View Full Version : E' morto il giornalista Enzo Biagi
Ci ha lasciati, nelle prime ore della mattina, una delle due figure giornalistiche, insieme a Indro Montanelli, più importanti del XX secolo.
ADDIO ENZO BIAGI, TESTIMONE CRITICO DEL NOSTRO TEMPO
MILANO - Enzo Biagi è morto poco dopo le otto alla clinica Capitanio di Milano, dove era ricoverato da una decina di giorni. Al momento del decesso del popolare giornalista e scrittore c'erano al capezzale le due figlie Bice e Carla, e i generi di Biagi. Testimone del secolo che come pochi altri ha saputo declinare la sua vocazione al giornalismo in tutti i media - dalla carta stampata, ai libri, alla tv - Enzo Biagi, le cui condizioni sono state oggi definite molto critiche dalla famiglia, nasce a Lizzano in Belvedere, un paese dell'Appennino tosco-emiliano in provincia di Bologna, il 9agosto del 1920.
Figlio di una famiglia non abbiente, inizia la carriera giornalistica appena diciottenne al Resto del Carlino, senza per questo interrompere gli studi. A 21 anni diventa professionista,poi viene richiamato alle armi e l'8 settembre 1943, per non aderire alla Repubblica di Salò, si unisce ai gruppi partigiani. Il 21 aprile del '45 entra a Bologna con le truppe alleate e annuncia dai microfoni della Pwb la fine della guerra.
Nel 1952 viene chiamato al settimanale ''Epoca", di cui diventa direttore e in questi anni inizia la sua collaborazione con la Rai. Nel 1961 va a dirigere il Tg e l'anno seguente fonda il primo rotocalco televisivo. Lasciata la direzione del Tg passa a La Stampa come inviato dove rimarrà una decina di anni,poi in seguito la sua firma comparirà tra l'altro su La Repubblica, Il Corriere della sera e Panorama. Ma non abbandonala Rai a cui collabora dando vita a numerose trasmissioni -Dicono di lei, Proibito, Film dossier, Linea diretta, Spot, Ilcaso, per citarne solo alcune - in cui è soprattutto stato a colloquio con grandi personaggi del secolo.
Dal 1991 dà vita ad un programma ogni anno: il suo lavoroper la radiotelevisione pubblica si conclude il 31 maggio del2002 con l'ultima puntata del programma 'Il Fatto', appuntamentoquotidiano di grande ascolto in onda per oltre 700 puntate dal1995. La trasmissione chiude dopo le polemiche legate alleaccuse di faziosità che gli vengono rivolte dal presidente delconsiglio Silvio Berlusconi per l'intervista a Roberto Benigni.Sino a quest'anno le sue apparizioni televisive sono statesoltanto due su Raitre, come ospite a 'Che tempo che fa' daFabio Fazio e a 'Primo piano'. Quindi torna per l'ultima volta aavere una trasmissione in Rai nel 2007, che emblematicamente hail titolo della sua prima: Rt-Rotocalco televisivo. E' autore di una enorme bibliografia di carattere storico edocumentaristico ma anche tra memoria e narrazione, checomprende oltre 80 titoli.
[ANSA (http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_67903242.html)]
Stigmata
06-11-2007, 07:50
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_67903242.html
ADDIO ENZO BIAGI, TESTIMONE CRITICO DEL NOSTRO TEMPO
MILANO - Enzo Biagi è morto poco dopo le otto alla clinica Capitanio di Milano, dove era ricoverato da una decina di giorni. Al momento del decesso del popolare giornalista e scrittore c'erano al capezzale le due figlie Bice e Carla, e i generi di Biagi. Testimone del secolo che come pochi altri ha saputo declinare la sua vocazione al giornalismo in tutti i media - dalla carta stampata, ai libri, alla tv - Enzo Biagi, le cui condizioni sono state oggi definite molto critiche dalla famiglia, nasce a Lizzano in Belvedere, un paese dell'Appennino tosco-emiliano in provincia di Bologna, il 9agosto del 1920.
Figlio di una famiglia non abbiente, inizia la carriera giornalistica appena diciottenne al Resto del Carlino, senza per questo interrompere gli studi. A 21 anni diventa professionista,poi viene richiamato alle armi e l'8 settembre 1943, per non aderire alla Repubblica di Salò, si unisce ai gruppi partigiani. Il 21 aprile del '45 entra a Bologna con le truppe alleate e annuncia dai microfoni della Pwb la fine della guerra.
Nel 1952 viene chiamato al settimanale ''Epoca", di cui diventa direttore e in questi anni inizia la sua collaborazione con la Rai. Nel 1961 va a dirigere il Tg e l'anno seguente fonda il primo rotocalco televisivo. Lasciata la direzione del Tg passa a La Stampa come inviato dove rimarrà una decina di anni,poi in seguito la sua firma comparirà tra l'altro su La Repubblica, Il Corriere della sera e Panorama. Ma non abbandonala Rai a cui collabora dando vita a numerose trasmissioni -Dicono di lei, Proibito, Film dossier, Linea diretta, Spot, Ilcaso, per citarne solo alcune - in cui è soprattutto stato a colloquio con grandi personaggi del secolo.
Dal 1991 dà vita ad un programma ogni anno: il suo lavoroper la radiotelevisione pubblica si conclude il 31 maggio del2002 con l'ultima puntata del programma 'Il Fatto', appuntamentoquotidiano di grande ascolto in onda per oltre 700 puntate dal1995. La trasmissione chiude dopo le polemiche legate alleaccuse di faziosità che gli vengono rivolte dal presidente delconsiglio Silvio Berlusconi per l'intervista a Roberto Benigni.Sino a quest'anno le sue apparizioni televisive sono statesoltanto due su Raitre, come ospite a 'Che tempo che fa' daFabio Fazio e a 'Primo piano'. Quindi torna per l'ultima volta aavere una trasmissione in Rai nel 2007, che emblematicamente hail titolo della sua prima: Rt-Rotocalco televisivo. E' autore di una enorme bibliografia di carattere storico edocumentaristico ma anche tra memoria e narrazione, checomprende oltre 80 titoli.
r.i.p. :(
EarendilSI
06-11-2007, 07:51
Milano - Enzo Biagi è morto poco dopo le otto alla clinica Capitanio di Milano, dove era ricoverato da una decina di giorni. Al momento del decesso del popolare giornalista e scrittore c'erano al capezzale le due figlie Bice e Carla, e i generi del giornalista. Il medico Giorgio Massarotti, scendendo all'ingresso della clinica Capitanio, ha annunciato la morte del cronista. "Per incarico della famiglia, con estremo dolore, annuncio che il dottor Biagi si è spento alle 8 di questa mattina con serenità".
