View Full Version : Mastella : Indagato a Catanzaro
dantes76
19-10-2007, 15:57
Iscritto al registro degli indagati dal 14 ottobre
Catanzaro, Mastella indagato: sono sereno
Il Guardasigilli non avrebbe ancora ricevuto l'avviso di garanzia. Bocche cucite in Procura
Clemente Mastella (LaPresse)
CATANZARO - Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, risulterebbe essere stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Catanzaro fin dallo scorso 14 ottobre nell'ambito dell'inchiesta «Why not». Il Guardasigilli - secondo quanto si è appreso - non avrebbe tuttavia ricevuto, finora, nessun avviso di garanzia. La notizia della presunta iscrizione del leader dell'Udeur sul registro degli indagati da parte del pm Luigi De Magistris è apparsa stamattina sulla prima pagina del quotidiano Libero.
COMPLETAMENTE ESTRANEO - E subito è arrivata la reazione di Mastella: «Apprendo da notizie giornalistiche che sono stato iscritto nel registro degli indagati della procura della Repubblica di Catanzaro. Se così è - e non dubito, perché spesso alla stampa sono fornite notizie che dovrebbero essere riservate in quanto coperte dal segreto d’indagine - dichiaro di attendere serenamente gli sviluppi di questa situazione», ha scritto in una nota il ministro della Giustizia. Il Guardasigilli ostenta tranquillità perché, spiega, «sono completamente estraneo alle vicende per le quali mi si muoverebbe addebito. Ribadisco, come ho avuto modo di ripetere a più riprese, di non essere mai stato iscritto a nessuna loggia massonica, né in Italia né all’estero, e di non aver mai partecipato a comitati d’affari o a singoli affari, come testimonia la mia trentennale vita pubblica e parlamentare nella prima, nella seconda e spero anche nella terza Repubblica».
BOCCHE CUCITE IN PROCURA – In Procura di Catanzaro, malgrado la prima pagina del quotidiano diretto da Vittorio Feltri, nessuno ha voluto parlare. A palazzo di Giustizia si raccolgono solo «no comment». Quindi mancano ancora conferme ufficiali. E al momento non si conoscono i motivi per cui il pm di Catanzaro de Magistris avrebbe iscritto nel registro degli indagati il ministro. «La notizia è montata nel corso della nottata – si legge su Libero - non trovando ancora conferme ufficiali. Al momento non si conoscono i motivi per cui il pm di Catanzaro avrebbe iscritto nel registro degli indagati il ministro. C'è chi parla di un riferimento con la posizione di Saladino e alle intercettazioni telefoniche di cui molto s'è discusso nel caso De Magistris». Nell’ambito dell’inchiesta «Why Not» è stato iscritto nel registro degli indagati anche il presidente del Consiglio, Romano Prodi. Il pm de Magistris, titolare dell'inchiesta e oggetto dell'azione disciplinare promossa dal Guardasigilli, sembra sia assente da un paio di giorni dalla procura.
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http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_19/mastella_indagato.shtml
http://parvatim.files.wordpress.com/2007/03/mastella.jpg
http://www.liberaopinione.it/data/news/01/070211-mastella.jpg
MASTELLA INDAGATO A CATANZARO MA NESSUN "AVVISO"
ROMA - Il ministro della Giustizia Clemente Mastella, risulterebbe essere stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Catanzaro fin dallo scorso 14 ottobre nell'ambito dell'inchiesta 'Why not'. Il Guardasigilli - secondo quanto si è appreso - non avrebbe tuttavia ricevuto ad oggi nessun avviso di garanzia.
"Apprendo da notizie giornalistiche che sono stato iscritto nel registro degli indagati della procura della Repubblica di Catanzaro - dice Mastella in una nota - . Se così è, e non dubito perché spesso alla stampa sono fornite notizie che dovrebbero essere riservate in quanto coperte dal segreto d' indagine - dichiaro di attendere serenamente gli sviluppi di questa situazione". "La mia tranquillità - sottolinea Mastella - deriva dal fatto di essere completamente estraneo alle vicende per le quali mi si muoverebbe addebito. Ribadisco, come ho avuto modo di ripetere a più riprese, di non essere mai stato iscritto a nessuna loggia massonica, né in Italia né all'estero, e di non aver mai partecipato a comitati d'affari o a singoli affari, come testimonia la mia trentennale vita pubblica e parlamentare nella prima, nella seconda e spero anche nella terza Repubblica"
http://ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_72343839.html
Terza repubblica ? :eek:
Cartoine ? :eek:
Referenti ? :eek:
PD ? :eek:
DonaldDuck
20-10-2007, 09:33
http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/cronaca/inchiesta-catanzaro/mastella-intercettato/mastella-intercettato.html
Il ministro della Giustizia compare nella "Why not" per telefonate con un imprenditore indagato la cui utenza era sotto controllo
Mastella intercettato nell'inchiesta di Catanzaro
"Parole irrilevanti, indebita la divulgazione"
Scherza: "Sì, sono affiliato alla massoneria di Ceppaloni dal 1947"
ROMA - Continua la bufera sull'inchiesta avviata dalla Procura di Catanzaro sul presunto gruppo di potere trasversale accusato di una serie di truffe nella gestione di finanziamenti pubblici. Ultima notizia: il coinvolgimento del ministro della Giustizia Clemente Mastella, chiamato in causa addirittura da alcune intercettazioni in cui parla con un imprenditore finito nei guai.
"Ho avuto notizia che saranno domani pubblicati dalla stampa brani di conversazioni che sarebbero intercorse tra me ed un imprenditore indagato dall autorità giudiziaria di Catanzaro, le cui utenze erano evidentemente sottoposte a controllo. Emergerà chiaramente dal contenuto di tali conversazioni la loro assoluta irrilevanza, non avendo mai avuto con l'interessato rapporti di affari". Così il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, commenta l'annuncio della pubblicazione di contenuti di intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta della procura di Catanzaro denominata 'Why not'.
"Ciò che è veramente grave in tale vicenda è invece l'ennesima, indebita divulgazione di intercettazioni disposte nel corso di indagine penale e nelle quali è parte un parlamentare. Vicenda grave - aggiunge il Guardasigilli in una dichiarazione - sia nel caso che le telefonate in questione siano state utilizzate dall'autorità giudiziaria in assenza del necessario provvedimento autorizzativo del Parlamento sia, ed ancor più, nel caso in cui le stesse siano state fraudolentemente divulgate da chi ne abbia avuto a vario titolo la disponibilità, col duplice pregiudizio delle specifiche garanzie costituzionali e del dovere generale di tutela della riservatezza".
"Aggiungo che, poiché le indagini sembrano riguardare un cosiddetto comitato affaristico-massonico, come è a tutti noto - conclude Mastella - sono dal 1947 affiliato alla loggia massonica di Ceppaloni".
(19 giugno 2007)
indelebile
20-10-2007, 09:52
Massima solidarietà a Mastella da me e tutti compagni di FI
bisogna fare qualcosa con questi giudici! presto perchè non ci lasciano lavorare!
:help:
il ministro ti rappresenta?
dantes76
20-10-2007, 10:51
Massima solidarietà a Mastella da me e tutti compagni di FI
bisogna fare qualcosa con questi giudici! presto perchè non ci lasciano lavorare!
infatti, si sono dileguati....
naitsirhC
20-10-2007, 11:49
Massima solidarietà a Mastella da me e tutti compagni di FI
bisogna fare qualcosa con questi giudici! presto perchè non ci lasciano lavorare!
Stai male?
Massima solidarietà a Mastella da me e tutti compagni di FI
bisogna fare qualcosa con questi giudici! presto perchè non ci lasciano lavorare!
:rolleyes: cioè, tu esprimi massima solidarietà per questo delinquente? a parte lo schierarti dietro una sigla, in questo caso FI, come ragiona la tua testa? hai coscenza di ciò che scrivi, o è una provocazione?
Massima solidarietà a Mastella da me e tutti compagni di FI
bisogna fare qualcosa con questi giudici! presto perchè non ci lasciano lavorare!
Quest'uomo sta scherzando...deve scherzare per forza...o non credo alle mie orecchie
Massima solidarietà a Mastella da me e tutti compagni di FI
bisogna fare qualcosa con questi giudici! presto perchè non ci lasciano lavorare!
:D :D
:rolleyes: cioè, tu esprimi massima solidarietà per questo delinquente? a parte lo schierarti dietro una sigla, in questo caso FI, come ragiona la tua testa? hai coscenza di ciò che scrivi, o è una provocazione?
ironia, si chiama ironia...
qua vi prendete troppo sul serio.
ironia, si chiama ironia...
qua vi prendete troppo sul serio.
mah, ormai dubito anche di questo.:D
IlCarletto
20-10-2007, 12:36
voglio ricordare che in giappone solo x essere "sospettati" dei ministri giapponesi si sono suicidati
qua in italia.. o diventi ministro o presidente del consiglio..
matrizoo
20-10-2007, 12:40
A me fanno tutti un pò pena...gli sta crollando il mondo addosso e non hanno ancora capito con cosa hanno a che fare:D
ora stanno cercando di tappare la bocca ai blog, ma neppure questi sanno bene cosa siano...
già mi immagino: ma come cazzo fa a diffondersi questa incazzatura della gente, che tutti i media li controlliamo noi e le multinazionali??:D
la brutta notizia è che prima o poi capiranno, e cercheranno di mettere le mani pure sulla rete:O
ora come ora internet rappresenta per loro un UFO, infatti avrete notato sicuramente che non ne parlano quasi mai, e semplicemente perchè non lo conoscono...
bisogna mandarli via prima che capiscano come e dove mettere le mani...
A me fanno tutti un pò pena...gli sta crollando il mondo addosso e non hanno ancora capito con cosa hanno a che fare:D
ora stanno cercando di tappare la bocca ai blog, ma neppure questi sanno bene cosa siano...
già mi immagino: ma come cazzo fa a diffondersi questa incazzatura della gente, che tutti i media li controlliamo noi e le multinazionali??:D
la brutta notizia è che prima o poi capiranno, e cercheranno di mettere le mani pure sulla rete:O
ora come ora internet rappresenta per loro un UFO, infatti avrete notato sicuramente che non ne parlano quasi mai, e semplicemente perchè non lo conoscono...
bisogna mandarli via prima che capiscano come e dove mettere le mani...
noi sulla rete siamo pochi. noi stiamo maturando un incazzatura lucida, ovvero sappiamo con chi prendercela:O . dietro di noi, chi nn usa la rete è fottuto. ogni giorno è sempre più incazzato, e nn sa con chi prendersela. a furia di fomentare la gente, con notizie giornalistiche più o meno farcite , da una parte o dall'altra, è cresciuta un onda d'odio, che ormai anche i politicanti più astuti difficilmente riescono a domare.:O
tanto non gli faranno nulla
DonaldDuck
20-10-2007, 18:05
tanto non gli faranno nulla
Mi sa che hai ragione...
http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_20/mastella_magistris_catanzaro.shtml
dopo l'iscrizione del ministro MASTELLA nel registro degli indagati
Tolta a De Magistris l'inchiesta «Why not»
La decisione della procura di Catanzaro:incompatibilità
Lui: ci avviamo al crollo dello stato di diritto
CATANZARO - Incompatibilità nel procedimento. Dopo l'iscrizione di Clemente Mastella nel registro degli indagati, il pm De Magistris non può più andare avanti. La procura di Catanzaro ha infatti avocato l'inchiesta "Why Not" sul finanziamento illecito ai partiti, truffa e abuso d'ufficio. Lo si è appreso in ambienti giudiziari. L'avocazione è stata disposta dal procuratore generale facente funzioni, Dolcino Favi, e sarebbe stata motivata da una presunta incompatibilità di De Magistris nel procedimento legata alla richiesta di trasferimento cautelare d'ufficio che è stata fatta nei suoi confronti dallo stesso ministro della Giustizia.
«FINE INDIPENDENZA MAGISTRATURA» - Immediata la replica del pm: «Ancora una volta vengono rese pubbliche a mezzo stampa notizie riservate che riguardano il mio ufficio, le mie indagini, e la mia persona. Se è vero quello che l'Ansa ha scritto, non avendo io ricevuto alcuna notifica, ci avviamo al crollo dello stato di diritto, registrandosi anche, nel mio caso, la fine dell'indipendenza e dell'autonomia dei magistrati quale potere diffuso».
MASTELLA: «RISPETTARE LEGALITA'» - Da parte sua, Clemente Mastella si dichiara sereno. «È giunta notizia che l'inchiesta è stata avocata - ha affermato il Guardasigilli - io sono sempre stato sereno in attesa dei giudizi, come per il caso del Calcio Napoli quando ho atteso pazientemente e sono stato prosciolto. Il giudizio terzo arriva. Bisogna che ognuno rispetti la legalità e i principi, che nessuno oltrepassi la linea di demarcazione dei principi legali».
TRASFERIMENTO - Ma perché è stata tolta l'inchiesta a De Magistris? In pratica, l'incompatibilità nel procedimento da parte del pm si sarebbe venuta a creare proprio per il coinvolgimento del ministro nell'inchiesta. La situazione che si è determinata dopo la richiesta di trasferimento del Guardasigilli nei confronti del magistrato, secondo quanto si è appreso, avrebbe dovuto imporre l'astensione da parte dello stesso pm. Siccome l'astensione non c'è stata, né il capo dell'ufficio ha provveduto alla sostituzione del magistrato titolare dell'inchiesta, il procuratore generale ha deciso l'avocazione applicando l'art 372 lettera A del codice di procedura penale. Quello che contempla, appunto, una situazione di incompatibilità. La decisione è arrivata dopo che si è appreso che il ministro della Giustizia è stato iscritto nel registro degli indagati. Nell'inchiesta, oltre a Mastella, sono indagati, tra gli altri, il presidente del Consiglio, Romano Prodi, esponenti politici del centrodestra e del centrosinistra e imprenditori.
Mi sa che hai ragione...
http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_20/mastella_magistris_catanzaro.shtml
CVD
Massima solidarietà a Mastella da me e tutti compagni di FI
bisogna fare qualcosa con questi giudici! presto perchè non ci lasciano lavorare!
:D :D :D
indelebile
20-10-2007, 19:31
:rolleyes: cioè, tu esprimi massima solidarietà per questo delinquente? a parte lo schierarti dietro una sigla, in questo caso FI, come ragiona la tua testa? hai coscenza di ciò che scrivi, o è una provocazione?
E' vostro e lo chiami delinquente questo personaggio per bene? basta con questa antipolitica, abbiate rispetto per i politici!
naitsirhC
20-10-2007, 19:33
E' vostro e lo chiami delinquente questo personaggio per bene? basta con questa antipolitica, abbiate rispetto per i politici!
