View Full Version : Svendopoli
"Case a politici e sindacalisti
a prezzi super-scontati"
Un intero edificio per il Guardasigilli. Mastella: querelo
di SERENELLA MATTERA
ROMA - Case a prezzi stracciati per vip, politici e sindacalisti. Lo rivela un'inchiesta de L'Espresso in edicola oggi, dal titolo "Casa nostra". Una squadra "vasta e assortita", è la denuncia del settimanale, ha potuto comprare appartamenti a Roma a costi di molto inferiori a quelli di mercato. Una squadra bipartisan che va dall'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, agli ex presidenti di Camera e Senato Luciano Violante e Nicola Mancino. Dalla famiglia del leader Udc Pier Ferdinando Casini a quelle del ministro della Giustizia Clemente Mastella e del primo cittadino di Roma Walter Veltroni. Coinvolti nell'inchiesta anche altri potenti, come il presidente della Consob Lamberto Cardia e il segretario della Cisl Raffaele Bonanni.
Le prime anticipazioni, trapelate ieri, hanno sollevato la reazione di alcuni dei politici chiamati in causa. Mastella ha annunciato una querela, mentre Cossiga si è limitato a spiegare: "Ho comprato a prezzi scontati, ma non ingiustamente". Duro il presidente del Senato, Franco Marini: "Sono false le notizie che mi riguardano (due piani di un palazzo ai Parioli pagati 1 milione di euro, ndr). Io non ho avuto nessuno sconto ma ho comprato a prezzo di mercato la casa che avevo in affitto da circa 20 anni. Mi pare si stia superando ogni limite con queste pseudo-denunce".
Nel 1996 l'inchiesta "Affittopoli" svelava come gli enti previdenziali dessero in locazione ai politici appartamenti in pieno centro a Roma a prezzi stracciati. Oggi L'Espresso parla di una "Svendopoli", perché quelle stesse case "sono state svendute definitivamente e il privilegio è stato reso eterno". Per fare un esempio, il presidente della Consob Cardia pagava 1 milione e 100 mila lire di affitto nel 1996 e ha comprato nel 2002 a 328 mila euro 10 vani e due posti auto vicino al Palaeur. Mentre il sindaco Veltroni, che "è nato nelle case dell'ente previdenziale dei dirigenti (Inpdai)", ha comprato dalla Scip, ex Inpdai, 190 metri quadri a via Velletri, zona Piazza Fiume, per 373mila euro. Un prezzo basso "per effetto non di un'elargizione personale, ma degli sconti collettivi".
Anche le società private Generali e Pirelli, secondo L'Espresso, nella vendita di immobili hanno avuto un occhio di riguardo per alcuni politici, come Casini e Mastella. A ex suocera, ex moglie e figlie del leader Udc sono andati 30 vani catastali in via Clitunno (zona Trieste) a 1,8 milioni di euro (prezzo di mercato 5100-6900 euro al metro quadro). Mentre la famiglia Mastella si è aggiudicata 26 vani (5 appartamenti) di un edificio di Lungotevere Flaminio a 1,2 milioni di euro. "Non ho certo approfittato di favori - ha replicato il Guardasigilli - tant'è che ho dovuto fare un mutuo di ben 500mila euro".
http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/politica/case-politici/case-politici/case-politici.html
Dovranno pur abitare da qualche parte... sempre polemici! :rolleyes:
Tutti a sbraitare che gli italiani hanno diritto alla casa e poi quando qualcuno riesce ad ottenerla subito a lamentarsi!
Tutto questo astio, questa invidia ... ma da dove vi arriva? :O
:stordita:
ma pure :muro: :muro:
Tutti a sbraitare che gli italiani hanno diritto alla casa e poi quando qualcuno riesce ad ottenerla subito a lamentarsi!
Tutto questo astio, questa invidia ... ma da dove vi arriva? :O
:stordita:
ma pure :muro: :muro:
La verità è una sola: loro possono e noi no! E rodiamo tantissimo per questo! :D
Come fa un politico ONESTO ad avere un paio di milioni di euro da investire? :what:
Peccato che il buonismo ed il politically correct imposti dal regolamento mi impediscono di esprimermi.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Casa-Nostra/1742269&ref=hpstr1
http://data.kataweb.it/kpm2eolx/field/foto/foto/1742547
Ministri, presidenti delle Camere, sindacalisti, politici. Attuali ed ex. Hanno acquistato attici e appartamenti da enti pubblici o da privati a prezzi di favore. Rendendo doppio il privilegio che spesso già avevano come inquilini. Ecco nomi e cifre dell'ultimo scandalo immobiliare
di Marco Lillo
Ci sono ministri e leader di partito, ex presidenti del Parlamento e della Repubblica, magistrati e giornalisti. La nazionale dell'acquisto immobiliare scontato è talmente vasta e assortita che ci si potrebbe fare un ottimo governo di coalizione. Si va dall'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga ai presidenti della Camera e del Senato del primo governo Prodi: Luciano Violante e Nicola Mancino.
Dalla famiglia del presidente dell'Udc Pier Ferdinando Casini a quella del ministro della Giustizia Clemente Mastella passando per la figlia del deputato di An Francesco Proietti. C'è il candidato leader del Partito democratico, Walter Veltroni e il presidente del Senato Franco Marini. Non mancano la Borsa, con il presidente della Consob Lamberto Cardia e il mondo del lavoro con il segretario della Cisl Raffaele Bonanni. C'è il senatore Udc Mario Baccini e il responsabile della Margherita in Sicilia Salvatore Cardinale. Situazioni diverse tra loro che talvolta convivono nello stesso palazzo.
