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View Full Version : "Addio, m’ammazzo per colpa del mutuo". Aumentano i suicidi


DvL^Nemo
28-10-2007, 11:33
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=216361&START=3&2col=


Un mese e mezzo fa, nel Nord Est apparentemente assai benestante, a 500 metri in linea d’aria dalla casa in cui sono nato, un marocchino di 30 anni ha ucciso per strada la compagna, vibrandole otto coltellate sotto gli occhi dei passanti. Movente del delitto: la rata mensile, 700 euro, del mutuo trentennale di 140.000 euro che insieme avevano acceso per l’acquisto di un appartamento. Lei, una vedova con due bimbe a carico, non riusciva a pagare la sua parte. Se 40 anni fa qualcuno avesse detto a mio padre, a me o a un qualsiasi abitante di quel quartiere che un giorno sarebbe accaduto un fatto simile, nessuno ci avrebbe creduto. Per il semplice motivo che le case allora erano appannaggio dei sióri e i poaréti, tuttalpiù, potevano ambire ad averle a pigione.
La scorsa settimana, a Tolentino, 450 chilometri più a sud, un lavoratore modello di 43 anni s’è impiccato nel magazzino aziendale, lasciando un figlio di 9 da crescere. La moglie ha raccontato in lacrime ai carabinieri che il marito era molto preoccupato per un mutuo di 50.000 euro, con rate mensili di 500 euro, ottenuto da una banca per comprarsi un’abitazione. Forza Nuova ha annunciato che denuncerà per istigazione al suicidio i responsabili dell’istituto di credito.
Tragedie simili un tempo si contavano sulle dita di una mano. Per restare all’ultimo decennio: un operaio di Adrano (Catania) suicida con i gas di scarico della Fiat 850 per un mutuo da 40 milioni di lire; una donna di Adelfia (Bari), madre di quattro figli, con la gola squarciata perché la pensione del marito non bastava più a pagare le rate mensili sempre più onerose; un commercialista di Napoli, padre di due figli, a capofitto nella tromba delle scale pochi mesi dopo aver ricevuto da un istituto di credito un prestito di 200 milioni di lire per la casa.
A Verona, la ricca città dove il marocchino ha trucidato la convivente, vi sono attualmente 1.341 alloggi sotto pignoramento. Un numero che fa allargare le braccia persino ai cancellieri del tribunale: «Mai visto nulla del genere». Tecnicamente si chiamano «esecuzioni immobiliari pendenti»: in una sola mattinata si è arrivati a 19. La maggior parte dei capifamiglia coinvolti hanno tra i 25 e i 40 anni, dato anagrafico compatibile con una visione forse troppo baldanzosa della vita. Impossibilitate a pagare le rate del mutuo, l’anno scorso 946 famiglie sono state private della loro casa, con l’aggravante d’aver visto andare in fumo tutti i risparmi investiti. Nel 2000 il numero degli immobili messi all’asta per lo stesso motivo non superava le 100 unità. Ne consegue che in sei anni i pignoramenti sono aumentati dell’846%. Un’ecatombe.
Prendo per buoni i dati dell’Adusbef (Associazione difesa consumatori utenti bancari, finanziari e assicurativi), anche se detesto il tono declamatorio con cui il suo presidente, Elio Lanutti, si affaccia a giorni alterni nei telegiornali per sillabarceli: in Italia le procedure immobiliari o i pignoramenti sono pari al 3,5%, quindi oltre 120.000 su 3,5 milioni del totale dei mutui, ma destinati ad aumentare del 19% a causa dell’insostenibilità delle rate, visto che la quasi totalità dei prestiti – il 91%, per essere esatti – sono stati concessi a tasso variabile e quindi soggiacciono all’andamento sfavorevole del costo del denaro.
Quello della casa non è che l’aspetto più macroscopico di un’emergenza sociale ed economica che comincia a impensierire (alla buonora!) le autorità. Lunedì scorso un vertice con i prefetti di Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, come dire il gotha delle regioni a reddito più elevato, presieduto a Venezia da Ettore Rosato, sottosegretario agli Interni, s’è concluso con un allarmato avvertimento di Guido Nardone, rappresentante del governo nella città lagunare: «La spesa a rate è molto pericolosa, dà l’illusione alla gente di potersi permettere ogni cosa. Le famiglie si stanno indebitando fino all’osso». Per acquistare la casa? Macché. Roberto De Marco, responsabile veneto del settore risparmio di Federconsumatori, sta seguendo il caso di un centinaio di persone che in provincia di Treviso avevano sottoscritto un prestito di 500 euro con una finanziaria per l’abbonamento annuale alla palestra. Oltre alla forma fisica, si acquistano a rate la Tv al plasma, le vacanze, i mobili, gli elettrodomestici, i computer. E l’auto, naturalmente. Siamo arrivati all’assurdo per cui a un giornalista del Corriere del Veneto, che voleva pagare in contanti una vettura di media cilindrata, il concessionario di una nota casa europea ha insistito per proporre invece il finanziamento. «Se l’agente preferisce vendere a credito, vuol dire che certamente ha un guadagno maggiore. E di riflesso che lui, o la casa madre, stanno tentando di vendermi un secondo prodotto», è il commento del collega. Temo che si tratti della stessa casa automobilistica che ha convinto le finanziarie a inventare per i nuovi ricchi del Nord Est un mutuo così strutturato: villa di rappresentanza finto palladiana con inclusa una berlinona da 100.000 e passa euro. Mica si può farli tornare a casa la sera col ghiaino del viale d’ingresso che crocchia sotto le ruote di una Hyundai, vi pare?