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=218699
cloud125
06-11-2007, 08:05
Rip :(
:(
anche se annunciata, e in un certo senso naturale, è una grave perdita.
per tutti.
un grande, uno dei pochi che poteva farci rendere conto degli errori che sti stavano facendo :(
loreluca
06-11-2007, 08:28
Addio.... :(
Hitman04
06-11-2007, 08:28
Un altro grande che se ne va, mi mancherai.:(
Un grande Maestro, per tutti.
Un vero signore.
:(
http://www.corriere.it/Fotogallery/Tagliate/2007/11_Novembre/02/bia/11.jpg
Ciao RAGAZZI...
:(
http://www.corriere.it/Fotogallery/Tagliate/2007/11_Novembre/02/bia/11.jpg
Ciao RAGAZZI...
:(
questa è un'immagine molto simbolica: sappiamo tutti che i due giornalisti erano politicamente divisi da opposte "appartenenze", eppure la loro grandissima professionalità li faceva stimare l'un l'altro.
Quello che ci rimane è solo faida di penna. :(
Fradetti
06-11-2007, 09:21
aveva una classe immensa
halduemilauno
06-11-2007, 09:24
un Grande.
:(
Italia in lutto, è morto Enzo Biagi
maestro di libero giornalismo
Aveva 87 anni, era ricoverato in una clinica di Milano
Accanto a lui, al momento del decesso, le figlie Carla e Bice
La camera ardente aperta oggi e domani, i funerali giovedì a Pianaccio
Il cordoglio di Napolitano: "Con lui scompare una grande voce di libertà"
MILANO - Enzo Biagi è morto questa mattina. Il decano dei giornalisti italiani, che aveva 87 anni, da oltre una settimana era ricoverato nella clinica Capitanio di Milano. Accanto a lui, al momento dell'addio, le due figlie, Carla e Bice. Il mondo dell'informazione perde così una delle sue voci più celebri, esempio di libertà di pensiero e autorevolezza. La camera ardente è stata aperta alle ore 10, e sarà visitabile fino a domani.
Secondo il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, "Scompare con Enzo Biagi una grande voce di libertà. Egli ha rappresentato uno straordinario punto di riferimento ideale e morale nel complesso mondo del giornalismo e della televisione, presidiandone e garantendone l'autonomia e il pluralismo. Il suo profondo attaccamento - sempre orgogliosamente rivendicato - alla tradizione dell'antifascismo e della Resistenza lo aveva condotto a schierarsi in ogni momento in difesa dei principi e dei valori della Costituzione repubblicana".
Ad annunciare per primo il decesso è stato il medico Giorgio Massarotti, all'ingresso della clinica: "Per incarico della famiglia - ha dichiarato, davanti ai cronisti presenti - e con estremo dolore, annuncio che il dottor Biagi si è spento alle 8 di questa mattina con serenità". Poi hanno parlato le figlie: "Si è addormentato sereno - ha raccontato Bice - devo dire che aveva programmato come sempre tutto anche per noi. Ci ha fatto dormire qualche ora, a me e a mia sorella, e ci ha aspettati. Siamo stati insieme". Ai giornalisti che le hanno chiesto un ricordo del padre, la donna ha risposto: "Mi rendo conto che voi tutti ricordate Enzo Biagi. Io mi ricordo mio padre e sono grata a tutti quelli che in questi giorni mi hanno dimostrato tanto bene. Non dico che per noi è una scoperta, ma certo, noi siamo le sue figlie e ci ha stupito. Io ho perso un padre, sono solo più sola".
Biagi, che aveva sei by-pass, era stato ricoverato per problemi cardiaci, ma venerdì scorso si erano manifestate anche complicazioni renali e polmonari. Sabato le sue condizioni sono apparse migliori. Stamattina presto, però, c'è stato il peggioramento. E poi la morte. Tra i primi ad accorrere in clinica, dopo la notizia del decesso, i colleghi Sergio Zavoli e Ferruccio De Bortoli (direttore del Sole 24 ore).
I funerali si terranno giovedì a Pianaccio, il piccolo borgo di Lizzano in Belvedere, sull'appennino bolognese, dove il giornalista era nato.
(6 novembre 2007)
fonte:
http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/biagi-grave/addio/addio.html
Sulla carta o in tv era "il cronista"
Contro di lui l'antigiornalismo
di MICHELE SERRA
Enzo Biagi era un cronista. Lo ripeteva sempre e pareva il vezzo di un giornalista famoso, popolarissimo, pluridirettore, che si rifugiava dietro un abito professionale ordinario. Ma non era un vezzo, era la sostanza viva del suo mestiere. Testimoniata da uno stile tutt'altro che letterario, scarno, efficace, che gli impedì (per sua fortuna) di diventare mai un opinionista o un elzevirista come ce ne sono tanti.
Anche i suoi commenti e le sue rubriche erano fatti di spunti di cronaca, di memorie personali, un montaggio "dal vivo" che raramente assumeva la forma tradizionale dell'editoriale in punta di penna. Era capace di lavorare solo sui materiali empirici, toccati con mano. La sua esperienza, i suoi incontri, i suoi appunti. Un giornalismo "di strada", anti-intellettuale, direttamente indirizzato alla sostanza delle vicende umane, al senso comune, a una "normalità" così rara nel mondo barocco dei media, che riusciva a toccare le corde del pubblico popolare e che gli aprì le porte di un clamoroso successo televisivo.
