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View Full Version : Più immigrati e decisi a restare


GianoM
31-10-2007, 10:23
E’un pezzo che gli italiani dicono che gli immigrati sono troppi. Lo dicevano anche agli inizi degli Anni 90, quando erano pochi. Adesso almeno possono sostenere a ragione che sono molti. Sulla base dei dati ufficiali costituiscono il 5 per cento dei residenti, secondo le stime dell’ultimo annuario Caritas, presentato ieri, raggiungerebbero il 6,2 per cento sul totale della popolazione.

In alcune città come Prato e Brescia superano il 10 per cento, a Milano vanno oltre l’8 per cento. Ma, al di là della realtà numerica, opera quell’effetto «lente d’ingrandimento» tipico dei fenomeni sociali: la rapidità del loro sviluppo. Nel nostro Paese l’immigrazione sta aumentando molto e molto in fretta: insieme con la Spagna siamo la destinazione europea più in crescita. Perciò non meraviglia che la percentuale di italiani che lamenta il numero eccessivo di immigrati sia schizzata in sei anni dal 71 all’81 per cento. Non meraviglia che gli stessi italiani dubitino della generale capacità di accoglienza, della tenuta dei servizi. Istruzione e sanità sono sotto pressione. E poi i nazionali, a prescindere dai dati statistici, vedono con fastidio l’infittirsi delle file per gli esami clinici, i sorpassi nelle graduatorie per gli asili nido e per l’edilizia convenzionata, l’occupazione degli spazi pubblici. È un atteggiamento proprietario, poco generoso? Può darsi, ma bisogna farci politicamente i conti.

D’altra parte, gli stessi italiani «taccagni» in casa, si dichiarano teoricamente generosi rispetto agli aiuti all’estero. Secondo i sondaggi (e di nuovo siamo all’80 per cento), gli italiani sono convinti dell’utilità di contenere l’immigrazione attraverso una politica di sostegno economico ai Paesi di provenienza.

È una ricetta molto in voga anche tra alcuni decisori pubblici. Solo a livello retorico, di soldi di fatto se ne sono sempre spesi pochi. La popolarità della ricetta preoccupa perché nasconde tre tesi sbagliate. Prima tesi: gli aiuti internazionali sarebbero in grado di colmare i dislivelli di sviluppo responsabili delle migrazioni, ma i dislivelli sono spesso tali da rendere improbabili recuperi in tempi brevi e con trasferimenti giocoforza limitati. Paradossalmente, proprio l’immigrazione può costituire un volano del recupero economico: forti emigrazioni alleviano la mancanza di lavoro e di reddito, mentre rimesse indirizzate verso attività produttive possono creare posti di lavoro in patria.

Seconda tesi: le migrazioni sono generate solo dal bisogno di chi emigra e non dalla necessità dei Paesi ricettori. Oggi in Italia il tasso di occupazione degli stranieri è più alto di quello degli italiani (67 per cento di contro al 58 per cento) e tocca addirittura l’84 per cento per i maschi. Certo anche il tasso di disoccupazione è relativamente più alto, ma di poco: solo di due punti. E sappiamo sia che la disoccupazione degli stranieri dura meno, sia che quei due punti, oltre ad essere fortemente condizionati dall’elevato tasso di disoccupazione femminile, nascondono una presenza più alta di lavoro nero. Insomma gli immigrati sono la fascia più flessibile della forza lavoro e sono anche in molti settori un fattore indispensabile alla tenuta del sistema economico italiano. Sono pure un antidoto alla delocalizzazione: le imprese che non trovano qui la manodopera necessaria si spostano all’estero.

Terza tesi: la strategia dell’aiutiamoli a tornare a casa si basa sul presupposto che il grosso dell’immigrazione italiana sia facilmente «sradicabile». Il Rapporto Caritas 2007 conferma esattamente il contrario: si consolidano i segnali di radicamento. I bambini e i ragazzi vanno a scuola, le famiglie fanno figli.

Aumentano gli acquisti di case e, nonostante una legge ancora piuttosto severa, aumentano pure le naturalizzazioni. Insomma, l’immigrazione è qui per restare. È quindi necessario dedicare molto impegno all’integrazione. Non siamo ipocriti. È normale che il grosso dello sforzo ricada sugli immigrati: loro devono imparare la nostra lingua, abituarsi ai nostri costumi, rispettare le nostre leggi. Però anche i nazionali sono costretti a compiere uno sforzo: accettare un profondo cambiamento del panorama umano che li circonda. Se vogliamo aiutare anche i nazionali nel loro difficile percorso verso l’integrazione, dobbiamo ridurre l’impatto dell’ostacolo principale: la criminalità di origine immigrata. Della cui entità, di nuovo, il rapporto Caritas dà allarmante conferma. Solo a questa condizione, si può tentare di convincere gli italiani di un’ovvia realtà: gli stranieri sono già in piccola parte nostri concittadini, lo saranno in numero crescente.


http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=3717&ID_sezione=&sezione=

Qualche luogo comune che viene smentito.