«Compri oggi e cominci a pagare fra un anno» è l’esatto contrario, a pensarci bene, di ciò che facevano i nostri padri, che risparmiavano ogni giorno nella speranza di potersi permettere qualcosa – la prima stufa a gas, la prima lavatrice, il primo televisore – dopo due o tre anni. Una casa, quando andava bene, dopo 30. Allora vogliamo dirla chiara e tonda? Abbiamo fatto gli americani senza esserlo. Il paradosso è che persino gli americani sono in difficoltà: in un anno il numero delle abitazioni pignorate negli Stati Uniti è raddoppiato.
Secondo una recente indagine della Cgia di Mestre (roba seria), l’indebitamento per credito al consumo è cresciuto nel nostro Paese del 15% rispetto all’anno precedente. Ogni famiglia ha mediamente obblighi per 13.000 euro (erano 12.300 nel 2005 e 10.500 nel 2004). In un quadriennio gli italiani hanno quasi raddoppiato il ricorso ai finanziamenti per le loro spese più o meno voluttuarie, passando dai 45 miliardi di euro nel 2002 ai quasi 90 nel 2006. È anche vero, come mi ha spiegato Ettore Gotti Tedeschi, presidente della Santander Consumer Bank, che «il credito al consumo non è che un mezzo, uno strumento utile come il coltello a tavola, bisogna solo imparare a usarlo» e che «ci sono coppie di giovani che non si sposerebbero se non potessero pagare a rate l’arredamento». Ma qui è venuto il momento d’insegnare alla gente il modo corretto d’impugnarlo, questo coltello. Altrimenti temo che finirà per essere usato sempre più spesso in circostanze come quelle descritte all’inizio.
Nella fabbrica di Giancarlo De Bortoli, un piccolo imprenditore tessile di Pramaggiore (Venezia), un terzista che produce per Jil Sander e per Gucci, uno sgobbone che ha ancora i piedi per terra e che s’è mangiato due case (sue) pur di tener testa alla delocalizzazione selvaggia, ho avuto la sorpresa di trovare appesa alla parete, incorniciata, una pagina dei Tipi italiani del 19 marzo 2006. Era l’intervista con Eugenio Benetazzo, trentaduenne trader professionista, cioè operatore di Borsa indipendente, che annunciava «un mutamento epocale senza precedenti». «Ci siamo!», testimonia De Bortoli. «I miei dipendenti non ce la fanno più. Sono indebitati fin sopra la punta dei capelli. Basta che in famiglia qualcuno abbia bisogno di cure dentarie ed è la rovina. Vengono a piangere nel mio ufficio. Che devo fare? M’invento una gratifica, gli anticipo lo stipendio o la tredicesima. Fin che posso... Ma ormai sono io stesso a un bivio: a fine mese o preparo le buste paga o verso i contributi. Mi dica Prodi quale delle due».
Allora avevo definito Benetazzo «il Beppe Grillo dei poveri». Oggi devo riconoscere che molte delle sue funeree previsioni si sono puntualmente avverate. A cominciare da questa, raggelante: «Nei prossimi nove mesi il costo del denaro è destinato a salire dal 2,50% al 3,50%. Chi ha un mutuo a tasso variabile sulla prima casa cammina sull’orlo di un burrone. Nessun giornale lo ha scritto, ma in Giappone vi è stato un aumento del 35% dei suicidi: le vittime sono capifamiglia che, in seguito al rialzo dei tassi, non riescono a onorare il debito con la banca neppure vendendo l’immobile per cui hanno chiesto il prestito». Ebbene, in 19 mesi il costo del denaro è salito addirittura al 4%, il che significa che su un mutuo integrale per 100.000 euro i rialzi dei tassi hanno comportato interessi aggiuntivi, non pianificati in fase di rogito, per 1.500 euro l’anno: è come se fosse sparito da tanti bilanci familiari un intero stipendio mensile. Gli interessi sui mutui a tasso variabile sono aumentati da quel marzo 2006 di oltre il 60%.
Aggiunse Benetazzo: «Sa quale importo arriva a concedere un istituto di credito veneto al cliente che si presenta a chiedere un mutuo per l’acquisto della prima casa? Il 120%. Non sto scherzando. Ti comprano loro l’abitazione e in più ti offrono un 20% per le spese notarili, i mobili, la tinteggiatura, il trasloco e anche per la cassa da morto, aggiungo io». Macabro. Ma profetico. Ho controllato ieri: questa banca continua a offrire un prodotto che si chiama Mutuotutto Trasgressivo. L’aggettivo mi sembra appropriato. Al pari dello slogan con cui viene reclamizzato: «Abbiamo esagerato: finanziamo la tua casa fino al 120%!». Il simbolo del mutuo è un sandwich a quattro piani. Poi non bisogna stupirsi se qualcuno ci si strozza.
stefano.lorenzetto@ilgiornale.it

