View Full Version : 7/11/07 Berlusconi: "L'editto bulgaro? Balle! Strumentalizzazioni della sx!"
radiovoice
07-11-2007, 15:30
Berlusconi: non ci fu alcun editto. Strumentalizzazione della sinistra!
Oggi:
http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=14164
Quel famoso 2002
http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=14163
stbarlet
07-11-2007, 15:33
Senza fine
Tu trascini la nostra vita
Senza un attimo di respiro
Per sognare
Per potere ricordare
Ciò che abbiamo già vissuto
Senza fine, tu sei un attimo senza fine
Non hai ieri
Non hai domani
Tutto è ormai nelle tue mani
Mani grandi
Mani senza fine
Non m'importa della luna
Non m'importa delle stelle
Tu per me sei luna e stelle
Tu per me sei sole e cielo
Tu per me sei tutto quanto
Tutto quanto io voglio avere
Senza fine...
radiovoice
07-11-2007, 15:36
Senza fine
Tu trascini la nostra vita
Senza un attimo di respiro
Per sognare
Per potere ricordare
Ciò che abbiamo già vissuto
Senza fine, tu sei un attimo senza fine
Non hai ieri
Non hai domani
Tutto è ormai nelle tue mani
Mani grandi
Mani senza fine
Non m'importa della luna
Non m'importa delle stelle
Tu per me sei luna e stelle
Tu per me sei sole e cielo
Tu per me sei tutto quanto
Tutto quanto io voglio avere
Senza fine...
:doh: :D
Encounter
07-11-2007, 15:49
Lasciamolo lavorare
Dobermann75
07-11-2007, 16:04
Dal titolo si evince chiaramente l'intenzione di scatenare i soliti flame....:rolleyes:
Mi pare che l'ex presidente del consiglio abbia mantenuto un tono un po più pacato ...
RHO, Milano (Reuters) - All'indomani della morte di Enzo Biagi, l'ex premier di centrodestra Silvio Berlusconi ha negato oggi di aver mai promulgato il cosiddetto "editto bulgaro" che allontanò dalla Rai il giornalista scomparso, oltre al conduttore Michele Santoro e al comico Daniele Luttazzi.
"Oggi sulla prima pagina dell'Unità mi si rende giustizia perché quello che io ebbi a dire era che non si doveva fare un uso della televisione di un certo tipo", ha detto Berlusconi, a margine di una visita al salone della Moto di Rho. "Ma non c'è mai stato un 'editto bulgaro' né ho detto che questi signori non dovevano fare tv".
Il quotidiano di sinistra riporta oggi in prima pagina una frase pronunciata il 18 aprile 2002 dall'ex premier durante una visita a Sofia: "La Rai tornerà ad essere una tv pubblica, cioè di tutti, non partitica (...) come è stata durante l'occupazione militare della sinistra. L'uso fatto da Biagi, da quel... come si chiama? Ah Santoro e da Luttazzi è stato veramente criminoso e fatto con i soldi di tutti. Preciso dovere di questa dirigenza sia quello di non permettere più che questo avvenga".
Nei mesi successivi, Biagi, Santoro e Luttazzi furono allontanati dal video, in base alle decisioni dei vertici Rai, che smentirono però di aver subito pressioni politiche.
"Tutto è stato sconvolto. La verità è questa, che io criticai, e la critica è ancora valida, come veniva usata la televisione, soprattutto quella pubblica pagata con i soldi di tutti e dissi: i dirigenti nuovi che verranno dovranno evitare che ciò si ripeta", ha detto ancora Berlusconi, che non farà visita alla camera ardente di Biagi, spentosi ieri a 87 anni in una clinica di Milano.
"Non c'era nessuna intenzione di fare uscire dalla tv né di porre veti alla permanenza in tv di chicchessia. Quindi ancora una volta è stato tutto deformato dalla sinistra".
Fonte: Reuters - Mer 7 Nov - 13.41
Certo che strumentalizzare e fare polemica anche sulla morte di una persona amata o odiata che sia , denota la solita bassezza.
Dal titolo si evince chiaramente l'intenzione di scatenare i soliti flame....:rolleyes:
Mi pare che l'ex presidente del consiglio abbia mantenuto un tono un po più pacato ...
RHO, Milano (Reuters) - All'indomani della morte di Enzo Biagi, l'ex premier di centrodestra Silvio Berlusconi ha negato oggi di aver mai promulgato il cosiddetto "editto bulgaro" che allontanò dalla Rai il giornalista scomparso, oltre al conduttore Michele Santoro e al comico Daniele Luttazzi.
"Oggi sulla prima pagina dell'Unità mi si rende giustizia perché quello che io ebbi a dire era che non si doveva fare un uso della televisione di un certo tipo", ha detto Berlusconi, a margine di una visita al salone della Moto di Rho. "Ma non c'è mai stato un 'editto bulgaro' né ho detto che questi signori non dovevano fare tv".
Il quotidiano di sinistra riporta oggi in prima pagina una frase pronunciata il 18 aprile 2002 dall'ex premier durante una visita a Sofia: "La Rai tornerà ad essere una tv pubblica, cioè di tutti, non partitica (...) come è stata durante l'occupazione militare della sinistra. L'uso fatto da Biagi, da quel... come si chiama? Ah Santoro e da Luttazzi è stato veramente criminoso e fatto con i soldi di tutti. Preciso dovere di questa dirigenza sia quello di non permettere più che questo avvenga".
Nei mesi successivi, Biagi, Santoro e Luttazzi furono allontanati dal video, in base alle decisioni dei vertici Rai, che smentirono però di aver subito pressioni politiche.
"Tutto è stato sconvolto. La verità è questa, che io criticai, e la critica è ancora valida, come veniva usata la televisione, soprattutto quella pubblica pagata con i soldi di tutti e dissi: i dirigenti nuovi che verranno dovranno evitare che ciò si ripeta", ha detto ancora Berlusconi, che non farà visita alla camera ardente di Biagi, spentosi ieri a 87 anni in una clinica di Milano.
"Non c'era nessuna intenzione di fare uscire dalla tv né di porre veti alla permanenza in tv di chicchessia. Quindi ancora una volta è stato tutto deformato dalla sinistra".
Fonte: Reuters - Mer 7 Nov - 13.41
Certo che strumentalizzare e fare polemica anche sulla morte di una persona amata o odiata che sia , denota la solita bassezza.
*
Infatti...una vera bassezza...come negare i fatti o reinterpretarli ;)
stbarlet
07-11-2007, 16:11
Dal titolo si evince chiaramente l'intenzione di scatenare i soliti flame....:rolleyes:
Mi pare che l'ex presidente del consiglio abbia mantenuto un tono un po più pacato ...
RHO, Milano (Reuters) - All'indomani della morte di Enzo Biagi, l'ex premier di centrodestra Silvio Berlusconi ha negato oggi di aver mai promulgato il cosiddetto "editto bulgaro" che allontanò dalla Rai il giornalista scomparso, oltre al conduttore Michele Santoro e al comico Daniele Luttazzi.
"Oggi sulla prima pagina dell'Unità mi si rende giustizia perché quello che io ebbi a dire era che non si doveva fare un uso della televisione di un certo tipo", ha detto Berlusconi, a margine di una visita al salone della Moto di Rho. "Ma non c'è mai stato un 'editto bulgaro' né ho detto che questi signori non dovevano fare tv".
Il quotidiano di sinistra riporta oggi in prima pagina una frase pronunciata il 18 aprile 2002 dall'ex premier durante una visita a Sofia: "La Rai tornerà ad essere una tv pubblica, cioè di tutti, non partitica (...) come è stata durante l'occupazione militare della sinistra. L'uso fatto da Biagi, da quel... come si chiama? Ah Santoro e da Luttazzi è stato veramente criminoso e fatto con i soldi di tutti. Preciso dovere di questa dirigenza sia quello di non permettere più che questo avvenga".
Nei mesi successivi, Biagi, Santoro e Luttazzi furono allontanati dal video, in base alle decisioni dei vertici Rai, che smentirono però di aver subito pressioni politiche.
"Tutto è stato sconvolto. La verità è questa, che io criticai, e la critica è ancora valida, come veniva usata la televisione, soprattutto quella pubblica pagata con i soldi di tutti e dissi: i dirigenti nuovi che verranno dovranno evitare che ciò si ripeta", ha detto ancora Berlusconi, che non farà visita alla camera ardente di Biagi, spentosi ieri a 87 anni in una clinica di Milano.
"Non c'era nessuna intenzione di fare uscire dalla tv né di porre veti alla permanenza in tv di chicchessia. Quindi ancora una volta è stato tutto deformato dalla sinistra".
Fonte: Reuters - Mer 7 Nov - 13.41
Certo che strumentalizzare e fare polemica anche sulla morte di una persona amata o odiata che sia , denota la solita bassezza.
Ovviamente loro non hanno subito pressioni :doh:
Il CDA li ha allontanati.
Fradetti
07-11-2007, 16:14
Oggi sulla prima pagina dell'Unità mi si rende giustizia
Neanche Silvio legge più il giornale in quanto troppo di parte :O
Beh .... mi pare abbastanza chiaro .....
Preciso dovere di questa dirigenza sia quello di non permettere più che questo avvenga
Null'altro da dire ... la frase è in italiano ed è abbastanza semplice ..... :read:
Se poi non c'è stato alcun editto bulgaro perchè non ha chiarito 5 anni fà ????
Scandaloso come al solito, lascio parlare Travaglio
L’estremo oltraggio (http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1675272)
(Marco Travaglio)
Foto di MissPasta da flickr.comSilvio Berlusconi, tra una serata al Bagaglino e una spallata fallita al governo, ha trovato il tempo e soprattutto la faccia tosta di ricordare Enzo Biagi. Con queste testuali parole: «Al di là delle vicende che ci hanno qualche volta diviso, rendo omaggio ad uno dei protagonisti del giornalismo italiano cui sono stato per lungo tempo legato da un rapporto di cordialità che nasceva dalla stima».
Le vicende che li hanno qualche volta divisi si chiamano diktat bulgaro del 18 aprile 2002, quando l’allora presidente del Consiglio ordinò la cacciata dalla Rai di Biagi, Santoro e Luttazzi per “uso criminoso della televisione”, trovando subito uno stuolo di servi furbi, da Agostino Saccà a Fabrizio Del Noce, pronti a obbedirgli.
Morire a 87 anni può capitare. Rovinare gli ultimi anni di vita a un grande giornalista è un crimine. Mentre salutiamo il grande Enzo, ci auguriamo che, diversamente da Montanelli, abbia trovato il tempo di stilare l’elenco delle facce che non voleva vedere al suo funerale. Mi dicono che ieri il Tg1 ha spiegato agli italiani che Biagi, in seguito “ad alcune divergenze” con la Rai, aveva “deciso” di abbandonarla. Spero che non sia vero, ma temo che lo sia. E’ la vulgata post mortem, che deve mettere d’accordo tutti, a proposito di uno dei più violenti casi di censura mai visti in una democrazia occidentale. Per ristabilire la verità dei fatti, pubblico qui di seguito i capitoli dei due libri che ho scritto con Peter Gomez a proposito di quella vergogna. A futura memoria:
Enzo Biagi, censura criminosa (http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1675272)
da Regime di Peter Gomez e Marco Travaglio (Bur, 2004)
Certo che strumentalizzare e fare polemica anche sulla morte di una persona amata o odiata che sia , denota la solita bassezza.
bassezza? fino ad ora l'unica pervenuta in questa vicenda e quella sia fisica che morale di Silvio Berlusconi.
il CdA non ha subito pressioni politiche? ma che è, una presa in giro? :mbe:
avrebbe meglio a evitare questa sua ennesima esternazione :muro:
bassezza? fino ad ora l'unica pervenuta in questa vicenda e quella sia fisica che morale di Silvio Berlusconi.
Porca miseria perché non è venuta a me...la proxima volta non nn me la lascio sfuggire joesun :doh:
Dobermann75
07-11-2007, 16:39
bassezza? fino ad ora l'unica pervenuta in questa vicenda e quella sia fisica che morale di Silvio Berlusconi.
il CdA non ha subito pressioni politiche? ma che è, una presa in giro? :mbe:
avrebbe meglio a evitare questa sua ennesima esternazione :muro:
Penso che sia chiaro per tutti che di pressioni ce ne siano state, come del resto prima c'è ne erano da un'altra parte....
il primo punto a cui mi riferivo è nella forma di fare polemica "vedi il titolone" quì modificando le parole della dichiarazione del Silvio di oggi,che sono coerenti con quanto disse nel 2002 (e mi riferisco sempre alla forma, la sostanza è ben chiara a tutti)
e il secondo punto è quello di strumentalizzare a tutti i costi la morte di un persona (amata/odiata dal pubblico) solo per gettare merda su un altra persona... che sia questi Berlusconi o altri... tutta questa indignazione dov'era prima che morisse il Biagi? eh già fa più comodo da morto che da vivo....
A me sembra che la gente non si sia mai calmata...se dici che non c'era rabbia perché non sono volate teste mi trovi perfettamente d'accordo.Ma quell'"allontanamento" di Biagi,Luttazzi e Santoro ha fatto storcere il naso a molto gente...poi penso che persone come bondi,schifani,tremonti & Co nn si siano arrabbiate :D
roverello
07-11-2007, 16:57
Penso che sia chiaro per tutti che di pressioni ce ne siano state, come del resto prima c'è ne erano da un'altra parte....
il primo punto a cui mi riferivo è nella forma di fare polemica "vedi il titolone" quì modificando le parole della dichiarazione del Silvio di oggi,che sono coerenti con quanto disse nel 2002 (e mi riferisco sempre alla forma, la sostanza è ben chiara a tutti)
e il secondo punto è quello di strumentalizzare a tutti i costi la morte di un persona (amata/odiata dal pubblico) solo per gettare merda su un altra persona... che sia questi Berlusconi o altri... tutta questa indignazione dov'era prima che morisse il Biagi? eh già fa più comodo da morto che da vivo....
Oeh, che vivi su Marte?
Ti ricordo che dopo la fine del governo berlusconi sono tornati in RAI sia Santoro sia Biagi, e quanto ha determinato forti polemiche da parte degli sgherri di berlusconi.
Il qaule berlusconi ha dimostrato per l'ennesima volta la sua totale malafede, vocazione alla bugia e bassezza morale oltre che fisica.
Se poi non sa neppure il significato di quello che dice peggio per lui.
E comunque se non voleva l'allontanamento di Biagi dalla Rai tempestivamente messo in onda dai suoi sgherri, sarebbe stato sufficiente dare indicazioni a costoro di recedere.
Ma voleva che fossero allontanati e basta.
PS: berlusconi è volutamente scritto minuscolo, in linea le qualità morali del personaggio.
Penso che sia chiaro per tutti che di pressioni ce ne siano state, come del resto prima c'è ne erano da un'altra parte....
il primo punto a cui mi riferivo è nella forma di fare polemica "vedi il titolone" quì modificando le parole della dichiarazione del Silvio di oggi,che sono coerenti con quanto disse nel 2002 (e mi riferisco sempre alla forma, la sostanza è ben chiara a tutti)
e il secondo punto è quello di strumentalizzare a tutti i costi la morte di un persona (amata/odiata dal pubblico) solo per gettare merda su un altra persona... che sia questi Berlusconi o altri... tutta questa indignazione dov'era prima che morisse il Biagi? eh già fa più comodo da morto che da vivo....
il punto vero è che in questo caso Berlusconi avrebbe fatto una gran figura stando zitto.
e guarda che se nè parlato e continuato a parlare per anni. non si sta tirando fuori la storia solo perchè è morto Enzo Biagi.
Sicuramente l'hanno frainteso... :asd: :asd: :asd:
Cloapzpa
francoisk
07-11-2007, 17:13
il punto vero è che in questo caso Berlusconi avrebbe fatto una gran figura stando zitto.
e guarda che se nè parlato e continuato a parlare per anni. non si sta tirando fuori la storia solo perchè è morto Enzo Biagi.
quoto
davero avrebbe fatto meglio a stare zitto, ma ormai si sa di che pasta è fatto.:doh:
Le persone che scrive su qsto forum sono solo delle marionette in mano alla sinistra massimalista comunista :D
_TeRmInEt_
07-11-2007, 17:25
Questo conferma quanto ho detto nell'altro 3d.
Di una ipocrisia unica.
Morire a 87 anni può capitare. Rovinare gli ultimi anni di vita a un grande giornalista è un crimine.
*
Oeh, che vivi su Marte?
Ti ricordo che dopo la fine del governo berlusconi sono tornati in RAI sia Santoro sia Biagi, e quanto ha determinato forti polemiche da parte degli sgherri di berlusconi.
Il qaule berlusconi ha dimostrato per l'ennesima volta la sua totale malafede, vocazione alla bugia e bassezza morale oltre che fisica.
Se poi non sa neppure il significato di quello che dice peggio per lui.
E comunque se non voleva l'allontanamento di Biagi dalla Rai tempestivamente messo in onda dai suoi sgherri, sarebbe stato sufficiente dare indicazioni a costoro di recedere.
Ma voleva che fossero allontanati e basta.
PS: berlusconi è volutamente scritto minuscolo, in linea le qualità morali del personaggio.
quoto, ed è proprio per mantenere fuori gli epurati dalla tv che berlusconi ha controllato fino a qualche mese fa il cda della rai e i direttori di rete di raiuno e raidue (questi ancora ora), nonchè prima la presidenza
ma qui qualcuno sta arrivando
a negare i fatti e la realtà... :rolleyes:
Dobermann75
07-11-2007, 17:55
il punto vero è che in questo caso Berlusconi avrebbe fatto una gran figura stando zitto.
e guarda che se nè parlato e continuato a parlare per anni. non si sta tirando fuori la storia solo perchè è morto Enzo Biagi.
Il silvio ha risposto semplicemente ad una domanda, non è che di punto in bianco si è messo a discutere della faccenda.
La cosa migliore sarebbe stata evitare la domanda, tant'è che la risposta era ovvia...
ma come sempre c'è bisogno di strumentalizzare e fare notizia a tutti costi.
Ma dove se n'è parato per anni? dove?
allora prendimi un quotidiano a tiratura nazionale negli ultimi 4 anni e conta quante volte è stata sollevata la questione, in particolare riferita a Biagi, se poi se n'è parlato in televisione... questo non lo so, "purtroppo" la uso raramente.
Dobermann75
07-11-2007, 18:00
quoto, ed è proprio per mantenere fuori gli epurati dalla tv che berlusconi ha controllato fino a qualche mese fa il cda della rai e i direttori di rete di raiuno e raidue (questi ancora ora), nonchè prima la presidenza
ma qui qualcuno sta arrivando
a negare i fatti e la realtà... :rolleyes:
:rolleyes:
non mi pare di aver negato proprio un bel niente, poi del resto la stessa tattica è stata usata da sempre dagli stessi predecessori del silvio... spartendosi e politicizzando le reti pubbliche.
:rolleyes:
non mi pare di aver negato proprio un bel niente, poi del resto la stessa tattica è stata usata da sempre dagli stessi predecessori del silvio... spartendosi e politicizzando le reti pubbliche.
Non era mai successo che il PDC in carica epurasse una serie di persone dal servizio pubblico, impedendo loro di lavorare e avere il loro programma per più di 5 anni.
Berlusconi ha letteralmente militarizzato la RAI per 5 anni, occupando il cda e i direttori delle due reti principali, riempiendola di giornalisti compiacenti come Mimun, Mazza, ANna la Rosa, aumentando lo spazio di Vespa, IMPEDENDO ad ogni voce critica verso il suo governo di andare in onda. Infatti in questi anni in tv non si è mai potuto parlare
delle porcate dell'ex governo, delle leggi ad personam, dei processi
di berlusconi, proprio perchè chi ci provava era sicuro di essere buttato fuori il giorno dopo, come successe a BIagi, Santoro, Luttazzi e la Guzzanti.
Un vero e proprio regime, sottolineato da innumerevoli testate, giornalisti e esperti esteri di ogni orientamento politico.
Nella gestione RAI del csx, pre 2001, nonostante il cda fosse a maggioranza sx invece lavoravano un pò tutti, da ferrara ai guzzanti.
stbarlet
07-11-2007, 19:06
Avrebbe fatto meglio a non fare le condoglianze. Di sicuro, le figlie non ne sentivano la necessità visto che non aveva avuto rispetto per l'uomo.
Berlusconi: non ci fu alcun editto.
no, e questo cos'è?
http://www.youtube.com/watch?v=fHT9M3-6v5w
mt_iceman
07-11-2007, 19:34
ovviamente il fatto che biagi invitò a pochi giorni dalle elezioni il giullare di corte benigni a fare propaganda politica tralasciamolo.
stbarlet
07-11-2007, 19:47
ovviamente il fatto che biagi invitò a pochi giorni dalle elezioni il giullare di corte benigni a fare propaganda politica tralasciamolo.
tralasciamo il fatto che lo ha fatto con tutte le ragioni della terra?
Abbiamo iniziato una campagna denigratoria per caso?
Il silvio ha risposto semplicemente ad una domanda, non è che di punto in bianco si è messo a discutere della faccenda.
La cosa migliore sarebbe stata evitare la domanda, tant'è che la risposta era ovvia...
ma come sempre c'è bisogno di strumentalizzare e fare notizia a tutti costi.
Ma dove se n'è parato per anni? dove?
allora prendimi un quotidiano a tiratura nazionale negli ultimi 4 anni e conta quante volte è stata sollevata la questione, in particolare riferita a Biagi, se poi se n'è parlato in televisione... questo non lo so, "purtroppo" la uso raramente.
:doh: (non è riferito all'utente quotato).
ho sbagliato, ma non capisco quando ha inviato questo post :muro:
ovviamente il fatto che biagi invitò a pochi giorni dalle elezioni il giullare di corte benigni a fare propaganda politica tralasciamolo.
tu sei uno di quelli del "si ma la satira non deve parlare di cose vere" ?
Penso che sia chiaro per tutti che di pressioni ce ne siano state, come del resto prima c'è ne erano da un'altra parte....
il primo punto a cui mi riferivo è nella forma di fare polemica "vedi il titolone" quì modificando le parole della dichiarazione del Silvio di oggi,che sono coerenti con quanto disse nel 2002 (e mi riferisco sempre alla forma, la sostanza è ben chiara a tutti)
e il secondo punto è quello di strumentalizzare a tutti i costi la morte di un persona (amata/odiata dal pubblico) solo per gettare merda su un altra persona... che sia questi Berlusconi o altri... tutta questa indignazione dov'era prima che morisse il Biagi? eh già fa più comodo da morto che da vivo....
il punto è che Prodi non ha mai detto in pubblico di allontanare qualcuno, nè nessuno sgradito a Prodi è mai stato allontanato.
per esempio Bruno Vespa.
per esempio Mauro Mazza.
pre esempio Antonio Marano
per esempio Gigi Moncalvo.
bastano?
il punto vero è che in questo caso Berlusconi avrebbe fatto una gran figura stando zitto.
e guarda che se nè parlato e continuato a parlare per anni. non si sta tirando fuori la storia solo perchè è morto Enzo Biagi.
fece incazzare addirittura Ferrara che lo criticò sul Folgio....
Il silvio ha risposto semplicemente ad una domanda, non è che di punto in bianco si è messo a discutere della faccenda.
La cosa migliore sarebbe stata evitare la domanda, tant'è che la risposta era ovvia...
ma come sempre c'è bisogno di strumentalizzare e fare notizia a tutti costi.
:asd:
la colpa della risposta è di chi ha posto la domanda :asd:
rispondere in modo diverso non è proprio previsto eh?
Neanche Silvio legge più il giornale in quanto troppo di parte :O
ah ah :rotfl:
Berserker
07-11-2007, 21:01
Silvio, Silvio... ma cominci a perdermi dei colpi? Un tempo dichiaravi al mattino e smentivi al pomeriggio, adesso invece... :p
greasedman
07-11-2007, 21:16
Di Biagi mezza italia ricorderà che era un giornalista di parte, prono al servizio dei propri "amici".
70anni di onorato giornalismo buttati nel cesso da altrettanti secondi di delirio umano (più NANO che umano a dire il vero).
Che bassezza questa destra, fa accaponire la pelle.
Aveva ragione l'altro grande scomparso, Montanelli, quando diceva che di tutte le brutte italie che ha visto nella sua secolare esperienza, quella di berlusconi era la peggiore.
Poi capisco Berlusconi che nella sua posizione sia obbligato ad eliminare l'informazione dalla schiena dritta, ma quelli che sul forum vengono qui a cercare di farci fessi (con l'unico risultato di fare fessi se stessi), mi fanno scarezza.
P.S: La linea editoriale del: "Biagi è stato mandato in pensione con sua grande soddisfazione per l'ingente buon'uscita" non viene più percorsa?
RENATO FARINA (http://www.youtube.com/watch?v=LceLEW_PEFg), cosa stai dicendo?!?!
http://www.youtube.com/watch?v=LceLEW_PEFg
.
Dobermann75
07-11-2007, 21:58
il punto è che Prodi non ha mai detto in pubblico di allontanare qualcuno, nè nessuno sgradito a Prodi è mai stato allontanato.
per esempio Bruno Vespa.
per esempio Mauro Mazza.
pre esempio Antonio Marano
per esempio Gigi Moncalvo.
bastano?
:sbonk:
dagli tempo del resto il silvio ha aspettato qualcosa più di un anno di governo... se sono arrivati al govero nel 2001 e il fatto è avvenuto nel 2002...
cmq, il prodi, prima deve cambiare il cda della rai... mi pare ne avessero parlato appunto poco tempo fa.. però deve stare attento a trovare gente che faccia il suo gioco e quello dei suoi alleati estrem, senò rischia la sua di cadrega....
Dobermann75
07-11-2007, 21:59
:asd:
la colpa della risposta è di chi ha posto la domanda :asd:
rispondere in modo diverso non è proprio previsto eh?
:D Hai detto tutto .
radiovoice
07-11-2007, 22:06
Dal titolo si evince chiaramente l'intenzione di scatenare i soliti flame....:rolleyes:
Mi pare che l'ex presidente del consiglio abbia mantenuto un tono un po più pacato ...
RHO, Milano (Reuters) - All'indomani della morte di Enzo Biagi, l'ex premier di centrodestra Silvio Berlusconi ha negato oggi di aver mai promulgato il cosiddetto "editto bulgaro" che allontanò dalla Rai il giornalista scomparso, oltre al conduttore Michele Santoro e al comico Daniele Luttazzi.
"Oggi sulla prima pagina dell'Unità mi si rende giustizia perché quello che io ebbi a dire era che non si doveva fare un uso della televisione di un certo tipo", ha detto Berlusconi, a margine di una visita al salone della Moto di Rho. "Ma non c'è mai stato un 'editto bulgaro' né ho detto che questi signori non dovevano fare tv".
Il quotidiano di sinistra riporta oggi in prima pagina una frase pronunciata il 18 aprile 2002 dall'ex premier durante una visita a Sofia: "La Rai tornerà ad essere una tv pubblica, cioè di tutti, non partitica (...) come è stata durante l'occupazione militare della sinistra. L'uso fatto da Biagi, da quel... come si chiama? Ah Santoro e da Luttazzi è stato veramente criminoso e fatto con i soldi di tutti. Preciso dovere di questa dirigenza sia quello di non permettere più che questo avvenga".
Nei mesi successivi, Biagi, Santoro e Luttazzi furono allontanati dal video, in base alle decisioni dei vertici Rai, che smentirono però di aver subito pressioni politiche.
"Tutto è stato sconvolto. La verità è questa, che io criticai, e la critica è ancora valida, come veniva usata la televisione, soprattutto quella pubblica pagata con i soldi di tutti e dissi: i dirigenti nuovi che verranno dovranno evitare che ciò si ripeta", ha detto ancora Berlusconi, che non farà visita alla camera ardente di Biagi, spentosi ieri a 87 anni in una clinica di Milano.
"Non c'era nessuna intenzione di fare uscire dalla tv né di porre veti alla permanenza in tv di chicchessia. Quindi ancora una volta è stato tutto deformato dalla sinistra".
Fonte: Reuters - Mer 7 Nov - 13.41
Certo che strumentalizzare e fare polemica anche sulla morte di una persona amata o odiata che sia , denota la solita bassezza.
nemmeno ti commento...
Si vede che hai la memoria corta o ti manca l'audio al pc o tutte e due.
radiovoice
07-11-2007, 22:08
no, e questo cos'è?
http://www.youtube.com/watch?v=fHT9M3-6v5w
guarda che nel primo posto ce sta... :D
greasedman
07-11-2007, 22:23
:sbonk:
dagli tempo del resto il silvio ha aspettato qualcosa più di un anno di governo... se sono arrivati al govero nel 2001 e il fatto è avvenuto nel 2002...La rai dopo 5 anni di governo del csx era quella di berlusconi sul tavolo di cigliegio che firma il patto con gli italiani.
Era quella di guzzanti che sfotteva davanti a milioni di spettatori ogni settimana il candidato rutelli.
La rai di berlusconi era invece quella dei censurati.
Quella dove un programma di grande successo chiudeva alla prima puntata per l'imitazione di gasparri.
Dove Paolo Rossi è stato cassato dopo aver fatto 2 milioni di ascolti all'una di notte.
Quella dove i giornalisti dei TG era imposto di utilizzare dispregiativi per invocare i pacifisti.
Quella dove quando ci furono 4 timide puntate di celentano al pubblico sembrava che avessero mandato in porto un colpo di stato.
Ma dico veramente... certe cazzate non venitecele a raccontare a noi...
Dobermann75
07-11-2007, 22:50
La rai dopo 5 anni di governo del csx era quella di berlusconi sul tavolo di cigliegio che firma il patto con gli italiani.
Era quella di guzzanti che sfotteva davanti a milioni di spettatori ogni settimana il candidato rutelli.
La rai di berlusconi era invece quella dei censurati.
Quella dove un programma di grande successo chiudeva alla prima puntata per l'imitazione di gasparri.
Dove Paolo Rossi è stato cassato dopo aver fatto 2 milioni di ascolti all'una di notte.
Quella dove i giornalisti dei TG era imposto di utilizzare dispregiativi per invocare i pacifisti.
Quella dove quando ci furono 4 timide puntate di celentano al pubblico sembrava che avessero mandato in porto un colpo di stato.
Ma dico veramente... certe cazzate non venitecele a raccontare a noi...
5 anni di governo del csx?
Guzzanti che cosa?
lascio stare il resto perchè come sempre si arriva alla contrapposizione da
indotrinati...
Ma poi a noi chi? :mbe:
fai i tuoi ragionamenti in gruppo?
Se non ti è chiaro, ti do una mano perchè mi pare che il tuo gruppo (sempre riferito al noi) si sia scaldato troppo... non ho mica detto che col precedente governo non ci sia stata una "pulizia" di personaggi scomodi dalla rai, del resto è sempre stato così.... il senso del mio intervento era la bassezza di certa gente che per far notizia deve andare a fare domande laddove le risposte sono ovvie, sfruttando la morte di un personaggio, che a taluni è piaciuto e ad altri no.
Ho riportato routers perchè l'espressione del vostro (sempre riferito al noi) odiato silvio era un po più pacata...non che m ne fregasse di meno di santificarlo.
federuko
07-11-2007, 22:57
italiani fare sempre carnevale
Dobermann75
07-11-2007, 22:59
Aveva ragione l'altro grande scomparso, Montanelli, quando diceva che di tutte le brutte italie che ha visto nella sua secolare esperienza, quella di berlusconi era la peggiore.
Poi capisco Berlusconi che nella sua posizione sia obbligato ad eliminare l'informazione dalla schiena dritta, ma quelli che sul forum vengono qui a cercare di farci fessi (con l'unico risultato di fare fessi se stessi), mi fanno scarezza
.
Non ti preoccupare lo fai bene da solo ....
l'importante è seguire, a prescindere, l'ordine di ovile e leggere come meglio piace.
Poi se il compianto Indro avesse avuto la sfortuna di vedere l'attuale armata brancaleone sarebbe morto d'infarto... per inciso Indro non ha mai amato nemmeno i signori riciclati di questo governo... Montanelli per me è stato l'unico vero giornalista italiano, Biagi che riposi in pace anche lui per qunato fosse un grande professionista, non l'ho mai apprezzato...
Il silvio ha risposto semplicemente ad una domanda, non è che di punto in bianco si è messo a discutere della faccenda.
La cosa migliore sarebbe stata evitare la domanda, tant'è che la risposta era ovvia...
ma come sempre c'è bisogno di strumentalizzare e fare notizia a tutti costi.
Ma dove se n'è parato per anni? dove?
allora prendimi un quotidiano a tiratura nazionale negli ultimi 4 anni e conta quante volte è stata sollevata la questione, in particolare riferita a Biagi, se poi se n'è parlato in televisione... questo non lo so, "purtroppo" la uso raramente.
la risposta (quella vera);) :
proprio negli ultimi 4 anni se n'è parlato a più non posso. non tanto nei giornali quanto nella campagna elettorale del csx (cosa che sa molto di strumentalizzazione, visti anche i "drastici" (:asd:) cambiamenti in RAI). Anche Fabio Fazio lo ha invitato un paio di volte in trasmissione.
poi possiamo metterci a parlare del reale valore dei giornali italiani: ognuno è servo di un potere forte, per cui non può mai essere depositario dell'obiettività. pensa che per adesso non c'è spazio per crimini commessi da italiani. eppure non credo che siamo diventati tutti degli agnellini.
pensa addirittura alla visibilità che ha avuto il v-day nei giorni precedenti la manifestazione: ZERO. eppure, che si sia d'accordo o meno, è stata una manifestazione di notevoli dimensioni, anche paragonata a quella del family-day, con cui c'hanno tartassato per settimane prima e dopo, quando in realtà, per la partecipazione avuta, avrebbe meritato un'attenzione "ridimensionata". (forse quella della magistratura per i fascisti lì a sfilare. ma lasciamo stare). pensa infine all'attenzione rivolta al referendum di segni e guzzetta: repubblica, salvo qualche cenno sporadico, ne ha parlato solo in prossimità del termine.
la provocazione insita nella domanda è chiara, nessuno è scemo. però Berlusconi se ne doveva uscire con un no comment, o con una conferma di quello che aveva fatto. invece ha rinnegato. cosa che lo conferma per quello che ha sempre dimostrato di essere.
basso.
a me non me ne frega niente del "noi" e "voi". perchè secondo me esiste solo tra elettori (inconsapevoli). tra candidati che si servono allo stesso buffet mi sembra una situazione impossibile.
berlusconi resta comunque una delle peggiori manifestazioni dell'italianità. come il populismo della lega, la cecità degli ex-comunisti e il bigottismo di tutti gli altri. per non parlare dei fascisti, più o meno velati.
lui in più ha infarcito l'italia di tette culi pubblicità e idiozia.
sul tema in questione, aveva toppato allora (con conseguenze serie ai danni di una persona che aveva dato tanto all'italia con il suo lavoro) e ha toppato adesso cogliendo la provocazione.
Dobermann75
07-11-2007, 23:47
la risposta (quella vera);) :
proprio negli ultimi 4 anni se n'è parlato a più non posso. non tanto nei giornali quanto nella campagna elettorale del csx (cosa che sa molto di strumentalizzazione, visti anche i "drastici" (:asd:) cambiamenti in RAI). Anche Fabio Fazio lo ha invitato un paio di volte in trasmissione.
poi possiamo metterci a parlare del reale valore dei giornali italiani: ognuno è servo di un potere forte, per cui non può mai essere depositario dell'obiettività. pensa che per adesso non c'è spazio per crimini commessi da italiani. eppure non credo che siamo diventati tutti degli agnellini.
pensa addirittura alla visibilità che ha avuto il v-day nei giorni precedenti la manifestazione: ZERO. eppure, che si sia d'accordo o meno, è stata una manifestazione di notevoli dimensioni, anche paragonata a quella del family-day, con cui c'hanno tartassato per settimane prima e dopo, quando in realtà, per la partecipazione avuta, avrebbe meritato un'attenzione "ridimensionata". (forse quella della magistratura per i fascisti lì a sfilare. ma lasciamo stare). pensa infine all'attenzione rivolta al referendum di segni e guzzetta: repubblica, salvo qualche cenno sporadico, ne ha parlato solo in prossimità del termine.
la provocazione insita nella domanda è chiara, nessuno è scemo. però Berlusconi se ne doveva uscire con un no comment, o con una conferma di quello che aveva fatto. invece ha rinnegato. cosa che lo conferma per quello che ha sempre dimostrato di essere.
basso.
a me non me ne frega niente del "noi" e "voi". perchè secondo me esiste solo tra elettori (inconsapevoli). tra candidati che si servono allo stesso buffet mi sembra una situazione impossibile.
berlusconi resta comunque una delle peggiori manifestazioni dell'italianità. come il populismo della lega, la cecità degli ex-comunisti e il bigottismo di tutti gli altri. per non parlare dei fascisti, più o meno velati.
lui in più ha infarcito l'italia di tette culi pubblicità e idiozia.
sul tema in questione, aveva toppato allora (con conseguenze serie ai danni di una persona che aveva dato tanto all'italia con il suo lavoro) e ha toppato adesso cogliendo la provocazione.
Direi che in parte siamo d'accordo, però mi pare che sul vday non sia mancata la parte mediatica.. se non erro diverse trasmissioni si sono occupate della cosa e pure in prima serata.
Il problema x me stà a monte, era ovvio e chiaro per chi a posto la domanda che il soggetto in questione avrebbe colto la provocazione con tutte le conseguenze del caso... per poi tesserci l'ennesimo scoop di basso livello.
ciao
Le perle di Berlusconi aggiornate con l'ultima: Non c'è mai stato un'editto bulgaro.
Grazie a "massivan" di it.arti.fotografia.digitale.
Da leggere tutto d'un fiato:
Non fonderò mai un partito. Se non entro in politica, vado in galera. Scendo in campo, per un nuovo miracolo italiano. Un milione di nuovi posti di lavoro. Alla Rai non sposterò nemmeno una pianta. Non capisco perché a San Siro debbano entrare anche i tifosi delle altre squadre, togliendo il posto ai nostri: San Siro deve diventare solo rossonero. I poveri sono persone diseducate al benessere. Mai avuto a che fare con Craxi. Io sono l'unto del Signore. Il mio governo è schierato con l'opera di moralizzazione della vita pubblica intrapresa da valenti magistrati. Mussolini non ha mai ucciso nessuno, anzi mandava gli oppositori in vacanza nelle isole. Le mie aziende non hanno mai corrotto nessuno. Giuro sulla testa dei miei figli. Ho dato mandato irrevocabile di vendere le mie tv. Bossi parla come un ubriaco da bar, con lui non prenderò mai più un caffè: è un giuda, traditore, ladro e ricettatore di voti. La situazione della salute del Santo Padre è di assoluta tranquillità. Sarò lieto di incontrare il papà dei fratelli Cervi. In questo luogo passò Enea in fuga col padre Anchise e diede il via alla dinastia da cui nacquero Romolo e Remolo. Paolo di Tarso, il grande filosofo greco. Il Papa è un uomo straordinario, ogni suo viaggio è come un gol: ha la stessa idea vincente del mio Milan, che poi è l'idea di Dio, la vittoria del Bene sul Male. Arafat mi ha chiesto di dargli una tv per la Striscia di Gaza: gli manderò Striscia la Notizia. Vorrei ricordare l'attacco del comunismo alle Due Torri. Ormai in Iraq c'è una vita regolare, poi certo ci sono le cose che non funzionano: ad esempio, i semafori a Baghdad non funzionano. Montanelli e Biagi erano gelosi di me. Anch'io ho scritto le
tavole della legge, come Napoleone e Giustiniano; Mosè era solo un passatavole. Mai sentito parlare di All Iberian. Se perdo le elezioni lascio la politica. La nostra Costituzione è di stampo sovietico. Siamo il partito dell'amore contro il partito dell'odio. Non ho mai insultato nessuno. Coglioni! Faccia da stronza! Stalinisti! Ladri! Golpisti! Fascisti! I giudici sono matti, mentalmente disturbati, antropologicamente diversi dal resto della razza umana. Noi ai giudici insidiamo le mogli, siamo dei tombeurs de femmes. Per portare a Parma l'agenzia alimentare europea ho riesumato le mie doti di play boy e fatto la corte alla presidente finlandese. Ho trovato una cimice dietro il termosifone, sono spiato da procure deviate. Io ero contrario alla guerra in Iraq, ma Bush non mi ha dato ascolto. La proporrò per il ruolo di kapò. Gli sbarchi di clandestini, con noi, sono calati del 247%. Io non racconto barzellette: dico parabole. La sinistra ha una predilezione per i dittatori. Putin è un sincero anticomunista. Gheddafi è un leader di libertà. Bella l'Estuania! Sono alto un metro e 71. I give you the salutation of my president of the Republic. Il lifting me l'ha imposto mia moglie. Noi di Forza Italia abbiamo una moralità di livello così elevato che gli altri non possono nemmeno percepirlo. Risolverò il conflitto d'interessi in cento giorni. Le mie tv mi remano contro. Il trapianto è ottimo, lo consiglio a tutti.Sono sempre stato assolto. L'evasione di chi paga il 50% dei tributi è un diritto naturale che è nel cuore degli uomini e che non ti fa sentire moralmente colpevole. Questa storia delle leggi ad personam è falsa: ne ho fatte solo tre, per me. Biagi, Luttazzi e Santoro han fatto un uso criminoso della televisione pubblica. Avete capito bene: abolirò l'Ici. Galliani è la persona più onesta che ho mai conosciuto. Il mio cervello è talmente sviluppato che ha espulso i capelli. La giustizia è un cancro da estirpare. D'Alema è er mejo figo der bigoncio, di lui mi fido. La mia religione è il maggioritario. Io sono per il proporzionale. Mai fatto affari con la politica, anzi ci ho sempre perso. Gli elettori si sono sbagliati, erano giusti gli exit-poll. Sto trattando con la Russia dell'amico Putin per aprire un corridoio negli Urali e collegarci all'Oceano Pacifico. Non ci sarà alcun condono fiscale. Noi siamo per il presidenzialismo. Mai stato presidenzialista. Non sapevo che mio fratello vendesse decoder. Odio andare in tv, è una cosa che non sopporto. Nesta al Milan? Impossibile. Gilardino al Milan? Mai, sarebbe amorale. Io sono il Gesù Cristo della politica. Va bene, paragonatemi pure a Mosè. Fra me e Confalonieri c'è un patto: quello di avvisarci reciprocamente qualora uno dei due rincoglionisse. E Fedele non mi ha ancora detto niente. Prodi ha mentito: in un paese normale si sarebbe già dimesso. Non c'è mai stato un'editto bulgaro.
ovviamente il fatto che biagi invitò a pochi giorni dalle elezioni il giullare di corte benigni a fare propaganda politica tralasciamolo.
