stbarlet
29-08-2007, 12:37
La destra punta il dito contro i troppi assessori esterni, le consulenze e l’affidamento diretto di molti appalti
MONICA PEROSINO e MAURIZIO TROPEANO
TORINO
Tagliare i costi della politica? Parliamone, rispondono i consiglieri regionali anche se subito dopo aggiungono che le «vere» spese sono quelle legate alle consulenze, alla moltiplicazione degli assessori esterni voluti dalla Bresso o agli affidamenti diretti di molti appalti. A settembre, comunque, la questione sarà affrontata dal presidente dell’Assemblea, Davide Gariglio, in una riunione della conferenza dei capigruppo. Un «dossier» di risparmi è in via di definizione, che fine farà?
Difficile dirlo. Certo l’idea della Bresso di tagliare del 10 per cento le indennità e gli aumenti automatici genera non poche perplessità. Il capogruppo di Forza Italia, Angelo Burzi, sottolinea come dei 60 milioni di bilancio annuale il peso degli stipendi sia solo del 2%: «Ma come? Proprio la Bresso tira fuori una proposta per tagliare i costi, lei che ha aggiunto quattordici assessori esterni. S’inizi a guardare attorno e a fare pulizia in casa propria». L’introduzione degli assessori esterni voluto dalla Bresso è indicata da tutta la Cdl come la causa dell’aumento dei costi. Ecco perché Deodato Scanderebech (Udc) invita la Bresso a dare il buon esempio: «Con quel taglio si risparmierebbero due milioni di euro l’anno».
Agostino Ghiglia, segretario provinciale di An, si dice pronto a partecipare «senza demagogia ad un tavolo istituzionale che affronti il tema dei tagli della politica, ma in quella sede si devono affrontare tutte le voci di spesa a partire dalle consulenze». Roberto Cota, leader della Lega Nord, mette altra carne sul fuoco: «Siamo d’accordo sul taglio delle indennità, ma è necessario fissare un tetto anche agli stipendi dei manager pubblici e dei consulenti. Senza dimenticare la necessità di certificare le note spese che danno diritto ai rimborsi chilometrici».
Nel centrosinistra c’è più disponibilità ad esaminare lo sganciamento delle indennità dei consiglieri regionali dai deputati anche se c’è chi, come Andrea Buquicchio, Italia dei Valori, critica «tagli di facciata con scarsi effetti». E aggiunge: «Il vero scandalo sono tutta la serie di nomine nelle partecipate e nei vari enti. Basta pensare allo stipendio che prende il presidente della Smat». Appoggio senza riserve arriva dalla sinistra radicale: «Dobbiamo cambiare legge - dice Juri Bossuto (Prc)-. È assurdo che si sia eliminata la scala mobile per i cittadini e poi vengano garantiti scatti automatici a politici e magistrati». Sulla stessa linea Vincenzo Chieppa (Pdci). Il capogruppo, Luca Robotti, è più cauto: «Non vorrei che dietro questa discussione ci fosse il solito tentativo di gettare fango sui Consigli o le assemblee legislative per avere le mani libere e fare quello che si vuole».
Pronti ad accogliere i tagli anche i Ds, che già ad aprile hanno rinunciato alle autocertificazioni (che garantivano gettoni presenza extra). L’unica perplessità riguarda l’iniziativa troppo locale, «un brutto esempio di federalismo - commenta Marco Bellion - per un iniziativa che invece dovrebbe essere norma nazionale». Aggiunge Wilmer Ronzani: «E' auspicabile che l'ufficio di Presidenza del Consiglio faccia una proposta di legge che cancelli l'automatismo, presentando un emendamento alla Legge Finanziaria regionale». D’accordo anche Mauro Laus (Margherita) che invita però ad evitare «la politica degli annunci».