Onisem
28-10-2007, 11:42
Io non pretendo che un istituto di credito faccia beneficienza, ma credo che dovrebbe comunque avere un minimo di etica, l'etica di dire ad alcune persone "signore, questa cosa è al di fuori delle sue possibilità, non se la può permettere". Ed invece giocano con le vite ed i sogni della gente.

Fil9998
28-10-2007, 11:52
ho capito, ma zzarola: l'affitto costa praticamente come il mutuo e gli stiopendi medi son insufficenti...

non è che si risolve tanto se non tornando alle famiglie allargate...

magari su base elettiva invece che di parentela: cioè dividi casa con una altra o due altre coppie di amici, cugini, fratelli, col signor antonio pensionato vedovo senza figli che non è manco parente ma è tanto una persona per bene ...

io grosse soluzioni non ne vedo se non nel riparteire da zero IN TUTTO in sto c--o di paese in cui una finanziaria all'anno ci costano i politici, un'altra il clero ... in cui come si è detto recentemente il potere d'acquisto reale negli ultimi dieci anni andato a stra picco.


imho chiunque abbia fatto politica negli ultimi 20 anni va bannato a vita dalla cosa pubblica, ma giusto pe cominciare.

Killian
28-10-2007, 13:05
mi sfugge come possa un padre di famiglia pensare che con il suo suicidio la situazione economica dell sua famiglia possa migliorare...

Comunque il problema è che la gente si sta rincretinendo. Se non vuoi rinunciare a TV al plasma, crociera nei mari del sud, auto che non puoi permetterti ecc. sono cavoli tuoi se la tua economia familiare va a rotoli, non venire a piangere dicendo che le banche sono cattive.

I miei nonni non hanno studiato, hanno la licenza elementare, ma capiscono se possono permettersi una cosa molto più di gente laureata.

luckyoung
28-10-2007, 13:13
Io non pretendo che un istituto di credito faccia beneficienza, ma credo che dovrebbe comunque avere un minimo di etica, l'etica di dire ad alcune persone "signore, questa cosa è al di fuori delle sue possibilità, non se la può permettere". Ed invece giocano con le vite ed i sogni della gente.
Le banche devono fare profitti e non guardano in faccia nessuno.
Comunque questi problemi sono saltati fuori come ben ormai si sa con l'aumento dei tassi di interesse, in quanto la maggior parte delle persone aveva sottoscritto mutui a tasso variabile.

Onisem
28-10-2007, 13:34
Le banche devono fare profitti e non guardano in faccia nessuno.
Comunque questi problemi sono saltati fuori come ben ormai si sa con l'aumento dei tassi di interesse, in quanto la maggior parte delle persone aveva sottoscritto mutui a tasso variabile.