In TV ci deve andare solo chi vuoi tu e se ci vanno "altri" per affermare "altre" idee allora è propagnada da estirpare... :rolleyes:
Complimenti, Hitler e Stalin non avrebbero detto di meglio.
nomeutente
08-11-2007, 07:17
Complimenti, Hitler e Stalin non avrebbero detto di meglio.
Mi sembra un paragone del tutto fuori luogo.
La faccia tosta di silvio berlusconi ha dato la luce a un' altra perla che rifulge nella sua falsità .
Ma se l' uomo ormai lo conosciamo e la sua mania di dire una cosa e poi smentirla non è neanche sorprendente , tanto più che stavolta ci ha messo ben 5 anni invece che i soliti 5 minuti , resta sorprendente il coro di sottofondo che è si sottopone ad acrobazie lessicali e logiche per "dimostrare" che non c' è contraddizione alcuna nell' affermare prima una cosa e poi dire il contrario .
Silvio ormai ha la sua età e potrebbe ricordare male gli eventi passati , ma per chi ha meno anni questa scusa non regge .
Direi che in parte siamo d'accordo, però mi pare che sul vday non sia mancata la parte mediatica.. se non erro diverse trasmissioni si sono occupate della cosa e pure in prima serata.
del vday si è parlato soltanto dopo il vday. dopo l'evento sarebbe stato troppo grave non parlarne. e comunque si è sempre parlando denigrando beppe grillo.
sicuramente non è stato un argomento trattato dai mass media in maniera "equilibrata". ma siamo OT.
Il problema x me stà a monte, era ovvio e chiaro per chi a posto la domanda che il soggetto in questione avrebbe colto la provocazione con tutte le conseguenze del caso... per poi tesserci l'ennesimo scoop di basso livello.
ciao
siamo sommersi da pseudo scoop di basso livello. scandalizzarsi per una cosa del genere mi sembra veramente eccessivo.
resta scandalosa la risposta di Berlusconi, sempre nella strategia del negare tutto fino alla fine, nonostante certe cose siano talmente evidenti da non poter non essere viste.
EarendilSI
08-11-2007, 09:06
ENZO BIAGI Vi raccontiamo la vera storia dell’editto bulgaro
Enzo Biagi non fu mai allontanato né cacciato dalla Rai, come lui stesso ha sempre ammesso. Tantomeno fu allontanato a seguito di un oscuro editto bulgaro. La parziale e volontaria dipartita di Biagi non è coincisa con nessun regime né alcuna censura, come lui ha pure ammesso in diverse interviste anche reperibili in rete.
Minuti d’oro
La vicenda parte nel 2001, quando nella televisione pubblica c’era un anziano collaboratore di 82 anni, Biagi, che conduceva una trasmissione che si chiamava Il Fatto e che aveva almeno due problemi: uno di palinsesto e uno politico. Il primo è questo: il programma di Biagi non andava certo male per essere un prodotto giornalistico, pur extralight, ma andava in onda nella fondamentale fascia pre-serale e perdeva parecchi punti rispetto a Canale5, che vantava e vanta l’imbattibile Striscia la notizia. In un periodo in cui peraltro la Rai veniva accusata di fiancheggiare Mediaset, c’era il problema di non perdere vagonate di incassi pubblicitari durante il programma di Biagi, dunque di ricollocarlo per inventarsi qualcos’altro al suo posto.
Ovviamente non era impresa da poco, anche perché Biagi era un’istituzione, un signore in Rai da 41 anni con un contratto del valore di due miliardi di lire: in sei minuti guadagnava quello che in due ore guadagnava Bruno Vespa e questo al lordo di un ufficio privato e di una redazione. Non è che si potesse spostarlo con un tratto di penna, sicché ci lavorarono per un po’: sinché il direttore di Raiuno Fabrizio del Noce e il direttore generale Agostino Saccà proposero e trovarono infine un accordo con Biagi (lo trovarono, ripetiamo) che prevedeva questo: un programma biennale di dieci speciali in prima serata e altre venti puntate storiche in seconda serata; il tutto con l’aggiunta di un altro miliardo ai due che Biagi già percepiva annualmente. Non pareva male, e infatti Enzo Biagi indisse una conferenza stampa l’11 aprile 2002 (occhio alle date) e annunciò che gli andava benissimo, pur senza privarsi di qualche sarcasmo tipico suo: «Non ho problemi di orario, posso fare un programma anche a mezzanotte, magari mettendo una piccola nota di pornografia. Non c’è problema, sono un signore che fa questo mestiere da tanti anni».
La fine del «Fatto»
Non fosse chiaro, Biagi l’11 aprile 2002 ha già deciso di non fare più Il Fatto se non sino alla scadenza contrattuale del 31 maggio. Il particolare non da poco è questo: in quella data non c’è ancora stato nessun cosiddetto editto bulgaro. Non-c’è-stato. Quello che c’era da tempo, ed eccoci al secondo problema, era una questione politica. Enzo Biagi, in un periodo di elezioni, parteggiava apertamente per Romano Prodi, avversario di Silvio Berlusconi, o più spesso avversava Silvio Berlusconi e basta. Biagi non ha mai negato neanche questo. È rimasto celebre il caso del 10 maggio 2001: Biagi, a ridosso del voto, si era portato in trasmissione Roberto Benigni e lo show era stato a senso unico: «Non voglio parlare di politica, sono qui per parlare di Berlusconi. Il contratto di Berlusconi ormai è un cult, la cassetta lì l’ho registrata, l’ho messa tra Totò e Peppino e Walter Chiari e Sarchiapone».
Il caso Luttazzi
E se un anziano aveva invitato un celebre comico, due mesi prima un comico aveva invitato un giornalista: Daniele Luttazzi aveva chiamato Marco Travaglio a Satyricon (Marzo 2001) e quest’ultimo aveva parlato di rapporti tra Berlusconi e mafia e stragi, tutte vicende archiviate o infondate, sinché Luttazzi aveva congedato Travaglio in questo modo: «In questo paese di merda tu sei uno che ha coraggio». Anni dopo, a Travaglio mancherà tuttavia il coraggio di scusarsi, visto che non una delle accuse amplificate in quella trasmissione (teoricamente comica) è rimasta in piedi. In ultimo il caso de Il Raggio verde di Michele Santoro, trasmissione che al di là degli strali del centrodestra era stata giudicata squilibrata nei confronti di Forza Italia dall’Authority delle Telecomunizioni (invenzione del centrosinistra), ma ora non perdiamoci. Il punto è che ciò nonostante, come stra-detto, l’11 aprile 2002 Biagi aveva preso decisioni autonome di concerto con l’azienda. Il celebre editto di Sofia fu il 18 aprile successivo, quando Silvio Berlusconi a domanda rispose che «Santoro, Biagi e Luttazzi hanno fatto un uso della televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti, criminoso; credo sia un preciso dovere della nuova dirigenza Rai di non permettere più che questo avvenga». Berlusconi, anni dopo, si dichiarerà pentito dell’espressione «criminoso» perlomeno riferita a Biagi, che avrà anche modo di elogiare ricambiato: resta che dal famoso editto parte la leggenda di un’epurazione quantomeno singolare per modalità. Cioè: Silvio Berlusconi, che ha vinto le elezioni e aveva dunque cambiato il consiglio di amministrazione Rai (come aveva fatto l’Ulivo e come lo farà Prodi, perché è la regola), si mette a fare epurazioni scegliendo di rispondere a una domanda di un giornalista formulata in Bulgaria.
Il ripensamento
Peraltro da principio non cambiò nulla. Enzo Biagi proseguì il suo programma sino alla prevista chiusura del 31 maggio 2002: fu solamente dopo che decise di non accettare (più) una proposta che pure aveva accettato informalmente. Difatti, ricevuta la bozza del contratto, improvvisamente la rimandò indietro: «Non sono un uomo per tutte le stagioni». Ormai il caso Biagi/Santoro più l’imbucato Luttazzi era esploso e Biagi, volente o nolente, per la sinistra era divenuto un santino da parabrezza. A Biagi, comunque, fu fatta un’altra offerta: il direttore di Rai Tre Paolo Ruffini gli propose di rifare Il Fatto sulla sua rete, e questo su preciso mandato del Consiglio di amministrazione Rai.
Perché disse di no? Probabilmente perché la collocazione di palinsesto, prevista dalle 18,53 sino alle 19, ossia all’inizio del Tg3, a Biagi non andava bene: questo scrissero i giornali. Economicamente parlando, poi, l’offerta fu giudicata da Biagi «differente da quella relativa a Il Fatto». Come è noto, Biagi anni dopo cambierà idea su Rai Tre e vi condurrà Rt - Rotocalco televisivo. Ma al tempo, tornando agli albori del 2003, l’unica trattativa che Biagi accettò con gioia fu quella per la transazione economica che lo vide separarsi dalla Rai, operazione, parole sue, «effettuata con il pieno consenso dell’interessato e con di lui piena soddisfazione». Biagi ottenne una buonuscita di un milione e mezzo di euro e il 3 gennaio 2003 rilasciò questa dichiarazione all’Ansa: «Non sono stato buttato fuori, al contrario ho raggiunto di mia iniziativa un accordo pienamente soddisfacente che gratifica sotto tutti i profili, morali e materiali, i miei 41 anni dedicati alla Rai».
Ma il polverone continuerà imperterrito. La strumentalizzazione di Biagi gli impedirà di rendere armonico il proprio fisiologico accomiatarsi, faticherà a restituirgli quell’argentea serenità che nei suoi ultimi giorni, per fortuna, pare aver ritrovato. In Rai ci penserà il grande semplificatore, Adriano Celentano, a esordire con RockPolitik spiegando che «tutto è cominciato il 18 aprile 2002», appunto l’editto di Sofia. È il giorno in cui Michele Santoro si materializza come dall’oltretomba: viva la fratellanza, viva la libertà, viva la tredicesima. Ma non è ancora il giorno, orribile, schifoso, in cui l’Unità sia riuscita a scrivere: «Gli attacchi al lavoro di Biagi hanno coinciso con la morte della moglie e della figlia. Togliendogli il lavoro hanno infierito sul suo dolore e alla fine lo hanno stroncato». È successo ieri. Orribile. Schifoso.
ENZO BIAGI Vi raccontiamo la vera storia dell’editto bulgaro
io me lo leggo se tu metti la fonte.
io me lo leggo se tu metti la fonte.
no fonte? no party...:asd:
per quanto ne so potrebbe averlo scritto betulla in persona.
ah ecco..:stordita:
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=219007
stbarlet
08-11-2007, 09:19
io me lo leggo se tu metti la fonte.
Più che la fonte notevole il giornalista.. http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=219007
Più che la fonte notevole il giornalista.. http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=219007
filippo facci :tapiro:
EarendilSI
08-11-2007, 09:22
ah ecco..:stordita:
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=219007
Scusa, di solito metto sempre il link alla fonte.
Scusa, di solito metto sempre il link alla fonte.
no scusami tu, potevo arrivarci da solo fin da subito.
greasedman
08-11-2007, 09:31
ENZO BIAGI Vi raccontiamo la vera storia dell’editto bulgaro
Enzo Biagi non fu mai allontanato né cacciato dalla Rai...
Notare anche l'immagine che accompagna l'articolo del Giornale, scritto ieri, a cadavere ancora da tumulare:
http://img26.picoodle.com/img/img26/5/11/8/f_artphpm_3e2f642.jpg
I giornalisti "di famigghia" hanno contratto il nanismo per osmosi.
Persino il Giornale di Belpietro il confronto a questo di Giordano farebbe bella figura.
70 anni di onorata carriera infangati da 7 secondi di delirio umano.
Che amarezza... :(
E se un anziano aveva invitato un celebre comico, due mesi prima un comico aveva invitato un giornalista: Daniele Luttazzi aveva chiamato Marco Travaglio a Satyricon (Marzo 2001) e quest’ultimo aveva parlato di rapporti tra Berlusconi e mafia e stragi, tutte vicende archiviate o infondate, sinché Luttazzi aveva congedato Travaglio in questo modo: «In questo paese di merda tu sei uno che ha coraggio». Anni dopo, a Travaglio mancherà tuttavia il coraggio di scusarsi, visto che non una delle accuse amplificate in quella trasmissione (teoricamente comica) è rimasta in piedi.
giusto per dovere di cronaca, luttazzi ha vinto la causa per 41 milioni di euro fatta da mediaset e berlusconi, perchè i fatti riportati da travaglio sono tutti documentati e circostanziati. non una delle cose dette era falsa.
giornale, riprovaci... :D
radiovoice
08-11-2007, 09:47
ah ecco..:stordita:
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=219007
hahahaa....il giornale è subito corso ai ripari per difendere il caposommopadrone dall'ennesima minch...
Curioso poi che abbia pubblicato questo articolo solo ora che Biagi è morto E NON HA LA POSSIBILITA' DI REPLICARE!
greasedman
08-11-2007, 09:53
Curioso poi che abbia pubblicato questo articolo solo ora che Biagi è morto E NON HA LA POSSIBILITA' DI REPLICARE!
Non l'avrebbe fatto comunque, figurati se aveva voglia di perdere il poco tempo che gli era rimasto con questi giannizzeri.
hahahaa....il giornale è subito corso ai ripari per difendere il caposommopadrone dall'ennesima minch...
Curioso poi che abbia pubblicato questo articolo solo ora che Biagi è morto E NON HA LA POSSIBILITA' DI REPLICARE!
ma infatti l'aspetto preponderante della vicenda sono le "bassezze" perpetuate dall'editto bulgaro fino a quest'ultima dell'illustre facci.:mad:
radiovoice
08-11-2007, 09:56
Non l'avrebbe fatto comunque, figurati se aveva voglia di perdere il poco tempo che gli era rimasto con questi giannizzeri.
già probabilmente li avrebbe semplicemente ignorati.
Del resto il livello tra i due si traduce in un abisso.
giornale, riprovaci... :D
Ma tanto i tifosi del berlusca le balle del giornaletto aziendale se le bevono tutte senza fiatare e senza porsi domande .
EarendilSI
08-11-2007, 10:02
no scusami tu, potevo arrivarci da solo fin da subito.
in effetti si... :Prrr: :D
;)
roverello
08-11-2007, 10:11
Non l'avrebbe fatto comunque, figurati se aveva voglia di perdere il poco tempo che gli era rimasto con questi giannizzeri.
Giannizzeri?
Sgherri.
io me lo leggo se tu metti la fonte.
no fonte? no party...:asd:
per quanto ne so potrebbe averlo scritto betulla in persona.
ah ecco..:stordita:
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=219007
Più che la fonte notevole il giornalista.. http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=219007
filippo facci :tapiro:
Notare anche l'immagine che accompagna l'articolo del Giornale, scritto ieri, a cadavere ancora da tumulare:
http://img26.picoodle.com/img/img26/5/11/8/f_artphpm_3e2f642.jpg
I giornalisti "di famigghia" hanno contratto il nanismo per osmosi.
Persino il Giornale di Belpietro il confronto a questo di Giordano farebbe bella figura.
70 anni di onorata carriera infangati da 7 secondi di delirio umano.
Che amarezza... :(
giusto per dovere di cronaca, luttazzi ha vinto la causa per 41 milioni di euro fatta da mediaset e berlusconi, perchè i fatti riportati da travaglio sono tutti documentati e circostanziati. non una delle cose dette era falsa.
giornale, riprovaci... :D
hahahaa....il giornale è subito corso ai ripari per difendere il caposommopadrone dall'ennesima minch...
Curioso poi che abbia pubblicato questo articolo solo ora che Biagi è morto E NON HA LA POSSIBILITA' DI REPLICARE!
Non l'avrebbe fatto comunque, figurati se aveva voglia di perdere il poco tempo che gli era rimasto con questi giannizzeri.
ma infatti l'aspetto preponderante della vicenda sono le "bassezze" perpetuate dall'editto bulgaro fino a quest'ultima dell'illustre facci.:mad:
già probabilmente li avrebbe semplicemente ignorati.
Del resto il livello tra i due si traduce in un abisso.
Ma tanto i tifosi del berlusca le balle del giornaletto aziendale se le bevono tutte senza fiatare e senza porsi domande .
Ma almeno l'avete letto l'articolo? :stordita:
Vi faccio un riassunto, visto che il giornale vi fa così schifo che non vi degnate di leggerlo (io invece Il manifesto, L'unità e La Repubblica li leggo, ma va beh... Sarò strano)
C'è scritto che il contratto di Biagi scadeva il 31 Maggio 2002. Che l'11 Aprile 2002 fu deciso di non rinnovarlo, ma di dargli un'altra trasmissione, in prima serata (anche se solo 20 puntate) più un'altra in secoda serata. QUESTO PRIMA DEL FAMOSO EDITTO BULGARO. Quindi quando Berlusconi pronuncia quelle frasi il 18 Aprile 2002 E' GIA' TUTTO DECISO. Salvo poi fare dietro front e non accettare le condizioni... Nemmeno la trasmissione su rai tre... Ma va beh...
Sulla questione Santoro. Loro affermano che anche l'organo di vigilanza (creato da quelli del csx, dicono... Io non lo so... :stordita: ) prima dell'editto aveva affermato che la trasmissione di Santoro fosse faziosa (e sotto elezioni quello che hanno fatto Biagi e Benigni non dovrebbe essere permesso secondo la par condicio, ma forse non era in vigore in quel periodo? Non ricordo, sinceramente)
Sulla questione Luttazzi. Loro affermano che quei processi nominati da Travaglio sono terminati in assoluzione, e che Luttazzi e Travaglio non si sono scusati. Dovrei rinfrescarmi la memoria vedendo il video, ma le affermazioni di Travaglio fanno riferimento ad atti processuali di processi in corso. Ecco perchè hanno vinto la causa. Poi i processi sono terminati con assoluzione. E' ovvio che nessuno (ne tanto meno Luttazzi domenica a Decameron) l'ha sottolineato...
bluelake
08-11-2007, 10:39
ovviamente il fatto che biagi invitò a pochi giorni dalle elezioni il giullare di corte benigni a fare propaganda politica tralasciamolo.
pensare che il solo Benigni in cinque minuti possa spostare una quantità tale di voti da far vincere l'uno o l'altro schieramento è comunque un'idea terribilmente paranoica eh :fagiano:
bluelake
08-11-2007, 10:43
5 anni di governo del csx?
Guzzanti che cosa?
lascio stare il resto perchè come sempre si arriva alla contrapposizione da
indotrinati...
eh no, qua non si parla di contrapposizione di indottrinati, qua si parla di conoscere la storia dei programmi televisivi di cui si parla.. e la storia dei programmi televisivi prodotti dalla "Tv delle ragazze" (nome in codice della banda di attori, conduttori e registi capitanata da Serena Dandini) è fatta di imitazioni e prese in giro a tutto l'arco costituzionale, da AN a Rifondazione, dai tempi di Avanzi (1990) all'Ottavo Nano (2002). Bertinotti, Prodi, Rutelli, tutti sbeffeggiati e "caricaturati" da Corrado e Sabina Guzzanti (Caterina non ha fatto in tempo, fortuna per lei che ancora per poco esiste la Gialappa's band) al pari di Berlusconi, Gasparri e Bossi. Non è partigianeria, basta riguardare le trasmissioni per vederlo... peccato che esistano solo nelle VHS di chi ai tempi le ha registrate...
E se un anziano aveva invitato un celebre comico, due mesi prima un comico aveva invitato un giornalista: Daniele Luttazzi aveva chiamato Marco Travaglio a Satyricon (Marzo 2001) e quest’ultimo aveva parlato di rapporti tra Berlusconi e mafia e stragi, tutte vicende archiviate o infondate, sinché Luttazzi aveva congedato Travaglio in questo modo: «In questo paese di merda tu sei uno che ha coraggio». Anni dopo, a Travaglio mancherà tuttavia il coraggio di scusarsi, visto che non una delle accuse amplificate in quella trasmissione (teoricamente comica) è rimasta in piedi.
Strano, sia Luttazzi che Travaglio sono stati assolti da ogni accusa perché i vari gradi di giudizio hanno attestato che durante quel programma hanno solo riferito fatti realmente accaduti e documentati dalle varie sentenze giudiziarie... ma questo tipo lo pagano pure per scrivere bischerate del genere? :D
Come è noto, Biagi anni dopo cambierà idea su Rai Tre e vi condurrà Rt - Rotocalco televisivo.
perché dopo una pressione durata qualche anno ha accettato l'invito fattogli da Antonio Di Bella, direttore del Tg3 (come ha detto Di Bella stesso a Caterpillar due giorni fa) :fagiano:
Sulla questione Luttazzi. Loro affermano che quei processi nominati da Travaglio sono terminati in assoluzione, e che Luttazzi e Travaglio non si sono scusati. Dovrei rinfrescarmi la memoria vedendo il video, ma le affermazioni di Travaglio fanno riferimento ad atti processuali di processi in corso. Ecco perchè hanno vinto la causa. Poi i processi sono terminati con assoluzione. E' ovvio che nessuno (ne tanto meno Luttazzi domenica a Decameron) l'ha sottolineato...
sbaglio o un certo Marcello dell'Utri è stato condannato per collusione con la mafia?
Ma questo è solo un dettaglio.
