c.m.g
19-10-2007, 00:10
venerdì 19 ottobre 2007
Roma - La faccenda (http://www.poker-king.com/poker-king-articles.php?article=283) delle partite truccate su Absolute Poker, uno dei più noti tavoli verdi del web, è diventata scottante. Le voci si rincorrevano già da settimane, (http://freakonomics.blogs.nytimes.com/2007/09/20/how-not-to-cheat/) ma solo nelle ultime 72 ore sono arrivate le prime conferme: prima una coppia di intraprendenti giocatori ha spulciato per bene tra i log (http://en.wikipedia.org/wiki/Data_log) delle partite di un torneo dello scorso settembre, poi è arrivata la notizia che la Kahnawake Gaming Commission (http://www.kahnawake.com/gamingcommission/) - l'organismo gestito da una tribù di nativi americani che ha concesso la licenza di gioco - avrebbe dato il via ad una inchiesta formale.
Sotto accusa c'è Scott Tom, ex-CEO dell'azienda, che avrebbe sfruttato la sua conoscenza dell'apparato informatico dietro le sale da gioco virtuali per trarne un beneficio economico illegittimo. Grazie ad una sorta di super-account, era in grado di "vedere" in tempo reale le carte in mano a tutti i giocatori, e avrebbe passato queste informazioni ad uno o più conoscenti, consentendo loro una facile, ma truffaldina, vittoria. Un danno non da poco all'immagine di Absolute Poker, che ora dichiara (http://www.wedoitallvegas.com/Articles/articles/680/1/Absolute-Poker-Opens-up-an-Investigation/Page1.html) di essere sempre stata all'oscuro di tutto e di voler collaborare con le autorità.
Ecco come lo facevano
La storia (http://tinyurl.com/332ej8) comincia quando il secondo classificato del torneo, CrazyMarco, inizia a sospettare di essere stato battuto con qualche trucchetto. Nelle partite online è possibile, e neppure troppo insolito, chiedere copia del log delle mani giocate per dargli un'occhiata. CrazyMarco decide di reclamare: in risposta, Absolute Poker gli invia un foglio elettronico da quasi 10 megabyte, zeppo di numeri e sigle quasi incomprensibili, che avrebbe dovuto raccontare la storia della partita attraverso tutte le carte e tutte le mosse giocate da Marco sul tavolo verde.
http://www.punto-informatico.it/punto/20071019/absolute_serinda.jpg (http://www.prweb.com/releases/2007/3/prweb510170.htm)
Passa un mese e l'eco del reclamo non si sopisce: nei forum in cui si discute di poker online si chiacchiera ancora della vicenda, e del sospetto, covato da tempo, che su Absolute Poker non tutto funzioni sempre alla perfezione. A questo punto entra in scena N82 50 24 (http://www.natarem.com/), un ragazzo di Atlanta (Georgia) noto per aver creato un sito sulle statistiche di gioco per il poker online. Si mette al lavoro e "sbroglia" il log, facendo due scoperte.
La prima è che, per un banale errore o una dimenticanza (ma qualcuno sospetta anche che possa trattarsi di un dipendente troppo zelante), Absolute Poker non abbia inviato a CrazyMarco soltanto le registrazioni delle sue carte, bensì l'intero archivio di tutti i tavoli a cui si era giocato durante quel torneo, comprensivo di tutte le carte in mano a tutti i concorrenti, e di tutti gli osservatori delle partite.
La seconda - più interessante - è che, dalla terza mano in poi, il vincitore, PotRipper, era diventato pressoché imbattibile: mai una sbavatura nel suo gioco. Anche con delle ottime carte in mano PotRipper lasciava, se gli avversari avevano di meglio. E se invece c'era spazio di manovra rilanciava pesantemente. Per una strana coincidenza, l'inizio della fortuna sfacciata di PotRipper coincideva con l'arrivo tra gli osservatori dell'utente numero 363. Quest'ultimo sarebbe rimasto lì a guardare per il resto della partita, senza mai lasciare il tavolo: un comportamento quantomeno insolito.
A questo punto, N82 50 24 e altri si rimettono al lavoro: risalgono (http://www.pocketfives.com/FB93FA8A-FCCF-452C-B7FA-C137B61E265A.aspx) dal numero dell'utente al suo indirizzo IP, e da questo al proprietario dell'account, sempre grazie al miracoloso log. Risultato: l'IP in questione è in Costa Rica, dove si trovano anche i server di Absolute Poker. L'utente 363 ha tutta l'aria di essere una talpa, un suggeritore che in qualche modo passava a PotRipper informazioni sulle carte degli altri giocatori.
Il resto è storia. Si scopre (http://freakonomics.blogs.nytimes.com/2007/10/17/the-absolute-poker-cheating-scandal-blown-wide-open/) che lo stesso IP ha avuto accesso al server anche con un altro account, e che entrambi possono essere ricondotti a Scott Tom, l'ex-CEO di Absolute Poker. L'account di PotRipper sembra che invece appartenga a AJ Green, anche lui in passato alle dipendenze di Absolute Poker, nonché grande amico del vecchio CEO.