Il titolo del suo programma di maggiore impatto e di maggiore ascolto non per caso fu "Il fatto", una sorta di rivendicazione asciutta della materia prima del giornalismo. Usava la televisione come un foglio di carta, ovviamente conoscendone la potenza centuplicata, ma ignorandone ostentatamente tutto l'armamentario di effetti, il linguaggio pletorico e/o aggressivo, la rumorosità e la lucentezza eccessiva. In video era quasi monastico, una scrivania e poche parole, e quella mezza figura inquadrata - il famoso "mezzobusto" di Saviane - trovò attraverso l'understatement di Biagi una sorta di fantastico riscatto. Come se il tono basso, l'abito grigio, l'espressione pacata, servissero soprattutto a scardinare la presunzione televisiva e ridare centralità assoluta alla parola, alle facce e alle persone.
Nei primi anni Novanta, quando lui era uno dei primi tre giornalisti italiani (gli altri erano Bocca e Montanelli) e io poco più che un pivello, mi chiese se poteva venire nella redazione di "Cuore" per intervistarmi a proposito della satira. Si presentò con un impermeabile chiaro e una borsa di cuoio, tirò fuori penna e taccuino e cominciò a farmi domande. Poca conversazione informale, pochi convenevoli, quella era un'intervista e dunque una situazione professionale. Quello era mestiere. Rimasi sbalordito dallo spettacolo del vecchio gigante che appuntava diligentemente sul taccuino le parole di un ragazzo. Capii che Enzo Biagi era davvero un cronista, che quello voleva essere ed era sempre stato.
L'ostracismo da lui patito negli ultimi anni non è stato dunque rivolto contro una posizione culturale o politica. E' stato rivolto contro il giornalismo, che lui personificava come pochi altri.
(6 novembre 2007)
fonte:
http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/biagi-grave/ricordo-serra/ricordo-serra.html
L'editto Bulgaro, le scuse di Berlusconi
"Rifarei tutto quello che ho fatto"
Biagi, con Luttazzi e Santoro, nel 2002 venne accusato dal Cavaliere
di "uso criminoso" della tv per una intervista a Benigni. Nel 2007 il ritorno
Rifiutò di partecipare a Rockpolitik nel 2005, dove lo aveva invitato Celentano
per non tornare, scriveva, su Raiuno, la rete ancora diretta da chi lo aveva cacciato
di GIOVANNI GAGLIARDI
ROMA - "Berlusconi ha detto da Bucarest che ho fatto un 'uso criminoso' della tv. Dalla Rai dopo 41 anni di servizio mi hanno mandato una disdetta con la ricevuta di ritorno. Bene, rifarei tutto quello che ho fatto. Sono sempre stato dalla parte di quelli che non vincono". Così parlava del suo 'esilio' dalla televisione Enzo Biagi in una intervista al Corriere nell'agosto del 2004.
Era il 18 aprile del 2002 quando il neo presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, da Sofia, dopo una durissima campagna elettorale, puntò il dito contro Biagi, Luttazzi e Santoro, per quello che passerà alla storia come "l'editto bulgaro". "Vorrei sapere quale reato ho commesso: stupro, assassinio, rapina?" chiedeva Biagi a caldo commentando in quel giorno le affermazioni di Silvio Berlusconi. In quel momento il giornalista firmava 'Il fatto', in onda dal 1995 su Raiuno subito dopo il Tg1 con grandi risultati di ascolto. Quella sera, in diretta, Biagi disse: ''Questa potrebbe essere l'ultima puntata del Fatto dopo 814 trasmissioni, ma non tocca a lei Berlusconi licenziarmi''.
'Il Fatto' concluderà la sua storia il 31 maggio dello stesso anno. A scatenare le ire di Berlusconi fu la puntata in cui Biagi, il 10 aprile del 2001, in piena campagna elettorale, intervistava Roberto Benigni e il comico non risparmiava battute all'allora leader dell'opposizione. "Il contratto di Berlusconi con gli italiani? Ormai è un cult. Quella cassetta lì l'ho registrata proprio. L'ho messa tra Totò e Peppino, e Walter Chiari e Sarchiapone". O ancora: "Non voglio parlare di politica, sono qui per parlare di Berlusconi". E il commento di Berlusconi il giorno dopo fu a lettere di fuoco: ''Ieri sera è stata una cosa terribile''.
Fu una ferita profonda. "Cara Lucia penso che la mia vita si stata felice", ha scritto nel libro dedicato alla moglie Lettera d'amore a una ragazza di una volta, "ma il conto è arrivato tutto d'un colpo. Tu mi hai lasciato, Anna (la figlia ndr) è morta all'improvviso, sono stato calunniato e offeso nel mio lavoro".
Da allora il giornalista non è comparso in Rai che pochissime volte. La prima a Che tempo che fa, il 22 maggio del 2005. In diretta, con gli occhi lucidi, disse: ''Rifarei tutto come prima''. Poi il 21 ottobre come ospite a Primo piano per raccontarsi, con oltre due milioni di ascolto. Rifiutò di partecipare a Rockpolitik, dove lo aveva invitato Celentano per non tornare, scriveva, su Raiuno, la rete ancora diretta da chi lo aveva cacciato. Al suo posto una sedia vuota. Il 13 ottobre 2006, dopo quattro anni di assenza, il ritorno sull'ammiraglia, intervistato al Tg1 da David Sassoli. Poi il 10 dicembre 2006, ancora una volta da Fazio, l'annuncio del ritorno in tv con un programma dedicato agli italiani.
Da vecchio partigiano, Enzo Biagi scelse la Resistenza come tema della prima puntata di RT - Rotocalco televisivo, il programma - realizzato in coproduzione con il Tg3 - che dal 22 aprile su Raitre lo riportò sugli schermi della tv pubblica. "Buonasera, scusate se sono un po' commosso e, magari, si vede - disse aprendo la puntata -. C'è stato qualche inconveniente tecnico e l'intervallo è durato cinque anni".
E oltre alla soddisfazione del ritorno in tv, Biagi ebbe anche quello della marcia indietro, seppur parziale, di Berlusconi. "Ho assistito alla prima delle due puntate e l'ho trovata veramente avvincente, quindi complimenti al dottor Biagi per questa nuova trasmissione", - disse il Cavaliere dai microfoni di "Radio anch' io", negando, però, di aver mai chiesto la chiusura di "Sciuscià", "Il fatto" e "Satyricon". E tuttavia, per la prima volta, Berlusconi ammise un errore: "Forse ho calcato la mano quando dissi che Biagi e gli altri facevano un uso criminoso della tv pubblica".
E, come sempre, la risposta del giornalista fu di grande classe. Poche righe per ringraziare "tutti quelli che hanno apprezzato il nostro lavoro e in particolare Silvio Berlusconi per il giudizio lusinghiero espresso su RT rotocalco televisivo".
(6 novembre 2007)
fonte:
http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/biagi-grave/editto-bulgaro/editto-bulgaro.html
Enzo Biagi, una vita a raccontare fatti all'insegna della coerenza e del rigore
Dal giornalino della scuola chiuso dal fascismo ai grandi giornali fino alla Rai
sempre pronto a pagare per mantenere integro il proprio punto di vista
Nel 1951 la prima accusa di 'comunismo'. Aderì al manifesto di Stoccolma contro l'atomica
e venne allontanato dal resto del Carlino. Nel 1961 nuovi attacchi dal Psdi e dalla destra
ROMA - Enzo Biagi è nato il 9 agosto 1920 a Pianaccio di Lizzano in Belvedere, un paesino dell'Appennino tosco-emiliano. A nove anni si trasferì a Bologna, dove il padre Dario lavorava, come vice capo magazziniere, in uno zuccherificio. Appena diciottenne iniziò la carriera giornalistica come cronista al Resto del Carlino. Ma la passione per la notizia gli nacque da ragazzino, dopo aver letto Martin Eden di Jack London. All'istituto tecnico Pier Crescenzi con altri compagni diede vita ad una piccola rivista studentesca, Il Picchio. Ma nonostante si occupasse soprattutto di vita scolastica, fu soppresso nel giro di pochi mesi dal regime fascista. Una censura che diede a Biagi una forte indole antifascista.
A 21 anni diventò professionista, età minima per entrare nell'albo professionale. In quegli anni conobbe Lucia, il grande amore della sua vita. "Mia madre ha sempre raccontato che che come lo vide le fu molto antipatico perché - come si direbbe oggi - se la tirava. Lui faceva già il giornalista e lo esibiva un po', e poi per prima cosa le disse: Con il lavoro che faccio non mi sposerò mai", così raccontava la figlia Bice, giornalista e direttore di Novella 2000.
Enzo Biagi prese parte alla guerra partigiana combattendo nelle brigate "Giustizia e Libertà" legate al Partito d'Azione. Entrò a Bologna con le truppe di liberazione. Fu lui ad annunciare la fine del conflitto dai microfoni del Pwb, (l'ente americano addetto alla propaganda di guerra nei tenitori occupati). Poco dopo fu assunto come inviato speciale e critico cinematografico al Resto del Carlino. Nel 1951 aderì al manifesto di Stoccolma contro la bomba atomica e venne accusato dal suo editore di essere un "comunista sovversivo", fu allontanato dal giornale.
Nel dopoguerra si trasferì a Milano. Dal 1952 al 1960 è stato direttore del settimanale "Epoca" che trasformò da rivista di pettegolezzi a giornale impegnato, balzando all'attenzione del grande pubblico grazie ad inchieste e reportage esclusivi. Ma nel 1960 un articolo sugli scontri di Genova e Reggio Emilia contro il governo Tambroni provocò la dura reazione dello stesso presidente del Consiglio e Biagi fu costretto a dimettersi. Qualche mese dopo fu assunto dalla Stampa come inviato speciale.
L'ingresso in Rai è del 1961 come direttore del Telegiornale. Ma ben presto l'accusa di 'comunista' torna a riaffacciarsi. Critiche durissime arrivarono dal Psdi di Giuseppe Saragat e dalla destra. Nel 1962 lanciò RT-Rotocalco Televisivo, il primo settimanale della televisione italiana e curò la nascita del telegiornale del secondo canale Rai. Nel 1963 fu costretto a dimettersi.
Successivamente è tornato alla carta stampata come inviato della Stampa (di cui è inviato per una decina d'anni) e in seguito come columnist della Repubblica, del Corriere della Sera e di Panorama, alternando il lavoro in televisione con l'attività di scrittore di libri di successo.
La collaborazione con la Rai riprende nel '68. Tra i programmi più seguiti ci sono Dicono di lei (1969), una serie di interviste a personaggi famosi, tramite frasi, aforismi, aneddoti sulle loro personalità.
Nel 1971 di nuovo una parentesi come direttore del Resto del Carlino con l'obiettivo di trasformarlo in un quotidiano nazionale. In questo periodo riprese la sua collaborazione con la Rai. Terza B, facciamo l'appello è di quell'anno: personaggi famosi incontravano dei loro ex compagni di classe, amici dell'adolescenza, i primi timidi amori. E ancora Proibito, inchiesta di attualità sui fatti della settimana.
Il 30 giugno del 1972 fu allontanato di nuovo dalla direzione del Resto del Carlino e tornò quindi al Corriere della Sera. Nel 1975, pur senza lasciare il Corriere, collaborò con l'amico Indro Montanelli alla creazione del Giornale. Nel 1978 e nel 1980 la tv lo vide impegnato in due grandi cicli di inchieste internazionali: Douce France (1978) Made in England (1980) e un serie di servizi sul traffico d'armi, la mafia ed altri temi di stretta attualità della società italiana. Con lo scandalo P2, Biagi lasciò il Corriere della Sera per collaborare come editorialista con Repubblica. Ritornerà in via Solferino nel 1988.