Per tutte le altre questioni è arrivata l'assoluzione (o la prescrizione??)
ricordo bene l'intervento di Travaglio da Luttazzi. si parlava del contenuto del suo libro che era appenauscito, nel quale Travaglio riportava delle teorie nate in aula di tribunale, non sue.
durante la trasmissione non ci furono accuse dirette a Berlusconi. nessuno disse "è mafioso" oppure "ha rubato, è disonesto" ecc.
si limitarono a riderci un po' su, fare qualche battuta e chiedere al cavaliere se poteva essere così gentile da spiegare certe situazioni non molto chiare
mi pare ovvio che abbiano vinto la causa. se si fossero permessi di fare un'accusa diretta, senza avere prove e senza una sentenza passata in giudicato, avrebbero perso (giustamente)
Ma almeno l'avete letto l'articolo? :stordita:
facci sul giornale che scrive la verità su Biagi due giorni dopo che è morto?
ma per favore...
Vi faccio un riassunto, visto che il giornale vi fa così schifo che non vi degnate di leggerlo (io invece Il manifesto, L'unità e La Repubblica li leggo, ma va beh... Sarò strano)
C'è scritto che il contratto di Biagi scadeva il 31 Maggio 2002. Che l'11 Aprile 2002 fu deciso di non rinnovarlo, ma di dargli un'altra trasmissione, in prima serata (anche se solo 20 puntate) più un'altra in secoda serata. QUESTO PRIMA DEL FAMOSO EDITTO BULGARO. Quindi quando Berlusconi pronuncia quelle frasi il 18 Aprile 2002 E' GIA' TUTTO DECISO. Salvo poi fare dietro front e non accettare le condizioni... Nemmeno la trasmissione su rai tre... Ma va beh...
Sulla questione Santoro. Loro affermano che anche l'organo di vigilanza (creato da quelli del csx, dicono... Io non lo so... :stordita: ) prima dell'editto aveva affermato che la trasmissione di Santoro fosse faziosa (e sotto elezioni quello che hanno fatto Biagi e Benigni non dovrebbe essere permesso secondo la par condicio, ma forse non era in vigore in quel periodo? Non ricordo, sinceramente)
Sulla questione Luttazzi. Loro affermano che quei processi nominati da Travaglio sono terminati in assoluzione, e che Luttazzi e Travaglio non si sono scusati. Dovrei rinfrescarmi la memoria vedendo il video, ma le affermazioni di Travaglio fanno riferimento ad atti processuali di processi in corso. Ecco perchè hanno vinto la causa. Poi i processi sono terminati con assoluzione. E' ovvio che nessuno (ne tanto meno Luttazzi domenica a Decameron) l'ha sottolineato...
E se un anziano aveva invitato un celebre comico, due mesi prima un comico aveva invitato un giornalista: Daniele Luttazzi aveva chiamato Marco Travaglio a Satyricon (Marzo 2001) e quest’ultimo aveva parlato di rapporti tra Berlusconi e mafia e stragi, tutte vicende archiviate o infondate
http://www.youtube.com/watch?v=YVQ1kmOOBrw
è facile parlare di infondate o archiviate quando uno dei principali magistrati che indagavano è stato fatto a pezzettini.
molto poco preciso questo facci. diciamo fazioso. per cui non credibile. come del resto l'unità che strumentalizza.
tutti della stessa pasta. cagnolini scodinzolanti.
Hitman04
08-11-2007, 10:57
Veramente "Striscia la notizia" (programma a mio avviso di una bassezza pari a quella di distraction et similia) non era superiore di molti punti a il Fatto, ma anzi spesso perse il confronto con la trasmissione di Biagi. Giusto per la cronaca, per chi cerca di difendere l'indifendibile.:rolleyes:
PS: a parte il nome dell'autore dell'articolo che mi ricorda personaggi di fantozziana memoria, comunque la sua credibilità e attendibilità sono pari a quella della marmotta che incartava la cioccolata..
bluelake
08-11-2007, 11:00
Veramente "Striscia la notizia" (programma a mio avviso di una bassezza pari a quella di distraction et similia) non era superiore di molti punti a il Fatto, ma anzi spesso perse il confronto con la trasmissione di Biagi. Giusto per la cronaca, per chi cerca di difendere l'indifendibile.:rolleyes:
Gli unici che credono ancora all'Auditel sono quelli che la posseggono :D
Hitman04
08-11-2007, 11:07
Gli unici che credono ancora all'Auditel sono quelli che la posseggono :D
Va bene che sono dati imprecisi, ma un minimo di attendibilità concedigliela, è pur sempre una statistica a campione, non è che tutti lasciano accesa la tv su canale5 giusto per far piacere a mediaset..
Amu_rg550
08-11-2007, 11:10
Bice Biagi: «L'editto bulgaro c'è stato»
Veltroni: «Ha presentato un'idea del giornalismo in assoluta coerenza con il resto della sua vita»
PIANACCIO (Bologna) - «L'editto bulgaro c'è stato: qualcuno a volte ha delle botte di amnesia, mio padre invece è rimasto lucido fino alla fine. Il ritorno in Rai è stato l'ultimo regalo che gli ha fatto qualcun'altro che si è mosso». Lo ha detto Bice Biagi, una delle due figlie di Enzo, ha funerali del padre a Pianaccio. Bice ha riferito di gradire molto l'omaggio dei numerosi partigiani che sono venuti a Pianaccio per salutare il compagno della Resistenza. Ha detto inoltre di essere felice della «pacificazione» dell'ultimo periodo della vita di suo padre.
GENTILONI - «È una vergogna che si continui a manipolare la verità», ha aggiunto il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, prima di entrare in chiesa per i funerali di Enzo Biagi riferendosi ai tentativi di Silvio Berlusconi di ridimensionare il suo cosiddetto editto bulgaro che di fatto fece espellere Biagi dalla Rai. «Oggi è il momento in cui tutti insieme dobbiamo ricordare il coraggio e l'esempio a difesa della libertà e contro la prepotenza che Biagi ha subito fino a qualche anno fa», ha aggiunto il ministro. «Quando dico che bisogna seguire l'esempio di professionalità e vita civile, dobbiamo farlo anche con iniziative legislative che correggano un sistema che altrimenti rischia di riproporre questi pericoli. Le iniziative sono in campo, spero vadano in porto dopo la Finanziaria».
VELTRONI - Biagi ha rappresentato «un'idea del giornalismo e forse anche della vita», ha ricordato il sindaco di Roma e segretario del Partito democratico, Walter Veltroni. «Biagi nasce da questi luoghi, nasce dalla storia di una famiglia operaia, nasce dalla battaglia della Resistenza, nasce dalle cose migliori della societàitaliana». E a chi gli domanda un giudizio circa la sua battaglia condotta dopo il suo allontanamento dalla Rai, «in assoluta coerenza con il resto della sua vita».
08 novembre 2007 http://www.corriere.it/cronache/07_novembre_08/funerali_biagi_commenti.shtmlpensare che il solo Benigni in cinque minuti possa spostare una quantità tale di voti da far vincere l'uno o l'altro schieramento è comunque un'idea terribilmente paranoica eh :fagiano:*
greasedman
08-11-2007, 11:15
L'articolo di Travaglio in merito, che cita in calce anche i capitoli del suo libro scritti sulla vicenda della cacciata, che è addirittura più drammatica e ricca di retroscena di quanto se n'era venuto a sapere:
http://tgweb.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1675831
Ma almeno l'avete letto l'articolo? :stordita:
Vi faccio un riassunto, visto che il giornale vi fa così schifo che non vi degnate di leggerlo (io invece Il manifesto, L'unità e La Repubblica li leggo, ma va beh... Sarò strano)
C'è scritto che il contratto di Biagi scadeva il 31 Maggio 2002. Che l'11 Aprile 2002 fu deciso di non rinnovarlo, ma di dargli un'altra trasmissione, in prima serata (anche se solo 20 puntate) più un'altra in secoda serata. QUESTO PRIMA DEL FAMOSO EDITTO BULGARO. Quindi quando Berlusconi pronuncia quelle frasi il 18 Aprile 2002 E' GIA' TUTTO DECISO. Salvo poi fare dietro front e non accettare le condizioni... Nemmeno la trasmissione su rai tre... Ma va beh...
Questo è scritto sull' articolo del giornaletto
Ma è vero ?
Risposta -> No
Non è mai stata offerta nessuna trasmissione a Biagi , solo chiacchiere ma niente di concreto.
E la motivazione dello share è RISIBILE , visto il grande successo di Biagi , che riusciva a fare più spettatori del TG che invece avrebbe dovuto trainarlo e sostituito da un programma quale "Max e Tux" dagli ascolti sottozero .
Quello che il giornalista "dimentica" invece è che la decisione di cacciare Biagi fu presa dall' ex deputato forzista Fabrizio Del Noce , fatalità .
Sulla questione Luttazzi. Loro affermano che quei processi nominati da Travaglio sono terminati in assoluzione, e che Luttazzi e Travaglio non si sono scusati. Dovrei rinfrescarmi la memoria vedendo il video, ma le affermazioni di Travaglio fanno riferimento ad atti processuali di processi in corso. Ecco perchè hanno vinto la causa. Poi i processi sono terminati con assoluzione. E' ovvio che nessuno (ne tanto meno Luttazzi domenica a Decameron) l'ha sottolineato...
Si vede che tu quello che afferma Travaglio non l' hai proprio letto .
Che Mangano fosse un mafioso è un fatto accertato , che Berlusconi non abbia mai spiegato da dove arrivano i soldi che ha è un altro fatto .
Tanto più che Travaglio ha parlato non di un processo in corso , ma da atti processuali relativi a procedimenti già per la maggior parte archiviati al tempo dell' intervista .
Avere mafiosi in casa , ricevere finanziamenti in contanti da non-si-sa-chi , fare giri di denaro degni di un ottovolante , mettere il conto bancario della Finivest nella categoria "Parrucchieri per signora" , avere tutti i movimenti finanziari più interessanti non tracciati perchè il microfilm è andato "misteriosamente" bruciato , avere un collaboratore che discuteva amabilmente di partite di droga con boss mafiosi , avere paura che lo mettessero dentro per associazione mafiosa ... tutta roba che di per se non costituisce reato , anche se i carabinieri lo hanno tenuto d' occhio fin dagli anni '70 per le sue spericolate amicizie ed esistono diverse "informative" a suo carico .
Ma chissà perchè il Silvio si incazza parecchio quando la gente parla dei suoi "non reati" , evidentemente per un politico non sono un gran biglietto da visita .
mt_iceman
08-11-2007, 11:19
pensare che il solo Benigni in cinque minuti possa spostare una quantità tale di voti da far vincere l'uno o l'altro schieramento è comunque un'idea terribilmente paranoica eh :fagiano:
poco conta. biagi, involontariamente o meno, ha infranto una regola. poteva risparmiarselo.
greasedman
08-11-2007, 11:20
Sulla questione Luttazzi. Loro affermano che quei processi nominati da Travaglio sono terminati in assoluzione, e che Luttazzi e Travaglio non si sono scusati. Dovrei rinfrescarmi la memoria vedendo il video, ma le affermazioni di Travaglio fanno riferimento ad atti processuali di processi in corso. Ecco perchè hanno vinto la causa. Poi i processi sono terminati con assoluzione.
Come, scusa??!!?
I docuemnti di cui ha parlato Travaglio nell'intervista sono valse 3 anni dopo a Dell'Utri una condanna a NOVE ANNI per concorso in associazione mafiosa.
E anche se si fossero concluse con l'assoluzione, trattavasi di pubblici documenti processuali, se ne può (e se ne deve) parlare finchè si vuole, ma stiamo scherzando?!?!
"Scusate, sono tanto contento di rivedervi. E confesso che sono anche commosso. Ma c'è stato qualche inconveniente tecnico che ci ha impedito di continuare il nostro lavoro. L'intervallo è durato cinque anni. Mi aveva avvolto la nebbia della politica".
Queste sono state le prime parole di Enzo Biagi al suo ritorno in TV, evento possibile solo grazie alla cacciata del nano bulgaro dal governo, c'è qualcosina che non torna con l'articolo fantasioso del giornale. :mc:.
greasedman
08-11-2007, 11:28
Tanto per restare in tema di par condicio:
Uso criminoso
domenica, 13 giugno 2004
http://files.splinder.com/e825bbd3d38469c4fc17dcb9d8f43311.jpeg
L'uomo che ha cacciato dalla tv Biagi, Santoro e Luttazzi per averne fatto "un uso criminoso in campagna elettorale" è lo stesso che l'altro giorno, contumace negli Stati Uniti, ha occupato in permanenza la tv nel terz'ultimo giorno di campagna elettorale: 26 minuti nelle edizioni straordinarie dei tiggì, 36 minuti in quelle ordinarie, 13 minuti a Porta a Porta, il 100 per cento degli spazi politici sul Tg5 e a Studio Aperto (il Tg4 avrebbe voluto superare una volta tanto il 100 per 100 ma non è stato possibile). Secondo i calcoli di Sebastiano Messina, le sei televisioni italiane sono rimaste in ostaggio del presidente del Consiglio per un'ora, 3 minuti e 2 secondi sulle otto ore dedicate alla liberazione dei prigionieri. Nelle altre sette il presidente del Consiglio ha ceduto il passo ad altri carcerieri di stretta fiducia, i cosiddetti ministri Frattini, Martino, Gasparri, oltre al noto dissidente Giuliano Ferrara. Se, per aver dato criminosamente notizie vere in tv, Biagi, Santoro e Luttazzi hanno pagato con il confino, resta da stabilire quale sia la pena prevista per Vespa, Mimun, Mazza, Mentana, Fede e Giordano per aver consentito al padrone (Vespa direbbe "editore di riferimento") di imbottire di balle sesquipedali la testa di milioni di italiani senza una domanda, una contestazione, un dubbio: magari li fanno tutti cavalieri, o senatori a vita, o più probabilmente li promuovono maggiordomi a Villa La Certosa in sostituzione di Renato Farina.
Frattini ha superato se stesso: è riuscito a parlare per 23 minuti senza dire assolutamente nulla, se non che gli ostaggi erano stati liberati, notizia peraltro vecchiotta. "Non posso rivelare i particolari dell'operazione", ha aggiunto con far( misterioso la Volpe della Farnesina: un modo come un altro per dire che non li conosceva. Poi ha voluto esagerare: "La liberazione è avvenuta a Sud di Bagdad e nella periferia". Intanto Berlusconi parlava di Ramadi, 110 chilometri a Nord-Est di Bagdad (semprechè non abbia ragione Emergency, che parla di Abu Ghraib) cioè Bagdad): persino lui era più informato del suo ministro, sebbene stesse in America, o forse proprio per questo. Ormai è chiaro che han fatto tutto gli americani, nonostante i patetici sforzi del ministro della Pantofola Antonio Martin, per accreditare un "ruolo decisivo del Sismi". Che non ha fatto assolutamente nulla. Tutti concordi anche sulla "linea della fermezza", sul "non si tratta coi terroristi", mentre persino Barbara Contini ha parlato di un riscatto pagato e appare ormai chiaro che almeno uno dei carcerieri ha venduto gli altri e consegnato gli ostaggi in cambio dell'impunità e della fuga indisturbata. Su questo concordano tutti i giornali veri, mentre quello tinto, il Giornale, continua a titolare: "Ecco come gli 007 del Sismi hanno individuato la prigione". Trattasi dello stesso Giornale, molto attendibile, che un anno fa aveva più volte individuato le armi di distruzione di massa di Saddam, purtroppo all'insaputa degli angloamericani che ancora le stanno cercando.
In Spagna, per una sola bugia sulla strage di Madrid, Aznar ha perso 15 punti in un giorno e dunque le elezioni. In Italia, per una ventina di frottole sulla liberazione degli ostaggi, Berlusconi ha guadagnato uno o due punti in mezza giornata. Perché in Spagna, se il premier racconta balle, la tv le smaschera. In Italia le maschera, anzi le rilancia e le santífìca. Purtroppo, nell'ansia di strappare una comparsata in tv e un angolino sui giornali dell'indomani, il governo dei bugiardi non s'è coordinato a dovere. Mentre uno inventava una panzana, l'altro ne escogitava un'altra che smentiva la prima. Il solito problema di collegialità. Pisanu, per esempio, ha affidato a Repubblica di mercoledì la sua ricostruzione dei fatti. E, senz'accorgersene, ha confessato. Testuale: "Stavano per ucciderli, non potevamo più aspettare... L'azione di forza era ormai l'unica via percorribile. Con il trascorrere dei giorni si era delineato con sempre maggiore chiarezza lo scenario peggiore: quello dell'uccisione dei nostri connazionali. Il blitz ha scongiurato l' i 1 giugno italiano: avrebbero potuto ammazzarli proprio alla vigilia del voto". Dunque hanno aspettato? FE quanto? E perché? Che vuoi dire "il trascorrere dei giorni"? Se non avessero temuto che uccidessero gli ostaggi quanti altri giorni avrebbero atteso prima di intervenire? Magari tino a venerdì 11, vigilia delle elezioni? Per un mese s'è parlato di fantomatici "italiani" infiltrati in Irak per fare un "uso politico ed elettorale" ("criminoso", direbbe qualcuno) degli ostaggi.
Ora, finalmente, si capisce chi erano.
Marco Travaglio
_TeRmInEt_
08-11-2007, 11:35
(...) all'Ottavo Nano (2002). Bertinotti, Prodi, Rutelli, tutti sbeffeggiati e "caricaturati" da Corrado e Sabina Guzzanti (Caterina non ha fatto in tempo, fortuna per lei che ancora per poco esiste la Gialappa's band) al pari di Berlusconi, Gasparri e Bossi. Non è partigianeria, basta riguardare le trasmissioni per vederlo... peccato che esistano solo nelle VHS di chi ai tempi le ha registrate...
L'Ottavo Nano è del 2001 ;)
Non si trovano solo in vhs, ad esempio RaiSat Extra, ha replicato l'Ottavo Nano quest'estate, anche se hanno aspettato 6 anni per replicarlo l'hanno fatto...
Sul mulo, basta cercare ottavo nano è il mio nick :)
pensare che il solo Benigni in cinque minuti possa spostare una quantità tale di voti da far vincere l'uno o l'altro schieramento è comunque un'idea terribilmente paranoica eh :fagiano:
Si, ma se in quel periodo vigeva la par condicio (e non me lo ricordo), se chiunque in televisione fosse andato a dire di non votare tizio, perchè gli è antipatico e tutto lo show che fece Benigni, avrebbe preso o no una sanzione? ;)
stbarlet
08-11-2007, 11:38
grazie per il riassunto, l'articolo comuqnue l'avevo letto, e di falsità ce ne sono parecchie.
Si, ma se in quel periodo vigeva la par condicio (e non me lo ricordo), se chiunque in televisione fosse andato a dire di non votare tizio, perchè gli è antipatico e tutto lo show che fece Benigni, avrebbe preso o no una sanzione? ;)
benighi ha detto DI VOTARLO, non di non votarlo :O
Come, scusa??!!?
I docuemnti di cui ha parlato Travaglio nell'intervista sono valse 3 anni dopo a Dell'Utri una condanna a NOVE ANNI per concorso in associazione mafiosa.
E anche se si fossero concluse con l'assoluzione, trattavasi di pubblici documenti processuali, se ne può (e se ne deve) parlare finchè si vuole, ma stiamo scherzando?!?!
Non prendertela con me, io riporto quello che c'è scritto nell'articolo. Se tu mi dici che non è così, ti potrei anche credere senza prove, perchè ne abbiano già discusso qui in passato e vagamente mi ricordo che molti processi sono finiti per prescrizione oppure per leggi retroattive di depenalizzazione (che non dovrebbe essere concesso... Non so come possa essere accaduto, se è accaduto... :stordita: )
Questo è scritto sull' articolo del giornaletto
Ma è vero ?
Risposta -> No
Non è mai stata offerta nessuna trasmissione a Biagi , solo chiacchiere ma niente di concreto.
E la motivazione dello share è RISIBILE , visto il grande successo di Biagi , che riusciva a fare più spettatori del TG che invece avrebbe dovuto trainarlo e sostituito da un programma quale "Max e Tux" dagli ascolti sottozero .
Quello che il giornalista "dimentica" invece è che la decisione di cacciare Biagi fu presa dall' ex deputato forzista Fabrizio Del Noce , fatalità .
Si vede che tu quello che afferma Travaglio non l' hai proprio letto .
Che Mangano fosse un mafioso è un fatto accertato , che Berlusconi non abbia mai spiegato da dove arrivano i soldi che ha è un altro fatto .
Tanto più che Travaglio ha parlato non di un processo in corso , ma da atti processuali relativi a procedimenti già per la maggior parte archiviati al tempo dell' intervista .
Avere mafiosi in casa , ricevere finanziamenti in contanti da non-si-sa-chi , fare giri di denaro degni di un ottovolante , mettere il conto bancario della Finivest nella categoria "Parrucchieri per signora" , avere tutti i movimenti finanziari più interessanti non tracciati perchè il microfilm è andato "misteriosamente" bruciato , avere un collaboratore che discuteva amabilmente di partite di droga con boss mafiosi , avere paura che lo mettessero dentro per associazione mafiosa ... tutta roba che di per se non costituisce reato , anche se i carabinieri lo hanno tenuto d' occhio fin dagli anni '70 per le sue spericolate amicizie ed esistono diverse "informative" a suo carico .
