nevione
06-09-2007, 17:14
mi scuso per il link in spagnolo ma dovreste capire
http://www.elpais.com/articulo/madrid/Estoy/silla/ruedas/ser/negro/elpepuesp/20070906elpmad_2/Tes
Maschio, razza bianca, con 29 estati sulle sue grandi spalle imbottite in una polo. Antcedenti per furto con la forza e attentato contro le autorita’. Capelli molto corti, quasi rasati e vistose basette sulle mandibole. Cosi’ si disegna il profilo di Roberto Alonso de la Varga, accusato di aggredire il congolese Miwa Buene Monake la notte del 10 febbraio in Alcala’ de Henares. Miwa sta in carrozzina dal giorno del pestaggio. Cosi’ di colpo, per un motivo solo, essere nero.
L’investigazione del caso e’ tuttora aperta. Avanza a piccoli passi da sette mesi. Il presunto agressore, in liberta’, ha dichiarato lo scorso martedi’ al tribunale numero 6 di Alcala’. Tra i fogli sparsi sopra il tavolo del giudice un informe della polizia. Gli agenti che raccolsero il corpo gia’ insensibile di Miwa descrissero le sue lesioni come lievi. Poi hanno rettificato. Miwa sta ancora aspettando di dichiarare davanti al giudice.
La vittima ha 42 anni, e’ di pelle quasi blu e le sue ossa piegate sopra la sedia a rotelle sono lunghe ed esclusive. Pesa meno di 50 chili. E’ arrivato in Spagna nel 2000 e ha due figli a Kinshasa, di 10 e 12 anni.
Nessun muscolo al di sotto del suo mento gli risponde. Vive nel centro nazionale di paraplegici a Toledo.
Roberto Alonso confessa in una sua recente deposizione di essere innocente. Mentre lo dice spara lo sguardo distratto sopra il tetto del tribunale. Lui stava solo riprendendo la sua macchina “ e punto”. Pero’ un testimone l’ha riconosciuto.Indignato ieri per quanto riferito da Alonso, Miwa ha bisogno che sua moglie, Mirella, gli tolga gli occhi dal sole muovendogli il collo, come se fosse un bambolotto. Sono nel giardino esterno dell’ospedale di Toledo. Solo la bocca risponde agli stimoli del suo cervello. Sufficente per dire quello che pensa:” Siamo scimmie e per questo non abbiamo diritto di vivere!” Una diagnosi basata su varie denuncie, nessuno del tribunale sa qual’e’ lo stato reale del congolese e nessuno nel municipio di Alcala’ ha risposto alle sue richieste di aiuto. Nessuna chiamata, questo dicono. Mirella, borsa piena di ansiolitici, cade col suo cappellino sul prato. Un attacco di ansia: Non puo’ dormire e non puo’ mangiare.
In piu’ “le pastiglie non funzionano.”Si rigira a terra piangendo. Tra singhiozzo e singhiozzo si capisce una stessa idea ripetuta: “ e’ sucesso perche’ siamo neri, ci hanno tolto tutto da un giorno con l’altro. E il peggio e’ che nessuno fa niente, queso assassino e’ libero per la strada.” Adesso si mette in ginocchio, si alza la visiera e chiede: “sarebbe stato uguale se l’aggredito fosse stato bianco?”
Miwa non ha molta voglia di vivere, quasi nessuna. Economista, traduttore accidentale in Spagna, dice che e’ solo e tutto e’” difficile, molto difficile.” Ha smesso di mangiare per buona parte di agosto. “ Perche’?”. Argomente con la poca espressivita’ a cui lo condanna la paralisi. “ E’ difficile, difficile” ripete con l’esclusivo accompagnamento dei tendini, finissimi, della mano destra. “ E il tempo passa” sentenzia prima di accorgersi di avere un capogiro.Sua moglie manipola la carrozzina e inclina la parte dove riposa il collo di suo marito , un peso morto che cade indietro senza resistenza. Miwa a volte vede omuncoli minacciosi scendere dal tetto della sua camera nel centro dei paraplegici. Per la maggior parte del tempo conserva la sua lucidita’.Sufficientemente come per sorprendere il suo auditorio con un’analisi pessimista sull’evoluzione dell’Euiribor, l’indice di referenza della maggior parte dei crediti ipotecari.”Per colmo un altro aumento dei tipi!” Interrompe il torrente di domande sul suo stato.” Ci aumentera’ il prestito di piu’ di 600 euro”, avverte con gli occhi molto aperti. “ Casa, machina, elettricita’, che faremo?” enumera con anima di contabile.
Pero’ questo non e’ il peggio. La calcolatrice di Miwa si imbatte con un dato ancora peggiore. “A Mirella scade il contratto in ottobre e non gli lo rinnoveranno.” Mirella lavora dal pomeriggio alla mattina seguente in un magazzino impilando casse.Ha studiato infermeria, esperienza molto utile all’ora di prendersi cura di Miwa.Pero’ che si scontra con alcuni inconvenienti. Per esempio che ci mette tre ore a spostarsi da Alcala’ a Toledo in treno.O per esempio che nei giorni lavorativi dorme durante il giorno e non puo’ visitarlo.Arriva al centro i venerdi’ pomeriggio e si ferma fino alla domenica alla notte.
Dopodiche’ torna al suo apartamento, un quarto piano senza ascensore. “Ideale per lo stato di Miwa” ironizza.
La coppia voleva tornare quest' anno nella repubblica del Congo. “Adesso e’ impossibile” dicono, mentre supplicano che almeno sia reso possibile l’arrivo in Spagna della sorella di lui. Il desiderio di riunirsi con i figli lo scartano come “impossibile”.
Il Movimento contro l’Intolleranza, attraverso la sua faccia piu’ nota, Esteban Ibarra, denuncia altre “particolarita’ del caso”. Secondo loro la fiscalia di Madrid, tuttora “ non si e’ degnata di documentarsi sulla situazione dei fatti.” Circostanza che ha motivato una dura protesta da parte dell’organizzazione che funge da accusa particolare per poter protestare.
Nel mentre, Roberto Alonso, figlio di un giardiniere, fa la sua vita. Martedi’ si e’ presentato al tribunale per dichiarare di nuovo . “Io non ho visto nulla”, dice. Miwa, prima di svenire e cadere a terra, si che si ricorda della faccia di Roberto. E’ il suo ultimo flash. Il resto lo ha perso insieme alla mobilita’ delle sue articolazioni. Dal mento alle dita dei piedi.
sono fermamente deciso ad andare a trovarlo a madrid e a porgergli la mia solidarieta' e a spiegargli che per me non e' assolutamente una scimmia, anzi.
e non dico cosa farei all'aggressore libero, direi legge del taglione per non uscire da un parlare civile.
tra l'altro i suoi figli sono in congo, c'e' veramente chi nasce dalla parte sbagliata della strada:(
http://www.elpais.com/articulo/madrid/Estoy/silla/ruedas/ser/negro/elpepuesp/20070906elpmad_2/Tes
Maschio, razza bianca, con 29 estati sulle sue grandi spalle imbottite in una polo. Antcedenti per furto con la forza e attentato contro le autorita’. Capelli molto corti, quasi rasati e vistose basette sulle mandibole. Cosi’ si disegna il profilo di Roberto Alonso de la Varga, accusato di aggredire il congolese Miwa Buene Monake la notte del 10 febbraio in Alcala’ de Henares. Miwa sta in carrozzina dal giorno del pestaggio. Cosi’ di colpo, per un motivo solo, essere nero.
L’investigazione del caso e’ tuttora aperta. Avanza a piccoli passi da sette mesi. Il presunto agressore, in liberta’, ha dichiarato lo scorso martedi’ al tribunale numero 6 di Alcala’. Tra i fogli sparsi sopra il tavolo del giudice un informe della polizia. Gli agenti che raccolsero il corpo gia’ insensibile di Miwa descrissero le sue lesioni come lievi. Poi hanno rettificato. Miwa sta ancora aspettando di dichiarare davanti al giudice.
La vittima ha 42 anni, e’ di pelle quasi blu e le sue ossa piegate sopra la sedia a rotelle sono lunghe ed esclusive. Pesa meno di 50 chili. E’ arrivato in Spagna nel 2000 e ha due figli a Kinshasa, di 10 e 12 anni.
Nessun muscolo al di sotto del suo mento gli risponde. Vive nel centro nazionale di paraplegici a Toledo.
Roberto Alonso confessa in una sua recente deposizione di essere innocente. Mentre lo dice spara lo sguardo distratto sopra il tetto del tribunale. Lui stava solo riprendendo la sua macchina “ e punto”. Pero’ un testimone l’ha riconosciuto.Indignato ieri per quanto riferito da Alonso, Miwa ha bisogno che sua moglie, Mirella, gli tolga gli occhi dal sole muovendogli il collo, come se fosse un bambolotto. Sono nel giardino esterno dell’ospedale di Toledo. Solo la bocca risponde agli stimoli del suo cervello. Sufficente per dire quello che pensa:” Siamo scimmie e per questo non abbiamo diritto di vivere!” Una diagnosi basata su varie denuncie, nessuno del tribunale sa qual’e’ lo stato reale del congolese e nessuno nel municipio di Alcala’ ha risposto alle sue richieste di aiuto. Nessuna chiamata, questo dicono. Mirella, borsa piena di ansiolitici, cade col suo cappellino sul prato. Un attacco di ansia: Non puo’ dormire e non puo’ mangiare.
In piu’ “le pastiglie non funzionano.”Si rigira a terra piangendo. Tra singhiozzo e singhiozzo si capisce una stessa idea ripetuta: “ e’ sucesso perche’ siamo neri, ci hanno tolto tutto da un giorno con l’altro. E il peggio e’ che nessuno fa niente, queso assassino e’ libero per la strada.” Adesso si mette in ginocchio, si alza la visiera e chiede: “sarebbe stato uguale se l’aggredito fosse stato bianco?”
Miwa non ha molta voglia di vivere, quasi nessuna. Economista, traduttore accidentale in Spagna, dice che e’ solo e tutto e’” difficile, molto difficile.” Ha smesso di mangiare per buona parte di agosto. “ Perche’?”. Argomente con la poca espressivita’ a cui lo condanna la paralisi. “ E’ difficile, difficile” ripete con l’esclusivo accompagnamento dei tendini, finissimi, della mano destra. “ E il tempo passa” sentenzia prima di accorgersi di avere un capogiro.Sua moglie manipola la carrozzina e inclina la parte dove riposa il collo di suo marito , un peso morto che cade indietro senza resistenza. Miwa a volte vede omuncoli minacciosi scendere dal tetto della sua camera nel centro dei paraplegici. Per la maggior parte del tempo conserva la sua lucidita’.Sufficientemente come per sorprendere il suo auditorio con un’analisi pessimista sull’evoluzione dell’Euiribor, l’indice di referenza della maggior parte dei crediti ipotecari.”Per colmo un altro aumento dei tipi!” Interrompe il torrente di domande sul suo stato.” Ci aumentera’ il prestito di piu’ di 600 euro”, avverte con gli occhi molto aperti. “ Casa, machina, elettricita’, che faremo?” enumera con anima di contabile.
Pero’ questo non e’ il peggio. La calcolatrice di Miwa si imbatte con un dato ancora peggiore. “A Mirella scade il contratto in ottobre e non gli lo rinnoveranno.” Mirella lavora dal pomeriggio alla mattina seguente in un magazzino impilando casse.Ha studiato infermeria, esperienza molto utile all’ora di prendersi cura di Miwa.Pero’ che si scontra con alcuni inconvenienti. Per esempio che ci mette tre ore a spostarsi da Alcala’ a Toledo in treno.O per esempio che nei giorni lavorativi dorme durante il giorno e non puo’ visitarlo.Arriva al centro i venerdi’ pomeriggio e si ferma fino alla domenica alla notte.
Dopodiche’ torna al suo apartamento, un quarto piano senza ascensore. “Ideale per lo stato di Miwa” ironizza.
La coppia voleva tornare quest' anno nella repubblica del Congo. “Adesso e’ impossibile” dicono, mentre supplicano che almeno sia reso possibile l’arrivo in Spagna della sorella di lui. Il desiderio di riunirsi con i figli lo scartano come “impossibile”.
Il Movimento contro l’Intolleranza, attraverso la sua faccia piu’ nota, Esteban Ibarra, denuncia altre “particolarita’ del caso”. Secondo loro la fiscalia di Madrid, tuttora “ non si e’ degnata di documentarsi sulla situazione dei fatti.” Circostanza che ha motivato una dura protesta da parte dell’organizzazione che funge da accusa particolare per poter protestare.
Nel mentre, Roberto Alonso, figlio di un giardiniere, fa la sua vita. Martedi’ si e’ presentato al tribunale per dichiarare di nuovo . “Io non ho visto nulla”, dice. Miwa, prima di svenire e cadere a terra, si che si ricorda della faccia di Roberto. E’ il suo ultimo flash. Il resto lo ha perso insieme alla mobilita’ delle sue articolazioni. Dal mento alle dita dei piedi.
sono fermamente deciso ad andare a trovarlo a madrid e a porgergli la mia solidarieta' e a spiegargli che per me non e' assolutamente una scimmia, anzi.
e non dico cosa farei all'aggressore libero, direi legge del taglione per non uscire da un parlare civile.
tra l'altro i suoi figli sono in congo, c'e' veramente chi nasce dalla parte sbagliata della strada:(