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View Full Version : Mercati/ Il dollaro debole porta l'Italia alla bancarotta


Chicco#32
08-11-2007, 13:39
Mercati/ Il dollaro debole porta l'Italia alla bancarotta

Giovedí 08.11.2007 10:05

Di Loris Palmerini


Sembra che finalmente i media abbiano deciso di avvicinarsi alla realtà sul petrolio. Non sarebbe un problema se il petrolio costasse anche 100 dollari al barile se nel frattempo il dollaro continua a costare sempre meno euro. Cosa che succede.
Ecco perché non esiste un caro petrolio, e semmai si tratta di un dollaro debole. Il petrolio a 93 dollari il barile costa circa 61 Euro.

Quando il petrolio era a 35 dollari, in realtà lo pagavamo circa 44 Euro. Considerando poi che esistono anche il gas, e le fonti alternative, il problema non è così grave, anzi ci spinge a investire in fonti alternative e nella ricerca preparando l’avvento di un futuro più pulito e con meno guerre.

Ma allora perché i politici italiani si arrabbiano per il super euro (che non esiste)? Semplice: un dollaro debole (o un Euro forte a suo confronto) ci porterà alla bancarotta. Ma solo l’Italia.

Il problema nasce dal fatto che per decine di anni si sono affrontati i problemi del “sistema italia” con la svalutazione. Negli anni in cui Ciampi era governatore della Banca d’Italia, appena si avvicinava una crisi economica si procedeva a svalutazione della lira. In questa maniera i prodotti italiani erano meno costosi sul mercato estero, e dunque si riusciva a far andare avanti la barca così com’era, vale a dire con privilegi per la casta, industriali assistiti, corruzione, parassitismo statale, ecc ecc.

Però, con la svalutazione, si rinunciava anche a migliorare il sistema per renderlo più efficiente e competitivo. E il problema dell’impoverimento che deriva dalla svalutazione veniva scaricato sul debitopubblico. E così i problemi che dovevano essere risolti 20 anni fa si sono tutti accumulati, e sono da risolvere oggi!

Il risultato già oggi evidente è che i 40-enni vengono chiamati “ragazzi” e gli si da la colpa se non hanno uno stipendio . I loro padri invece , si sono fatti 2 case lasciando i debiti da pagare. Si può dire che Ciampi abbia nociuto al paese in maniera mostruosa, condannando 2 o 3 generazioni al precariato, alla povertà e alla servitù alla casta.

Inoltre, grazie alla svalutazione, sono sopravissute a sé stesse molte industrie decotte, condannate a morire comunque per la globalizzazione. E si è insistito nel tenere in piedi industrie ormai obsolete anche con la manodopera a basso costo degli immigrati.

Il risultato è che quelle industrie sono oggi aziende fabbrica debiti, e hanno lasciato alla collettività solo il problema di una immigrazione selvaggia che ha distrutto la socialità e perfino la sicurezza degli indigeni. Dunque, ora succede che il dollaro debole fa aumentare le esportazioni americane, ma oltre a quelle americane aumentano le esportazioni di India, Cina ecc che sono valutate in dollari.


In pratica, se continua così, cioè una concorrenza ancora più forte di prima delle merci cinesi e indiane, da qui a qualche anno il sistema produttivo italiano sarà rasato al suolo salvo poche eccellenze. E continuerà così perché gli USA hanno bisogno che il dollaro resti debole per esportare. I cinesi si stanno sbarazzando dei dollari e questo aumenterà ancora la svalutazione del dollaro, rischiando di far scivolare la cosa dalle mani americane.

Ma ai tedeschi e ai francesi, ormai globalizzati finanziariamente, la cosa non interessa.Una moneta forte è normale, lo era anche il marco tedesco.
Tutt’al più i tedeschi diventeranno sempre più capaci di comperare anche quei pochi rimasugli buoni della fallimentare economia del sistema italia.

Perciò, un dollaro debole rispetto ad un euro “forte”, unito al parassitismo e al debito pubblico ci manderà in bancarotta. Senza parlare della casta inamovibile ed incapace che non sa fare nulla come dimostrano le cronache.
Però, se per assurdo dovessero aumentare i tassi di interesse americani, allora il dollaro si rivalutera rispetto all’euro. Purtroppo però questo farebbe aumentare in maniera pazzesca gli interessi da pagare sui debiti dello Stat, il quale già ora non riesce a pareggiare i conti sebbene si sforzi. Dunque, a me pare che siamo tecnicamente falliti, ma nessuno ha il coraggio di dirlo. O quasi.

Jammed_Death
08-11-2007, 14:28
non ci ho capito granchè ma riassumendo è come un ritorno di karma, paghiamo per le cazzate precedenti? allora è vero che è sempre colpa del governo precedente! :Prrr:

Pancho Villa
08-11-2007, 14:33
Mah, da quindici anni a questa parte il rapporto debito/PIL non ha fatto altro che diminuire. Secondo me è disfattismo. :rolleyes:

svarionman
08-11-2007, 14:34
Se le industrie italiane devono far concorrenza ai cinesi o agli indiani siamo messi bene. I prodotti che esportiamo sono in genere di qualità, non dovrebbero temere eccessivamente la moneta forte, nè la competizione con paesi emergenti.
Il problema è che si sta smettendo di investire sull'innovazione e sulla formazione del personale.

sparagnino
08-11-2007, 15:08
Dal mio punto di vista.

L'Italia sta affondando (più a picco di qualche anno fa, sembra incredibile).

Ora se quei 4 barbagianni vendono alitalia ai francesi siamo alla frutta e giusro che io me ne vado.

Le possibilità sono 2

1 - Si vende ai Tedeschi. Che loro un po' di businnes lo sanno fare e lo capiscono. C'è qualche rischio, vero.

2 - Vendono tutta la baracca ai Russi e la cosa è interessante perchè questi qua dell'st hanno un bel po' di gas. Che ci farebbe comodo.

Il fatto poi che l'Italia stia soffocando... Lo si sapev. Tra poco ognuno incomncerà a pensare al fatto suo, a guardarsi anche la schiena.

E' la legge della giungla. Benvenuti nella vita reale!

generals
08-11-2007, 16:41
Mah, da quindici anni a questa parte il rapporto debito/PIL non ha fatto altro che diminuire. Secondo me è disfattismo. :rolleyes:

bhè quello si grazie anche ai bassissimi tassi di inteteresse di questi anni ed a una pressione fiscale che ci spreme come limoni. Ma sul piano degli effetti dell'euro pesante bhè la situazione è pessima poichè la competitività si riduce puntualmente soprattutto se consideriamo che l'italia non è in grado di puntare su fattori quali la ricerca, la innovazione, ecc. anzichè su settori tradizionali (tessile e abbigliamento) sottoposti ad enorme pressione concorrenziale da parte della cina e asia. Persino l'India ha investito in questi settori innovativi, grazie anche ad un ottimo sistema universitario che sforna 200.000 ingegneri all'anno. In Italia con i Baroni i cervelli scappano o sono condannati ad un malpagato ed eterno precariato.
La bassa competitività impedisce anche aumenti retributivi e il potere di acquisto dei lavoratori cala sempre di più (vedi denuncia di Draghi) e questo significa bassa domanda per consumi interni.
Indubbiamente i presupposti per il futuro del sistema Italia non sono molto buoni.....:cry:

loreluca
08-11-2007, 17:01
Se le industrie italiane devono far concorrenza ai cinesi o agli indiani siamo messi bene. I prodotti che esportiamo sono in genere di qualità, non dovrebbero temere eccessivamente la moneta forte, nè la competizione con paesi emergenti.
Il problema è che si sta smettendo di investire sull'innovazione e sulla formazione del personale.
Sai vendere con il dollaro a 0,8 è un conto, con il dollaro a 1,45 è un altro... ;)

Onisem
08-11-2007, 17:16
Dal mio punto di vista.

L'Italia sta affondando (più a picco di qualche anno fa, sembra incredibile).

Ora se quei 4 barbagianni vendono alitalia ai francesi siamo alla frutta e giusro che io me ne vado.

Le possibilità sono 2

1 - Si vende ai Tedeschi. Che loro un po' di businnes lo sanno fare e lo capiscono. C'è qualche rischio, vero.

2 - Vendono tutta la baracca ai Russi e la cosa è interessante perchè questi qua dell'st hanno un bel po' di gas. Che ci farebbe comodo.

Il fatto poi che l'Italia stia soffocando... Lo si sapev. Tra poco ognuno incomncerà a pensare al fatto suo, a guardarsi anche la schiena.

E' la legge della giungla. Benvenuti nella vita reale!

Ma di che stai parlando? Alitalia, russi, francesi, tedeschi, gas... :eh:

svarionman
08-11-2007, 17:19
Sai vendere con il dollaro a 0,8 è un conto, con il dollaro a 1,45 è un altro... ;)

A livello nazionale l’export, da dicembre a giugno 2007, è cresciuto dell’11,6 % rispetto al corrispondente periodo dell’anno prima.......
E poi non si capisce perchè paesi come Spagna e Germania aumentano le esportazioni e noi dovremmo già metterci a piangere.

Nevermind
08-11-2007, 17:19
Beh alla fine noi italiani dobbiamo sostenere 2 stati quello vaticano e quello italiano, una casta politica costosa come nessun'altra e le varie mafie.

Tutto sommato è anche tanto che non siamo ancora falliti.

loreluca
08-11-2007, 17:46
A livello nazionale l’export, da dicembre a giugno 2007, è cresciuto dell’11,6 % rispetto al corrispondente periodo dell’anno prima.......
E poi non si capisce perchè paesi come Spagna e Germania aumentano le esportazioni e noi dovremmo già metterci a piangere.Bhe ma un conto sono le esportazioni dove si paga in dollari, un conto sono quelle dove si paga con altra valuta...

iuccio
08-11-2007, 20:01
Dal sito del WTO:

Export to European Union (25) 58.8%
Import from European Union (25) 57.0%

La maggior parte del nostro import-export si fa in euro, non in dollari...

