Redazione di Hardware Upg
14-11-2001, 07:58
Link alla notizia : <a href="http://news.hwupgrade.it/5000.html">http://news.hwupgrade.it/5000.html</a>
Sul sito italiano Lithium è stato pubblicato, a <a href=http://www.lithium.it/articolo0015p1.htm>questo indirizzo</a>, un nuovo articolo della serie che analizza le tecnologie dei processori; in questo caso si tratta dell'analisi dell'On-chip Multi-Threading.
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Qui di seguito è riportato un estratto dall'introduzione:
<blockquote><i>Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una sorta di rincorsa al Gighertz, intendendo con ciò l’adozione di processori con clock sempre più spinti. È stato da poco annunciata la disponibilità del Pentium 4 a 2 GHz: se, dalla nascita del pc, abbiamo dovuto attendere 19 anni per veder raggiunta la soglia del gigahertz, ne sono occorsi meno di due per raddoppiare questo valore.
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Per migliorare le prestazioni di un processore, (tralasciando le complicate e costosissime architetture dei moderni supercomputer di cui abbiamo dato una rapida panoramica nell'articolo sul Cray che è disponibile qui) esistono diverse strade.
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La più semplice è appunto quella di salire in frequenza (frequency ramping), non modificando l’architettura di base: per salire in frequenza si può diminuire la dimensione del transistor, oppure adottare degli accorgimenti in sede di integrazione del chip (es: tecnologia del rame, SOI —vedi articolo relativo).
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Quella più "difficile" prevede invece l’adozione di architetture interne più complesse: soluzioni superscalari, pipeline profonde, esecuzioni fuori ordine, accorgimenti che in altri termini permettono l’esecuzione di più istruzioni al secondo sfruttando il fatto che ci sono a disposizione più ALU, più registri, buffer più capienti...insomma, più risorse .
</i></blockquote>
Sul sito italiano Lithium è stato pubblicato, a <a href=http://www.lithium.it/articolo0015p1.htm>questo indirizzo</a>, un nuovo articolo della serie che analizza le tecnologie dei processori; in questo caso si tratta dell'analisi dell'On-chip Multi-Threading.
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Qui di seguito è riportato un estratto dall'introduzione:
<blockquote><i>Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una sorta di rincorsa al Gighertz, intendendo con ciò l’adozione di processori con clock sempre più spinti. È stato da poco annunciata la disponibilità del Pentium 4 a 2 GHz: se, dalla nascita del pc, abbiamo dovuto attendere 19 anni per veder raggiunta la soglia del gigahertz, ne sono occorsi meno di due per raddoppiare questo valore.
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Per migliorare le prestazioni di un processore, (tralasciando le complicate e costosissime architetture dei moderni supercomputer di cui abbiamo dato una rapida panoramica nell'articolo sul Cray che è disponibile qui) esistono diverse strade.
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La più semplice è appunto quella di salire in frequenza (frequency ramping), non modificando l’architettura di base: per salire in frequenza si può diminuire la dimensione del transistor, oppure adottare degli accorgimenti in sede di integrazione del chip (es: tecnologia del rame, SOI —vedi articolo relativo).
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Quella più "difficile" prevede invece l’adozione di architetture interne più complesse: soluzioni superscalari, pipeline profonde, esecuzioni fuori ordine, accorgimenti che in altri termini permettono l’esecuzione di più istruzioni al secondo sfruttando il fatto che ci sono a disposizione più ALU, più registri, buffer più capienti...insomma, più risorse .
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