PDA

View Full Version : Bonzi contro il regime birmano


zerothehero
25-09-2007, 21:44
La protesta dei monaci nella ex Birmania


ROMA, 25 SET - Partita silenziosamente circa un mese fa, la protesta dell'opposizione birmana è clamorosamente cresciuta nell'ultima settimana. Dal 19 agosto sino ad oggi ecco i momenti più salienti:
19 agosto - Circa 500 persone in piazza contro l'aumento dei prezzi. È la manifestazione più importante da un decennio. La giunta militare fa arrestare 13 militanti di "Generazione 88", gruppo che prende il nome dalle rivolte studentesche del 1988.
3 settembre - La giunta militare blocca alla partenza una 'lunga marcià di protesta contro il carovita e la povertà, che sarebbe dovuta partire dalla città di Labutta diretta a Yangon.
5 settembre - L'esercito blocca una manifestazione di circa 500 monaci buddisti a Pakokku. Il giorno dopo centinaia di monaci prendono in ostaggio per diverse ore nel loro monastero circa 20 persone, tra cui diversi agenti delle forze di sicurezza.
18 settembre - Le forze di sicurezza usano gas lacrimogeni contro una manifestazione di un migliaio di persone a Sittwe. In tutta Myanmar si svolgono marce di protesta in risposta a un invito rivolto da organizzazioni di monaci buddisti.
21 settembre - Per la prima volta i monaci buddisti annunciano, in aperta sfida al regime militare, che continueranno la lotta fino al crollo della dittatura.
22 settembre - La leader dell'opposizione e premio Nobel per la pace, Aung San Suu Kyi, esce da casa sfidando gli arresti domiciliari per salutare i monaci buddisti che sfilano contro la giunta militare.
23 settembre - Anche le monache buddiste scendono in piazza a Yangon sfilando al fianco di 20.000 bonzi e civili.
24 settembre - La protesta cresce in tutto il Paese. Oltre 100.000 persone sfilano nella capitale Yangon, guidate dai monaci buddisti.

FastFreddy
25-09-2007, 21:47
La protesta dei monaci nella ex Birmania


24 settembre - La protesta cresce in tutto il Paese. Oltre 100.000 persone sfilano nella capitale Yangon, guidate dai monaci buddisti.

E pensare che non hanno neanche i blog...

zerothehero
25-09-2007, 21:50
E pensare che non hanno neanche i blog...

Te pensa che sfiga... :O

http://gallery.panorama.it/albums/userpics/10027/normal_aung_san_suu_kyi.jpg ...al posto di Grillo hanno lei.

La manifestazione si è conclusa senza disordini. Imposto il coprifuoco Centomila in piazza, interviene la polizia Cresce la tensione in Birmania: continua la protesta guidata dai monaci buddisti nonostante i divieti del regime STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
YANGON (BIRMANIA) - All'indomani della più grande manifestazione contro il regime militare del Myanmar degli ultimi 20 anni, e nonostante le minacce di repressione, una nuova imponente marcia di protesta si è svolta oggi nell'ex capitale birmana, Yangoon. Centinaia di migliaia di persone tra monaci e civili hanno manifestato intorno alla millenaria pagoda di Shwedagon contro la giunta militare, al potere da 45 anni, per chiedere una maggiore partecipazione della collettività alla vita politica e economica del paese. La protesta si è conclusa senza incidenti ma questa volta alla fine sono stati dispiegati reparti di polizia in assetto antisommossa. Gli agenti, armati di fucili, scudi e bastoni, sono stati schierati nella parte della città chiamata Botataung, vicino ai luoghi teatro delle ultime manifestazioni.

IL COPRIFUOCO - Durante il corteo dai furgoni militari in circolazione nelle strade arrivano avvertimenti alla popolazione a interrompere le proteste antigovernative: chi «violerà l'ordine - è la minaccia- verrà perseguito». Intorno alla pagoda scelta per la protesta sono parcheggiati numerosi blindati. La televisione di stato ha poi fatto nuovamente un appello ai monaci a mettere fine alla protesta e a tenersi a distanza dalla politica. In serata è poi giunta la notizia del coprifuoco che la giunta militare ha imposto dal tramonto all'alba nella ex capitale Yangon e a Mandalay, la seconda citta del Paese.
BUSH: NUOVE SANZIONI – Intanto, dopo giorni di proteste pacifiche, aumenta l’allarme internazionale per la situazione in Birmania. Il presidente americano, George W. Bush, ha annunciato all'assemblea generale dell'Onu nuove sanzioni economiche contro la giunta militare al potere. Bush ha detto che gli americani «sono sdegnati» per la situazione nell’attuale Myanmar e che i nuovi provvedimenti sono tesi ad «aiutare la popolazione a riconquistare la liberta».
LA DUREZZA DI BROWN - In una lettera indirizzata alla presidenza portoghese dell’Unione europea, il premier britannico Gordon Brown ha chiesto a Bruxelles di inasprire le sue posizioni nei confronti del Myanmar. «E’ vitale che le autorità birmane lancino un processo veritiero di riforme politiche» ha detto Brown aggiungendo che: «La minaccia del ricorso alla forza contro i manifestanti è inquietante». Brown ha spiegato di essere favorevole a un’iniziativa della presidenza europea che includa anche sanzioni contro l’ex Birmania e ha scritto anche al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, chiedendo una «azione internazionale concreta».
ONU – Lo stesso Ban Ki-Moon ha lanciato un appello alla giunta militare birmana perché faccia prova di moderazione di fronte ai manifestanti: «Rinnoviamo il nostro appello alle autorità a fare prova di moderazione e intraprendere un dialogo con tutte le parti, per avviare un processo di riconciliazione nazionale». Il numero uno dell’Onu ha annunciato che il suo consigliere speciale per il Myanmar, Ibrahim Gambari si recherà «al più presto» nel paese.

D.O.S.
25-09-2007, 21:52
E pensare che non hanno neanche i blog...

e pensare che sono dei monaci ....


prova ad immaginarti la stessa cosa qui in Italia con Ratzinger , Bagnasco e qualche frate francescano in piazza a protestare contro corruzione , mafia , malcostume politico ecc. ecc.

:mbe: :mbe: :mbe: :mbe: :mbe: :mbe:
assolutamente inverosimile ....................................................................








( forse in un universo parallelo )

zerothehero
25-09-2007, 22:09
e pensare che sono dei monaci ....


prova ad immaginarti la stessa cosa qui in Italia con Ratzinger , Bagnasco e qualche frate francescano in piazza a protestare contro corruzione , mafia , malcostume politico ecc. ecc.

:mbe: :mbe: :mbe: :mbe: :mbe: :mbe:
assolutamente inverosimile ....................................................................








( forse in un universo parallelo )

Il predecessore di Ratzingher qualcosina la fece a est.. :D

zerothehero
25-09-2007, 22:10
La rivolta contro il regime militare non appassiona la comunità internazionale


Finalmente, dopo oltre una settimana di cortei con migliaia di persone in piazza guidate dalla protesta pacifica dei monaci buddisti, il mondo sembra accorgersi del Myanmar, che in tanti conoscono con il vecchio e coloniale nome di Birmania. Dopo una settimana di proteste e dopo una quarantina d'anni di dittatura, perché prima ancora di diventare Myanmar, la Birmania, fin dal 1962 quando prese il potere il generale Ne Win, ideatore della «via birmana al socialismo», è sotto il tallone di un regime che nei decenni ha cambiato status e interpreti ma non natura.
Ora che davanti ai manifestanti comincia a radunarsi l'esercito e si profila un bagno di sangue come quello che pose fine a un'altro tentativo spontaneo di liberarsi dei generali, nel 1988, le organizzazioni internazionali cominciano a lanciare (blandi) segnali di disappunto.
Nulla di realmente drammatico: vaghe minacce di sanzioni economiche «ancora più gravi»; condanna; appelli dell'Onu; esecrazione; inviti all'Unione europea per «un'azione che segnali al governo birmano che teniamo sotto controllo il loro comportamento e che l’Unione Europea imporrà dure sanzioni» (Gordon Brown); visionari peana all'«ineludibile desiderio di libertà della popolazione» (Bush).
Parole di circostanza, insomma, che non stanno affatto impedendo all'esercito di schierarsi. E di schierare, come sottolineano angosciati i testimoni, proprio le stesse unità della 22esima impiegate nella repressione del 1988. Squadra che vince non si cambia, come si usa dire.
A evitare, almeno per il momento, lo scatenarsi della repressione, è forse solo l'influenza della Cina, che ha crediti sufficienti per fare pressioni sul regime «amico»e che, alla vigilia delle Olimpiadi, ha ritrovato interesse alla pace sociale e alla sua immagine. Anche se la Cina, va da sè, «adotta una politica di non ingerenza negli affari di altri Paesi».
Il fatto è che il Myanmar, e prima di lui la Birmania, non commuovono, non indignano, se non i soliti idealisti di Amnesty, di Nessuno tocchi Caino, dei pochi che, a vario titolo, raccontano da tempi non sospettidi un Paese, già primo esportatore mondiale di riso e riserve di gas naturale, che è diventato in 40 anni uno dei più poveri del mondo. Di un Paese dove solo la produzione di opio fiorisce e prospera a vantaggio di pochi. Di un Paese dove i diritti umani non si trovano nemmeno sul vocabolario e dove i militari fanno quel che vogliono, nel silenzio del mondo. Dove la minoranza Karen, nota alle cronache internazionali al più per qualche pezzo di colore esotico sui guerriglieri della jungla, è sistematicamente perseguitata.
Insomma, malgrado abbia, in potenza, tutti i requisiti per scatenare una bella crociata in nome della democrazia, il Myanmar/Birmania non spinge a minacciare invasioni, cambi di regime, apocalissi, punizioni. Si potrebbe dire che non si sente la mancanza di queste cose. Ma siamo sicuri che limitarsi, come fa in Italia Veltroni, ad auspicare che nel Paese «si avvii un percorso di conciliazione nazionale» basti a evitare il massacro?

D.O.S.
25-09-2007, 22:14
Il predecessore di Ratzingher qualcosina la fece a est.. :D
se intendi la Polonia i risultati attuali sono ben noti....
se invece intendi anche il resto dell'URSS ... si sarebbe disgregata ugualmente.

FastFreddy
25-09-2007, 22:17
se intendi la Polonia i risultati attuali sono ben noti....



A dire che i polacchi stiano peggio oggi, ce ne vuole... ;)

zerothehero
25-09-2007, 22:18
se intendi la Polonia i risultati attuali sono ben noti....


Capisco che in Italia vi sia nostalgia per l'Unione Sovietica (in fin dai conti il PC era piegato a 90 su Stalin.. il lavorio di propaganda in parte è restato)...ma ti assicuro che in Polonia non c'è alcuna nostalgia dei "bei, cari, vecchi tempi".


se invece intendi anche il resto dell'URSS ... si sarebbe disgregata ugualmente.

Ho parlato di Giovanni Paolo II, mica di Dio (cioè Reagan) :sofico:

D.O.S.
25-09-2007, 22:23
A dire che i polacchi stiano peggio oggi, ce ne vuole... ;)

direi proprio di si.
il governo dei fratelli Kaczynski sta provocando danni terrificanti alle libertà democratiche .
Con questo non voglio dire che la colpa sia di Giovanni Paolo II, ma tanto fervore religioso ha portato a risultati simili : oggi in Polonia la democrazia sta morendo .

Mi auguro che , se il regime Birmano cadrà , non capiterà lo stesso pure in quel paese.

D.O.S.
25-09-2007, 22:28
Capisco che in Italia vi sia nostalgia per l'Unione Sovietica (in fin dai conti il PC era piegato a 90 su Stalin.. il lavorio di propaganda in parte è restato)...ma ti assicuro che in Polonia non c'è alcuna nostalgia dei "bei, cari, vecchi tempi".

io non ho alcuna nostalgia dell'URSS : era un regime totalitario ed è un bene che sia finito.
Mi fa piacere constatare che è finito in modo non cruento con una "rivoluzione di velluto ".

Se però devo essere onesto il nuovo presidente Putin mi spaventa non poco ...

La democrazia non è una cosa che si impara nel giro di qualche anno : serve molto più tempo.

zerothehero
25-09-2007, 22:30
io non ho alcuna nostalgia dell'URSS : era un regime totalitario ed è un bene che sia finito.
Mi fa piacere constatare che è finito in modo non cruento con una "rivoluzione di velluto ".

Se però devo essere onesto il nuovo presidente Putin mi spaventa non poco ...

La democrazia non è una cosa che si impara nel giro di qualche anno : serve molto più tempo.


A me spaventa più l'idea di una fed. russa disgregata e in mano ad un presidente debole. :fagiano: ..punti di vista :)

Ziosilvio
26-09-2007, 10:43
E comincia la repressione... :mad:

Dal Corriere della Sera (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/09_Settembre/26/birmania_presidio_monasteri.shtml):

--------

In carcere un attivista per i diritti civili e il più celebre attore locale
Soldati birmani contro i monaci: uno ucciso
Militari e poliziotti in assetto antisommossa hanno caricato i manifestanti nei pressi della pagoda di Shwegadon

YANGON - Continua a crescere la tensione in Birmania e secondo le ultime notizie l'attesa repressione di soldati e polizia ha fatto la prima vittima: un monaco è stato ucciso dagli spari dei militari dell'esercito birmano, che ha tentato di disperdere la protesta pacifica nelle strade birmane. Lo hanno riferito la stampa e testimoni locali. Il grave incidente è avvenuto nei pressi della pagoda di Sule, uno dei centri nevralgici delle proteste di questi giorni, il luogo di culto da cui era partita anche la "rivolta degli studenti" nel 1988. Ci sarebbero anche diversi altri manifestanti feriti.