Nel 1982 ha ideato e presentato il primo ciclo di film dossier e l'anno dopo Questo secolo: 1943 e dintorni, trasmissione che attraverso documenti, fotografie, filmati e ricordi cercava di ricostruire gli avvenimenti che avevano caratterizzato un periodo di radicali cambiamenti, quello dal gennaio del 1943 alla primavera del 1945. Linea diretta (1985), era diventato il suo appuntamento fisso con il pubblico.
Nel 1986 ha presentato le quindici puntate del settimanale giornalistico Spot, nell'87 e nell'88 Il caso (rispettivamente undici e diciotto puntate), nell'89 ancora Linea diretta (cinquantacinque puntate), seguita in autunno da Terre lontane (sette film e sette realtà) e Terre vicine, sui mutamenti dei paesi ex comunisti dell'Est.
Dal 1991 al 2001 Biagi ha realizzato con la Rai un programma l'anno: I dieci comandamenti all'italiana (1991), Una storia (1992), Tocca a noi, La lunga marcia di Mao (sei puntate sulla Cina), Processo al processo su tangentopoli, Le inchieste di Enzo Biagi e Il Fatto, programma giornaliero di cinque minuti su avvenimenti e personaggi italiani (1995-98). Nel 1998 due nuovi programmi, Fratelli d'Italia e Cara Italia. Nell'ottobre 1999 è partita la sesta edizione de Il Fatto.
Nel luglio 2000 è stato autore e volto del programma di RaiUno Signore e Signore, mentre nell'ottobre dello stesso anno era di nuovo in video con la settima edizione di Il Fatto. A febbraio 2001 è la volta del nuovo programma di Rai Uno, Giro del mondo, un viaggio tra arte e letteratura con alcuni tra i protagonisti del Novecento. Quindi, a settembre dello stesso anno, ottava, ed ultima, edizione de Il Fatto. "Se si vuole raccontare una storia - diceva - è necessario, prima di tutto, che questa storia interessi alla gente; ma non si riescono a raccontare storie se non si ha un punto di vista".
(6 novembre 2007)
fonte:
http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/biagi-grave/biagi-biografia/biagi-biografia.html
Grande giornalista, ma -prima di tutto- persona di grande autonomia ed onestà intellettuale, rigorosa e coerente, che ha difeso con fermezza e strenuamente ciò in cui credeva, consapevole del prezzo che gli sarebbe costato il suo esporsi, e ha pagato per le proprie idee e scelte.
Una persona in meno -su questa Terra- fra le poche davvero che stimo.
Ania
*sasha ITALIA*
06-11-2007, 09:42
un grande che se ne và.
Un grande dei nostri giorni,uno dei migliori di sempre....fatto fuori lavorativamente perchè troppo bravo ed onesto nel fare il suo lavoro.
radiovoice
06-11-2007, 10:02
RIP
Un maestro di intelligenza, onestà, equilibrio e abilità.
Grave perdita per il nostro - in buona parte - corrotto e meschino giornalismo.
Un uomo onesto nel pensiero, coerente nelle parole e con una classe immensa.
Di persone del genere un Paese ne ha sempre bisogno, grazie per tutto quello che hai fatto e scritto. :)
Ziosilvio
06-11-2007, 10:19
:(
diabolicus
06-11-2007, 10:33
:(
Sono dispiaciuto per la sua morte perchè era persona intelligente ed acuta.
Professionalmente è stato però un giornalista di parte (non sempre la stessa per altro).
ziozetti
06-11-2007, 10:52
...
greasedman
06-11-2007, 11:38
questa è un'immagine molto simbolica: sappiamo tutti che i due giornalisti erano politicamente divisi da opposte "appartenenze", eppure la loro grandissima professionalità li faceva stimare l'un l'altro.Secondo me, anche politicamente, erano moooolto meno distanti di quanto si pensi.
Abbiamo perso due grandissimi. Vespa invece è sempre più sano.
reptile9985
06-11-2007, 11:48
grave perdita :(
Uno dei pochissimi giornalisti indipendenti e coraggiosi di questo paese, un grande...epurato proprio perchè faceva il suo lavoro con onore e a testa alta... bruttissima perdita :(
||ElChE||88
06-11-2007, 12:21
RIP :(
fxsensive2
06-11-2007, 12:22
mi spiace ne sono venuto a conoscenza solo ora:(
vabbè cmq non dobbiamo dispiacerci per lui aveva anche una certa età:)
Vespa invece è sempre più sano.
ironizzare sulla NON morte di qualcuno in un 3d così mi pare talmente di cattivo gusto che non merita neanche una segnalazione.
Sisupoika
06-11-2007, 12:41
Concordo con chi ha parlato di una grande perdita. Un simbolo del giornalismo
mt_iceman
06-11-2007, 13:18
r.i.p.
la morte della moglie credo lo avesse particolarmente abbattuto.
Grande Enzo... ci mancherai tanto tanto! :cry:
Questa giornata è lutto nazionale. Ciao Enzo.
SkunkWorks 68
06-11-2007, 15:02
R.I.P. :(
Dcromato
06-11-2007, 17:04
Se ne va un altro leccapiedi.
nomeutente
06-11-2007, 17:44
Se ne va un altro leccapiedi.
Se ne va un altro flamer: 10 gg
Il vero giornalismo sta sparendo insieme ai suoi maestri... :(
Ciao Enzo.
Rimarrai per sempre tra noi.
RIP :-(
Un grande professionista.
Spero solo che una certa parte, peraltro consistente, dei giornalisti odierni ci risparmi commenti su quanto fosse capace :-/
Xspazz
E' morto un pilastro del nostro giornalismo, uno che non ha mai avuto bisogno di sbraitare per farsi sentire, un uomo di classe, ci manchera'.
Come per il collega Montanelli, il mio rammarico e' di averlo conosciuto solo di recente, a causa della mia "tenera eta'".