Ma chissà perchè il Silvio si incazza parecchio quando la gente parla dei suoi "non reati" , evidentemente per un politico non sono un gran biglietto da visita .
Anche tu non prendertela con me... Anche io sono dubbioso... :stordita: Mi sono limitato a fare un riassunto di quello che c'era scritto visto che molti sono allergici a papiri lunghi e ancora di più agli articoli del giornale... ;)
L'Ottavo Nano è del 2001 ;)
Non si trovano solo in vhs, ad esempio RaiSat Extra, ha replicato l'Ottavo Nano quest'estate, anche se hanno aspettato 6 anni per replicarlo l'hanno fatto...
Sul mulo, basta cercare ottavo nano è il mio nick :)
L'ultima volta che ho controllato, c'erano anche su raiclick... Anche Avanzi e il caso scafroglia... ;)
benighi ha detto DI VOTARLO, non di non votarlo :O
Non me lo ricordo... :O Link! :O
Non me lo ricordo... :O Link! :O
Eccolo! :O
http://www.youtube.com/watch?v=BBRT56XBeD4
"Cose innaturali come Berlusconi presidente del consiglio!" :O
NOTATE BENE: QUESTO E' ANDATO IN ONDA PRIMA DELLE ELEZIONI DEL 2001...
E' uno spot pro Berlusconi? :asd: Possiamo dire di no... Parla male anche di Bossi...
"D'Alema al parlamento... E' naturale"
"Se non vince a Gallipoli D'Alema è come se perdesse GP II nel Vaticano"...
"Fini è un uomo... (ridendo)"
"Rutelli è bello"
Minuto 4:50:
"Io non voglio dare indicazioni di voto, mi voglio mantenere equidistante... Berlusconi non mi piace, Rutelli, si... ( :asd: ) Poi non voglio che si dica che ho espresso delle preferenze... ( :asd: ) " ... Questo non è uno spot elettorale eh! :O
Eccolo! :O
http://www.youtube.com/watch?v=BBRT56XBeD4
"Cose innaturali come Berlusconi presidente del consiglio!" :O
NOTATE BENE: QUESTO E' ANDATO IN ONDA PRIMA DELLE ELEZIONI DEL 2001...
E' uno spot pro Berlusconi? :asd: Possiamo dire di no... Parla male anche di Bossi...
bellissimo :D
bellissimo :D
Leggi l'edit e dimmi se questo è lecito a pochi giorni dal voto... ;)
A parti invertite cosa sarebbe successo? (tipo un comico di dx che prima delle elezioni dice che gli piace Berlusconi e non Rutelli...) ;)
stbarlet
08-11-2007, 12:04
Leggi l'edit e dimmi se questo è lecito a pochi giorni dal voto... ;)
A parti invertite cosa sarebbe successo? (tipo un comico di dx che prima delle elezioni dice che gli piace Berlusconi e non Rutelli...) ;)
SI. E lo sarebbe anche se fosse fatto a parti invertite. Tanto non sono gli 8 minuti contro le ORE a leccare il culo a quello o a questo.
SI. E lo sarebbe anche se fosse fatto a parti invertite. Tanto non sono gli 8 minuti contro le ORE a leccare il culo a quello o a questo.
E perchè allora si sono inventati la par condicio e la commissione di vigilanza (o come cavolo si chiama)? :confused:
Hitman04
08-11-2007, 12:12
Leggi l'edit e dimmi se questo è lecito a pochi giorni dal voto... ;)
A parti invertite cosa sarebbe successo? (tipo un comico di dx che prima delle elezioni dice che gli piace Berlusconi e non Rutelli...) ;)
Qualsiasi persona dotata di un minimo di buonsenso se ne frega di cosa pensa un comico e vota con la sua testa; se non è in grado di fare ciò, gli si tolga il diritto di voto, tanto verrebbe influenzata dai cartelloni pubblicitari e dagli spot velati delle televisioni private.
E magari anche dai commenti rilasciati all'uscita dai seggi elettorali, in piena e palese violazione della legge. (http://www.repubblica.it/2004/f/sezioni/politica/preselezioni/berluseggio/berluseggio.html)
stbarlet
08-11-2007, 12:17
E perchè allora si sono inventati la par condicio e la commissione di vigilanza (o come cavolo si chiama)? :confused:
Io non credo che benigni che fa il cretino sia peggio di berlusconi che firma il contratto con vespa. Se un giornalista dice quello che deve dire, deve avere la possibilità di dirlo sempre ( per definizione però il giornalista non deve dire il falso) anche durante le votazioni se crede. In tutti i sensi ovviamente.
Le perle di Berlusconi aggiornate con l'ultima: Non c'è mai stato un'editto bulgaro.
Grazie a "massivan" di it.arti.fotografia.digitale.
Da leggere tutto d'un fiato:
Non fonderò mai un partito. Se non entro in politica, vado in galera. Scendo in campo, per un nuovo miracolo italiano. Un milione di nuovi posti di lavoro. Alla Rai non sposterò nemmeno una pianta. Non capisco perché a San Siro debbano entrare anche i tifosi delle altre squadre, togliendo il posto ai nostri: San Siro deve diventare solo rossonero. I poveri sono persone diseducate al benessere. Mai avuto a che fare con Craxi. Io sono l'unto del Signore. Il mio governo è schierato con l'opera di moralizzazione della vita pubblica intrapresa da valenti magistrati. Mussolini non ha mai ucciso nessuno, anzi mandava gli oppositori in vacanza nelle isole. Le mie aziende non hanno mai corrotto nessuno. Giuro sulla testa dei miei figli. Ho dato mandato irrevocabile di vendere le mie tv. Bossi parla come un ubriaco da bar, con lui non prenderò mai più un caffè: è un giuda, traditore, ladro e ricettatore di voti. La situazione della salute del Santo Padre è di assoluta tranquillità. Sarò lieto di incontrare il papà dei fratelli Cervi. In questo luogo passò Enea in fuga col padre Anchise e diede il via alla dinastia da cui nacquero Romolo e Remolo. Paolo di Tarso, il grande filosofo greco. Il Papa è un uomo straordinario, ogni suo viaggio è come un gol: ha la stessa idea vincente del mio Milan, che poi è l'idea di Dio, la vittoria del Bene sul Male. Arafat mi ha chiesto di dargli una tv per la Striscia di Gaza: gli manderò Striscia la Notizia. Vorrei ricordare l'attacco del comunismo alle Due Torri. Ormai in Iraq c'è una vita regolare, poi certo ci sono le cose che non funzionano: ad esempio, i semafori a Baghdad non funzionano. Montanelli e Biagi erano gelosi di me. Anch'io ho scritto le
tavole della legge, come Napoleone e Giustiniano; Mosè era solo un passatavole. Mai sentito parlare di All Iberian. Se perdo le elezioni lascio la politica. La nostra Costituzione è di stampo sovietico. Siamo il partito dell'amore contro il partito dell'odio. Non ho mai insultato nessuno. Coglioni! Faccia da stronza! Stalinisti! Ladri! Golpisti! Fascisti! I giudici sono matti, mentalmente disturbati, antropologicamente diversi dal resto della razza umana. Noi ai giudici insidiamo le mogli, siamo dei tombeurs de femmes. Per portare a Parma l'agenzia alimentare europea ho riesumato le mie doti di play boy e fatto la corte alla presidente finlandese. Ho trovato una cimice dietro il termosifone, sono spiato da procure deviate. Io ero contrario alla guerra in Iraq, ma Bush non mi ha dato ascolto. La proporrò per il ruolo di kapò. Gli sbarchi di clandestini, con noi, sono calati del 247%. Io non racconto barzellette: dico parabole. La sinistra ha una predilezione per i dittatori. Putin è un sincero anticomunista. Gheddafi è un leader di libertà. Bella l'Estuania! Sono alto un metro e 71. I give you the salutation of my president of the Republic. Il lifting me l'ha imposto mia moglie. Noi di Forza Italia abbiamo una moralità di livello così elevato che gli altri non possono nemmeno percepirlo. Risolverò il conflitto d'interessi in cento giorni. Le mie tv mi remano contro. Il trapianto è ottimo, lo consiglio a tutti.Sono sempre stato assolto. L'evasione di chi paga il 50% dei tributi è un diritto naturale che è nel cuore degli uomini e che non ti fa sentire moralmente colpevole. Questa storia delle leggi ad personam è falsa: ne ho fatte solo tre, per me. Biagi, Luttazzi e Santoro han fatto un uso criminoso della televisione pubblica. Avete capito bene: abolirò l'Ici. Galliani è la persona più onesta che ho mai conosciuto. Il mio cervello è talmente sviluppato che ha espulso i capelli. La giustizia è un cancro da estirpare. D'Alema è er mejo figo der bigoncio, di lui mi fido. La mia religione è il maggioritario. Io sono per il proporzionale. Mai fatto affari con la politica, anzi ci ho sempre perso. Gli elettori si sono sbagliati, erano giusti gli exit-poll. Sto trattando con la Russia dell'amico Putin per aprire un corridoio negli Urali e collegarci all'Oceano Pacifico. Non ci sarà alcun condono fiscale. Noi siamo per il presidenzialismo. Mai stato presidenzialista. Non sapevo che mio fratello vendesse decoder. Odio andare in tv, è una cosa che non sopporto. Nesta al Milan? Impossibile. Gilardino al Milan? Mai, sarebbe amorale. Io sono il Gesù Cristo della politica. Va bene, paragonatemi pure a Mosè. Fra me e Confalonieri c'è un patto: quello di avvisarci reciprocamente qualora uno dei due rincoglionisse. E Fedele non mi ha ancora detto niente. Prodi ha mentito: in un paese normale si sarebbe già dimesso. Non c'è mai stato un'editto bulgaro.
LOL! :D
Comunque vergognosa la sua dichiarazione, vergognoso lo schiavo asservito al suo potere che lo difende dalle pagine di svendutissimi quotidiani e veramente terribile chi lo difende su questo forum.
LuVi
Leggi l'edit e dimmi se questo è lecito a pochi giorni dal voto... ;)
A parti invertite cosa sarebbe successo? (tipo un comico di dx che prima delle elezioni dice che gli piace Berlusconi e non Rutelli...) ;)
che mi sarei fatto una risata, perchè è un COMICO, quella è SATIRA
e la satira non ha par condicio, NON DEVE averla
se non sei capace di leggere la differenza, non so cosa farci :boh:
E perchè allora si sono inventati la par condicio e la commissione di vigilanza (o come cavolo si chiama)? :confused:
la par condicio è stata inventata per regolamentare i discorsi di propaganda politica, la satira non centra una mazza
che mi sarei fatto una risata, perchè è un COMICO, quella è SATIRA
e la satira non ha par condicio, NON DEVE averla
se non sei capace di leggere la differenza, non so cosa farci :boh:
Ma almeno avere la sensibilità di non farlo sotto elezioni? Perchè nessun comico di dx ha fatto altrettanto?
Ma almeno avere la sensibilità di non farlo sotto elezioni? Perchè nessun comico di dx ha fatto altrettanto?
perchè non ci sono comici satirici di destra purtroppo (quella del bagaglino non è satira per la cronaca)
"sensibilità di non farlo sotto elezioni"? che centra? un comico ha il diritto di manifestare la sua arte quando e dove vuole, sotto elezioni o meno. e il bello di questo show è stato proprio perchè è stato mandato in QUEL contesto: la satira DEVE parlare di attualità
prova a leggere qualche articolo di dario fo sulla satira dai greci ad oggi, sono molto interessanti ;)
Hitman04
08-11-2007, 12:35
Ma almeno avere la sensibilità di non farlo sotto elezioni? Perchè nessun comico di dx ha fatto altrettanto?
Perchè non ci sono comici di destra, e come detto da Leron, quelli che si professano tali sono solo omuncoli grotteschi, come appunto quelli del bagarino o come cavolo si chiama quell'aborto di programma.:)
LucaTortuga
08-11-2007, 12:36
Ma almeno avere la sensibilità di non farlo sotto elezioni? Perchè nessun comico di dx ha fatto altrettanto?
E chi sarebbero???
Ma almeno avere la sensibilità di non farlo sotto elezioni? Perchè nessun comico di dx ha fatto altrettanto?
Mentana , Liguori , Del Noce , Mimun , Vespa e Fede sono comici ?
No , perchè non fanno ridere come Benigni , ma hanno fatto molto di peggio .
E che dire dello scandaloso comportamento di Mediaset nel '94 quando nell' ultima settimana prima delle elezioni la fine di ogni trasmissione si chiudeva con gli "auguri" del presentatore al presidente ?
Leggi l'edit e dimmi se questo è lecito a pochi giorni dal voto... ;)
Questa è la prova-provata di ciò che sostengo. Berlusconi non è la causa di un male, è il risultato.
Ovvero una buona metà degli italiani difetta di sensibilità democratica e anche di sana e normale "dignità".
Il primo punto è ovvio, basta leggere quanto ho quotato, il secondo lo spiego sennò sembra offesivo...
Quando su leggo un manifesto (pure immenso) "meno tasse per tutti" io mi sento a dir poco indignato perchè so che chi ha coniato quello slogan ha una opinione di me a dir poco pessima. Pensa che io sia un egosita pronto a uccidere per 4 spiccioli e soprattutto un credulone facilemente raggirabile.
Invece per molti non è così: c'è purtroppo una folta schiera di connazionali per cui la "fatica" e il "costo" della libertà non valgono la candela. Preferirebbero insomma essere servi con la pancia piena.
Ma alla fine, immancabilemente, si ritrovano schiavi con la pancia vuota.
svarionman
08-11-2007, 13:29
Le perle di Berlusconi aggiornate con l'ultima: Non c'è mai stato un'editto bulgaro.
......Noi di Forza Italia abbiamo una moralità di livello così elevato che gli altri non possono nemmeno percepirlo......
:sbonk:
Questa è fenomenale.....da appendere nelle scuole al posto del crocifisso.
Questa è la prova-provata di ciò che sostengo. Berlusconi non è la causa di un male, è il risultato.
Ovvero una buona metà degli italiani difetta di sensibilità democratica e anche di sana e normale "dignità".
Il primo punto è ovvio, basta leggere quanto ho quotato, il secondo lo spiego sennò sembra offesivo...
Quando su leggo un manifesto (pure immenso) "meno tasse per tutti" io mi sento a dir poco indignato perchè so che chi ha coniato quello slogan ha una opinione di me a dir poco pessima. Pensa che io sia un egosita pronto a uccidere per 4 spiccioli e soprattutto un credulone facilemente raggirabile.
Invece per molti non è così: c'è purtroppo una folta schiera di connazionali per cui la "fatica" e il "costo" della libertà non valgono la candela. Preferirebbero insomma essere servi con la pancia piena.
Ma alla fine, immancabilemente, si ritrovano schiavi con la pancia vuota.
La par condicio è stata voluta per evitare queste cose. Non è stata rispettata e siccome hanno parlato male del cdx e bene del csx, va tutto bene, non fa nulla... Lo dico pure io allora: va tutto bene, non fa nulla, Benigni ha fatto bene a parlare male del cdx e bene del csx a pochi giorni dalle elezioni, contro una legge dello stato (la par condicio)...
fsdfdsddijsdfsdfo
08-11-2007, 14:31
E chi sarebbero???
Fede, Gasparri, Giovanardi, Ferrara, .... e l'indimenticabile berlusconi!!!
radiovoice
08-11-2007, 14:46
OLOGNA - Moltissime persone hanno dato oggi l'ultimo saluto ad Enzo Biagi nella piccola chiesa dei Santi Giacomo e Anna a Pianaccio, il paesino dell'Appennino bolognese dove il giornalista è nato e cresciuto. Poco dopo mezzogiorno la bara ricoperta di rose rosse ha lasciato la chiesa, portata a spalla e accompagnata da un lungo applauso sulle note di Bella Ciao. Il feretro era giunto questa mattina da Milano. Ad accompagnare Biagi in quest'ultimo viaggio c'erano le figlie Bice e Carla e i nipoti.
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Diverse le autorità presenti alla cerimonia: il presidente del Consiglio Romano Prodi, applaudito al suo arrivo, il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, il presidente della Rai Claudio Petruccioli, il sindaco di Bologna Sergio Cofferati e il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani. C'erano anche Ferruccio de Bortoli, direttore del Sole 24 ore, e Paolo Mieli direttore del Corriere della Sera.
La figlia Bice, polemica con Berlusconi, ha ricordato il padre e i suoi ultimi anni, e riferendosi all'allontanamento dalla Rai con l'"editto bulgaro" ha detto: "Certo che c'è stato. C'è qualcuno che, a volte, ha delle botte di amnesia. Lui non ha mai perso la memoria, né lui né noi". "Mi fa piacere pensare a una pacificazione sua, e negli ultimi mesi il ritorno con tanto affetto. E' stato l'ultimo regalo che la vita, e qualcun altro che forse si è mosso, gli ha fatto", ha detto ancora la figlia del giornalista.
E Prodi, uscendo dalla chiesa è tornato sulla questione ribadendo le parole pronunciate nei giorni scorsi, rinnovando la polemica contro Berlusconi e la sua scelta di allontanare il giornalista dalla televisone nel 2002: "Gli italiani sanno benissimo quali sono gli atti di giustizia e quali gli atti di ingiustizia". Senza una legge sul conflitto di interessi, il rischio che possa ripetersi "c'è sempre nella democrazia: in Italia forse un po' di più di quello che ci dovrebbe essere".
Anche il sindaco di Roma e segretario del Pd Walter Veltroni ha voluto partecipare ai funerali. E così ha ricordato il cronista scomparso due giorni fa a Milano: "Un'idea di giornalismo e anche di vita. Nasce da questi luoghi, nasce dalla storia di una famiglia operaia, nasce dalla battaglia della resistenza, nasce dalle cose migliori della società italiana".
Per lo scrittore Roberto Saviano, Biagi "è stato un maestro che mi ha insegnato che verità e potere non coincidono mai e che è necessario guardare le sfumature più che i valori unici".
Le esequie sono state celebrate dal cardinale Ersilio Tonini, insieme ad altri due parroci amici del giornalista. In dubbio fino all'ultimo per motivi di salute, il prelato aveva dato ieri sera la sua disponibilità, visto il forte legame con Biagi. "Eravamo amici, anzi fratelli. Il nostro è stato un rapporto profondissimo e di fraternità" ha detto Tonini. "Biagi aveva una profondità interiore intatta e riportava i sentimenti respirati qui, nella sua Pianaccio. E Pianaccio ha trasmesso i valori profondi della sua umanità. Da stasera avrete un testimone che rappresenta la vostra storia, da consegnare di generazione in generazione".
Sulla piazza del paese sono arrivate molte corone di fiori: dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dalla Ferrari, dalla Fiat, da Luca Cordero di Montezemolo, dal Corriere della Sera, dalla Federazione nazionale della stampa italiana. Fra le corone anche una dedicata a Enzo Biagi dalla tv pubblica, firmata "la tua Rai".
Il giornalista sarà sepolto nel piccolo cimitero di Pianaccio. Non sarà tumulato accanto alla moglie e alla figlia: sarà infatti rispettata l'antica tradizione che vede nel cimitero gli uomini e le donne separati. Vista la dimensione del camposanto, le tombe saranno comunque a pochi metri l'una dall'altra.
repubblica.it
fsdfdsddijsdfsdfo
08-11-2007, 14:54
Ma almeno l'avete letto l'articolo? :stordita:
vi hanno fatto cosi bene il lavaggio del cervello che vi mettete pure a criticare i giornalisti di destra.
Come un figlio che uccide il padre. Due volte perchè non si è trovato il coraggio di farlo quando lui era vivo. Complimenti.
La par condicio è stata voluta per evitare queste cose. Non è stata rispettata e siccome hanno parlato male del cdx e bene del csx, va tutto bene, non fa nulla... Lo dico pure io allora: va tutto bene, non fa nulla, Benigni ha fatto bene a parlare male del cdx e bene del csx a pochi giorni dalle elezioni, contro una legge dello stato (la par condicio)...
Grazie al cielo non decidi tu (o Berlusconi) chi viola le leggi.
E nota bane che stai addirittura diffamando Benigni, a voler essere fiscali...
vi hanno fatto cosi bene il lavaggio del cervello che vi mettete pure a criticare i giornalisti di destra.
Come un figlio che uccide il padre. Due volte perchè non si è trovato il coraggio di farlo quando lui era vivo. Complimenti.
Io stavo commentando quell'articolo... Se voi dite che sono cose non vere prendo atto.
Grazie al cielo non decidi tu (o Berlusconi) chi viola le leggi.
E nota bane che stai addirittura diffamando Benigni, a voler essere fiscali...
Diffamando chi? Hai visto il video di youtube che ho linkato?
Ha o non ha violato la par condicio?
No.
Lo dico con la massima pacatezza.
fsdfdsddijsdfsdfo
08-11-2007, 15:31
Io stavo commentando quell'articolo... Se voi dite che sono cose non vere prendo atto.
a dir la verità sei tu che devi dimostrare le cose portando una fonte. Che non sia un quotidiano pluriinquisito, pluricondannato e recidivo di diffamazione
sarai pure pacato
ma mi sembra grossa
Ti sembra male perchè non conosci la Par-Condicio: nè chi riguarda nè quando e dove si applica.
mt_iceman
08-11-2007, 16:16
Perchè non ci sono comici di destra, e come detto da Leron, quelli che si professano tali sono solo omuncoli grotteschi, come appunto quelli del bagarino o come cavolo si chiama quell'aborto di programma.:)
"berlusconi mi odia perchè mi sono scopato sua figlia e pensava fossi un fallito..."
beati voi...