CARICHE E SPARI - A Yangon, la polizia ha caricato con i manganelli circa 700 manifestanti, tra i quali molti monaci, che si preparavano a dar vita a nuove marce di protesta contro la giunta militare che da quarant'anni governa Myanmar con il pugno di ferro. Negli scontri, secondo testimoni locali, sono stati picchiati dieci monaci dinanzi alla pagoda Shwedagon, uno dei centri nevralgici delle proteste dei giorni scorsi. Circa 80 persone sono state arrestate. Dopo la prima notte di coprifuoco, stamane a Yangon centinaia di militari e poliziotti in assetto antisommossa hanno preso posizione attorno ad almeno sei grandi monasteri che, nei giorni scorsi, erano stati il motore della rivolta. E centinaia di soldati si sono schierati in un parco vicino la Pagoda Sule, il centro nevralgico da cui nei giorni erano partite le marce dei monaci contro i generali. Poliziotti e soldati hanno poi sparato colpi in aria a Yangon per disperdere migliaia di persone radunate nel centro della città al passaggio di un corteo di un migliaio di monaci buddisti.

GLI ARRESTI - Intanto sono cominciati gli arresti «eccellenti»: fermati un noto attivista per i diritti civili, Wing Nain, e il più celebre attore locale, Zaganar, che aveva appoggiato pubblicamente la protesta. Secondo un diplomatico occidentale, il settantenne uomo politico arrestato è stato portato via dalla sua abitazione in piena notte (intorno alle 02:30 ora locale). L'attore arrestato nei giorni scorsi aveva preso esplicita posizione a sostegno della protesta, recandosi in una pagoda ad offrire acqua e cibo ai monaci.

A MANDALAY FERMATO IL CORTEO - Decine di soldati e di agenti di polizia antisommossa hanno impedito a 300 monaci e 30 monache buddisti di entrare nella Pagoda Mahamuni Paya di Mandalay, la seconda città di Myanmar (ex Birmania). Dopo un acceso confronto, i religiosi hanno deciso di marciare verso il centro della città dove sono dispiegate altre forze di sicurezza. I militari hanno creato una barricata e hanno chiuso con il filo spinato l’uscita della Pagoda, da cui nei giorni scorsi è partita la protesta dei monaci buddisti. Cinque autocarri militari sono stati visti all’interno del monastero, mentre altri soldati sono stati dispiegati lungo la strada nella città dei templi e dei palazzi. "Abbiamo paura, i soldati sono pronti a sparare sui civili in ogni momento", ha detto un uomo vicino alla pagoda. Sim

COPRIFUOCO - Il coprifuoco imposto dalla giunta militare è effettivo dalla 21:00 alle 05:00 ora locale e rimarrà in vigore per 60 giorni nelle città più importanti. La misura trasferisce all'esercito il controllo diretto della sicurezza in tutto il Paese e proibisce gli assembramenti e le riunioni di più di cinque persone.

26 settembre 2007

--------

lowenz
26-09-2007, 10:55
se intendi la Polonia i risultati attuali sono ben noti....
Infatti, sono passati dalla padella alla brace come "libertà" concreta :D

lowenz
26-09-2007, 10:56
direi proprio di si.
il governo dei fratelli Kaczynski sta provocando danni terrificanti alle libertà democratiche .
Con questo non voglio dire che la colpa sia di Giovanni Paolo II, ma tanto fervore religioso ha portato a risultati simili : oggi in Polonia la democrazia sta morendo .

*

lowenz
26-09-2007, 10:57
A me spaventa più l'idea di una fed. russa disgregata e in mano ad un presidente debole. :fagiano: ..punti di vista :)
Dipende tutto da chi ha in mano gli armamenti/risorse dell'ex colosso (pachiderma?) sovietico.

Fil9998
26-09-2007, 11:46
e pensare che sono dei monaci ....


prova ad immaginarti la stessa cosa qui in Italia con Ratzinger , Bagnasco e qualche frate francescano in piazza a protestare contro corruzione , mafia , malcostume politico ecc. ecc.

:mbe: :mbe: :mbe: :mbe: :mbe: :mbe:
assolutamente inverosimile ....................................................................


si, me li vedo a prender manganellate dai celerini protestando per una politica libera dai delinquenti.


E QUESTO DA' L'ESATTA RAFFIGURAZIONE DI COME SIAMO MESSI ...
:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:

zichichi
26-09-2007, 12:17
chissà quando dovrò aspettare per vedere qualche pacifista in strada a battersi per la giusta causa dei birmani......:confused:
......ehmm.....mi sa che se non c'è l'amerriga nessuno si smuove....:muro: :muro: :muro:

Dj Ruck
26-09-2007, 12:50
chissà quando dovrò aspettare per vedere qualche pacifista in strada a battersi per la giusta causa dei birmani......:confused:
......ehmm.....mi sa che se non c'è l'amerriga nessuno si smuove....:muro: :muro: :muro:

bravo:rolleyes: :rolleyes:

Dj Ruck
26-09-2007, 13:08
e intanto i morti son osaliti a 5...dove siete...pacifisti???:muro: :muro: :muro: :muro:

JarreFan
26-09-2007, 14:07
Il Coraggio dimostrato da quegli Uomini e Donne mi commuove.

Da Repubblica:

Il gruppo di monaci in testa a questo corteo ha più volte esortato i manifestanti che li accompagnano a non esporsi alle violenze. "Ci pensiamo noi monaci - hanno detto alla folla - per favore, non seguiteci". E poi, esortando alla non-violenza nei rapporti con i militari, hanno a più riprese aggiunto: "Noi li ricolmeremo di amabile gentilezza".

mike65
26-09-2007, 14:15
e intanto i morti son osaliti a 5...dove siete...pacifisti???:muro: :muro: :muro: :muro:

che domande, mica ci sono di mezzo gli USA quindi nessuno ha dato ordine di mobilitazione ai "pacifisti"... ;)

Dj Ruck
26-09-2007, 14:16
che domande, mica ci sono di mezzo gli USA quindi nessuno ha dato ordine di mobilitazione ai "pacifisti"... ;)

:asd: :asd:

cmq...bisogna fare davvero qualcosa per liberare ancora quei popoli sotto tali regimi

Maxmel
26-09-2007, 14:40
:asd: :asd:

cmq...bisogna fare davvero qualcosa per liberare ancora quei popoli sotto tali regimi

Tu invece oltre a provare a strumentalizzare la questione per futile e biechissima polemica personale cosa hai fatto?
Domanda retorica, non disturbarti a rispondere, cosi eviti di continuare a inquinare il td.

Maxmel
26-09-2007, 14:43
Myanmar, due morti e 5 feriti nelle proteste a Yangon
mercoledì, 26 settembre 2007 2.39
Versione per stampa







YANGON (Reuters) - Almeno due monaci sono morti nella principale città del Myanmar oggi, quando le forze di sicurezza si sono mosse per disperdere la più grande dimostrazione anti-giunta degli ultimi 20 anni. Lo ha riferito un funzionario del monastero.

In precedenza fonti ospedaliere avevano detto che altre cinque persone erano rimaste ferite da colpi di arma da fuoco.

Non si sa al momento se si tratti di monaci o in quali circostanze i sette siano stati colpiti.

Stamani l'esercito ha sparato in aria sopra la folla nel centro di Yangon, spingendo i manifestanti a cercare riparo, secondo quanto riferito da un testimone.

La folla di civili si era radunata nei pressi della pagoda Sule, punto di arrivo delle manifestazioni organizzate dai monaci durante la settimana, e stava aspettando l'arrivo di un corteo di circa 10.000 monaci buddisti e civili partito questa mattina, riferisce il testimone.

Le forze di sicurezza del Myanmar hanno anche utilizzato i lacrimogeni contro i monaci che cercavano di entrare nella pagoda Shwedagon, il più importante santuario buddista del Paese e punto di partenza delle proteste contro la giunta militare che governa la nazione.

Testimoni e monaci hanno raccontato che molti dei più importanti esponenti buddisti sono stati picchiati e maltrattati dalla polizia che li ha fatti uscire dalla pagoda.

Oggi le truppe governative hanno preso posizione attorno ad almeno sei grandi monasteri di Yangon, per evitare che i monaci organizzino nuove manifestazioni di protesta contro il regime che opprime il Paese dal 1962.

Altre centinaia di soldati sono rimasti in un parco sotto la pagoda Sule, nel centro della città, pronti a prevenire una manifestazione simile a quella di ieri.

Il clima tra i manifestanti e la polizia è molto teso, e uno scontro aperto potrebbe portare ad una ripetizione della rivolta soffocata nel sangue dal regime nel 1988.

-kurgan-
26-09-2007, 14:45
chissà quando dovrò aspettare per vedere qualche pacifista in strada a battersi per la giusta causa dei birmani......:confused:
......ehmm.....mi sa che se non c'è l'amerriga nessuno si smuove....:muro: :muro: :muro:

e tu ti sei smosso? sei in strada? che hai fatto?

Dj Ruck
26-09-2007, 14:51
Tu invece oltre a provare a strumentalizzare la questione per futile e biechissima polemica personale cosa hai fatto?
Domanda retorica, non disturbarti a rispondere, cosi eviti di continuare a inquinare il td.

io non strumentalizzo mai queste situazioni dove migliaia di gente soffre.punto primo.

io non sono mai sceso in strada per nessun motivo, anche perchè abito in un piccolo paese...e siccome per ogni che faceva l'america vedevo città piene di bandiere multicolore, e rosse, mi sono meravigliato di non aver visto o sentito nulla da parte di alcuni pacifisti:mc: :rolleyes: punto secondo.

blamecanada
26-09-2007, 15:05
Purtroppo temo che andrà a finire male, anche se spero il contrario.

Maxmel
26-09-2007, 15:12
Purtroppo temo che andrà a finire male, anche se spero il contrario.

sta già finendo male, hanno disprso il corteo e ci sarebbero 4 morti e 200 tra arresti e feriti.

blamecanada
26-09-2007, 15:17
sta già finendo male, hanno disprso il corteo e ci sarebbero 4 morti e 200 tra arresti e feriti.
Appunto per quello...

Maxmel
26-09-2007, 15:29
io non strumentalizzo mai queste situazioni dove migliaia di gente soffre.punto primo.

io non sono mai sceso in strada per nessun motivo, anche perchè abito in un piccolo paese...e siccome per ogni che faceva l'america vedevo città piene di bandiere multicolore, e rosse, mi sono meravigliato di non aver visto o sentito nulla da parte di alcuni pacifisti:mc: :rolleyes: punto secondo.

stai dicendo cose che non c'entrano nulla col TD semplicemente. Evidentemente hai poco chiaro 1) quali siano il punto del movimento pacifista 2)cosa sta succendendo in Birmania o ex che sia.
Aprofittane per depennare il secondo punto. Io la finisco qui sulla questione ;)

nomeutente
26-09-2007, 15:32
Tu invece oltre a provare a strumentalizzare la questione per futile e biechissima polemica personale cosa hai fatto?
Domanda retorica, non disturbarti a rispondere, cosi eviti di continuare a inquinare il td.

Non mi sembra il caso di rispondere in questo modo: ammonito.

@DjRuck: comunque attieniti al tema del thread, per favore.

Wolfgang Grimmer
26-09-2007, 15:40
i monaci buddisti sono dei grandi, e lo sono sempre stati. Quando si davano fuoco durante la guerra del vietnam erano incredibili :eek:
Ho trovato questo
http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/esteri/myanmar-editoriale/myanmar-editoriale/myanmar-editoriale.html
E' proprio un vero schifo quello che sta accadendo in Birmania :Puke:

-kurgan-
26-09-2007, 15:42
i monaci buddisti sono dei grandi, e lo sono sempre stati. Quando si davano fuoco durante la guerra del vietnam erano incredibili :eek:
Ho trovato questo
http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/esteri/myanmar-editoriale/myanmar-editoriale/myanmar-editoriale.html
E' proprio un vero schifo quello che sta accadendo in Birmania :Puke:

purtroppo la vedo dura per loro se non si muove tutta la popolazione per appoggiarli :(

Dj Ruck
26-09-2007, 15:46
@DjRuck: comunque attieniti al tema del thread, per favore.

ok...

zichichi
26-09-2007, 17:00
e tu ti sei smosso? sei in strada? che hai fatto?

io non sono un pacifista.

ps. questo non significa che sono pro-guerra.....ma che non credo al movimento "pacifista"

-kurgan-
26-09-2007, 17:02
io non sono un pacifista.

sei per l'armiamoci e partite insomma :D

Bastian UMTS
27-09-2007, 07:07
i monaci buddisti sono dei grandi, e lo sono sempre stati. Quando si davano fuoco durante la guerra del vietnam erano incredibili :eek:
Ho trovato questo
http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/esteri/myanmar-editoriale/myanmar-editoriale/myanmar-editoriale.html
E' proprio un vero schifo quello che sta accadendo in Birmania :Puke:

Ecco lo schifo.....

Raid prima dell'alba nei monasteri: 200 religiosi prelevati a Rangoon
Testimoni: "500 presi a Mogaung, altri 150 a Ngwe Kyaryan"
Birmania, la stretta della polizia
850 monaci arrestati nella notte
Fermati due dirigenti del partito di Aung San Suu Kyi
Barricate per impedire la marcia, cannoni ad acqua a Sule

Birmania, la stretta della polizia<br>850 monaci arrestati nella notte


RANGOON - Non si ferma la stretta delle forze di sicurezza contro i monaci che da dieci giorni guidano la protesta non violenta contro il regime militare in Birmania: nella notte e poco prima dell'alba duecento religiosi sono stati arrestati in una serie di raid in alcuni monasteri di Rangoon. Ieri 100.000 persone sono scese per le strade della metropoli in una giornata carica di tensione per manifestare contro la giunta, sfidando le raffiche di colpi di arma da fuoco e i gas lacrimogeni: sei i morti.

Le truppe hanno setacciato anche monasteri nella parte nordorientale della Birmania - che il regime ha ribattezzato Myanmar - dove ci sono state altre grandi manifestazioni di protesta contro la giunta militare. Secondo alcuni testimoni 500 monaci sono stati arrestati al monastero di Mogaung nel distretto di Yankin e altri 150 al monastero di Ngwe Kyaryan, nella circoscrizione di South Okkalapa. "Solo tre monaci malati sono stati lasciati indietro" ha riferito alla Reuters un testimone.

