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View Full Version : Che lagna la Mafia, che lagna Falcone (Micciché dixit)


indelebile
11-10-2007, 09:43
Il presidente dell'Assemblea regionale siciliana (Forza Italia) si lascia andare
a un commento poco opportuno. Poi, capito lo scivolone, ritratta...
Micciché e la gaffe su Falcone

"Triste un aeroporto col suo nome"
di CONCITA DE GREGORIO


Gianfranco Micciché
L'HA DETTO col cuore, si capisce. Ha detto che quando uno va in Sicilia si deprime subito, già quando arriva all'aeroporto: se per esempio un viaggiatore giapponese sedicenne o un turista veronese con l'Alzheimer non avessero a mente che in Sicilia c'è la mafia ecco quella targa, appena arrivato, a ricordarglielo. "Aeroporto Falcone-Borsellino". Che disastro, "che immagine negativa trasmettiamo subito col nome dell'aeroporto", ha commentato il presidente dell'Assemblea regionale siciliana Gianfranco Micciché, di Forza Italia.

Uomo ottimista e positivo che associa all'isola, piuttosto, il pensiero del latte di mandorle e dei fichi d'India oltre che quello dei milioni di voti con cui è stato eletto, recordman di preferenze e artefice del celebre 61 a 0, tutti voti antimafia fino all'ultimo, va da sé. Poi, quando Maria Falcone sorella del magistrato ucciso, una donna che da anni passa le mattine nelle scuole dell'isola a parlare ai ragazzi di legalità, gli ha fatto con fermezza notare che l'aeroporto non è intitolato a Riina o a Provenzano "ma a due eroi italiani che credevano nel riscatto della nostra terra combattendo le cosche" persino Micciché si è reso conto. Si è scusato della "frase infelice", l'ha "ritirata".

Una frase, però, non si può ritirare e rimettere in tasca come fosse un pizzino: quanto è detta è detta. In pubblico, davanti a molte persone: è detta. Si può semmai spiegare anche se serve a poco, di solito anzi peggiora. Che Micciché trovi negativo "per l'immagine della Sicilia" vedere scritto il nome di Falcone ogni volta che atterra a Palermo si può capire, mettendosi nei suoi panni. Che noia, questa lagna della mafia. Che freno allo sviluppo e al giulivo rincorrersi di innamorati sulle spiagge, al turismo e agli investimenti nelle cliniche private, per dire, ma anche a quel che Bill Gates potrebbe fare per l'isola portando centri di ricerca Sicilia e invece niente, vede la targa all'aeroporto e si spaventa. Così ecco la soluzione: cancellare i nomi di chi in quella guerra ci è morto.

Niente nomi niente guerra. Niente targhe niente mafia. Delete, come al computer. La memoria è labile, alimentiamola piuttosto di feste folkloristiche in costume, carretti dipinti e processioni di madonne. E' uno di quei pensieri si suppongono diffusi per quanto indicibili. Tocca smentirle ma sotto sotto chissà quanti la pensano così. Portiamo a Roma le mogli così i parlamentari non hanno bisogno di servirsi delle prostitute. Affondiamo i barconi degli immigrati prima che sbarchino. La mafia è inevitabile, bisogna imparare a conviverci. Una frase di queste: le dicono leader di partito e ministri ma poi ritrattano, correggono, ritirano l'irritirabile.

Tante scuse, baciamo le mani, niente di grave. Micciché, che deve la sua fortuna politica all'amicizia con Dell'Utri incontrato una sera a cena a Milano (erano insieme al Toulà, l'importante è farsi trovare al posto giusto dalla persona giusta) è passato indenne da altre tempeste. Figuriamoci se può dimettersi, come ora gli chiede l'opposizione, per due parole dal sen fuggite. Ha da fare, in questi giorni. Venerdì comincia il convegno "Giovane azzurro e siciliano: orgoglioso di esserlo": sarà sul palco. L'orgoglio isolano, questo bisogna alimentare. Le parole se le porta il vento.

