AntonioBO
06-11-2007, 15:02
Notizia Ansa del 06/ novembre 2007
Mamma uccide maestra: indagato il marito della vittima
PARABITA (LECCE) -E' indagato per presunti abusi sessuali su un minore Luigi Compagnone, l'ottantenne marito di Iolanda Provenzano, la maestra uccisa ieri a coltellate dalla mamma di uno dei bambini che frequentava il suo doposcuola. L'ipotesi di reato a carico di Compagnone è scaturita dalla denuncia fatta ieri dalla mamma del bambino secondo la quale gli abusi si sarebbero ripetuti nel tempo. L'uomo che è ferito ed è ricoverato nell'ospedale di Casarano (Lecce) è stato interrogato questa mattina dai carabinieri. Gli investigatori mantengono il massimo riserbo sugli esiti dell'interrogatorio. In queste ore si sta perquisendo l'abitazione dei due anziani coniugi e i locali attigui che venivano utilizzati per la scuola. A quanto si è appreso, la donna non aveva precedentemente detto ad alcuno di questi suoi sospetti. Gli investigatori hanno confermato che il movente della pedofilia resta l'unica pista seguita.
IL FRATELLO DELLA VITTIMA, ERA AMICA DI FAMIGLIA
"Era una cara amica di famiglia, conosco lei e il marito da anni, non posso dire niente di male di loro, sono persone stimate e irreprensibili". Così ha descritto la presunta omicida Giuseppe Provenzano, fratello maggiore di Iolanda. La donna arrestata, che ha 33 anni, frequentava la casa degli anziani coniugi dove si è recata armata con almeno due coltelli e ha massacrato l'anziana maestra e ferito il marito ottantenne. Giuseppe Provenzano ha raccontato di essere stato più volte in casa della donna e di aver ultimamente partecipato anche alla inaugurazione del negozio di abbigliamento che la donna ha aperto in un comune salentino vicino a quello in cui vive. E' stato proprio Giuseppe Provenzano, che risiede in Svizzera e che sta trascorrendo un periodo di vacanza a Parabita con la moglie, a scoprire quanto era successo ieri. L'uomo abita in un appartamento che è attiguo a quello della sorella e ha l'ingresso in comune. Ieri attorno all'una e mezza è uscito di casa per andare a prendere un caffé ed è ritornato un'ora dopo. Al rientro ha trovato la porta di ingresso chiusa con la chiave infilata dall'interno. Ha quindi suonato e gli è andato ad aprire il cognato Luigi Compagnone ferito all'addome, mentre per terra giaceva già morta l'anziana maestra. Provenzano non si lascia sfuggire nemmeno una parola di astio nei confronti della presunta omicida: semplicemente non si spiega quale possa essere la causa di tanta violenza. "Mia sorella ha cresciuto generazioni di bambini - ha detto - in questo paese è molto conosciuta ed è sempre stata con il marito una persona stimata".
I VICINI, ERA UN'ISTITUZIONE
Iole Provenzano era un' "istituzione" a Parabita, amava i bambini e ha cresciuto intere generazioni. Così i vicini di casa descrivono l'anziana maestra uccisa a coltellate. Affacciata alla finestra accanto all'asilo, una donna di 65 anni, Giorgia, non riesce a darsi spiegazioni per quanto avvenuto. "Io stessa sono andata a scuola da Iole - racconta - poi ci ho mandato i miei figli e ora ci vanno anche i miei nipoti". Proprio stamattina, il nipotino di Giorgia, che ha quattro anni, ha pianto a lungo quando ha saputo che la sua maestra Iole non c'era più. In lacrime ha resistito prima che la mamma lo convincesse ad andare a casa dell'altra nonna. "I bambini venivano volentieri qui - racconta Giorgia - e quando i genitori li venivano a prendere non volevano andare via". Il figlio della donna accusata dell'omicidio era tra i più assidui frequentatori del doposcuola e - raccontano i vicini - era anche quello che si fermava più a lungo con la maestra attendendo che la mamma lo venisse a prendere. L'anziana maestra aveva cominciato questo lavoro con sua madre, negli anni Sessanta, raccontano in paese. Si era sposata tardi e non aveva figli e si dedicava tutto il giorno ai bambini: la mattina con la classe di asilo e il pomeriggio con il doposcuola per i più grandicelli, in tutto una decina di bambini per classe. Di recente la maestra stava cercando di ottenere il riconoscimento perché la sua scuola fosse parificata. "Le famiglie portavano i bambini qui anche dai paesi vicini come Matino e Casarano - raccontano i conoscenti - e in tanti anni mai nessuno si è lamentato". "E' incredibile quello che é successo - dice il sindaco di Parabita, Adriano Merico - la signora Iole era conosciutissima in paese e da generazioni le famiglie lasciavano qui i loro figli".
Commento di AntonioBO
Ma sarà strano questo paese in cui viviamo? A sto poveraccio non solo gli ammazzano la moglie, rischia lui stesso di essere ucciso e lo indagano pure? Peraltro nell'articolo non si parla neanche dell'assassina . Le avranno dato un premio perché forse pensava che i figli magari avevano subito attenzioni morbose non provate da chi è preposto a farlo per legge? Questo è il modo sbagliato di fare giornalismo secondo me. La vittima sembra colpevole e il carnefice innocente.
