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View Full Version : [NEWS] Occhio per occhio, spam per spam


c.m.g
06-11-2007, 00:46
martedì 06 novembre 2007

Chris Anderson si ispira alla legge del contrappasso. Mi inondate l'email di comunicati stampa? Ora beccatevi lo spam

Roma - Si pentiranno amaramente gli uomini delle pubbliche relazioni che hanno subissato il caporedattore di Wired Magazine Chris Anderson (http://www.thelongtail.com/about.html) di comunicati stampa per promuovere iniziative e prodotti. Anderson ha reso loro pan per focaccia, stilando una lista dei contatti da dare in pasto agli spammer.

Anderson, inventore (http://www.wired.com/wired/archive/12.10/tail.html) del concetto di Long Tail (http://en.wikipedia.org/wiki/The_Long_Tail), riceve trecento email indesiderate al giorno. Non si tratta del più abietto e triviale spam. Sono piuttosto messaggi inviati da agenzie che approfittano (http://www.nytimes.com/2007/11/05/technology/05flacks.html?_r=1&ex=1352005200&en=5ad8bbd228a101dd&ei=5088&partner=rssnyt&emc=rss&oref=slogin) della bassa manovalanza dei giovani impiegati e da uffici stampa impigriti (http://prnewser.wordpress.com/2007/10/31/wired-eic-to-prnewser-my-tastes-are-arcane-and-geeky/) "che non si sobbarcano l'onere di rintracciare chi del mio staff possa eventualmente essere interessato a ciò che offrono". Complessa e interminabile, per Anderson, la selezione delle comunicazioni importanti e delle email di amici e conoscenti, perse fra la montagna di direct marketing che si accumula nella sua email pubblica.

È così che, impossibilitato a porre termine alla seccatura richiedendo la rimozione del proprio indirizzo dalle liste di distribuzione, Anderson ha nell'ordine bloccato tutti gli indirizzi, filtrandoli con il suo account di posta elettronica, e ha ripubblicato (http://www.longtail.com/the_long_tail/2007/10/sorry-pr-people.html) i contatti di 329 scocciatori sul suo blog, a mo' di avvertimento (http://www.longtail.com/the_long_tail/2007/10/the-connection-.html) e con un pizzico di spirito vendicativo. I bot degli spammer si sono già industriati per imbrigliare nella loro tela gli indirizzi ripubblicati e per farne bersaglio di valanghe di spazzatura formato mail.

Immediate le reazioni in rete: ci sono le recriminazioni di chi si è ritrovato (http://www.ipdemocracy.com/archives/002738chris_anderson_is_a_total_tool.php) indebitamente sulla lista nera dei PR spammer, ci sono le autorevoli opinioni di uomini del marketing, Seth Godin (http://sethgodin.typepad.com/seths_blog/2007/10/pr-and-the-firs.html) in prima linea, che concorda con Chris Anderson nel ritenere che gli operatori delle pubbliche relazioni dovrebbero assottigliare le liste di indirizzi email e recapitare i messaggi in maniera più mirata. La lista nera di Anderson ha addirittura fatto scattare indagini (http://thecycle.prweekblogs.com/2007/10/30/are-you-on-the-list-2/) sulle pratiche degli uffici stampa e scatenato delle guerre intestine (http://www.alleyinsider.com/2007/11/pr-shops-in-flame-war.html) nel settore delle pubbliche relazioni.

C'è addirittura chi (http://joshua.schachter.org/2007/10/unsubscribe.html) sostiene che nemmeno Wired abbia saputo interiorizzare al meglio le lezioni di web marketing, che invitano a sostituire i comunicati stampa di massa con delle relazioni personali. Pare che lo stesso magazine guidato da Anderson pecchi di "PR spamming".

Gaia Bottà

Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2107495)