Rispondendo a te rispondo anche a Killian. Hai letto di quel "prodotto" bancario che ti offre mutuo per il 120% del prezzo della casa? Se non è speculare sui sogni della gente... Che poi siano illusioni alimentate o prodotte dai media e dalla pubblicità possiamo discuterne, ma le banche a volte dovrebbero avere un minimo di etica, tale da dire alla gente che non può permettersi una data cosa, come dicevo. Ma preferiscono mettere le persone in condizione di fare il passo molto più lungo della gamba ed ipotecarsi la vita. Che poi se uno è un pò più oculato possa in parte sfuggire a questi meccanismi sono d'accordo, ma sti messaggi "ti metto a disposizione tutto ciò che vuoi per fare e comprare tutto ciò che vuoi" di sicuro non giovano.

thotgor
28-10-2007, 13:36
il problema sono gli stipendi bassi...

Fil9998
28-10-2007, 14:19
il problema sono gli stipendi bassi...

non dirlo: dobbiamo competere con indiani, cinesi e messicani ...

sennò siamo OUT.




che industrie e governo spingano SOLO per sviluppo e ricerca in settori Hi TECH non se ne parla:

meglio far concorrenza in carpenteria metallica e lavorazioni da terzo mondo col terzo mondo ...

:muro: :muro: :muro:


non che i sindacati spingano per avere lavoratori più tecnologicamente qualificati, eh... che se iniziano a meritare uno stipendio superiore a quello da proletario magari poi non si iscrivono più al sindacato e magari votano a destra...


ma ... tutti ...

VAFFANCULO!

Alexhwoc
28-10-2007, 19:38
Comunque il problema è che la gente si sta rincretinendo. Se non vuoi rinunciare a TV al plasma, crociera nei mari del sud, auto che non puoi permetterti ecc. sono cavoli tuoi se la tua economia familiare va a rotoli, non venire a piangere dicendo che le banche sono cattive.

Un individuo con un impellente bisogno di acquisto è il consumatore ideale per ogni azienda. La pubblicità e la struttura sociale che in questi anni ha formato si muove in questa direzione.
Di fatto ciò non è sbagliato, dato che è l' obbitettivo prefisso dal sistema consumista ideale tanto desiderato dall' aziende e dalla politica economica attuale: la costruzione di morale e bisogni ottimali per i profitti (formazione di un consumatore).
Questo significa anche trasformare bisogni secondari o nemmeno esistenti in primari.

Il rislutato è quello che tu hai appena ennuciato e che nelle nuove generazioni sarà (o è) ancora peggio.

DVD_QTDVS
28-10-2007, 19:44
il problema sono gli stipendi bassi...
ma anche
Il lavoro precario,
I "Lavoratori" italiani che rubano il loro stipendio,
La concorrenza "sleale" dei nuovi paesi emergenti,
che più di tutti producono milioni di pezzi cotraffatti a basso prezzo.

Spectrum7glr
28-10-2007, 23:02
il problema sono gli stipendi bassi...

non è vero: Padoa Schioppa ha detto che non siamo capaci di risparmiare...ah, che saggezza: quest'uomo ci regala una perla dietro l'altra :O

Ferdy78
29-10-2007, 07:14
Ma io mi domando...vuoi fare fuori qualcuno, ma perchè te stesso e NON qualcuno in ALTO...o quantomeno accendere e pilotare una protesta che in vero già si palpa..ma che non è emersa del tutto!

In fondo è colpa di questa Politica e di questa Repubblica di facciata se ci troviamo e si trovano in queste condizioni, umiliati, tartassati, messi con le spalle al muro..mentre troie TV, calciatori, politici, attorini, registrini...fanno i loro comodi e mostrano culi e tette in TV...grazie sempre a quella massa di ebeti che in ITA ancora prolifera a quanto pare... e che vive nell'illusione mistica che sia quella la panacea dai mali...ossia sfondare nel mondo dello spettacolo o del calcio, inseguendo falsi MITI che non portano a nulla...

Raven
29-10-2007, 07:48
il problema sono gli stipendi bassi...

