Joe Foker
14-11-2001, 11:52
14 novembre 2001
Dopo i recenti fatti che hanno colpito gli Stati Uniti, molte scuole stanno seriamente ripensando ai divieti imposti da alcuni anni verso l'utilizzo ed il trasporto di cellulari e pager all'interno degli edifici scolastici.
La forte emozione provocata dagli attacchi terroristici ha, infatti, fatto recedere i più strenui fautori del divieto di portare i terminali mobili a scuola, per tranquillizzare sia i giovani studenti, che i loro genitori. Oltretutto i divieti, messi in atto oltre cinque anni fa, non tenevano conto della attuale enorme diffusione di cellulari e pager, soprattutto tra i giovani, fino a diventare oggetti di uso comune.
Si calcola che, nelle settimane che hanno seguito gli attacchi dell'11 settembre, siano stati venduti oltre due milioni di nuovi cellulari. Inoltre, secondo un'altra ricerca, ben il 32% dei giovani tra 10 e 19 anni possiede un cellulare, rispetto al 25% dello scorso anno. Nel 2003 oltre la metà degli americani di età compresa tra 10 e 60 anni avrà un telefono cellulare.
A Boston e New York molte scuole hanno tolto i ristrettivi divieti sui cellulari. I terminali, adesso, sono ammessi negli edifici scolastici, a patto che siano mantenuti spenti durante le lezioni. Altri consigli cittadini lasciano libertà di scelta ai singoli insegnanti. Altre scuole, però, permangono sulla via della restrizione, affermando che il cellulare viene spesso utilizzato per affari illeciti o per falsi allarmi bomba.
Le associazioni dei genitori rispondono che non è giusto che, per una esigua minoranza di malviventi, il resto degli scolari debba sottostare a questo assurdo divieto. Oltretutto in alcune scuole californiane la percentuale di studenti che possiede un cellulare arriva al 70%. Ma la cosa più importante risiede nella tranquillità che, il sapere che un proprio figlio possa essere in qualunque momento raggiungibile via telefono, da a molti genitori statunitensi e questa tranquillità ha un valore incalcolabile nell'America di questi giorni.
Dopo i recenti fatti che hanno colpito gli Stati Uniti, molte scuole stanno seriamente ripensando ai divieti imposti da alcuni anni verso l'utilizzo ed il trasporto di cellulari e pager all'interno degli edifici scolastici.
La forte emozione provocata dagli attacchi terroristici ha, infatti, fatto recedere i più strenui fautori del divieto di portare i terminali mobili a scuola, per tranquillizzare sia i giovani studenti, che i loro genitori. Oltretutto i divieti, messi in atto oltre cinque anni fa, non tenevano conto della attuale enorme diffusione di cellulari e pager, soprattutto tra i giovani, fino a diventare oggetti di uso comune.
Si calcola che, nelle settimane che hanno seguito gli attacchi dell'11 settembre, siano stati venduti oltre due milioni di nuovi cellulari. Inoltre, secondo un'altra ricerca, ben il 32% dei giovani tra 10 e 19 anni possiede un cellulare, rispetto al 25% dello scorso anno. Nel 2003 oltre la metà degli americani di età compresa tra 10 e 60 anni avrà un telefono cellulare.
A Boston e New York molte scuole hanno tolto i ristrettivi divieti sui cellulari. I terminali, adesso, sono ammessi negli edifici scolastici, a patto che siano mantenuti spenti durante le lezioni. Altri consigli cittadini lasciano libertà di scelta ai singoli insegnanti. Altre scuole, però, permangono sulla via della restrizione, affermando che il cellulare viene spesso utilizzato per affari illeciti o per falsi allarmi bomba.
Le associazioni dei genitori rispondono che non è giusto che, per una esigua minoranza di malviventi, il resto degli scolari debba sottostare a questo assurdo divieto. Oltretutto in alcune scuole californiane la percentuale di studenti che possiede un cellulare arriva al 70%. Ma la cosa più importante risiede nella tranquillità che, il sapere che un proprio figlio possa essere in qualunque momento raggiungibile via telefono, da a molti genitori statunitensi e questa tranquillità ha un valore incalcolabile nell'America di questi giorni.