c.m.g
10-10-2007, 17:22
Secondo gli inquirenti si tratterebbe di un’organizzazione criminale attiva a livello internazionale dedita alla clonazione di carte di credito ed altre carte magnetiche di pagamento. Con l’operazione compiuta alcuni giorni fa dalla Polizia Postale di Pescara, sembra proprio che questo sodalizio criminale abbia chiuso i battenti: ben 23 denuncie a carico di soggetti a vario titolo affiliati e 14 persone nei cui confronti sono stati emessi altrettanti ordini di custodia cautelare in carcere.
Secondo le prime ricostruzioni relative all’operazione “Cca Bbana” (questo il nome datole dagli inquirenti) la banda avrebbe avuto il proprio capo in Ungheria ed una serie di complici in Italia ed in particolare in Sicilia.
Il capo italiano dell’organizzazione, in particolare, fingeva di trovarsi in Italia mentre dall’Ungheria, tramite collegamenti Voip (collegamenti telefonici che sfruttano la rete internet), dirigeva le operazioni del gruppo. L’uomo, un ingegnere informatico 37enne di Ragusa, sarebbe latitante a seguito di un ordine di cattura della Procura di Catania.
Per trovare le sue tracce la Polpost dell’Abruzzo, coordinata da Alessandro Grilli, ha effettuato un pedinamento satellitare e si e’ spostata in Ungheria, dove Sallemi si nascondeva in pieno centro, sotto falso nome. L’arresto e’ avvenuto il 21 giugno mentre ieri sono state eseguite altre 11 ordinanze (su un totale di 14 emesse dal gip Guido Campli della Procura di Pescara).
Le ultime due sono ancora da eseguire, e riguardano due abruzzesi. Delle 14 ordinanze sette sono per la custodia cautelare in carcere e altre sette per gli arresti domiciliari. Un lancio d’agenzia ha anche riportato i nomi degli arrestati che vi invitiamo a leggere direttamente dai siti che hanno riproposto il comunicato dell’AGI.
Fonte: Antiphishing Italia (http://www.anti-phishing.it/news/articoli/news0910072.php)
Secondo le prime ricostruzioni relative all’operazione “Cca Bbana” (questo il nome datole dagli inquirenti) la banda avrebbe avuto il proprio capo in Ungheria ed una serie di complici in Italia ed in particolare in Sicilia.
Il capo italiano dell’organizzazione, in particolare, fingeva di trovarsi in Italia mentre dall’Ungheria, tramite collegamenti Voip (collegamenti telefonici che sfruttano la rete internet), dirigeva le operazioni del gruppo. L’uomo, un ingegnere informatico 37enne di Ragusa, sarebbe latitante a seguito di un ordine di cattura della Procura di Catania.
Per trovare le sue tracce la Polpost dell’Abruzzo, coordinata da Alessandro Grilli, ha effettuato un pedinamento satellitare e si e’ spostata in Ungheria, dove Sallemi si nascondeva in pieno centro, sotto falso nome. L’arresto e’ avvenuto il 21 giugno mentre ieri sono state eseguite altre 11 ordinanze (su un totale di 14 emesse dal gip Guido Campli della Procura di Pescara).
Le ultime due sono ancora da eseguire, e riguardano due abruzzesi. Delle 14 ordinanze sette sono per la custodia cautelare in carcere e altre sette per gli arresti domiciliari. Un lancio d’agenzia ha anche riportato i nomi degli arrestati che vi invitiamo a leggere direttamente dai siti che hanno riproposto il comunicato dell’AGI.
Fonte: Antiphishing Italia (http://www.anti-phishing.it/news/articoli/news0910072.php)