:eek:
Alla fine, manca un: Cribbio! :O
Quest'uomo sta scherzando...deve scherzare per forza...o non credo alle mie orecchie
massi,sta scherzando per forza :D:D
indelebile
20-10-2007, 20:03
Scherzo? io?
Vi sembra che scherzino i più di 10.000.000 di italiani che han votato per FI che sono 1/3 degli elettori? abbiate rispetto per le opinioni altrui
http://www.gerca.it/img/berlusconanprdoi.jpg
questa è satira
E' vostro e lo chiami delinquente questo personaggio per bene? basta con questa antipolitica, abbiate rispetto per i politici!
e vostro??? forse sarà tuo!!:O
Sta a vedere che Mastella è stato insediato alla Giustizia su preciso accordo di incaricarsi del lavoro sporco: togliere a De Magistris un'inchiesta che coinvolge lo stesso Prodi e altri pezzi da novanta. Fantasia?
fsdfdsddijsdfsdfo
21-10-2007, 17:56
questa è satira
meno male che ce l'hai detto perchè 5 anni di governo berlusconi ci avevano fatto dimenticare cos'era.
In questi giorni pare che il forum sia invaso di cloni di elisamac1
Pare.
IlCarletto
21-10-2007, 18:04
onore e gloria a DE MAGISTRIS
sei un grande!
prodi & soci, i migliori amici di silvio.. ora è dimostrato . .
Sta a vedere che Mastella è stato insediato alla Giustizia su preciso accordo di incaricarsi del lavoro sporco: togliere a De Magistris un'inchiesta che coinvolge lo stesso Prodi e altri pezzi da novanta. Fantasia?
non più di tanto, considerando che hanno dato un ruolo importante come quello ministro della giustizia ad un personaggio che....quanti voti ha presi alle elezioni?solo un 3-4%? correggetemi....:fagiano:
non più di tanto, considerando che hanno dato un ruolo importante come quello ministro della giustizia ad un personaggio che....quanti voti ha presi alle elezioni?solo un 3-4%? correggetemi....:fagiano:
ma erano costretti, obbligati
i seggi di mastella al senato, come anche quello di pallaro o di qualsiasi senatore sono FONDAMENTALI per mandare avanti il governo
col senato in situazione ordinaria, mastella ora non conterebbe una cippa
Sta a vedere che Mastella è stato insediato alla Giustizia su preciso accordo di incaricarsi del lavoro sporco: togliere a De Magistris un'inchiesta che coinvolge lo stesso Prodi e altri pezzi da novanta. Fantasia?
Mastella è intriso dello stesso atteggiamento sulla giustizia del cdx e di alcuni cosiddetti "moderati" del csx, ovvero antipatia e insofferenza se non disprezzo per i magistrati che indagano i colletti bianchi, in passato la Bocassini e molti della procura di Milano, oggi De Magistris, la Forleo e altri, e volontà di mettere la giustizia sotto controllo dell'esecutivo; la giustizia che piace ai mastell(oni) è quella che processa i poveracci e non rompe i **** ai politici e ai potenti, abbassando la testa o facendo finta di niente.
peraltro oggi Mastella attacca apertamene il magistrato dicendo che voleva fare "l'eroe" e cose così, e permettendosi LUI di criticare sulla giustizia Di Pietro, siamo al delirio. :muro:
Pancho Villa
21-10-2007, 19:08
Le ultime dichiarazioni di Mastella mi ricordano un certo Corona, per il quale Woodcock era un personaggio "in cerca di fama e popolarità"...
Su Dolcino Favi, il procuratore generale che ha avocato a sè l'inchiesta Why not di De Magistris:
Atti Parlamentari
Camera dei Deputati
X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 GENNAIO 1989
MELLINI, VESCE, RUTELLI E CALDERISI.
— Al Ministro di grazia e giustizia.
— Per sapere –
premesso che:
la prima commissione del Consigli o superiore della magistratura si è di recente occupata del caso del magistrato Dolcino Favi, sostituto procuratore della Repubblica di Siracusa; in particolare le accuse mosse al Favi sono di « essere dedito a sistematiche violazioni di norme, in particolare di quelle poste a presidio dei diritti fondamentali dell'individuo » come sostenuto dal consigliere del CSM Renato Papa dinanzi al plenum del CSM durante la seduta di mercoledì scorso; gli addebiti mossi al dottor Favi riguardano i seguenti episodi :
1) i rapporti con la suocera del pentito Pandolfo, di cui il dottor Favi si servì per far pervenire messaggi alla malavita;
2) Favi ha spiccato mandati di cattura nei confronti di alcuni magistrati catanesi sulla base di intercettazioni telefoniche irregolari, di cui sono state tenute in conto solo quelle con « esito positivo » mentre quelle che potevano servire come prove a discarico non sono state annotate;
3) Favi ha falsificato una delega del procuratore della Repubblica di Messina per il compimento di un atto istruttorio, facendosi da sé un fonogramma;.
4) il mandato di cattura nei confronti di Abbu Abbash, inefficace e per cui il Favi era privo di competenza;
5) il caso dell'arresto del proprietario di un cavallo che, imbizzarritosi, aveva ferito alcune persone, fra cui un magistrato, il pretore di Lentini. In questo caso il Favi non solo si impossessò del caso levandolo al pretore competente, non solo arrestò il proprietario del cavallo, non solo inventò una serie di reati inesistenti a suo carico, ma chiamato a risponderne davanti al CSM, inventò giustificazioni inesistenti producendo alcuni documenti falsi.
sembra che non sia stato ancora disposto il trasferimento d'ufficio del dottor Favi poiché su queste vicende non vi sarebbe stato clamore tale da giustificare il trasferimento;
considerato che ad avviso degli interroganti la presentazione della presente interrogazione può integrare da sola quel clamore che è richiesto da alcuni consiglieri del CSM per promuovere quei provvedimenti disciplinari che appaiono indispensabili in un caso di questa gravità:
quali siano le azioni disciplinari attivate dal ministro nei confronti del suddetto magistrato;
se sia informato circa l'inizio dell'azione penale per il reato di falso in atto giudiziario nei confronti del predetto dottor Favi e se non ritenga, in caso negativo, di provvedere direttamente ad interessare l'autorità giudiziaria su quanto emerso nel corso dei lavori del CSM ove questo non abbia provveduto al riguardo.
(3-01410)
http://legislature.camera.it/_dati/leg10/lavori/stenografici/sed0234/sed0234.pdf
http://img125.imageshack.us/img125/880/favi1vz1.th.png (http://img125.imageshack.us/my.php?image=favi1vz1.png)http://img89.imageshack.us/img89/8153/favi2sy5.th.png (http://img89.imageshack.us/my.php?image=favi2sy5.png)
Cioè oltre al danno pure la beffa, nominando un tale personaggio. Arroganza e mancanza di pudore totali. E meno male che la rimozione di De magistris era motivata con una presunta disattenzione da parte sua a regole e procedure...
Sta a vedere che Mastella è stato insediato alla Giustizia su preciso accordo di incaricarsi del lavoro sporco: togliere a De Magistris un'inchiesta che coinvolge lo stesso Prodi e altri pezzi da novanta. Fantasia?
In questa italia purtroppo nulla è fantasia...
ma erano costretti, obbligati
i seggi di mastella al senato, come anche quello di pallaro o di qualsiasi senatore sono FONDAMENTALI per mandare avanti il governo
col senato in situazione ordinaria, mastella ora non conterebbe una cippa
l'assist gliel'ha fatto la cdl con la riforma elettorale.
Su Dolcino Favi, il procuratore generale che ha avocato a sè l'inchiesta Why not di De Magistris:
http://img125.imageshack.us/img125/880/favi1vz1.th.png (http://img125.imageshack.us/my.php?image=favi1vz1.png)http://img89.imageshack.us/img89/8153/favi2sy5.th.png (http://img89.imageshack.us/my.php?image=favi2sy5.png)
episodi di morte della democrazia...
Di Pietro incalza Prodi: Mastella è incompatibile
Caso De Magistris insulti tra il Guardasigilli e il leader dell’Idv
ROMA—Antonio Di Pietro chiede a Romano Pro di di valutare se Clemente Mastella può restare nel governo. Magari dopo un confronto in Consiglio dei ministri e in Parlamento. Il Guardasigilli accetta la sfida e rilancia: sono pronto al confronto parlamentare. Ma, precisa, l'ex pm presenti anche le sue dimissioni. Il match fra i due ministri è un problema in più per il governo.
Mastella, comunque, ostenta tranquillità. Ieri a Napoli ha visto Benedetto XVI e Romano Prodi. Dice di essere «totalmente sereno. La mia idea è quella che hanno i cattolici del peccato: per commetterlo, bisogna avere piena avvertenza e deliberato consenso. E io non credo di aver commesso nessun reato in piena avvertenza e deliberato consenso».
Ma c'è sempre Di Pietro a indurlo in tentazione, a fargli perdere la pazienza, a fargli dire che l'ex pm «non capisce di diritto, è un analfabeta della materia e se leggesse qualche libro eviterebbe le gaffes. Parla come se l'inchiesta Why not fosse finita».
Il ministro delle Infrastrutture, però non è tipo di incassare senza reagire. Così in serata spara una bordata. Chiama in causa il presidente del Consiglio, gli chiede «una delicata assunzione di responsabilità». Vuole che il Professore valuti «l'opportunità di permettere» che Mastella conservi «nello stesso tempo il ruolo di titolare dell'azione disciplinare nei confronti dello stesso magistrato che lo ha sottoposto alle indagini». In pratica chiede a Prodi di mettere alla porta del governo il Guardasigilli. Magari lo si può fare, conclude il Ministro delle Infrastrutture dopo un chiarimento, un dibattito in Consiglio dei ministri e in Parlamento.
Una sfida che Mastella raccoglie immediatamente. Affidando la risposta all' "usciere di via Arenula". In una nota replica a Di Pietro di «avere il coraggio di non scaricare sul presidente del Consiglio il problema, ma di portare in Parlamento la sua richiesta, mettendo però sul banco anche le sue dimissioni e al quel punto vedremo come si esprimerà l'Aula».
Mastella non concede un centimetro neanche a De Magistris. Insiste nei dire che né lui né il presidente del Consiglio hanno ricevuto il famoso avviso di garanzia dal pm di Catanzaro. Chiede che l'indagine continui, rapidamente, perché, dice «sono una persona perbene, non voglio più schizzi di fango su di me». Respinge l'accusa che una "manina" dal ministero stia pilotando gli eventi. E dopo avere letto interviste in cui il magistrato calabrese evocava possibili rischi per la sua persona, il Guardasigilli lo invita ad abbassare i toni. Dice che dai pm arrivano «toni esasperati ai quali non replico perché non è mia abitudine. Lui parla di tritolo, ma io sono tranquillo. Mi piacciono i fuochi pirotecnici, ma a questo tipo di linguaggio non mi appartiene». Infine accusa il pm di averlo «iscritto scientemente nel registro degli indagati perché sapeva che, iscrivendomi, gli veniva tolta l'inchiesta e diventava un eroe nazionale».
Il dibattito impazza. Il centrodestra si schiera con Mastella e difende la scelta dell'avocazione dell'inchiesta fatta dai Pg di Catanzaro. Ma Fabrizio Cicchitto si chiede: cosa sarebbe accaduto con Berlusconi al governo? Nel centrosinistra Rosy Bindi dice che «il ministro Mastella sbaglia a gridare al complotto. Ognuno ha la sua storia, ma se fossi in lui chiederei solo alla magistratura di concludere presto le sue indagini». Il blogger Mario Adinolfi, invece, sul sito dei Pd scrive di «stare dalla parte dei ragazzi di Locri». Adinolfi invoca: «Parli Veltroni, parli Franceschini. Continuare in un andazzo silenziato e consociativo con le destre, su questi delicatissimi argomenti, ci allontanerebbe dal sentire della nostra gente».
Rosy Bindi: Clemente Sbaglia, niente complotto.
Adinolfi: Sto con i ragazzi di Locri vorrei sapere con chi sta Veltroni
Clemente Mastella: Di Pietro è analfabeta di diritto. Comunque io di sicuro non devo rispondere della Mercedes... Se vuole, presenti una mozione di sfiducia su di me
Antonio Di Pietro: Non è insultandomi che si sfugge al problema. Siamo davanti a un bivio: il premier valuti se è bene che Mastella resti ministro della Giustizia
la Repubblica
22-10-2007
http://img145.imageshack.us/img145/5977/mastellahj9.th.png (http://img145.imageshack.us/my.php?image=mastellahj9.png)
Salvatore Borsellino: «Paolo assassinato, oggi basta fare un'avocazione»
«Quando devono difendere la casta destra e sinistra sono uguali»
Giambattista Pepi
PALERMO - «Oggi non serve più neanche il ricorso al tritolo, tipico della mafia. Oggi alla casta orizzontale degli intoccabili, quella della politica, basta, alla luce del sole, avocare un'indagine nella quale uno dei pochi giudici coraggiosi arriva minacciosamente in alto, perché tutto continui a procedere come stabilito. Le strategie di eliminazione del disturbatore, ovviamente, sono ben diverse, ma l'obiettivo della classe politica finisce per essere sempre lo stesso: legare le mani alla magistratura, ridurne l'autonomia, minarne la sovranità». Parla Salvatore Borsellino, il fratello del magistrato Paolo, ucciso il 19 luglio 1992 con un'auto-bomba in via D'Amelio, a Palermo.
Dottor Borsellino, perché secondo lei, l'avocazione dell'inchiesta' Whv Npt' a De Magistris deve essere considerata alla stregua di un attentato contro l'indipendenza e l'autonomia della magistratura?
«Perché impedisce a De Magistris di portare avanti un'inchiesta molto delicata nella quale è coinvolto, oltre al premier, anche il ministro della Giustizia Mastella».
Non le sembra un po' azzardato fare paragoni con le stragi di mafia, con il martirio di figure come quella di suo fratello o del giudice Falcone? Non la sfiora neanche l'idea che ci possa essere stata un'azione investigativa sopra le righe, magari un protagonismo esasperato dei magistrati in cerca di visibilità mediatica?
«Come De Magistris, anche Borsellino e Falcone, erano magistrati integerrimi e capaci, e dunque scomodi. Stavano avvicinandosi pericolosamente alla soglia del livello superiore, quello dei rappresentanti delle istituzioni collusi con la mafia. Per questo proprio la mafia ha provveduto, con i suoi metodi, a eliminarli. Mentre nel caso di De Magistris, il problema è evidentemente politico, per cui la politica usa i suoi mezzi, meno cruenti ma altrettanto efficaci: ribadisco, in questo ambito basta avocare un'indagine che sta per arrivare agli 'intoccabili'».
Per cui, secondo lei, gli intoccabili sono e restano soprattutto i politici?