Enzo Biagi, censura criminosa
da Regime di Peter Gomez e Marco Travaglio (Bur, 2004)
http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1675272
[…]
Il contratto di collaborazione di Biagi con la Rai è biennale e viene rinnovato dunque ogni due anni, anche se una clausola ne prevede la prosecuzione automatica alla scadenza, salvo disdetta di uno dei due contraenti. L’ultimo scade il 31 dicembre 2001. […]
I due toscanacci
[…]Il 10 maggio, due giorni dopo il monologo di Berlusconi a Porta a Porta con contratto, notaio e scrivania incorporati, Biagi intervista un altro toscanaccio: Roberto Benigni, premio Oscar 1999 per il film La vita è bella. Fra una battuta su Berlusconi e una sulla sinistra, Benigni ribadisce quello che tutti sanno, e cioè che voterà per l’Ulivo. Ma alla sua maniera. Colta, spiritosa, poetica.[…]
Biagi finisce di nuovo nel mirino del centrodestra. C’è chi annuncia apertamente che in Rai durerà poco. Per Adolfo Urso di An, Biagi s’è macchiato dell’«ennesima porcata». Per Alessio Butti, sempre di An, «Biagi potrebbe lasciare il campo a qualche giovane». Gasparri lo inserisce in una lista di personaggi «faziosi» dettata da lui e da altri esponenti del Polo al giornalista Daniele Vimercati nel programma Iceberg, su Telelombardia, il 26 marzo 2001. La lista di proscrizione comprende anche Santoro, Luttazzi e il Tg3 in blocco.
Il nuovo contratto
In giugno, dopo il voto, Beretta lascia la Rai per la Fiat. Fa comunque in tempo a confermare Il fatto nel palinsesto della nuova stagione. […] Il 28 giugno 2001 la nuova bozza di contratto, concordata con De Luca e approvata dal responsabile delle risorse artistiche e strategiche della Divisione Uno (cui fanno capo Rai1 e Rai2) Giancarlo D’Arma, viene inviata a Biagi, che la accetta nel mese di luglio.
Ma il 1° agosto viene nominato il nuovo direttore di Rai1: che poi è un «ex», Agostino Saccà, calabrese di Taurianova, passato dal «Giornale di Calabria» a «Panorama» e nel ’76 alla Rai: un altro ex craxiano approdato alla corte di Berlusconi. Il contratto s’inabissa nel suo cassetto. Per sempre. Biagi ripartirà in virtù di quello vecchio, scaduto ma automaticamente prorogato. Qualcuno però deve assumersi la responsabilità di rimandare in onda Il fatto. Il direttore di Divisione Giancarlo Leone invita subito Saccà a confermarlo per iscritto.
Saccà nicchia: non vuole mettere la sua firma sotto una dichiarazione così compromettente. Si sa cosa pensa Berlusconi del Fatto: la firma di Saccà sotto il nome di Biagi potrebbe compromettere la sua scalata alla direzione generale, poltrona ambita anche da Leone. […]Il tira e molla si trascina fino a metà settembre, quando mancano pochi giorni alla ripartenza del programma. Mazzetti affronta Saccà a muso duro: «Tu sei il direttore, tu devi firmare». Volano parole grosse. Saccà recalcitra ancora un po’, ma alla fine, negli ultimi giorni di settembre, firma. In ottobre Il fatto riapre i battenti con l’ottava edizione, anche se il contratto di Biagi è scaduto da ormai due anni.
Spostare, anzi eliminare
Quanto poco convinta sia la firma di Saccà lo si capisce quasi subito. A novembre il direttore di Rai1 comincia a ipotizzare di spostare Il fatto dopo il Tg1 delle 13,30. Biagi e Mazzetti rispondono picche, e la cosa sembra finire lì. Ma il mobbing contro Biagi, che continua a registrare ascolti altissimi mentre la Rai perde punti su Mediaset un po’ a tutte le ore, riprende anche dal fronte politico. Il 3 ottobre 2001 il sottosegretario alle Comunicazioni Massimo Baldini (Forza Italia) annuncia: «Il fatto si può eliminare: non serve a niente». Zaccaria taglia corto: «Biagi è una risorsa per la Rai». E Biagi: «Baldini si vergogni e si informi sui nostri ascolti e introiti pubblicitari». Persino il ministro Gasparri prende le distanze dal suo vice: «Ha parlato male e a titolo personale». Certe cose si fanno, ma non si dicono.
Saccà torna alla carica ai primi del 2002, durante un’audizione in Vigilanza. «Biagi – dichiara il 29 gennaio – è per la Rai una risorsa preziosa e da non perdere. Ma la concorrenza di Striscia la notizia è troppo forte. Quando dovremo rinnovare il contratto, potremmo decidere un cambiamento di orario. In quella fascia la rete ha un problema: fare concorrenza a Striscia. Ci vorrebbe un programma di almeno 18-20 minuti con all’interno la pubblicità. Il fatto ha una media di ascolti del 21,5%. Rispetto all’anno scorso, complice anche l’allungamento del Tg5, ha perso 3-4 punti. Per questo riteniamo che in quella fascia oraria sia necessaria un’offerta alternativa».
Sfortuna vuole che proprio quella sera Il fatto stabilisca il nuovo record di ascolto del 2002, con uno share del 27,92% pari a oltre 8 milioni 39 mila telespettatori (punta massima di 8 milioni e mezzo). In ogni caso i dati forniti da Saccà sono sballati. A smentirli provvede subito lo stesso Biagi, con un comunicato stampa:
Ho appreso dalle agenzie che il direttore di Rai1 Agostino Saccà – che mercoledì scorso ho incontrato senza che me ne abbia minimamente accennato –, alla scadenza del mio contratto (per lui il prossimo settembre) ha intenzione di trasferire Il fatto ad un altro e più vago orario e che i dati di ascolto sono del 21,5%. Rispetto all’anno scorso avremmo perso 3 o 4 punti. Devo precisare che, pur dirigendo una rete, è male informato [...]. Dovrebbe leggere meglio i dati di ascolto.
La media della trasmissione non è uno stato d’animo, perché è riscontrabile. È di circa il 23%, con circa 6 milioni e 300 mila spettatori di media, per 81 puntate. E sono più o meno sugli stessi valori dello scorso anno, tenendo conto che l’ascolto della rete, in questa fascia oraria, è notevolmente calato. Se Dio vuole, non per colpa nostra. E, proprio questa mattina, il direttore generale Claudio Cappon ha sottolineato gli elevati ascolti della puntata di ieri. Se è una scelta editoriale, mi pare discutibile. Se, invece, è una scelta politica, la capisco benissimo. Anche il raffronto fra gli ascolti del gennaio 2001 e quelli del gennaio 2002 segna una crescita: da una media del 21,27% a una del 22,98% (6 milioni 302 mila spettatori, con punte di 8 milioni 776 mila), il tutto mentre Rai1 è scesa dal 22,57% al 22,06%.
Carte false
Saccà ha fornito alla Vigilanza i dati relativi ad alcune serate, non alla media degli ultimi mesi. Ma, anziché scusarsi, sostiene di essere stato «frainteso». Aggiunge che «Biagi, insieme a Vespa, è uno dei punti di forza e una risorsa preziosa della nostra offerta». Ma conferma che, «se Rai1 e la Rai dovessero decidere di fare un’offerta compatta di mezz’ora per fare concorrenza a Striscia, Biagi troverà un’altra collocazione degna della sua importanza». […]
Soccorso rosso
A difendere Saccà nella bufera interviene curiosamente il presidente diessino della Vigilanza, Claudio Petruccioli: «Con una certa sorpresa ho visto oggi che si è parlato di licenziamento di Biagi e dell’intenzione di sostituire Il fatto. Stando a quello che abbiamo ascoltato qui dentro, queste cose non sono state dette. Saccà ha espresso, innanzitutto, un forte apprezzamento per Biagi, accostandolo a Vespa e definendo i due giornalisti come le punte di diamante della informazione di Rai1».
L’ingenuità, chiamiamola così, di Petruccioli viene prontamente smontata qualche settimana appresso, quando Saccà riparte all’attacco ventilando la sospensione del Fatto nella settimana di Sanremo, con la scusa di dare più spazio al Festival della canzone italiana e intanto sperimentare un programma alternativo. Biagi resiste e, al termine di un’aspra quanto solitaria battaglia, ottiene che se ne riparli in vista della nuova stagione, con i nuovi vertici Rai (quelli attuali sono ormai in scadenza). […]
Il 5 marzo 2002 arriva il nuovo Cda. Saccà è promosso direttore generale, dopo aver dichiarato al «Corriere» il suo voto e quello di tutta la famiglia per Forza Italia. Un giuramento di fedeltà al regime in piena regola: «Io sono un aziendalista. Un uomo che ha il senso delle radici. Mio padre era socialista, io sono socialista. Resto uomo di sinistra, è la sinistra che si è spostata. Per questo voto Forza Italia. Io e tutta la mia famiglia votiamo Forza Italia, ma questo è un fatto privato». «Il mio pensiero è corso subito alla nonna...», lo fulminerà Biagi.
A Rai1 va Fabrizio Del Noce, ex giornalista del Tg1, poi deputato di Forza Italia, poi di nuovo in Rai come corrispondente da New York, ultimamente conduttore di Linea Verde, il programma sull’agricoltura. Il nuovo presidente della Rai è il professor Antonio Baldassarre, docente di diritto costituzionale, già giudice e poi presidente della Consulta, già direttore del Giurì della pubblicità e ora presidente della Sisal (concorsi Totip e Superenalotto). Un pedigree che, dimenticando la sua intima amicizia con Cesare Previti e la sua vicinanza ad An a dispetto di un passato di comunista ingraiano, sembra ideale per una figura di garanzia, super partes. […]
La guerra della cosiddetta Casa delle Libertà a Biagi continua sempre più virulenta. Per Bonatesta (An) il giornalista è il sintomo di una «democrazia insana». Biagi, intervistato da «Le Monde», replica: «Questa offensiva mi lascia del tutto indifferente. La mia generazione ha conosciuto il fascismo, il nazismo, il comunismo, pensate davvero che io possa preoccuparmi ora? La scomparsa del mio programma potrebbe fare comodo a Canale 5 di Mediaset [...]. Ma facciano un po’ come vogliono».
«Io non mi pento»
Mercoledì 17 aprile Baldassarre sale a Milano per incontrarlo. Un’ora di colloquio per parlare della nuova stagione e ribadire che «Biagi rappresenta la Rai». Ma l’indomani, in una conferenza stampa da Sofia, Berlusconi spara. Biagi risponde a stretto giro, con una dichiarazione all’Ansa:
L’uso della lingua italiana non è il forte del presidente del Consiglio e la frequentazione con Bossi non lo aiuta a esercitarlo, ma siccome ha detto «uso criminoso della tv», vorrei sapere quale reato ho commesso: stupro, assassinio, rapina? Non sono certo un suo estimatore, ma non credo di aver fatto niente. Sono stupito che, mentre il mondo si preoccupa del Medioriente e dell’Afghanistan, il presidente del Consiglio di un paese di circa 60 milioni di abitanti in giro per il mondo si preoccupi invece di Santoro, Luttazzi e Biagi.
Sono atteggiamenti che fanno riflettere: il presidente del Consiglio ha un concetto della libertà di stampa che mi pare ristretto. È un peccato che non si possa querelare il presidente del Consiglio, perché lui ha diritto di critica. Mi viene in mente quello che disse una volta John Kenneth Galbraith a proposito di un certo personaggio: «In altri tempi sarebbe stato un fascista, ora è soltanto un cretino». Uno che fa battute come quella di Berlusconi dimostra che, nonostante si alzi i tacchi, non è all’altezza. Purtroppo si dimostra che gestire un paese è un po’ più complicato che gestire un’azienda. Continuo a credere che un presidente del Consiglio che ha conti aperti con la giustizia avrebbe dovuto avere la decenza di sbrigare prima le sue pratiche legali e poi proporsi come guida del paese.
Poi prepara un editoriale straordinario, intitolato Libertà e pluralismo, che legge quella stessa sera a Il fatto:
Non è un gran giorno per l’Italia: per quello che succede in casa e per quello che si dice fuori. A Milano, lo sapete, un piccolo aereo da turismo è andato a sbattere contro il Pirellone [...]. Disgrazia. Ma c’è anche chi all’estero parla di crimine.
Da Sofia il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non trova di meglio che segnalare tre biechi individui, in ordine alfabetico: Biagi, Luttazzi, Santoro che, cito tra virgolette, «hanno fatto un uso della televisione pubblica – pagata con i soldi di tutti – criminoso. Credo sia un preciso dovere della nuova dirigenza Rai di non permettere più che questo avvenga». Chiuse le virgolette.
Quale sarebbe il reato? Stupro, assassinio, rapina, furto, incitamento alla delinquenza, falso o diffamazione? Denunci. Poi il presidente Berlusconi, siccome non prevede nei tre biechi personaggi pentimento o redenzione – pur non avendo niente di personale –, lascerebbe intendere, se interpretiamo bene, che dovrebbero togliere il disturbo. Signor presidente Berlusconi, dia disposizione di procedere, perché la mia età e il senso di rispetto che ho per me stesso mi vietano di adeguarmi ai suoi desideri.
Sono ancora convinto che in questa nostra Repubblica ci sia spazio per la libertà di stampa. E che ci sia perfino in questa azienda che, essendo proprio di tutti, come lei dice, vorrà sentire tutte le opinioni. Perché questo, signor presidente, è il principio della democrazia. Sta scritto, dia un’occhiata, nella Costituzione.
In America, ne avrà sentito parlare, Richard Nixon dovette lasciare la Casa Bianca per un’operazione chiamata Watergate, condotta da giovani cronisti alle dipendenze di quel grande e libero editore che era la signora Katharine Graham proprietaria del «Washington Post». Questa, tra l’altro, viene presentata come televisione di Stato, anche se qualcuno tende a farla di governo, ma è il pubblico che giudica.
Nove volte su dieci, controllare, Il fatto è la trasmissione più vista della Rai. Lavoro qui dal 1961 e sono affezionato a questa azienda. Le voglio bene. Ed è la prima volta che un presidente del Consiglio decide il palinsesto, cioè i programmi, e chiede che due giornalisti, Biagi e Santoro, dovrebbero entrare nella categoria dei disoccupati.
L’idea poi di cacciare il comico Luttazzi è più da impresario, quale lei è del resto, che da statista. Cari telespettatori, questa potrebbe essere l’ultima puntata de Il fatto. Dopo 814 trasmissioni, non è il caso di commemorarci. Eventualmente, è meglio essere cacciati per aver detto qualche verità, che restare al prezzo di certi patteggiamenti. Signor presidente Berlusconi, non tocca a lei licenziarmi. Penso che qualcuno mi accuserà di un uso personale del mio programma che, del resto, faccio da anni, ma ho voluto raccontare una storia che va al di là della mia trascurabile persona e che coinvolge un problema fondamentale: quello della libertà di espressione.
Oltre alle proteste dei politici dell’opposizione, c’è anche l’imbarazzo del segretario Udc Follini: «Sono affezionato all’idea che in tv vi siano molte opinioni». Baldassarre se la cava con un «ho già chiarito come la penso sull’autonomia di questa azienda dalla politica».
La denuncia più lucida viene da un liberale di vecchia scuola, il politologo Giovanni Sartori, che rilascia una durissima intervista al «Corriere»: quelle del premier – dice – sono dichiarazioni «avventate, gravi e bambinesche. Berlusconi non si tiene, quello che ha in pancia gli scappa in bocca. E così getta la maschera [...]. C’è il pericolo di un regime berlusconiano. [...] Regime non vuol dire regime fascista, in passato si è parlato di regime democristiano o di regime gollista. A me sembra esatto dire che Ciampi sta spalancando le porte a un regime berlusconiano. Le regole di fondo della democrazia sono in pericolo».
I girotondi manifestano davanti alle sedi Rai. La Cdl, in Vigilanza, chiede che i programmi d’informazione Rai (Biagi, Santoro, Mannoni e persino Vespa) vengano chiusi fino alle amministrative del 26 maggio. Proposta respinta.
Del Noce studia...
Il 23 aprile, davanti alla Vigilanza, Baldassarre proclama: «La Rai è un’istituzione indipendente autonoma dalla politica. L’ho detto cinque o sei volte al telefono a Biagi. Biagi e Santoro sono un patrimonio professionale dell’azienda e la Rai farà di tutto per non privarsi del loro apporto giornalistico…».
Lo stesso giorno anche Saccà scioglie inni al vecchio Enzo: «L’azienda non può subire dall’esterno interventi né censori né di epurazione. Personalmente, nessuno mi ha chiesto di fare epurazioni. Enzo Biagi è un grande professionista, ha la stima dell’azienda, è equilibrato, forse con qualche scivolata, ma non va associato né a Luttazzi né a Santoro. Infatti non ha avuto nessuna sanzione dall’Authority. Finché sarò direttore generale episodi del genere non si ripeteranno». Ma, secondo Gasparri, sono Biagi e Santoro che «stanno cercando con tutti i mezzi il martirio mediatico. Verrebbe proprio da dire: allora diamoglielo, quello che cercano. O no?».
Il nuovo direttore di Rai1 Del Noce fiuta l’aria che tira. Dovrebbe programmare il palinsesto della nuova stagione, ma non degna il volto più noto della sua rete nemmeno di una telefonata. La redazione del Fatto continua a lavorare al buio, senza sapere quel che sarà del suo futuro. «Sto studiando...», risponde Del Noce a chi gli chiede notizie di Biagi. Biagi compreso. Mazzetti, dirigente di Rai1, non viene mai invitato a una sola riunione operativa dal nuovo direttore.
Ormai è chiaro che Biagi è out, ma nessuno ha il coraggio di dirlo all’interessato e al suo pubblico. Stanco di aspettare e offeso da tanta indifferenza, il giornalista si sfoga il 22 maggio con «l’Unità», «La Stampa», «Il Messaggero» e il «Corriere» e dice:
«Baldassarre continua a ripetere che la Rai si identifica con me, ma forse Saccà ha un’altra idea e chissà qual è quella del consiglio di amministrazione. La sensazione è che si vogliano fare dei favori politici, non c’è altra spiegazione. Alla Rai hanno sempre un referente, anzi un “editore di riferimento” per usare il gergo locale. Con me nessuno s’è ancora fatto vivo.
L’altro giorno ho parlato con uno che si chiama Del Noce, il quale continua a dire che sta studiando. Io qui studio da 41 anni e mi pare di aver completato il corso, almeno tanto da capire che si tratta di scuse che si usano con una persona non gradita». L’ipotesi di spostare l’orario del Fatto sarebbe un errore: «Ci sono degli orari per ogni tipo di programma: Il fatto è legato al telegiornale, è la spiegazione di un fatto che è stato raccontato poco prima. Solo un cretino può pensare di toglierlo da quella collocazione: sta lì perché si presume che sia l’approfondimento di una notizia, è il commento dell’argomento che in quel giorno si pensa abbia appassionato di più la gente. Spostarlo sarebbe come mettere un articolo di fondo in mezzo agli annunci economici. Tutto qui. Ero pronto anche a finire a mezzanotte. In mezzo agli annunci economici del tipo: bolognese prosperosa riceve caldissima in portineria...».
Ancora un pensiero a Saccà: «Questa è gente che è partita socialista ed è finita in Forza Italia. E pensare che credono di essere dei tecnici e degli esperti di tivù. Vedo più conversioni sulla via di Arcore di quante ci furono sulla via di Damasco».
E uno a Del Noce: «Che umiliazione essere esaminati da uno così. Del Noce è stato strappato all’agricoltura e buttato dentro la direzione della Rai, che è qualcosa di assai complicato. Che bellezza essere studiato da uno che si occupava di agricoltura, sia pure a sfondo culturale, visto che trovava il modo di presentare fra i pascoli il libro del suo amico Bruno Vespa...».
Infine un accenno all’opposizione, pressoché inesistente: «Difeso dalla sinistra? Sinistra? E cos’è la sinistra? Le pare che un programma con sei milioni di spettatori abbia bisogno di essere difeso da qualche partitino?».
Il servo furbo
Ancora una volta è Giuliano Ferrara a incaricarsi della difesa d’ufficio dei censori Rai, con un durissimo attacco a Biagi sul «Foglio» del 23 maggio. Titolo: Biagi, il trombone e il segnale orario. […]
Ecco: non è la Rai che sta cacciando Biagi su ordine di Berlusconi. È Biagi che «si caccia da solo per biechi interessi di bottega».
Contro di lui Baldassarre e Saccà si mobilitano addirittura con una nota ufficiale congiunta, come nelle ore gravi: La Rai depreca Il fatto che un collaboratore autorevole dell’azienda come Enzo Biagi usi espressioni e toni offensivi nei confronti di un giornalista, quale Fabrizio Del Noce, stimato da sempre per la sua indiscussa attività professionale e che ora è stato chiamato dal consiglio di amministrazione, su proposta del direttore generale, a dirigere una delle più importanti strutture editoriali dell’azienda stessa. Il presidente e il direttore generale esprimono solidarietà al direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce, confermandogli la stima e la fiducia da sempre riposta in lui.
