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View Full Version : Turchia, Gul eletto presidente


matteo10
28-08-2007, 15:48
Vorrei sapere adesso se la Turchia è ancora considerabile, dai commercianti della comunità europea, la porta moderata verso l'oriente.

Non ci sono secondo me più dubbi, purtroppo, sul fatto che in realtà siano assolutamente in contrasto con la cultura Europea e, alla fine della fiera, non siano Europei.

drakend
28-08-2007, 16:59
Sì ma sono un mercato interessante... ai politici interessa solo questo.
I diritti umani, la laicità dello Stato sono solo tante belle paroline con cui i politici riempono la testa agli elettori.

Fides Brasier
28-08-2007, 17:14
Sì ma sono un mercato interessante... ai politici interessa solo questo.
I diritti umani, la laicità dello Stato sono solo tante belle paroline con cui i politici riempono la testa agli elettori.La turchia e' uno stato laico. Direi anche piu' del nostro :asd:

drakend
28-08-2007, 17:15
La turchia e' uno stato laico. Direi anche piu' del nostro :asd:
Mai detto il contrario: noi siamo una teocrazia.

MaxArt
28-08-2007, 19:21
Pessima cosa che la Turchia abbia eletto Gul.
O forse buona: così almeno scoprono le carte in tavola e non ce li ritroviamo nella UE.

drakend
28-08-2007, 19:25
Pessima cosa che la Turchia abbia eletto Gul.
O forse buona: così almeno scoprono le carte in tavola e non ce li ritroviamo nella UE.
Perché non li vuoi scusa? Sempre con questi rigurgiti xenofobi! :mad: ( :D )

..::CRI::..
28-08-2007, 19:40
ANKARA (Reuters) - Il ministro degli Esteri Abdullah Gul, ex esponente del movimento islamico, è stato eletto presidente della Turchia dal Parlamento riunito oggi per il terzo scrutinio.


Gul è il primo presidente di formazione islamica nella storia recente della Turchia, paese laico ma a maggioranza musulmana.

Nel suo primo discorso da presidente, durante la cerimonia di giuramento, Gul ha detto che preserverà la laicità dello stato turco e ha esortato il paese a varare le riforme necessarie per l'entrata nell'Unione Europea.

"E' un imperativo per la nostra nazione realizzare riforme politiche ed economiche che ci avvicinino all'Unione Europea", ha detto Gul, aggiungendo che questo permetterebbe al Paese di decidere sull'entrata nell'Ue in futuro.

Un primo tentativo di eleggere Gul alla presidenza era stato bloccato dalla opposizione laica, che include generali dell'esercito, innescando una crisi politica e infine elezioni parlamentari anticipate.

Il capo delle forze armate, il generale Yasar Buyukanit, ha commentato la notizia dicendo che "centri del male" cercano di danneggiare la repubblica laica: un comunicato che lascia immaginare che l'esercito non resterà a guardare se vedrà una minaccia alla separazione tra religione e Stato.

Nonostante le polemiche, il neo presidente, politico di lungo corso nato tra le fila dei movimenti islamici, ha assicurato che durante la sua presidenza difenderà la laicità dello stato turco, e sarà il presidente di tutti, in un discorso mirato a spegnere le polemiche sulla sua elezione.

"Abdullah Gul ha ottenuto al terzo turno una maggioranza assoluta ed è stato eletto l'11esimo presidente della Turchia con 339 voti", ha dichiarato il presidente del Parlamento Koksal Toptan dopo il voto.

Gul era il candidato del partito Akp, una formazione moderata e riformista di ispirazione islamica, che conta 341 seggi su 550 alla Camera. Per la poltrona presidenziale vi erano anche altri due candidati.

Il ministro si è conquistato una solida reputazione di diplomatico da quando l'Akp ha vinto per la prima volta le elezioni nel 2002, assicurando il lancio dei colloqui sull'ingresso della Turchia nell'Unione europea. L'ex ministro dice di essere il leader di tutti i turchi, ma non è gradito ai militari che sospettano che il suo partito covi un progetto segreto di stampo islamico.

Molti osservatori ritengono che Gul, che ha rotto con il partito islamico nel 1999, cercherà di evitare il confronto.

I mercati finanziari turchi, già colpiti dalla debolezza dei mercati globali, sono stati scossi dal comunicato militare. La lira ha reagito poco al voto. Il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso ha detto che l'elezione di Gul potrebbe dare nuovo impeto al processo di accesso all'Ue.

Fonte: http://it.notizie.yahoo.com/rtrs/20070828/tts-turchia-gul-eletto-ca02f96_3.html

Feric Jaggar
29-08-2007, 09:03
Ma che cosa significa, concretamente, che in Turchia "...i militari sono garanti della laicità dello Stato"?

Significa, semplicemente, che nel caso che a loro giudizio la laicità venga compromessa, essi sono pronti a fare un colpo di Stato. Punto. Non esiste un altro significato possibile per questa allocuzione tanto cara ai giornali e telegiornali nostrani. Questo significato è perfettamente noto ed accettato.

Ed è altresì perfettamente noto quali siano le implicazioni di un governo militare. Non esiste, una possibile ingenuità riguardo al vero volto di un regime militare; troppi, ce ne sono stati in passato e ce ne sono ancora.

Per cui, vogliamo che entri nell'UE un Paese che, in caso di "devianza" rispetto ad una linea politica storicamente fissata (da un Presidente morto da un pezzo), potrebbe subire un colpo di Stato da parte dei militari. Sappiamo questo fatto, e ci sta bene. Come ci comporteremmo, in caso questo golpe avvenisse? I giornali troverebbero forse una formuletta salvifica della coscienza, tipo "mutamento istituzionale", "intervento a tutela delle istituzioni".

Mi viene in mente come l'Austria sia stata minacciata di sanzioni per molto meno, ovvero per la semplice possibilità di "derive rispetto ai valori UE" (ma quali sarebbero, di grazia, i valori UE unanimemente condivisi? Mah!) da parte di un governo democraticamente eletto. Mi viene anche in mente quanto sia oggetto di dileggio la Corea del Nord, della quale un documentarista Rai tempo fa disse "l'unico Paese al mondo governato da una mummia", a causa del pesante condizionamento del defunto Kim Il Sung. Ma non è mummificato anche Ataturk?

E mi viene anche in mente come ci siano regimi "democratici" in cui il Presidente è candidato unico, come il Pakistan, nondimeno non abbiamo nulla da ridire, anzi l'interessato sbarca all'auletta del Senato italiano a dare lezioni di democrazia; mentre se il candidato unico è un Chavez o uno dei foschi alleati di Putin, allora siamo di fronte ad una conclamata tirannide. Da abbattere al più presto, a botta di Rivoluzione Arancione o di Agente Orange, a scelta.

Dove il Presidente eletto democraticamente è in pratica a vita (Egitto), e non ci troviamo nulla da ridire; mentre se la stessa cosa avviene altrove, allora trattasi di "Stato canaglia" (Siria).

Direi che se anche prendiamo la Turchia nell'UE, quanto ad annacquamento dei valori non rischiamo niente.

MaxArt
29-08-2007, 10:14
Ed è altresì perfettamente noto quali siano le implicazioni di un governo militare. Non esiste, una possibile ingenuità riguardo al vero volto di un regime militare; troppi, ce ne sono stati in passato e ce ne sono ancora.Non ne sarei così sicuro: l'impronta dell'Ataturk sulla Turchia e sui militari è stata molto profonda ed ancora recente. E' possibile che instaurino un regime temporaneo ed poi indìcano libere elezioni.
Tanto perché non mi prenda per pazzo, è già avvenuto in Mauritania ed è nel programma dei golpisti in Thailandia.

Come ci comporteremmo, in caso questo golpe avvenisse? I giornali troverebbero forse una formuletta salvifica della coscienza, tipo "mutamento istituzionale", "intervento a tutela delle istituzioni".Io lo chiamerei golpe, ma sarei tranquillo.

Mi viene anche in mente quanto sia oggetto di dileggio la Corea del Nord, della quale un documentarista Rai tempo fa disse "l'unico Paese al mondo governato da una mummia", a causa del pesante condizionamento del defunto Kim Il Sung. Ma non è mummificato anche Ataturk?Ehm, è diverso: Kim Il Sung è ancora il presidente della Corea del Nord. :asd:
Un po' come Lenin che è sindaco di Cavriago (RE).

E mi viene anche in mente come ci siano regimi "democratici" in cui il Presidente è candidato unico, come il Pakistan, nondimeno non abbiamo nulla da ridire, anzi l'interessato sbarca all'auletta del Senato italiano a dare lezioni di democrazia; mentre se il candidato unico è un Chavez o uno dei foschi alleati di Putin, allora siamo di fronte ad una conclamata tirannide. Da abbattere al più presto, a botta di Rivoluzione Arancione o di Agente Orange, a scelta.Scusa, ma questo è non voler guardare alla storia ed alle vicende che ci circondano.
Di Musharraf non mi fido neppure io, però è l'unico nella zona su cui si possa fare un minimo di affidamento per stanare Bin Laden ed altre importanti cellule che potrebbero migrare in Pakistan.

Dove il Presidente eletto democraticamente è in pratica a vita (Egitto), e non ci troviamo nulla da ridire; mentre se la stessa cosa avviene altrove, allora trattasi di "Stato canaglia" (Siria).Stessa cosa: l'Egitto non ha mire egemoniche su altri Paesi e non finanzia attivamente il terrorismo.

drakend
29-08-2007, 10:57
Qualcuno mi spiega perché, in Turchia, l'esercito è garante della laicità dello Stato mentre, in Iran, è garante della teocrazia? :confused:

Feric Jaggar
29-08-2007, 11:00
Scusa, ma questo è non voler guardare alla storia ed alle vicende che ci circondano.
Di Musharraf non mi fido neppure io, però è l'unico nella zona su cui si possa fare un minimo di affidamento per stanare Bin Laden ed altre importanti cellule che potrebbero migrare in Pakistan.

Stessa cosa: l'Egitto non ha mire egemoniche su altri Paesi e non finanzia attivamente il terrorismo.

Il vizio di fondo del nostro comportamento, è proprio quello di invocare la legalità e la realpolitik a corrente alternata, a seconda delle convenienze del momento e del soggetto interessato. Cosa che forse permette di tirare avanti (per quanto?), ma sicuramente non permette di ergersi a paladini della difesa di chissà quali valori etici (libertà, democrazia, etc.), come invece pretendiamo di fare. La legalità non è un optional, un lusso da concedersi quando le cose vanno bene; è il presupposto minimo perchè una comunità funzioni, sia essa una comunità di cittadini od una comunità di Stati. La legalità è un sistema di regole, siano esse giuste o ingiuste, ma comunque un sistema di regole certe che danno delle certezze. Tutto il resto, è null'altro che il diritto del più forte, che si regge appunto fino a quando il più forte è tale. Nessuno, può stare tranquillo in un sistema in cui non c'è legalità. E tra l'altro lo sappiamo bene noi, cosa significa vivere in zone in cui non c'è legalità.

Se un colpo di Stato in Turchia ci lascia tranquilli, un domani un colpo di Stato in Italia lascerà tranquilli i Turchi.

MaxArt
29-08-2007, 12:46
Lunga e contorta è la strada verso la libertà. :read:
Preferisco che USA ed altri chiedano la collaborazione di altri Stati piuttosto che soppiantarne i vertici (per poi ritrovarsi con grane anche maggiori). Se non c'è l'integralismo è una strada percorribile e che può portare buoni frutti anche in quel Paese.

Feric Jaggar
29-08-2007, 13:19
Lunga e contorta è la strada verso la libertà.

Ecco, questa è una frase che riassume molto efficacemente il senso di quello che stiamo vivendo.

Alla fine l'importante è che ognuno faccia i conti con la sua coscienza e con le sue responsabilità, senza cercare lo schermo di una volontà più grande di lui che lo ha costretto a sbagliare.

Anche lo stesso Carlo Magno, tanto spesso e tanto volentieri celebrato come un padre dell'Europa, nel corso del suo regno ha scatenato mediamente una guerra all'anno.

sweetlou
29-08-2007, 13:21
In Turchia ci sono stati colpi di stato nel 1960,1971,1980,1997

Feric Jaggar
29-08-2007, 14:11
In Turchia ci sono stati colpi di stato nel 1960,1971,1980,1997

Quindi direi che ci sono abbondanti e freschi precedenti sull'argomento!

Ce la vogliamo imbarcare così com'è, senza chiedere nessuna garanzia circa il ruolo delle forze armate nel Paese? Va bene, facciamo pure; dopo, però, se succedono dei casini non andiamo a dire che non lo sapevamo... molti pensano al pericolo di un contagio integralista, sembra che nessuno pensi ad un revival dei colonnelli...

MaxArt
29-08-2007, 15:16
In Turchia ci sono stati colpi di stato nel 1960,1971,1980,1997Quest'ultimo non mi risulta... :wtf:

sweetlou
29-08-2007, 15:30
Quest'ultimo non mi risulta...
L'esercito dopo aver più volte fatto pressioni sul governo marciò in assetto di guerra su Ankara costringendo il governo di Necmettin Erbakan alle dimissioni.

In genere, in seguito a questi attentati, vengono imposte dall'esercito delle modifiche alla costituzione come accadè nel 1971 oppure vengono aboliti certi partiti di sinistra

MaxArt
29-08-2007, 15:48
L'esercito dopo aver più volte fatto pressioni sul governo marciò in assetto di guerra su Ankara costringendo il governo di Necmettin Erbakan alle dimissioni.Ma i militari sono salirono al potere, giusto?

zerothehero
29-08-2007, 23:44
Qualcuno mi spiega perché, in Turchia, l'esercito è garante della laicità dello Stato mentre, in Iran, è garante della teocrazia? :confused:

Non c'è grossa differenza..entrambi tutelano le rispettive rivoluzioni: in Turchia la rivoluzione kemalista, in Iran quella khomeinista.

zerothehero
29-08-2007, 23:46
Io lo chiamerei golpe, ma sarei tranquillo.


Io invece lo chiamerei colpo di stato: è l'accezione più corretta.
Colpo di stato a tutela dello stato (Nodè).
Gul cmq si sta muovendo in modo abbastanza circospetto, proprio per evitare una crisi con i militari.
E il partito di Erdogan seppure sia di ispirazione religiosa è cmq moderato.

zerothehero
29-08-2007, 23:52
Quindi direi che ci sono abbondanti e freschi precedenti sull'argomento!

Ce la vogliamo imbarcare così com'è, senza chiedere nessuna garanzia circa il ruolo delle forze armate nel Paese? Va bene, facciamo pure; dopo, però, se succedono dei casini non andiamo a dire che non lo sapevamo... molti pensano al pericolo di un contagio integralista, sembra che nessuno pensi ad un revival dei colonnelli...

Senza le forze armate l'eredità laica della Turchia sarebbe andata a puttane. :) ..quindi il ruolo dei militari in Turchia è assolutamente fondamentale.
Per il resto, la Turchia è allo status delle cose un paese "candidato"...ce ne vuole, prima di entrare in UE...basti pensare che serve la ratifica di tutti e 27 i paesi membri (FRancia compresa... :p )

zerothehero
30-08-2007, 00:00
Mi viene in mente come l'Austria sia stata minacciata di sanzioni per molto meno, ovvero per la semplice possibilità di "derive rispetto ai valori UE" (ma quali sarebbero, di grazia, i valori UE unanimemente condivisi? Mah!)

Art. 6.1 e 6.2 del TUE..basta andarseli a leggere.
In caso di violazione c'è la sospensione dei voti in sede di consiglio, dopo una complessa procedura.

da parte di un governo democraticamente eletto. Mi viene anche in mente quanto sia oggetto di dileggio la Corea del Nord, della quale un documentarista Rai tempo fa disse "l'unico Paese al mondo governato da una mummia", a causa del pesante condizionamento del defunto Kim Il Sung. Ma non è mummificato anche Ataturk?

Non nei principi. :D


E mi viene anche in mente come ci siano regimi "democratici" in cui il Presidente è candidato unico, come il Pakistan, nondimeno non abbiamo nulla da ridire, anzi l'interessato sbarca all'auletta del Senato italiano a dare lezioni di democrazia; mentre se il candidato unico è un Chavez o uno dei foschi alleati di Putin, allora siamo di fronte ad una conclamata tirannide. Da abbattere al più presto, a botta di Rivoluzione Arancione o di Agente Orange, a scelta.


Ci si metta d'accordo, però: ci si lamenta quando si parla di esportazione di democrazia e ci si lamenta quando si fa realpolitik....e che noia.. :p


Dove il Presidente eletto democraticamente è in pratica a vita (Egitto), e non ci troviamo nulla da ridire; mentre se la stessa cosa avviene altrove, allora trattasi di "Stato canaglia" (Siria).


L'egitto non finanzia hamas e la jahad islamica, inoltre in EGitto o c'è Mubarak o ci sono i Fratelli Musulmani...tra i due mille volte meglio il "faraone" Mubarak.
Idem in Siria..meglio gli Assad che gli islamisti.