Del resto in Sicilia, ha spiegato lui una volta, "bisogna interpretare parole e riti, andare al di là delle apparenze". Uno ti dice: andiamo a prendere un caffè? "L'unica cosa certa è che non ha davvero voglia di un caffè. Forse ha voglia di fare due passi, o di farsi vedere in piazza con te, o vuole ammirare il seno della commessa". Ecco, il seno della commessa, senz'altro quello.



(11 ottobre 2007)

inutile ricordare chi è micichè

LUVІ
11-10-2007, 09:45
:Puke:

greasedman
11-10-2007, 09:49
Come mai queste gaffe le fanno sempre quelli lì...? Sarà un caso?

Ser21
11-10-2007, 10:02
"la mafia nn esiste"
"con la mafia bisogna conviverci"

de generato
11-10-2007, 10:06
Come mai queste gaffe le fanno sempre quelli lì...?

Forse perchè sono mafiosi...ops dimenticavo: la mafia non esiste!

greasedman
11-10-2007, 11:09
http://www.youtube.com/watch?v=Y_QDW8f-Zzs

Imrahil
11-10-2007, 11:11
Aspetta, di che partito è? Ma no, sarà una cazzo di coincidenza, come al solito.

Onisem
11-10-2007, 11:23
Aspetta, di che partito è?

Il partito dei fraintesi. Forza Fraintesi.

dantes76
11-10-2007, 11:25
Aspetta, di che partito è? Ma no, sarà una cazzo di coincidenza, come al solito.

Quello fondato da dellutri....

elfoscuro
11-10-2007, 11:37
Quello fondato da dellutri....

dell'utri non esiste

dantes76
11-10-2007, 11:42
sarebbe una tragedia, e dico sarebbe, perche e' una cosa impensabile,impossibile in un paese come l'italia, avere per esempio un partito fondanto da un mafioso, mandante delle stragi di falcone e di borsellino..
e dopo dare quel partito un ipotetico uomo che ipoteticamente lavorava come il padre in una banca definita, ad esempio da uno che somigliava, solo fisicamente a sindona, la banca referente della mafia a milano, in cui la voravano , un capomafia di palermo, il fondatore dell'ipotetico partito, e il presidente sempre dell'ipotetico partito... ma sarebbe impossibile pensare aquesto, troppe coincidenze, e come se un giudice dicesse: la mafia sta cambiando, non vuole essere piu attore esterno alla politica, e dopo essere morto, falto saltare in aria, e dopo quell'ipotetico signore, fonda quell'ipotetico partito, ipoteticamente dopo 2 anni dalla morte dell'ipotetico giudice..
una cosa che non esiste..fortunatamente..:rolleyes:

FabioGreggio
11-10-2007, 11:48
Miccichè chi?:

Droga al ministero, i verbali
"Cocaina consegnata a Miccichè"
Ma l'accusato si difende: "C'è qualche deviato nella polizia"


ROMA - Poche righe scritte con lo stile burocratico delle carte giudiziarie per dire che la persona alla quale Alessandro Martello aveva consegnato la cocaina al ministero delle Finanze dovrebbe essere il viceministro Gianfranco Miccichè. Lo testimoniano anche le intercettazioni telefoniche.

I carabinieri non hanno dubbi: quel giorno nel palazzo di via XX settembre il collaboratore nella campagna elettorale siciliana di Forza Italia, il "conoscente" (come lo ha sempre e solo definito Miccichè), l'uomo che entrava e usciva senza che nessuno lo fermasse stava portando droga al viceministro.

Ecco le parole dell'informativa consegnata alla procura della Repubblica di Roma: "Circa l'individuazione della persona alla quale Alessandro Martello ha consegnato la cocaina, l'attività informativa posta in essere ha permesso di ipotizzare che questi possa identificarsi verosimilmente in Gianfranco Miccichè, nato il primo aprile del 1954, sottosegretario di Stato all'Economia e finanze. Comunque anche questa volta la consegna è avvenuta all'interno di un edificio e quindi si è stati impossibilitati ad assistere alla cessione".


Un'ipotesi che secondo gli investigatori sarebbe suffragata da un'intercettazione di un colloquio telefonico tra Luca Antinori e Massimo Galletti, due delle persone arrestate, che "è intercorso subito dopo che quest'ultimo ha consegnato la droga, che Antinori ha poi portato direttamente a Martello". Nella conversazione riportata Antinori, facendo riferimento alla consegna fa un riferimento al "viceministro".

Miccichè, in un'intervista al Tg2, si è difeso attaccando: "Sicuramente all'interno di qualche organo di polizia c'è qualche persona deviata che sta puntando a ottenere risultati diversi da quelli che il suo contratto d'onore con l'Arma gli aveva fatto prendere".

Nella deposizione spontanea resa di fronte ai magistrati da Miccichè "non c'è stato assolutamente alcun riferimento" all'informativa, precisa lo stesso viceministro. "La procura, nell'ordinanza di custodia che aveva fatto per le persone implicate non aveva fatto praticamente riferimenti precisi proprio perché non li riteneva verosimili. Il comportamento della procura -osserva - mi sembra molto corretto".

Eppure i verbali dei carabinieri raccontano un'altra storia: "La conferma dell'avvenuta vendita di un congruo quantitativo di cocaina (verosimilmente 20 grammi), con il successivo passaggio alla "personalità", si ha alle ore 22 e 27, dello stesso giorno quando Antinori cerca di contattare Martello che è però irreperibile".

Antinori cerca Martello per avere notizie sulla riscossione dei soldi della vendita. Una ricerca spasmodica che è dimostrata anche dal messaggio che Luca Antinori lascia sulla segreteria telefonica di Martello: "Alessà hai superato i limiti. Te li porto a casa e lui te sfonna il c... a te e agli amici tua!!!" I carabinieri spiegano: "Antinori è evidentemente preoccupato del fatto che, a sua volta, dovrà procedere in tempi ristretti al pagamento della partita di cocaina verso i suoi fornitori, che non ammettono evidentemente ritardi".

E in un altro messaggio, lasciato sempre sulla segreteria telefonica di Martello, sollecita: "Bisogna dare i soldi a quello che è incazzato!". Il giorno successivo, i carabinieri annotano: "Molto probabilmente il pagamento da parte di Martello, nelle mani di Antinori, è avvenuto il giorno dopo...in un bar sito in piazza Campo dè Fiori..."

Nel corso di un'altra conversazione intercettata tra Antinori e Martello del 12 aprile si torna a parlare del "capo" del giovane palermitano. Miccichè ha sempre ribadito che non ci sono rapporti professionali tra lui e Martello. Quest'ultimo risponde: "Non lo so perché e partito, sta a Palermo (la città di Miccichè ndr), infatti i soldi li ho dovuti mettere io".

I carabinieri commentano:

"Si chiarisce, in tale dialogo, che la droga era destinata al 'capo' di Alessandro Martello. Si percepisce altresì che tale superiore in quei giorni si trova a Palermo e che il denaro è stato anticipato, per lui, dallo stesso Martello".

E ancora: "Il fatto che il giorno 10 aprile 2002 Martello è stato visto entrare all'interno del ministero dell'Economia e delle Finanze senza essere in alcun modo fermato per l'identificazione da parte del personale di servizio preposto, fa dedurre che in quel luogo questi è conosciuto".


eeeeeeeeEEEEEEE Forza Italiaaaa, tatatratarataaaaatan!....

fg

sider
11-10-2007, 11:51
Il partito dei fraintesi. Forza Fraintesi.

bellisima!

