maxsona
06-11-2007, 00:19
Buona lettura :)
Uranio impoverito, il sonno della ragione genera mostri
Ezio Bonsignore, 11 novembre 2007
E' veramente un peccato che nei licei classici italiani non si studi più la logica aristotelica, sostituita da un' insipida e nozionistica "storia della filosofia". Se la si studiasse ancora, quanto meno le persone di media cultura sarebbero in grado di esporre il proprio pensiero con un certo rigore, evitando di commettere degli spettacolari errori di logica e riconoscendo questi errori (e le trappole dialettiche basate su di essi) nei ragionamenti dei propri interlocutori.
L'argomento di questa discussione (vedi forum di Pagine di Difesa: Militari italiani e l’uranio impoverito) non è, come alcuni frequentatori sembrano credere, se il DU (depleted uranium, uranio impoverito) sia o meno pericoloso per la salute dell uomo (oppure, come indicato in uno degli studi di cui è stato fornito il link, per le ovaie delle femmine di criceto della California - chissà cosa si pensava di dimostrare...). Certo che lo è - o meglio, può diventarlo, in certe condizioni. Il DU è tossico sia a livello chimico, come del resto molti metalli e sopratutto quelli pesanti (anche se ad esempio il mercurio è molto più pericoloso, eppure tutti teniamo in casa almeno un termometro) sia, in modo più modesto, a livello radiologico.
Quello che invece dovremmo discutere, è se ci sia ragione di ritenere che la tossicità del DU possa essere la causa diretta di un certo numero di casi di gravi forme tumorali, tra personale militare che ha prestato servizio in zone dei Balcani, che grosso modo corrispondono a quelle in cui si è fatto un certo uso di munizionamento in DU. Ma siccome questo assunto non solo non è dimostrabile, ma è anzi palesemente assurdo, si cerca di "dimostrarlo" collegandolo alla veridicità della prima affermazione (la pericolosità del DU). Il falso sillogismo ("Se il DU che è stato usato nei Balcani fa male e se alcuni soldati che sono stati nei Balcani si sono ammalati, allora è stato il DU a farli ammalare") è una petizione di principio (circulus in probando, cercare di dimostrare la veridicità di una affermazione, utilizzando l'affermazione stessa come prova) neanche troppo sottile, la cui fallacia sarebbe parsa immediatamente evidente a un greco di 2.300 anni fa, ma che pure continua a essere utilizzata.
E' peraltro vero, come è stato fatto giustamente osservare, che la questione della pretesa pericolosità "catastrofica" del DU si è ormai spinta ben oltre i limiti delle discussioni razionali. E' invece diventata una vera e propria religione, con i suoi sommi sacerdoti, i suoi diaconi, i suoi adepti e sopratutto i suoi dogmi, le sue Verità Rivelate che vengono assunte come "fatti" assoluti, e in quanto tali sottratti ad ogni possibilità di investigazione e critica da parte della ragione. Credo quia absurdum. E si tratta anche di una religione fondamentalista e intollerante, i cui seguaci - in quanto possessori della "verità" e conoscitori dei "fatti" - sono sempre meno disposti a permettere che qualcuno la pensi in modo diverso.
Ma siccome la mia tenace fiducia nelle capacità raziocinanti dell' uomo è dura a morire, riproviamoci un'ultima volta.
Come anche i più fanatici sostenitori del catastrofismo da DU sono ormai stati costretti ad ammettere (ma ce n'è voluta), il DU è pericoloso SOLO se viene inalato o ingerito, tipicamente sotto forma di ossidi o micropolveri. Un'altra lunga e paziente opera di persuasione ha infine chiarito anche ai suddetti fanatici che, per quanto riguarda il muniziomento in DU, l'unico momento in cui questi ossidi e micropolveri possano formarsi in ambienti non controllati, è all'atto dell'impatto dei proiettile con una corazza. Quindi, le uniche persone davvero esposte al rischio di inalare o ingerire DU sono quelle che per loro sventura si trovano vicinissime a un veicolo corazzato nel momento in cui esso viene colpito e che - come è stato più volte fatto osservare da me come da altri - hanno ben altri problemi di cui preoccuparsi; nonchè, ma in via molto subordinata, il personale che viene in seguito incaricato di rimuovere le carcasse dei veicoli colpiti.
I proiettili che non colpiscono e si piantano per terra, e anche i frammenti macroscopici di quelli che hanno colpito, NON costituiscono un pericolo per la salute di nessuno. I "catastrofisti" hanno dovuto ammetterlo e sono quindi ridotti a sostenere che la semplice presenza di ossidi e polveri, che per la stragrande maggioranza ricadono immediatamente a terra attorno al veicolo colpito (ricordiamoci che stiamo parlando di uno dei più pesanti elementi conosciuti), causa tumori anche in persone che si trovano semplicemente di passaggio nell'area geografica dove si sono svolti i fatti, magari ad anni e decine di chilometri di distanza.
L'assurdità di una tale affermazione dovrebbe essere immediatamente evidente a un esame anche solo superficialmente razionale. Se ci fosse anche solo qualcosina di vero e una permanenza di pochi mesi in Bosnia o in Kosovo fosse sufficiente a provocare forme di "cancro da DU", che spaziano addirittura per quasi tutta la gamma delle neoplasie conosciute, la popolazione civile - che viveva lì all'epoca dell'uso del munizionamento in DU e che continua a viverci - dovrebbe essere stata davastata da una morìa di proporzioni assolutamente spaventose, di cui invece non mi pare ci sia traccia.
Noto poi un altro dettaglio, che ci riporta alla mancanza di logica di cui sopra. Si fa un grande uso di riferimenti a studi scientifici, che dimostrano la tossicità del DU con esperimenti in laboratorio - punto che, lo ripeto, non è mai stato in discussione. Ma nessuno è mai stato in grado di indicare l'esistenza di uno studio che dica, "campioni (di acqua, di terra e/o di aria), prelevanti in data ZZ in località XY da personale dell'università di Vattelapesca, ed esaminati dal laboratorio della stessa università, sono risultati contenere tot milligrammi di DU per metro cubo. Secondo i criteri della Organizzazione Mondiale della Sanità, questa percentuale è pericolosa per la salute umana. Firmato: Prof. Tal de Tali". Nessuno studio del genere viene mai citato, per la semplice ragione che non esiste.
Con tutte le chiacchiere a vanvera che si fanno circa il DU, una persona razionale potrebbe magari pensare che quando si sospetta un avvelenamento collettivo dovuto alla presenza di un agente inquinante permanente, un'analisi del genere sarebbe la primissima cosa su cui basarsi. Ma invece, niente. Pur di non essere costretti ad ammettere che i "fatti" in cui si vuole assolutamente credere sono un po' traballanti, si manda il cervello in pensione e ci si rifugia nel fideismo religioso. Siccome è vero che il DU fa male, allora "deve" essere vero anche tutto il resto.
Facciamo un po' di conti, visto che la matematica a livello delle quattro operazioni con numeri di cinque cifre al massimo dovrebbe essere più facile da gestire della logica formale. Durante tutto il conflitto in Kosovo, l'unico uso di munizionamento in DU avvenne ad opera degli A-10 dell' USAF, che in base a dati ufficiali spararono un totale di circa 30.000 proiettili da 30mm. Il cannone GAU-8 dell'A-10 spara due tipi di munizionamento, un normale HE e il PGU-14/B perforante sottocalibrato/incendiario con nocciolo in DU, che è quello che ci interessa.
Assumiamo per assurdo che TUTTE le missioni di A-10 siano state degli attacchi a veicoli corazzati. Anche per questi attacchi, il munizionamento è sempre caricato alternando un proiettile in DU e due HE. Quindi, il totale dei proiettili in DU sparati è stato di circa 10.000 al massimo. Spingiamo l'assurdità a livelli stratosferici e diciamo che i piloti dell'Usaf sono così bravi che hanno messo a segno un terzo dei colpi. Siamo quindi a non più di 3.500 colpi, che possono davvero aver generato ossidi e polveri.
Il penetratore del PGU-14/B non è un corpo monolitico in DU, ma è fatto in una lega ("Staballoy") di DU e titanio nella proporzione di 1:0,75%. Il peso del DU contenuto in questa lega è di circa 275g. In tutto fanno 0,275kg x 3.500 = 962,5kg di DU. Ora, non è che il penetratore si "polverizzi" all'atto dell'impatto, perchè altrimenti non servirebbe a nulla e tanto varrebbe farlo in midollo di sambuco. Semplificando un po', il proiettile "affonda" nella corazza consumandola ed erodendola, e nel farlo consuma ed erode se stesso. La maggior parte di questo materiale di erosione scorre come un fluido, ma una piccola percentuale - diciamo, con una grossa esagerazione, un 10% - si trasforma in ossidi e polveri.
Alla fine della storia, stiamo quindi parlando 1/10 di 962,5kg = 96kg di ossidi di DU come massimo teorico assoluto, e prendendo sistematicamente tutti i valori estremi. Il valore reale è certamente di molto inferiore, penso anche di un intero ordine di grandezza. E questa roba, sparsa diversi anni fa su un'intera regione, dovrebbe non solo aver causato un'epidemia di casi di cancro tra i nostri soldati (lasciando immuni sia le popolazioni locali, che i soldati di altri contingenti), ma starebbe addirittura arrivando a minacciare l'Italia sotto forma di nanopolveri (beninteso, sempre nella più rigorosa assenza di qualsiasi riferimento a prelievi e analisi di campioni, e sempre ignorando completamente cosa dovrebbe allora succedere nei paesi di origine, altrimenti il bel gioco del catastrofismo finisce subito). Come giustamente diceva il Principe de Curtis, ma mi faccia il piacere!
Bisogna invece rendersi conto che la campagna circa il DU è basata pressochè completamente su una combinazione di isterismi irrazionali, e di ben precisi interessi politici e finanziari che manovrano i primi.
L'elemento originale tra questi interessi è stata e rimane la necessità (di per sé comprensibilissima, anche se disonesta) di attribuire in qualche modo a cause di servizio l'origine di gravi malattie debilitanti o mortali che colpiscono personale ancora in giovane età, in modo da permettere loro (o alla loro famiglia, nel peggiore dei casi) di ottenere una pensione decente.
A questa relativamente modesta motivazione originale si sono poi sovrapposti i ben più grandi interessi legati alle multinazionali del petrolio. In un momento in cui in Italia si ricomincia a parlare di energia nucleare e gli Italiani cominciano a sospettare che il famoso referendum anti-nucleare non sia stato esclusivamente motivato da un sincero desiderio di proteggere la natura, è assolutamente necessario ricreare un atteggiamento di totale rifiuto verso tutto ciò che ha direttamente o indirettamente a che fare con l'energia nucleare ("Di atomo si muore", ecc.). Solo così sarà possibile garantire che l'Italia continui a essere completamente dipendente da importazioni di petrolio e gas, naturalmente a prezzi sempre crescenti.
Una volta avviate, le campagne isteriche come questa proseguono su binari pressochè inevitabili. Il primo passo (e ci siamo già) è il rifiuto della logica e del ragionamento in nome di "verità" date a priori. Come già nel caso di Ustica, si continuano ostinatamente a organizzare "commissioni" e "gruppi di studio" l'uno dopo l'altro, nella ricerca di qualcuno o qualcosa che confermi una "verità vera", che può e deve essere solo quella che già si conosce. Il passo successivo è la caccia alle streghe - perchè deve pur essere colpa di "qualcuno", e bisogna pur dare qualche nome o qualche carriera in pasto alla folla.
E quindi vedrete che, come per Ustica, si arriverà all'incriminazione di qualche generale o colonnello medico - se non per "strage", almeno per aver "depistato le indagini", o magari anche solo per non aver ordinato al nostro personale in missione di indossare la tuta NBC 24 ore su 24. Per finire trionfalmente con uno spettacolo teatrale, che nel Bel Paese, come ampiamente dimostrato da esperienze passate, stabilisce la verità ultima su tutte le cose.