Quello che mi domando io è... ma se ne sono accorti adesso?!... da quando è stato introdotto l'euro, i prezzi (solo in Italia) sono raddoppiati dopo pochi mesi: i beni "minori" quasi subito (la coppa di gelato passata dalle 5-6mila lire ai 5.5-6 euro) seguiti poco tempo dopo dai beni "maggiori" (prima dell'euro un'auto del segmento B costava 15 milioni, adesso 12-13 mila euro)... Alla faccia dell'inflazione al 2%! :D

Una delle poche cose ad che ha mantenuto un cambio perfetto son stati (guarda un po') gli stipendi... :rolleyes:

Attenzione... non sto dicendo che l'euro è stata una cosa negativa... no... sto dicendo che la gestione del passaggio lira-->euro è stata condotta in maniera pessima (ok il "libero mercato", ma con dei precisi paletti!)... solo in Italia c'è stato questo "salto" incredibile, complice anche il cambio esattamente 2:1...

Adesso qua qualcuno può (anche giustamente) dire che il prezzo lo decide il mercato etc etc... ma se la gente è SCEMA e compra comunque una coppa gelato a 7 euro o l' insalata a 8 euro al chilo, quando prima costava 3mila lire, hai voglia a sperare che il mercato abbassi da solo i prezzi!... Ogni giorno al supermercato vedo 'ste giovani mammine che buttano la roba nel carrello senza nemmeno guardare i prezzi, senza nemmeno confrontare i prezzi al chilo dei diversi prodotti... purtroppo la colpa è anche nostra... ci sarebbe da discutere anche della gente che non si rende letteralmente conto della situazione né ha idea delle proprie capacità finanziarie e finisce così per spendere oltre le proprie possibilità! (ieri, se uno non aveva i soldi, non comprava la bmq o il mercedes, oggi lo prende a "minirate" e balle varie...). Lo stato però in questi casi non deveva (secondo me) rimanere passivo spettatore come invece ha fatto...

Ovviamente qualcuno che si è arricchito grazie a tutto questo c'è... oh, se c'è! ;)

matrizoo
29-10-2007, 08:14
si tratta solo di aspettare un pò.
in italia non produciamo più un cazzo (solo servizi), gli stipendi sono bassi, la gente non riesce più a comprarsi nulla...
l'unico sistema per mantenere in piedi i consumi è questo, fare prestiti...
ma è un sistema che alla lunga non può reggere, di conseguenza il costo del denaro non può che scendere, e pure i tassi d'interesse.
è quello che sta succedento negli USA, e di riflesso succederà pure qui:O

Fil9998
29-10-2007, 08:18
Ma io mi domando...vuoi fare fuori qualcuno, ma perchè te stesso e NON qualcuno in ALTO...o quantomeno accendere e pilotare una protesta che in vero già si palpa..ma che non è emersa del tutto!...


questi che s'ammazzano ora sono quelli emotivametne deboli ... i primi che saltano,
quelli che si colpevolizzano per il non riuscire a farcela ...
fra un po' inizieranno a saltare invece quelli che colpevolizzano altri per il non farcela ...
e lì ce la giochiamo 'sta repubblica se non stiamo attentini.

Fil9998
29-10-2007, 08:23
si tratta solo di aspettare un pò.
in italia non produciamo più un cazzo (solo servizi), gli stipendi sono bassi, la gente non riesce più a comprarsi nulla...
l'unico sistema per mantenere in piedi i consumi è questo, fare prestiti...
ma è un sistema che alla lunga non può reggere, di conseguenza il costo del denaro non può che scendere, e pure i tassi d'interesse.
è quello che sta succedento negli USA, e di riflesso succederà pure qui:O

imho semplicemnte le banche diverranno proprietarie di tutto, case e pure infrestrutture pubbliche visto che lo stao si è indebitato MOLTO più delle famiglie con le banche.
In pratica una nuova monarchia coen ogni cosa posseduta dai pricipi baroni bancari e assicurativi.