Con una moneta così forte dovremmo fare sfracelli e invece guarda che male che andiamo... se chiudiamo baracca è perchè non siamo in grado di sfruttare la situazione favorevolissima!

zerothehero
08-11-2007, 21:16
L'articolo mi pare sconclusionato. :confused:

Il dollaro debole se è vero che danneggia le esportazioni (ma cmq non in misura così micidiale..l'Italia cmq continua ad esportare) ci riduce la bolletta petrolifera, quindi ha effetti positivi indiretti sull'inflazione.

La precarietà non c'entra una fava con il tasso di cambio delle monete...semplicemente è cambiato il mercato del lavoro, si è allargato (con la liberalizzazione dei commerci, la riduzione dei dazi è più difficile essere rigidi, visto che aumenta la competizione internazionale)..

Non viene invece evidenziato il fatto che dal 92 fino al 2007 le politiche economiche restrittive (sulla spesa publica) hanno effettivamente messo in sofferenza il paese, ma queste politiche sono state necessarie per ridurre l'enorme debito pubblico.

La cina (che sfrutta l'enorme risparmio per trainare la crescita, al contrario degli Usa che sfruttano continui aumenti della produttività per crescere) in effetti tiene "sotto" il tasso di cambio della sua moneta ma anche questo non può andare avanti all'infinito, perchè la Cina deve importare materie prime..

Sawato Onizuka
08-11-2007, 21:45
La maggior parte del nostro import-export si fa in euro, non in dollari...

(via mare) cosa credi che usino la maggior parte delle compagnie di navigazione per i noli & co. ? :asd:

iuccio
08-11-2007, 23:23
La cina (che sfrutta l'enorme risparmio per trainare la crescita, al contrario degli Usa che sfruttano continui aumenti della produttività per crescere) in effetti tiene "sotto" il tasso di cambio della sua moneta ma anche questo non può andare avanti all'infinito, perchè la Cina deve importare materie prime..

Sì ma in Cina entrano talmente tanti capitali (guardati la bilancia dei pagamenti, fa impressione) che possono persino permettersi di pagare di più per le materie prime. E poi la maggior parte dell'export cinese è merce a basso valore aggiunto, che difficilmente resterebbe concorrenziale se la moneta dovesse apprezzarsi.

Comunque alla fine concordo: quando l'economia sarà un pò più matura, anche i cinesi rivaluteranno la loro moneta. Un pò come il Giappone negli anni 70 mi pare.

(via mare) cosa credi che usino la maggior parte delle compagnie di navigazione per i noli & co. ? :asd:

Useranno dollari, ma ciò non cambia la sostanza: la maggior parte del nostro import-export si fa in euro. Ho postato fonte e percentuali.

zerothehero
08-11-2007, 23:32
Sì ma in Cina entrano talmente tanti capitali (guardati la bilancia dei pagamenti, fa impressione) che possono persino permettersi di pagare di più per le materie prime. E poi la maggior parte dell'export cinese è merce a basso valore aggiunto, che difficilmente resterebbe concorrenziale se la moneta dovesse apprezzarsi.


Assolutamente, è speculare (in senso negativo, però :D ) a quella americano ...il problema è: l'offerta di petrolio riuscirà a sostenere la crescente domanda cinese ed indiana?

Con una crescita del genere la Cina rischia anche una pesante inflazione...già è al 6.2%.



Comunque alla fine concordo: quando l'economia sarà un pò più matura, anche i cinesi rivaluteranno la loro moneta. Un pò come il Giappone negli anni 70 mi pare.


Secondo me dovrebbero rivalutare già adesso di un 25%. :D



Useranno dollari, ma ciò non cambia la sostanza: la maggior parte del nostro import-export si fa in euro. Ho postato fonte e percentuali.

Sono d'accordo (non ho visto le tue percentuali ma se non sbaglio oltre il 75% delle esportazioni va verso i 27 paesi eu), infatti l'impatto dell'euro forte non è stato così devastante come si pensava...anzi ci ha aiutato per quanto riguarda le materie prime e il petrolio (che oramai ha un costo al barile in termini reali uguale al 1973)

Pancho Villa
08-11-2007, 23:40
Sì ma in Cina entrano talmente tanti capitali (guardati la bilancia dei pagamenti, fa impressione) che possono persino permettersi di pagare di più per le materie prime. E poi la maggior parte dell'export cinese è merce a basso valore aggiunto, che difficilmente resterebbe concorrenziale se la moneta dovesse apprezzarsi.

Comunque alla fine concordo: quando l'economia sarà un pò più matura, anche i cinesi rivaluteranno la loro moneta. Un pò come il Giappone negli anni 70 mi pare.



Useranno dollari, ma ciò non cambia la sostanza: la maggior parte del nostro import-export si fa in euro. Ho postato fonte e percentuali.Occhio per la maggior parte dell'export cinese sono i prodotti delle aziende occidentali che hanno delocalizzato lì la produzione. http://www.gamesforum.it/board/images/smilies/sisi.gif