Paganetor
31-10-2007, 10:37
be', mi sembra normale: facendo i conti sugli immigrati regolari, è il minimo che ci si trovi di fronte a percentuali così alte... se no come sopravvivono? capisco anche la diseguaglianza uomo/donna: probabilmente l'uomo lavora e la donna sta a casa (come capitava da noi molto spesso fino a non molti anni fa)

il dubbio rimane sugli immigrati irregolari, che non possono avere un contratto di lavoro (sono irregolari, appunto) e quindi alimentano il mercato nero o quello della criminalità...

GianoM
31-10-2007, 10:51
il dubbio rimane sugli immigrati irregolari, che non possono avere un contratto di lavoro (sono irregolari, appunto) e quindi alimentano il mercato nero o quello della criminalità...
... O quello del lavoro...

Paganetor
31-10-2007, 10:55
... O quello del lavoro...

come fanno ad avere un contratto regolare se non hanno le "carte in regola"? insomma, per fare un contratto sarà necessario portare determinati documenti, e se non sei in regola non te li fanno...

GianoM
31-10-2007, 11:04
Contratto non regolare?

Paganetor
31-10-2007, 11:06
Contratto non regolare?

ecco, quindi lavoratori in nero (che significa MALE per il sistema-Italia)

Jammed_Death
31-10-2007, 12:13
ecco, quindi lavoratori in nero (che significa MALE per il sistema-Italia)

abbiamo un sistema?

Paganetor
31-10-2007, 12:17
abbiamo un sistema?

certo!

eriol
31-10-2007, 12:23
... O quello del lavoro...

togliendolo a potenziali regolari o cittadini italiani.
e anche se l' irregolare fosse la persona più tranquilla e onesta del mondo occorre comunque fissare dei paletti e dei limiti affinchè chiunque sul suolo italiano abbia gli stessi diritti e doveri e non sia un fantasma.

la società italiana ha bisogno di persone oneste e motivate nel migliore dei modi non di gente sfuggente o delinquente.
ben venga l' integrazione quindi. ma quella vera.

GianoM
31-10-2007, 12:37
la società italiana ha bisogno di persone oneste e motivate nel migliore dei modi non di gente sfuggente o delinquente.
Rassicurante veder scritto questo. Emilio Fede non la pensa come te, ad esempio. Il problema è che lui dirige un telegiornale nazionale.

Paganetor
31-10-2007, 12:41
Rassicurante veder scritto questo. Emilio Fede non la pensa come te, ad esempio. Il problema è che lui dirige un telegiornale nazionale.

vabbè, basta non ascoltarlo ;)

poi lo so anche io che c'è gente che "pende dale sue labbra", ma speriamo che col tempo le persone si acculturino" sempre di più e si facciano una opinione personale sui vari eventi che accadono nel mondo ;)

federuko
31-10-2007, 12:45
Rassicurante veder scritto questo. Emilio Fede non la pensa come te, ad esempio. Il problema è che lui dirige un telegiornale nazionale.

illegalmente come l'ultimo dei clandestini appena sbarcarto

Paganetor
31-10-2007, 12:50
illegalmente come l'ultimo dei clandestini appena sbarcarto

lui è legalissimo (criticabile - e parecchio :D - ma legale). E' rete4 che trasmette quando invece non potrebbe ;)

eriol
31-10-2007, 13:32
GianoM: non ho capito il riferimento a emilio fede...:)

intendi dire che per te lui sembra essere "contro" gli immigrati a prescindere o l' hai preso come esempio di comportamento illegale italico?
:stordita:

GianoM
31-10-2007, 14:56
GianoM: non ho capito il riferimento a emilio fede...:)

intendi dire che per te lui sembra essere "contro" gli immigrati a prescindere o l' hai preso come esempio di comportamento illegale italico?
:stordita:
Fede al telefono con un sindaco di rifondazione:
Sindaco: Bla bla bla, gli immigrati sono una risorsa, ci pagano le pensioni...
Fede: :eek:
Sindaco: ... pensi che in edilizia costituiscono il 64 % della manodopera...
Fede: :eek: + sudore freddo
Sindaco: ... senza di loro ci sarebbe un settore letteralmente spacciato...
Fede lo interrompe.
Fede: no no guardi, mi permetta di dissentire, sentiamo ogni giorno la delinquenza degli immigrati clandestini, + vari bla bla bla a stampo razzista/demagogico/leganordista
Sindaco: vabbè, ciao. :rolleyes:

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