Sinclair63
05-09-2007, 13:11
Paolo Friggi si era portato cinque bottiglie di acqua da un litro e mezzo e alcune bustine di zucchero: «Volevo apparire emaciato»
PAVIA - Nella sostanza un sequestro che aveva il sapore della cialtronata. Per il suo finto sequestro che contava di far durare un paio di settimane, Paolo Friggi si era portato con sè cinque bottiglie di acqua da un litro e mezzo e alcune bustine di zucchero. «Avevo deciso che non volevo mangiare, in modo da ricomparire emaciato e distrutto - ha raccontato ai magistrati - e suscitare così la compassione dei miei genitori».
VOLEVA OTTENERE SOLDI DAI GENITORI - Pare infatti che il suo scopo non fosse tanto quello di ottenere dei soldi dalla famiglia attraverso il sequestro, ma di ottenerli dai genitori suscitando in loro compassione e commozione una volta ricomparso. Friggi comunque aveva preparato la messinscena già da alcuni giorni, sia raccontando in giro che avrebbe avuto disponibilità di 300 mila euro in contanti, sia riferendo le sue preoccupazioni per un furgoncino bianco che vedeva spesso attorno a casa sua. In realtà, il tabaccaio trentasettenne era già andato a fare un sopralluogo nella cascina dove poi ha trascorso due notti nei pressi del ponte di barche di Bereguardo.
SOPRALLUOGO - La mattina prima del finto sequestro aveva portato la sua mountain bike a cento metri dal luogo dove poi ha lasciato l'auto. La mattina di lunedì è uscito come al solito alle 4 da casa, ha raggiunto lo spiazzo dove poi è stata trovata l'auto, ha lasciato dentro portafogli e documenti, si è messo dei sacchetti di cellophane attorno alle scarpe per non lasciare tracce ed ha inforcato la bicicletta. Con lo zainetto in spalla con dentro le cinque bottiglie d'acqua ha percorso il vialetto di campagna, alcuni chilometri, fino al casolare. La sua messinscena è durata meno di 48 ore: stamattina alle 2 una pattuglia di carabinieri ha visto un uomo che si sbracciava per strada nei pressi della zona del ponte di barche. «Sono Paolo Friggi, quello sequestrato - ha detto il giovane - mi hanno liberato». Portato in caserma, il giovane ha sostenuto la tesi del sequestro da parte di extracomunitari per poche decine di minuti, poi è crollato.
05 settembre 2007
Io gli farei pagare tutte le spese sostenute per cercarlo e lo incriminerei per simulazione di reato :mad: :mad: :mad:
Fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/09_Settembre/05/sequestro_bicicletta_acqua.shtml
PAVIA - Nella sostanza un sequestro che aveva il sapore della cialtronata. Per il suo finto sequestro che contava di far durare un paio di settimane, Paolo Friggi si era portato con sè cinque bottiglie di acqua da un litro e mezzo e alcune bustine di zucchero. «Avevo deciso che non volevo mangiare, in modo da ricomparire emaciato e distrutto - ha raccontato ai magistrati - e suscitare così la compassione dei miei genitori».
VOLEVA OTTENERE SOLDI DAI GENITORI - Pare infatti che il suo scopo non fosse tanto quello di ottenere dei soldi dalla famiglia attraverso il sequestro, ma di ottenerli dai genitori suscitando in loro compassione e commozione una volta ricomparso. Friggi comunque aveva preparato la messinscena già da alcuni giorni, sia raccontando in giro che avrebbe avuto disponibilità di 300 mila euro in contanti, sia riferendo le sue preoccupazioni per un furgoncino bianco che vedeva spesso attorno a casa sua. In realtà, il tabaccaio trentasettenne era già andato a fare un sopralluogo nella cascina dove poi ha trascorso due notti nei pressi del ponte di barche di Bereguardo.
SOPRALLUOGO - La mattina prima del finto sequestro aveva portato la sua mountain bike a cento metri dal luogo dove poi ha lasciato l'auto. La mattina di lunedì è uscito come al solito alle 4 da casa, ha raggiunto lo spiazzo dove poi è stata trovata l'auto, ha lasciato dentro portafogli e documenti, si è messo dei sacchetti di cellophane attorno alle scarpe per non lasciare tracce ed ha inforcato la bicicletta. Con lo zainetto in spalla con dentro le cinque bottiglie d'acqua ha percorso il vialetto di campagna, alcuni chilometri, fino al casolare. La sua messinscena è durata meno di 48 ore: stamattina alle 2 una pattuglia di carabinieri ha visto un uomo che si sbracciava per strada nei pressi della zona del ponte di barche. «Sono Paolo Friggi, quello sequestrato - ha detto il giovane - mi hanno liberato». Portato in caserma, il giovane ha sostenuto la tesi del sequestro da parte di extracomunitari per poche decine di minuti, poi è crollato.
05 settembre 2007
Io gli farei pagare tutte le spese sostenute per cercarlo e lo incriminerei per simulazione di reato :mad: :mad: :mad:
Fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/09_Settembre/05/sequestro_bicicletta_acqua.shtml