danny2005
22-08-2007, 09:58
Il presidente francese «pesca» anche nella nostra sinistra Parigi, riforme all'italiana Sarko chiama Bassanini L'ex ministro scelto per la commissione Attali
ROMA — Dalle parti del centrosinistra evidentemente non se ne sono accorti quando è stata ora di fare le liste per le elezioni politiche dell'anno scorso e neppure quando hanno formato il governo. Ma a invidiarci Franco Bassanini, costituzionalista diessino ed ex ministro della Funzione pubblica nonché autore della più corposa (anche se in parte inattuata) riforma della pubblica amministrazione, sono nientemeno che i francesi. Rimasto fuori dal Parlamento dopo anni di onorata carriera perché messo un po' troppo in basso nella lista ulivista nel 2006 e chiamato a collaborare con qualche ministero soltanto attraverso la sua associazione «Astrid», ora Bassanini lavorerà per Nicolas Sarkozy: la proposta gli è arrivata mentre era sotto l'ombrellone dell'Ultima spiaggia a Capalbio. È stato lo stesso presidente francese a volerlo come membro della commissione «pour la libération de la croissance française » che sarà creata venerdì prossimo e si insedierà al Musée des Arts Premiers il 30 agosto, sotto la supervisione del presidente della Repubblica. Una commissione che procederà in modo «indipendente» nonostante la nomina governativa, come scrive lo stesso Sarkozy al presidente del comitato Jacques Attali, il biografo e consulente di Mitterrand, un altro socialista al servizio della République Sarkozienne come anche il ministro Bernard Kouchner, e persino l'italiano Bassanini.
Che si dovrà occupare insieme ai suoi colleghi di scrivere entro dicembre una relazione dettagliata di proposte di riforma che vanno dalla semplificazione burocratica (cavallo di battaglia di Bassanini), alle regole per favorire la competitività, all'aggiornamento dei servizi per le imprese, a norme per rendere l'amministrazione pubblica più amica dei cittadini. A mettere gli occhi sulle leggi di semplificazione dell'ex ministro era stato nel 2002 proprio Sarkozy, allora ministro dell'Interno, che telefonò a Bassanini per chiedergli di presentare le sue riforme durante l'assemblea dei prefetti e viceprefetti, in quanto il caso italiano poteva essere esemplare: «Se persino un'état délabré riesce a innovare, pensiamo alle potenzialità che può avere la nostra pubblica amministrazione che era la migliore d'Europa», furono le conclusioni del convegno, tirate da Sarkozy. Da allora il futuro presidente francese ha deciso di seguire il modello italiano. La stima di Sarkozy, Bassanini è convinto di averla pagata cara. I commenti dei beninformati dopo che de Villepin, rivale dichiarato del presidente francese, non gli confermò l'incarico di consigliere di amministrazione alla scuola di alta amministrazione Ena furono netti: «Mi spiegarono che ero considerato uomo di Sarkozy — dice sorridendo l'ex ministro — ma io l'ho visto poche volte». Sull'effetto che fa lavorare per un governo straniero, per giunta di destra, e molto meno per il proprio in Italia, Bassanini è molto diplomatico: «Il mio impegno per la mia parte politica e per il mio Paese resta invariato, come le mie idee». Ma lavorerebbe per Berlusconi, o per il centrodestra? «Il problema non si pone, il centrodestra non ha interesse per le riforme di sistema».
fonte (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/08_Agosto/22/fregonara_riforme_bassanini.shtml)
Sconfortante.........:muro:
ROMA — Dalle parti del centrosinistra evidentemente non se ne sono accorti quando è stata ora di fare le liste per le elezioni politiche dell'anno scorso e neppure quando hanno formato il governo. Ma a invidiarci Franco Bassanini, costituzionalista diessino ed ex ministro della Funzione pubblica nonché autore della più corposa (anche se in parte inattuata) riforma della pubblica amministrazione, sono nientemeno che i francesi. Rimasto fuori dal Parlamento dopo anni di onorata carriera perché messo un po' troppo in basso nella lista ulivista nel 2006 e chiamato a collaborare con qualche ministero soltanto attraverso la sua associazione «Astrid», ora Bassanini lavorerà per Nicolas Sarkozy: la proposta gli è arrivata mentre era sotto l'ombrellone dell'Ultima spiaggia a Capalbio. È stato lo stesso presidente francese a volerlo come membro della commissione «pour la libération de la croissance française » che sarà creata venerdì prossimo e si insedierà al Musée des Arts Premiers il 30 agosto, sotto la supervisione del presidente della Repubblica. Una commissione che procederà in modo «indipendente» nonostante la nomina governativa, come scrive lo stesso Sarkozy al presidente del comitato Jacques Attali, il biografo e consulente di Mitterrand, un altro socialista al servizio della République Sarkozienne come anche il ministro Bernard Kouchner, e persino l'italiano Bassanini.
Che si dovrà occupare insieme ai suoi colleghi di scrivere entro dicembre una relazione dettagliata di proposte di riforma che vanno dalla semplificazione burocratica (cavallo di battaglia di Bassanini), alle regole per favorire la competitività, all'aggiornamento dei servizi per le imprese, a norme per rendere l'amministrazione pubblica più amica dei cittadini. A mettere gli occhi sulle leggi di semplificazione dell'ex ministro era stato nel 2002 proprio Sarkozy, allora ministro dell'Interno, che telefonò a Bassanini per chiedergli di presentare le sue riforme durante l'assemblea dei prefetti e viceprefetti, in quanto il caso italiano poteva essere esemplare: «Se persino un'état délabré riesce a innovare, pensiamo alle potenzialità che può avere la nostra pubblica amministrazione che era la migliore d'Europa», furono le conclusioni del convegno, tirate da Sarkozy. Da allora il futuro presidente francese ha deciso di seguire il modello italiano. La stima di Sarkozy, Bassanini è convinto di averla pagata cara. I commenti dei beninformati dopo che de Villepin, rivale dichiarato del presidente francese, non gli confermò l'incarico di consigliere di amministrazione alla scuola di alta amministrazione Ena furono netti: «Mi spiegarono che ero considerato uomo di Sarkozy — dice sorridendo l'ex ministro — ma io l'ho visto poche volte». Sull'effetto che fa lavorare per un governo straniero, per giunta di destra, e molto meno per il proprio in Italia, Bassanini è molto diplomatico: «Il mio impegno per la mia parte politica e per il mio Paese resta invariato, come le mie idee». Ma lavorerebbe per Berlusconi, o per il centrodestra? «Il problema non si pone, il centrodestra non ha interesse per le riforme di sistema».
fonte (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/08_Agosto/22/fregonara_riforme_bassanini.shtml)
Sconfortante.........:muro: