una domanda provocatoria, vorrei saperlo proprio nel concreto..
mi unisco alla richiesta.
...
FabioGreggio
12-11-2007, 21:48
Non conosco nello specifico l'evoluzione politica e sociale di Milano negli ultimi anni ma dubito che ilfenomeno sia da imputare al governo di destra in toto..
credo che le mafie investano riciclando soldi sporchi in attività lecite utilizzandole come avanguardie per impiantarsi sul territorio, per poi affiancare e rifinanziare attività illecite come racket della prostituzione ,spaccio e altro. In che modo il governo di destra avrebbe favorito questo secondo te? non è una domanda provocatoria, vorrei saperlo proprio nel concreto..
Un'amministrazione che si presenta come paladina della sicurezza e che sotto la cui guida la città diventa ostaggio della mafia, come la vogliamo chiamare?
Sfigata?
Disattenta?
Ma certo che non è la Morattona a portare la mafia in città.
La mafia entra laddove ci sono falle, buchi, ammiccamenti, terreni fertili, incapacità.
Un'amministrazione non porta la mafia.
E' la mafia che porta ad un'amministrazione.
fg
LotharInt
12-11-2007, 22:07
Un'amministrazione che si presenta come paladina della sicurezza e che sotto la cui guida la città diventa ostaggio della mafia, come la vogliamo chiamare?
Sfigata?
Disattenta?
Ma certo che non è la Morattona a portare la mafia in città.
La mafia entra laddove ci sono falle, buchi, ammiccamenti, terreni fertili, incapacità.
Un'amministrazione non porta la mafia.
E' la mafia che porta ad un'amministrazione.
fg
beh almeno fino a prova contraria quella classe dirigente è stata eletta democraticamente,e dalla gente del posto non dalle cosche mafiose, ancor piu' se parli di amministrazioni locali e comunali , il sindaco ve lo siete scelti voi, e la maggior parte dei voti è venuta dal popolo , non certo dai politici ammanicati con la mafia..non che mi piaccia la Moratti beninteso, ma da qui a insinuare che abbiano favorito l'infiltrazione mafiosa ce ne passa, mi sembra esagerato..l'associazione è un po' debole..poi magari a te da' particolarmente fastidio ma che ci vuoi fare..
Marcello Dell'Utri...chi era costui? :D
http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1679434
11 novembre 2007,
Cosa nostra affari loro
Gli incontri con i boss. I patti segreti. Le minacce. I pagamenti. Gli appoggi elettorali. Gli atti del processo disegnano le relazioni pericolose di Marcello Dell'Utri
di Peter Gomez e Marco Travaglio
L'Espresso, 26 dicembre 2004
Quando in tv gli hanno chiesto: «Dottor Dell'Utri, esiste la mafia?», lui ha detto: «Le risponderò con una frase di Luciano Liggio: se esiste l'antimafia esisterà anche la mafia». Era il 1999, alla conclusione del processo di Palermo e alla sua condanna a nove anni di reclusione per concorso esterno, mancavano ancora più di 200 udienze. Ma quella trasmissione, condotta da Michele Santoro, sarebbe stata l'unica interamente dedicata allo strano caso di un uomo a suo agio sia tra i libri antichi che tra capibastone e mammasantissima di ogni ordine e grado. Eppure davanti al tribunale che ha condannato l'ideatore di Forza Italia per essere stato il referente prima finanziario e poi politico di Cosa Nostra per anni, al contrario di quello che sostengono le difese, non si è discusso di pentiti, ma di fatti. Che emergono da intercettazioni, pedinamenti, filmati, documenti e testimonianze. Di rapporti con i boss ammessi persino dall'imputato. Ecco i principali.
5 marzo 1974
Marcello Dell'Utri si dimette dalla Sicilcassa per andare a lavorare a Milano da Silvio Berlusconi. Per lui si tratta di un ritorno. Negli anni '60 aveva già allenato una squadra di calcio sponsorizzata dal futuro Cavaliere. Adesso invece è il segretario particolare di Silvio. Cura la ristutturazione della villa di Arcore e fa assumere come fattore Vittorio Mangano. Come racconterà lui stesso, Mangano, che già conosceva, gli è stato consigliato da «l'amico di una vita» Gaetano Cinà: il proprietario di una lavanderia palermitana, imparentato attraverso la moglie con i boss Stefano Bontade e Mimmo Teresi. Secondo i pentiti, le intercettazioni ambientali e il tribunale che lo ha condannato a sette anni, Cinà fa parte della famiglia mafiosa di Malaspina. Mangano quando arriva a Milano è già stato tre volte in carcere. Nel 1967 era stato pure diffidato come «persona pericolosa», poi era finito sotto inchiesta per reati che vanno dalla ricettazione alla tentata estorsione e nel 1972 era stato fermato in auto con un mafioso trafficante di droga. Ad Arcore, Mangano porta a scuola i figli di Berlusconi e cura la sicurezza della villa, liberando ogni sera sei grossi mastini napoletani. Siamo negli anni dei sequestri di persona. I pentiti sostengono che la funzione di Mangano, mafioso della famiglia di Porta Nuova, era quella di garantire Berlusconi dai rapimenti. Lo stesso Berlusconi ammette di aver trasferito la famiglia in Spagna per qualche mese, in seguito a una serie di minacce e un attentato avvenuto nella villa milanese di via Rovani nel maggio del '75. Il boss Francesco Di Carlo, un padrino di casa nel bel mondo palermitano, dice di aver partecipato a un incontro tra Bontade, Teresi, Cinà, Dell'Utri e Berlusconi al termine del quale si parlò del ruolo di Mangano. Stando a un rapporto della Digos del 1984, Mangano restò ad Arcore due anni, durante i quali fu arrestato altre due volte per scontare condanne per truffa, porto di coltello e ricettazione. Da un foglio di dimissioni dal carcere risulta che Mangano, ancora il 6 dicembre 1975, eleggeva domicilio sempre ad Arcore, in via Villa San Martino 42. Ma nonostante gli arresti, nessuno lo licenziava. In un rapporto dei Carabinieri di Arcore del 30 dicembre 1974 si legge: «Dell'Utri (...) ha chiamato Mangano pur essendo perfettamente a conoscenza (...) del suo poco corretto passato». Mangano, interrogato in aula prima della morte, avvenuta nel 2000, dirà che spesso lui e la moglie cenavano con i Berlusconi. In quei mesi, secondo i pentiti, Berlusconi comincia a versare denaro a Cosa Nostra. Un ex socio di Dell'Utri, Filippo Alberto Rapisarda, sostiene che l'intervento di Marcello servì per ridurre le pretese della mafia. Dell'Utri ammetterà di averglielo detto, ma solo per vanteria. Non saprà spiegare però perché le minacce cessarono.
1976
Mangano lascia Arcore, ma continua a gravitare su Milano. Vive all'hotel Duca di York dal quale gestirà il traffico di droga per conto della mafia. Per questo verrà arrestato nel 1980 e poi
condannato.
24 ottobre 1976
Il boss Antonino Calderone festeggia il compleanno al ristorante le Colline pistoiesi di Milano. Al suo tavolo ci sono Mangano, i boss Nino e Gaetano Grado e Dell'Utri. Lo ammetterà pure Dell'Utri, anche se dirà che Mangano non gli presentò i commensali.
1977, estate-autunno
Dell'Utri pensa di prendere un anno sabbatico per studiare teologia. Berlusconi infatti non lo vuole promuovere: «Era perplesso sulle mie capacità manageriali». Così si dimette e va a lavorare da Rapisarda, un imprenditore buon conoscente dei vertici di Cosa Nostra dell'epoca e proprietario dell'Inim, in quegli anni considerato il secondo gruppo immobiliare Italiano. Già nel 1987 Rapisarda sosterrà di averlo assunto perché era sponsorizzato da Cinà «uno a cui non si poteva dire di no». Nello stesso interrogatorio Rapisarda accuserà Dell'Utri di aver poi riciclato soldi di Bontade e Teresi nella Fininvest. Nonostante le pesanti affermazioni non verrà denunciato per calunnia e invece, a partire da 1988, tornerà amico di Dell'Utri. Creerà con lui quattro società immobiliari e gli presterà 2 miliardi di lire. Dell'Utri nega la sponsorizzazione di Cinà, ma ammette di aver incontrato nel '77 Rapisarda assieme a Tanino. Un giornalista amico di Cinà testimonia però che la raccomandazione ci fu.
1978-79
Dell'Utri lavora all'Inim. Ma il gruppo va in bancarotta. Rapisarda fugge latitante in Venezuela, dove è ospite dei narcos mafiosi Caruana-Cuntrera. Poi vola a Parigi utilizzando un documento intestato ad Alberto Dell'Utri, il gemello di Marcello. Nel 1997-98 da intercettazioni telefoniche disposte contro ex dipendenti di Rapisarda emergerà come all'improvviso molti di loro, in prossimità della convocazione in Procura come testimoni, abbiano ottenuto abitazioni nella berlusconiana Milano 3 (in un caso) o contratti o promesse di contratti da Pagine Utili. Per i pm è un episodio di inquinamento probatorio.
14 febbraio 1980
In un'indagine di droga viene intercettata una conversazione tra Mangano e Dell'Utri. Mangano dice di avere «un affare» da proporre. Dell'Utri: «Questi sono bei discorsi». Poi Mangano parla di un secondo affare «per il suo cavallo». Ma Dell'Utri spiega di non avere soldi e al suggerimento di chiederli «al suo principale, Silvio», risponde: «Iddu non sura» (lui non sgancia). Infine si accordano per vedersi «al solito, in via Moneta».
19 aprile1980
Si sposa a Londra Jimmy Fauci, un pregiudicato che gestisce il narcotraffico dei Caruana. Alle nozze partecipano Di Carlo e Teresi, Cinà e Dell'Utri. È lui stesso a confermarlo sostenendo però di esserci stato portato per caso da Cinà.
1983
Secondo i pentiti, l'onorata società torna a perseguitare il Cavaliere con richieste di denaro sempre più pesanti del clan Pullarà. Berlusconi, reduce da una serie di affari immobiliari in Sardegna con il faccendiere legato alla mafia Flavio Carboni, richiama Dell'Utri alla Fininvest e, nonostante il disastro del gruppo Inim, lo promuove numero uno di Publitalia. Per i pm, non ha scelta: Dell'Utri, tramite Cinà, sigla una nuova tregua con Cosa Nostra.
1986
Stando ai pentiti, Toto Riina diventato capo dei capi dopo aver fatto fuori Bontade e i suoi uomini, scopre i rapporti dei Pullarà con Dell'Utri: indispettito per non essere stato informato, li mette da parte e affida a Cinà la gestione esclusiva di quel canale. Il suo obiettivo dicharato è agganciare Bettino Craxi e dare una lezione alla Dc, non più affidabile. Nell'87 in Sicilia si verificherà un travaso di voti.
28 novembre 1986
Scoppia un'altra bomba in via Rovani. Berlusconi chiama Dell'Utri (intercettato): «È stato Mangano... una cosa > rozzissima, ma fatta con molto rispetto, quasi con affetto...». Poi dice che gli dispiacerebbe «se i carabinieri, da questa roba qui, fanno una limitazione della libertà personale a lui (Mangano)». Due giorni dopo Dell'Utri riceve la visita di Cinà e, con Tanino al fianco, chiama Silvio per rassicurarlo: «Tanino mi ha detto che (Mangano) assolutamente è proprio da escludere. Poi ti parlerò di persona». Per i pentiti l'attentato faceva parte della strategia di riavvicinamento di Riina. Altre intercettazioni rivelano che Cinà da quel giorno è spesso a Milano e che per il Natale regala una cassata di 12 chili a Berlusconi. I buoni rapporti Fininvest-mafia sono poi confermati, per i pm, da un'agenda, sequestrata alla famiglia mafiosa di San Lorenzo, in cui i boss tenevano i conti. Accanto alla voce Canale 5 compare una cifra e la dicitura «regalo». La mafia però non si accontenta. Punta a Craxi, non ai soldi.
17 febbraio 1988
Berlusconi chiama l'immobiliarista Renato Della Valle (intercettato): «Devo mandare via i miei figli perché mi hanno fatto delle estorsioni in maniera brutta. Una cosa che mi è capitata altre volte, dieci anni fa (...) siccome mi han detto che, se entro una certa data, sei giorni, non faccio una roba, mi consegnano la testa di mio figlio ed espongono il corpo in piazza del Duomo, allora ho deciso: li mando in America». Che cosa doveva fare Berlusconi? Perché non denunciò l'accaduto? Impossibile saperlo: il premier in tribunale si avvarrà della facoltà di non
rispondere.
1990, gennaio-febbraio
Il gruppo torna nel mirino. A Catania avvengono una serie di attentati contro la Standa (Fininvest) e Rinascente (Fiat). La Fiat ammetterà di aver pagato per farli cessare. La Fininvest invece nega e non si costituirà parte civile al processo. Per i pm, il vero obiettivo è sempre avvicinare Craxi. Vari pentiti e un teste dicono che Dell'Utri incontrò i boss Salvatore Tuccio e Nitto Santapaola per accordarsi. E a partire da quel periodo Dell'Utri risulta volare spessissimo a Catania.
1991
Mangano esce di prigione. Vuole riprendere in esclusiva il legame con Dell'Utri. Ma Riina invia il boss Totò Cancemi a dirgli di farsi da parte. Dice Cancemi: «Dell'Utri inviava 200 milioni all'anno a Cinà, che tramite (i boss) Di Napoli e Ganci li dava a Riina, che li smistava alle famiglie».
1992, gennaio-febbraio
Vincenzo Garraffa, senatore Pri e presidente della Pallacanestro Trapani, riceve la visita del capomafia Vincenzo Virga. «Mi manda Marcello», spiega Virga venuto a reclamare 700 milioni per conto di Dell'Utri. Nel maggio 2004 il fatto è stato accertato dal Tribunale di Milano. Dell'Utri e Virga sono stati condannati a due anni per tentata estorsione.
1992, maggio-giugno
L'ex dc Ezio Cartotto (sentito come teste) è ingaggiato in segreto da Dell'Utri per studiare un'iniziativa politica in previsione del crollo dei partiti amici a causa di Tangentopoli.
15 gennaio 1993
Arresto di Riina. La mafia, coi vecchi referenti politici alle corde (compreso l'agognato Craxi), pensa di fondare il partito Sicilia Libera, con i cui esponenti (risulta da agende e tabulati telefonici) Dell'Utri è in contatto.
1993, estate
Bernardo Provenzano, secondo il boss Nino Giuffrè, abbondona l'idea di Sicilia Libera e stringe un patto elettorale con Dell'Utri: fine delle stragi in cambio dell'alleggerimento delle indagini, del 41 bis, e di una nuova legge sui pentiti.
12 luglio 1993
Berlusconi, racconta l'ex condirettore de "il Giornale" Federico Orlando, faxa un decalogo con la "linea" da seguire. Uno dei punti forti è l'attacco ai pentiti e al reato di associazione mafiosa.
1993, novembre
Mentre Berlusconi crea Forza Italia, Dell'Utri vede Mangano a Milano (risulta dalle agende del senatore). Con l'arresto di Riina l'ostracismo nei suoi confronti è caduto. Mangano anzi è stato promosso capofamiglia di Porta Nuova. Verrà presto riarrestato e condannato all'ergastolo per omicidio e mafia.
31 dicembre 1998
Dell'Utri viene filmato dalla Dia mentre incontra un collaboratore di giustizia messinese, Pino Chiofalo, organizzatore di un complotto per screditare i pentiti che accusano il senatore e i boss. Nel film lo si vede mentre gli consegna dei regali. Chiofalo, arrestato, confessa: «Dell'Utri promise di farmi ricco».
1999
Dell'Utri si candida alle europee. Una microspia capta la voce di uno stretto collaboratore di Provenzano, Carmelo Amato, mentre raccomanda più volte ai picciotti di votarlo. Per esempio il 22 maggio: «Ora a questo si deve portare in Europa: Dell'Utri. Sì, qua già si stanno preparando i cristiani (i mafiosi, ndr)». Anche Cinà, chiamato "zio Tano", viene intercettato. E addirittura ammette di essere un uomo d'onore: «Carmelo, vedi che io sono combinato (mafioso ndr) come te», dice.
13 maggio 2001
Dell'Utri viene rieletto. Nelle intercettazioni in casa del boss Giuseppe Guttadauro si sente il capomafia dire: «Con Dell'Utri bisogna parlare», anche se «alle elezioni del '99 ha preso degli impegni, e poi non s'è fatto più vedere». Poi Guttadauro aggiunge che Dell'Utri si era accordato di persona con Gioacchino Capizzi, l'anziano capomandamento della Guadagna, lo stesso clan di cui facevano un tempo parte Bontade, Teresi e i fratelli Pullarà. Per Dell'Utri è il passato che ritorna. Anzi che non se ne è mai andato.
greasedman
12-11-2007, 23:34
Bello sto fatto.
Venti anni di destra e la mafia sbarca a Milano.
Ad onor del vero l'ndrangheta è ben radicata anche da più di 20 anni.
Arriva persino in germania, figuriamoci in quel zozzume di milano.
La criminalità organizzata malgrado tutto stà perdendo terreno un pò ovunque. Ci sono dei segnali importanti secondo me.
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