http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200708articoli/4280girata.asp
Piccola chicca.. Scanderebech è lo stesso che manda le cartoline di auguri ai suoi corregionali ( pugliesi ) :asd:
MONICA PEROSINO e MAURIZIO TROPEANO
TORINO
Tagliare i costi della politica? Parliamone, rispondono i consiglieri regionali anche se subito dopo aggiungono che le «vere» spese sono quelle legate alle consulenze, alla moltiplicazione degli assessori esterni voluti dalla Bresso o agli affidamenti diretti di molti appalti. A settembre, comunque, la questione sarà affrontata dal presidente dell’Assemblea, Davide Gariglio, in una riunione della conferenza dei capigruppo. Un «dossier» di risparmi è in via di definizione, che fine farà?
Difficile dirlo. Certo l’idea della Bresso di tagliare del 10 per cento le indennità e gli aumenti automatici genera non poche perplessità. Il capogruppo di Forza Italia, Angelo Burzi, sottolinea come dei 60 milioni di bilancio annuale il peso degli stipendi sia solo del 2%: «Ma come? Proprio la Bresso tira fuori una proposta per tagliare i costi, lei che ha aggiunto quattordici assessori esterni. S’inizi a guardare attorno e a fare pulizia in casa propria». L’introduzione degli assessori esterni voluto dalla Bresso è indicata da tutta la Cdl come la causa dell’aumento dei costi. Ecco perché Deodato Scanderebech (Udc) invita la Bresso a dare il buon esempio: «Con quel taglio si risparmierebbero due milioni di euro l’anno».
Agostino Ghiglia, segretario provinciale di An, si dice pronto a partecipare «senza demagogia ad un tavolo istituzionale che affronti il tema dei tagli della politica, ma in quella sede si devono affrontare tutte le voci di spesa a partire dalle consulenze». Roberto Cota, leader della Lega Nord, mette altra carne sul fuoco: «Siamo d’accordo sul taglio delle indennità, ma è necessario fissare un tetto anche agli stipendi dei manager pubblici e dei consulenti. Senza dimenticare la necessità di certificare le note spese che danno diritto ai rimborsi chilometrici».
Nel centrosinistra c’è più disponibilità ad esaminare lo sganciamento delle indennità dei consiglieri regionali dai deputati anche se c’è chi, come Andrea Buquicchio, Italia dei Valori, critica «tagli di facciata con scarsi effetti». E aggiunge: «Il vero scandalo sono tutta la serie di nomine nelle partecipate e nei vari enti. Basta pensare allo stipendio che prende il presidente della Smat». Appoggio senza riserve arriva dalla sinistra radicale: «Dobbiamo cambiare legge - dice Juri Bossuto (Prc)-. È assurdo che si sia eliminata la scala mobile per i cittadini e poi vengano garantiti scatti automatici a politici e magistrati». Sulla stessa linea Vincenzo Chieppa (Pdci). Il capogruppo, Luca Robotti, è più cauto: «Non vorrei che dietro questa discussione ci fosse il solito tentativo di gettare fango sui Consigli o le assemblee legislative per avere le mani libere e fare quello che si vuole».
Pronti ad accogliere i tagli anche i Ds, che già ad aprile hanno rinunciato alle autocertificazioni (che garantivano gettoni presenza extra). L’unica perplessità riguarda l’iniziativa troppo locale, «un brutto esempio di federalismo - commenta Marco Bellion - per un iniziativa che invece dovrebbe essere norma nazionale». Aggiunge Wilmer Ronzani: «E' auspicabile che l'ufficio di Presidenza del Consiglio faccia una proposta di legge che cancelli l'automatismo, presentando un emendamento alla Legge Finanziaria regionale». D’accordo anche Mauro Laus (Margherita) che invita però ad evitare «la politica degli annunci».
http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200708articoli/4280girata.asp
Piccola chicca.. Scanderebech è lo stesso che manda le cartoline di auguri ai suoi corregionali ( pugliesi ) :asd: