View Full Version : ARRESTATO PINO LIPARI,TESORIERE DI COSA NOSTRA
MAFIA: ARRESTATO IL "TESORIERE" DEI CORLEONESI
Agenti della squadra mobile di Palermo hanno arrestato all'alba Giuseppe "Pino" Lipari, di 72 anni, ritenuto l'amministratore dei beni della mafia corleonese. Le manette sono scattate sulla base di un ordine di carcerazione emesso dal Gip di Palermo Antonella Consiglio, su richiesta del procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone e del pm Michele Prestipino e Marzia Sabella. L'accusa contestata a Lipari, pregiudicato, e' di associazione a delinquere di stampo mafioso pluriaggravata. Nell'ambito della stessa operazione sono stati sequestrati beni per un valore di circa 3 milioni di euro. L'arresto e' stato compiuto anche alla luce degli accertamenti compiuti sulla documentazione e sui "pizzini" ritrovati nell'ultimo covo di Bernardo Provenzano, arrestato l'11 aprile del 2006 nella contrada di Montagna dei Cavalli a Corleone.
uno in meno
Più che altro,essendo lipari,colui che teneva i conti di cosa nostra,speriamo che saltino fuori accordi e affari nell'ambito degli appalti...ci vorrebbe una maxi operazione per infliggere un ulteriore colpo alla mafia e ad una delle sue fonti di guadagno più cospicue.
MAFIA: ARRESTATO IL "TESORIERE" DEI CORLEONESI
Giuseppe "Pino" Lipari, di 72 anni,
io ho idea che li facciano arrestare apposta quando diventano vecchi, rincoglioniti, inutili e dannosi (vedi Riina, Provenzano, ecc).
Jammed_Death
19-09-2007, 09:31
1 down, ∞ more to go
si spera che almeno venga punito e non scarcerato tra 2-3 giorni
Più che altro,essendo lipari,colui che teneva i conti di cosa nostra,speriamo che saltino fuori accordi e affari nell'ambito degli appalti...ci vorrebbe una maxi operazione per infliggere un ulteriore colpo alla mafia e ad una delle sue fonti di guadagno più cospicue.
quello che temo è che avendo 72 anni le carte siano già passate a qualcun altro e che il suo arresto rientri nel lifting che l'antimafia si fa periodicamente per poter dire di fare qualcosa.
speriamo che non sia così e che trovino informazioni preziose, e che vengano usate correttamente.
FastFreddy
19-09-2007, 11:49
io ho idea che li facciano arrestare apposta quando diventano vecchi, rincoglioniti, inutili e dannosi (vedi Riina, Provenzano, ecc).
Dici che è l'equivalente mafioso dello scaricare il nonno all'ospizio?
Dici che è l'equivalente mafioso dello scaricare il nonno all'ospizio?
Non è una teoria stupida in effetti: si svia anche l'attenzione dai giovani virgulti così.
Pino lipari contava ancora in cosa nostra...e come se contava...il fatto che nn si abbiano ulteriori notizie riguardo il suo arresto è uno schifo...cioè,arrestano il tesoriere di cosa nostra e l'unica notizia è un ansa di 5 righe...la disinformazione...:Puke:
Dici che è l'equivalente mafioso dello scaricare il nonno all'ospizio?
esatto, costa meno e ha dei vantaggi:
quello che temo è che avendo 72 anni le carte siano già passate a qualcun altro e che il suo arresto rientri nel lifting che l'antimafia si fa periodicamente per poter dire di fare qualcosa.
speriamo che non sia così e che trovino informazioni preziose, e che vengano usate correttamente.
dantes76
19-09-2007, 13:14
stanno facendo le pulizie.. per alcuni e piu sicuro stare dentro che fuori..
tutti quelli che sanno che non serviranno alle nuove correnti, decidono che e piu sicuro un carcere che la strada...
visto che si stanno preparando.. e dopo chi definisce vittime.. chi sta con la mafia.. vediamo come definira' le morti innocenti..
Torna in manette il "consigliori" e prestanome del padrino in galera dal 2006
Nuova indagine sugli intrecci mafia-appalti che Cosa nostra continua a gestire
Palermo, arrestato il geometra
che curava gli affari di Provenzano
Sequestrati beni per 3 milioni di euro. Indagata anche una dirigente della Regione
l'avvocato Caldara è stata consigliere giuridico dell'ex-ministro Enrico La Loggia
Giuseppe Lipari
PALERMO - Manette per il boss mafioso Giuseppe Lipari, 72 anni, geometra, consigliori del capomafia Bernardo Provenzano e amministratore dei beni dei corleonesi. In passato, il pregiudicato era stato condannato ad undici anni e due mesi di reclusione per mafia. Indagata anche una dirigente della Regione, l'avvocato Maria Concetta Caldara, ex-consigliere giuridico del ministro per gli Affari Regionali, Enrico La Loggia.
Lipari, dopo aver scontato la pena, era tornato da più di un anno in libertà. Adesso è stato raggiunto da un nuovo ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal gip su richiesta del procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone e dei sostituti Marzia Sabella e Michele Prestipino. E' accusato di associazione mafiosa.
Questa nuova indagine condotta dalla Squadra mobile di Palermo è scaturita subito dopo l'arresto di Provenzano. Gli investigatori hanno scoperto un articolato intreccio di interessi dell'organizzazione mafiosa nel settore dei lavori pubblici e degli appalti. Il giudice ha inoltre ordinato il sequestro di beni, considerati di provenienza illecita, per un valore di tre milioni di euro.
Giuseppe Lipari è considerato l'economo e il consigliori di Bernardo Provenzano. In passato è stato anche uno dei più fedeli favoreggiatori di Totò Riina.
Per i corleonesi, il geometra Lipari è stato un "consulente" che si occupava di pilotare gli appalti pubblici in modo da affidarli a imprese vicine ai boss. Non solo, dalle inchieste emerge che Lipari avrebbe fatto da cerniera fra alcuni politici e Riina prima, e poi Provenzano.
Lipari, ben inserito nei salotti di Palermo, ha svolto pure il ruolo di prestanome per conto di Provenzano e per questo motivo in passato gli sono stati sequestrati beni per un valore di decine di milioni di euro che sarebbero riconducibili al vecchio padrino corleonese. Il consigliori di Provenzano, inoltre, alla fine del 2002 dichiarò di volersi pentire, avviando una stentata collaborazione con la giustizia, che i magistrati però scoprirono subito si trattava di una messa in scena.
I giudici della Corte d'appello che lo hanno condannato l'ultima volta nel giugno 2005, ha escluso per Lipari il comma 2 dell'articolo 416 bis, e cioè l' accusa di avere ricoperto un ruolo di vertice nell'ambito di Cosa nostra. L'inchiesta della procura, diretta all'epoca da Piero Grasso, portò all'arresto non solo di Giuseppe Lipari ma anche di una buona parte del suo nucleo familiare: i figli, Arturo e Cinzia Lipari, entrambi condannati e il marito di quest'ultima, Giuseppe Lampiasi, anche lui condannato.
Secondo l'accusa, la famiglia Lipari, tramite la rete di fedelissimi "postini", avrebbe amministrato i beni dei corleonesi.
Nell'ambito dell'inchiesta la procura ha indagato anche una dirigente della Regione. Si tratta dell'avvocato Maria Concetta Caldara, che in passato è stata anche consigliere giuridico del ministro per gli Affari Regionali, Enrico La Loggia. La notizia emerge dagli atti dell'inchiesta. Caldara risulta essere socia di Giuseppe Lipari nell'appezzamento di terreno che il consigliori di Provenzano stava tentando di vendere per incassare così una fetta del tesoro del padrino corleonese. L'indagata nei mesi scorsi era stata già interrogata dagli inquirenti.
(19 settembre 2007)
La loggia....ci ovrrebbe un libro solo su di lui e i suoi rapporti con la mafia...
io ho idea che li facciano arrestare apposta quando diventano vecchi, rincoglioniti, inutili e dannosi (vedi Riina, Provenzano, ecc).
anche io...
ci danno il contentino e i "giovani" continuano l'attività.
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