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View Full Version : Conta la competenza, non l'ideologia


Fritz!
26-08-2007, 14:35
Il responsabile del comitato per le riforme: ho scelto senza pensare all'appartenenza politica. Ho abbandonato la «gauche»? Falso, con me lavoreranno tante persone di sinistra
«Conta la competenza, non l'ideologia»
Attali: Sarko mi ha lasciato libero, alla Francia serve l'esperienza di tutti


MELLE (Poitiers) — Signor Attali, Mario Monti ieri sul Corriere
parla della sua commissione come di una piccola «grande coalizione», un esempio di sensibilità diverse che si mettono a lavorare insieme su un numero limitato di obiettivi condivisi. Si riconosce in quella definizione? Il modello di Angela Merkel, una «grande coalizione» al governo della Germania, può trasferirsi nei gruppi di lavoro?
«Credo di sì, tutto dipende dalle personalità coinvolte, e io credo di avere scelto le migliori a livello europeo. Se non riusciamo a lavorare bene noi... Certi problemi non possono essere affrontati su base ideologica, la competenza, la capacità di lavorare assieme, è fondamentale. Quando ho accettato la presidenza della commissione voluta dal presidente Sarkozy, mi sono impegnato a individuare e poi rimuovere le cause che frenano la crescita francese. Sono fattori culturali, psicologici, giuridici. Per affrontarli sono utili le esperienze di tutti, al di là dell'appartenenza nazionale e politica».
Lei è da sempre senza esitazioni a sinistra, è stato consigliere del presidente Mitterrand. Monti non fa parte della stessa famiglia politica.
«Appunto, ma è un eccellente economista, lo conosco da tempo, a Bruxelles da commissario per la concorrenza ha svolto un lavoro straordinario. È presidente dell'Università Bocconi, conosce i problemi legati all'istruzione, alla ricerca, ai rapporti con il mondo del lavoro. Per me è stato naturale pensare a lui».
Franco Bassanini, ex ministro del centrosinistra italiano, dice che la riforma dell'amministrazione pubblica non è né di destra né di sinistra.
«E ha guidato in modo esemplare una riforma dello Stato che può offrire ottimi suggerimenti alla Francia. Sono onorato che due personalità di grande valore come Monti e Bassanini abbiamo accettato di lavorare con me. Visto che lo faranno a Parigi, potrebbero lavorare assieme anche in Italia».
Mario Monti non ha esitato a muovere critiche a Sarkozy, anche di recente sul Corriere esul Figaro. Il nodo è la concorrenza, che già li vide su posizioni distanti nel 2004, quando Sarkozy da ministro dell'Economia difendeva Alstom e Monti era a Bruxelles.
«Non credo che questo impedirà a Monti di offrirmi il suo prezioso contributo. Vorrei poi ricordare che il presidente Sarkozy condivide le mie scelte, che sono però state completamente autonome e, ribadisco, mie personali. Io ho pensato ai nomi da chiamare, io li ho contattati e io ho ricevuto tutte risposte positive, cosa che naturalmente mi ha fatto molto piacere. Da Sarkozy non ho avuto alcuna richiesta, pressione, o anche solo condizionamento. Stava nei patti».
Che cosa risponde a chi teme una resa della politica, e un'avanzata dei tecnocrati? I problemi non sono né di destra né di sinistra, ma ci sono diversi modi per risolverli e quelli sì possono essere di destra o di sinistra.
«Io non sono un tecnico, sono un intellettuale. Nella mia commissione ho chiamato sociologi, politici, dirigenti di impresa. E nessun funzionario».
Lei ha accettato un incarico del presidente di destra Sarkozy, è una delle personalità della sinistra che Sarkozy ha coinvolto nella sua «politica di apertura», e per questo, come Lang, come Kouchner, è bersaglio delle critiche della gauche. Venite accusati di tradimento ».
«Nella commissione ci sono tre collaboratori di Mitterrand, due di Strauss-Kahn, un ministro di Prodi, una socialdemocratica tedesca... Non mi sembra proprio di avere abbandonato la sinistra ».
Il suo rapporto con Sarkozy?
«Voglio essere molto chiaro su questo punto: io non mi sono affatto impegnato a fianco, o per Sarkozy. Io mi sono impegnato per il mio Paese, la Francia. E ho fatto ricorso all'aiuto di grandi personalità che, come si vede, provengono da ambienti molti diversi».
Anche De Gaulle nel 1959 aveva istituito una commissione di riforme.
«Sì, sicuramente un buon esempio, ma si tratta di mezzo secolo fa, e io cerco sempre di guardare avanti».
Stefano Montefiori
26 agosto 2007

Dragan80
26-08-2007, 15:31
Mi piace, ricalca un po' il mio stesso modo di ragionare