Prendiamo lo stabile Inpdai di via Velletri, a due passi da via Veneto. Al primo piano la moglie di Walter Veltroni ha comprato più o meno allo stesso prezzo pagato dall'ex sottosegretario Marianna Li Calzi che abita al quarto. Ma le due storie sono diverse. Li Calzi ha ottenuto il suo attico alla vigilia della svendita a seguito di una discussa procedura pubblica. Veltroni invece è nato nelle case dell'ente previdenziale dei dirigenti. L'Inpdai aveva affittato sin dal 1956 un appartamento al padre, dirigente Rai. Nel 1994 i Veltroni restituirono all'ente i due alloggi nei quali vivevano Walter e la mamma per averne in cambio uno più grande, il famoso primo piano di via Velletri da 190 metri quadrati che nel 2005 è stato acquistato dalla moglie del sindaco, Flavia Prisco, per 373 mila euro. Il prezzo è basso per effetto non di un'elargizione personale ma per il meccanismo degli sconti collettivi concessi a tutti allo stesso modo. Altra cosa ancora sono gli acquisti delle case dell'Ina ora finite a Generali e Pirelli. Questi colossi privati in alcuni casi si sono comportati come spietati alfieri del libero mercato.
Altre volte hanno fatto prezzi bassi per blocchi di appartamenti finiti poi a famiglie dai nomi noti come Mastella e Casini. Scelte discutibili per società quotate in Borsa come Pirelli e Generali che dovrebbero puntare solo al profitto e che, evidentemente, hanno pensato di fare gli interessi dei propri azionisti cedendo appartamenti ai politici e ai loro amici a valori bassi. Insomma, ci sono differenze radicali tra venditore privato e ente pubblico ma anche all'interno delle due categorie. Se non bisogna far di tutta l'erba un fascio però ci sono due cose che accomunano i protagonisti della nostra inchiesta: sono potenti che hanno pagato troppo poco ieri per l'affitto e oggi per l'acquisto.
Inoltre nella maggioranza dei casi in quegli immobili sono entrati grazie a conoscenze, entrature e amicizie. Questa disparità di trattamento con i comuni mortali non è una novità. Emerse con violenza populista nel 1996 durante il primo Governo Prodi grazie alla campagna 'Affittopoli' de 'il Giornale' di Vittorio Feltri. Oggi quegli stessi immobili affittati dieci anni fa ad equo canone sono stati svenduti definitivamente e il privilegio è stato reso eterno.
Per fare qualche esempio: Lamberto Cardia, presidente Consob, pagava 1 milione e 100 mila lire al mese di affitto nel 1996 e ha comprato nel 2002 a 328 mila euro 10 vani e due posti auto a due passi dal Palaeur.
Maura Cossutta, onorevole dei Comunisti Italiani, pagava 1 milione e 50 mila lire allora e compra nel 2004 quattro camere, due bagni e balconi a due passi da San Pietro a 165 mila euro.
Franco Marini pagava 1 milione e 700 mila lire allora e compra nel 2007 a un milione di euro due piani ai Parioli. A rendere 'svendopoli' ancora più odiosa di 'affittopoli' c'è il peggioramento drastico del mercato della casa. Il trattamento di favore diventa un'offesa insopportabile per chi è costretto a combattere ogni giorno con l'ufficiale giudiziario che vuole sfrattarlo.
Per capire 'svendopoli' bisogna iniziare il nostro viaggio da via Clitunno, nel quartiere Trieste. In questa strada immersa nel verde, ci sono due palazzi che facevano parte del patrimonio Ina-Assitalia e che rappresentano bene il confine tra i sommersi e i salvati delle dismissioni. Lì abitava, prima della separazione, Pier Ferdinando Casini con la prima moglie Roberta Lubich e le due figlie minorenni. Nello stabile accanto abitava una coppia di dipendenti Assitalia: Davide Morchio e la moglie Maria Teresa.
Negli anni Novanta le famiglie Morchio e Casini sono uguali: entrambi inquilini delle Generali, pagano un canone basso e sperano di poter comprare l'appartamento con lo sconto. Poi arrivano le vendite tanto attese e l'uguaglianza svanisce: la famiglia Lubich-Casini rileva a prezzi di saldo tutto il palazzo. Morchio insieme ad altre 19 famiglie deve andar via. Nessuna offerta per lui dalla nuova proprietà, che per ironia della sorte è Caltagirone, il nuovo suocero di Casini. Gran parte degli inquilini, come l'ex ministro verde Edo Ronchi che può permettersi di comprare lì vicino, lascia il campo. La famiglia Morchio invece resiste all'ufficiale giudiziario che chiede l'intervento della forza pubblica. "Abbiamo un contratto che ci dà il diritto di prelazione", spiega Davide Morchio, "ed è stato ignorato. Nel palazzo vicino hanno potuto comprare a prezzi di favore. È un'ingiustizia".
Anche l'immobile dove vive la prima moglie di Casini è stato ceduto in blocco ma con una procedura atipica. Ha comprato a un prezzo basso, 1 milione e 750 mila euro, la Clitunno Spa, società creata appositamente da un manager bolognese di area Udc, amico di Casini e della prima moglie. Si chiama Franco Corlaita e ha già rivenduto tutto. Indovinate a chi? Alla famiglia Lubich. Nel novembre del 2006 la mamma di Roberta compra per 586 mila euro il secondo piano. Ad aprile del 2007 la prima moglie di Casini compra il piano terra, a 323 mila euro. Passano due mesi e il 21 giugno scorso l'operazione si chiude con la cessione alle due figlie minori di Casini del terzo piano (306 mila euro per 5 vani catastali) e del primo piano (8,5 vani per 586 mila euro).
Casini partecipa all'atto (mediante un procuratore) in qualità di genitore anche se il notaio precisa che paga tutto la moglie. Per convincere il giudice tutelare ad autorizzare la stipula dell'atto, i genitori presentano una perizia da cui risulta che l'acquisto è 'molto conveniente'. Generali non fa una piega. Inutile dire che gli inquilini del palazzo vicino sono infuriati e ipotizzano una simulazione dietro questo strano giro. Nella sostanza, dicono, la famiglia Casini ha comprato con lo sconto e noi no. Alla beffa contro i vicini, si aggiunge quella agli inquilini, senza alcuna distinzione di rango. Al primo piano del palazzetto Lubich-Casini vive in affitto Roberto Barbieri, senatore del centrosinistra e presidente della Commissione parlamentare sui rifiuti. Paga un canone di ben 3 mila euro ma è stato trattato come gli altri. Nessuno gli ha detto che il suo appartamento è diventato della figlia di Casini. Nessuno gli ha proposto l'acquisto a 586 mila euro. Con tremila euro al mese avrebbe potuto accendere un mutuo per comprare. Invece a maggio del 2008 dovrà lasciare.
Anche il caso della famiglia Mastella dimostra che non sempre le società private sono così cattive. Il ministro della Giustizia abita all'ottavo piano di un palazzo sul lungotevere Flaminio che ha fatto la stesa trafila di quello di via Clitunno. Da Ina-Assitalia a Initium, società di Pirelli e Generali. Initium è proprietaria anche dei condomini di via Nicolai alla Balduina, dove abita l'ex ministro Baccini e di via Visconti a Prati, dove vive Francesco Cossiga. Gli inquilini di questi palazzi non sono stati trattati come quelli di via Clitunno. Stavolta Initium ha concesso prelazione e sconto. Così nel 2004 Baccini ha comprato la sua reggia da 15 vani, due terrazze e 4 bagni per 875 mila euro e Cossiga è diventato proprietario di casa, soffitta e magazzino per 710 mila euro.
Nel caso di Mastella però Initium ha fatto di più. Il 3 dicembre del 2004 nello studio del notaio Claudio Togna (dell'Udeur anche lui) c'era una riunione familiare. I Mastella al gran completo facevano la fila per stipulare atti e il povero Togna sfornava atti come una pizzeria di Ceppaloni. Sandra Mastella ha comprato l'appartamento dove dorme il marito e si è impegnata a prendere la residenza lì per ottenere le agevolazioni fiscali. Per lei un ottimo affare: 500 mila euro per un appartamento che include una veranda abusiva (condonata) e la terrazza su tre lati che guarda il Tevere e Monte Mario dall'ottavo piano.
Subito dopo la moglie del ministro ecco arrivare i figli Elio e Pellegrino. Comprano altri quattro appartamenti, due a testa. I prezzi erano davvero allettanti. A Pellegrino vanno il primo piano da 4,5 vani per 175 mila euro e altri 6 vani al quarto piano per 300 mila euro. Va ancora meglio al fratello che si accaparra un terzo piano con 5,5 vani per soli 200 mila euro e un miniappartamento con ingresso, camera, bagno e terrazza a livello per 67.500 euro, nemmeno il costo di un box in periferia. Le case sono state pagate in gran parte grazie ai mutui concessi da San Paolo (400 mila euro alla moglie) e Bnl (un milione e 100 mila euro ai figli che dovranno versare una rata mensile di 6.430 euro). E che nessuno vada in giro più a dire che Initium è cattiva con gli inquilini.
Anche Francesca Proietti, socia di Daniela Fini e figlia di Francesco, deputato di An e braccio destro di Gianfranco, ha comprato un appartamento a un prezzo d'occasione: 267 mila euro per un secondo piano con terrazza su tre lati, salone e due camere all'Eur.
Sempre dal patrimonio ex Ina arrivano gli immobili di Nicola Mancino e Luciano Violante. L'ex magistrato torinese ha pagato con la moglie 327 mila euro nel 2003 un gioiello incastonato tra i Fori Imperiali e piazza Venezia: due terrazzette, tre livelli e una settantina di metri quadrati coperti.Nicola Mancino ha comprato insieme alla figlia Chiara nel 2001 una dimora da 10 vani più una soffitta autonoma su Corso Rinascimento, a due passi dal Senato per 1 miliardo e 550 mila lire del vecchio conio.
Sempre dal gruppo Pirelli Giuliano Ferrara ha acquistato l'appartamento ex Ina da 7,5 vani in piazza dell'Emporio al Testaccio nel palazzo che un tempo veniva chiamato 'il Cremlino' per l'alta percentuale di comunisti. Ferrara, che un tempo tuonava contro De Mita per il suo affitto a Fontana di Trevi, ha rilevato un sesto piano con terrazzo a 890 mila euro.
Molto più bassi i prezzi praticati dagli enti previdenziali. Grazie al doppio sconto (30 per cento più 15 a chi compra tutto il palazzo) le parlamentari Franca Chiaromonte e Maura Cossutta hanno stipulato un atto collettivo per due appartamenti in via della stazione San Pietro rispettivamente per 113 mila e 165 mila euro.
Notevole anche il caso di Raffaele Bonanni. Il segretario della Cisl ha conquistato nel 2005 un grande appartamento dell'Inps al sesto piano in via del Perugino, nel cuore del quartiere Flaminio: otto vani a 201 mila euro. Con quella cifra in zona si compra solo un garage.
L'anno scorso ha fatto il colpo del secolo anche l'ex ministro e deputato della Margherita siciliana Totò Cardinale. In via degli Avignonesi, una strada bellissima tra il Tritone e via Veneto, ha messo le mani su un terzo piano da otto vani con affaccio su via delle Quattro Fontane : un gioiellino da due milioni sul mercato libero portato via per 844 mila euro.
L'ultimo è stato Franco Marini. Il presidente del Senato ha stipulato il rogito il 23 aprile scorso. Un milione di euro per aggiudicarsi la casa assegnata alla moglie dall'Inpdai in via Lima: due livelli per 14 vani nel cuore dei Parioli.