Il sonno della ragione genera mostri...
http://www.paginedidifesa.it/2007/bonsignore_071105.html
Uranio impoverito, il sonno della ragione genera mostri
Ezio Bonsignore, 11 novembre 2007
E' veramente un peccato che nei licei classici italiani non si studi più la logica aristotelica, sostituita da un' insipida e nozionistica "storia della filosofia". Se la si studiasse ancora, quanto meno le persone di media cultura sarebbero in grado di esporre il proprio pensiero con un certo rigore, evitando di commettere degli spettacolari errori di logica e riconoscendo questi errori (e le trappole dialettiche basate su di essi) nei ragionamenti dei propri interlocutori.
L'argomento di questa discussione (vedi forum di Pagine di Difesa: Militari italiani e l’uranio impoverito) non è, come alcuni frequentatori sembrano credere, se il DU (depleted uranium, uranio impoverito) sia o meno pericoloso per la salute dell uomo (oppure, come indicato in uno degli studi di cui è stato fornito il link, per le ovaie delle femmine di criceto della California - chissà cosa si pensava di dimostrare...). Certo che lo è - o meglio, può diventarlo, in certe condizioni. Il DU è tossico sia a livello chimico, come del resto molti metalli e sopratutto quelli pesanti (anche se ad esempio il mercurio è molto più pericoloso, eppure tutti teniamo in casa almeno un termometro) sia, in modo più modesto, a livello radiologico.
Quello che invece dovremmo discutere, è se ci sia ragione di ritenere che la tossicità del DU possa essere la causa diretta di un certo numero di casi di gravi forme tumorali, tra personale militare che ha prestato servizio in zone dei Balcani, che grosso modo corrispondono a quelle in cui si è fatto un certo uso di munizionamento in DU. Ma siccome questo assunto non solo non è dimostrabile, ma è anzi palesemente assurdo, si cerca di "dimostrarlo" collegandolo alla veridicità della prima affermazione (la pericolosità del DU). Il falso sillogismo ("Se il DU che è stato usato nei Balcani fa male e se alcuni soldati che sono stati nei Balcani si sono ammalati, allora è stato il DU a farli ammalare") è una petizione di principio (circulus in probando, cercare di dimostrare la veridicità di una affermazione, utilizzando l'affermazione stessa come prova) neanche troppo sottile, la cui fallacia sarebbe parsa immediatamente evidente a un greco di 2.300 anni fa, ma che pure continua a essere utilizzata.
E' peraltro vero, come è stato fatto giustamente osservare, che la questione della pretesa pericolosità "catastrofica" del DU si è ormai spinta ben oltre i limiti delle discussioni razionali. E' invece diventata una vera e propria religione, con i suoi sommi sacerdoti, i suoi diaconi, i suoi adepti e sopratutto i suoi dogmi, le sue Verità Rivelate che vengono assunte come "fatti" assoluti, e in quanto tali sottratti ad ogni possibilità di investigazione e critica da parte della ragione. Credo quia absurdum. E si tratta anche di una religione fondamentalista e intollerante, i cui seguaci - in quanto possessori della "verità" e conoscitori dei "fatti" - sono sempre meno disposti a permettere che qualcuno la pensi in modo diverso.
Ma siccome la mia tenace fiducia nelle capacità raziocinanti dell' uomo è dura a morire, riproviamoci un'ultima volta.
Come anche i più fanatici sostenitori del catastrofismo da DU sono ormai stati costretti ad ammettere (ma ce n'è voluta), il DU è pericoloso SOLO se viene inalato o ingerito, tipicamente sotto forma di ossidi o micropolveri. Un'altra lunga e paziente opera di persuasione ha infine chiarito anche ai suddetti fanatici che, per quanto riguarda il muniziomento in DU, l'unico momento in cui questi ossidi e micropolveri possano formarsi in ambienti non controllati, è all'atto dell'impatto dei proiettile con una corazza. Quindi, le uniche persone davvero esposte al rischio di inalare o ingerire DU sono quelle che per loro sventura si trovano vicinissime a un veicolo corazzato nel momento in cui esso viene colpito e che - come è stato più volte fatto osservare da me come da altri - hanno ben altri problemi di cui preoccuparsi; nonchè, ma in via molto subordinata, il personale che viene in seguito incaricato di rimuovere le carcasse dei veicoli colpiti.
I proiettili che non colpiscono e si piantano per terra, e anche i frammenti macroscopici di quelli che hanno colpito, NON costituiscono un pericolo per la salute di nessuno. I "catastrofisti" hanno dovuto ammetterlo e sono quindi ridotti a sostenere che la semplice presenza di ossidi e polveri, che per la stragrande maggioranza ricadono immediatamente a terra attorno al veicolo colpito (ricordiamoci che stiamo parlando di uno dei più pesanti elementi conosciuti), causa tumori anche in persone che si trovano semplicemente di passaggio nell'area geografica dove si sono svolti i fatti, magari ad anni e decine di chilometri di distanza.
L'assurdità di una tale affermazione dovrebbe essere immediatamente evidente a un esame anche solo superficialmente razionale. Se ci fosse anche solo qualcosina di vero e una permanenza di pochi mesi in Bosnia o in Kosovo fosse sufficiente a provocare forme di "cancro da DU", che spaziano addirittura per quasi tutta la gamma delle neoplasie conosciute, la popolazione civile - che viveva lì all'epoca dell'uso del munizionamento in DU e che continua a viverci - dovrebbe essere stata davastata da una morìa di proporzioni assolutamente spaventose, di cui invece non mi pare ci sia traccia.
Noto poi un altro dettaglio, che ci riporta alla mancanza di logica di cui sopra. Si fa un grande uso di riferimenti a studi scientifici, che dimostrano la tossicità del DU con esperimenti in laboratorio - punto che, lo ripeto, non è mai stato in discussione. Ma nessuno è mai stato in grado di indicare l'esistenza di uno studio che dica, "campioni (di acqua, di terra e/o di aria), prelevanti in data ZZ in località XY da personale dell'università di Vattelapesca, ed esaminati dal laboratorio della stessa università, sono risultati contenere tot milligrammi di DU per metro cubo. Secondo i criteri della Organizzazione Mondiale della Sanità, questa percentuale è pericolosa per la salute umana. Firmato: Prof. Tal de Tali". Nessuno studio del genere viene mai citato, per la semplice ragione che non esiste.
Con tutte le chiacchiere a vanvera che si fanno circa il DU, una persona razionale potrebbe magari pensare che quando si sospetta un avvelenamento collettivo dovuto alla presenza di un agente inquinante permanente, un'analisi del genere sarebbe la primissima cosa su cui basarsi. Ma invece, niente. Pur di non essere costretti ad ammettere che i "fatti" in cui si vuole assolutamente credere sono un po' traballanti, si manda il cervello in pensione e ci si rifugia nel fideismo religioso. Siccome è vero che il DU fa male, allora "deve" essere vero anche tutto il resto.
Facciamo un po' di conti, visto che la matematica a livello delle quattro operazioni con numeri di cinque cifre al massimo dovrebbe essere più facile da gestire della logica formale. Durante tutto il conflitto in Kosovo, l'unico uso di munizionamento in DU avvenne ad opera degli A-10 dell' USAF, che in base a dati ufficiali spararono un totale di circa 30.000 proiettili da 30mm. Il cannone GAU-8 dell'A-10 spara due tipi di munizionamento, un normale HE e il PGU-14/B perforante sottocalibrato/incendiario con nocciolo in DU, che è quello che ci interessa.
Assumiamo per assurdo che TUTTE le missioni di A-10 siano state degli attacchi a veicoli corazzati. Anche per questi attacchi, il munizionamento è sempre caricato alternando un proiettile in DU e due HE. Quindi, il totale dei proiettili in DU sparati è stato di circa 10.000 al massimo. Spingiamo l'assurdità a livelli stratosferici e diciamo che i piloti dell'Usaf sono così bravi che hanno messo a segno un terzo dei colpi. Siamo quindi a non più di 3.500 colpi, che possono davvero aver generato ossidi e polveri.
Il penetratore del PGU-14/B non è un corpo monolitico in DU, ma è fatto in una lega ("Staballoy") di DU e titanio nella proporzione di 1:0,75%. Il peso del DU contenuto in questa lega è di circa 275g. In tutto fanno 0,275kg x 3.500 = 962,5kg di DU. Ora, non è che il penetratore si "polverizzi" all'atto dell'impatto, perchè altrimenti non servirebbe a nulla e tanto varrebbe farlo in midollo di sambuco. Semplificando un po', il proiettile "affonda" nella corazza consumandola ed erodendola, e nel farlo consuma ed erode se stesso. La maggior parte di questo materiale di erosione scorre come un fluido, ma una piccola percentuale - diciamo, con una grossa esagerazione, un 10% - si trasforma in ossidi e polveri.
Alla fine della storia, stiamo quindi parlando 1/10 di 962,5kg = 96kg di ossidi di DU come massimo teorico assoluto, e prendendo sistematicamente tutti i valori estremi. Il valore reale è certamente di molto inferiore, penso anche di un intero ordine di grandezza. E questa roba, sparsa diversi anni fa su un'intera regione, dovrebbe non solo aver causato un'epidemia di casi di cancro tra i nostri soldati (lasciando immuni sia le popolazioni locali, che i soldati di altri contingenti), ma starebbe addirittura arrivando a minacciare l'Italia sotto forma di nanopolveri (beninteso, sempre nella più rigorosa assenza di qualsiasi riferimento a prelievi e analisi di campioni, e sempre ignorando completamente cosa dovrebbe allora succedere nei paesi di origine, altrimenti il bel gioco del catastrofismo finisce subito). Come giustamente diceva il Principe de Curtis, ma mi faccia il piacere!
Bisogna invece rendersi conto che la campagna circa il DU è basata pressochè completamente su una combinazione di isterismi irrazionali, e di ben precisi interessi politici e finanziari che manovrano i primi.
L'elemento originale tra questi interessi è stata e rimane la necessità (di per sé comprensibilissima, anche se disonesta) di attribuire in qualche modo a cause di servizio l'origine di gravi malattie debilitanti o mortali che colpiscono personale ancora in giovane età, in modo da permettere loro (o alla loro famiglia, nel peggiore dei casi) di ottenere una pensione decente.
A questa relativamente modesta motivazione originale si sono poi sovrapposti i ben più grandi interessi legati alle multinazionali del petrolio. In un momento in cui in Italia si ricomincia a parlare di energia nucleare e gli Italiani cominciano a sospettare che il famoso referendum anti-nucleare non sia stato esclusivamente motivato da un sincero desiderio di proteggere la natura, è assolutamente necessario ricreare un atteggiamento di totale rifiuto verso tutto ciò che ha direttamente o indirettamente a che fare con l'energia nucleare ("Di atomo si muore", ecc.). Solo così sarà possibile garantire che l'Italia continui a essere completamente dipendente da importazioni di petrolio e gas, naturalmente a prezzi sempre crescenti.
Una volta avviate, le campagne isteriche come questa proseguono su binari pressochè inevitabili. Il primo passo (e ci siamo già) è il rifiuto della logica e del ragionamento in nome di "verità" date a priori. Come già nel caso di Ustica, si continuano ostinatamente a organizzare "commissioni" e "gruppi di studio" l'uno dopo l'altro, nella ricerca di qualcuno o qualcosa che confermi una "verità vera", che può e deve essere solo quella che già si conosce. Il passo successivo è la caccia alle streghe - perchè deve pur essere colpa di "qualcuno", e bisogna pur dare qualche nome o qualche carriera in pasto alla folla.
E quindi vedrete che, come per Ustica, si arriverà all'incriminazione di qualche generale o colonnello medico - se non per "strage", almeno per aver "depistato le indagini", o magari anche solo per non aver ordinato al nostro personale in missione di indossare la tuta NBC 24 ore su 24. Per finire trionfalmente con uno spettacolo teatrale, che nel Bel Paese, come ampiamente dimostrato da esperienze passate, stabilisce la verità ultima su tutte le cose.
Il sonno della ragione genera mostri...
http://www.paginedidifesa.it/2007/bonsignore_071105.html