Mamma uccide maestra: indagato il marito della vittima
PARABITA (LECCE) -E' indagato per presunti abusi sessuali su un minore Luigi Compagnone, l'ottantenne marito di Iolanda Provenzano, la maestra uccisa ieri a coltellate dalla mamma di uno dei bambini che frequentava il suo doposcuola. L'ipotesi di reato a carico di Compagnone è scaturita dalla denuncia fatta ieri dalla mamma del bambino secondo la quale gli abusi si sarebbero ripetuti nel tempo. L'uomo che è ferito ed è ricoverato nell'ospedale di Casarano (Lecce) è stato interrogato questa mattina dai carabinieri. Gli investigatori mantengono il massimo riserbo sugli esiti dell'interrogatorio. In queste ore si sta perquisendo l'abitazione dei due anziani coniugi e i locali attigui che venivano utilizzati per la scuola. A quanto si è appreso, la donna non aveva precedentemente detto ad alcuno di questi suoi sospetti. Gli investigatori hanno confermato che il movente della pedofilia resta l'unica pista seguita.
IL FRATELLO DELLA VITTIMA, ERA AMICA DI FAMIGLIA
"Era una cara amica di famiglia, conosco lei e il marito da anni, non posso dire niente di male di loro, sono persone stimate e irreprensibili". Così ha descritto la presunta omicida Giuseppe Provenzano, fratello maggiore di Iolanda. La donna arrestata, che ha 33 anni, frequentava la casa degli anziani coniugi dove si è recata armata con almeno due coltelli e ha massacrato l'anziana maestra e ferito il marito ottantenne. Giuseppe Provenzano ha raccontato di essere stato più volte in casa della donna e di aver ultimamente partecipato anche alla inaugurazione del negozio di abbigliamento che la donna ha aperto in un comune salentino vicino a quello in cui vive. E' stato proprio Giuseppe Provenzano, che risiede in Svizzera e che sta trascorrendo un periodo di vacanza a Parabita con la moglie, a scoprire quanto era successo ieri. L'uomo abita in un appartamento che è attiguo a quello della sorella e ha l'ingresso in comune. Ieri attorno all'una e mezza è uscito di casa per andare a prendere un caffé ed è ritornato un'ora dopo. Al rientro ha trovato la porta di ingresso chiusa con la chiave infilata dall'interno. Ha quindi suonato e gli è andato ad aprire il cognato Luigi Compagnone ferito all'addome, mentre per terra giaceva già morta l'anziana maestra. Provenzano non si lascia sfuggire nemmeno una parola di astio nei confronti della presunta omicida: semplicemente non si spiega quale possa essere la causa di tanta violenza. "Mia sorella ha cresciuto generazioni di bambini - ha detto - in questo paese è molto conosciuta ed è sempre stata con il marito una persona stimata".
I VICINI, ERA UN'ISTITUZIONE
Iole Provenzano era un' "istituzione" a Parabita, amava i bambini e ha cresciuto intere generazioni. Così i vicini di casa descrivono l'anziana maestra uccisa a coltellate. Affacciata alla finestra accanto all'asilo, una donna di 65 anni, Giorgia, non riesce a darsi spiegazioni per quanto avvenuto. "Io stessa sono andata a scuola da Iole - racconta - poi ci ho mandato i miei figli e ora ci vanno anche i miei nipoti". Proprio stamattina, il nipotino di Giorgia, che ha quattro anni, ha pianto a lungo quando ha saputo che la sua maestra Iole non c'era più. In lacrime ha resistito prima che la mamma lo convincesse ad andare a casa dell'altra nonna. "I bambini venivano volentieri qui - racconta Giorgia - e quando i genitori li venivano a prendere non volevano andare via". Il figlio della donna accusata dell'omicidio era tra i più assidui frequentatori del doposcuola e - raccontano i vicini - era anche quello che si fermava più a lungo con la maestra attendendo che la mamma lo venisse a prendere. L'anziana maestra aveva cominciato questo lavoro con sua madre, negli anni Sessanta, raccontano in paese. Si era sposata tardi e non aveva figli e si dedicava tutto il giorno ai bambini: la mattina con la classe di asilo e il pomeriggio con il doposcuola per i più grandicelli, in tutto una decina di bambini per classe. Di recente la maestra stava cercando di ottenere il riconoscimento perché la sua scuola fosse parificata. "Le famiglie portavano i bambini qui anche dai paesi vicini come Matino e Casarano - raccontano i conoscenti - e in tanti anni mai nessuno si è lamentato". "E' incredibile quello che é successo - dice il sindaco di Parabita, Adriano Merico - la signora Iole era conosciutissima in paese e da generazioni le famiglie lasciavano qui i loro figli".
Commento di AntonioBO
Ma sarà strano questo paese in cui viviamo? A sto poveraccio non solo gli ammazzano la moglie, rischia lui stesso di essere ucciso e lo indagano pure? Peraltro nell'articolo non si parla neanche dell'assassina . Le avranno dato un premio perché forse pensava che i figli magari avevano subito attenzioni morbose non provate da chi è preposto a farlo per legge? Questo è il modo sbagliato di fare giornalismo secondo me. La vittima sembra colpevole e il carnefice innocente.