Se Marini è il politico che ha pagato il prezzo più alto (per una casa che vale comunque il doppio) l'oscar del rapporto qualità-prezzo spetta al senatore Udc Francesco Pionati. L'uomo che ha sfornato per anni pastoni per i telespettatori del Tg1 ha comprato un attico e superattico da favola in via Traversari. L'appartamento è aggrappato alla collina di Monteverde ed è affacciato su Trastevere. Grazie al solito doppio sconto ha speso un'inezia. L'allora mezzobusto del Tg uno aveva fatto ricorso al Tar per ridurre ulteriormente la valutazione e in Parlamento gli amici dell'Udc avevano presentato pure un'interrogazione parlamentare per contestare il prezzo esorbitante: 509 milioni di lire nel 2001 per 10 vani con doppia terrazza. Sì, un prezzo veramente scandaloso.
ha collaborato Laura Venuti
(30 agosto 2007)
La mappa delle case:
http://speciali.espresso.repubblica.it/attualita/casa-nostra/popup.html
Fides Brasier
31-08-2007, 12:24
politico ONESTOtoh, un ossimoro :D
trallallero
31-08-2007, 13:07
http://data.kataweb.it/kpm2eolx/field/foto/foto/1742908
ma quello in alto a sinistra chi e´ Leslie Nielsen ? :D
FastFreddy
31-08-2007, 13:09
ma quello in alto a sinistra chi e´ Leslie Nielsen ? :D
" 'O vedi, ecco Mariniiiiiiiiiii........."
:D
Come fa un politico ONESTO ad avere un paio di milioni di euro da investire? :what:
non mi pare una cosa tanto fuori logica
pensa agli stipendi che hanno, non è detto che abbia 2mln in contanti ma con gli introiti mensili (e la super pensione) puoi pure caricarti un bel mutuo e rimanendo onesto le cifre grandi come quelle non penso siano un problema
inoltre potrebbero essere degli imprenditori per quanto ne sappiamo
il punto è un altro: come hanno fatto a pagare così poco case che dovrebbero costare almeno 5 volte tanto?
trallallero
31-08-2007, 13:14
" 'O vedi, ecco Mariniiiiiiiiiii........."
:D
:D
FastFreddy
31-08-2007, 13:16
non mi pare una cosa tanto fuori logica
pensa agli stipendi che hanno, non è detto che abbia 2mln in contanti ma con gli introiti mensili
Considerando che la maggior parte di loro prende 15000€ al mese e che sono in politica da 40 anni, in proporzione 2 mln di € sono una cifra abbastanza modesta...
ma quello in alto a sinistra chi e´ Leslie Nielsen ? :D
:rotfl:
trallallero
31-08-2007, 13:39
:rotfl:
ma pensa che bello avere politici del genere :D
altro che le barzellette di mister B
^TiGeRShArK^
31-08-2007, 13:51
e io ke mi devo svenare per un affitto per 35 mq a 25 km dal raccordo... :rolleyes:
E pensare che c'è gente costretta a questo:
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1540020
Schifo assoluto :rolleyes:
Feric Jaggar
31-08-2007, 14:19
Ma l'Espresso sta diventando un giornale di sinistra??? :eek:
EDIT: a proposito di Pionati, e di chi prima di lui (Gruber, Santoro, Michelini etc. etc.): il seggio a giornalisti sarà pure perfettamente legale, ma dà tanto una disgustosa sensazione di "retribuzione per servizi resi".
dantes76
31-08-2007, 14:24
Dovranno pur abitare da qualche parte... sempre polemici! :rolleyes:
mmmmmm.....:rolleyes:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio//1742271/&print=true
http://data.kataweb.it/kpm2eolx/field/foto/foto/1742502
Quei figli di papà in via Arenula
La prelazione spettava all'Udeur, ma l'acquisto vantaggioso nel cuore di Roma lo fanno Elio e Pellegrino Mastella
Il motto dell'Udeur è 'la famiglia prima di tutto'. Clemente Mastella lo ha applicato alla lettera quando si è trovato di fronte a una grande occasione: acquistare a un ottimo prezzo l'appartamento che ospita la redazione del giornale del partito. Invece di intestare tutto all'Udeur, il segretario ha preferito far comprare alla società dei figli, Elio e Pellegrino. Permettendo loro un vero affarone. Se vendessero oggi potrebbero incassare una plusvalenza da un milione di euro.
Tutto inizia il 7 aprile del 2005 quando il consorzio che cura le vendite dell'Inail scrive all'Udeur, in qualità di inquilino, per offrirgli di acquistare l'appartamento dove ha sede il giornale del partito al prezzo di un milione e 452 mila euro più Iva. Prendere o lasciare. Mastella prende e fa bene. Stiamo parlando del quarto piano di Largo Arenula 34, pienissimo centro con affaccio su Largo Argentina. Un appartamento quasi identico, al primo piano dello stesso stabile, è stato ceduto nel 2006 dall'Inail a 1,4 milioni ed è stato rivenduto nel 2007 per 2 milioni e 350 mila più 100 mila euro di commissioni. La letterina che offre l'acquisto all'Udeur equivale a un assegno circolare che andrebbe incassato subito.
La prelazione spetta al partito, che è intestatario del contratto di locazione. Stranamente invece l'Udeur comincia un balletto di sigle e lettere. Prima sembra che acquisti 'Il Campanile nuovo' la cooperativa che edita il giornale. Poi invece acquista la società 'Il campanile Srl'. Tra le due c'è una bella differenza. Nel lontano 2001 anche 'Il campanile Srl' era la casa editrice del quotidiano ma ora, a dispetto del nome, è diventata qualcosa di ben diverso. Dopo aver incassato 480 mila euro di contributi per coprire i costi affrontati per il quotidiano nel 2000-2001, ha ceduto il campo alla cooperativa, come vuole la nuova legge.
La srl 'Il campanile' sembrava destinata alla rottamazione quando Clemente Mastella la ricicla per comprare l'appartamento di largo Arenula. L'atto doveva essere fatto entro ottobre del 2005 ma prima di firmare il segretario cambia opportunamente i connotati alla società. Il Campanile, diventa una società della sua famiglia. Prima era intestata a Tancredi Cimmino, l'ex tesoriere che nell'aprile del 2006 si candida con Di Pietro e viene trombato. Dopo le elezioni, nel maggio del 2006, Cimmino cede tutto a Clemente Mastella (che già aveva un 10 per cento della società).
Pochi giorni dopo il ministro della Giustizia gira le quote ai figli, Pellegrino ed Elio. Ora tutto è pronto per il grande acquisto. Il 10 luglio 2006 finalmente la società dei Mastella compra l'appartamento al quarto piano. Non basta. La srl cambia oggetto e si trasforma da semplice società editrice in azienda a tutto campo che può occuparsi di giornali ma anche di acquisizioni immobiliari, pubblicità, import-export, ristrutturazione di casali, attività turistiche e finanziarie. Poi muta anche il nome: ora si chiama 'Servizi e Sviluppo'. Una volta acquisita la sede, addio Campanile.
Oggi i figli di Mastella sono proprietari dell'appartamento e il giornale (che aveva più diritto di loro a comprare) è solo l'inquilino. Alla fine di questo giro tortuoso sono due le cose che sorprendono: una società finanziata dallo Stato con 480 mila euro nel biennio 2000-2001 per editare la testata del partito è diventata nel 2006 l'immobiliare privata dei figli del leader, scavalcando ogni distinzione tra interessi pubblici e affari privati che, anche in un partito a conduzione familiare, dovrebbe restare sacra. Inoltre la società di Pellegrino ed Elio ha fatto l'affare della sua vita grazie alla rinuncia del partito di papà a esercitare un suo diritto.
"Non c'è nulla di strano", dice il tesoriere dell'Udeur Pierpaolo Sganga, "l'acquisto è stato fatto senza alcuno sconto e senza alcun favoritismo, seguendo rigorosamente le procedure stabilite". Sganga annuncia che il partito sta per concludere un secondo colpo, ancora più grande, nello stesso palazzo. Anche i due appartamenti del secondo piano che ospitano la sede nazionale dell'Udeur presto saranno venduti all'inquilino. Un affarone che vale il doppio di quello già concluso: sono 21 vani contro i 9 dell'appartamento del quarto piano. Stavolta chi comprerà? Dalle carte depositate in conservatoria spunta una lettera dell'Inail del 2005 nella quale l'ente riconosce la prelazione per questi appartamenti, come per quello già venduto, alla solita società 'Il campanile Srl' oggi 'Servizi e Sviluppo' dei Mastella. A 'L'espresso' il tesoriere Sganga giura: "Comprerà l'Udeur".
M. L.
FabioGreggio
31-08-2007, 14:36
Come fa un politico ONESTO ad avere un paio di milioni di euro da investire? :what:
De Michelis, La Malfa e Bossi te lo saprebbero dire.
Guarda la loro fedina penale.
ma soprattutto ai notizia che li abbiano restituiti?
:rotfl: :rotfl:
fg
FastFreddy
31-08-2007, 14:39
Ma l'Espresso sta diventando un giornale di sinistra??? :eek:
Hem, espresso.REPUBBLICA.it :stordita:
Comunque mi pare che nell'articolo ce ne sia per tutti i gusti: sinistra, centro, destra, sindacati...
Ragazzi, ma mi domando, noi leggiamo, sbraitiamo...ma alla fine che facciamo?
A volte mi chiedo se siamo troppo pessimisti noi o sono gli altri ciecati!:muro:
Ma perchè quella delle lauree private l'avete sentita???
E sono loro i beneficiari!!!!
Feric Jaggar
31-08-2007, 15:51
Hem, espresso.REPUBBLICA.it :stordita:
Comunque mi pare che nell'articolo ce ne sia per tutti i gusti: sinistra, centro, destra, sindacati...
No, ma volevo essere proprio sarcastico. Sembra ormai che di sinistra in Italia non sia rimasto niente e nessuno. Lo dico da persona non-di-sinistra, anzi. Gli è che in una democrazia funzionante devono esistere voci contrapposte. Altrimenti non si tratta di democrazia, ma di una farsa.
Qui, invece, abbiamo tante voci che dicono tutte le stesse cose, che predicano il culto del libero mercato - che è libero poi solo per i loro amici e protettori - che fanno a gara ad andare in guerra, che vanno a merenda insieme banchettando sulla collettività (appalti d'oro, appannaggi, privilegi, tangenti). Non è più possibile distinguere una destra e una sinistra, in queste cose. L'elettorato è avvelenato cronico, mitridatizzato, come in USA; dove la gente comune si ribella all'idea che i ricchi vengano tassati ("metti che divento ricco anch'io, eh!"), sembra quasi la sindrome della vittima che si innamora del carnefice. Sbrontolano e si lamentano, poi quando si va a votare mancasse nell'urna una mezza preferenza (anzi, le preferenze non si mettono neanche più; per non affaticare le nostre povere testoline che si devono ricordare il numerino, adesso c'è la lista bloccata, i nomi degli eletti li scelgono loro); perchè chi deve condonare il pollaio, chi ha il concorso alle Poste, chi ha la pratica dell'invalidità, insomma tutti hanno (ho credono di avere) il loro rapporto privilegiato e segreto col Potere.
Io non compro giornali e settimanali da più di dieci anni, mi sembrano solo soldi buttati, solo quando vedo una copia in sala d'aspetto dal dottore la sfoglio e a distanza di anni trovo sempre le stesse cazzate, in una pagina c'è lo scandalo degli affitti d'oro e nella pagina dopo la pubblicità del cronografo con "tourbillon a vista" che costa come tre anni del mio stipendio.
Una volta era politicamente scorretto definirsi "di destra"; l'unico che lo faceva era l'MSI. Poteva finire in querela per un apprezzamento del genere. Poi con AN e Berlusconi è diventata una bandiera che si poteva mostrare. Adesso invece sta diventando politicamente scorretto definirsi "di sinistra"; nel senso che "di sinistra" deve riferirsi all'obbedienza a santuari di potere imprenditoriale e bancario perfettamente uguali a quelli "di destra" (chi scrive non scrive a vanvera, ci sto dentro! Ed è perfettamente uguale a quelli "di destra"!), oppure al massimo può riferirsi a a forze poujadiste ed innocue che fanno finta opposizione no-global e che poi si ingozzano di emolumenti, affitti d'oro privilegi come i loro avversari. Una volta i sindacalisti troppo tiepidi rischiavano le gambe a farsi vedere a Mirafiori, adesso invece si pappano le case ai Parioli e magari qualcuno dice pure "Aho, visto quello? Mazza che dritto!"
Peccato che il buonismo ed il politically correct imposti dal regolamento mi impediscono di esprimermi.
*
trallallero
31-08-2007, 15:57
Io non compro giornali e settimanali da più di dieci anni, mi sembrano solo soldi buttati
e ci mancherebbe altro! con tutti i soldi che gia´ ricevono dai cittadini mo´ uno si mette anche a comprarli
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Condominio-Furbetti/1755687//2
Casa Nostra 2
Condominio Furbetti
Il figlio di Cossiga, Giuseppe. Il governatore della Calabria Loiero. L'ex direttore Rai Agnes. E poi un generale della Finanza, magistrati... Si allarga lo scandalo 'Casa nostra'.
di Emiliano Fittipaldi
e Marco Lillo
Ho dei punti in comune con Pier Ferdinando Casini. Siamo di mezza età, bellocci, separati, e abbiamo avuto due figli dal primo matrimonio. Alla ex moglie lui ha regalato un palazzo, io ho lasciato alla mia il nostro appartamentino. Lui va in chiesa tutte le domeniche, io non ci vado mai. Per tutto il resto lui è un T-Rex e io un topolino. Sto subendo un'ingiustizia incredibile in un paese che si definisce 'di diritto', ma credo ancora nella libertà, nella libertà di stampa. E poi mi chiamo Davide, e forse proprio per questo posso provare a difendermi dai Giganti...
Davide Morchio, dipendente Assitalia, è il dirimpettaio dell'ex presidente della Camera, che grazie alle cartolarizzazioni tra il 2005 e il 2007 riuscì a comprare per la sua famiglia a buon prezzo un'intera palazzina a via Clitunno. La casa dove vivono Morchio e la sua nuova consorte, dell'ex patrimonio Ina-Assitalia, è invece finita al gruppo Caltagirone. Nonostante il diritto di prelazione, Davide ora deve andarsene, e scrive a tutti chiedendo aiuto. "Per noi è un dramma. Il mio stipendio di agosto non arriva a mille euro, sarebbe dura andare in affitto senza sconto. L'11 settembre arriva l'ufficiale giudiziario per cacciarci, speriamo senza la forza pubblica. Il Quirinale qualche settimana fa è intervenuto chiedendo al commissariato di zona di non esasperare gli animi. Ma ora c'è un nuovo ufficiale che ha spodestato il precedente, considerato troppo morbido dai Giganti.
L'acquisto di immobili a prezzi di favore per politici, ministri e sindacalisti ha sempre un rovescio della medaglia. Gli inquilini normali, se non hanno la fortuna di finire in una vendita collettiva, difficilmente hanno gli stessi trattamenti di favore riservati ai vip. Con i nuovi proprietari il canone schizza alle stelle, i prezzi al metro quadro diventano 'di mercato': l'affare diventa un'esclusiva della nomenclatura. Scavando scavando, di nomi eccellenti che hanno comprato casa da enti pubblici a prezzi stracciati ne spuntano in continuazione, come funghi. La capitale dello scandalo è Roma: oltre la metà degli alloggi (il 52,4 per cento) piazzati con la maxi-dismissione della Scip2 sono infatti localizzati nella capitale. Al secondo posto, ben distaccata, Milano (con l'8,5 per cento degli alloggi), poi Bologna (3), Napoli (2,9) e Genova (2,5).
La scorsa settimana 'L'espresso' raccontava l'acquisto da parte del presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga di un appartamento in via Quirino Visconti, a Prati. Il senatore a vita ha comprato da Initium (società partecipata da Generali e Lehman Brothers che aveva rilevato in precedenza l'immobile dall'Assitalia), facendosi accompagnare dal notaio dal figlio Giuseppe. Ma lo stesso giorno (il 10 maggio 2004) e con lo stesso notaio, Giuseppe, oggi deputato di Forza Italia, riusciva ad acquistare anche un appartamento per sé: 6,5 vani catastali più una cantina di 47 metri quadri in via Visconti, due portoni dopo quello di papà, per circa 590 mila euro.
Un ottimo affare. Un colpaccio lo mette a segno anche Agazio Loiero, ex ministro mastelliano e attuale governatore della Calabria. In comunione con la moglie acquista a giugno del 2005 il suo appartamento a via Guglielmo Calderini (un terzo piano con ingresso, salone doppio, tre camere, cucina, tre bagni e due balconi) per soli 189 mila euro. La vendita, va sottolineato, è collettiva: la Scip svende i 13 appartamenti dell'immobile e fa felici anche altri inquilini.
I privilegi non sono solo appannaggio di pezzi da novanta della politica (da Mastella a Veltroni, da Baccini a Pionati), ma anche di giornalisti, magistrati, persino di rappresentanti delle forze armate. Il caso del generale della Guardia di finanza Michele Adinolfi è paradigmatico. Da Initium il finanziere, uno degli uomini di fiducia dell'ex ministro del Tesoro Giulio Tremonti, nel settembre del 2004 compra un attico a viale Aventino, di otto vani e mezzo, più due cantine e un box auto. Nel pacchetto (il generale e la moglie hanno speso 702 mila euro, ben al di sotto del prezzo di mercato: la zona è tra le più care di Roma) finisce anche un appartamento di quattro vani al piano terra. Particolare curioso: sui balconi ci sono due verande di vetro e alluminio costruite abusivamente (risultano agli atti domande di condono nel 1986 e nel 1995), ma anche il generale, comandante del I Reparto del Corpo, sfrutta la sanatoria voluta dal governo Berlusconi.Per chiudere i conti con il catasto invece di smontare l'illecito fa domanda di sanatoria pagando circa 3.500 euro.
Nella lista di chi ha comprato a prezzi stracciati ci sono anche due alti magistrati. Italo Ormanni, procuratore aggiunto e coordinatore della Dda della Procura di Roma, nel 2005 ha comprato dalla Scip un appartamento ex Inpdap per 120 mila euro: 4,5 vani catastali più cantina a due passi da Trastevere. "Un'ottantina di metri quadri", diceva al 'Giornale' nel 1995. La vendita è collettiva, ma il prezzo medio è molto al di sotto rispetto a quelli di mercato. Si sarà mangiato le mani Massimo D'Alema: prima che lo scandalo Affittopoli costringesse il futuro vicepremier a cambiare casa, anche lui alloggiava nello stesso palazzo. A occhio e croce ha perso una plusvalenza potenziale da 200 mila euro.
Pietro Grasso, capo della Direzione nazionale antimafia, approfitta invece di una vendita collettiva dell'Inpdap in zona Eur: nel 2001 5,5 vani catastali più cantina e box vengono comprati dal pm per circa 120 mila euro. Il paradosso è che gli appartamenti 'popolari' della palazzina finiscono anche ad alti dirigenti degli Aeroporti di Roma, all'ex vice procuratore della Corte dei conti Nunzio Piazza e alla moglie di Antonio Germani, il notaio che firma alcuni atti di vendita collettiva dell'Inpdap.
Anche i giornalisti hanno puntato sugli enti previdenziali. A parte Giuliano Ferrara, proprietario dal 2003 di sei vani con terrazzo a Testaccio (886 mila euro), il 'pensionato' Biagio Agnes (così è definito nell'atto di vendita l'ex direttore generale della Rai) all'inizio del 2004 ha comprato a via della Farnesina un appartamento su due piani (il quinto e il sesto) di ben 14 vani catastali, per poco più di un milione di euro. Un colpo di mercato non da poco dovuto, secondo gli esperti, alla cattiva gestione della Scip delle case ex Inps. Una svendita che ha permesso ad Agnes di inserire nello stesso pacchetto anche una cantina (36 metri quadri) e un box auto.
Nulla di nuovo. Tutte le cartolarizzazioni, ha attaccato la Corte dei conti in un'indagine sulle cessioni di Stato effettuate nel periodo 1999-2005, sono state condotte in maniera "opaca", con obiettivi "tutt'altro che chiari". In riferimento agli immobili i giudici sono ancora più drastici. A parte disabili e anziani, nelle cessioni si sono considerati asetticamente gli inquilini come un blocco unico, come "fasce sociali deboli per il fatto stesso di non essere proprietari dell'immobile abitato". La concessione dello sconto non è stata infatti subordinata o graduata all'accertamento del livello reddituale e patrimoniale del beneficiario: gli acquirenti si sono trovati così "ad avere nel momento giusto una conoscenza privilegiata di mercati pubblici di locazione immobiliare di nicchia".
Gli inquilini fortunati e i vip con entrature politiche hanno goduto di sconti che, rispetto alla stima iniziale fatta dal governo, hanno fatto perdere alle casse pubbliche 3,48 miliardi di euro. Anche le statistiche sulle vendite non vanno faville: per ora, secondo l'indagine della Corte, su oltre 90 mila unità immobiliari messe sul mercato meno di un terzo è stata acquistata (dati 2005). Lo studio non fa cenno alla dismissione delle case del Comune di Roma, con scandali finiti in decine di interrogazioni parlamentari. "Per ora nessuno indaga seriamente. La storia dei 320 immobili destinati ad associazioni non profit è, per esempio, incredibile", racconta il presidente di Oikos, Enzo Minissi: "Dopo 12 anni solo 78 appartamenti sono identificabili, mentre gli altri sono praticamente spariti, assegnati forse ai soliti noti a canoni ridicoli. Sono occupazioni illecite, temiamo, di case di gran pregio: basti pensare a un appartamento a piazza Navona dato a una fantomatica associazione Rostropovich, o a una casa a piazza Esedra intestata agli Ex alunni del liceo Avogadro di Chieti. In entrambi i casi niente targa, telefono, citofono".
Nessun nome identificabile nemmeno sul citofono del complesso di via delle Tre Madonne, una serie di palazzine nel cuore dei Parioli un tempo di proprietà dell'Ina. Decine di appartamenti di lusso finiti in blocco, dopo un giro vorticoso di acquisti e cessioni, nel portafoglio della Milano Assicurazioni, controllata a sua volta dalla Fondiaria del gruppo Ligresti. Le varie targhette senza nome (è segnato solo il numero dell'interno) nascondono però un pezzo di italica nomenclatura.
Qui vive da molti anni l'ex ministro Rocco Buttiglione insieme alla sua famiglia. In affitto, con diritto di prelazione all'acquisto. Qui vive anche Chiara Geronzi (gli inquilini dicono abbia preso in fitto tre appartamenti, di cui due attici, per circa 900 metri quadri). Da poco è arrivato anche Marco Cardia, il figlio del presidente della Consob Lamberto, mentre il forzista Beppe Pisanu è di casa, visto che viene sempre a trovare figlio e nipotini. Un palazzo di vip. Fondiaria, di vendere, sembra però non pensarci nemmeno. "Quando scadono i contratti di locazione dei vecchi inquilini", dice l'avvocato Antonio Jezzi, che è l'unico ad aver vinto la causa per ottenere il riconoscimento del diritto di prelazione, "i nuovi proprietari li cacciano senza scrupoli per mettere i loro amici. Che non hanno alcuna intenzione di comprare: qui conviene stare in affitto, soprattutto se i prezzi sono inferiori a quelli di mercato".
ha collaborato Laura Venuti
(06 settembre 2007)
AlexXxin
07-09-2007, 14:15
Hanno fatto bene, il prezzo pagato è quello reale, non 6000 al metro.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Porte-a-porte/1765209&ref=hpsp
Casa Nostra/3
Porte a porte
Continua lo scandalo Casa Nostra. Ecco gli altri nomi dei politici che hanno acquistato attici e appartamenti da enti pubblici o da privati a prezzi di favore
di Emiliano Fittipaldi
e Marco Lillo
Ci sono ministri, deputati, magistrati e direttori nella terza puntata di Casa nostra. L'ultimo è stato Gianni Alemanno. Dieci mesi fa si è aggiudicato un primo piano dell'Inail da 140 metri quadri in una via silenziosa dei Parioli per 533 mila euro, metà del valore di mercato. L'ex ministro precisa: «Senza sconti e grazie a un acquisto in blocco con gli altri inquilini». Da tre anni il numero due di An però vive alla Balduina, nell'attico di un privato al quale paga 2 mila e 600 euro al mese. Sembra tanto, ma l?appartamento è davvero splendido. L'attico gemello è stato affittato da poco a 4 mila e 500 euro. E l'appartamento ai Parioli? Sul citofono c'è ancora il cognome del politico, ma dal maggio scorso la casa è affittata.
Il ministro della Pubblica istruzione della Margherita Giuseppe Fioroni si è accontentato invece di un mini appartamento a un prezzo mini: 94 mila euro per tre stanze sulla Cassia. Fioroni ha comprato nel 2003 da Enasarco, Confcommercio, insieme agli altri inquilini.
Anche il deputato di Forza Italia Ferdinando Adornato ha puntato sul piccolo taglio. Nel 2004 ha messo a segno un affare con Pirelli comprando un seminterrato che guarda (dal basso) una piazzetta incantevole di San Saba. Adornato e il figlio hanno pagato questa casa ex Ina 165 mila euro.
Un buon prezzo che impallidisce di fronte all'affarone del deputato di An Giuseppe Scalia: un quinto piano dell'Inps in via Crescenzio, nel centro di Roma, per 295 mila euro.
Nello stesso stabile Marie Christine Davanzo, convivente del presidente dell'Abruzzo Ottaviano Del Turco, ha comprato per 260 mila un primo piano da sette vani catastali. «Io non c'entro. Quando l'ho conosciuta era già inquilina», precisa Del Turco. Lui allora viveva in un altro appartamento dell'Inps, in via Piave. Ora ci abita la sua ex compagna che aspetta di comprare con lo sconto.
In via Crescenzio abitano anche il nipote di Andreotti, Luca Danese, e il deputato di Forza Italia, Sabatino Aracu.
Non hanno ancora comprato perché pretendono lo sconto e hanno fatto ricorso al Tar. Non accettano che le loro dimore da 300 metri siano classificate di pregio. «Anni fa ho partecipato a un bando per l'affitto e ho vinto offrendo una cifra spropositata: 11 milioni di lire», spiega Aracu. Il suo investimento, comunque vada al Tar, sarà ripagato. A cento metri di lì, in via Visconti, si annida un' altra pattuglia di vip.
Oltre a Francesco Cossiga e a suo figlio Giuseppe, ha comprato da Initium (società di Generali e Lehman che ha rilevato il patrimonio Assitalia) anche l'ex capo di gabinetto di Cossiga, Alfredo Masala: 407 mila euro per tre camere. Suoi vicini sono il direttore del Tg regionale Rai Angela Buttiglione e il vicedirettore del Tg5 Alessandro Banfi: per lui 905 mila euro per un quinto piano da cinque camere. Prezzi buoni ma non stracciati come quelli degli enti pubblici.
Il record spetta al deputato Udeur Paolo Affronti: quattro vani all'Aurelio per 73 mila euro, meno di un box. Al sottosegretario alla Difesa Marco Verzaschi, Udeur, vanno due case all'Eur. La più grande si trova nella strada dello shopping chic del quartiere: viale Europa. È costata 212 mila euro, ma ne vale almeno il triplo.
(14 settembre 2007)
Hanno fatto bene, il prezzo pagato è quello reale, non 6000 al metro.
peccato che al resto del mondo lo vendano a quella cifra. Quindi sono stati "trattati bene"
Non ho capito se i prezzi di acquisto riportati sono quelli risultanti dall'atto di vendita o quelli che sono stati effettivamente pagati.:stordita:
Ritengo sempre più i politici come i veri geni del nostro secolo.
Assolutamente anni luce avanti a noi...
", come Casini e Mastella. A ex suocera, ex moglie e figlie del leader Udc sono andati 30 vani catastali in via Clitunno (zona Trieste)
.,..
Mentre la famiglia Mastella si è aggiudicata 26 vani (5 appartamenti) di un edificio di Lungotevere Flaminio
Come siete maligni:O
lo hanno fatto per la famiglia:cool:
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