Ser21
11-10-2007, 11:52
sarebbe una tragedia, e dico sarebbe, perche e' una cosa impensabile,impossibile in un paese come l'italia, avere per esempio un partito fondanto da un mafioso, mandante delle stragi di falcone e di borsellino..
e dopo dare quel partito un ipotetico uomo che ipoteticamente lavorava come il padre in una banca definita, ad esempio da uno che somigliava, solo fisicamente a sindona, la banca referente della mafia a milano, in cui la voravano , un capomafia di palermo, il fondatore dell'ipotetico partito, e il presidente sempre dell'ipotetico partito... ma sarebbe impossibile pensare aquesto, troppe coincidenze, e come se un giudice dicesse: la mafia sta cambiando, non vuole essere piu attore esterno alla politica, e dopo essere morto, falto saltare in aria, e dopo quell'ipotetico signore, fonda quell'ipotetico partito, ipoteticamente dopo 2 anni dalla morte dell'ipotetico giudice..
una cosa che non esiste..fortunatamente..:rolleyes:

ipoteticamente si potrebbe pensare che quelle cartoline indirizzate a riina e provenzano sia un segnale di cambio referenti...ipoteticamente eh...

dantes76
11-10-2007, 11:53
Miccichè chi?:




eeeeeeeeEEEEEEE Forza Italiaaaa, tatatratarataaaaatan!....

fg

la consegna l'hanno fatta con dei cavalli? [dellutri-mangano docet]

Ser21
11-10-2007, 11:56
la consegna l'hanno fatta con dei cavalli? [dellutri-mangano docet]

d'atronde quanti alberghi sn privi di una stalla ?

svarionman
11-10-2007, 11:58
Basta cazzo.....ci si lamenta dei "bamboccioni" o della "bellezza delle tasse" e poi queste affermazioni passano in secondo piano e nessuno dice nulla. Che schifo.

dantes76
11-10-2007, 11:58
d'atronde quanti alberghi sn privi di una stalla ?

nel centro di milano, nessuno, hanno tutti una stalla, e' normale dire al telefono ti consegno quei cavalli... a milano, in centro.. e dopo anche pozzetto andava in centro con il trattore...

Korn
11-10-2007, 12:00
Basta cazzo.....ci si lamenta dei "bamboccioni" o della "bellezza delle tasse" e poi queste affermazioni passano in secondo piano e nessuno dice nulla. Che schifo.

* che nazione...

de generato
11-10-2007, 12:08
* che nazione...

chisto è 'o paese do sole................................
chisto è 'o paese do mare..............................

tattarà........tattarà............tattararararà..........Ue'


perchè la terra dei cachi è la terra dei cachi!

luigiaratamigi
11-10-2007, 12:14
Miccichè ha ragione.
Perchè intitolare un aeroporto ad un uomo ucciso dalla mafia solo perchè voleva rendere la sua nazione un posto migliore.
E' un episodio triste...
Intitoliamolo a Lando Buzzanca:
la pista di atterraggio la facciamo a forma di culo, sui muri appiccichiamo poster di Edwige Fenech e Barbara Bouchet, e i viaggiatori quando scendono dall'aereo devono tirare un fortissimo peto.
Così ci facciamo tutti una risata...OLE'!

RiccardoS
11-10-2007, 12:24
Basta cazzo.....ci si lamenta dei "bamboccioni" o della "bellezza delle tasse" e poi queste affermazioni passano in secondo piano e nessuno dice nulla. Che schifo.

è assolutamente normale, quando l'informazione è controllata da chi CI VUOLE bamboccioni e fa di tutto per renderci tali, come ricordare il giorno dopo, di tutta un'interessantissima trasmissione, il solo termine "bamboccioni" (come aveva facilmente predetto Santoro durante la trasmissione stessa) e di tutto un giustissimo discorso la sola ed isolata frase "Le tasse sono una cosa bellissima", e nel contempo quelle stesse persone sono collusi con mafiosi o banditi loro stessi.

i nomi sono già stati citati:

Quello fondato da dellutri....

Il partito dei fraintesi. Forza Fraintesi.

Come mai queste gaffe le fanno sempre quelli lì...? Sarà un caso?