Nella tristezza che provo per la sua morte riesco comunque a trovare molto divertenti le dichiarazioni affettuose di chi ne ha detto peste e corna da vivo, e penso che anche Enzo ci spenderebbe un sorriso.
Ciao Enzo.
Se ne va un Bolognese che sapeva mettere le parole al posto giusto.:rolleyes:
_TeRmInEt_
06-11-2007, 19:14
Trovo solo io il cordoglio di Berlusconi e di quanti lo epurarono, alquanto ipocrita?
+Benito+
06-11-2007, 20:07
mi dispiace, con piero angela rimane l'ultimo giornalista pacato e saggio in italia.
Trovo solo io il cordoglio di Berlusconi e di quanti lo epurarono, alquanto ipocrita?
trovo solo io FUORI LUOGO la polemica in un 3d come questo?
Trovo solo io il cordoglio di Berlusconi e di quanti lo epurarono, alquanto ipocrita?
Non sei l'unico, anche io lo trovo come minimo ipocrita, specialmente da chi definiva fino all'altro ieri Biagi con epiteti offensivi che ben ricordiamo, e da chi ha usato i suoi sgherri in RAI per eslcuderlo dalla tv in modo umiliante; un'abuso che Biagi ha pagato molto innanzitutto sul piano personale, e che non va dimenticato. Le persone si rispettano innanzitutto da vive.
greasedman
06-11-2007, 20:22
E' morto da impunito il "criminale" che aveva fatto "uso criminoso" della TV...
http://www.youtube.com/watch?v=EDHJBHvC2uo
:rolleyes:
FabioGreggio
06-11-2007, 20:37
Biagi è stato grande per molti motivi.
Giornalisticamente parlando io mi sono sempre ispirato a lui:
Frasi brevissime e semplice, soggetto, predicato verbale, complemento oggetto.
Frase finale di sintesi, quasi una morale contestuale.
La capacità di sintesi è intelligenza.
L'editto bulgaro lo aveva colpito molto più di quello che dava a vedere.
Lui che aveva vissuto il fascismo, riconosceva in quel provvedimento una sbrigatività e una censura tipiche di certe derive democratiche.
Soffrirà molto di quel provvedimento, anche se ci ricamò su una certa ironia di prassi.
Era asciutto, leggermente ruvido, sempre elegante e con una leggerezza incredibile.
Con lui finisce il giornalismo non servile, quello del suo amico Montanelli o di Bocca, ultimo grande rimasto.
Se ne va il giornalismo non leccaculista, quello irriverente e pruriginoso nei riguardi del Palazzo.
Resta un giornalismo bruttissimo, come quello di Riotta, e quello clownesco, volgare e servile alla Feltri-Belpietro.
Resta uno scempio dell'informazione, quella urlata, volgare, serva, interessata, mignotta.
Grazie Enzo per la lezione di stile e di classe.
fg
Biagi è stato grande per molti motivi.
Giornalisticamente parlando io mi sono sempre ispirato a lui:
Frasi brevissime e semplice, soggetto, predicato verbale, complemento oggetto.
Frase finale di sintesi, quasi una morale contestuale.
La capacità di sintesi è intelligenza.
L'editto bulgaro lo aveva colpito molto più di quello che dava a vedere.
Lui che aveva vissuto il fascismo, riconosceva in quel provvedimento una sbrigatività e una censura tipiche di certe derive democratiche.
Soffrirà molto di quel provvedimento, anche se ci ricamò su una certa ironia di prassi.
Era asciutto, leggermente ruvido, sempre elegante e con una leggerezza incredibile.
Con lui finisce il giornalismo non servile, quello del suo amico Montanelli o di Bocca, ultimo grande rimasto.
Se ne va il giornalismo non leccaculista, quello irriverente e pruriginoso nei riguardi del Palazzo.
Resta un giornalismo bruttissimo, come quello di Riotta, e quello clownesco, volgare e servile alla Feltri-Belpietro.
Resta uno scempio dell'informazione, quella urlata, volgare, serva, interessata, mignotta.
Grazie Enzo per la lezione di stile e di classe.
Quoto tutto, bravo Fabio.
_TeRmInEt_
06-11-2007, 22:26
trovo solo io FUORI LUOGO la polemica in un 3d come questo?
Evidentemente sì, ma la mia non era una polemica. Ma non credo che sia il caso di aprire un nuovo 3d...
zerothehero
06-11-2007, 22:39
Rip, anche se non l'ho mai apprezzato come giornalista.
trovo solo io FUORI LUOGO la polemica in un 3d come questo?
E' un banale e assolutamente vero dato di fatto.
RIP. Uno degli ultimi esempi di giornalista degno di questo nome.
FabioGreggio
06-11-2007, 22:52
Rip, anche se non l'ho mai apprezzato come giornalista.
Scontato.
Uno ke apprezzi?
fg
skywalker77
06-11-2007, 22:55
Rip, anche se non l'ho mai apprezzato come giornalista.
Non si è obbligati a dire qualcosa, esternare in questo modo in questo momento è grottesco, ma soprattutto gratuito.
Detto questo credo che chi parla e scrive anche quando non dovrebbe non può apprezzare Enzo Biagi.
Enzo Biagi, per me un grande giornalista e un piccolo, ma grandissimo uomo.
zerothehero
06-11-2007, 23:22
Non si è obbligati a dire qualcosa, esternare in questo modo in questo momento è grottesco, ma soprattutto gratuito.
.
Non voglio polemizzare in thread commemorativo, ho solo detto che pur non apprezzando le qualità giornalistiche Enzo Biagi gli porgo i miei saluti..è un persona che ha avuto nel bene e nel male una rilevanza nazionale e che oggi è morto.
Sarebbe ipocrita da parte mia dire che lo apprezzavo come giornalista, nè ho voluto che si confondesse il mio messaggio di cordoglio per Enzo Biagi come stima per la sua professionalità.
skywalker77
06-11-2007, 23:39
Non voglio polemizzare in thread commemorativo, ho solo detto che pur non apprezzando le qualità giornalistiche Enzo Biagi gli porgo i miei saluti..è un persona che ha avuto nel bene e nel male una rilevanza nazionale e che oggi è morto.
Sarebbe ipocrita da parte mia dire che lo apprezzavo come giornalista, nè ho voluto che si confondesse il mio messaggio di cordoglio per Enzo Biagi come stima per la sua professionalità.
Ecco ulteriore post che conferma che in questi casi sarebbe meglio tacere, nessuno ti ha chiesto nulla, nessuno ti ha chiesto di puntualizzare nè di esprimere il tuo cordoglio condito con un pizzico di disprezzo per chi ha avuto "rilevanza nazionale" grazie proprio alla sua professionalità.
E' come scrivere un post in cui si dice "rip per il grande Leonardo Da Vinci, anche se non mi è mai piaciuto nulla di quello che ha fatto", a quel punto mi ripeto è meglio passare in altro modo la serata.
Non voglio polemizzare in thread commemorativo, ho solo detto che pur non apprezzando le qualità giornalistiche Enzo Biagi gli porgo i miei saluti..è un persona che ha avuto nel bene e nel male una rilevanza nazionale e che oggi è morto.
Sarebbe ipocrita da parte mia dire che lo apprezzavo come giornalista, nè ho voluto che si confondesse il mio messaggio di cordoglio per Enzo Biagi come stima per la sua professionalità.
Bhe, sempre più obiettivo di tutte le dichiarazioni odierne degli esponenti del centrodestra, ma sempre di cattivo gusto.
zerothehero
06-11-2007, 23:46
[/B]
Ecco ulteriore post che conferma che in questi casi sarebbe meglio tacere, nessuno ti ha chiesto nulla, nessuno ti ha chiesto di puntualizzare nè di esprimere il tuo cordoglio condito con un pizzico di disprezzo per chi ha avuto "rilevanza nazionale" grazie proprio alla sua professionalità.
E' come scrivere un post in cui si dice "rip per il grande Leonardo Da Vinci, anche se non mi è mai piaciuto nulla di quello che ha fatto", a quel punto mi ripeto è meglio passare in altro modo la serata.
Francamente non capisco questa tua insistenza nel fare polemica.. :confused:
Mi pare di essere stato chiaro.. commemoro una persona che è morta pur non apprezzando le sue qualità giornalistiche.
Se a te la cosa da fastidio, pazienza.. :confused: ..non è che adesso ci mettiamo a discutere sul "perchè", "percome" e "perquando"...un minimo di tolleranza, grazie...non ritengo di dover essere ipocrita per fare una favore a te.
Esploditore_di_piu_pance
07-11-2007, 00:04
Per tanti uomini,piccoli piccoli e di M,uno grande ha concluso la sua vita!
I FARISEI
http://www.iustitia.it/archivio/11_giugno_07/immagini/berlusconi-casini-fini.jpg
stbarlet
07-11-2007, 00:35
RIP
stbarlet
07-11-2007, 00:36
Francamente non capisco questa tua insistenza nel fare polemica.. :confused:
Mi pare di essere stato chiaro.. commemoro una persona che è morta pur non apprezzando le sue qualità giornalistiche.
Se a te la cosa da fastidio, pazienza.. :confused: ..non è che adesso ci mettiamo a discutere sul "perchè", "percome" e "perquando"...un minimo di tolleranza, grazie...non ritengo di dover essere ipocrita per fare una favore a te.
Anche se non sono d'accordo con quello che pensi sul giornalista, condivido quello che pensi per quanto riguarda la tolleranza.
FabioGreggio
07-11-2007, 05:49
Per tanti uomini,piccoli piccoli e di M,uno grande ha concluso la sua vita!
I FARISEI
http://www.iustitia.it/archivio/11_giugno_07/immagini/berlusconi-casini-fini.jpg
Disgustosa l'ipocrisia.
Il Piccolo poi è reo di aver fatto fuori anche Montanelli.
Basterebbe solo questo per qualificarlo.
fg
Le battute e gli aforismi di Biagi
- La democrazia è fragile, e a piantarci sopra troppe bandiere si sgretola.
- È difficile non desiderare la donna d'altri, dato che quelle di nessuno, di solito, sono poco attraenti
- Quando sento dire che uno è considerato un innovatore perché decide di leggere il telegiornale in piedi, è come se ti chiedessero se scrivi con la biro o con la macchina, e quanto questo influisce.
- Ho sempre creduto che, se c'è un posto al mondo dove non esistono le razze, questo è proprio l'Italia: infatti le nostre antenate ebbero troppe occasioni di intrattenimento.
- La società è permissiva nelle cose che non costano nulla.
- Dopo tre apparizioni in video, qualunque coglione viene intervistato, dice la sua e anche quella degli altri.
- Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre: quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino.
- A Milano gli affari si combinano con un colpo di telefono, a Palermo anche con un colpo di lupara.
- I giornali sarebbero ansiogeni? Ma la Bibbia non comincia forse con un delitto?
- Si può essere a sinistra di tutto, ma non del buon senso.
- La mia generazione trovava eccitante leggere un'edizione della Divina Commedia con le illustrazioni del Dorè. Adesso sui muri c'è scritto «Culo basso bye bye». Capisce che è un po' diverso?
- Era così ignorante che credeva che la cedrata fosse un'opera minore del Tassoni.
- Nel cinturone dei soldati del Fhuhrer c'era scritto «Gott mit uns», Dio è con noi. Hitler lo aveva arruolato; per fortuna disertò.
- Siamo tutti fratelli, ma è difficile stabilire chi è Caino e chi Abele.
- Siamo diventati gente che alterna le vacanze con le ferie.
- Se Berlusconi avesse le tette farebbe anche l'annunciatrice!
- Il colera passa, i Gava restano. È dunque vero che se ne vanno sempre i migliori.
- Difficile capire un Paese, scrisse un libellista, dove la stessa cosa è chiamata al Nord uccello e al Sud pesce.
- Il denaro arriva sempre quando non si ha più fame.
- Se il ridicolo uccidesse, avremmo uno sterminio.
- La «devolution», una parola che sembra inventata da Celentano.
- Il bello della democrazia è proprio questo: tutti possono parlare, ma non occorre ascoltare.
- La vita è un rischio che non si può fare a meno di correre.
- Qualche volta è scomodo sentirsi fratelli, ma è grave considerarsi figli unici.
- L'uomo, qualche volta, è come le scimmie: ha il gusto dell'imitazione.
- Nella storia dell'umanità non cala mai il sipario. Se solo ci si potesse allontanare dal teatro prima della fine dello spettacolo.
06 novembre 2007
fonte:
http://www.corriere.it/cronache/07_novembre_06/biagi_aforismi_battute.shtml
Lucrezio
07-11-2007, 06:46
Per tanti uomini,piccoli piccoli e di M,uno grande ha concluso la sua vita!
I FARISEI
http://www.iustitia.it/archivio/11_giugno_07/immagini/berlusconi-casini-fini.jpg
Polemica del tutto fuori luogo.
Sei sospeso 5 giorni
Se n'è andato il maestro: grazie per la tua coerenza e professionalità, per aver tenuto testa a un giornalismo sempre più rampante e aberrante, per aver sofferto in silenzio e con rispetto, per la tua semplicità e umanità.
Noi non ti dimenticheremo, ciao Enzo!
Fradetti
07-11-2007, 16:19
cazzo mi è venuta in mente adesso la storia d'italia a fumetti fatta da biagi... da bambino l'avevo letta tutta :(
un vero maestro
OverStort
08-11-2007, 10:59
Polemica del tutto fuori luogo.
Sei sospeso 5 giorni
Non ho capito perche' li hai sospesi,hanno urtato la tua parte politica?
Poi "sospeso" :( sembri un bambino dell'asilo (sospeso anche io ..certo)
scrivere in spazi come questi dovrebbe aiutare a confrontarsi,capisco e
so' per certo che questi siti sono sotto la lente dei vari sponsor,autorita'
eccetera,eccetera.Comunque Trovo squallido e volgare queste forzature
Credo che a livello di Giurisprudenza sia anche illegale cio' che hai fatto e
cioe' limitare la liberta' di opinione e di espressione,dovrei consultarmi per
vedere se saresti passibile di Querela di parte.
Ma a parte tutto questo se mi permettete avendo amicizie in nota azienda
del Milanese potrei inviarvi una Vagonata di chupa-chupa;ho notato che fa'
miracoli e che i bambini con quello in bocca si calmano.
Ue' io provo a mandarveli poi se volete mangiarli o usarli a mo' di Tachipirina
1000 supposte.....siete liberi di farlo.
PS.Si potrebbe anche cancellarlo per sempre questo nik che ti scrive ma
bisogna informarsi se non commetti un abuso ed un reato....Bamben!!
bluelake
08-11-2007, 12:44
Poi "sospeso" :( sembri un bambino dell'asilo (sospeso anche io ..certo)
se è da bambini dell'asilo la sospensione, facciamo che ti banno direttamente per polemica pubblica all'operato dei moderatori, vietata espressamente dal regolamento del forum, che hai espressamente accettato all'atto della tua iscrizione.
Au revoir.
Lucrezio
08-11-2007, 14:07
Non ho capito perche' li hai sospesi,hanno urtato la tua parte politica?
Poi "sospeso" :( sembri un bambino dell'asilo (sospeso anche io ..certo)
scrivere in spazi come questi dovrebbe aiutare a confrontarsi,capisco e
so' per certo che questi siti sono sotto la lente dei vari sponsor,autorita'
eccetera,eccetera.Comunque Trovo squallido e volgare queste forzature
Credo che a livello di Giurisprudenza sia anche illegale cio' che hai fatto e
cioe' limitare la liberta' di opinione e di espressione,dovrei consultarmi per
vedere se saresti passibile di Querela di parte.
Ma a parte tutto questo se mi permettete avendo amicizie in nota azienda
del Milanese potrei inviarvi una Vagonata di chupa-chupa;ho notato che fa'
miracoli e che i bambini con quello in bocca si calmano.
Ue' io provo a mandarveli poi se volete mangiarli o usarli a mo' di Tachipirina
1000 supposte.....siete liberi di farlo.
PS.Si potrebbe anche cancellarlo per sempre questo nik che ti scrive ma
bisogna informarsi se non commetti un abuso ed un reato....Bamben!!
Abitualmente non risponderei a un messaggio simile, ma, visto che sono chiamato in causa così direttamente, spendo due parole.
La sospensione è OVVIAMENTE per questa frase
Per tanti uomini,piccoli piccoli e di M
che avrebbe portato ad un provvedimento chiunque fossero i destinatari.
Che avrei fatto di illegale?
Ho punito un utente perché si è profuso in insulti?
Mah...
Poi magari ho frainteso, però questo va chiarito in pvt e con l'utente coinvolto direttamente :rolleyes:
Edit: sempre che il bannato non sia un clone del sospeso, come in questo caso!
Sospensione raddoppiata per cloning, se vuoi un chiarimento riguardo a quella per insulti mandami un pvt, non riclonarti :rolleyes:
_TeRmInEt_
10-11-2007, 16:20
Sarebbe opportuno e corretto rispondere ad un utente che chiede chiarimenti in via privata, altrimenti poi non lamentatevi se queste vengono fatte in pubblico.
_Firefox_
10-11-2007, 17:05
ciao caro Enzo...e con te un pezzo di Italia libera... :cry:
Negadrive
11-11-2007, 01:05
E' morto da impunito il "criminale" che aveva fatto "uso criminoso" della TV...
http://www.youtube.com/watch?v=EDHJBHvC2uo
:rolleyes:
http://it.youtube.com/watch?v=biVRKtScid0
http://www.la7.it/intrattenimento/dettaglio.asp?prop=decameron&video=5364
(l'altro "criminale" è ancora vivo e ora che gli han ridato voce, può dire la sua... alla sua maniera)
Ciao Enzo Biagi.
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