Killer Application
29-10-2007, 08:40
Al giorno d'oggi in italia conviene andare da uno strozzino prendere i tuo 200.000€ poi o lo metti sotto con la macchina o gli spari, male che vada ti prendi 3-4 anni di carcere ma almeno non devi avere il peso di un mutuo e regali la casa ai tuoi figli togliendo di mezzo anche un pezzo della feccia italiana, c'è anche il caso che ti diano anche un botto di sconti visto che te eri il ricattato....:fagiano:

Froze
29-10-2007, 08:55
Comunque il problema è che la gente si sta rincretinendo. Se non vuoi rinunciare a TV al plasma, crociera nei mari del sud, auto che non puoi permetterti ecc. sono cavoli tuoi se la tua economia familiare va a rotoli, non venire a piangere dicendo che le banche sono cattive.

ultimamente mi sto ricredendo su quanto hai scritto.
vedo molte persone che stringono la cinghia su molte cose, a cominciare proprio da ferie esose (e in diversi casi si eliminano direttamente le ferie) o ammennicoli tecnologici/automobilistici particolarmente cari.
a volte ho la sensazione che anche il diffondere la percezione di un popolo "viziato" che spende piu' di quanto possa permettersi, sia atta esclusivamente a sviare l'attenzione da quello che e' il problema reale: gli stipendi sono troppo bassi e assolutamente non commisurati al reale costo della vita, soprattutto per le fasce medie-medio/basse-basse.

Onisem
29-10-2007, 10:16
Ma io mi domando...vuoi fare fuori qualcuno, ma perchè te stesso e NON qualcuno in ALTO...o quantomeno accendere e pilotare una protesta che in vero già si palpa..ma che non è emersa del tutto!

In fondo è colpa di questa Politica e di questa Repubblica di facciata se ci troviamo e si trovano in queste condizioni, umiliati, tartassati, messi con le spalle al muro..mentre troie TV, calciatori, politici, attorini, registrini...fanno i loro comodi e mostrano culi e tette in TV...grazie sempre a quella massa di ebeti che in ITA ancora prolifera a quanto pare... e che vive nell'illusione mistica che sia quella la panacea dai mali...ossia sfondare nel mondo dello spettacolo o del calcio, inseguendo falsi MITI che non portano a nulla...

Ma infatti personalmente se mi trovassi in quella situazione cercherei piuttosto di seppellire qualcun altro, non me stesso o la mia famiglia.

polli079
29-10-2007, 10:35
Secondo me la verità sta nel mezzo ovvero, sicuramente la vita è diventata più cara ma le persone, almeno al nord, rinunciano a poco.
Basta guardarsi in giro, ci sono più macchine nuove di quelle usare, ragazzetti di 20 con la mini, locali che con 10€ per un cocktail fanno il pienone.
Si è vero gli stipendi sono bassi ma se un ragazzo arriva a 30 anni, con 10 anni di lavoro alle spalle e un risparmio di 5000€ bhè è un pò dura comprare casa.
Si è perso di vista il "futuro", si pensa di poter far quello che si vuole per anni e poi prendere casa così, come se fosse niente.
La gente è diventata troppo consumista, non sa divertirsi senza spendere soldi e le banche/società lo hanno capito alla grande non per niente adesso si compra a rate di tutto, come se con le rate non si pagasse.
Io rimango dell'idoea che non basta aumentare lo stipendio ma che c'è bisogno anche di una regolamentazione personale nel poter spendere in base alle proprie disponibilità.

nestle
29-10-2007, 10:36
premetto che a me non piacciono le banche...

ma sono dell'idea che chi ha richiesto il mutuo era consapevole a quello a cui andava incontro (è vero che ci sono sstati casi di persone "obbligate" al tasso variabile, ma io parlo della legalità)

il problema è che ormai tutti si fanno mutui da 250-300.000 euro, come se niente fosse, con la stessa leggerezza con cui si può acquistare un bene di valore non eccessivo (come una macchina o una moto).

spesso poi questi indebitamenti sono fatti da famiglie con redditi totali netti di 2000 euro. quindi è ovvio che venendo a mancare (a causa del precariato che regna in italia) uno dei due stipendi, tutto il sistema crolla...

ormai andare in affitto sembra quasi un disonore, è vero che sono soldi "buttati" (e anche su questo avrei da ridire) ma è anche vero che in passato l'italia è andata avanti così; anni fa a nessuno sarebbe venuto in mente di farsi un debito di mezzo miliardo di lire, piuttosto si affittava.
inoltre ci si dimentica che chi sta in affitto spesso ha anche moltissimi privilegi che fanno da ammortizzatori sociali in casi di necessità familiari (spesso ingiusti, provate a cacciare da casa vostra un inquilino che non ti paga o a cui è scaduto il contratto...) che con un appartamento ipotecato da una banca non hai.

non sto qui a difendere le banche, per carità, ma guardiamoci intorno, ormai la gente non ha coscienza del proprio potere di acquisto, sembra tutto facile e si vuole avere tutto.