Per conto terzi
Biagi non si lascia intimidire e risponde con la consueta ironia:
«Troppo onore. Saccà e Baldassarre hanno scritto una nota insieme? Si vede che vanno d’accordo...». E continua a lavorare alle ultime puntate dell’ottava edizione: in quel momento è a Palermo, per i dieci anni dalla strage di Capaci. «Forse» dice «sarebbe meglio che Saccà e Baldassarre si preoccupassero più dei programmi che del caso Biagi, visto che la Rai è in crisi ed è battuta abbastanza di frequente da Mediaset. Per cui non si capisce più per chi stiamo lavorando».
Poi ripete che solo un cretino può spostare l’orario del Fatto: «Lo capisco che certe frasi non siano piaciute. Ma continuo a pensare che togliere da una fascia oraria un programma che – lo dicono loro – è il più visto, nove volte su dieci, tra quelli della Rai, non mi sembra molto illuminato. Oppure lo fanno per altre ragioni. Voglio comunque accordargli la buona fede, non voglio pensare che lo facciano in conto terzi...».
Quanto a Del Noce, «mi ricordo i programmi che faceva, finivano tutti a tavola. Sembrava una specie di collaudo di ribollite. Dicono che l’ho offeso? Io piuttosto mi sento offeso da chi mi sposterebbe, ma che non mi ha ancora parlato. Quello che so lo leggo dai giornali. Se mi fanno delle proposte, che non mi hanno fatto, io le valuterò. Ma sono un vecchio da riposo, non sono un giovane da studio. Lo spostamento orario è legittimo, basta però che sia spiegato, che non abbia l’aria di una punizione o di una cosa fatta in conto terzi. Se è dettata da ragioni editoriali, come no? Posso dire che non la condivido, ma questo è quasi fisiologico».
Infine un accenno a Baldassarre, che si era sempre sperticato in elogi e ora lo attacca a quattro mani con Saccà: «Mi dispiace molto che il presidente Baldassarre abbia cambiato opinione su di me, ma da una vita sono abituato a correre da solo».
Il 24 maggio Santoro dedica al caso Biagi la penultima puntata di Sciusià, intitolata appunto «Per conto terzi?». E presenta un sondaggio dell’Abacus: all’87% degli intervistati Il fatto piace e solo al 12 non piace; gli elettori dell’Ulivo che l’apprezzano sono il 95%, quelli della Casa delle Libertà il 74%. Il 94% degli ulivisti ritiene Biagi una risorsa importante per la Rai, e così il 68% dei polisti. In studio (come vedremo alle pp. 133-134), tutti gli ospiti berlusconiani sorridono all’idea che Biagi possa essere cancellato, tantopiù dopo il diktat bulgaro di Berlusconi. Mentana, anziché prendere le difese dell’anziano collega, dice che «Biagi è uno dei giornalisti più potenti d’Italia.
Per Sergio Zavoli, nonostante fosse stato marginalizzato, tutta questa levata di scudi non c’è mai stata. Nel mondo dell’informazione nessuno può avallare la presenza di qualcuno che dice “tu scompari”. Ma, nonostante l’attacco di Berlusconi, Biagi e Santoro ora sono in Rai e se qualcuno volesse toglierli dopo quell’attacco sarebbe più difficile. Se poi si discute di palinsesti il discorso è diverso e non vorrei che il problema fosse la collocazione alle 20,40. Se, invece di cinque minuti ogni sera, Biagi facesse una prima serata di due ore, che facciamo, scendiamo in piazza? Comunque io non voglio che si tolgano le persone e se tolgono Biagi e Santoro non resteremo certo indifferenti». Anche Marcello Veneziani si dice pronto alla pugna. Troverà il modo di dimenticarsene presto.
Il 31 maggio va in onda l’ultima puntata del Fatto. Biagi e Mazzetti tracciano il bilancio dell’ottava edizione: 168 puntate con uno share medio del 21,8% contro il 16,88% del programma successivo; per 110 giornate il programma di Biagi è stato il più visto della Rai. Eppure l’avvenire è tutto da scrivere:
«Io non so quello che farò in futuro» dice Biagi, «beato chi non conosce la sua sorte, come dice la Bibbia. Potrà essere anche una trasmissione in seconda serata. Può esserci qualsiasi cosa, ma mi piacerebbe che me lo avessero detto. È giusto che chi ha potere lo eserciti, se avesse anche un po’ di garbo sarebbe meglio. Io smetto di fare Il fatto. Ma se quelli che vengono dopo fanno meno ascolti di noi, si dimettono. Mi sembra una sfida leale».
E ancora: «Rimango stupito quando leggo sui giornali che c’è qualcuno che mi sta studiando per capire quello che devo fare. Se mi studiano, vuol dire che sono un po’ ripetenti. Aspetto che mi dicano. Ma non sono un uomo buono per tutte le stagioni. Si sa come la penso, sono un ex Partito d’azione e ho fatto parte delle brigate “Giustizia e Libertà”. Non è escluso che io abbia i miei punti di vista e le mie faziosità, ma rispetto sempre quelle degli altri». Se ci sono stati errori, aggiunge, «sono imputabili a me».
Ma fra questi non c’è l’intervista a Benigni: «Roberto è prima di tutto un amico, e ogni anno con lui faccio un numeretto. Inoltre Benigni è venuto da noi gratis, quando altri erano disposti a ricoprirlo d’oro. C’erano le elezioni, e allora? Era libero in quel periodo e io l’ho invitato ben volentieri. Perché quando va a Sanremo, pagato profumatamente, viene ricoperto di fiori, ma se viene da me, gratis, è condannabile? Io non ho violato nessuna par condicio, infatti nessuna Authority è mai intervenuta nei confronti del Fatto per averla violata».
Biagi sa già, in cuor suo, che questo non è un arrivederci, ma un addio alla Rai: «A 82 anni, ormai, la mia vita se n’è andata, ma posso considerarmi fortunato perché ho fatto un lavoro che ho sempre amato e per il quale sono anche stato pagato. Inoltre questa professione è un po’ come un acquedotto che deve portare nelle case acqua potabile. C’è chi la porta più o meno frizzante, ma sempre potabile deve essere».
«Fatemi sapere»
Per un altro mese il suo telefono resta muto. Nessuno si fa vivo per proporgli qualcosa. Spetterebbe a Del Noce. Il quale però continua a tacere. Biagi gli telefona più volte, ma le risposte sono le solite. Evasive, snervanti, umilianti: «Sono appena arrivato, sto valutando, sto studiando, ti farò sapere...». Alla quinta risposta del genere, Biagi perde la pazienza e scrive a Baldassarre e Saccà:
Alla cortese attenzione del presidente prof. Antonio Baldassarre e del direttore generale dottor Agostino Saccà. Questa nota non è un sollecito, ma vuole essere soltanto un piccolo richiamo d’attenzione. Da quarant’anni lavoro in Rai e vedo che si annunciano i programmi dell’autunno, mentre non so niente del lavoro che mi attende.
Penso che dopo la dichiarazione del Presidente del Consiglio in Bulgaria non ci siano prospettive per Il fatto , anche se per oltre cento sere è stato la trasmissione più seguita della Rai (controllare eventualmente i dati). Poiché il mio contratto scade a dicembre desidero sapere se la Rai intende rinnovarlo e che progetti ha. Se vale il palinsesto del presidente del Consiglio o se ci sono alternative.
Nonostante l’opinione dell’on. Gasparri [che lo ha elegantemente paragonato al confetto Falqui, N.d.A.], non mi ritengo né eterno né indispensabile come il purgante che citava, dimostrando ancora una volta molta attenzione per il corpo e poca per la mente. Cordiali saluti, Enzo Biagi.
Nessuna risposta. Nemmeno quando Biagi sottolinea con orgoglio aziendalista i grassi introiti pubblicitari incassati dalla Rai grazie al Fatto. E fa notare come viale Mazzini stia giocando contro se stessa, a tutto vantaggio di Mediaset:
Apprendo con piacere che l’ottava edizione del Fatto (che su 168 puntate per 111 volte è stato il programma più visto della Rai) ha anche contribuito notevolmente alle entrate pubblicitarie dell’azienda. Come è stato comunicato in commissione di Vigilanza, uno spot da 30 secondi nella fascia oraria della messa in onda della nostra trasmissione ha reso 86.900 euro (168 milioni 262 mila lire), mentre i programmi che l’hanno sostituito nella stessa collocazione hanno reso 84.200 euro (163 milioni di lire), cioè 2.700 euro (5 milioni 262 mila lire) in meno.
Poi ci sono altre trasmissioni, sempre di informazione, che, se pur in altre fasce orarie, non riescono a superare i 18.000 euro (34 milioni 853 mila lire) per ogni spot pubblicitario, quasi 5 volte in meno del Fatto. Tutto questo è accaduto in una stagione televisiva che, purtroppo, ha visto Rai1 perdere la leadership nei confronti di Canale 5 e il calo delle entrate pubblicitarie, come è stato più volte denunciato dai responsabili della Sipra. Tali perdite hanno condizionato, tra l’altro, il palinsesto della scorsa stagione portando alla chiusura di alcune trasmissioni leader, come il traino del Tg1, Quiz Show.
A questo punto mi pongo una domanda: è proprio vero che la soppressione del Fatto, dopo otto edizioni, nel consueto orario, in qualche modo annunciata dal presidente del Consiglio e padrone di Mediaset niente meno che in una conferenza stampa in Bulgaria, è dovuta esclusivamente a ragioni di palinsesto e di concorrenza? O perché, con la collaborazione di Benigni, facemmo una puntata, niente meno, «criminosa»?
Enzo Biagi.
Saccà continua a ripetere che si appresta a incontrarlo per chiarire tutto. Ma dell’annunciata visita non c’è traccia. Baldassarre, dal canto suo, ripete che la collocazione del Fatto dipende esclusivamente da Biagi. Il quale cade dalle nuvole e riprende la penna in mano per un breve, sconsolato comunicato:
Non credo, come ha detto il presidente Baldassarre, che la collocazione del mio programma dipenda da me, perché, in questo caso, sarebbe già a posto. Non ho che un malinconico privilegio da vantare: lavoro in Rai da 41 anni e non ho mai accampato diritti di orario. Mi è capitato perfino di andare in onda dopo mezzanotte. Penso di avere acquisito, invece, un solo diritto: quello di essere rispettato. Nessuno mi ha detto né se, né come, né quando potrò mantenere il mio impegno di collaborazione. Da un mese aspetto la più volte annunciata visita del direttore generale, Agostino Saccà. Visto che non figuro in nessun palinsesto, presumo sia stata rimandata.
Enzo Biagi.
A fine giugno Baldassarre e Saccà presentano a Cannes i nuovi palinsesti Rai. E del Fatto, come pure di Sciusià, non c’è traccia alcuna. Nemmeno del programma condotto da Fabio Fazio che avrebbe dovuto riempire la fascia di Rai1 parallela a Striscia, appaltata invece alle comiche di Max & Tux (Massimo Lopez e Tullio Solenghi). Del Noce fa l’offeso: «Biagi mi ha insultato e prima di comunicare con lui mi aspetto delle scuse». Già, ma i presunti «insulti» sono arrivati proprio perché lui non comunicava con Biagi.
«Nessuno tocca Biagi»
Contro l’epurazione di Biagi e Santoro protestano in tanti. Oltre al centrosinistra, si fanno sentire la Federazione della stampa, la Cgil, migliaia di telespettatori, i girotondi e persino la Federazione europea dei giornalisti, che il 26 giugno parla di «situazione intollerabile» per la libertà d’informazione in Italia, dove è «il presidente del Consiglio a usare la televisione pubblica in modo criminale».
Il 27 giugno il rappresentante dell’Osce (che riunisce 55 paesi d’Europa, America settentrionale e Asia) per la libertà dei media, il tedesco Freimut Duve, scrive a Berlusconi per chiedere immediati «chiarimenti sulla rimozione del Fatto e di Sciuscià», visto che molte voci in Italia «hanno definito questa rimozione una mossa politica».
Saccà minimizza: «… Una nuova collocazione oraria del Fatto legata, ripeto, solo a esigenze di palinsesto; seconde serate dedicate a inchieste; eventuali prime serate. Vedremo la disponibilità di Biagi». Ma Biagi – domanda il «Corriere» a Saccà – tornerà in autunno su Rai1? «Per quanto riguarda la direzione generale e la direzione di Rai1, certamente sì. Con tutto il rispetto vorrei solo dire a Biagi: non è vero che Il fatto sia la trasmissione più vista di Rai1. In una fascia oraria di altissimo ascolto anche una percentuale si traduce in milioni. Ma noi ragioniamo in share: e ci sono programmi che ne totalizzano di più. Però non credo sia quello il problema di Biagi che assicura una qualità, un timbro, un segno che fanno parte del patrimonio della Rai». Il diktat bulgaro non c’entra? «Macché. Infatti nessuno tocca Biagi. …». Ma il capufficio stampa della «nuova» Rai, Giuseppe Nava, sembra parlare un’altra lingua, quando il 9 giugno rilascia questa dichiarazione ufficiale all’«Unità»: «I vertici della Rai sostengono che Enzo Biagi ha perso appeal».
Biagi monta su tutte le furie. Ma il 1° luglio Baldassarre torna a rassicurarlo: «La Rai non si priverà di nessuno dei giornalisti che oggi rappresentano voci discordanti rispetto alla maggioranza». E il 9 luglio, dinanzi alla Vigilanza: «Ho sempre detto che Biagi e Santoro sono due pezzi del patrimonio della Rai, di cui la Rai non si sarebbe mai privata. È quindi falso che ci fosse l’intenzione di escludere autorevoli personalità come Biagi e Santoro dalla programmazione». Con Biagi – spiega – «l’accordo è già concluso», mentre per Santoro «i tempi sono un po’ più lunghi», ma già «nel prossimo incontro definiremo la vicenda». […]
L’estate della vergogna
Il 2 luglio, in corso Sempione, Saccà e Del Noce incontrano finalmente Biagi e Mazzetti. «Siamo molto soddisfatti dell’incontro», dicono all’uscita i due direttori. «Soddisfazione per questo incontro chiarificatore» esprime anche Biagi. Il quale si è chiarito con Del Noce dopo le polemiche, e gli ha riconosciuto il diritto di modificare il palinsesto per esigenze di concorrenza. L’impasse pare sbloccarsi. Rai1 ufficializza l’intenzione di combattere Striscia con un nuovo programma di 30 minuti. Biagi e Mazzetti si dicono disposti a progettarlo.
Ma niente da fare: la mezz’ora anti-Striscia dovrà essere un varietà. A Biagi la Rai propone un contratto per venti «speciali» in seconda serata e cinque in prima serata, a partire da gennaio-febbraio 2003. […]
L’accordo dovrà essere formalizzato con un apposito contratto, che viene confezionato prima delle vacanze dopo varie telefonate fra Mazzetti e il dirigente responsabile D’Arma. Saccà e Del Noce hanno promesso, il 2 luglio, di inviarlo a Biagi al più presto. Ma la promessa non potrà essere mantenuta, perché Del Noce continua a non trasmettere alla Divisione Uno la lettera ufficiale con la richiesta della rete. Il contratto è pronto fin da subito, ma senza quella missiva non vale nulla. E quella missiva arriverà con clamoroso ritardo rispetto agli impegni presi: Del Noce la sbloccherà soltanto dopo la metà di settembre, cioè alla vigilia della messa in onda di Max & Tux, due mesi e mezzo dopo l’incontro di presunta «riconciliazione».
L’estate porta altre cannonate contro Biagi. Un fuoco di sbarramento che parte ancora una volta da Forza Italia e da An. «Enzo Biagi – dichiara il ministro Gasparri il 23 luglio – da 40 anni occupa tutti gli spazi in tv, senza lasciare nemmeno una serata libera. È come il confetto Falqui, basta la parola, e non certo perché stimoli certe funzioni come quel prodotto…». […]
In settembre, per la prima volta dopo otto anni, i telespettatori di Rai1 non trovano più Il fatto. Al suo posto, gettando platealmente la maschera, la «nuova» Rai manda in onda la mini-striscia comica (o presunta tale) di Max & Tux. Una scelta sconcertante, visto che Saccà e Del Noce avevano giustificato lo spostamento e poi la soppressione del Fatto proprio con l’esigenza di tener testa a Striscia con un programma più lungo, della stessa durata. Max & Tux è ancor più breve del Fatto (3-5 minuti contro gli 8-14 delle ultime edizioni del programma di Biagi) e ancor meno compatto, trattandosi di una serie di comiche-lampo. La fascia 20,30-21 di Rai1 è addirittura frantumata in tre programmi: dopo le comiche, c’è il breve varietà itinerante La zingara, seguito da un montaggio di vecchi spezzoni dalla cineteca Rai.
Biagi si sente preso in giro. I preparativi per le sue prime serate vanno a rilento. Ogni giorno spunta un nuovo intoppo. E si scopre una miriade di clausole non dette: Biagi non potrà praticamente occuparsi di attualità politica italiana (il contratto fa «particolare riferimento a situazioni internazionali»). Dovrà andare in onda solo la sera del venerdì, l’unica rimasta libera dall’occupazione di Vespa (imperversante dal lunedì al giovedì col suo Porta a Porta extralarge), ma anche la più infelice per gli ascolti, visto che molti italiani sono in viaggio per il week-end. Infine Del Noce pretende di controllare a priori i temi trattati e, a posteriori, la scaletta di ogni trasmissione, a dispetto della totale autonomia di cui Biagi ha sempre goduto («i contenuti saranno definiti con la Direzione di rete»).
«Tolgo il disturbo»
Ormai è chiaro che quella ingaggiata dai vertici Rai è una guerra di logoramento ai fianchi, volta a indispettire Biagi per indurlo a rinunciare. Obiettivo centrato. Biagi chiede «un po’ di rispetto, dopo 41 anni di Rai». Poi sbotta: «Con questa gente non voglio avere più nulla a che fare». Il nuovo programma non partirà, come conferma a «Repubblica» il 19 settembre:
Io voglio rifare Il fatto: questa è l’unica proposta di lavoro che mi sento di accettare, nessun’altra. Non mi sento di restare in Rai a qualsiasi condizione. Posso fare le seconde serate, anche le terze. Posso fare perfino un po’ di pornografia, così sono contenti i nonni e i babbi. Ma non posso accettare certe collocazioni come se fossero una punizione. Non sono disponibile a morire per strangolamento, per una lenta asfissia.
È da settembre che non vedo e non sento più nessuno. Un progetto, soprattutto se nuovo, ha bisogno di lavoro, di scambi di idee, di prime iniziative. Invece, intorno a me, c’è solo silenzio e indifferenza: e allora andassero a quel paese.
Un portavoce dell’azienda ha detto che non ho più il vecchio smalto. Gli ricordo che il mio nuovo libro ha già 62 mila prenotazioni. E che le università di Pisa e Bari mi assegnano due lauree honoris causa. Niente male, per un vecchio rincoglionito.
Siamo una vecchia generazione di cronisti. Indro Montanelli se n’è andato. Restiamo io e Giorgio Bocca, che teniamo botta perché entrambi dell’agosto del ’20. Ma, voglio dire, non durerà in eterno. Ho 82 anni. Tra un po’ tolgo il disturbo e raggiungo la mia povera moglie al camposanto. E lì, tra i miei ultimi ricordi, avrò le stucchevoli discussioni con questa gente, dopo la mia onorata carriera, dopo aver lavorato in ogni epoca e con qualsiasi vertice Rai. Ma sì, ma che vadano a quel paese.
Oltretutto il suo amico Sandro Parenzo, patron di Telelombardia, sembra pronto a consorziare cento emittenti locali per rimandare in onda Il fatto in tutta Italia. Intanto gli ascolti della «nuova» Rai precipitano. Rispetto al luglio del 2001, nello stesso mese del 2002 le tre reti pubbliche hanno perso 348 mila spettatori, mentre quelle di Mediaset ne hanno guadagnati 281 mila. In picchiata anche Tg1 e Tg2: solo il Tg3 guadagna qualche posizione. Max & Tux vanno malissimo: sono precipitati in pochi giorni dal 27 al 18%, e contro una concorrenza molto blanda di Canale 5 che non schiera ancora Striscia la notizia, ma gli ultimi scampoli del concorso estivo per le nuove «veline». […]
Antonio Ricci rivela a Biagi di aver ricevuto una telefonata da Saccà: «Voleva che diluissi le prime puntate di Striscia, almeno nella fascia di Max & Tux, per aiutarli a reggere il confronto con Il fatto. Naturalmente gli ho detto di no». Infatti, lungi dal perdere ascolti con la nuova «concorrenza» di Rai1, Striscia consolida il suo primato proprio contro Max & Tux e per la prima volta supera il 40% di share.
Per Biagi (ma anche per Santoro) si fa sotto il Tg3. Il 18 settembre il direttore Antonio Di Bella, dopo vari contatti informali, va a trovare Mazzetti e butta lì: «E se portassimo Enzo da noi? Pensavo a una coproduzione fra la rete e il telegiornale. Che ne dici?». Qualche giorno dopo il direttore di rete Paolo Ruffini sale a Milano per incontrare Biagi. Si discute di uno spazio fisso dentro il Tg3 e, in alternativa, di una striscia quotidiana sul tipo del Fatto alla fine del tg e dei notiziari regionali, fra le 19,55 e le 20. Biagi preferirebbe la seconda proposta. Ma ecco subito un nuovo fuoco di sbarramento.
