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View Full Version : "Caro Occidente smetti di salvare l'Africa"


gigio2005
01-08-2007, 09:09
uno dei migliori articoli degli ultimi decenni

"Caro Occidente smetti di salvare l'Africa"

di UZODINMA IWEALA

L'AUTUNNO scorso, poco dopo il mio ritorno dalla Nigeria, mi sono sentito chiamare da una disinvolta studentessa, una bionda che portava intorno alla vita un filo di perle africane intonate ai suoi occhi azzurri. "Salviamo il Darfur!" gridava la ragazza da dietro un tavolo coperto di opuscoli che esortavano gli studenti a mobilitarsi subito: "Take Action Now! Stop Genocide In Darfur!". Data la mia avversione per la facilità con cui gli studenti dei college si imbarcano nelle cause più in voga, stavo passando oltre; ma la ragazza mi ha bloccato gridando: "Non vuole aiutarci a salvare l'Africa?".

A quanto pare, in questi ultimi tempi l'Occidente, oppresso dai sensi di colpa per la crisi che ha creato in Medio Oriente, si rivolge all'Africa per redimersi. Studenti idealisti, celebrità come Bob Geldof e politici come Tony Blair si sentono investiti della missione di portare la luce nel Continente Nero. E atterrano qui per partecipare a seminari e programmi di ricerca, o per raccogliere bambini da adottare - un po' come i miei amici di New York quando prendono la metropolitana per andare al canile municipale a cercare un randagio da portarsi a casa.

Questa la nuova immagine che l'Occidente dà di se stesso: una generazione sexy e politicamente attiva, che per diffondere il verbo privilegia i paginoni dei rotocalchi con in primo piano la foto di qualche celebrità, su uno sfondo di africani stremati. E non importa se a volte le star impegnate nei soccorsi hanno volti emaciati - sia pure volontariamente - quanto quelli degli affamati che vogliono soccorrere.

L'aspetto più interessante è forse il linguaggio usato per descrivere quest'Africa da salvare. Ad esempio, la campagna pubblicitaria di "Keep a Child Alive" ("Mantieni in vita un bambino"), che ha scelto lo slogan "Io sono africano", presenta le foto di celebrità occidentali, per lo più di pelle bianca, con la faccia dipinta di "segni tribali", sotto la scritta "I am African" in lettere cubitali; e in basso, in caratteri più piccoli: "Aiutaci a fermare la strage".

Ma per quanto benintenzionate, le campagne di questo genere promuovono lo stereotipo dell'Africa come una sorta di buco nero di malattia e di morte. Le notizie di stampa si concentrano invariabilmente sui leader corrotti del continente, sui signori della guerra, sui conflitti "tribali", sul lavoro minorile e sulle donne sfigurate da abusi e mutilazioni genitali. Per di più, queste descrizioni sono spesso precedute da titoli del tipo: "Riuscirà Bono a salvare l'Africa?" Oppure: "Brangelina salverà l'Africa?" Anche se i rapporti tra l'Occidente e il continente africano non sono più apertamente basati su idee razziste, questi articoli hanno molto in comune con i resoconti dei tempi d'oro del colonialismo, quando i missionari europei venivano inviati in Africa per portarci l'istruzione, Gesù Cristo e la "civiltà".

Non c'è un solo africano che come me non apprezzi gli aiuti provenienti dal resto del mondo. Ma ci chiediamo fino a che punto quest'aiuto sia genuino, o se non venga dato nello spirito dell'affermazione di una superiorità culturale. Mi sento avvilito quando prendo parte a manifestazioni di solidarietà ove il conduttore recita l'intera litania dei disastri africani, prima di presentare qualche personaggio, per lo più bianco e facoltoso, che elenca le sue iniziative in favore dei poveri africani affamati. Vorrei sparire ogni volta che sento uno studente benintenzionato descrivere le danze dei villaggi come segno di gratitudine delle popolazioni per i soccorsi ricevuti. O quando un regista di Hollywood gira l'ennesimo film sull'Africa con un occidentale nel ruolo di protagonista - mentre noi africani, che pure siamo esseri umani in carne ed ossa, veniamo usati al servizio delle fantasie proiettate dall'Occidente su se stesso. Queste descrizioni, oltre a passare sotto silenzio il ruolo preminente del mondo occidentale in molte delle situazioni più disastrose del continente, ignorano il lavoro incredibile che gli africani hanno compiuto e continuano a compiere per risolvere i loro problemi.

Perché i media parlano spesso dell'indipendenza "concessa agli Stati dell'Africa dai dominatori coloniali", dimenticando le lotte e il sangue sparso dagli africani per conquistarla? Come mai l'impegno per l'Africa di Bono o Angelina Jolie sono oggetto di smisurate attenzioni, mentre l'opera di africani come Nwankwo Kanu o Dikembe Mutombo è praticamente ignorata? E come si spiega che in Sudan le esibizioni da cow boy di un diplomatico Usa di medio livello ricevano più attenzione degli sforzi di numerosi Paesi dell'Unione africana, che hanno inviato aiuti alimentari e truppe, e si sono impegnati in negoziati estenuanti nel tentativo di raggiungere un accordo tra le parti coinvolte in questa crisi?

Due anni fa ho lavorato in Nigeria in un campo di accoglienza per profughi interni, sopravvissuti a una rivolta che ha causato un migliaio di morti e circa 200.000 rifugiati. I media occidentali, fedeli alla solita formula, hanno riportato le notizie delle violenze, ignorando però gli interventi umanitari in favore dei superstiti da parte dello Stato e dei governi locali, che non hanno potuto contare su molti aiuti internazionali. In molti casi gli assistenti sociali hanno speso, oltre al loro tempo, anche una parte del loro salario per soccorrere i connazionali in difficoltà. Questa è la gente che lavora per la salvezza dell'Africa, come tanti altri in tutto il continente, senza alcun riconoscimento per il loro impegno.

Il mese scorso, il Vertice degli 8 Paesi industrializzati si è incontrato in Germania con un gruppo di celebrità per discutere, tra l'altro, su come salvare l'Africa. Io mi auguro che prima del prossimo incontro di quest'organizzazione ci si renda conto di una cosa: l'Africa non vuol essere salvata. Ciò che l'Africa chiede al mondo è il riconoscimento della sua capacità di avviare una crescita senza precedenti, sulla base di un vero e leale partenariato con gli altri membri della comunità globale.

http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/esteri/africa-iweala/africa-iweala/africa-iweala.html

Dream_River
01-08-2007, 09:26
Non mi sembra proprio una cosa intelligente mettersi a fare gli orgogliosi quando muoiono di fame, mi chiedo poi chi ha scritto questo articolo a nome di chi possa permettersi di parlare

gigio2005
01-08-2007, 09:31
Non mi sembra proprio una cosa intelligente mettersi a fare gli orgogliosi quando muoiono di fame, mi chiedo poi chi ha scritto questo articolo a nome di chi possa permettersi di parlare

probabilmente non hai afferrato il succo del discorso...

in africa non hanno bisogno delle popstar vestite prada
non hanno bisogno del pesce
ma hanno bisogno di lenze

fluke81
01-08-2007, 09:33
quello che vuol,è come disse qualcuno "agli africani non gli si deve portare il pesce ma insegnare a pescare"

nomeutente
01-08-2007, 09:40
quello che vuol,è come disse qualcuno "agli africani non gli si deve portare il pesce ma insegnare a pescare"

Molti africani saprebbero pescare benissimo, sono i pescherecci più grandi che approfittano della loro debolezza per tagliare le lenze.

In merito al senso dell'articolo, non è una novità che una parte dei benestanti si dedichi ad opere caritatevoli in maniera non del tutto disinteressata.

fluke81
01-08-2007, 09:43
Molti africani saprebbero pescare benissimo, sono i pescherecci più grandi che approfittano della loro debolezza per tagliare le lenze.