Di seguito una ricostruzione filmata della partita incriminata, realizzata con i dati ottenuti dal log:
http://www.youtube.com/watch?v=FczbS7FiWSM
Luca Annunziata
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2092384)
Roma - La faccenda (http://www.poker-king.com/poker-king-articles.php?article=283) delle partite truccate su Absolute Poker, uno dei più noti tavoli verdi del web, è diventata scottante. Le voci si rincorrevano già da settimane, (http://freakonomics.blogs.nytimes.com/2007/09/20/how-not-to-cheat/) ma solo nelle ultime 72 ore sono arrivate le prime conferme: prima una coppia di intraprendenti giocatori ha spulciato per bene tra i log (http://en.wikipedia.org/wiki/Data_log) delle partite di un torneo dello scorso settembre, poi è arrivata la notizia che la Kahnawake Gaming Commission (http://www.kahnawake.com/gamingcommission/) - l'organismo gestito da una tribù di nativi americani che ha concesso la licenza di gioco - avrebbe dato il via ad una inchiesta formale.
Sotto accusa c'è Scott Tom, ex-CEO dell'azienda, che avrebbe sfruttato la sua conoscenza dell'apparato informatico dietro le sale da gioco virtuali per trarne un beneficio economico illegittimo. Grazie ad una sorta di super-account, era in grado di "vedere" in tempo reale le carte in mano a tutti i giocatori, e avrebbe passato queste informazioni ad uno o più conoscenti, consentendo loro una facile, ma truffaldina, vittoria. Un danno non da poco all'immagine di Absolute Poker, che ora dichiara (http://www.wedoitallvegas.com/Articles/articles/680/1/Absolute-Poker-Opens-up-an-Investigation/Page1.html) di essere sempre stata all'oscuro di tutto e di voler collaborare con le autorità.
Ecco come lo facevano
La storia (http://tinyurl.com/332ej8) comincia quando il secondo classificato del torneo, CrazyMarco, inizia a sospettare di essere stato battuto con qualche trucchetto. Nelle partite online è possibile, e neppure troppo insolito, chiedere copia del log delle mani giocate per dargli un'occhiata. CrazyMarco decide di reclamare: in risposta, Absolute Poker gli invia un foglio elettronico da quasi 10 megabyte, zeppo di numeri e sigle quasi incomprensibili, che avrebbe dovuto raccontare la storia della partita attraverso tutte le carte e tutte le mosse giocate da Marco sul tavolo verde.
http://www.punto-informatico.it/punto/20071019/absolute_serinda.jpg (http://www.prweb.com/releases/2007/3/prweb510170.htm)
Passa un mese e l'eco del reclamo non si sopisce: nei forum in cui si discute di poker online si chiacchiera ancora della vicenda, e del sospetto, covato da tempo, che su Absolute Poker non tutto funzioni sempre alla perfezione. A questo punto entra in scena N82 50 24 (http://www.natarem.com/), un ragazzo di Atlanta (Georgia) noto per aver creato un sito sulle statistiche di gioco per il poker online. Si mette al lavoro e "sbroglia" il log, facendo due scoperte.
La prima è che, per un banale errore o una dimenticanza (ma qualcuno sospetta anche che possa trattarsi di un dipendente troppo zelante), Absolute Poker non abbia inviato a CrazyMarco soltanto le registrazioni delle sue carte, bensì l'intero archivio di tutti i tavoli a cui si era giocato durante quel torneo, comprensivo di tutte le carte in mano a tutti i concorrenti, e di tutti gli osservatori delle partite.
La seconda - più interessante - è che, dalla terza mano in poi, il vincitore, PotRipper, era diventato pressoché imbattibile: mai una sbavatura nel suo gioco. Anche con delle ottime carte in mano PotRipper lasciava, se gli avversari avevano di meglio. E se invece c'era spazio di manovra rilanciava pesantemente. Per una strana coincidenza, l'inizio della fortuna sfacciata di PotRipper coincideva con l'arrivo tra gli osservatori dell'utente numero 363. Quest'ultimo sarebbe rimasto lì a guardare per il resto della partita, senza mai lasciare il tavolo: un comportamento quantomeno insolito.
A questo punto, N82 50 24 e altri si rimettono al lavoro: risalgono (http://www.pocketfives.com/FB93FA8A-FCCF-452C-B7FA-C137B61E265A.aspx) dal numero dell'utente al suo indirizzo IP, e da questo al proprietario dell'account, sempre grazie al miracoloso log. Risultato: l'IP in questione è in Costa Rica, dove si trovano anche i server di Absolute Poker. L'utente 363 ha tutta l'aria di essere una talpa, un suggeritore che in qualche modo passava a PotRipper informazioni sulle carte degli altri giocatori.
Il resto è storia. Si scopre (http://freakonomics.blogs.nytimes.com/2007/10/17/the-absolute-poker-cheating-scandal-blown-wide-open/) che lo stesso IP ha avuto accesso al server anche con un altro account, e che entrambi possono essere ricondotti a Scott Tom, l'ex-CEO di Absolute Poker. L'account di PotRipper sembra che invece appartenga a AJ Green, anche lui in passato alle dipendenze di Absolute Poker, nonché grande amico del vecchio CEO.
Di seguito una ricostruzione filmata della partita incriminata, realizzata con i dati ottenuti dal log:
http://www.youtube.com/watch?v=FczbS7FiWSM
Luca Annunziata
Fonte: Punto Informatico (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2092384)