mondopinguino
24-10-2007, 09:50
Nelle foto che faccio cerco di curare molto la profondità di campo, secondo le mie esigenze. Attualmente ho una reflex analogica Cosina (con attacco baionetta pentax-k) completamente meccanica (e manuale) che uso esclusivamente con obiettivi a focale fissa. Su ciascuno di essi è chiaramente impressa la profondità di campo ottenibile con alcuni diaframmi in base alla posizione dell'anello di messa a fuoco.
Vorrei passare ad un sistema digitale, probabilmente Canon, da affiancare al sistema che ho già. Mi chidevo come cambia la profondità di campo e sopratutto la resa dello sfocato con una macchina fotografica con sensore APS-C. Inizialmente pensavo fosse indispensabile una full frame per ottenere uno sfondo sfocato completamente indistinguibile ed impastato o per panorami grandangolari in cui tutto è a fuoco, caratteristiche entrambe trancate dai sensori a formato ridotto, poi ho iniziato a riflettere: l'obiettivo proietta coni di luce verso la pellicola, se il vertice del cono non cade esattamente sul piano focale vedrò sulla pellicola una macchia circolare invece di un punto. Maggiore è il diametro di questo cerchio di confusione, maggiore è la sfocatura dell'immagine. Il diametro dipende sia dalla distanza del vertice del cono dalla pellicola (modificabile con la scelta della focale e dalla messa a fuoco), sia dal diaframma scelto: più il diaframa è chiuso, più il cono sarà "appuntito" proiettando cerchi di confusione più stretti.
Con i sensori in formato APS-C, un 28 mm rende immagini simili ad un'ottica da 45mm su pellicola, questo è ben noto. Per fotografare con un 28mm su APS-C la stessa scena che ho con un 45mm su pellicola devo pormi alla stessa distanza dal soggetto, diciamo 3m in entrambi i casi. Con le ottiche che ho io, il 28 mm a f4 con fuoco a 3m è in grado di mettere a fuoco praticamente da 2m a infinito, il 50mm al contrario può mettere a fuoco solo da 2,6m a 3,6m circa. Apparentemente se avessi fotografato con il 50mm/pellicola avrei ottenuto uno sfondo discretamente sfocato, se avessi fotografato con il 28mm/APS-C avrei ottenuto uno sfondo ben legibile con appena un lieve calo di nitidezza. Apparentemente, poichè mi chiedo, ma il sensore compatto oltre ad ingrandire la scena non ingrandisce anche i cerchi di confusione rendendoli più evidenti poiché tali cerchi occupano un'area in percentuale maggiore sul sensore digitale che non sulla pellicola?!?
Infine, se uso un'ottica nata appositamente per il digitale come un obiettivo EF-S come si comportano i coni di luce?!? Se la base dei coni si avvicinasse al sensore non otterrei di nuovo dei coni con forma più bassa e larga in grado di accentuare l'effetto dello sfocato?!
Non è che qualcuno ha delle foto di test (stessa scena inquadrata con lo stesso diaframma ma con due ottiche equivalenti in lunghezza focale in base al formato del sensore)?
Grazie per l'attenzione, Saluti, Roberto!
Vorrei passare ad un sistema digitale, probabilmente Canon, da affiancare al sistema che ho già. Mi chidevo come cambia la profondità di campo e sopratutto la resa dello sfocato con una macchina fotografica con sensore APS-C. Inizialmente pensavo fosse indispensabile una full frame per ottenere uno sfondo sfocato completamente indistinguibile ed impastato o per panorami grandangolari in cui tutto è a fuoco, caratteristiche entrambe trancate dai sensori a formato ridotto, poi ho iniziato a riflettere: l'obiettivo proietta coni di luce verso la pellicola, se il vertice del cono non cade esattamente sul piano focale vedrò sulla pellicola una macchia circolare invece di un punto. Maggiore è il diametro di questo cerchio di confusione, maggiore è la sfocatura dell'immagine. Il diametro dipende sia dalla distanza del vertice del cono dalla pellicola (modificabile con la scelta della focale e dalla messa a fuoco), sia dal diaframma scelto: più il diaframa è chiuso, più il cono sarà "appuntito" proiettando cerchi di confusione più stretti.
Con i sensori in formato APS-C, un 28 mm rende immagini simili ad un'ottica da 45mm su pellicola, questo è ben noto. Per fotografare con un 28mm su APS-C la stessa scena che ho con un 45mm su pellicola devo pormi alla stessa distanza dal soggetto, diciamo 3m in entrambi i casi. Con le ottiche che ho io, il 28 mm a f4 con fuoco a 3m è in grado di mettere a fuoco praticamente da 2m a infinito, il 50mm al contrario può mettere a fuoco solo da 2,6m a 3,6m circa. Apparentemente se avessi fotografato con il 50mm/pellicola avrei ottenuto uno sfondo discretamente sfocato, se avessi fotografato con il 28mm/APS-C avrei ottenuto uno sfondo ben legibile con appena un lieve calo di nitidezza. Apparentemente, poichè mi chiedo, ma il sensore compatto oltre ad ingrandire la scena non ingrandisce anche i cerchi di confusione rendendoli più evidenti poiché tali cerchi occupano un'area in percentuale maggiore sul sensore digitale che non sulla pellicola?!?
Infine, se uso un'ottica nata appositamente per il digitale come un obiettivo EF-S come si comportano i coni di luce?!? Se la base dei coni si avvicinasse al sensore non otterrei di nuovo dei coni con forma più bassa e larga in grado di accentuare l'effetto dello sfocato?!
Non è che qualcuno ha delle foto di test (stessa scena inquadrata con lo stesso diaframma ma con due ottiche equivalenti in lunghezza focale in base al formato del sensore)?
Grazie per l'attenzione, Saluti, Roberto!