«Lavorerò gratis»
[…]I vertici Rai escogitano prontamente nuovi pretesti e bugie per bloccare la trattativa. Anzitutto puntano sui costi veri o presunti del programma di Biagi, argomento demagogico, ma di sicuro effetto. Saccà sostiene che il budget di Rai3 non può permettersi Biagi e il suo staff, anche se poi scrive a Biagi una lettera piena di complimenti.
Baldassarre gli va dietro e, incontrando Ruffini e Di Bella il 19 settembre, li avverte: «Non chiedeteci un euro in più rispetto alle disponibilità di bilancio». […] Ma il vecchio Enzo, il 20 settembre, rimuove l’ostacolo con una lettera a Saccà che è un capolavoro di ironia. Offre di lavorare praticamente gratis:
Caro direttore, ti ringrazio della lettera e dei pensieri affettuosi che contraccambio, ma devo rinnovarti il senso del mio disagio. Da 41 anni faccio il giornalista in Rai: ho cominciato come direttore del tg e ho continuato con programmi annuali; l’ultimo – Il fatto – è stato trasmesso per 8 stagioni di seguito. Confermo che mi sento legato profondamente alla Rai, anche per motivi di gratitudine, ma sempre nel rispetto della mia dignità professionale e umana.
L’ultima edizione del Fatto, dati incontrovertibili, su 168 puntate per 111 sere è stato il programma più visto delle 3 reti. Riconosco al direttore di Rai1 il diritto di cambiare il palinsesto con l’intenzione di battere Striscia la notizia, ma in quell’incontro – che ormai è diventato famoso – mi fu prospettato il proposito aziendale di una trasmissione unica e omogenea che avrebbe riempito lo spazio tra Tg1 e prima serata.
Mi risulta invece che ieri sera sono andati in onda ben 4 spezzoni diversi. Ho letto che Rai3 è disponibile a programmare Il fatto, ma viste le dichiarazioni del presidente Baldassarre si opporrebbero problemi economici. Glieli risolvo subito: io sono pronto a rinunciare alle clausole finanziarie del mio contratto, che non risulta certo tra i più onerosi (anche nel mio settore) e desidero che diate anche a me il compenso che tocca all’ultimo giornalista assunto (senza raccomandazioni) , da spedire però ogni mese a don Giacomo Stagni, parroco di Vidiciatico (Bo) che in un istituto ricovera i vecchi delle mie parti che non hanno nessuno. Sono a disposizione se il mio lavoro può ancora servire. Auguri e molti cordiali saluti da Enzo Biagi.
La palla torna nelle mani della Rai. Ma qui, morto un alibi, se ne fa subito un altro: il dopo-Tg3 – sostiene Saccà – sarebbe una collocazione «suicida», con al massimo uno share del 5%. E comunque quella fascia è già stata promessa ad Angela Buttiglione, nuovo direttore dei notiziari regionali, per uno «sportello federalista».
Il 23 settembre Ruffini scrive ufficialmente a Saccà e a Giuseppe Cereda (responsabile della Divisione Due, in cui è inserita Rai3) per confermare la sua intenzione di dare un tetto a Biagi, Santoro e Fazio: «Sarebbe un errore per Rai3 non cogliere l’inaspettata opportunità di coinvolgere Santoro, Biagi e Fazio nei palinsesti della rete (permettendo così anche il recupero dell’immagine dell’azienda, rispetto a coloro che ci accusano di voler parlare con una voce sola, mettendo in discussione il pluralismo interno e dunque il ruolo stesso del servizio pubblico)».
[…]
Ricci se la ride: «Max & Tux e Il fatto potevano coesistere benissimo, invece han voluto togliere di mezzo uno che rompeva le scatole: Biagi è stato eliminato per ragioni politiche ».
Il 21 ottobre esce su «Sorrisi e canzoni tv» un sondaggio di Datamedia (l’istituto prediletto da Berlusconi): il 42% dei telespettatori preferiva Il fatto a Max & Tux, apprezzato soltanto dal 7% del pubblico.
Dice Biagi all’«Unità» il 26 settembre:
«Io vado volentieri su Rai3 e sono gratissimo a chi me lo ha proposto. Ma lo devono decidere loro. C’è un signore che è direttore generale... Chi può impedirmi di andare in onda? Chissà, la direzione generale, il governo, diciamo chi comanda».
Alla lettera di Ruffini, nessuno risponde. Il direttore di Rai3 sollecita l’azienda il 3 ottobre, in un’intervista al «Corriere»: «Mi aspetto un sì o un no dai vertici Rai. Ci vuole il “concerto” dell’azienda per partire». Ma Saccà è il solito muro di gomma: prima non dice né sì né no, poi scrive a Ruffini per respingere l’idea del Fatto dopo il Tg3, alle 19,53.
A suo avviso è impossibile, in quanto bisognerebbe ridurre la durata del Tg3 e spostare il meteo e la pubblicità. Biagi potrà andare in onda su Raitre, ma alle 18,50, cioè prima e non dopo il Tg3. Proposta insensata, visto che un programma di approfondimento deve seguire, non precedere il notiziario. «A casa mia» osserva Biagi, stremato «prima si danno le notizie, poi i commenti».
Ricevuta di non ritorno
Quello stesso giorno, 26 settembre, accade un fatto che chiude per sempre la partita. Biagi si vede recapitare una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. È firmata da Agostino Saccà. Contiene l’annullamento del contratto che lo lega a viale Mazzini e che, come abbiamo visto, si rinnova automaticamente a ogni scadenza salvo disdetta di una delle due parti. Il mancato aggiornamento del contratto entro il 30 settembre del 2001 l’aveva prorogato di un altro anno, fino al 31 dicembre 2002. Ora, se nessuno lo avesse modificato o annullato entro il 30 settembre 2002, sarebbe rimasto valido sino alla fine del 2003. Ecco perché, in tutta fretta, a quattro giorni dalla data fatidica, Saccà chiude i conti con Biagi per raccomandata R.R. Il destinatario coglie al volo il messaggio:
«Mi hanno licenziato, dopo 41 anni, senza nemmeno il preavviso che si dà alle colf».
Dopo l’adorata moglie Lucia, scomparsa in febbraio, il vecchio Enzo ha perso anche la Rai. Rimanda indietro senza la sua firma la nuova bozza di contratto che Del Noce gli ha spedito con due mesi e mezzo di ritardo per i famosi e fumosi «speciali» su Rai1. E si affida a un civilista di fama, Salvatore Trifirò, per portare la Rai in tribunale con una causa che lo risarcisca dei danni d’immagine, professionali e biologici subìti nella lunga epurazione. È una causa vinta in partenza, ma l’avvocato, visti i tempi medi della giustizia italiana e l’età di Biagi, sconsiglia la via giudiziaria e propone una transazione. Viale Mazzini accetta. Discorso chiuso.
[…]
Intanto la Rai perde altri colpi: dal 1° settembre al 9 novembre, la seconda rete è scesa di 12,5 punti di audience rispetto allo stesso periodo del 2001. Max & Tux ed Excalibur, cioè i sostituti di Biagi e Santoro, continuano a precipitare. Saccà, per tutta risposta, si aumenta il Tfr. Rivela che «con Biagi non c’è nessun problema». E, a chi contesta la nuova infornata di nomine, ricorda che «mi ha chiamato Berlusconi». Per complimentarsi, si suppone.[…]
La risposta definitiva della Rai sul caso Biagi non arriva, né arriverà mai. Il gioco è proprio questo: fingere una trattativa eterna (ormai con l’avvocato di Biagi), per attribuire al giornalista la responsabilità dello scontato esito negativo. Il 12 dicembre Saccà rivela di aver inviato una lettera all’avvocato Trifirò per offrire a Biagi «ospitalità su Rai3 alle 18,53, prima del telegiornale». Ma da mesi il giornalista ripete che i programmi di approfondimento vanno in onda dopo, e non prima dei tg, dunque la risposta è scontata: nessun rischio che possa accettare. «Ho l’impressione che la disponibilità di Biagi si sia spenta», arguisce acutamente Ruffini. Infatti, il 13 dicembre, Biagi decide di metter fine per sempre all’inverecondo balletto, declinando la proposta indecente. Il comunicato di Trifirò parla di «ragioni personali».
Chiunque abbia seguito l’estenuante e umiliante trattativa le conosce benissimo, dal diktat bulgaro in poi. Ma non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere, e così parte il coro delle prefiche, dell’unanime rammarico. […]
E il mobbing continua. Il 5 dicembre la Rai avvia una procedura di sospensione contro Loris Mazzetti, reo di aver pubblicamente criticato i vertici dell’azienda: «Non avendo il coraggio di licenziare Biagi, adesso se la prendono con i suoi più stretti collaboratori per tappare loro la bocca», denuncia l’associazione Articolo 21. Qual è la colpa di Mazzetti? Aveva scritto e diffuso, il 14 novembre, alle agenzie e ad alcuni siti Internet una lettera aperta al presidente Baldassarre e, per conoscenza, a tutto il Cda:
[…]
Il 4 settembre 2003 il quotidiano britannico «The Spectator» pubblica un’intervista a Berlusconi che, dopo aver riabilitato Mussolini e dato dei «matti» a tutti i magistrati, risponde a una domanda sugli attacchi che ha subìto da giornalisti famosi come Montanelli e Biagi: «Credo ci sia un elemento di gelosia in ognuna di queste persone, perché non riesco a trovare un’altra spiegazione. Tutti questi giornalisti, Biagi, Montanelli, erano più anziani di me e credevano di essere loro quelli importanti nel nostro rapporto. Poi il rapporto si è capovolto e io sono diventato ciò che loro stessi volevano essere. Dunque, dato che loro non mi sono politicamente affini, si è sviluppato un sentimento irrazionale tra giornalisti italiani molto famosi». Montanelli non può più rispondere: è morto da due anni. Biagi, invece, replica: «Sai che risate si sta facendo Indro adesso. Ma c’è poco da ridere e tanto da piangere. Non per me che ho 82 anni, ma per i giovani: quale esempio arriva da questo personaggio che rappresenta l’Italia?».
Incensurato, dunque censurato
La redazione di Biagi, in corso Sempione, viene smantellata. Nello studio Tv5 del Fatto, ora, si girano le telepromozioni. Nel 2003 cambia il vertice Rai. Baldassarre e Saccà se ne vanno col resto della compagnia, dopo un anno di disastri. Alla presidenza, come vedremo, viene designato Paolo Mieli, ma appena accenna all’intenzione di riportare in Rai Biagi e Santoro, lo rimandano da dove era venuto. Al suo posto arriva Lucia Annunziata, che non pone condizioni e infatti non fa nulla di concreto per riportare i due fuoriclasse al loro posto.
Il 15 marzo l’Abacus rende noto un nuovo sondaggio: il 78,7% degli italiani rivuole in Rai Enzo Biagi e il 67,9% Michele Santoro. Favorevole anche la maggioranza degli elettori della Casa delle Libertà (il 62,9% per Biagi, il 51,2% per Santoro). Ma il nuovo direttore generale Flavio Cattaneo è sprezzante. Dinanzi alla Vigilanza, il 15 maggio, risponde così a una domanda: «Biagi ha concluso un accordo soddisfacente con la Rai che gratifica 41 anni di collaborazione». E il 19 settembre, interpellato da Enrico Lucci delle Iene, si supera. Domanda: quando tornano Biagi e Santoro? Risposta: «Bisogna chiederlo a loro, noi stiamo lavorando, stiamo incontrando Santoro e discutendo varie opportunità, c’è un rapporto cordiale, speriamo di risolvere la questione a breve. Quanto a Biagi, non è più un dipendente Rai. Se lo volete a Mediaset... è libero sul mercato».
Il cerchio si chiude. Berlusconi ordina alla Rai di cacciare Biagi. La Rai lo caccia. Poi il direttore della Rai lo offre a Mediaset. In Rai Biagi non può metter piede nemmeno in veste di ospite. Quando Morandi chiede di poterlo intervistare a Uno di noi e Bonolis a Domenica In, dalle alte sfere non arriva nessuna risposta. Che, comunque, è un’ottima risposta. In compenso Bonolis potrà liberamente intervistare maghi, fattucchiere, Monica Lewinsky e Donato Bilancia, il serial killer con 17 delitti sulla coscienza e 12 ergastoli sul groppone. Biagi meglio di no: è incensurato. Dunque, censurato.
Nelle infinite celebrazioni per i cinquant’anni della televisione (1954-2004), Enzo Biagi che ne ha attraversati quarantadue non è contemplato. Non esiste.
Ai primi di dicembre del 2003 Pippo Baudo, che conduce su Rai3 il programma celebrativo Cinquanta, ha la malaugurata idea di chiedere a una giuria di 25 fra critici e giornalisti della carta stampata di votare il miglior programma del secolo. E i 25 malcapitati hanno l’incauta idea di premiare Il fatto. Appena la valletta gli porta il foglio con i risultati della votazione, Baudo trasecola. Interrompe la registrazione e s’infila dietro le quinte, per far ricalcolare i voti due o tre volte. Alla fine deve arrendersi: ha vinto proprio Biagi. L’imbarazzo dilaga in viale Mazzini. Cattaneo – dicono i bene informati – vorrebbe pareggiare il conto con un premio speciale a Vespa per Porta a Porta.
Ma, mentre alla Rai si manovra, un giornalista presente in studio dà la notizia sul suo giornale: «Il fatto è il programma del secolo». Nessuno ha il coraggio di alzare il telefono e di informarne Biagi, che lo apprende per caso da un amico che ha letto i giornali. La presidente Annunziata parla di «giusto riconoscimento per una straordinaria carriera che non è ancora finita». Butti di An concede: «Biagi è stato un buon giornalista, ma solo quando non parlava di politica con i soliti sermoncini anti-Berlusconi». L’altro epuratore di An in Vigilanza, Bonatesta, vomita: «Se vince Il fatto, vuol dire che il livello dei programmi Rai in questo mezzo secolo è stato davvero basso».
[…]Biagi, ancora una volta, ne esce da gran signore: «Poco male, quel che ho fatto per la Rai la gente lo sa. E i riconoscimenti che vengono dal basso contano più di quelli dall’alto».
Ma quella raccomandata con ricevuta di ritorno, firmata Saccà, pesa ancora come un macigno: «Sono un vecchio cronista, se non mi avessero cacciato avrei continuato a raccontare l’Italia. Una notizia al giorno, per cinque minuti. Per questo non mi hanno più voluto. Li spaventa la realtà. Mi viene quasi voglia di fondare un comitato per la riabilitazione di Achille Starace. Era un gerarca anche lui, ma almeno è morto da uomo».
ma chissene
avevano fatto bene a silurarlo
ma in italia co sono solo santoro biagi e luttazzi?
ci sara quanlcun'altro capace
o no?
http://www.corriere.it/cronache/07_novembre_08/funerali_biagi_commenti.shtml
Il ministro delle Comunicazioni Gentiloni : «Una vergogna che si manipoli la verità»
Bice Biagi: «L'editto bulgaro c'è stato»
La figlia ai funerali del padre risponde indirettamente a Berlusconi: «Qualcuno ha delle botte di amnesia»
PIANACCIO (Bologna) - «L'editto bulgaro c'è stato: qualcuno a volte ha delle botte di amnesia, mio padre invece è rimasto lucido fino alla fine. Il ritorno in Rai è stato l'ultimo regalo che gli ha fatto qualcun'altro che si è mosso». Lo ha detto Bice Biagi, una delle due figlie di Enzo, ai funerali del padre a Pianaccio.
Bice ha riferito di gradire molto l'omaggio dei numerosi partigiani che sono venuti fin sull'Appennino bolognese per salutare il compagno della Resistenza. Al termine delle cerimonia religiosa il feretro è stato portato fuori dalla chiesa sulle note di «Bella ciao», chiesta dallo stesso giornalista, cantata da un coro. La figlia Bice ha detto inoltre di essere felice della «pacificazione» dell'ultimo periodo della vita di suo padre.
GENTILONI - «È una vergogna che si continui a manipolare la verità», ha aggiunto il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, prima di entrare in chiesa per i funerali di Enzo Biagi riferendosi ai tentativi di Silvio Berlusconi di ridimensionare il suo cosiddetto editto bulgaro che di fatto fece espellere Biagi dalla Rai. «Oggi è il momento in cui tutti insieme dobbiamo ricordare il coraggio e l'esempio a difesa della libertà e contro la prepotenza che Biagi ha subito fino a qualche anno fa», ha aggiunto il ministro. «Quando dico che bisogna seguire l'esempio di professionalità e vita civile, dobbiamo farlo anche con iniziative legislative che correggano un sistema che altrimenti rischia di riproporre questi pericoli. Le iniziative sono in campo, spero vadano in porto dopo la Finanziaria».
VELTRONI - Biagi ha rappresentato «un'idea del giornalismo e forse anche della vita», ha ricordato il sindaco di Roma e segretario del Partito democratico, Walter Veltroni. «Biagi nasce da questi luoghi, nasce dalla storia di una famiglia operaia, nasce dalla battaglia della Resistenza, nasce dalle cose migliori della societàitaliana». E a chi gli domanda un giudizio circa la sua battaglia condotta dopo il suo allontanamento dalla Rai, «in assoluta coerenza con il resto della sua vita».
08 novembre 2007
Quando molte persone si sforzeranno di pensare con la propria testa - e NON con quella di Travaglio & Co. - sarà la vera rivoluzione!
Ci tengo a specificare che tra i Co.(mpari! :D ) di Travaglio ricomprendo tutti quelli che "ve la raccontano"... :hic: Senza distinzione di appartenenza politica!
A chi minimizza chiedendosi cosa possano mai determinare 5 minuti di "satira" (a parte la "menata" della violazione della par condicio contro la quale sono personalmente contrarissimo) basta leggere quanto si sostiene anche in questo thread: Berlusconi è il mandante delle stragi di mafia! Complimenti alla vostra lucidità! :doh:
Preciso che secondo me Berlusconi è zozzo come un maiale, ma finchè non c'è una condanna definitiva per "essere stato il mandante delle stragi di mafia", egli è innocente!
Molti sono strumentalizzati come - anzi di più, dato che sono del tutto inconsapevoli - i "giornalisti" servi di partito che denunciano in ogni thread... :rolleyes:
Ma poi le motivazioni sono così "ingenue"... Semplifico al massimo: se conosci un mafioso, sei un mafioso! Intelligentissima osservazione! :doh:
Nessuno in questo thread conosce qualche idiota? Beh, sappiate che siete idioti anche voi! :ciapet:
Citando il "povero" Biagi: cercate di non essere cretini per conto terzi!
Quindi evitate i copia/incolla e ragionate!
Perdonatemi anticipatamente perchè non preciserò... Mi diverto con altre cose io! :Prrr:
Volevo solo dire la mia...
Ciao!
P.S: anche io trovo di pessimo gusto la polemica all'indomani della morte di Biagi... E addirittura le figlie oggi rincarano la dose... Nessuno che abbia le "palle" di mandare a fare in culo il giornalista che fa domande idiote e fuori luogo! Nessun rispetto per il morto! :rolleyes:
LucaTortuga
08-11-2007, 17:17
ma chissene
avevano fatto bene a silurarlo
ma in italia co sono solo santoro biagi e luttazzi?
ci sara quanlcun'altro capace
o no?
Ti prego, dimmi che non hai letto il post di Igor subito sopra il tuo.
Non m'interessa il motivo, dimmi solo che non l'hai letto, per favore.
LucaTortuga
08-11-2007, 17:24
A chi minimizza chiedendosi cosa possano mai determinare 5 minuti di "satira" (a parte la "menata" della violazione della par condicio contro la quale sono personalmente contrarissimo) basta leggere quanto si sostiene anche in questo thread: Berlusconi è il mandante delle stragi di mafia! Complimenti alla vostra lucidità! :doh:
Preciso che secondo me Berlusconi è zozzo come un maiale, ma finchè non c'è una condanna definitiva per "essere stato il mandante delle stragi di mafia", egli è innocente!
Che Mangano fosse un mafioso è un fatto accertato , che Berlusconi non abbia mai spiegato da dove arrivano i soldi che ha è un altro fatto .
Tanto più che Travaglio ha parlato non di un processo in corso , ma da atti processuali relativi a procedimenti già per la maggior parte archiviati al tempo dell' intervista .
Avere mafiosi in casa , ricevere finanziamenti in contanti da non-si-sa-chi , fare giri di denaro degni di un ottovolante , mettere il conto bancario della Finivest nella categoria "Parrucchieri per signora" , avere tutti i movimenti finanziari più interessanti non tracciati perchè il microfilm è andato "misteriosamente" bruciato , avere un collaboratore che discuteva amabilmente di partite di droga con boss mafiosi , avere paura che lo mettessero dentro per associazione mafiosa ... tutta roba che di per se non costituisce reato , anche se i carabinieri lo hanno tenuto d' occhio fin dagli anni '70 per le sue spericolate amicizie ed esistono diverse "informative" a suo carico .
Ma chissà perchè il Silvio si incazza parecchio quando la gente parla dei suoi "non reati" , evidentemente per un politico non sono un gran biglietto da visita .
Dovunque, forse, tranne che in Italia.
non lo voglio manco leggere
ripeto in italia si parla sempre delle stesse persone
ma esiteranno giornalisti diversi da santoro anche di sx
o no?
sommojames
08-11-2007, 17:31
Infatti...una vera bassezza...come negare i fatti o reinterpretarli ;)
Se uno ha la faccia da culo riesce a fare questo ed altro :muro:
nomeutente
08-11-2007, 17:34
Chiudo e leggo con calma domani pomeriggio... Anzi... legge qualche collega :D
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