«Sì, è la casta politica. Quando deve difendere privilegi e impunità non ci sono divergenze ide-ologiche e programmatiche, né differenza di collocamento che tengano. Stanno tutti dalla stessa parte. Berlusconi reagiva con leggi ad personam, mentre Prodi e il suo governo preferiscono metodi disciplinari, solo in apparenza più sonici».
Non sta facendo di tutta l'erba un fascio. Nella riaffermazione della legalità la sinistra si sforza di dimostrare di voler combattere, a tutti i livelli, le batta-glie più convinte...
«A parole. Nei fatti agiscono in modo incoerente. Vede, la classe politica, tutta la classe politica, non ha mai perdonato i magistrati che furono protagonisti della stagione di Tangentopoli. Per questo ha paura di pm come De Magistris e di giudici come la Forleo».
Rievocando le stragi del 1992 lei sostiene la tesi del complotto. Cioè che quelle stragi furono ordite dalla mafia con la connivenza di esponenti delle istituzioni.
«Non ho prove per sostenere questa tesi. Tuttavia essendo il fratello di Paolo continuo a documentarmi. A mio fratello fu proposto una specie di 'patto di non belligeranza tra Stato e mafia'. Lo Stato avrebbe allentato la morsa con le inchieste e in cambio Cosa Nostra avrebbe rinunciato alle stragi. Borsellino si sarebbe rifiutato. Per questo ha pagato con la vita».
Quotidiano Nazionale
22-10-2007
http://img85.imageshack.us/img85/3471/salvatoreborsellinojj5.th.png (http://img85.imageshack.us/my.php?image=salvatoreborsellinojj5.png)
Grand Kenyon
22-10-2007, 13:52
io non sono un grandissimo esperto di diritto, però, se mastella non ha ricevuto l'avviso di garanzia la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati non dovrebbe essere pubblica, o sbaglio?
comunque le sue affermazioni sono vergognose, in un paese normale ( e quindi non nella nostra repubblica delle banane) sarebbe già a casa da tempo
Avocazione e Costituzione
Marco Travaglio
Costituzione della Repubblica Italiana, art. 3: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge». Art. 25: «Nessuno può esser distolto dal giudice naturale precostituito per legge». Art. 101 : «La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge». Art. 104: «La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere». Art. 107: «I magistrati sono inamovibili». È ancora in vigore, la Costituzione della Repubblica Italiana che sta per compiere 60 anni? Sì, formalmente lo è ancora. Di fatto, non più.
Quel che sta accadendo tra Roma e Catanzaro è una sorta di golpe bianco che, diversamente dai golpe-golpe, mantiene la parvenza della legittimità. Il ministro della Giustizia ha la facoltà di ispezionare un magistrato, di proporlo al Csm per una sanzione disciplinare o per un trasferimento immediato. Il procuratore capo ha la facoltà di revocargli la delega su un'indagine e il procuratore generale di avocargli un fascicolo. Nessuno ha violato la legge, nella guerra scatenata da pezzi del potere politico e giudiziario contro il pm Luigi De Magistris. Tutte le carte sono a posto, anche se il risultato finale di queste azioni legittime è clamorosamente incostituzionale.
Anche lo smantellamento del pool antimafia di Falcone e Borsellino, vent'anni fa, fu affidato a quelli che Alfredo Morvillo, magistrato e cognato di Falcone, definì «i professionisti della carte a posto». Pezzi di potere politico, giudiziario e malavitoso chiusero violentemente la stagione delle indagini che stavano alzando il tiro ai piani superiori, ma senza mai mettere il piede in fallo: tutto formalmente ineccepibile. Paolo Borsellino denunciò tutto in una drammatica intervista all'Unità e a Repubblica, e fu trascinato a discolparsene dinanzi al Csm. Il deviato era lui che aveva parlato, non i professionisti delle carte a posto che stavano uccidendo la lotta alla mafia. Oggi i deviati sono De Magistris e Clementina Forleo, per aver denunciato in tv l'isolamento dei giudici che s'imbattono nei reati dei potenti.
Archiviata frettolosamente la breve parentesi del pool Mani Pulite e del pool antimafia di Caselli, dalla metà degli anni '90 i professionisti delle carte a posto son tornati a colpire: prima con la Bicamerale e le leggi ad personas dell'Ulivo (1996-2001), poi con quelle ad personam di Berlusconi (2001-2006), tentando di riscrivere la Costituzione, l'ordinamento giudiziario, il codice penale e di procedura cosicché la legge non fosse più uguale per tutti. Ma sono riusciti soltanto a sfasciare la giustizia per tutti. Non ad abrogare l'articolo 3, contro il quale - grazie al rigore della Corte costituzionale e alla schiena dritta di pochi magistrati - si sono infrante decine di leggi-vergogna.
Così, da un anno e mezzo, si è tornati all'antico. Alle vecchie veline e vaseline democristiane, che non toccavano né la Costituzione né i codici, anzi formalmente li rispettavano e li ossequiavano. Come ai tempi del fascismo, che non toccò la giustizia ordinaria ma si limitò ad affiancarle il Tribunale speciale per i delitti politici. Tanto si sapeva che una magistratura culturalmente e socialmente omologata alle classi dirigenti, perlopiù asservita o intimidita dagli altri poteri, avrebbe saputo isolare le eventuali "teste calde".
Poi, quando a fine anni 60 spuntarono i primi magistrati di nuova generazione e si misero in testa di far rispettare la legge anche dai politici, dagl'imprenditori e dagli apparati dello Stato, furono bollati come "pretori d'assalto" e "toghe rosse" per isolarli come "deviati" dalla corporazione togata: quella "buona", che non vede-non sente-non parla. La casta degli ermellini fece il resto: i procuratori capi levavano le inchieste ai pm troppo indipendenti, i procuratori generali le avocavano, la Cassazione le trasferiva nei porti delle nebbie e delle sabbie perché riposassero in pace. Fu così per le schedature alla Fiat, per piazza Fontana, per la loggia P2, per i fondi neri dell'Iri e così via.
Poi, grazie al ricambio cultural-generazionale e a un ordinamento giudiziario che affidava non più ai capi, ma a tutti i pm il "potere diffuso" dell'azione penale, la magistratura divenne qualcosa di simile a quanto previsto dai costituenti. E la legge, almeno ogni tanto, sembrò davvero uguale per tutti. Ora si torna all'antico. Mastella, che viene da lontano e ha tra i suoi consiglieri Giulio Andreotti, l'ha capito. Si è subito garantito la non belligeranza delle correnti dell'Anni, imbottendo il ministero di loro rappresentanti. Infatti, dopo un anno e mezzo di disastri e di malcontento dei magistrati di base, il sindacato delle toghe non ha scioperato nemmeno un minuto. Nemmeno quando, tradendo le promesse, il governo ha mandato in vigore l'ordinamento giudiziario Berlusconi-Castelli con qualche ritocco che non sfiorava i punti che più ledono l'indipendenza della magistratura: pieni poteri ai procuratori capi e generali, che tornano padroni assoluti dell'azione penale, con facoltà di revoca e di avocazione dei fascicoli; ampi poteri al ministro, compreso quello di chiedere al Csm il trasferimento urgente dei magistrati.
L'ordinamento Berlusconi-Castelli-Mastella passa a fine luglio 2007. De Magistris è la prima cavia che ne sperimenta sulla sua pelle entrambe le deliziose novità. Scopre un comitato d'affari che si spartisce miliardi europei per depuratori mai fatti (inchiesta «Poseidone») e ruota attorno a politici di destra e sinistra. Tra questi, l'onorevole forzista Giancarlo Pittelli, socio del figlio della convivente del procuratore Mariano Lombardi. Per mesi il pm è bersaglio d'interrogazioni parlamentari. Una sua perquisizione va a vuoto perché gl'indagati hanno avuto una soffiata: una fuga di notizie che De Magistris attribuisce proprio dal procuratore Lombardi. Che, appena viene indagato l'amico Pittelli, toglie il fascicolo «Poseidone» a De Magistris.
Questo, intanto, porta avanti un'altra indagine («Why not») su altri fiumi di denaro drenati da un altro comitato d'affari: politici, massoni, faccendieri e ufficiali, alcuni legati (anche telefonicamente) a Prodi e a Mastella. Qualcuno dalla Procura passa a Panorama, settimanale berlusconiano, la notizia che Prodi è indagato e Mastella è stato indirettamente intercettato con due indagati eccellenti: il numero due della Compagnia delle Opere Antonio Saladino e l'ex piduista Luigi Bisignani. Mastella sguinzaglia gl'ispettori contro De Magistris, che è vittima delle fughe di notizie ma ne viene incolpato lui stesso. Poi chiede al Csm il suo trasferimento cautelare urgente. Dice che è «un atto dovuto», imposto dalla legge. Ma la legge l'ha fatta lui e non gli impone un bel nulla: gli da semplicemente facoltà. Il Csm non ravvisa alcuna urgenza e rinvia tutto al 17 dicembre. Il pm si rimette all'opera e si avvia a chiudere l'indagine con l'ultimo atto imposto dalla legge: l'iscrizione di Mastella per truffa, abuso e finanziamento illecito. Ma anche questo atto segreto finisce sui giornali, anzi su uno: Libero, dove si occupa della faccenda Renato Farina, il giornalista-spione che prendeva soldi dal Sismi ed è molto legato alla Compagnia delle Opere. Senza quella fuga di notizie illecita, nessuno - tranne i vertici della Procura - saprebbe che Mastella è indagato. Grazie alla fuga di notizie, un soggetto non titolato a sapere, il procuratore generale Dolcino Favi, viene informato e avoca il fascicolo «Why not». Motivo: il pm è «incompatibile» in quanto «personalmente interessato» all'inchiesta. In pratica ce l'avrebbe con Mastella che ha chiesto il suo trasferimento. Così le cause si confondono con gli effetti: il ministro persecutore diventa perseguitato e il pm perseguitato diventa persecutore. Ma, formalmente, le carte sono a posto. Il Pg ha preso una decisione che poteva prendere, anche se non ne aveva motivo. E, anche se ha sbagliato, cosa fatta capo ha.
L'inchiesta «Why not» dovrà ripartire da capo nelle mani di un sostituto Pg che impiegherà mesi per studiarsi gli atti e già sa cosa gli capiterà se sposerà la linea De Magistris: verrà a sua volta attaccato, ispezionato, deferito al Csm, proposto per il trasferimento. Dunque, se non è masochista, gli conviene lasciar perdere, voltarsi dall'altra, archiviare. Il golpe bianco è compiuto. La Costituzione è ribaltata, senza neppure sfiorarla.
Ora De Magistris si appella al presidente del Csm, cioè al capo dello Stato. Un altro presidente della Repubblica e del Csm diceva: «Oggi la nuova Resistenza consiste nel difendere le posizioni che abbiamo conquistato, nel difendere la Repubblica e la democrazia. Oggi ci vogliono due qualità: l'onestà e il coraggio. Quindi l'appello che faccio ai giovani è questo: cercate di essere onesti prima di tutto. La politica dev'essere fatta con le mani pulite! Se c'è qualche scandalo, se c'è qualcuno che da scandalo, se c'è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato». Si chiamava Sandro Pertini.
Nessuno ha violato la legge nella guerra scatenata contro il pm Luigi De Magistris Tutte le carte sono a posto eppure il risultato di queste azioni legittime è incostituzionale
l'Unità
22-10-2007
http://img237.imageshack.us/img237/5923/travaglioad6.th.png (http://img237.imageshack.us/my.php?image=travaglioad6.png)
Antonio Ingoia: Fanno peggio di Berlusconi
Intervista
GUIDO RUOTOLO
ROMA
«Esprimo solidarietà al collega Luigi De Magistris, che conosco per la sua serietà e correttezza. La sua vicenda, al di là del merito che non conosco se non per quanto riportato dai media, si presenta oggettivamente agli occhi dei cittadini come una pesante interferenza del potere politico nei confronti della magistratura».
Nelle parole di Antonio Ingroia, sostituto procuratore antimafia di Palermo, si coglie l'inquietudine e l'insofferenza di una parte della magistratura che vive il «caso» De Magistris come una conferma dell'attacco all'indipendenza e autonomia della magistratura: «Non ci siamo accorti - riflette Ingroia - che quel processo, avviato dal governo Berlusconi, di neutralizzare l'esercizio dell'azione penale nei confronti degli intoccabili attraverso la modifica delle leggi, non si è mai fermato e siamo arrivati oggi al caso De Magistris anche grazie a un clima politico-culturale diverso».
Dottore Ingroia, questo governo è riuscito laddove ha fallito il governo Berlusconi?
«Prendiamo la riforma della controriforma Castelli sull'ordinamento giudiziario. Come magistratura associata non abbiamo nascosto la nostra preoccupazione per le parziali modifiche alla riforma Castelli messe in campo dal governo Prodi-Mastella. In particolare, sono stati determinanti nella vicenda De Magistris due nodi fondamentali sui quali l'Anm aveva espresso la sua insoddisfazione: le modifiche della procedura dell'azione disciplinare e degli assetti interni all'organizzazione degli uffici di Procura».
Il Guardasigilli ha sì chiesto alla Disciplinare il trasferimento cautelare di De Magistris ma la decisione finale rimane al Csm.
«Mi limito ad osservare che il ministro, utilizzando questo nuovo potere, ha contribuito a creare quel processo a tappe di spoliazione delle inchieste il cui titolare era il pm De Magistris. Voglio dire che utilizzando il grimaldello della legge, la questione De Magistris è diventata una vicenda pilota che mostra i guasti della riforma Mastella. Insomma, anche il potere di avocazione, che c'è sempre stato, oggi diventa uno strumento di normalizzazione. Ai tempi del governo Berlusconi, dell'attacco all'indipendenza e all'autonomia della magistratura, nessuno si era azzardato a utilizzare lo strumento dell'avocazione di determinate inchieste».
Se ieri la magistratura faceva squadra contro l'offensiva del governo Berlusconi, oggi la situazione è diversa. Lo stesso fatto che un procuratore generale facente funzioni avochi una inchiesta ne è la dimostrazione.
«Oggi si sta creando all'interno della magistratura un processo progressivo di omologazione, uno degli obiettivi sui quali ha puntato la politica. C'è una trasversale insofferenza nei confronti dell'azione di controllo della legalità da parte della magistratura. E questa insofferenza si è manifestata in modo più rozzo e brutale ai tempi del governo Berlusconi, e in mondo più soft oggi. Con il risultato che stiamo assistendo a un lento e inesorabile processo di isolamento di quei magistrati che rispettano la Costituzione».
La luna di miele tra magistratura e politica è finita?
«La magistratura questa volta non può essere accusata di nessuna posizione pregiudiziale. Sin dal suo insediamento, il ministro Mastella è stato accolto come l'uomo del dialogo. Mi pare che nei fatti questo dialogo è stato bruscamente interrotto. E non per colpa nostra».
Perché è tornata nei fatti questa incomprensione se non incomunicabilità?
«C'è una parte della politica, oggi minoritaria, che considera prioritaria la tutela dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura e prioritaria la lotta ai poteri criminali. C'è un pezzo di politica che invece avverte come una minaccia l'azione di controllo di legalità svolta dai magistrati che applicano la legge uguale per tutti».
LA STAMPA
22-10-2007
http://img88.imageshack.us/img88/2466/ingroiaes1.th.png (http://img88.imageshack.us/my.php?image=ingroiaes1.png)
^TiGeRShArK^
22-10-2007, 14:35
che schifo....
mi domando come sia possibile fare un individuo del genere ministro dela giustizia :rolleyes:
Di Pietro ha tutte le ragioni di questo mondo secondo me.
peccato che sia praticamente l'unico della "casta" ad alzare giiustamente la voce contro questa indecenza.
che schifo....
mi domando come sia possibile fare un individuo del genere ministro della giustizia :rolleyes:
Di Pietro ha tutte le ragioni di questo mondo secondo me.
peccato che sia praticamente l'unico della "casta" ad alzare giiustamente la voce contro questa indecenza.
Ma viene pure insultato e invitato a tacere. Mastella ha ricordato l'inchiesta su Di Pietro del 1996 dimenticando che si risolse poi in una condanna per i suoi diffamatori e soprattutto che Di Pietro si dimise dalla carica di Ministro dei Lavori Pubblici. Mastella non pensa minimamente alle dimissioni, anzi invita Di Pietro a dimettersi :doh:
IlCarletto
22-10-2007, 20:12
Tutti insieme appassionatamente
www.beppegrillo.it
De Magistris ha messo d'accordo centro destra e centro sinistra, con l'eccezione di Di Pietro. Tutti insieme appassionatamente per salvarsi il c..o. Il centro destra ritrova in Mastella il suo Dna. Cicchitto e Casini lo adorano. E' la futura Brambilla del Sud di Berlusconi. Il centro sinistra invece tace. Prodi e Veltroni fanno il gioco del silenzio. La vecchia tattica democristiana del tirare a campare per non tirare le cuoia. Il ministro della Giustizia indagato, il ministro degli Esteri indagato, il Presidente del Consiglio indagato. Al prossimo Consiglio dei Ministri faranno una retata.
Il fratello di Borsellino mi ha scritto una lettera da far gelare il sangue.
"La notizia dell'avocazione da parte della Procura Generale dell'inchiesta Why Not al Procuratore De Magistris e' di quelle che lascia senza fiato.
Solo un'altra volta nella mia vita mi ero trovato in questo stato d'animo.
Era il 19 Luglio del 1992 e avevo appena sentito al telegiornale la notizia dell'attentato il cui scopo non era altri che quello di impedire ad un Giudice che, nelle sue indagini, era arrivato troppo vicino all'origine del cancro che corrode la vita dello Stato Italiano, di procedere sulla sua strrada.
Morto Paolo Borsellino l'ignobile patto avviato tra lo Stato Italiano e la criminalita' mafiosa aveva potuto seguire il suo corso ed oggi vediamo le conseguenze del degrado morale a cui questo scellerato patto ha portato.
Ieri era stato necessario uccidere uno dopo l'altro due giudici che, da soli, combattevano una lotta che lo Stato Italiano non solo si e' sempre rifiutato di combattere ma che ha spesso combattuto dalla parte di quello che avrebbe dovuto essere il nemico da estirpare e spesso ne ha armato direttamente la mano.
Oggi non serve piu' neanche il tritolo, oggi basta, alla luce del sole, avocare un'indagine nella quale uno dei pochi giudici coraggiosi rimasti stava per arrivare al livello degli "intoccabili", perche' tutto continui a procedere come stabilito.
Perche' questa casta ormai completamente avulsa dal paese reale e dalla gente onesta che ancora esiste, anche se purtroppo colpevole di un silenzio che ormai si confonde con l'indifferenza se non con la connivenza, possa continuare a governare indegnamente il nostro paese e a coltivare i propri esclusivi interessi in uno Stato che considera ormai di propria esclusiva proprietà.
Oggi basta che un ministro indegno come il signor Mastella ricatti un imbelle capo del governo, forse coinvolto negli stessi suoi luridi traffici, minacciando una crisi di governo, perche' tutta una classe politica faccia quadrato intono al suo degno rappresentante e si esercitino in conseguenza chissa' quale tipo di pressioni sui vertici molli della magistratura per ottenere l'avocazione di un'indagine e quindi l'inoffensivita' di un giudice sensa neanche bisogno del tritolo come era stato necessario per Paolo Borsellino.
Siamo giunti alla fine della Repubblica Italiana e dello Stato di Diritto.
In un paese civile il ministro Mastella non avrebbe potuto chiedere il trasferimento del Dr. De Magistris titolare dell'inchiesta in cui e' indagato il suo stesso capo di governo e lo stesso ministro.
Se la decisione del Procuratore Generale non verrà immediatamente annullata dal CSM, saremo di fronte alla fine dell'indipendenza della magistratura e in conseguenza dello stesso Stato di Diritto.
Il Presidente Giorgio Napolitano, nonostante sia stato più volte sollecitato, continua a tacere su queste nefandezze dimostrando che la retorica dello Stato e della figura istituzionale di garante della Costituzione Repubblicana non sono diventate, in questa disgraziata Italia, altro che vuote parole.
Quaranta anni fa sono andato via dalla Sicilia perche' ritenevo impossibile di vivere la mia vita in un paese in cui la legalita' era solo una parola del vocabolario, ora non ritengo piu' che sia una vita degna di chiamarsi con questo nome e quindi una vita degna di esserre vissuta quella di vivere in un paese dove l'illegalita' e' diventata la legge dello Stato." Salvatore Borsellino
Letto stamattina sul blog di Grillo... Meno male che la mafia si è evoluta... Forse, e ripeto forse, De Magistris non rischia la vita... :rolleyes:
fracarro
23-10-2007, 11:20
Da Repubblica: http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/politica/mastella-elezioni/mastella-colle/mastella-colle.html
Roma, Mastella va da Prodi
Il ministro verso le dimissioni
ROMA - Clemente Mastella sta andando da Romano Prodi. Secondo l'Adnkronos non sono escluse le dimissioni del ministro della Giustizia. Una mossa che arriva dopo la dura polemiche che ha visto protagonista Mastella nell'ambito dell'inchiesta Why Not.
Speriamo di si. A questo punto non importa che cada il governo ma che sia preservata la giustizia nel paese.
indelebile
23-10-2007, 11:24
Ecco i magistrati vincono sempre :rolleyes:
fracarro
23-10-2007, 11:25
Ecco i magistrati vincono sempre :rolleyes:
:mbe: :confused:
Pancho Villa
23-10-2007, 11:27
Mastella si dimette!? :eek:
Sperem :sperem:
DonaldDuck
23-10-2007, 11:28
Da Repubblica: http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/politica/mastella-elezioni/mastella-colle/mastella-colle.html
Roma, Mastella va da Prodi
Il ministro verso le dimissioni
ROMA - Clemente Mastella sta andando da Romano Prodi. Secondo l'Adnkronos non sono escluse le dimissioni del ministro della Giustizia. Una mossa che arriva dopo la dura polemiche che ha visto protagonista Mastella nell'ambito dell'inchiesta Why Not.
Speriamo di si. A questo punto non importa che cada il governo ma che sia preservata la giustizia nel paese.
Accanimento verso Mastella *...giusto sotto molti punti di vista (non è un giudizio interessato)...ma oltre lui ed alcuni personaggi del cdx, di cui ora non mi sovviene il nome, c'è qualcun'altro...
* che non sopportavo anche quando era nel cdx
e se poi le dimissioni non venissero accettate? :eek:
:muro:
IlCarletto
23-10-2007, 11:37
Da Repubblica: http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/politica/mastella-elezioni/mastella-colle/mastella-colle.html
Roma, Mastella va da Prodi
Il ministro verso le dimissioni
ROMA - Clemente Mastella sta andando da Romano Prodi. Secondo l'Adnkronos non sono escluse le dimissioni del ministro della Giustizia. Una mossa che arriva dopo la dura polemiche che ha visto protagonista Mastella nell'ambito dell'inchiesta Why Not.
Speriamo di si. A questo punto non importa che cada il governo ma che sia preservata la giustizia nel paese.
http://www.claudiocolombo.net/FotoDVD/ilsecondotragicofant3.jpg
92 minuti di applausi
speriamo . .
fracarro
23-10-2007, 11:41
Accanimento verso Mastella *...giusto sotto molti punti di vista (non è un giudizio interessato)...ma oltre lui ed alcuni personaggi del cdx, di cui ora non mi sovviene il nome, c'è qualcun'altro...
* che non sopportavo anche quando era nel cdx
C'è qualcun'altro? Fai i nomi.
Guardate come tratta la notizia il corriere: http://www.corriere.it/politica/07_ottobre_23/mastella_dimissioni.shtml
l leader dell'udeur avrebbe intenzione di lasciare il dicastero della giustizia
Mastella si dimette, forse no. È giallo
Sarebbe andato a Palazzo Chigi per consegnare le dimissioni nelle mani di Prodi. Ma altre agenzie smentiscono
Clemente Mastella (Ap)
ROMA - Clemente Mastella si è dimesso da ministro della Giustizia, anzi no sta per dimettersi ed è già andato a Palazzo Chigi per consegnare le dimissioni nelle mani del presidente del Consiglio, Romano Prodi. Anzi no: sta partecipando a una riunone dell'ufficio politico dell'Udeur e non è previsto al momento alcun incontro a Palazzo Chigi con Prodi, tra l'altro impegnato in un incontro a un seminario economico internazionale.
SMENTITE E CONFERME - La notizia delle dimissioni del ministro della Giustizia si sono diffuse in ambienti politici a Roma intorno alle 11, poi sono state smentite, ma fonti del Corriere della Sera confermano le indiscrezioni sulle dimissioni di Mastella.
Sembra una barzelletta.
DonaldDuck
23-10-2007, 11:47
C'è qualcun'altro? Fai i nomi.
Nell'inchiesta why not è coinvolto anche Prodi. Mica è una novità :mbe:
DonaldDuck
23-10-2007, 11:48
e se poi le dimissioni non venissero accettate? :eek:
:muro:
Il che mi pare altamente probabile. Non tanto, o almeno non solo, per il posto sulla poltrona.
^TiGeRShArK^
23-10-2007, 11:48
Ecco i magistrati vincono sempre :rolleyes:
:muro:
Prova a dire magari al fratello di borsellino una cosa del genere.. :rolleyes:
mah..
ora capisco perchè siamo combinati così.... :rolleyes:
Da Repubblica: http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/politica/mastella-elezioni/mastella-colle/mastella-colle.html
Roma, Mastella va da Prodi
Il ministro verso le dimissioni
ROMA - Clemente Mastella sta andando da Romano Prodi. Secondo l'Adnkronos non sono escluse le dimissioni del ministro della Giustizia. Una mossa che arriva dopo la dura polemiche che ha visto protagonista Mastella nell'ambito dell'inchiesta Why Not.
Speriamo di si. A questo punto non importa che cada il governo ma che sia preservata la giustizia nel paese.
magari !!
non lo credo proprio possibile
fracarro
23-10-2007, 11:53
Nell'inchiesta why not è coinvolto anche Prodi. Mica è una novità :mbe:
Non avevo capico a cosa ti riferivi. Si esatto è indagato anche lui ed è giusto che se colpevole lo sbattano dentro. Il problema è che però le "iniziative" quali mandare gli ispettori, chiedere il traferimento, attaccare pubblicamente il magistrato e difendersi senza contradditorio in TV (non so se avete notato l'elevato numero di sue apparizioni tra porta a porta ballarò e TG vari), ricattare il governo con "richieste" di difenderlo rivolte a tutta la maggioranza, le ha fatte Mastella e non Prodi che, furbescamente, è restato moggio moggio dietro le quinte. Quindi è normale che ci si rivolti soprattutto contro Mastella.
IlCarletto
23-10-2007, 12:02
corriere.it
Mastella si dimette»
Ma l'Udeur smentisce
Giallo sul Guardasigilli.
Adnkronos: incontro con Prodi per lasciare. Ma fonti del partito non confermano
fracarro
23-10-2007, 12:08
Da Repubblica:
11:59 Mastella vuole un chiarimento
Secondo indiscrezioni Mastella chiederebbe a Prodi un chiarimento e un segnale di solidarietà prima del cdm previsto per oggi pomeriggio. Circostanza che spiegherebbe la ridda di voci sulle sue dimissioni.
Sapete cosa significa questo? Oggi pomeriggio il governo, like usual, si sottometterà al volere di Mastella con un bel discorsetto sul grande uomo che è per evitare la caduta del governo. A questo punto dovrebbe intervenire Di Pietro e farlo cadere una volta per tutte.
chi l'ha visto l'intervista di Di Pietro ieri a striscia?:D
Franx1508
23-10-2007, 12:27
che schifo di gente...che schifo di italia,che schifo di italiani...bisognerebbe organizzarsi e scendere in piazza,invece di stare a guardare.
inserisco qui la notizia, perchè non so se vale la pena aprire un topic nuovo
ROMA - Clemente Mastella si è dimesso da ministro della Giustizia, anzi no sta per dimettersi ma è già andato a Palazzo Chigi per consegnare le dimissioni nelle mani del presidente del Consiglio, Romano Prodi. Anzi no: sta partecipando a una riunone dell'ufficio politico dell'Udeur e non è previsto al momento alcun incontro a Palazzo Chigi con Prodi, tra l'altro impegnato in mattinata in un seminario economico internazionale a porte chiuse.
SMENTITE E CONFERME - La notizia delle dimissioni del ministro della Giustizia si sono diffuse in ambienti politici a Roma intorno alle 10,50 poi sono state smentite, ma fonti del Corriere della Sera confermano le indiscrezioni sulle dimissioni di Mastella. Il capo del governo in tarda mattinata ha terminato il convegno ed è partito senza rilasciare dichiarazioni per rientrare a Palazzo Chigi poco prima di mezzogiorno. Sempre secondo indiscrezioni, Mastella potrebbe chiedere a Prodi un chiarimento e un segnale di solidarietà prima della riunione del Consiglio dei ministri in programma alle ore 16
.
http://www.corriere.it/politica/07_ottobre_23/mastella_dimissioni.shtml
dai che forse ci siamo...:)
fracarro
23-10-2007, 12:37
inserisco qui la notizia, perchè non so se vale la pena aprire un topic nuovo
ROMA - Clemente Mastella si è dimesso da ministro della Giustizia, anzi no sta per dimettersi ma è già andato a Palazzo Chigi per consegnare le dimissioni nelle mani del presidente del Consiglio, Romano Prodi. Anzi no: sta partecipando a una riunone dell'ufficio politico dell'Udeur e non è previsto al momento alcun incontro a Palazzo Chigi con Prodi, tra l'altro impegnato in mattinata in un seminario economico internazionale a porte chiuse.