In merito al senso dell'articolo, non è una novità che una parte dei benestanti si dedichi ad opere caritatevoli in maniera non del tutto disinteressata.

ma non penso si riferiva nello specifico alla pesca,era solo un modo di dire per spiegare il concetto:D

Leron
01-08-2007, 09:47
quello che vuol,è come disse qualcuno "agli africani non gli si deve portare il pesce ma insegnare a pescare"

questo lo si dice da sempre

la caritas diocesana non lo capisce più di tanto perchè devono compiere la loro opera di "evangelizzazione"

già molte associazioni laiche invece lavorano in questo senso

Deuced
01-08-2007, 09:47
ma non penso si riferiva nello specifico alla pesca,era solo un modo di dire per spiegare il concetto:D



e forse tu non hai capito l'intervento di nomeutente :stordita:


questo lo si dice da sempre

la caritas diocesana non lo capisce più di tanto perchè devono compiere la loro opera di "evangelizzazione"


eh appunto,sotto sotto ognuno ha dei propri interessi,è quello il problema.In fin dei conti dei problemi africani credo importi davvero a poche persone

skywings
01-08-2007, 09:49
ho sempre creduto che se nè il wto nè i media globali avessero messo becco in Africa, oggi il continente sarebbe messo un bel pezzo meglio. Purtroppo sono solo pensieri...

Fil9998
01-08-2007, 09:57
la sfiga degli africani e non dolo loro è di esser seduti su immensi giacimenti minerari, di diamanti, di petrolio ...

e di esser arrivati tardi a maneggiar armi da fuoco.


avessero una terra su cui crescesserosolo verdure e cereali e priva di minerali forse forse forse avrebbero qualche possibilità...


così come sta... son spacciati. e questo per garantire A NOI il nostro bel tenore di vita.
idem per tutto il restod el "sud dl mondo"


prendiamoci le nostre responsabilità quando ci godiamo il nostro benessere, ammettiamolo: se non lo facevamo noi lo facevano altri, abbiamo il coraggio di dircelo: meglio sfruttare che esser sfruttati!!

e soprattutto finiamola con buonismi da caimano con la gente che facciamo ammazzare e lasciamo morire per sfruttarne le risorse.

Dream_River
01-08-2007, 10:04
probabilmente non hai afferrato il succo del discorso...

in africa non hanno bisogno delle popstar vestite prada
non hanno bisogno del pesce
ma hanno bisogno di lenze

Puoi dargli tutte le lenze del mondo, ma fino a quando non hanno imparato a pescare decentemente non possono certo mangiare la terra

Cmq, Manitese per fare un esempio molto rappresentativo, non solo sostiene i popoli poveri di tutto il mondo con aiuti per sopravvivere ma anche per far nascere una sviluppo degli stessi paesi

Ma si se vuole dare una manina concreta anche noi ai poveri del mondo, basterebbero anche piccole scelte quotidiane come il BOICOTTAGGIO, solo che a molti gli tira il culo di non poter comprare determinate marche

E soprattutto comprate prodotti Equo-Solidali, che sono buoni e costano praticamente uguali agli altri se non di meno

Fil9998
01-08-2007, 10:10
la questione è sempre la stessa:

1 siamo sicuri che vogliamo rinunciare al benessere in favore della serenità morale?

2 siamo sicuri che non appena si mettono al passo i terzo mondisti non cacciano noi a fare la vita che ora fanno loro ??


senza rispondere prima a sti quesiti facciamo ancora una volta la politica del "brancaleone" ...

nomeutente
01-08-2007, 10:11
ma non penso si riferiva nello specifico alla pesca,era solo un modo di dire per spiegare il concetto:D

Ovviamente si parlava per metafore :D
Mi riferisco al fatto che la competizione economica internazionale funzione con le stesse regole di quella fra aziende: nessun paese occidentale ha un reale interesse a sviluppare l'Africa come produttore di beni e servizi oltre un livello idoneo a fare di essa un mercato.
In altre parole se io faccio un investimento in Africa lo faccio quel tanto che basta per permettermi di minimizzare la spesa e ottenerne il massimo profitto; sarei sciocco a lasciare che l'Africa diventi un mio concorrente.
Per far meglio questo lavoro, i paesi economicamente più sviluppati utilizzano il fmi e la banca mondiale e stipulano accordi-capestro, ad esempio "sono disponibile a non mettere dazi sulla frutta africana, purché l'africa rinunci a farmi concorrenza su un determinato settore industriale o dei servizi": in questo modo l'Africa può sviluppare un commercio sul settore primario ma non può competere su livelli superiori.

fluke81
01-08-2007, 10:12
Ovviamente si parlava per metafore :D
.
l'ho capito dopo:stordita::muro:

ulk
01-08-2007, 10:14
l'Africa non vuol essere salvata. Ciò che l'Africa chiede al mondo è il riconoscimento della sua capacità di avviare una crescita senza precedenti, sulla base di un vero e leale partenariato con gli altri membri della comunità globale.

http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/esteri/africa-iweala/africa-iweala/africa-iweala.html

Si fa riferimento al mercato mondiale, dove i paesi poveri non possono competere (specie nel settore agricolo) con i paesi industrializzati perchè i governi finanziano la produzione come per esempio quella del cotone in America, ma vale anche per tanti prodotti europei.

ferste
01-08-2007, 10:15
questo lo si dice da sempre

la caritas diocesana non lo capisce più di tanto perchè devono compiere la loro opera di "evangelizzazione"

già molte associazioni laiche invece lavorano in questo senso

si, e non ci sono più le mezze stagioni..........

ma cosa credi?che il missionario in africa o in sud america stia lì a spiegare cosa dice ratzinger?pensi che stia lì con la tonaca tutto il giorno a dire preghierine e a spiegare di non scopare come ricci?

non parlare di cose che non sai direttamente e non credere a tutto quello che ti raccontano, parla con qualcuno che c'è stato sul serio.

nomeutente
01-08-2007, 10:16
Puoi dargli tutte le lenze del mondo, ma fino a quando non hanno imparato a pescare decentemente non possono certo mangiare la terra

Cmq, Manitese per fare un esempio molto rappresentativo, non solo sostiene i popoli poveri di tutto il mondo con aiuti per sopravvivere ma anche per far nascere una sviluppo degli stessi paesi

Ma si se vuole dare una manina concreta anche noi ai poveri del mondo, basterebbero anche piccole scelte quotidiane come il BOICOTTAGGIO, solo che a molti gli tira il culo di non poter comprare determinate marche

E soprattutto comprate prodotti Equo-Solidali, che sono buoni e costano praticamente uguali agli altri se non di meno

Gli equo-solidali funzionano come tutti i prodotti nell'economia capitalista: la parte del leone la fa l'intermediario e non il produttore ;)

In merito al boicottaggio, tu presumi che esista una multinazionale che non sfrutta il lavoro, che non inquina, che non fa intrallazzi ecc. ecc. Io invece presumo che se dovessi boicottarle tutte dovrei vivere di sussistenza :D
Il sistema va colpito dal lato della produzione, non da quello del consumo ;) Vale a dire che il problema dell'Africa si risolve parallelamente alla cessazione dello sfruttamento nei "paesi ricchi".

Dream_River
01-08-2007, 11:40
Gli equo-solidali funzionano come tutti i prodotti nell'economia capitalista: la parte del leone la fa l'intermediario e non il produttore ;)

Indubbiamente, ma parte del leone o meno, un vantaggio maggiore per i produttori e il perno su cui vivono i commerci equo-solidali, indi per cui sempre meglio dei normali prodotti dovranno esserlo, poi personalmente, mi fido dei prodotti sostenuti da Manitese, per la quale faccio volontariato, e credo che se promuovono questi prodotti un motivo l'avranno

In merito al boicottaggio, tu presumi che esista una multinazionale che non sfrutta il lavoro, che non inquina, che non fa intrallazzi ecc. ecc. Io invece presumo che se dovessi boicottarle tutte dovrei vivere di sussistenza :D
Il sistema va colpito dal lato della produzione, non da quello del consumo ;) Vale a dire che il problema dell'Africa si risolve parallelamente alla cessazione dello sfruttamento nei "paesi ricchi".

Il Boicottaggio difficilmente può avere un azione risolutrice, ma per lo meno ha un azione contenitrice, non si posso boicottare tutte le multinazionali, ma almeno le più sviluppate e famose per le loro politiche inumane, non ci vuole molto a boicottarle, insomma, andare al McDonald o Bere Coca-Cola significa proprio che non te ne frega una cicca (Non parlo di te, sto parlando in generale)