La tensione rimane altissima anche oggi: soldati e agenti di polizia sono pronti ad intervenire a Rangoon dove hanno issato barricate bloccando con filo spinato gli snodi principali della città nel tentativo di bloccare le manifestazioni. Nei pressi della pagoda di Sule - uno dei punti nevralgici e più significativi della protesta - sono stati piazzati almeno sette dispositivi che potranno essere usati come cannoni ad acqua contro i manifestanti.

In nottata le forze di sicurezza hanno arrestato a Rangoon due alti dirigenti della Lega nazionale per la democrazia (Lnd), il partito della dissidente e Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. Lo hanno riferito alla Afp fonti dello stesso partito. Hla Pe e Myint Thein sono stati arrestati mentre si trovavano nelle loro abitazioni. Myint Thein è uno dei portavoce di Suu Kyi, agli arresti domiciliari da anni.

Un portavoce della Lnd a Bangkok, in Thailandia, Zin Linn, ha confermato gli arresti, aggiungendo che il partito sta cercando di ottenere notizie dalla giunta militare. I due sarebbero stati arrestati per aver espresso "critiche contro il regime" con rappresentanti della "stampa estera".

(27 settembre 2007)

http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/esteri/myanmar-aung/arresti-alba/arresti-alba.html



Il Consiglio di sicurezza partorisce una decisione minimale
Cina e Russia fermano le richieste più dure di Ue e Stati Uniti
Onu, niente sanzioni alla Birmania
"La giunta riceva il nostro inviato"
Ibrahim Gambari dovrà anche essere messo in grado di incontrare
Aung San Suu Kyi e tutti i rappresentanti dell'opposizione

Onu, niente sanzioni alla Birmania<br>"La giunta riceva il nostro inviato"
NEW YORK - Per la Cina le sanzioni contro la Birmania sono "inutili" e, al termine di una giornata sanguinosa, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite partorisce solo la richiesta pressante al regime di Rangoon "deve ricevere l'inviato speciale dell'Onu Ibrahim Gambari". Gambari, che è pronto a partire dovrà ricevere subito il visto, come ha ricordato il segteraio di Stato Usa Condoleeza Rice, ed essere messo in grado di incontrare "tutti i leader dell'opposizione, anche Aung San Suu Kyi".

Le sanzioni annunciate ieri dagli Stati Uniti e sostenute anche dalla Ue, non sono passate tra i 15 del Consiglio di sicurezza dove Cina e Russia, che mantengono importanti rapporti economici con la giunta militare di Rangoon, continuano a bloccare una risoluzione in questo senso.

Lo stop di Pechino a misure più drastiche è stato spiegato così dall'ambasciatore al Palazzo di Vetro Wang Guangya: "Le sanzioni - ha sostenuto - non aiutano la situazione laggiù", ma ha precisato che la Cina "confina con il Myanmar e quindi più di ogni altro è interessata alla stabilità e alla riconcilizione del Paese". Il diplomatico ha però spiegato che "anche se la situazione è problematica, riteniamo che non costituisca una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale" e che non si debba perciò ricorrere a misure contro la giunta militare.

Così, il Consiglio si è riunito sotto la presidenza della Francia ascoltare Ibrahim Gambari, l'inviato del segretario Generale Ban Ki-moon, mentre Stati Uniti e i 27 membri della Ue chiedevano ai Quindici di prendere in considerazione sanzioni e ai membri della giunta di aprire un dialogo con la leader dell'opposizione agli arresti domiciliari Aung San Suu Kyi e con le minoranze etniche.

"Condanniamo ogni violenza contro i dimostranti pacifici e ricordiamo ai leader del paese che sono personalmente responsabili dei loro atti", si legge in un documento pubblicato al termine di un incontro tra i 27 ministri degli esteri Ue con il segretario di Stato americano Condoleezza Rice in cui si è fatto appello al Consiglio di "discutere la situazione urgentemente e
considerare passi ulteriori, comprese nuove sanzioni".

(26 settembre 2007)

http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/esteri/myanmar-aung/consiglio-sicurezza-onu/consiglio-sicurezza-onu.html

giannola
27-09-2007, 07:34
e pensare che sono dei monaci ....


prova ad immaginarti la stessa cosa qui in Italia con Ratzinger , Bagnasco e qualche frate francescano in piazza a protestare contro corruzione , mafia , malcostume politico ecc. ecc.

:mbe: :mbe: :mbe: :mbe: :mbe: :mbe:
assolutamente inverosimile ....................................................................








( forse in un universo parallelo )

A dire che i polacchi stiano peggio oggi, ce ne vuole... ;)

MA vi rendete conto di quello che dite?:fagiano:

Paragonare l'italia ad un regime militare.:rolleyes:
Vi lamentate perchè nel bene ma soprattutto nel male Bagnasco e compagnia bella hanno il diritto di parola, come voi e mi fate il paragone con uno stato dove questo diritto può coincidere con la pena capitale.
Loro stanno cercando di affrancarsi da un regime che non permette tutte quelle cose che noi abbiamo già.
Non vieni qui forse a lamentarti (ma puoi farlo sui giornali e nelle piazze): Grillo non è stato libero di fare tutto quello che ha fatto ?
Fosse stato in Birmania altro che v-day, pallottola-day (sulla nuca):rolleyes:

Ah, a sputare nel piatto in cui si mangia....:fagiano:

Quanto ai Polacchi, qualcuno vi ha già risposto, ma voi emigrate pure in polonia, vedrete come stanno bene, quasi quasi la ribattezzano Poloniemburgo. :D

IlCarletto
27-09-2007, 08:59
E pensare che non hanno neanche i blog...

:muro:
voto di inutilità: 110 con lode e bacio accademico

e pensare che anche li il web ha fatto la sua parte.. http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2074778

è bastato che il regime-dittatura-militare:
raddoppiasse il prezzo della benza +
quintuplicasse il prezzo del gas +
tanta gente incazzata +
repressione contro esponenti dell'opposizione, chiusura (tipico delle dittature) +
migliaia di monaci -e non una sola come da noi- (nb: le persone + pacifiche del mondo) in strada. . a dire "no!"

cmq ancora una volta, america, europa, cina, russia, cercano solo di fare i propri interessi. . .

Gemma
27-09-2007, 09:03
Ecco lo schifo.....

Raid prima dell'alba nei monasteri: 200 religiosi prelevati a Rangoon
Testimoni: "500 presi a Mogaung, altri 150 a Ngwe Kyaryan"
Birmania, la stretta della polizia
850 monaci arrestati nella notte
Fermati due dirigenti del partito di Aung San Suu Kyi
Barricate per impedire la marcia, cannoni ad acqua a Sule

Birmania, la stretta della polizia<br>850 monaci arrestati nella notte


RANGOON - Non si ferma la stretta delle forze di sicurezza contro i monaci che da dieci giorni guidano la protesta non violenta contro il regime militare in Birmania: nella notte e poco prima dell'alba duecento religiosi sono stati arrestati in una serie di raid in alcuni monasteri di Rangoon. Ieri 100.000 persone sono scese per le strade della metropoli in una giornata carica di tensione per manifestare contro la giunta, sfidando le raffiche di colpi di arma da fuoco e i gas lacrimogeni: sei i morti.

Le truppe hanno setacciato anche monasteri nella parte nordorientale della Birmania - che il regime ha ribattezzato Myanmar - dove ci sono state altre grandi manifestazioni di protesta contro la giunta militare. Secondo alcuni testimoni 500 monaci sono stati arrestati al monastero di Mogaung nel distretto di Yankin e altri 150 al monastero di Ngwe Kyaryan, nella circoscrizione di South Okkalapa. "Solo tre monaci malati sono stati lasciati indietro" ha riferito alla Reuters un testimone.

La tensione rimane altissima anche oggi: soldati e agenti di polizia sono pronti ad intervenire a Rangoon dove hanno issato barricate bloccando con filo spinato gli snodi principali della città nel tentativo di bloccare le manifestazioni. Nei pressi della pagoda di Sule - uno dei punti nevralgici e più significativi della protesta - sono stati piazzati almeno sette dispositivi che potranno essere usati come cannoni ad acqua contro i manifestanti.

In nottata le forze di sicurezza hanno arrestato a Rangoon due alti dirigenti della Lega nazionale per la democrazia (Lnd), il partito della dissidente e Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. Lo hanno riferito alla Afp fonti dello stesso partito. Hla Pe e Myint Thein sono stati arrestati mentre si trovavano nelle loro abitazioni. Myint Thein è uno dei portavoce di Suu Kyi, agli arresti domiciliari da anni.

Un portavoce della Lnd a Bangkok, in Thailandia, Zin Linn, ha confermato gli arresti, aggiungendo che il partito sta cercando di ottenere notizie dalla giunta militare. I due sarebbero stati arrestati per aver espresso "critiche contro il regime" con rappresentanti della "stampa estera".

(27 settembre 2007)

http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/esteri/myanmar-aung/arresti-alba/arresti-alba.html



Il Consiglio di sicurezza partorisce una decisione minimale
Cina e Russia fermano le richieste più dure di Ue e Stati Uniti
Onu, niente sanzioni alla Birmania
"La giunta riceva il nostro inviato"
Ibrahim Gambari dovrà anche essere messo in grado di incontrare
Aung San Suu Kyi e tutti i rappresentanti dell'opposizione

Onu, niente sanzioni alla Birmania<br>"La giunta riceva il nostro inviato"
NEW YORK - Per la Cina le sanzioni contro la Birmania sono "inutili" e, al termine di una giornata sanguinosa, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite partorisce solo la richiesta pressante al regime di Rangoon "deve ricevere l'inviato speciale dell'Onu Ibrahim Gambari". Gambari, che è pronto a partire dovrà ricevere subito il visto, come ha ricordato il segteraio di Stato Usa Condoleeza Rice, ed essere messo in grado di incontrare "tutti i leader dell'opposizione, anche Aung San Suu Kyi".

Le sanzioni annunciate ieri dagli Stati Uniti e sostenute anche dalla Ue, non sono passate tra i 15 del Consiglio di sicurezza dove Cina e Russia, che mantengono importanti rapporti economici con la giunta militare di Rangoon, continuano a bloccare una risoluzione in questo senso.

Lo stop di Pechino a misure più drastiche è stato spiegato così dall'ambasciatore al Palazzo di Vetro Wang Guangya: "Le sanzioni - ha sostenuto - non aiutano la situazione laggiù", ma ha precisato che la Cina "confina con il Myanmar e quindi più di ogni altro è interessata alla stabilità e alla riconcilizione del Paese". Il diplomatico ha però spiegato che "anche se la situazione è problematica, riteniamo che non costituisca una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale" e che non si debba perciò ricorrere a misure contro la giunta militare.

Così, il Consiglio si è riunito sotto la presidenza della Francia ascoltare Ibrahim Gambari, l'inviato del segretario Generale Ban Ki-moon, mentre Stati Uniti e i 27 membri della Ue chiedevano ai Quindici di prendere in considerazione sanzioni e ai membri della giunta di aprire un dialogo con la leader dell'opposizione agli arresti domiciliari Aung San Suu Kyi e con le minoranze etniche.

"Condanniamo ogni violenza contro i dimostranti pacifici e ricordiamo ai leader del paese che sono personalmente responsabili dei loro atti", si legge in un documento pubblicato al termine di un incontro tra i 27 ministri degli esteri Ue con il segretario di Stato americano Condoleezza Rice in cui si è fatto appello al Consiglio di "discutere la situazione urgentemente e
considerare passi ulteriori, comprese nuove sanzioni".

(26 settembre 2007)

http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/esteri/myanmar-aung/consiglio-sicurezza-onu/consiglio-sicurezza-onu.html

io davvero non trovo parole.
Adesso vorrei che qualcuno venisse a dirmi che i monaci se lo sono meritato, perchè a scendere in piazza così è ovvio che ce le buschi... :mad:

che sfrontatezza, e che vergogna che l'ONU non intervenga.
VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA!

Mi domando cos'abbia di così importante la birmania per far piegare il capo agli stati che decidono di non sanzionare in maniera pesante un simile comportamento, perchè loro possono permettersi di agire in questo modo e restare impuniti?
Perchè non scatta la condanna di crimine contro l'umanità?

PERCHE' SE A MORIRE E A FARSI INCARCERARE (VENENDO POI PRESUMIBILMENTE SOTTOPOSTI A TORTURE) SONO DEI MONACI BUDDHISTI IL MONDO SE NE FREGA?????

Centinaia di migliaia di persone in piazza, per le strade.
E il mondo sta a guardare mentre la polizia vi si accanisce contro.
E vanno a setacciare i monasteri.

Dio santo, come può la comunità mondiale permettere tutto questo?

Froze
27-09-2007, 09:45
che sfrontatezza, e che vergogna che l'ONU non intervenga.l'ONU ormai ha dimostrato in diverse occasioni di non intervenire quando dovrebbe e di non contare una ceppa quando interviene.

zichichi
27-09-2007, 09:50
e in tutto questo la Cina e la Russia pongono il veto per sanzioni economiche... che schifooooo!!!!!!:mad:

FastFreddy
27-09-2007, 10:14
:muro:
voto di inutilità: 110 con lode e bacio accademico

e pensare che anche li il web ha fatto la sua parte.. http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2074778

è bastato che il regime-dittatura-militare:
raddoppiasse il prezzo della benza +
quintuplicasse il prezzo del gas +
tanta gente incazzata +
repressione contro esponenti dell'opposizione, chiusura (tipico delle dittature) +
migliaia di monaci -e non una sola come da noi- (nb: le persone + pacifiche del mondo) in strada. . a dire "no!"

cmq ancora una volta, america, europa, cina, russia, cercano solo di fare i propri interessi. . .

Tu pensi che in Birmania abbiano accesso ad internet nella stessa percentuale che abbiamo noi?

Magari hai capito male, ma quello che volevo rimarcare era la capacità di aggregazione di un così grande numero di persone in così poco tempo e solo per mezzo del passaparola, non avendo a disposizione tutti i mezzi di cui disponiamo noi occidentali.

FastFreddy
27-09-2007, 10:16
Quanto ai Polacchi, qualcuno vi ha già risposto, ma voi emigrate pure in polonia, vedrete come stanno bene, quasi quasi la ribattezzano Poloniemburgo. :D

Certo, stavano sicuramente meglio dietro la cortina di ferro...

Nevermind
27-09-2007, 10:33
Esportare un po' di democrazia anche qui pareva male? O solo nei paesi che fa comodo...:rolleyes:

giannola
27-09-2007, 10:40
Certo, stavano sicuramente meglio dietro la cortina di ferro...

dunque
cortina di ferro = + controllo salariale -libertà ideologiche
paese libero = + libertà - sostegno fasce deboli.


Diciamo che il paragone non si può nemmeno fare.

Stiamo barattando una quantità di libertà civili, religiose, ideologiche, politiche con la possibilità di soddisfare i propri bisogni.

Si può dire che senza la soddisfazione dei bisogni primari un uomo muore e della libertà non se ne fa nulla.
;)

IlCarletto
27-09-2007, 11:08
Tu pensi che in Birmania abbiano accesso ad internet nella stessa percentuale che abbiamo noi?

Magari hai capito male, ma quello che volevo rimarcare era la capacità di aggregazione di un così grande numero di persone in così poco tempo e solo per mezzo del passaparola, non avendo a disposizione tutti i mezzi di cui disponiamo noi occidentali.

io cmq la chiamo "esasperazione" e "voglia di sbattersi" .. sarò visionario . . o illuso non lo so. .


poco ci manca.. ma arriverà anche da noi per altri motivi (o quasi):D

udria
27-09-2007, 11:31
Io sono con i monaci, penso che abbiano una forza interiore invidiabile e che la loro protesta non violenta cambierà le cose :muro:

Fil9998
27-09-2007, 11:38
Esportare un po' di democrazia anche qui pareva male? O solo nei paesi che fa comodo...:rolleyes:

c'è petrolio o altri giacimenti di materie prime in Birmania?


se si, non preoccuparti che la democrazia occidentale si avvierà celermente.

se no, "è il loro triste destino e non abbiamo il diritto di intervenire negli affari interni di un paese" ...

storia trita e ritrita.

Fil9998
27-09-2007, 11:41
l'ONU ormai ha dimostrato in diverse occasioni di non intervenire quando dovrebbe e di non contare una ceppa quando interviene.

bhè no, gli interessi economici delle superpotenze li difende bene l' onu.
direi che fa MOLTO.:D
:rolleyes:
:cry: :cry: :cry: :cry:

Ziosilvio
27-09-2007, 12:12
Di male in peggio... :mad:

Dal Corriere della Sera (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/09_Settembre/27/birmania_arresti.shtml):

--------

Ancora scontri in piazza, ucciso fotografo giapponese
Birmania: arrestati 200 monaci, spari su folla
Raid della polizia nella notte in alcuni monasteri di Yangon, i religiosi buddisti picchiati e incarcerati: si parla di 4 morti

YANGON (MYANMAR) - La protesta va avanti, ma non si ferma nemmeno la repressione in Birmania. Sarebbero almeno 200 i monaci buddisti arrestati durante incursioni effettuate in nottata in diversi monasteri di Yangon. Lo scrive dalla capitale birmana l'agenzia giapponese Kyodo, citando testimonianze raccolte sul luogo. L'agenzia cita anche informazioni secondo cui sarebbero sicuramente almeno cinque (ma probabilmente sono sei) le persone uccise mercoledì dal fuoco della polizia contro i manifestanti, mentre la giunta militare birmana ha finora ammesso solo la morte di una persona.
Secondo le testimonianze citate dalla Kyodo, almeno 70 monaci sono stati «arrestati con violenza», vale a dire picchiati e malmenati nei soli monasteri di Moe Kaung e di Ngwe Kyar Yan, nella parte nord occidentale di Yangon.

La radio Voce democratica della Birmania, che trasmette da Oslo, sta cercando di verificare la notizia che quattro persone siano stati uccise, probabilmente percosse a morte, durante i raid. Lo ha riferito il direttore dell'emittente Moe Aye, intervistato al telefono dall'agenzia stampa tedesca Dpa. Secondo Moe Aye, la situazione è «molto tesa» anche a Mandalay, seconda cittá della Birmania. I militari hanno ordinato al principale ospedale di dimettere pazienti, in un indicazione che si stia preparando una violenta repressione delle manifestaioni in questa cittá dopo i morti di ieri a Yangoon. Intanto testimoni oculari dalla Birmania hanno raccontato che nei raid militari della scorsa notte, i monaci sono stati picchiati e trascinati a forza urlanti fuori dai monasteri. In molti alloggi dei monaci sono visibili tracce di sangue.

ANCORA SCONTRI - Successivamente almeno 10mila manifestanti hanno nuovamente affrontato le forze di sicurezza dispiegate nei pressi della pagoda Sule, nel centro di Yangon.
La polizia ha sparato colpi di avvertimento per disperderli, ferendo almeno due manifestanti. Secondo quanto riferito da testimoni i dimostranti avevano iniziato a battere le mani intonando l'inno nazionale davanti a circa 50 agenti e soldati in assetto antisommossa che hanno bloccato loro il passaggio. Subito dopo sono partiti i colpi per fare allontanare i manifestanti che continuano a sfidare la repressione della giunta militare birmana.
Le forze di sicurezza birmane hanno poi lanciato un ultimatum ai manifestanti intimando loro di disperdersi nel più breve tempo possibile con la minaccia di «un'azione estrema».
Secondo la Cnn gran parte della folla si sarebbe dispersa. Ma poi si sarebbe radunata successivamente in un'altra zona della città. A fronteggiare la polizia ora ci sarebbero 70mila persone. Le forze dell'ordine avrebbero nuovamente sparato in aria e successivamente avrebbero cominciato a sparare sulla folla.

RIVOLTE - Contemporaneamente un migliaio di abitanti del villaggio di Okkalapa sud, alla periferia di Yangoon, ha attaccato un camion carico di militari a colpi di pietra. I soldati sono riusciti a farsi largo solo dopo aver sparato dieci candelotti lacrimogeni. La folla ha aggredito i militari sull'onda dello sdegno del raid delle prime ore dell'alba contro il monastero locale di Ngwe Kyar Yan, dove i soldati hanno arrestato i monaci e duramente picchiato l'abate, un leader religioso riverito dagli abitanti di Okkalapa.

CACCIA AI GIORNALISTI STRANIERI - Ma l'azione repressiva del regime birmano si sta soffermando anche sui giornalisti stranieri che stanno portando in tutto il mondo notizie della protesta. Soldati birmani sono entrati nel Traders Hotel, albergo nel centro di Yangon situato presso la pagoda di Sule, e hanno cominciato a perquisirlo stanza per stanza. Lo riferisce un sito del magazine Irrawaday, creato da birmani in esilio, secondo il quale i militari potrebbero essere alla ricerca di giornalisti stranieri.
Secondo fonti ospedaliere birmane nel corso degli scontri in piazza sarebbe stato ucciso un fotografo giapponese.

ONU - Nella notte al termine della riunione d’emergenza dedicata alla situazione in Birmania , il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha invitato la giunta militare «alla moderazione» e ha deciso il suo sostegno all’invio sul posto di Ibrahim Gambari, inviato speciale nel paese del segretario generale Ban Ki-moon. Secondo alcuni diplomatici, la Cina, principale partner economico e politico della Birmania, era all’inizio contraria a qualsiasi dichiarazione. Poi ha rivisto la sua posizione firmando un breve e moderato testo che alla fine della riunione a porte chiuse è stato letto dall’ambasciatore francese Jean-Maurice Ripert, presidente del Consiglio di sicurezza. «I membri del Consiglio hanno espresso la loro preoccupazione riguardo alla situazione e hanno invitato alla moderazione, in particolare da parte del governo birmano» ha dichiarato Ripert, aggiungendo: «Hanno espresso il loro pieno sostegno alla missione di buoni uffici del segretario genela delle Nazioni Unite».

SUU KYI - Le forze di sicurezza birmane hanno arrestato stanotte il portavoce della leader della Lega nazionale per la democrazia, Aung San Suu Kyi, e un membro dello stesso partito. Si tratta di Myint Thein e Hla Pe, stando a quanto riferito dai familiari del primo e da un esponente in esilio della Lega nazionale per la democrazia. Nella notte è stato arrestato anche un ex parlamentare, esponente della minoranza Chin, Pu Yin Shin, stando a quanto riferito dalla stessa fonte in esilio.
Intanto la giunta militare birmana ha rafforzato le misure di sicurezza attorno all’abitazione della leader della Lega nazionale per la democrazia, Aung San Suu Kyi, da anni agli arresti domiciliari. Stando a quanto riferito da un diplomatico asiatico, la giunta ha inviato nuove truppe a presidiare l’esterno dell’abitazione, mentre oltre 100 soldati sarebbero stati dispiegati all’interno dell’edificio. «Le rafforzate misure di sicurezza mi fanno dire che è ancora lì», ha detto il diplomatico, smentendo le voci che negli ultimi giorni davanti come probabile il trasferimento di Suu Kyi nel famigerato carcere di Insein, a Rangoon. Il diplomatico avrebbe anche saputo che la donna è stata vista nella serata di ieri nella sua abitazione.

CINA - Sul fronte diplomatico il governo cinese, principale alleato del Myanmar, ha chiesto alla giunta militare birmana di mostrare moderazione nella gestione delle proteste antigovernative ma non ha condannato l'uccisione delle vittime tra i dimostranti. «Speriamo che tutte le parti esercitino moderazione e gestiscano correttamente la situazione», ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Jiang Yu, senza aggiungere altro o rispondere alla domanda se Pechino condannasse l'uccisione dei manifestanti in Myanmar.

27 settembre 2007

--------

Curiosità: di solito, in queste occasioni, spuntano i link a petizioni online... qui ancora nessun utente si è fatto avanti?, e sì che le petizioni attive ci sono già...

Dj Ruck
27-09-2007, 12:18
Di male in peggio... :mad:

Dal Corriere della Sera (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/09_Settembre/27/birmania_arresti.shtml):

--------

Ancora scontri in piazza, ucciso fotografo giapponese
Birmania: arrestati 200 monaci, spari su folla
Raid della polizia nella notte in alcuni monasteri di Yangon, i religiosi buddisti picchiati e incarcerati: si parla di 4 morti

YANGON (MYANMAR) - La protesta va avanti, ma non si ferma nemmeno la repressione in Birmania. Sarebbero almeno 200 i monaci buddisti arrestati durante incursioni effettuate in nottata in diversi monasteri di Yangon. Lo scrive dalla capitale birmana l'agenzia giapponese Kyodo, citando testimonianze raccolte sul luogo. L'agenzia cita anche informazioni secondo cui sarebbero sicuramente almeno cinque (ma probabilmente sono sei) le persone uccise mercoledì dal fuoco della polizia contro i manifestanti, mentre la giunta militare birmana ha finora ammesso solo la morte di una persona.
Secondo le testimonianze citate dalla Kyodo, almeno 70 monaci sono stati «arrestati con violenza», vale a dire picchiati e malmenati nei soli monasteri di Moe Kaung e di Ngwe Kyar Yan, nella parte nord occidentale di Yangon.

La radio Voce democratica della Birmania, che trasmette da Oslo, sta cercando di verificare la notizia che quattro persone siano stati uccise, probabilmente percosse a morte, durante i raid. Lo ha riferito il direttore dell'emittente Moe Aye, intervistato al telefono dall'agenzia stampa tedesca Dpa. Secondo Moe Aye, la situazione è «molto tesa» anche a Mandalay, seconda cittá della Birmania. I militari hanno ordinato al principale ospedale di dimettere pazienti, in un indicazione che si stia preparando una violenta repressione delle manifestaioni in questa cittá dopo i morti di ieri a Yangoon. Intanto testimoni oculari dalla Birmania hanno raccontato che nei raid militari della scorsa notte, i monaci sono stati picchiati e trascinati a forza urlanti fuori dai monasteri. In molti alloggi dei monaci sono visibili tracce di sangue.

ANCORA SCONTRI - Successivamente almeno 10mila manifestanti hanno nuovamente affrontato le forze di sicurezza dispiegate nei pressi della pagoda Sule, nel centro di Yangon.
La polizia ha sparato colpi di avvertimento per disperderli, ferendo almeno due manifestanti. Secondo quanto riferito da testimoni i dimostranti avevano iniziato a battere le mani intonando l'inno nazionale davanti a circa 50 agenti e soldati in assetto antisommossa che hanno bloccato loro il passaggio. Subito dopo sono partiti i colpi per fare allontanare i manifestanti che continuano a sfidare la repressione della giunta militare birmana.
Le forze di sicurezza birmane hanno poi lanciato un ultimatum ai manifestanti intimando loro di disperdersi nel più breve tempo possibile con la minaccia di «un'azione estrema».
Secondo la Cnn gran parte della folla si sarebbe dispersa. Ma poi si sarebbe radunata successivamente in un'altra zona della città. A fronteggiare la polizia ora ci sarebbero 70mila persone. Le forze dell'ordine avrebbero nuovamente sparato in aria e successivamente avrebbero cominciato a sparare sulla folla.

RIVOLTE - Contemporaneamente un migliaio di abitanti del villaggio di Okkalapa sud, alla periferia di Yangoon, ha attaccato un camion carico di militari a colpi di pietra. I soldati sono riusciti a farsi largo solo dopo aver sparato dieci candelotti lacrimogeni. La folla ha aggredito i militari sull'onda dello sdegno del raid delle prime ore dell'alba contro il monastero locale di Ngwe Kyar Yan, dove i soldati hanno arrestato i monaci e duramente picchiato l'abate, un leader religioso riverito dagli abitanti di Okkalapa.

CACCIA AI GIORNALISTI STRANIERI - Ma l'azione repressiva del regime birmano si sta soffermando anche sui giornalisti stranieri che stanno portando in tutto il mondo notizie della protesta. Soldati birmani sono entrati nel Traders Hotel, albergo nel centro di Yangon situato presso la pagoda di Sule, e hanno cominciato a perquisirlo stanza per stanza. Lo riferisce un sito del magazine Irrawaday, creato da birmani in esilio, secondo il quale i militari potrebbero essere alla ricerca di giornalisti stranieri.
Secondo fonti ospedaliere birmane nel corso degli scontri in piazza sarebbe stato ucciso un fotografo giapponese.

ONU - Nella notte al termine della riunione d’emergenza dedicata alla situazione in Birmania , il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha invitato la giunta militare «alla moderazione» e ha deciso il suo sostegno all’invio sul posto di Ibrahim Gambari, inviato speciale nel paese del segretario generale Ban Ki-moon. Secondo alcuni diplomatici, la Cina, principale partner economico e politico della Birmania, era all’inizio contraria a qualsiasi dichiarazione. Poi ha rivisto la sua posizione firmando un breve e moderato testo che alla fine della riunione a porte chiuse è stato letto dall’ambasciatore francese Jean-Maurice Ripert, presidente del Consiglio di sicurezza. «I membri del Consiglio hanno espresso la loro preoccupazione riguardo alla situazione e hanno invitato alla moderazione, in particolare da parte del governo birmano» ha dichiarato Ripert, aggiungendo: «Hanno espresso il loro pieno sostegno alla missione di buoni uffici del segretario genela delle Nazioni Unite».

SUU KYI - Le forze di sicurezza birmane hanno arrestato stanotte il portavoce della leader della Lega nazionale per la democrazia, Aung San Suu Kyi, e un membro dello stesso partito. Si tratta di Myint Thein e Hla Pe, stando a quanto riferito dai familiari del primo e da un esponente in esilio della Lega nazionale per la democrazia. Nella notte è stato arrestato anche un ex parlamentare, esponente della minoranza Chin, Pu Yin Shin, stando a quanto riferito dalla stessa fonte in esilio.
Intanto la giunta militare birmana ha rafforzato le misure di sicurezza attorno all’abitazione della leader della Lega nazionale per la democrazia, Aung San Suu Kyi, da anni agli arresti domiciliari. Stando a quanto riferito da un diplomatico asiatico, la giunta ha inviato nuove truppe a presidiare l’esterno dell’abitazione, mentre oltre 100 soldati sarebbero stati dispiegati all’interno dell’edificio. «Le rafforzate misure di sicurezza mi fanno dire che è ancora lì», ha detto il diplomatico, smentendo le voci che negli ultimi giorni davanti come probabile il trasferimento di Suu Kyi nel famigerato carcere di Insein, a Rangoon. Il diplomatico avrebbe anche saputo che la donna è stata vista nella serata di ieri nella sua abitazione.

CINA - Sul fronte diplomatico il governo cinese, principale alleato del Myanmar, ha chiesto alla giunta militare birmana di mostrare moderazione nella gestione delle proteste antigovernative ma non ha condannato l'uccisione delle vittime tra i dimostranti. «Speriamo che tutte le parti esercitino moderazione e gestiscano correttamente la situazione», ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Jiang Yu, senza aggiungere altro o rispondere alla domanda se Pechino condannasse l'uccisione dei manifestanti in Myanmar.

27 settembre 2007

--------

Curiosità: di solito, in queste occasioni, spuntano i link a petizioni online... qui ancora nessun utente si è fatto avanti?, e sì che le petizioni attive ci sono già...

speriamo che non avvengano più morti...ma la vedo dura:mad: :mad: :mad: :mad:

Ferdy78
27-09-2007, 12:40
La cosa più vergognosa è che l'ONU, non ha posto alcuna sanzione..nè ha intenzione di intervenire!!!:eek: :eek: :eek:
Solo vie diplomatiche..ma dopo 45 anni mi sembran un pò blande come iniziative!!

Io boicotterei la Cina in primis, via tutte le mulinazionali straniere che vanno li a fra guadagni sulla pelle di quei poveri disgraziati che lavorano nelle fabbriche che producono TUTTO CIÒ CHE NOI ACQUISTIAMO QUI IN OCCIDENTE.... e che badate non è solo roba di qualità cinese...MA TUTTA ROBA GRIFFATA, NIKE,ADIDAS,E VIA ANDANDO, SENZA CONTARE I COMPONENTI ELETTRONICI!!!

Ziosilvio
27-09-2007, 12:44
La cosa più vergognosa è che l'ONU, non ha posto alcuna sanzione..nè ha intenzione di intervenire!!!:eek: :eek: :eek:
Solo vie diplomatiche..ma dopo 45 anni mi sembran un pò blande come iniziative!!
"Ti sembrano"?
Io boicotterei la Cina
Io lo sto facendo ogni giorno, per quanto più posso...

gigio2005
27-09-2007, 12:48
Io lo sto facendo ogni giorno, per quanto più posso...

non ho capito quale artefatto alieno hai collegato alla presa elettrica e alla presa telefonica per scrivere questo post ;)

Ziosilvio
27-09-2007, 12:55
non ho capito quale artefatto alieno hai collegato alla presa elettrica e alla presa telefonica per scrivere questo post ;)
Un dismembratore che mi ha portato mio zio da Roswell, e una stampante AssassinJet Death-o-Matic con istruzioni solo in Loglan ed Esperanto.




:D
Scherzi a parte: il trucco sta in quel "per quanto più posso", e peraltro credo che Farquaad sia fatto a Taiwan... stasera controllo.
EDIT: Farquaad è taiwanese :yeah: e la batteria pure :yeah: purtroppo l'alimentatore è cinese :cry:

gigio2005
27-09-2007, 13:03
Un dismembratore che mi ha portato mio zio da Roswell, e una stampante AssassinJet Death-o-Matic con istruzioni solo in Loglan ed Esperanto.




:D
Scherzi a parte: il trucco sta in quel "per quanto più posso", e peraltro credo che Farquaad sia fatto a Taiwan... stasera controllo.

ma Farquaad non e' il principe cattivo di shrek?

Gemma
27-09-2007, 13:37
sarebbe cosa buona e giusta che gli stati minacciassero di boicottare le olimpiadi del 2009 :mad: visto che la cina, per ovvi motivi economici, ha deciso di non intervenire contro il regime birmano :incazzed:

Ziosilvio
27-09-2007, 13:58
ma Farquaad non e' il principe cattivo di shrek?
Sì.

Ed è il nome che ho dato al mio computer (in firma).

Ziosilvio
27-09-2007, 13:59
sarebbe cosa buona e giusta che gli stati minacciassero di boicottare le olimpiadi del 2009 :mad: visto che la cina, per ovvi motivi economici, ha deciso di non intervenire contro il regime birmano :incazzed:
Sono d'accordo: è inutile cercare di colpirli a un cuore che non hanno, meglio mirare a un bersaglio vero (come il portafoglio).

Ziosilvio
27-09-2007, 14:35
Un interessante articolo di Bill Emmott, tradotto da Rita Baldassarre per il Corriere della Sera (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/2007/09_Settembre/27/emmott_sfida_india_cina_myanmar.shtml):

--------

Se in Birmania si sfidano Cina e India
di Bill Emmott

Quanto accadrà adesso in Birmania ai coraggiosi manifestanti, sia monaci buddhisti che cittadini comuni, è di importanza primaria soprattutto per i birmani stessi e per il destino del loro Paese, tragicamente ostaggio di povertà e repressione. Gli estranei, come Bush, possono dire quello che vogliono e i loro commenti non faranno una grande differenza (anche se la sua difesa dei diritti umani va nella direzione giusta). Tuttavia, gli avvenimenti in Birmania avranno un impatto cruciale sui due giganti, confinanti con questo Paese, che si affacciano adesso sulla scena mondiale, anche se già da tempo si misurano in sordina per stabilire la loro influenza: Cina e India.

La posta in gioco è altissima per la Cina. In Birmania, essa conta quattro interessi vitali, che rischiano grosso con il crollo della giunta militare. Il primo è elementare: il commercio, che supera il miliardo di dollari all'anno, con relativa partecipazione per quel che riguarda petrolio e gas. Il secondo è strategico: gli stretti rapporti che intercorrono tra la Cina e il regime militare in Birmania garantiscono alla Cina l'accesso fino all'Oceano Indiano, consentendole sia di aggirare, in caso di emergenza, il collo di bottiglia dello Stretto di Malacca, come pure di stabilire i suoi capisaldi di vigilanza tanto in Birmania quanto nelle isole vicine. Il terzo, invece, è una combinazione di politica e religione. Se i monaci buddhisti birmani riusciranno a rovesciare il regime, ecco che saranno di esempio e ispirazione ai loro confratelli del Tibet.

Il controllo della Cina sul Tibet è assai più serrato di quello del governo birmano sul proprio Paese. E c'è un altro avvenimento in arrivo che preoccupa i cinesi: la successione dell'attuale Dalai Lama, capo spirituale del Tibet, in caso di morte. Oggi il Dalai Lama ha 72 anni e gode di ottima salute. Al suo decesso, tuttavia, si accenderà una disputa su chi sarà proclamato la sua reincarnazione e successore. Un precedente birmano potrebbe trasformare questo dibattito in un confronto più audace e violento. Il quarto interesse della Cina riguarda la sua reputazione. Se apparirà associata a una dittatura abbattuta oppure in una repressione feroce, la sua buona reputazione ne soffrirà.

L'ascesa dell'influenza cinese a livello mondiale, che deriva tanto dalla sua ricchezza quanto dal declino del prestigio americano, subirà un brusco arresto. L'India condivide un certo numero di questi interessi. Anch'essa vanta forti legami commerciali con la Birmania e ha investito pesantemente nei giacimenti metaniferi del Paese. Di conseguenza, ha mantenuto un'incrollabile politica del no comment sul comportamento dei militari in Birmania in questi ultimi anni, definendolo un affare interno che non riguarda affatto l'India. Eppure, anche l'India ci tiene ad affermare il suo predominio strategico sul Paese, con la speranza di strappare la Birmania alla sfera d'influenza cinese.

Anche l'India ha dato il suo appoggio alla giunta militare, trascurando i diritti umani proprio allo scopo di impedire un epilogo peggiore, quale sarebbe stato un' invasione cinese. Ma l'India ha molto da guadagnare se i monaci riusciranno nel loro intento. I legami naturali della Birmania, sia storici che culturali, sono con l'India, e non con la Cina, e questo è vero anche per il Tibet. Un'erosione dell'influenza cinese farebbe molto comodo all'India, allentando la sfida alla sua egemonia sull'Oceano Indiano. E' un confronto, questo, ancora moderato e discreto. Implicito, anziché esplicito. Ma mentre gli avvenimenti in Birmania rappresentano soprattutto la lotta di un popolo per la libertà e la democrazia, le loro ripercussioni sul futuro del pianeta assumono una particolare rilevanza. Siamo davanti al primo scontro per stabilire controllo e influenza sulla regione da parte dei nuovi giganti asiatici, la Cina e l'India. E ci auguriamo che sarà l'India a spuntarla.

Traduzione di Rita Baldassarre

27 settembre 2007

--------

Alien
27-09-2007, 14:55
c'è petrolio o altri giacimenti di materie prime in Birmania?


se si, non preoccuparti che la democrazia occidentale si avvierà celermente.

se no, "è il loro triste destino e non abbiamo il diritto di intervenire negli affari interni di un paese" ...

storia trita e ritrita.


Certo che ci sono e pure in abbondanza.
Solo che se li sfrutta la Cina per cui non si può intervenire senza andar contro il colosso asiatico.
un po' come per gli stati sudamericani e gli USA: dove c'è già una superpotenza a trarne benefici non si può far nulla se non star a guardare sdegnati :(

-kurgan-
27-09-2007, 15:07
Esportare un po' di democrazia anche qui pareva male? O solo nei paesi che fa comodo...:rolleyes:

se la cina è contraria a qualsiasi sanzione c'è ben poco da fare.

Dj Ruck
27-09-2007, 15:17
http://www.corriere.it/Fotogallery/Tagliate/2007/09_Settembre/27/MYA/03.JPG

giornalisti e reporter straniere "sotto attacco"

questa è la foto di un giornalista giapponese ucciso!!!:eek: :eek: :eek: :eek:

-kurgan-
27-09-2007, 15:21
chissà quando dovrò aspettare per vedere qualche pacifista in strada a battersi per la giusta causa dei birmani......:confused:
......ehmm.....mi sa che se non c'è l'amerriga nessuno si smuove....:muro: :muro: :muro:

e intanto i morti son osaliti a 5...dove siete...pacifisti???:muro: :muro: :muro: :muro:

http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/esteri/birmania/birmania/birmania.html

Dj Ruck
27-09-2007, 15:25
http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/esteri/birmania/birmania/birmania.html

nastro rosso...maglietta rossa???

-kurgan-
27-09-2007, 15:28
nastro rosso...maglietta rossa???

adesso non ti va bene neanche che ci sia qualcuno a protestare? vuoi organizzare qualcosa di diverso?

Dj Ruck
27-09-2007, 15:33
adesso non ti va bene neanche che ci sia qualcuno a protestare? vuoi organizzare qualcosa di diverso?

io mi ricordo migliaia di persone in strada...fiumi di gente

zerothehero
27-09-2007, 15:53
Hanno gli occhi dell'intera comunità internazionale addosso e si comportano come se avessero le spalle coperte. :fagiano:

drakend
27-09-2007, 15:55
Hanno gli occhi dell'intera comunità internazionale addosso e si comportano come se avessero le spalle coperte. :fagiano:
Infatti le hanno...

zerothehero
27-09-2007, 15:56
http://it.mongabay.com/news/2005/1031-global_witness.html



Pechino, 27 set. - (Adnkronos/Dpa) - La Cina ha esortato oggi la giunta militare birmana del Myanamar ad evitare una escalation della tensione di fronte alle proteste anti governative e ha espresso appoggio per la missione dell'inviato Onu Ibrahim Gambari. "Speriamo che le parti esercitino un freno e gestiscano in modo opportuno la situazione per evitare ogni complicazione o escalation", ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu.

"Speriamo che la comunità internazionale possa offrire un'assistenza costruttiva per permettere di calmare la situazione", ha aggiunto il portavoce. La Cina, ha proseguito, vuole anche vedere il Myanmar "dedicato a migliorare il suo welfare e a ristabilire l'armonia nazionale", nonché a riportare la stabilità "affrontando in modo opportuno le proprie contraddizoni sociali interne".

La dichiarazione di Pechino giunge dopo che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu non è riuscito ad approvare una dichiarazione comune sulla situazione in Birmania, a causa delle obiezioni della Cina, decisa anche a impedire sanzioni . Il Consiglio ha espresso tuttavia sostegno alla missione in Birmania dell'inviato Onu Ibrahim Gambari, decisa ieri dal segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon.

Il partito comunista cinese al potere ha stretti legami con la giunta birmana e ha numerosi interessi strategici e di sicurezza nel Paese. Le parole del portavoce appaiono confermare quanto hanno sostenuto in questi giorni diversi analisti e diplomatici, a proposito di pressioni esercitate da Pechino verso la giunta per evitare violenze contro i manifestanti. Leader cinesi hanno più volte in passato diffuso dichiarazioni a sostegno di graduali riforme democratiche in Myanmar.

Il Parlamento europeo dal canto suo, condannando la repressione 'brutale' delle autorità birmane nei confronti dei cortei pacifici in Myanmar, ha chiesto alla comunità internazionale di inasprire le sanzioni contro Rangoon. E' quanto prevede una risoluzione approvata alla seduta plenaria dell'assemblea Ue, tenutasi a Strasburgo, con 563 voti favorevoli, tre contrari e 4 astenuti. Il Parlamento europeo ha sollecitato il Consiglio europeo "a mettersi urgentemente in contatto con gli Stati Uniti, l'Asean (l'associazione dei paesi asiatici, ndr) e gli altri membri della comunità internazionale affinché preparino una serie coordinata di misure aggiuntive, incluse sanzioni economiche mirate, da adottare contro il regime qualora ricorra alla violenza e non reagisca alla richiesta di ripristinare la democrazia". Nel testo gli eurodeputati hanno espresso "orrore" per l'uccisione di diversi manifestanti della marcia pacifica. In più Strasburgo ha sollecitato sia la Cina che la Russia a sostenere in sede di Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite la condanna della violenza del regime.

http://www.adnkronos.com/IGN/Esteri/?id=1.0.1355086188

zerothehero
27-09-2007, 15:58
Infatti le hanno...

NEW YORK - Per la Cina le sanzioni contro la Birmania sono "inutili" e, al termine di una giornata sanguinosa, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite partorisce solo la richiesta pressante al regime di Rangoon "deve ricevere l'inviato speciale dell'Onu Ibrahim Gambari". Gambari, che è pronto a partire dovrà ricevere subito il visto, come ha ricordato il segteraio di Stato Usa Condoleeza Rice, ed essere messo in grado di incontrare "tutti i leader dell'opposizione, anche Aung San Suu Kyi".

Le sanzioni annunciate ieri dagli Stati Uniti e sostenute anche dalla Ue, non sono passate tra i 15 del Consiglio di sicurezza dove Cina e Russia, che mantengono importanti rapporti economici con la giunta militare di Rangoon, continuano a bloccare una risoluzione in questo senso.

Lo stop di Pechino a misure più drastiche è stato spiegato così dall'ambasciatore al Palazzo di Vetro Wang Guangya: "Le sanzioni - ha sostenuto - non aiutano la situazione laggiù", ma ha precisato che la Cina "confina con il Myanmar e quindi più di ogni altro è interessata alla stabilità e alla riconcilizione del Paese". Il diplomatico ha però spiegato che "anche se la situazione è problematica, riteniamo che non costituisca una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale" e che non si debba perciò ricorrere a misure contro la giunta militare.

Così, il Consiglio si è riunito sotto la presidenza della Francia ascoltare Ibrahim Gambari, l'inviato del segretario Generale Ban Ki-moon, mentre Stati Uniti e i 27 membri della Ue chiedevano ai Quindici di prendere in considerazione sanzioni e ai membri della giunta di aprire un dialogo con la leader dell'opposizione agli arresti domiciliari Aung San Suu Kyi e con le minoranze etniche.

"Condanniamo ogni violenza contro i dimostranti pacifici e ricordiamo ai leader del paese che sono personalmente responsabili dei loro atti", si legge in un documento pubblicato al termine di un incontro tra i 27 ministri degli esteri Ue con il segretario di Stato americano Condoleezza Rice in cui si è fatto appello al Consiglio di "discutere la situazione urgentemente e
considerare passi ulteriori, comprese nuove sanzioni".


http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/esteri/myanmar-aung/consiglio-sicurezza-onu/consiglio-sicurezza-onu.html


Ricorda molto l'onu ante guerra fredda, con le due potenze pronte a parare il culo ai rispettivi "amici"...

zerothehero
27-09-2007, 16:08
l'ONU ormai ha dimostrato in diverse occasioni di non intervenire quando dovrebbe e di non contare una ceppa quando interviene.

L'onu (che poi paradossalmente nasce come dichiarazione degli scopi di guerra Usa-Gb a cui si associarono altre 25 nazioni) è la Cina, Russia, Francia, Gb e Usa (l'assemblea generale non serve a nulla)...se uno dei cinque mette il veto, l'onu è paralizzato.

giannola
27-09-2007, 16:29
adesso non ti va bene neanche che ci sia qualcuno a protestare? vuoi organizzare qualcosa di diverso?

magari invece che partecipare a queste inutili manifestazioni che lasciano il tempo che trovano, è meglio se la protesta viene realizzata boicottando i prodotti cinesi e indiani da parte dei consumatori.

:rolleyes:

drakend
27-09-2007, 16:34
magari invece che partecipare a queste inutili manifestazioni che lasciano il tempo che trovano, è meglio se la protesta viene realizzata boicottando i prodotti cinesi e indiani da parte dei consumatori.

:rolleyes:
* ( :eek: )

Wolfgang Grimmer
27-09-2007, 16:52
E se partissimo tutti per la Birmania? :D

blamecanada
27-09-2007, 17:17
magari invece che partecipare a queste inutili manifestazioni che lasciano il tempo che trovano, è meglio se la protesta viene realizzata boicottando i prodotti cinesi e indiani da parte dei consumatori.

:rolleyes:
Secondo me l'unica soluzione davvero efficace darebbe l'insurrezione armata da parte dei popoli del Myanmar, anche se avendo il governo un esercito cosí grande è molto dura... però se al suo interno vi fossero degli ammutinamenti la cosa non sarebbe poi cosí impossibile.

Le proteste pacifiche difficilmente funzionano, quasi mai purtroppo.

Boicottare i prodotti cinesi e indiani è impossibile, anche se noi lo facessimo ci sono comunque delle nazioni piú povere che li comprerebbero per necessità. E poi se dovessimo boicottare i prodotti di tutte le nazioni che commettono crimini non dovremmo comprare niente... In ogni caso ci sono molti piú motivi di criticare Cina per cosa fa al suo interno, che non per il sostegno al governo del Myanmar.

In ogni caso dare sanzioni economiche danneggerebbe soltanto la popolazione del Paese, quindi è effettivamente inutile.

drakend
27-09-2007, 17:40
Secondo me l'unica soluzione davvero efficace darebbe l'insurrezione armata da parte dei popoli del Myanmar, anche se avendo il governo un esercito cosí grande è molto dura... però se al suo interno vi fossero degli ammutinamenti la cosa non sarebbe poi cosí impossibile.

Se ci fosse una rivolta armata ci sarebbe una carneficina: a quanto ho capito il regime militare non avrebbe molti scrupoli nel farlo.

-kurgan-
27-09-2007, 17:43
magari invece che partecipare a queste inutili manifestazioni che lasciano il tempo che trovano, è meglio se la protesta viene realizzata boicottando i prodotti cinesi e indiani da parte dei consumatori.

:rolleyes:

mi pare che il "problema" prima era che "gli altri" non manifestavano, ora che manifestano invece non va bene uguale. Magari invece di star dietro a cosa fa il prossimo sarebbe il caso di impegnarsi in prima persona, oppure tacere.

gigio2005
27-09-2007, 17:44
e intanto i morti son osaliti a 5...dove siete...pacifisti???:muro: :muro: :muro: :muro:

http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/esteri/birmania/birmania/birmania.html

gigio2005
27-09-2007, 17:45
io mi ricordo migliaia di persone in strada...fiumi di gente

ma non erano 1000 per la questura e 7 per emilio fede?
lol sei incorreggggibile

giannola
27-09-2007, 18:22
mi pare che il "problema" prima era che "gli altri" non manifestavano, ora che manifestano invece non va bene uguale. Magari invece di star dietro a cosa fa il prossimo sarebbe il caso di impegnarsi in prima persona, oppure tacere.

Infatti.
Ho scelto di non comprare più niente su cui leggo made in china fino alla fine della crisi.

Il punto è che se non manifesti le tue opinioni lasci che il mondo viva senza tenerti in nessun conto, ma se manifesti non può andar bene il messaggio "tutto purchè sia protesta", è anche importante come si manifesta.


Anche nell'89 in occasione dei drammatici avvenimenti di piazza tien an men, ci furono delle manifestazioni.
E a che cosa portarono ?
A niente.
Se si deve fare qualcosa occorre anche che si efficace, che serva, altrimenti è fatica sprecata.

Mi auguro che qualcuno sappia portare qualcosa di ancora più convincente (ed efficace) della mia proposta, che sia anche attuabile.

;)

-kurgan-
27-09-2007, 18:31
Infatti.
Ho scelto di non comprare più niente su cui leggo made in china fino alla fine della crisi.

Il punto è che se non manifesti le tue opinioni lasci che il mondo viva senza tenerti in nessun conto, ma se manifesti non può andar bene il messaggio "tutto purchè sia protesta", è anche importante come si manifesta.


Anche nell'89 in occasione dei drammatici avvenimenti di piazza tien an men, ci furono delle manifestazioni.
E a che cosa portarono ?
A niente.
Se si deve fare qualcosa occorre anche che si efficace, che serva, altrimenti è fatica sprecata.

Mi auguro che qualcuno sappia portare qualcosa di ancora più convincente (ed efficace) della mia proposta, che sia anche attuabile.

;)

messa in questi termini è diversa la questione e concordo ;)
mi piacciono meno le persone invece che dalla poltrona criticano senza far nulla, sia su questa cosa che su tutte le altre.. per questo son scattato subito :D

giannola
27-09-2007, 18:58
per questo son scattato subito :D

stai attento che l'età non è quella di una volta e a scattare c'è il rischio che viene il colpo della strega.:D

cmq se qualcuno ha altro da proporre (a parte blamecanada, il sangue mi piace poco) io sono pronto a sentire.:)

Maxmel
27-09-2007, 19:56
YANGON (Reuters) - Nove persone sono morte e 11 sono rimaste feriti oggi nella repressione a Yangon della più grande dimostrazione anti-giunta negli ultimi 20 anni. Lo ha riferito la tv di stato del Myanmar.

Il telegiornale della sera di Mrtv ha riferito che anche 31 persone dello staff della sicurezza sono rimaste ferite negli scontri in cui, ha detto la tv, i manifestanti hanno tentato di strappare loro le armi.

"Ci sono stati alcuni scontri in cui i manifestanti hanno tentato di prendere le armi dal personale della sicurezza con la forza, nonostante le ripetute richieste dei funzionari responsabili... Allora hanno dovuto sparare qualche colpo di avvertimento".

Tutti i manifestanti morti sono uomini, ha detto Mrtv. I feriti sono invece 10 uomini e una donna.

Tra i morti c'è anche un fotografo giapponese 52enne.

"E' venuto in Myanmar con un visto turistico ma stava facendo foto e si era mescolato con i manifestanti. Tutti i feriti sono in ospedale per accertamenti", ha detto il tg.

Stamani, i manifestanti nel centro di Yangon sono stati messi in fuga dall'esercito del Myanmar, che ha dato 10 minuti di tempo a chi protestava per andarsene, pena il rischio di beccarsi una pallottola.

La folla è stata dispersa da 200 soldati che marciavano per le strade, fucili in pugno, mentre gli altoparlanti ordinavano ai manifestanti di rientrare nelle loro abitazioni. Una scena che ha riportato alla mente il 1988, quando circa 3.000 persone furono uccise nella repressione decisa dal regime per rispondere alle proteste di massa.

BUSH CHIEDE SUPPORTO DEI PAESI VICINI AL REGIME. SCATTANO PRIME SANZIONI

Il presidente degli Stati Uniti George W.Bush ha fatto un appello alle nazioni che hanno influenza sul Myanmar perché convincano la giunta militare a fermare le violenze.

"Chiedo a tutte le nazioni che hanno influenza sul regime di unirsi a noi nel supportare le aspirazioni del popolo birmano e dire alla giunta birmana di mettere fine alle violenze contro la sua gente, che sta pacificamente esprimendo il desiderio di cambiare", ha detto Bush.

Il ministero del Tesoro Usa ha detto oggi di aver imposto sanzioni economiche a 14 membri del governo di Myanmar. Le sanzioni impoediranno ai funzionari qualsiasi transazione finanziaria con gli Stati Uniti e mirano a congelare i patrimoni dei membri della giunta.

Il segretario generale della Nazioni Unite Ban Ki-Moon ha annunciato che Myanmar ha accettato l'invio di un osservatore da parte delle Nazioni Unite. In precedenza Ban aveva detto di voler mandare l'inviato speciale Ibrahim Gambari nel sudest asiatico.

Anche l'Asean, l'associazione politico-economica che riunisce i più importanti paesi dell'Asia sudorientale ha chiesto al suo membro Myanmar di mettere fine alle violenze contro i manifestanti e ha espresso "repulsione" per gli omicidi di Yangon.

I ministri degli Esteri del gruppo di 10 Paesi "richiedono che il governo desista immediatamente dall'uso della violenza contro i manifestanti", si legge nella dichiarazione rilasciata dopo l'incontro a margine della riunione dell'Assemblea Generale dell'Onu.

LA GIUNTA: UNA SCELTA DI MODERAZIONE

I militari però, hanno risposto di aver mostrato moderazione nella gestione delle rivolta.

Ai diplomatici con sede a Yangon convocati per un incontro con il vice ministro degli Esteri nella nuova capitale del Myanmar, Naypydaw, è stato detto che " 'il governo è impegnato a mostrare moderazione nella sua risposta alle provocazioni', come le ha definite", ha detto un diplomatico.

Stamani agenti della polizia in tenuta antisommossa hanno marciato dalla pagoda Sule battendo i manganelli sui loro scudi. "E' un rumore terrificante", ha detto un testimone.

I soldati sono entrati in azione subito dopo il lancio, da parte di un migliaia di manifestanti, di pietre e bottiglie d'acqua contro di loro.

Ieri, un monaco buddista ha riferito che cinque dei suoi confratelli sono morti quando le forze di sicurezza hanno tentato di disperdere la folla che stava protestando contro gli oltre 45 anni di regime militare.

A parte qualche pedone terrorizzato ancora alla ricerca di un riparo, le strade sono vuote. I manifestanti si sono ritirati nelle zone a nord del quartiere centrale della città, dove giocano al "gatto e al topo" con i soldati e dove vengono occasionalmente sparati dei colpi, dicono testimoni.

Il governo dell'ex-Birmania, ultima incarnazione di una serie di regimi militari, ha mandato le truppe per strada nonostante le richieste internazionali di un freno.

Anche la Cina, considerata un alleato del governo, ha diffuso un comunicato in cui si chiede a tutte le parti di "mantenere moderazione e di gestire in modo appropriato i problemi che sono sorti", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri cinese. Il governo cinese all'Onu ha però voluto escludere sanzioni o una condanna ufficiale dell'uso della forza.

Il parlamento Ue oggi ha approvato all'unanimità una risoluzione in cui condanna le repressioni e chiede più dure sanzioni per la giunta, se non accoglierà le richieste per la democrazia.


Bisognerebbe disertare le olimpiadi di Pechino ;) ritirare le delegazioni per condannare l'appoggio a regimi dittatoriali.

blamecanada
27-09-2007, 21:53
Se ci fosse una rivolta armata ci sarebbe una carneficina: a quanto ho capito il regime militare non avrebbe molti scrupoli nel farlo.
Perché con le manifestazioni pacifiche non accade lo stesso? Se si deve venir ammazzati tanto vale prendere le armi, secondo me.

cmq se qualcuno ha altro da proporre (a parte blamecanada, il sangue mi piace poco) io sono pronto a sentire.:)
Neanche a me piace il sangue, ma è perfettamente legittimo usare la violenza per legittima difesa.
Purtroppo sinceramente credo che non ci sia proprio niente che noi possiamo fare, anche se tutto ciò è molto triste.

sententia
27-09-2007, 22:07
Bisognerebbe disertare le olimpiadi di Pechino ;) ritirare le delegazioni per condannare l'appoggio a regimi dittatoriali.

MAGARI

Secondo me già è stato grave che le abbiano fatte ospitare alla Cina.

Questa dovrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso, ma un mercato come quello fa troppa gola.

BYEZ

17mika
27-09-2007, 22:23
E se partissimo tutti per la Birmania? :D

Prendo spunto dalla battuta per scrivere 2 righe... :)

C'è da qualche anno ormai una discussione sul se sia giusto andare in Myanmar o meno.. perchè comunque andando lì si è costretti a sborsare un certo nmero di soldi alla giunta, tra cose burocratiche e uso di servizi dello stato (molti albercgi x es sono ancora statali). Io sono andato l'anno scorso (in realtà ero poco consapevole dell'effettiva situazione prima di partire per il viaggio), ma ho visto che cmq con le privatizzazione degli ultimi anni si riesce ad appoggiarsi per trasporti e alberghi a iniziative private, in genere francesi-inglesi. insomma il mio consiglio è di andarci..

Il paese è molto bello, la gente per fortuna non muore di fame (l'acqua c'è, e qualcosa mangiano) ma la povertà vi posso assicurare è veramente elevata, specialmente nelle zone rurali.. non nascondo che ho fatto veramente fatica a reggere psicologicamente le giornate in cui andando in giro potevo incontrare 1000 bambini che mi chiedevano un qualunque tipo di aiuto.. dal dargli una matita, al comprarmi per 2 lire qualunque cazzatina. Mi sentivo quasi un "dio".. avevo il potere di dare una mano significativa a qualcuno.. ma a chi??? in base a cosa?? voglio dire, a Milano se decido di fare beneficenza nei confronti di qualcuno, lo faccio perchè penso che sia un'iniziativa più giusta di altre o che tale persona meriti di più il mio aiuto. posso farlo razionalmente, insomma. Ma lì di fronte ad un muro di bambini davanti a me chi cazzo ero io per decidere chi e/o quanto aiutare?? :(


Ma la cosa che mi ha più impressionato è la mancanza totale dei diritti civili. E' impossibile alcun tipo di contestazione, appena si nomina solo il nome di Aung San Suu Ky si viene arrestati, i media sono pilotati, e così via. e la cosa più "grave" è che con questo regime i bambini sono cresciuti senza insegnargli l'importanza dei diritti civili :(.. come dire, mi è parso che la maggior parte del popolo è a conoscenza di non stare bene, ma tutti quei diritti basilari che a noi sembrano tanto banali da risultare ovvi, lì se li sognano, e non hanno la coscienza dela loro importanza. Insomma smuovere questo terribile status quo è durissimo.
Per fortuna internet e la tv via sat hanno svolto un ruolo importante nel diffondere l'informazione.. e il fatto che i monaci abbiano preso questa posizione nettissima è veramente importante perchè loro sono veramente le persone più stimate del paese da parte della quasi totalit della popolazione.

Non so veramente come andrà a finire questa vicenda, ma vi assicuro che se c'è un popolo che merita veramente un appoggio morale, in denaro o con qualunque altro mezzo è quello birmano. Fare una classifica del "merito" di un popolo so che può sembrare brutto, ma vi assicuro che i Birmani sono persone socievolissime, che vivono la loro difficile vita con grandissimo impegno e soprattutto dignità. meritano veramente di poter vivere meglio.

Scusate la luinghezza del post

17mika
27-09-2007, 22:36
Perché con le manifestazioni pacifiche non accade lo stesso? Se si deve venir ammazzati tanto vale prendere le armi, secondo me.


Neanche a me piace il sangue, ma è perfettamente legittimo usare la violenza per legittima difesa.
Purtroppo sinceramente credo che non ci sia proprio niente che noi possiamo fare, anche se tutto ciò è molto triste.

guarda..Per il poco che ho capito una rivolta armata è impraticabile.finora il bagno di sangue è stato abbastanza "limitato" perchè le proteste sno state pacifiche e soprattutto guidate dai monaci, che gonodono di grandissimo rispetto da parte di tutti. sono nate in sostanza da manifestazioni spontanee.
Una guerra civile è impraticabile IMHO perchè è impossiible organizarla.. appena la pula sgama qualche movimento che trama "contro" finiscono tutti in carcere o peggio. la pula fa controlli veramente serrati. quindi non credo nessun gruppo antigovernativo organizzato abbia le risorse per guidare nenache un accenno di rivolta armata. non avrebbero nessuna speranza...

L'unica speranza IMHO è solo che si smuova naturalmente e pacificamente veramente tanta, tanta gente sotto a guida "morale" dei monaci. Qualcuno sarà sicuramente ammazzato dai militari, ma se la protesta riesce a tirare avanti, e se finalmente la comunità internazionale cmincia veramente a mettere un po' di pepe al culo al regime, forse si comincerà con qualche concessione democratica, fino ad arrivare magari in un futuro medio-lontano a delle elezioni.

zerothehero
27-09-2007, 23:22
Secondo me l'unica soluzione davvero efficace darebbe l'insurrezione armata da parte dei popoli del Myanmar, anche se avendo il governo un esercito cosí grande è molto dura... però se al suo interno vi fossero degli ammutinamenti la cosa non sarebbe poi cosí impossibile.

Le proteste pacifiche difficilmente funzionano, quasi mai purtroppo.

Boicottare i prodotti cinesi e indiani è impossibile, anche se noi lo facessimo ci sono comunque delle nazioni piú povere che li comprerebbero per necessità. E poi se dovessimo boicottare i prodotti di tutte le nazioni che commettono crimini non dovremmo comprare niente... In ogni caso ci sono molti piú motivi di criticare Cina per cosa fa al suo interno, che non per il sostegno al governo del Myanmar.

In ogni caso dare sanzioni economiche danneggerebbe soltanto la popolazione del Paese, quindi è effettivamente inutile.

Il popolo birmano più di così non può fare (almeno finchè non vi sono ammutinamenti da parte degli stessi soldati mandati a reprimere le manifestazioni, cosa difficile)........la comunità internazionale invece sta a guardare (ed è già qualcosa....se non avessero i fari puntati questi qui sono capaci di lanciare granate sulla folla o fare qualcosa di simile a Tiennammenn), as usual...l'onu è paralizzato.

Wolfgang Grimmer
27-09-2007, 23:50
Prendo spunto dalla battuta per scrivere 2 righe... :)

C'è da qualche anno ormai una discussione sul se sia giusto andare in Myanmar o meno.. perchè comunque andando lì si è costretti a sborsare un certo nmero di soldi alla giunta, tra cose burocratiche e uso di servizi dello stato (molti albercgi x es sono ancora statali). Io sono andato l'anno scorso (in realtà ero poco consapevole dell'effettiva situazione prima di partire per il viaggio), ma ho visto che cmq con le privatizzazione degli ultimi anni si riesce ad appoggiarsi per trasporti e alberghi a iniziative private, in genere francesi-inglesi. insomma il mio consiglio è di andarci..

Il paese è molto bello, la gente per fortuna non muore di fame (l'acqua c'è, e qualcosa mangiano) ma la povertà vi posso assicurare è veramente elevata, specialmente nelle zone rurali.. non nascondo che ho fatto veramente fatica a reggere psicologicamente le giornate in cui andando in giro potevo incontrare 1000 bambini che mi chiedevano un qualunque tipo di aiuto.. dal dargli una matita, al comprarmi per 2 lire qualunque cazzatina. Mi sentivo quasi un "dio".. avevo il potere di dare una mano significativa a qualcuno.. ma a chi??? in base a cosa?? voglio dire, a Milano se decido di fare beneficenza nei confronti di qualcuno, lo faccio perchè penso che sia un'iniziativa più giusta di altre o che tale persona meriti di più il mio aiuto. posso farlo razionalmente, insomma. Ma lì di fronte ad un muro di bambini davanti a me chi cazzo ero io per decidere chi e/o quanto aiutare?? :(


Ma la cosa che mi ha più impressionato è la mancanza totale dei diritti civili. E' impossibile alcun tipo di contestazione, appena si nomina solo il nome di Aung San Suu Ky si viene arrestati, i media sono pilotati, e così via. e la cosa più "grave" è che con questo regime i bambini sono cresciuti senza insegnargli l'importanza dei diritti civili :(.. come dire, mi è parso che la maggior parte del popolo è a conoscenza di non stare bene, ma tutti quei diritti basilari che a noi sembrano tanto banali da risultare ovvi, lì se li sognano, e non hanno la coscienza dela loro importanza. Insomma smuovere questo terribile status quo è durissimo.
Per fortuna internet e la tv via sat hanno svolto un ruolo importante nel diffondere l'informazione.. e il fatto che i monaci abbiano preso questa posizione nettissima è veramente importante perchè loro sono veramente le persone più stimate del paese da parte della quasi totalit della popolazione.

Non so veramente come andrà a finire questa vicenda, ma vi assicuro che se c'è un popolo che merita veramente un appoggio morale, in denaro o con qualunque altro mezzo è quello birmano. Fare una classifica del "merito" di un popolo so che può sembrare brutto, ma vi assicuro che i Birmani sono persone socievolissime, che vivono la loro difficile vita con grandissimo impegno e soprattutto dignità. meritano veramente di poter vivere meglio.

Scusate la luinghezza del post

:( :cry: :cry: :cry:
Cmq la mia non era tanto una battuta, se si organizzasse una spedizione (magari armata :D) in massa ci andrei quasi sicuramente.

Maxmel
27-09-2007, 23:52
l'onu è paralizzato.

ringraziando Cina e Russia...

17mika
28-09-2007, 00:22
ringraziando Cina e Russia...
Ma sai.. ognuno fa i suoi interessi. in Ruanda erano gli stati Uniti a paralizzare, qui è principalmente la Cina. è il sistema che non va, più che gli interpreti.


Cmq sono d'accordo con ZerotheHero... qui si ratta di fare pressione internazionale e di sperare che la gente lì prenda coraggio e aumenti sempre di più la pressione sulla giunta.

EDIT: allucinante sta foto del reporter giapponese ucciso :(
metto solo il link perchè per alcuni forse è un po' forte..

http://www.corriere.it/Fotogallery/Tagliate/2007/09_Settembre/27/BIR/01.JPG

zichichi
28-09-2007, 09:44
credo che qualcosa si stia muovendo....truppe dell'esercito stanno ammutinando.....

09:57 Strani movimenti di truppe, forse prime defezioni nell'esercito

Secondo Mizzima News, l'agenzia d'informazione gestita dagli esuli birmani, voci si starebbero diffondendo nel paese su una possibile defezione dal regime di alcuni generali. In particolare alcuni reparti sarabbero in marcia dalla Birmania centrale verso Rangoon, ma non è chiaro se per dare manforte alla repressione o se per porre fine ai massacri.

Ziosilvio
28-09-2007, 10:23
E pensare che non hanno neanche i blog...
Se è per questo, a quanto pare adesso non hanno neanche Internet :incazzed:

Dal Corriere della Sera (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/09_Settembre/28/myanmar_birmania_scontri_repressione.shtml):

--------

D'Alema-Rice: «Serve una pressione internazionale»
Birmania, centinaia di persone in strada
I militari dichiarano "zona interdetta" cinque monasteri buddisti, tagliato Internet. Ambasciatore australiano: «I morti sono decine»

RANGOON - Un'altra giornata di scontri. Dopo una mattina di calma apparente, circa 10 mila persone sono scese di nuovo in strada a Ranggon per protestare contro la giunta militare al potere. Le forze di sicurezza hanno esploso colpi di arma da fuoco in aria per disperdere la folla. Stando a quanto riferito da testimoni, gli agenti hanno aperto il fuoco dopo aver prima intimato ai dimostranti di disperdersi e averli poi caricati con i manganelli. Secondo il sito del magazine Irrawaday, curato da birmani in esilio, a guidare la manifestazione ci sarebbero anche i leader vincitori delle elezioni del 1990, invalidate dalla giunta. Insulti e imprecazioni vengono lanciati ai militari. Camion pieni di soldati a guardia delle vie centrali e della pagoda di Sule depongono filo spinato per bloccare l'accesso ad eventuali manifestanti, mentre la grande pagoda centrale di Shwedagon è già completamente isolata e inaccessibile. Secondo una notizia finora non confermata del sito d'informazione degli esuli birmani 'Mizzima News', fra alcuni reparti dell'esercito birmano ci sarebbe una non meglio precisata «agitazione». Aerei pieni di militari si sarebbero levati in volo dalla base aerea di Matehtilar e anche truppe dal centro del Paese si starebbero muovendo verso Rangoon. Secondo 'Mizzima', «non è chiaro se le truppe stiano marciando come rinforzi o per opporsi alle truppe che hanno sparato sui monaci».

[Audio - I dissidenti: «Prime crepe nel regime» di P. Salom - seguire il link alla pagina originale per ascoltare]

RAID NOTTURNI - La notte scorsa l'esercito birmano ha inoltre condotto raid in almeno due monasteri buddisti. Lo riferisce la radio Voce Democratica della Birmania, che trasmette da Oslo. L'emittente non ha potuto stabilire quanti monaci siano stati arrestati, ma ha riferito che una scuola presso il carcere di Insein è stata trasformata in centro di detenzione per circa 300 bonzi. «L'esercito ha chiesto ai monaci prigionieri di togliersi le tonache, ma loro hanno rifiutato», ha raccontato il direttore dell'emittente, Moe Aye.

BLOCCO - A Rangoon sono chiusi la maggior parte di uffici e negozi, giacché numerose aziende hanno raccomandato ai dipendenti di non recarsi al lavoro. La giunta militare ha inoltre dichiarato "no-go zone", zona interdetta, i dintorni di cinque monasteri buddisti. Le autorità hanno comunicato la mappa delle "zone di pericolo" ai diplomatici del sudest asiatico. E la giunta al potere sembra aver fatto tagliare l'accesso a Internet, nell'intento d'impedire la trasmissione on line di fotografie, video e notizie.

VITTIME - Non è ancora chiaro quale sia il bilancio reale della sanguinosa repressione: il numero delle vittime sarebbe in realtà assai più elevato rispetto alle cifre ufficiali. Lo ha denunciato l'ambasciatore d'Australia nell'ex Birmania, Bob Davis, intervistato dall'emittente radiofonica 'Abc'. Secondo la giunta militare birmana, i morti ammonterebbero complessivamente a dieci, ma a detta del diplomatico di Canberra testimoni oculari avrebbero riferito ad alcuni suoi collaboratori di aver visto «rimuovere ieri dal teatro delle manifestazioni nel centro di Rangoon un numero di cadaveri significativamente superiore» a quello reso noto dal regime. Il computo reale, ha aggiunto Davis, sarebbe «parecchie volte il multiplo» delle dieci persone uccise «riconosciute dalle autorità».

GIAPPONE - Nel frattempo arrivano dal Giappone accuse esplicite alle autorità birmane per la morte del cronista giapponese ucciso durante i disordini a Rangoon: secondo l'agenzia Kyodo, l'uomo è stato senza alcun dubbio colpito dai colpi sparati da un soldato antisommossa. Il cronista, Kenji Nagai, stava riprendendo con una videocamera uno scontro fra manifestanti e militari, presso la pagoda di Sule. Secondo le fonti anche altri giornalisti stranieri sarebbero rimasti feriti. Lo stesso premier giapponese Yasuo Fukuda ha espresso «forte preoccupazione» per la sanguinosa crisi in Myanmar e il viceministro degli Esteri Hitoshi Kimura ha convocato l'ambasciatore birmano a Tokyo Saw Hlamin, chiedendogli «l'adozione di misure appropriate» per la sicurezza dei sudditi nipponici nel paese.

GLI USA - Da parte Usa è stata annunciata l'imposizione di nuove sanzioni economiche contro quattordici alti dirigenti governativi birmani. Il dipartimento del Tesoro ha riferito di aver preso le misure dopo la decisione del presidente, George W. Bush, di rafforzare le sanzioni già esistenti contro la giunta militare birmana. Nel frattempo Condoleezza Rice ha salutato con favore il comunicato con cui l'Asean, l'organismo che rappresenta i Paesi del sud-est asiatico, ha chiesto al regime di non usare la violenza contro dei dimostranti. «Posso solo assicurarvi che gli Stati Uniti sono determinati a tenere l'attenzione della comunità internazionale concentrata sui quello che accade a Rangoon» ha detto riferendosi ai disordini nella ex capitale, e definendo «un'ottima cosa» la nota di condanna dell'Asean. «Ho anche avuto la possibilità di rivolgermi direttamente al rappresentante della Birmania» ha aggiunto il capo della diplomazia Usa, senza però rivelare dettagli della conversazione.

D'ALEMA - La Rice ha incontrato anche il ministro degli Esteri italiano, Massimo D'Alema. Nel colloquio, secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche italiane, è stato convenuto che bisogna fare pressione su vari Paesi e sulla giunta militare e c'è stata piena intesa sulla necessità che la comunità internazionale resti focalizzata su questa emergenza. La situazione - è la valutazione comune emersa dal colloquio - è molto grave e giustifica la preoccupazione che viene espressa dalla comunità internazionale.

SCONTRI A CANBERRA - La difficile situazione in Birmania ha provocato proteste in numerose capitali asiatiche, e non solo. Incidenti sono scoppiati a Canberra, in Australia, fra manifestanti e polizia quando un centinaio di persone ha cercato di dare l'assalto all'ambasciata birmana. Dopo essere stati respinti dagli agenti antisommossa, i dimostranti, scandendo slogan in favore della democrazia, hanno bruciato bandiere e inscenato un sit-in nella strada dove si trova la sede diplomatica. Alcuni partecipanti alla protesta - hanno riferito testimoni alla Reuters - sono stati fermati dalla polizia, che ha anche sequestrato un'ascia

28 settembre 2007

--------

Ziosilvio
28-09-2007, 10:27
Sempre dal Corsera (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/09_Settembre/28/disertore_birmano_salom.shtml):

--------

La storia di un disertore birmano che ora vive da rifugiato a Bangkok
«Vent'anni fa ci unimmo agli studenti
Oggi quei soldati non hanno scrupoli»
Parla Myint Wai, militare ai tempi della repressione del 1988: «Ci ribellammo agli ufficiali. Oggi hanno ben altre lezioni»

DAL NOSTRO INVIATO

BANGKOK — Scene tutt'altro che nuove ai suoi occhi. «Conosco lo sguardo disumano che può avere un soldato. So quali pensieri possa covare prima di premere il grilletto. So come si può annullare ogni emozione prima di uccidere. Lo hanno insegnato anche a me». Myint Wai, 48 anni, oggi è un rifugiato politico. «Un disertore per i generali di Rangoon». Nel 1988 portava la divisa. «Caporalmaggiore dell’aviazione», spiega con una smorfia. Meglio: un tic del volto, come se parlasse di un’altra persona. Myint ricorda benissimo cosa accadde al tempo della prima repressione, poco meno di vent’anni fa. E grazie alla sua esperienza sotto le armi, è in grado di «interpretare» le mosse dei generali con cognizione di causa.

«Almeno finora, hanno evitato gli errori che portarono a un massacro indiscriminato, oltre tremila uccisi», spiega accogliendoci nel suo ufficio da dove dirige, a Bangkok, il Comitato d’azione per la democrazia in Birmania. E prosegue: «Si sono mossi con gelida intelligenza. Hanno per giorni seguito i cortei senza quasi intervenire. Hanno identificato i capi della rivolta. Poi li hanno arrestati durante il coprifuoco, indisturbati». Ieri notte l’ultima mossa, lo scacco ai rivoltosi: «Hanno preso d’assalto i monasteri principali di Rangoon e delle altre città, Mandalay, Sittwe, Pakokku. Hanno sfondato i cancelli con le jeep. Si sono precipitati addosso ai monaci che dormivano. Li hanno picchiati e portati via sui camion. Inutile il tentativo di chiamare soccorsi con i tamburi di legno che stanno di fronte alle pagode. Un gesto disperato: nessuno poteva muoversi con il coprifuoco». Risultato: ieri mattina nelle strade invase dai militari solo poche migliaia di civili e quasi nessun monaco.

«Così è stato più facile aprire il fuoco sulla folla, disperdere i cortei con il minimo danno: un’azione selettiva». Un esito ben diverso dalla prima sollevazione degli studenti, 19 anni fa. Myint Wai — allora 29enne — si occupava degli scalcagnati jet dell'aviazione militare birmana. «Base 501 a Hmawbi, vicino Rangoon, l’ex campo della Royal Air Force». Nell’emergenza provocata dalla rivolta, il suo battaglione fu sul punto di essere spedito nelle strade a sparare contro gli oppositori. «Anche allora era settembre — ricorda —. Un giorno arrivò un ufficiale correndo. Urlò pochi ordini, secchi: "Presto, correte a prendere le armi". Dal nulla erano comparsi decine di camion. Ci fecero salire. Ma i mezzi si mossero soltanto fino a un cancello secondario: lì cominciò un’attesa snervante». Myint Wai racconta con sollievo quanto accadde in seguito. Perché lui e molti commilitoni non solo non spararono un colpo contro gli studenti. Ma addirittura si unirono alla rivolta. «Gli ufficiali — ci dice — non si fidavano di noi. Perché continuavamo a chiedere: "Come possiamo uccidere quei ragazzi?". Loro rispondevano con sarcasmo: "Ah sì? allora perché non consegnate le vostre armi ai ribelli? Così saranno loro a spararvi"». Dopo una notte sui camion, gli avieri della Base 501 furono riportati indietro. Ma invece di riprendere il loro lavoro, la gran parte disertarono. «Mille di noi preferirono unirsi alle proteste. Fuggimmo di notte, destinazione Rangoon, ultima tappa prima dell’esilio qui in Thailandia». Un gesto dettato da un senso di giustizia che allora molti militari avevano maturato da soli. «Sapevamo cosa era giusto e che cosa era sbagliato. Uccidere, per quanto ce lo avessero insegnato fino alla nausea, rimaneva una cosa orribile per molti di noi. I soldati che sono sulle strade in questi giorni hanno ricevuto ben altre lezioni: loro non mostrano scrupoli».

Paolo Salom
28 settembre 2007

--------

blamecanada
28-09-2007, 12:34
Guarda, io l'avevo buttata lí, abbastanza
Secondo me il regime a meno che non ci sia una minaccia effettiva da parte di qualcuno non retrocederà di un millimetro. Il problema è che se sono protetti dalla Cina sono in una botte di ferro.
Con Pinochet le prosteste c'erano, ma il regime non è finito finché non hanno voluto farlo finire.
:( :cry: :cry: :cry:
Cmq la mia non era tanto una battuta, se si organizzasse una spedizione (magari armata :D) in massa ci andrei quasi sicuramente.
È facile a dirsi, a farsi è un po' piú difficile.

Ma sai.. ognuno fa i suoi interessi. in Ruanda erano gli stati Uniti a paralizzare, qui è principalmente la Cina. è il sistema che non va, più che gli interpreti.
Su questo non c'è dubbio.

CYRANO
28-09-2007, 12:40
Domanda. Prima al tiggì dicevano che cina e russia si oppongono a delle prese di posizione dure in ambito internazionale contro il regime birmano.
Se mi è chiaro il perchè lo fa la cina , non lo è per la russia.
Che interessi hanno i russi a difendere il regime birmano ?



coapzpapza

-kurgan-
28-09-2007, 12:51
per me l'unica speranza per i birmani è che i monaci facciano disertare o ribellare molti dei militari che appoggiano il regime.

sententia
28-09-2007, 12:56
Domanda. Prima al tiggì dicevano che cina e russia si oppongono a delle prese di posizione dure in ambito internazionale contro il regime birmano.
Se mi è chiaro il perchè lo fa la cina , non lo è per la russia.
Che interessi hanno i russi a difendere il regime birmano ?


I Russi non hanno nessun iteresse particolare con il regime Birmano.
Sono contrari ad ogni risoluzione ONU su questo tipo di questioni semplicemente perchè non vogliono che si crei un precedente che potrebbe essere usato contro di loro, vedi Cecenia, Ossezia e compagnia.

Per loro sono ingerenza in questioni interne.

La Cina invece è il maggior acquirente del petrolio Birmano, il secondo credo che siano gli USA.

BYEZ

Maxmel
28-09-2007, 15:42
Che interessi hanno i russi a difendere il regime birmano ?



coapzpapza

questione ideologica. Hanno interesse a bloccare qualsiasi ingerenza internazionale in politica interna degli stati. E tutti sappiamo perchè... ;)

17mika
28-09-2007, 19:14
La Cina invece è il maggior acquirente del petrolio Birmano, il secondo credo che siano gli USA.

BYEZ

Non solo. La cina esporta tantissimo in birmania, sia legalmente che illegalmente. io per esempio ricordo molta elettronica di consumo e mezzi di locomozione. I motorini che girano in Birmania sono in gran parte cinesi, e credo che arrivino illegalmente anche un bel po' di auto (per chi non lo sapesse in Birmania è vietato comprare auto nuove!!! )