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View Full Version : La notte di San Lorenzo cade la stella dello Scirè


maxsona
12-08-2007, 15:47
La notte di San Lorenzo cade la stella dello Scirè

«Fortuna fortior», «Più forte del destino». Tutta la spavalderia degli uomini di mare, in questo motto che non ammette repliche e risalta a lettere di bronzo all’ingresso della camera di manovra del sommergibile Scirè, ultimo arrivato nella Marina Militare. Ma quel giorno d’estate di 65 anni or sono, la sorte fu più forte del battello che per primo portò quel nome e che, forse, fu il più famoso della Regia Marina. Al comando di Junio Valerio Borghese era stato protagonista di ripetuti attacchi a Gibilterra e ad Alessandria. Quella volta, notte del 18 dicembre 1941, arrivati nel cuore del porto con i loro «Siluri a Lenta Corsa», i «maiali», gli incursori avevano picchiato duro: solo il basso fondale aveva evitato il totale affondamento delle corazzate Valiant e Queen Elizabeth, colpiti pure il caccia Jervis, la petroliera Sagona e il piroscafo Durham.

Non era ancora sorto il sole quando, il 27 luglio 1942, un lunedì, lo Sciré lasciò La Spezia. L’«operazione S.L. 1», attacco alla Mediteranean Fleet, aveva per obiettivo i vascelli in rada ad Haifa, allora Palestina. Tappa all’isola di Lero, da cui ripartì il 6 agosto. Lo comandava il capitano di corvetta Bruno Zelik, 49 gli uomini di equipaggio, 11 gli incursori. «Come tutte le navi lo Scirè aveva un’anima: era lo spirito di chi lo aveva “costruito”, lo spirito del suo equipaggio», ha detto un giorno Luigi Durand De la Penne, l’uomo che affondò la Valiant.

Era stata scelta la notte di San Lorenzo, notte di novilunio, con le tenebre che avrebbero dovuto essere prezioso alleato. Ma qualcosa non funzionò. Alle 10,30 di quel giorno il sommergibile fu individuato e attaccato dalla vedetta Islay. Le bombe di profondità costrinsero lo Scirè a emergere, le prime cannonate sparate da terra da tre pezzi del 14° «Coast Regiment» anglo-palestinese centrarono la torretta. «Spietatamente aggredito, scompariva in acque nemiche, chiudendo così gloriosamente il suo fulgido passato di guerra», si legge nella motivazione della medaglia d’oro concessa al battello il 28 aprile 1943.

Erano tutti morti, ma per giorni nessuno seppe che cosa fosse accaduto. Lo prova lo sconsolato diario del capitano di corvetta Max Candiani, che doveva tenere i collegamenti con l’unità. «13 agosto, a partire da questa notte lo Scirè dovrebbe dare comunicazione di eseguita missione. 14 agosto, dallo Scirè nessuna notizia: ritengo che il ritardo sia attribuibile al fatto che il sommergibile, data la presenza di unità nemiche in mare nella zona, voglia evitare il rischio radiogoniometrico. Ore 17: ancora privo di notizie, inoltro allo Scirèun telegramma richiedendo notizie; ore 22: nessuna risposta da parte del sommergibile». La preoccupazione diventa angoscia, e al 17 agosto, si legge: «ore 22, entro in possesso di una fotografia scattata da 9 mila metri di quota. Nessuna nave avariata né tracce di forzamento del porto. Si desume che lo Scirè, di cui manca qualsiasi notizia, non sia giunto alla fuoriuscita degli operatori».

Quarantadue salme verranno recuperate nel settembre ‘84 dagli uomini della nave Anteo che hanno portato al museo navale di La Spezia anche quella torretta ferita a morte. «Questo è un nome carico di storia e assai pesante. Ti senti addosso una tripla responsabilità», osserva il capitano di corvetta Giuseppe Ruta, 35 anni, 12 sui sottomarini, siciliano, comandante del nuovo Scirè. «La senti nei confronti dell’equipaggio, il migliore con cui sia mai stato, superspecializzata; del sommergibile; della tanta gente in qualche maniera legata a “quello” Scirè, parenti, amici di chi era imbarcato».

I due battelli non si somigliano. Prora svasata e fianchi allargati, di linea classica il primo, questo richiama un’orca. «Un gioiellino, i tecnici si sono superati. Ha potenzialità straordinarie». Di progetto italo-tedesco, impostato nell’estate 2000 e consegnato alla Marina il 19 febbraio scorso.

Chi s’imbarca su un sommergibile lo sa che sarà difficile poter lasciare quella vita, dura oggi come un tempo, malgrado i tanti optional di cui viene dotato un battello prima della consegna chiavi in mano. L’età dei 30 uomini di questo equipaggio oscilla fra i 25 e i 40 anni, disposti a passare «sott’acqua» fra i 15 e i 18 anni. Sì, anche questo Scirè porterà gli incursori. «Siamo pronti». Nessun dubbio, assicurano, questo sommergibile sarà «Fortuna fortior».

http://www.lastampa.it/redazione/cmssezioni/cultura/200708images/scire01g.jpg

http://www.lastampa.it
:)

Lorekon
12-08-2007, 15:52
bello, bello... chi paga?

maxsona
12-08-2007, 17:49
bello, bello... chi paga?
Puoi anche evitare di replicare, fai più bella figura, almeno eviti di mancare rispetto a 49 uomini morti per la patria :)

Lorekon
12-08-2007, 17:52
essendo quella "patria" l'Italia del fascismo, sono morti inutilmente in nome di un ideale infame.
Rispetto davanti alla morte di chiunque, dunque, ma vedo eroi solo nei morti per l'Italia democratica e repubblicana.

cmq... chi paga? e quanto?

maxsona
12-08-2007, 17:56
essendo quella "patria" l'Italia del fascismo, sono morti inutilmente in nome di un ideale infame.
Rispetto davanti alla morte di chiunque, dunque, ma vedo eroi solo nei morti per l'Italia democratica e repubblicana.
Loro combattevano per difendere il loro paese a prescindere dagli ideali
cmq... chi paga? e quanto?
Il papa :)

Lorekon
12-08-2007, 18:00
prescindevano dagli ideali agli ordini di Junio Valerio Borghese? :p

maxsona
12-08-2007, 18:06
Il battello era comandato dal Comandante Bruno Zelik, e il battello stesso è stato insignito della medaglia d'oro al valor militare, e questo thread serve per ricordare l'anniversario del suo affondamento, quindi, ripeto, se certe cose non ti interessano puoi anche evitare di intervenire ... :)

evelon
12-08-2007, 18:09
essendo quella "patria" l'Italia del fascismo, sono morti inutilmente in nome di un ideale infame.
Rispetto davanti alla morte di chiunque, dunque, ma vedo eroi solo nei morti per l'Italia democratica e repubblicana.

cmq... chi paga? e quanto?

Dai lorekon, se applichiamo questo tuo ragionamento a tutto il regio esercito vuol dire che erano tutti infami o che nessuno ha compiuto atti eroici?

La politica la fanno i politici (nel caso il caro mascellone :D ) ma gli atti dei militari vanno presi e contestualizzati per ciò che sono: atti militari appunto.

Per il prezzo: credo faccia parte degli investimenti per il (sospirato) ammodernamento della marina.
Oddio, con le spese che diamo disponibili è già tanto se riescono anche a comprare i mezzi, in UE dobbiamo sempre farci notare :D