SMENTITE E CONFERME - La notizia delle dimissioni del ministro della Giustizia si sono diffuse in ambienti politici a Roma intorno alle 10,50 poi sono state smentite, ma fonti del Corriere della Sera confermano le indiscrezioni sulle dimissioni di Mastella. Il capo del governo in tarda mattinata ha terminato il convegno ed è partito senza rilasciare dichiarazioni per rientrare a Palazzo Chigi poco prima di mezzogiorno. Sempre secondo indiscrezioni, Mastella potrebbe chiedere a Prodi un chiarimento e un segnale di solidarietà prima della riunione del Consiglio dei ministri in programma alle ore 16
.
http://www.corriere.it/politica/07_ottobre_23/mastella_dimissioni.shtml
dai che forse ci siamo...:)
Sarebbe già stata postata (vedi precedenti post) questa notizia. ;)
Pancho Villa
23-10-2007, 12:44
Però le dimissioni sono una sua scelta, non credo proprio che si sia fatto convincere da nessuno (conoscendolo...). Alla fine si è reso conto di essere diventato talmente impopolare che è meglio ritirarsi per evitare di far degenerare la situazione.
Sarebbe già stata postata (vedi precedenti post) questa notizia. ;)
ops non avevo visto...
sorry:mc:
fracarro
23-10-2007, 13:10
Però le dimissioni sono una sua scelta, non credo proprio che si sia fatto convincere da nessuno (conoscendolo...). Alla fine si è reso conto di essere diventato talmente impopolare che è meglio ritirarsi per evitare di far degenerare la situazione.
Non credo. Il suo elettorato è una stretta schiera di "amici" a cui frega ben poco di quello che combina. Se avesse avuto problemi di immagine non avrebbe certo creato tutti questi casini al governo con continue minacce e ricatti.
Piuttosto a me sembra che, siccome una parte della maggioranza è a lui indifferente (comunisti) o avversa (IDV) preferisce passare quanto prima dall'altra parte dove magari i suoi "interessi" saranno meglio tutelati.
Dimissioni? :rotfl: :rotfl: :rotfl:
Sarà il classico mastelliano ricatto a Prodi: o mi garantite l'impunità e tutto l'appoggio contro questi magistrati oppure faccio cascare il governo.
indelebile
23-10-2007, 13:59
:muro:
Prova a dire magari al fratello di borsellino una cosa del genere.. :rolleyes:
mah..
ora capisco perchè siamo combinati così.... :rolleyes:
senti a me come la maggioranza d'italiani interessa che torni Silvio che ci pensa lui ok?
indelebile
23-10-2007, 14:01
Fassino: "Riconoscere a Mastella titolarità funqioni"
"Ogni ministro dev'essere in condizioni di esercitare la propria funzione con serenità e sapendo di godere della piena fiducia della propria maggioranza. Ciò vale a maggior ragione per chi, come Mastella, è chiamato a reggere un ministero così delicato e cruciale". Lo afferma in una nota Piero Fassino. "Mi auguro perciò che tutti avvertano la responsabilità di mettere fine a polemiche strumentali, riconoscendo al ministro la piena titolarità delle sue funzioni".
fracarro
23-10-2007, 14:01
senti a me come la maggioranza d'italiani interessa che torni Silvio che ci pensa lui ok?
Si si, ci pensa lui ad affossare definitivamente la giustizia!!!
indelebile
23-10-2007, 14:09
Si si, ci pensa lui ad affossare definitivamente la giustizia!!!
Perchè la sinistra ha fatto qualcosa? io mi tengo ben stretto silvio e mi preparo a votarlo prima possibile
fracarro
23-10-2007, 14:16
Perchè la sinistra ha fatto qualcosa? io mi tengo ben stretto silvio e mi preparo a votarlo prima possibile
Ha proseguito per la strada che Silvio ha tracciato loro così bene. Anzi in alcuni punti sono riusciti a fare molto peggio (vedi appunto la giustizia).
Dire tuttavia che hanno vinto ancora i magistrati dopo tutto quello che sta succedendo mi sembra un po "fuori luogo". Mi sembra di avvertire una sorta di "avversione" nei loro confronti tipica dei forzisti o mi sbaglio?
stbarlet
23-10-2007, 15:14
Di Pietro, ha fatto intendere che senza una riforma elettorale preferisce non andare al voto..
Di Pietro, ha fatto intendere che senza una riforma elettorale preferisce non andare al voto..
e fa bene! o cambiano la legge elettorale.. o è inutile andare a votare.
SMENTITE LE VOCE CHE INDICAVANO LE DIMISSIONI DEL guardasigilli
Mastella: chiarimento o cade il governo
Il minsitro: «Non parlo più di De Magistris ma l'inchiesta sia veloce». Udeur: via Di Pietro. Prodi:"Tranquillissimo"
ROMA - LUdeur e Mastella chiedono un chiarimento «definitivo» in seno al governo durante la riunione del Consiglio dei ministri in programma alle 16, smentendo le voci che erano circolate in mattinata delle sue dimissioni da ministro della Giustizia.
CHIARIMENTO - «L'ufficio politico dei Popolari-Udeur», informa una nota, «prende atto con viva preoccupazione che da settimane una componente della maggioranza parlamentare (Di Pietro e l'Idv, ndr) ritiene sbagliata la politica giudiziaria dell'intero governo. A tali ripetuti giudizi questa componente non fa seguire le conclusioni tipiche di una democrazia moderna e trasparente, e cioè il ritiro della propria delegazione da un governo di cui non si condivide la politica giudiziaria. Il Guardasigilli ha il dovere di determinare nell'odierno Consiglio dei ministri un chiarimento definitivo sulla linea che il governo ha sin qui seguito nella politica giudiziaria, chiedendo a ciascuno di ripristinare quella coerenza tra giudizi e comportamenti senza la quale non sarà più possibile mantenere in vita l'attuale coalizione. Qualora fosse disattesa questa richiesta di chiarimento, l'ufficio politico invita il Guardasigilli e la delegazione governativa ad assumere le conseguenti determinazioni e decisioni. L'Ufficio politico si augura che il senso di responsabilità istituzionale prevalga su tutto, così come giustamente ha osservato il capo dello Stato», conclude il comunicato dell'Udeur.
PRODI - Ad allontanare lo spettro della crisi di governo ci pensa il presidente del Consiglio in persona. «No, io sono tranquillissimo, tranquillissimo» ha detto Romano Prodi, durante una breve passeggiata con la moglie Flavia in piazza Colonna, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se temesse per le sorti del governo. «Anch’io sono tranquillissimo» gli fa eco Clemente Mastella, arrivando a palazzo Chigi per il Cdm. I cronisti insistono nel chiedere se metterà le dimissioni sul tavolo del Cdm, o se chiederà un pronunciamento del Consiglio a suo sostegno, ma il Guardasigilli - attorniato da decine di telecamere - si limita a dire: «Non esagerate, non sono un eroe. Io sono un poveretto di Ceppaloni, che non ha sostegno di categorie o di altro... Un po’ di modesto consenso e basta».
DE MAGISTRIS - In una nota, l'Udeur spiega che Mastella, in merito al pm di Catanzaro De Magistris e all'inchiesta Why Not, ha detto di «non volerne più parlare. Mi voglio solo difendere, non chiedo privilegi: l'inchiesta vada avanti, ma velocemente per non lasciare i cittadini-elettori nel limbo dell'incertezza».
BATTAGLIA - «Continuerò la mia battaglia di dignità e di difesa della mia onorabilità rispetto ai miei familiari, agli elettori, agli amici e alla mia storia per far emergere i fatti nella loro verità, al di fuori di ogni ricostruzione ideologica e di finte verità manipolate», prosegue la nota. «Lo farò fino a quando non sarò risarcito rispetto all'opinione pubblica dell'onore che qualcuno tenta di sottrarmi. Si dica presso quale giudice, non essendo a conoscenza di alcun fatto e di alcuna ipotesi di reato a me attribuita, debba recarmi per difendersi come un normale cittadino che non pretende e non vuole alcun privilegio».
DI PIETRO - E sul caso De Magistris torna a dire la sua il ministro Antonio Di Pietro. «Con tutto il rispetto per il Capo dello Stato - sottolinea l'ex pm - ma da lui arriva una garanzia del giorno dopo» ha dichiarato Di Pietro a proposito dell'impegno assicurato dal presidente della Repubblica Napolitano a vigilare con attenzione sugli sviluppi delle indagini in corso a Catanzaro e sul rispetto delle garanzie di tutti. «La frittata è già stata fatta - ha detto Di Pietro - sarà difficile andare avanti. Il ministro ha spiegato che le iniziative di Mastella nei confronti del Pm De Magistris e l'avocazione dell'inchiesta che stava conducendo creeranno pesanti ripercussioni: «Se sarà archiviata resterà sempre l'ombra di un intervento della politica e una marea di persone cominceranno a non parlare più».
SENATORI A SOSTEGNO DEL PM - Intanto i senatori dell'Italia dei Valori fanno sapere di condividere l'interpellanza presentata dai colleghi del Prc e della Sinistra Democratica al Senato per uno stop alla richiesta di trasferimento di Luigi De Magistris, e annunciano la presentazione di un'analoga interpellanza. «I senatori Formisano, Rame, Caforio e Giambrone - come è scritto in una nota - condividono l'interpellanza dei senatori Iovine, Palermo, Di Siena e Giannini ed annunciano la presentazione di un'ulteriore propria interpellanza dallo stesso tono».
http://www.corriere.it/politica/07_ottobre_23/mastella_dimissioni.shtml
era troppo bello per essere vero
^TiGeRShArK^
23-10-2007, 17:45
chi l'ha visto l'intervista di Di Pietro ieri a striscia?:D
quella sinceramente me la sono persa :stordita:
ho visto mastella sia ad exit che a porta a porta (in collegamento) e di pietro che era invitato a porta a porta...
ma l'intervista di striscia mi sa che m'è sfuggita :stordita:
^TiGeRShArK^
23-10-2007, 17:50
Ha proseguito per la strada che Silvio ha tracciato loro così bene. Anzi in alcuni punti sono riusciti a fare molto peggio (vedi appunto la giustizia).
Dire tuttavia che hanno vinto ancora i magistrati dopo tutto quello che sta succedendo mi sembra un po "fuori luogo". Mi sembra di avvertire una sorta di "avversione" nei loro confronti tipica dei forzisti o mi sbaglio?
Ma come non lo sai che sono loro i veri nemici? :rolleyes:
secondo te chi è il nemico da colpire?
la mafia?
ma se quella non esiste + :O
i veri nemici sono i magistrati che si inventano anche *presunte* collusioni tra mafia e politica pur di fare carriera :O
:muro:
In effetti se il popolo italiano vuole davvero questo berlusconi se lo merita in pieno.
Finalmente gli darà quello che vuole.
IlCarletto
23-10-2007, 17:53
tutti amici come prima . . .
c'erano di mezzo entrambi . . .
incredibile. . . .
sono sconcertato.. vomito ..
Ha proseguito per la strada che Silvio ha tracciato loro così bene. Anzi in alcuni punti sono riusciti a fare molto peggio (vedi appunto la giustizia).
Dire tuttavia che hanno vinto ancora i magistrati dopo tutto quello che sta succedendo mi sembra un po "fuori luogo". Mi sembra di avvertire una sorta di "avversione" nei loro confronti tipica dei forzisti o mi sbaglio?
dalle toghe rosse alle toghe azzurre??
a me pare che l'avversione per i magistrati ce l'abbia chi finisce sotto indagine (e mi pare evidente).:D
^TiGeRShArK^
23-10-2007, 17:54
SMENTITE LE VOCE CHE INDICAVANO LE DIMISSIONI DEL guardasigilli
Mastella: chiarimento o cade il governo
Il minsitro: «Non parlo più di De Magistris ma l'inchiesta sia veloce». Udeur: via Di Pietro. Prodi:"Tranquillissimo"
ROMA - LUdeur e Mastella chiedono un chiarimento «definitivo» in seno al governo durante la riunione del Consiglio dei ministri in programma alle 16, smentendo le voci che erano circolate in mattinata delle sue dimissioni da ministro della Giustizia.
CHIARIMENTO - «L'ufficio politico dei Popolari-Udeur», informa una nota, «prende atto con viva preoccupazione che da settimane una componente della maggioranza parlamentare (Di Pietro e l'Idv, ndr) ritiene sbagliata la politica giudiziaria dell'intero governo. A tali ripetuti giudizi questa componente non fa seguire le conclusioni tipiche di una democrazia moderna e trasparente, e cioè il ritiro della propria delegazione da un governo di cui non si condivide la politica giudiziaria. Il Guardasigilli ha il dovere di determinare nell'odierno Consiglio dei ministri un chiarimento definitivo sulla linea che il governo ha sin qui seguito nella politica giudiziaria, chiedendo a ciascuno di ripristinare quella coerenza tra giudizi e comportamenti senza la quale non sarà più possibile mantenere in vita l'attuale coalizione. Qualora fosse disattesa questa richiesta di chiarimento, l'ufficio politico invita il Guardasigilli e la delegazione governativa ad assumere le conseguenti determinazioni e decisioni. L'Ufficio politico si augura che il senso di responsabilità istituzionale prevalga su tutto, così come giustamente ha osservato il capo dello Stato», conclude il comunicato dell'Udeur.
PRODI - Ad allontanare lo spettro della crisi di governo ci pensa il presidente del Consiglio in persona. «No, io sono tranquillissimo, tranquillissimo» ha detto Romano Prodi, durante una breve passeggiata con la moglie Flavia in piazza Colonna, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se temesse per le sorti del governo. «Anch’io sono tranquillissimo» gli fa eco Clemente Mastella, arrivando a palazzo Chigi per il Cdm. I cronisti insistono nel chiedere se metterà le dimissioni sul tavolo del Cdm, o se chiederà un pronunciamento del Consiglio a suo sostegno, ma il Guardasigilli - attorniato da decine di telecamere - si limita a dire: «Non esagerate, non sono un eroe. Io sono un poveretto di Ceppaloni, che non ha sostegno di categorie o di altro... Un po’ di modesto consenso e basta».
DE MAGISTRIS - In una nota, l'Udeur spiega che Mastella, in merito al pm di Catanzaro De Magistris e all'inchiesta Why Not, ha detto di «non volerne più parlare. Mi voglio solo difendere, non chiedo privilegi: l'inchiesta vada avanti, ma velocemente per non lasciare i cittadini-elettori nel limbo dell'incertezza».
BATTAGLIA - «Continuerò la mia battaglia di dignità e di difesa della mia onorabilità rispetto ai miei familiari, agli elettori, agli amici e alla mia storia per far emergere i fatti nella loro verità, al di fuori di ogni ricostruzione ideologica e di finte verità manipolate», prosegue la nota. «Lo farò fino a quando non sarò risarcito rispetto all'opinione pubblica dell'onore che qualcuno tenta di sottrarmi. Si dica presso quale giudice, non essendo a conoscenza di alcun fatto e di alcuna ipotesi di reato a me attribuita, debba recarmi per difendersi come un normale cittadino che non pretende e non vuole alcun privilegio».
DI PIETRO - E sul caso De Magistris torna a dire la sua il ministro Antonio Di Pietro. «Con tutto il rispetto per il Capo dello Stato - sottolinea l'ex pm - ma da lui arriva una garanzia del giorno dopo» ha dichiarato Di Pietro a proposito dell'impegno assicurato dal presidente della Repubblica Napolitano a vigilare con attenzione sugli sviluppi delle indagini in corso a Catanzaro e sul rispetto delle garanzie di tutti. «La frittata è già stata fatta - ha detto Di Pietro - sarà difficile andare avanti. Il ministro ha spiegato che le iniziative di Mastella nei confronti del Pm De Magistris e l'avocazione dell'inchiesta che stava conducendo creeranno pesanti ripercussioni: «Se sarà archiviata resterà sempre l'ombra di un intervento della politica e una marea di persone cominceranno a non parlare più».
SENATORI A SOSTEGNO DEL PM - Intanto i senatori dell'Italia dei Valori fanno sapere di condividere l'interpellanza presentata dai colleghi del Prc e della Sinistra Democratica al Senato per uno stop alla richiesta di trasferimento di Luigi De Magistris, e annunciano la presentazione di un'analoga interpellanza. «I senatori Formisano, Rame, Caforio e Giambrone - come è scritto in una nota - condividono l'interpellanza dei senatori Iovine, Palermo, Di Siena e Giannini ed annunciano la presentazione di un'ulteriore propria interpellanza dallo stesso tono».
http://www.corriere.it/politica/07_ottobre_23/mastella_dimissioni.shtml
era troppo bello per essere vero
e il bello è che vuole anche le dimissioni di di pietro :rolleyes:
in effetti non la politica non è fatta per un uomo onesto.
Bisogna tutti avere i proprio scheletri nell'armadio perchè altrimenti se si cerca di fare le cose giuste ci si ritrova tutti contro :muro:
Ma d'altrone da uno che viene dallo schieramento dell'attualee opposizione cosa ci si poteva aspettare? :p
l'ho sempre detto che mastella non mi è mai piaciuto.
dalle toghe rosse alle toghe azzurre??
a me pare che l'avversione per i magistrati ce l'abbia chi finisce sotto indagine (e mi pare evidente). :D
C'è chi "finisce sotto indagine", ma non per questo ce l'ha con i giudici che fanno il loro lavoro (e guai se non lo facessero), anzi se rinviato a giudizio si fa processare e cerca di far valere le sue ragioni.
C'è chi invece "finisce sotto indagine", e già questo fatto lo considera un atto inaccettabile di lesa maestà, come Mastella, e se rinviato a giudizio cerca ogni strada per non farsi processare, spalando fango, bugie e calunnie sui suoi giudici per anni nel mentre, come lo zio Silvio e chi gli comprava le sentenze. :D
Detto questo, per me è evidente come l'avversione ai giudici, in particolare a quelli che indagano i potenti, ce l'ha chi pretende di rimanere impunito o non essere processato e nemmeno indagato solo perchè è un politico.
e il bello è che vuole anche le dimissioni di di pietro :rolleyes:
in effetti non la politica non è fatta per un uomo onesto.
Bisogna tutti avere i proprio scheletri nell'armadio perchè altrimenti se si cerca di fare le cose giuste ci si ritrova tutti contro :muro:
Ma d'altrone da uno che viene dallo schieramento dell'attualee opposizione cosa ci si poteva aspettare? :p
l'ho sempre detto che mastella non mi è mai piaciuto.
Castella, scusate Mastelloni, scusate Mastella!! :D è intriso della mentalità berlusconiana e cdellina sulla giustizia, ovvero i giudici che piacciono sono quelli che non rompono le balle ai politici, che non si occupano di corruzione, reati finanziari etc se OSANO farlo vengono messi nel mirino.
Ci ricordiamo la campagna di delegittimazione della banda Arcoriana contro la procura di Milano? Anche loro venivano delegittimati anche accusandoli di "protagonismo", e guarda caso è la stessa accusa che oggi Mastella ha fatto a De Magistris dicendogli che vuole "fare l'eroe"; è un ribaltamento della realtà molto furbo.
Se solo al senato i suoi seggi non fossero necessari, ah quanto sarebbe bello dargli un calcione e rimandarlo dall'altra parte :D
stbarlet
23-10-2007, 18:40
Castella, scusate Mastelloni, scusate Mastella!! :D è intriso della mentalità berlusconiana e cdellina sulla giustizia, ovvero i giudici che piacciono sono quelli che non rompono le balle ai politici, se OSANO farlo diventano toghe rosse e vengono messi nel mirino.
Ci ricordiamo la campagna di delegittimazione della banda Arcoriana contro la procura di Milano? Anche loro venivano accusati di protagonismo, e guarda caso è la stessa accusa che oggi Mastella ha fatto a De Magistris dicendogli che vuole fare l'eroe, strategia simile.
Se solo al senato i suoi seggi non fossero necessari, ah quanto sarebbe bello dargli un calcione e rimandarlo dall'altra parte :D
beh oddio, anche tra DS e margherita, c'è gente ben felice di certe cose. Anche perchè siamo alle pagine più basse di questa democrazia, e Prodi non sta facnedo nulla perchè non siano ascritte a lui le colpe di tale emergenza.
beh oddio, anche tra DS e margherita, c'è gente ben felice di certe cose. Anche perchè siamo alle pagine più basse di questa democrazia, e Prodi non sta facnedo nulla perchè non siano ascritte a lui le colpe di tale emergenza.
Si, anche alcuni "moderati" nell'unione sono stati contagiati dal virus di cui parlavo prima, purtroppo; D'Alema e Fassino, ad esempio, ci hanno messo un pò per accettare il fatto che il gip Forleo non ce l'aveva con loro ma faceva anche lei il suo lavoro.
indelebile
23-10-2007, 19:23
nella ricostruzione del tg3 ,voce del governo ,dicevano che prodi ha giustamento zittito Di pietro e ha dato massimo sostegno a Castelli...ops mastella
A me tutti questi casini che fanno non mi interessano sono altri problemi, anche se è importante che questa giustizia non esageri troppo e lasci fare ai politici votati da noi cittadini
IlCarletto
23-10-2007, 19:32
nella ricostruzione del tg3 ,voce del governo ,dicevano che prodi ha giustamento zittito Di pietro e ha dato massimo sostegno a Castelli...ops mastella
A me tutti questi casini che fanno non mi interessano sono altri problemi, anche se è importante che questa giustizia non esageri troppo e lasci fare ai politici votati da noi cittadini
ricorda che non hai votato una cippa-lippa.. ma solo dei simboli. i candidati se li sono scelti loro, penso a questo punto solo per simpatia. .
Pancho Villa
23-10-2007, 19:35
Raga ma ci cascate così banalmente. :D
E' chiaro che è ironico e si starà sganasciando dalle risate a leggere i vostri commenti (mi riferisco a indelebile).
indelebile
23-10-2007, 19:47
Raga ma ci cascate così banalmente. :D
E' chiaro che è ironico e si starà sganasciando dalle risate a leggere i vostri commenti (mi riferisco a indelebile).
c'è poco da ridere :(
e poi, basta trattare chi vota per FI come dementi, siamo 1/3 dei votanti e le pensiamo queste cose
Pancho Villa
23-10-2007, 19:51
c'è poco da ridere :(
e poi, basta trattare chi vota per FI come dementi, siamo 1/3 dei votanti e le pensiamo queste coseCon me caschi male http://www.webalice.it/dariop1/Download/smilini/nonoasd.gif
Io c'ho il tappo sul buco del culo... :sofico:
fracarro
23-10-2007, 20:23
dalle toghe rosse alle toghe azzurre??
a me pare che l'avversione per i magistrati ce l'abbia chi finisce sotto indagine (e mi pare evidente).:D
Perchè Indelebile è sotto indagine? :mbe:
A parte gli scherzi, Prodi ha dato la massima fiducia a Mastella. E' andata male.
Per quanto riguarda Indelebile, tu scrivi:
A me tutti questi casini che fanno non mi interessano sono altri problemi, anche se è importante che questa giustizia non esageri troppo e lasci fare ai politici votati da noi cittadini.
Ebbene per me è importante che i politici lascino lavorare la magistratura perchè se vien meno la giustizia siamo messi proprio male.
Tu ovviamente penserai che basta riportare silvio al governo per riavere giustizia vero?
Franx1508
23-10-2007, 20:37
indelebile taci,anzi no,parla mentre lavori in una cava di pietra...:rolleyes:
Da Repubblica: http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/politica/mastella-elezioni/mastella-colle/mastella-colle.html
Roma, Mastella va da Prodi
Il ministro verso le dimissioni
ROMA - Clemente Mastella sta andando da Romano Prodi. Secondo l'Adnkronos non sono escluse le dimissioni del ministro della Giustizia. Una mossa che arriva dopo la dura polemiche che ha visto protagonista Mastella nell'ambito dell'inchiesta Why Not.
Speriamo di si. A questo punto non importa che cada il governo ma che sia preservata la giustizia nel paese.
appunto,mastella nn contava un cazzo,era solo una facciata....
c'è poco da ridere :(
e poi, basta trattare chi vota per FI come dementi, siamo 1/3 dei votanti e le pensiamo queste cose
Ok, ma anche da parte del cdx, basta considerare chi vota unione come dei decerebrati. Perchè questo è quello che pensano.
Per equità e par codicio...
C'è chi "finisce sotto indagine", ma non per questo ce l'ha con i giudici che fanno il loro lavoro (e guai se non lo facessero), anzi se rinviato a giudizio si fa processare e cerca di far valere le sue ragioni.
C'è chi invece "finisce sotto indagine", e già questo fatto lo considera un atto inaccettabile di lesa maestà, come Mastella, e se rinviato a giudizio cerca ogni strada per non farsi processare, spalando fango, bugie e calunnie sui suoi giudici per anni nel mentre, come lo zio Silvio e chi gli comprava le sentenze. :D
Detto questo, per me è evidente come l'avversione ai giudici, in particolare a quelli che indagano i potenti, ce l'ha chi pretende di rimanere impunito o non essere processato e nemmeno indagato solo perchè è un politico.
ovviamente non mi riferivo a chi si è dimesso e si è fatto processare.
mi riferivo a chi, pur di rimanere impunito, accusa i giudici di protagonismo o di persecuzione.
sia di destra che di sinistra
ovviamente non mi riferivo a chi si è dimesso e si è fatto processare.
mi riferivo a chi, pur di rimanere impunito, accusa i giudici di protagonismo o di persecuzione.
sia di destra che di sinistra
ok ;)
ELISAMAC1
23-10-2007, 23:29
A questo punto io spero che questo governo duri al piu' lungo possibile.Ci facciamo delle belle risate.Alla mattina si parla di crisi di governo e di dimissioni di ministri.Poi alla fine arriva il solito guastafeste e parla bene di tutti e cosi' si salva tutto.Avanti così che ci facciamo delle belle risate.:D
Prima che sia troppo tardi
Testo:
"Oggi dobbiamo fare qualche riflessione importante e delicata sullo Stato di Diritto nel nostro Paese e sulla tenuta democratica del nostro Paese.
Lo dobbiamo fare anche perché i giornali di oggi, ancora una volta, spacciano per litigio fra Di Pietro e Mastella una questione politica che io ho posto e che, con malaccorta indecenza, il mio collega cerca di ribaltare riversando su di me ingiurie e contumelie.
Una premessa: Mastella se la prende con me dicendo che avrei fatto chissà cosa di poco trasparente, nella vita passata. Sui fatti che mi riguardano è bene ripetere ancora una volta che allorché fui messo sotto indagine mi dimisi, prima da magistrato e poi da ministro e corsi dal mio giudice per farmi giudicare. Il giudice prosciolse me e condannò per diffamazione e calunnia i miei accusatori. Questa è la mia storia personale. E’ finita. Non se ne parli più.
Il problema non è questo: fossi anche il diavolo della situazione, la questione è l’inchiesta che a Catanzaro si sta portando avanti nei confronti di una classe politica e la reazione della stessa atta a far togliere l’inchiesta a quel magistrato. A questa domanda dobbiamo dare una risposta.
Di che cosa stiamo parlando? E’ successo che nei mesi scorsi un magistrato, fino a quel momento poco conosciuto, ha messo in piedi un’inchiesta detta “Poseidone” riguardante contributi, anche europei, finanziamenti non trasparenti e rapporti fra politica e affari.
In questa inchiesta era coinvolto un tale Pittelli, parlamentare di Forza Italia, e addirittura personaggi vicini al Procuratore Capo di Catanzaro. A farla breve: questa inchiesta è stata tolta al magistrato titolare.
Nel frattempo lo stesso magistrato aveva istruito anche l’inchiesta “Why not”, pure riguardante contribuzioni pubbliche e “scorciatoie” per acquisire questi fondi e per dare e avere favori.
Nell’ambito di questa inchiesta, sono finiti sotto indagine anche il Presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro della Giustizia Clemente Mastella.
Non credo ci sia niente di più doveroso, quando un magistrato fa indagini su politici di rilievo, che gli si lasci fare il proprio mestiere.
Invece è stata attivata, per lui, una procedura di trasferimento proprio dal ministro della Giustizia. L’immagine che ne viene fuori è di una Casta che non vuole farsi giudicare, di un potere che respinge lo Stato di Diritto e la legalità uguale per tutti, di una magistratura delegittimata ogni volta che cerca di fare il proprio dovere. Questa non era la politica di Berlusconi?
Non era questa la ragione per cui abbiamo chiesto agli italiani di votarci, per fare una politica giudiziaria totalmente opposta?
Abbiamo iniziato con l’indulto e finiamo con la delegittimazione dei magistrati.
Diranno che è tutto corretto, a norma di legge. Sì, è tutto corretto. Diceva Morvillo, cognato di Falcone, che la colpa dell’attentato al giudice era dei “professionisti delle carte a posto”.
Professionisti che pongono in essere degli atti che sicuramente potevano essere posti in essere, ma che messi insieme uccidono lo Stato di Diritto e, a volte, le persone come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Destabilizzazione, isolamento, delegittimazione portano a questo.
Io ho chiesto una cosa al Presidente del Consiglio, al Consiglio dei Ministri e al Parlamento, l’ho chiesto da ministro in carica e da Presidente di un partito che tiene in piedi questa maggioranza: ci si deve interrogare su quale politica giudiziaria vogliamo fare per questo Paese. Vogliamo che ci sia una discussione pubblica e trasparente, non questi continui colpi di mano che finiscono per essere colpi allo Stato di Diritto se non veri e propri colpi di Stato.
Io voglio portare all’attenzione la necessità che si faccia una riforma del processo penale: pochi reati ma con pene certe. Una riforma del diritto penale procedurale: si deve arrivare alla sentenza in un terzo dei tempi attuali. Una riforma finanziaria sulla struttura degli uffici: accorpamento delle circoscrizioni giudiziarie, gestione computerizzata delle procedure, dei carichi pendenti, del casellario giudiziale, dei rapporti fra gli organi di polizia e magistratura. Una struttura che permetta alla Giustizia di funzionare meglio.
Questo non è stato discusso né dal precedente governo né da quello attuale. Noi dell’Italia dei Valori chiediamo che su questi temi venga rilanciata l’attenzione prima che sia troppo tardi e per questo abbiamo deciso di lanciare una campagna nazionale di informazione a partire dalla fine di questa settimana, con una manifestazione per chiederci se è finito lo Stato di Diritto, affinché si discuta una volta per tutte sui soggetti legittimati, capaci e volenterosi di realizzare una nuova politica giudiziaria per questo Paese.
Voglio sapere se il ministro della Giustizia vuole questa nuova politica o se si sia ridotto ad essere una "longa manus" di chi vuole bloccare le indagini.
Questo fine settimana chiamiamo tutti al primo appello di una manifestazione in difesa della Giustizia e dello Stato di Diritto e contro le procedure barbariche di prevaricazione nei confronti dei magistrati che fanno il proprio dovere.
Prima che sia troppo tardi. Prima che “i professionisti delle carte a posto” si rendano colpevoli di qualche mano pesante che a posto mette la vita di qualche magistrato."
http://www.antoniodipietro.com/index.html
dantes76
24-10-2007, 10:21
Mettiamo caso di poter sostituire, prodi e mastella.. diciamo con un berlusconi, e con un previti alla giustizia... e di portare gli eventi attuali al 2002...
cosa sarebbe successo? di se un un ipotetico ministro della giustizia previti avesse rimosso, o avesse richiesto la revoca dell'inchiesta al magistrato che indagasse su berlusconi, e dopo su lui stesso?
L'inferno, ecco cosa sarebbe successo...
tutti si sarebbero opposti, tutti quelli che oggi stanno in SILENZIO, tutti quelli che oggi guardano alla FINESTRA, si sarebbero opposti... avrebbero tirato fuori fior di manifestazioni, di proposte di legge per bloccare il tutto...
invece oggi mi prende lo sconforto a vedere che quelli che alzavano la voce ieri, oggi manco aprono la bocca, e quelli che cambiavano e distruggevano la magistratura ieri, oggi fanno quello che facevano ieri, pensano a cosa poptranno fare loro, quando sarannno al governo..
mi prende lo sconforto, perche a difendere lo stato di diritto e dovere in italia, ci sta solo un partito, e qualche mosca bianca nell'opposozione, come tabbacci... questo paese non ha, ne avra' mai speranza, perche chiedere a dei criminali, corrotti, corruttori, assassini, mafiosi, di combattere la criminalita'. sara' qualcosa di impensabile...
-kurgan-
24-10-2007, 10:46
Mettiamo caso di poter sostituire, prodi e mastella.. diciamo con un berlusconi, e con un previti alla giustizia... e di portare gli eventi attuali al 2002...
cosa sarebbe successo? di se un un ipotetico ministro della giustizia previti avesse rimosso, o avesse richiesto la revoca dell'inchiesta al magistrato che indagasse su berlusconi, e dopo su lui stesso?
L'inferno, ecco cosa sarebbe successo...
tutti si sarebbero opposti, tutti quelli che oggi stanno in SILENZIO, tutti quelli che oggi guardano alla FINESTRA, si sarebbero opposti... avrebbero tirato fuori fior di manifestazioni, di proposte di legge per bloccare il tutto...
invece oggi mi prende lo sconforto a vedere che quelli che alzavano la voce ieri, oggi manco aprono la bocca, e quelli che cambiavano e distruggevano la magistratura ieri, oggi fanno quello che facevano ieri, pensano a cosa poptranno fare loro, quando sarannno al governo..
mi prende lo sconforto, perche a difendere lo stato di diritto e dovere in italia, ci sta solo un partito, e qualche mosca bianca nell'opposozione, come tabbacci... questo paese non ha, ne avra' mai speranza, perche chiedere a dei criminali, corrotti, corruttori, assassini, mafiosi, di combattere la criminalita'. sara' qualcosa di impensabile...
è sconfortante vedere che l'onestà non fa maggioranza, in italia :(
a prescindere dallo "schieramento".
naitsirhC
24-10-2007, 14:22
Ecco gli sviluppi...
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_70737044.html
CASO DE MAGISTRIS, ATTI WHY NOT INVIATI A ROMA
CATANZARO - Il procuratore generale facente funzioni di Catanzaro, Dolcino Favi, ha disposto la trasmissione degli atti dell'inchiesta Why Not alla procura di Roma affinché li possa valutare il Tribunale dei ministri. Dolcino Favi. a quanto si è appreso, ha deciso la trasmissione dell'intero fascicolo processuale perché venga valutato se i reati ipotizzati nei confronti del presidente del Consiglio, Romano Prodi, e del ministro Mastella, siano stati commessi quando già erano componenti del Governo o in una fase precedente.
Secondo quanto si è appreso nella capitale la decisione di inviare il carteggio a Roma, per competenza territoriale, potrebbe riguardare i soli aspetti relativi ad ipotesi di reato legate all'esercizio delle funzioni di ministro e dei soggetti collegati e non tutta la parte restante dell'inchiesta. L'incartamento, stando alle indiscrezioni, si trova ancora in Calabria e dovrebbe arrivare a Roma tra oggi e domani. Gli atti saranno consegnati alla procura della repubblica che, dopo un esame preliminare e previa iscrizione nel registro degli indagati dei soggetti interessati, tra questi Clemente Mastella, provvederà alla trasmissione del fascicolo processuale al competente collegio per i reati ministeriali.
LEGALE MASTELLA: TRIBUNALE DEI MINISTRI VALUTERA'INFONDATEZZA
ROMA - "Il Tribunale del ministri prenderà atto della infondatezza assoluta di qualsiasi accusa nei confronto del ministro Mastella". Ne è certo l'avvocato Titta Madia che assiste il Guardasigilli, a proposito delle notizie secondo le quali la Procura generale di Catanzaro avrebbe trasmesso al Tribunale dei ministri gli atti relativi all' iscrizione del Guardasigilli nel registro degli indagati per l'inchiesta Why not tolta al Pm Luigi De Magistris. "Il Tribunale dei ministri - ha spiegato Madia - svolgerà le indagini che riterrà opportune ma noi riteniamo che, stando a ciò che si conosce, e cioé la famosa intercettazione con il dottor Saladino e i rapporti con il dottor Bisignani e con il generale Cretella, siano tutti fatti insignificanti". L'avvocato ha aggiunto che "al ministro non è arrivato nulla, solo le comunicazioni a mezzo stampa".
De Magistris a Radio 24: «Mi espongo per difesa, grave l'avocazione del fascicolo»
«Un passo indietro di 50 anni»
Alessandro Milan
MILANO - Parla di silenzi assordanti, evoca una sorta di legittima difesa che lo ha costretto a esporsi nonostante l'appello del presidente Napolitano. E cita un episodio emblematico: «Ieri un mio collaboratore mi ha chiamato per dirmi che doveva interrompere le sue attività molto delicate legate all'inchiesta. Pensi un po' se si può andare avanti così, con queste mortificazioni».
Luigi de Magistris, il magistrato al momento più discusso d'Italia, è intervenuto ieri su Radio 24 nella trasmissione "Viva Voce" per raccontare la sua verità sulla bufera che è seguita all'avocazione dell'inchiesta "Why not", quella in cui risultano tra gli altri indagati il presidente del Consiglio Prodi e il ministro alla Giustizia Mastella. «Invito tutti a riflettere sul perché uno come me, abituato da sempre al silenzio, sia dovuto intervenire pubblicamente - ha detto de Magistris -. Ma lo faccio dopo aver registrato anni di silenzi colpevoli, profondi e per certi versi inquietanti».
De Magistris continua a ribadire la sua correttezza totale nelle procedure: «Dicono che non avrei avvertito i superiori dell'iscrizione nel registro degli indagati del ministro Mastella ma è un'accusa inconsistente. Mi sono attenuto assolutamente alla legge, comunicando tutto al vertice del mio ufficio. Chi dice il contrario dice il falso. Sul presunto conflitto di interessi tra la richiesta di trasferimento avanzata nei miei confronti dal Guardasigilli e l'indagine dico solo che il mio comportamento è stato lineare e il conflitto di interessi non è certamente il mio».
Poi il procuratore dì Catanzaro rilancia: «Qui sono in gioco i rapporti tra l'Esecutivo e l'autonomia e indipendenza della magistratura e i rapporti interni allo stesso ordinamento giudiziario. Con questa avocazione abbiamo fatto un passo indietro di 50 anni».
De Magistris si dice comunque fiducioso in attesa della decisione del Csm, che il magistrato auspica arrivi in tempi rapidi: «D'altronde - aggiunge - devo capire se ci sono ancora le condizioni, almeno in Calabria, per continuare a fare il magistrato tenendo presente l'articolo 3 della Costituzione, quello secondo cui tutti sono uguali davanti alla legge. Non vorrei che ci stessimo avviando su una china pericolosa, quella per cui se si toccano determinati interessi, quelli dei colletti bianchi per intenderci, piomba una avocazione o sottrazione del fascicolo. Questo è molto mortificante: si immagini cosa significa per un magistrato dopo due anni di lavoro vedersi sottratta un'inchiesta dalla mattina alla sera».
La tentazione di lasciare la toga non c'è, però l'amarezza è tanta: "Uno non può essere un magistrato esemplare se fa le indagini sui trafficanti di droga o sui rapinatori e diventa un soggetto pericoloso, un 'ciuccio', un soggetto eversivo o un millantatore se indaga nei confronti della pubblica amministrazione" commenta de Magistris, che per giustificare il suo intervento dopo l'appello del Capo dello Stato rilancia: "Mi sono dovuto esporre quasi per legittima difesa. Stavano succedendo fatti gravissimi nel silenzio assordante generale. Ora il Csm decida in piena autonomia ma in tempi rapidi perché debbo sapere se ci sono le condizioni per lavorare con serenità, senza il rischio di vedersi sottrarre dall'oggi al domani una serie di inchieste solo perché si toccano fili che non dovevano essere nemmeno sfiorati".
Infine un accenno alla politica, e all'accusa del ministro Mastella di averlo voluto indagare per poi diventare un eroe popolare: "Sono parole in libertà. Siamo in un Paese democratico e ognuno dice ciò che pensa. Come su fronte di una mia possibile candidatura: lasciamo perdere".
Il Sole 24 Ore
24-10-2007
http://img522.imageshack.us/img522/8043/demagistrisio3.th.png (http://img522.imageshack.us/my.php?image=demagistrisio3.png)
fa bene De Magistris a parlare pubblicamente.
E' ora di farla finita con le teste chine.
E' ora che in Italia si prenda coscienza che tutti possono fare qualcosa contro questa mer*a di casta.
Pancho Villa
24-10-2007, 16:59
fa bene De Magistris a parlare pubblicamente.
E' ora di farla finita con le teste chine.
E' ora che in Italia si prenda coscienza che tutti possono fare qualcosa contro questa mer*a di casta.Quotone! :)
Infatti non mi aspettavo che avrebbe avuto le OO di sparare sulla politica italiana, speriamo che questa sia la volta buona quantomeno per iniziare un processo di svecchiamento e rinnovamento. :sperem:
Lucrezio
24-10-2007, 17:46
indelebile taci,anzi no,parla mentre lavori in una cava di pietra...:rolleyes:
Est modus in rebus!
Ammonito.
dantes76
25-10-2007, 16:55
Il csm nomina iannelli nuovo procuratore generale di catanzaro
«Why not»: polizia in sede «Campanile»
Le forze dell'ordine hanno acquisito l'elenco dei fornitori nell'ambito dell'inchiesta catanzarese
Il procuratore Enzo Iannelli (Ansa)
ROMA - La polizia giudiziaria, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Catanzaro «Why not», si è presentata presso la sede del quotidiano dell'Udeur «Il Campanile» facendo richiesta dell'elenco dei fornitori. Lo rende noto un comunicato del Consiglio di amministrazione dello stesso quotidiano. L'acquisizione dei documenti è stata disposta dall'attuale procuratore generale facente funzioni Dolcino Favi che aveva avocato l'inchiesta dal suo tiolare il pm Luigi de Magistris.
IL COMUNICATO - «Il Consiglio di Amministrazione de «Il Campanile Nuovo» - si legge nella nota diffusa dal giornale dell'Udeur - informa che, ufficiali della polizia giudiziaria si sono presentati nella sede del quotidiano, a Roma in Largo Arenula 34, su mandato della Procura di Catanzaro». «La polizia giudiziaria molto correttamente ha evidenziato che la ragione della loro presenza era legata ad una richiesta di acquisizione di copie di documenti. Quindi - prosegue il comunicato - nè una perquisizione nè alcuna richiesta imperativa. Sostanzialmente, la polizia giudiziaria ci ha informato che potevamo o meno, discrezionalmente, mostrare quanto oggetto di richiesta di esibizione». «Siamo contenti che le indagini proseguano e facciano il loro corso - sottolinea il Cda del "Campanile Nuovo" - perchè non abbiamo nulla da nascondere nè tanto meno da temere per quanto concerne la nostra gestione. Abbiamo invitato la polizia giudiziaria ad estrarre copia di tutto quanto ritenuto utile, in immediato riguardo, alla richiesta avanzata.
POLIZIOTTI ANCHE A SAN MARINO - Nell'ambito sempre dell'inchiesta «Why not» sarebbero stati acquisiti dei documenti all'interno di un istituto di credito a San Marino.
NUOVO PROCURATORE A CATANZARO - Intanto Enzo Iannelli, attualmente a capo della procura di Pisa, è stato nominato nuovo procuratore generale di Catanzaro. Prenderà il posto occupato dall'attuale facente funzioni Dolcino Favi. Iannelli è stato nominato all'unanimità il plenum del Consiglio superiore della magistratura (Csm), che si è espresso con una procedura d'urgenza. Se il ministro della Giustizia gli darà il cosiddetto «anticipato possesso», Iannelli potrebbe già insediarsi a Catanzaro tra una decina di giorni.
LA CARRIERA - In magistratura dal 1969, Iannelli è stato per vent'anni alla procura generale della Cassazione, rappresentando l'accusa in importantissimi processi: tra i tanti quelli per le stragi alla stazione di Bologna e di Ustica, l'attentato a Wojtyla, il cosiddetto Moto-ter e il sequestro delle liste degli scritti alla P2.
GRANDE ESPERIENZA - Nella delibera con cui il Csm ha decretato la nomina, si sottolinea «l'approfondita conoscenza» da parte di Iannelli della realtà calabrese, dovuta alla trattazione di complessi procedimenti sulla criminalità organizzata, nel lungo arco di tempo in cui è stato alla procura generale della Cassazione; tra i tanti, quello sulla Duomo Connection.
CASI ECCELLENTI - Il nuovo Pg di Catanzaro si è occupato anche del maxiprocesso alla sacra Corona Unita e del sequestro Celadon. E per quanto riguarda il terrorismo, degli omicidi Occorsio e Amato. Sue anche le requisitorie in Cassazione nel terzo troncone del processo a Enzo Tortora, nel procedimento per il disastro di Stava e nel processo a carico di Marcinkus. Si è occupato anche, sia pure in un ruolo particolare, dello scandalo Lockheed, visto che nel 1977 ha fatto parte come assistente e su indicazione del Parlamento dell'ufficio dei Commissari d'accusa presso la Corte costituzionale. Dal 1997 guida la procura di Pisa, che sotto la sua conduzione - evidenzia ancora il Csm - ha ottenuto «ottimi risultati» sotto il profilo dell'efficienza, riducendo l'arretrato e contenendo le spese per le intercettazioni.(
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http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_25/nuovo_pg_catanzaro_enzo_iannelli_print.html
L'inchiesta why not vola a roma al vaglio del tribunale del ministero ancor prima che sia stata fatta una richiesta a procedere o quantomeno un rinvio a giudizio...della serie,i politici controllano quale sono gli assi nella manica del processo why not e agiscono di conseguenza...
L'inchiesta why not vola a roma al vaglio del tribunale del ministero ancor prima che sia stata fatta una richiesta a procedere o quantomeno un rinvio a giudizio...della serie,i politici controllano quale sono gli assi nella manica del processo why not e agiscono di conseguenza...
e ora DOPO aver mandato i fascicoli e aver avvertito tutti...mandano le perquisizioni :asd:
Ma chi pensano di prendere per il culo?
CATANZARO: ESEGUITE PERQUISIZIONI A ROMA E SAN MARINO
Il procuratore generale facente funzionale della Corte d'Appello di Catanzaro, Dolcino Favi, titolare dell'indagine "Wuy Not" dopo l'avocazione decisa venerdi' scorso, ha dato disposizione agli uomini della polizia giudiziaria di eseguire una serie di perquisizioni a Roma e a San Marino. Ad eseguirle, a quanto si apprende, sono stati i Carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria presso la procura della Repubblica del capoluogo. Titolare dell'inchiesta, fino a pochi giorni adietro, era il sostituto procuratore Luigi de Magistris.
stbarlet
25-10-2007, 21:10
Santoro ha deciso di suicidarsi. Almeno mediaticamente parlando :asd:
Santoro ha deciso di suicidarsi. Almeno mediaticamente parlando :asd:
Questa è una bomba.
DonaldDuck
26-10-2007, 13:43
Il capro espiatorio :mbe: ?
http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_26/mastella_registro_indagati.shtml
gli sviluppi di "why not". Il ministro: «Continuerò a lavorare con serenità»
Mastella verso l'iscrizione come indagato
Arrivati alla procura di Roma gli atti dell'inchiesta della magistratura di Catanzaro. Non ci sono quelli su Prodi
ROMA - Sono arrivati alla procura di Roma gli atti dell'inchiesta della magistratura di Catanzaro denominata «Why not». Riguardano, secondo quanto si è appreso, la sola posizione del Guardasigilli Clemente Mastella e dei personaggi collegati alle ipotesi di reato prese in esame, e non anche quella del Premier Romano Prodi. In giornata il nominativo di Mastella sarà iscritto nel registro degli indagati. Il Guardasigilli assicura: «Continuerò a lavorare con serenità».
LE IPOTESI DI REATO - L'incartamento, circa 30 faldoni, è ora al vaglio del procuratore della repubblica Giovanni Ferrara. Abuso d'ufficio, finanziamento illecito e truffa le ipotesi di reato per le quali Mastella era finito nel registro degli indagati nel quadro degli accertamenti curati dal pm Luigi De Magistris prima dell'avocazione dell'inchiesta.
ISCRIZIONE IN ARRIVO - Per le stesse ipotesi di reato, ragionevolmente, il ministro della Giustizia e le persone collegate alla sua posizione, saranno iscritte nel registro degli indagati della capitale. Dopo un esame del fascicolo processuale, il procuratore Ferrara ed i sostituti che, eventualmente saranno codelegati, invieranno le carte, per competenza, al tribunale dei ministri previa formulazione di un parere sulla definizione del procedimento (approfondimento delle indagini ovvero richiesta di archiviazione). Sarà comunque il competente collegio per i reati ministeriali, formato da tre magistrati, a prendere una decisione definitiva sulla vicenda.
LETTERA DI MARINI AI VERTICI DELLA PROCURA DI CATANZARO - Intanto il presidente del Senato, Franco Marini, avrebbe informato Mastella di aver scritto ai vertici della Procura di Catanzaro per verificare il rispetto delle garanzie costituzionali nell'ambito della vicenda. Marini, facendo riferimento alle prerogative costituzionali del Senato, avrebbe scritto al Procuratore Generale facente funzioni di Catanzaro, Dolcino Favi (che ha avocato a sé l'inchiesta "Why Not" del pm Luigi De Magistris) al presidente della Corte d'Appello, al presidente del Tribunale e al procuratore della Repubblica presso il tribunale del capoluogo calabrese. Il presidente del Senato avrebbe informato anche il presidente della Giunta delle elezioni e delle immunitá parlamentari di palazzo Madama, Domenico Nania. «Tutto ciò -scrive Marini in un passaggio della missiva inviata ai vertici della Procura di Catanzaro - al fine di avere garanzie che siano state pienamente rispettate le norme di cui all'articolo 68 della Costituzione e quelle di attuazione di detto articolo, con particolare riferimento alla legge 140 del 2003».
26 ottobre 2007
De Magistris: in 7 pagine il ricorso contro l'avocazione
L'avere informato dell'iscrizione del Ministro Mastella nel registro degli indagati il procuratore aggiunto anziché il procuratore capo; il non aver trasmesso al Tribunale dei Ministri gli atti perché l'avocazione è arrivata prima che ciò fosse possibile; l'inesistenza della incompatibilità tra lui e Mastella. Sono tre i punti fondamentali sui quali si basa il ricorso presentato dal sostituto procuratore di Catanzaro, Luigi De Magistris, contro l'avocazione dell'inchiesta "Why Not" disposta dal Procuratore generale Dolcino Favi.
«Non esiste - è scritto nel ricorso - alcun interesse da parte del titolare del procedimento, dal momento che le investigazioni aventi ad oggetto condotte in cui compariva anche il nominativo del ministro della Giustizia erano in corso da tempo». Il concetto è esplicitato nel passo successivo: «Nel caso di specie è stato il ministro della Giustizia ad esercitare la richiesta di trasferimento pur essendo consapevole che gli atti del fascicolo avevano anche ad oggetto la sua persona».
Forleo. È inutile una scorta quando gli «attacchi» arrivano «non dalla piazza» ma da «taluni esponenti istituzionali». Ed è inutile di fronte ad alcuni comportamenti da parte di «taluni esponenti» dell'Arma dei carabinieri riguardo alle numerose circostanze da lei denunciate. È quindi con «profonda amarezza» che il giudice Clementina Forleo, in una lettera inviata al prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, e al procuratore generale Mario Blandini, comunica di rinunciare alla scorta assegnatagli all'epoca in cui si occupava di terrorismo internazionale di matrice islamica ed 'elevatà, come si dice con un termine tecnico, dopo che, il 17 ottobre scorso, il giudice dell'inchiesta sul tentativo di scalata ad Antonventa, da cui sono derivate le indagini su Unipol e altre, ha ricevuto un proiettile con delle minacce. La stessa cosa è accaduta contemporaneamente al suo collega di Catanzaro, Luigi De Magistris, al quale Clementina Forleo aveva espresso solidarietà pochi giorni prima quando aveva partecipato una prima volta alla trasmissione "Annozero".
La decisione di rinunciare alla scorta, che motiva «amaramente», deriva anche da quelle che definisce «protratte condotte attive e omissive da taluni esponenti dell'Arma» in relazione alle minacce da lei subite in passato e anche più di recente: l'addolorano - dice, davanti ai cronisti, nel suo ufficio al settimo piano del Palazzo di giustizia milanese - il denunciato scarso impegno riguardo la ricerca dell'autore di quelle telefonate senza risposta nella casa dei genitori a Francavilla Fontana (Brindisi), prima della loro morte, in un incidente d'auto nell'estate del '95 («non c'entra l'episodio della loro morte, quello fu un incidente»). Ce ne sono state altre, nei mesi successivi, nell'azienda di famiglia, nel Brindisino, comprese lettere minacciose nei confronti suoi e del marito. Oggi alcuni testimoni hanno confermato agli inquirenti di Brindisi quelle minacce.
Minacce e tentativi di delegittimazione sui quali il giudice ha «riferito ai vertici dell'Arma senza ottenere alcun riscontro». È questa inerzia - mentre dai militari che indagavano sulle telefonate ai suoi genitori sono venute accuse di un presunto, eccessivo interessamento della Forleo alle indagini - che fa dire al magistrato, nel tentativo di sdrammatizzare: «Non ho bisogno di un taxi gratuito, pagato dallo Stato». Paura per la sua incolumità? «Spero di poter lavorare, come sempre, anche di più», risponde mutuando una battuta del suo collega de Magistris.
C'è poi il capitolo delle «pressioni» provenienti da «ambienti istituzionali» riguardo le decisioni giurisdizionali da lei prese nell'inchiesta su Antonoveneta, che portarono al deposito delle intercettazioni riguardanti svariati uomini politici di entrambi gli schieramenti (fra gli altri il ministro Massimo D'Alema, il leader dei Ds, Piero Fassino, i parlamentari di Forza Italia Romano Comincioli e Salvatore Cicu) e all'ordinanza, con toni duri verso i politici, con cui il gip ne chiedeva l'utilizzazione alle Camere. «Non faccio alcun nome, per ragioni di sicurezza ho riferito alcune circostanze solo ai miei familiari e a persone del mio entourage, tra cui Ferdinando Imposimato».
Domani la questione della rinuncia alla scorta decisa dal magistrato sarà affrontata in Prefettura nel corso di una riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza. Laconico il commento alla giornata di oggi del prefetto Lombardi: «Forleo è persona tutelata perchè c'è una esposizione al rischio. Domani - ha aggiunto - faremo le nostre valutazioni».
Non esiste più "colpa di Berlusconi" o "colpa di Prodi".
Non esistono più destra o sinistra, ma un unico fronte di lobbisti.
Non esiste più la democrazia in questo paese.
Stiamo sprofondando, e io sono il primo a vergognarmi, perchè nulla posso fare.
dantes76
30-10-2007, 16:11
Non esiste più "colpa di Berlusconi" o "colpa di Prodi".
Non esistono più destra o sinistra, ma un unico fronte di lobbisti.
Non esiste più la democrazia in questo paese.
Stiamo sprofondando, e io sono il primo a vergognarmi, perchè nulla posso fare.
non ti preoccupare, tanto prima o poi qualcuno dira: che mangino brioche!!
speriamo che arrivi pure il seguito..
fracarro
31-10-2007, 14:20
Dall'ANSA: ( http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_69633751.html )
Ricorso di De Magistris, il pg non conosceva atti
CATANZARO - Il procuratore generale facente funzioni di Catanzaro, Dolcino Favi, quando ha disposto l'avocazione dell'inchiesta Why not non poteva conoscere gli atti e quindi non avrebbe dovuto togliere l'inchiesta al pm Luigi De Magistris, titolare in esclusiva dell'indagine. E' questo, in sintesi, quanto afferma lo stesso magistrato nelle sette pagine del ricorso presentato alla Cassazione contro il provvedimento di Favi. Stralci del documento sono pubblicati oggi da "Il Domani della Calabria" e dal "Quotidiano della Calabria". De Magistris basa il suo ricorso su tre punti fondamentali: l'inesistenza della sua incompatibilità, l'avere informato dell'iscrizione di Mastella nel registro degli indagati il procuratore aggiunto, e l'impossibilità di poter verificare la competenza del Tribunale dei ministri dal momento che l'inchiesta gli è stata tolta. Su quest'ultimo punto, il magistrato manifesta le proprie perplessità perché a suo avviso era ancora da accertare se la condotta ipotizzata nei confronti di Mastella fosse proseguita anche dopo la sua nomina a ministro. Una verifica, evidenzia il magistrato, che non ha potuto fare perché l'inchiesta gli è stata tolta. Secondo il pm, inoltre, Mastella, quando ha chiesto il trasferimento cautelare, sapeva che negli atti figurava il suo nome, quindi non può essere incompatibile il magistrato che poi, proseguendo le indagini, iscrive il ministro nel registro degli indagati come atto dovuto. Una dato confermato, secondo il pm, dal fatto che Mastella avrebbe tentato di ottenere una comunicazione della Procura "circa l'irrilevanza penale" del contenuto di intercettazioni telefoniche, "dichiarazione che, ovviamente, l'Ufficio di Procura non ha mani rilasciato". Il magistrato afferma anche di "non comprendere quale possa essere il contenuto della relazione del Procuratore trasmessa il 19 ottobre 2007", lo stesso giorno dell'avocazione e che sarebbe indicato da Favi come uno degli atti posti alla base del suo provvedimento, visto che non poteva conoscere il contenuto delle indagini. De Magistris afferma di avere agito correttamente, iscrivendo Mastella nel registro degli indagati quando sono emersi indizi di reato a suo carico e di avere trasmesso poi "il provvedimento di iscrizione al Procuratore aggiunto per il successivo visto. Altro non competeva".
Hai capito Mastella. Cercava di sapere se le intercettazioni potevano creargli "problemi".:muro:
Chissà come andrà a finire questa storia.
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