IpseDixit
27-07-2007, 21:14
Rischia di dover mettere le mani al portafoglio, il suo personale, il sindaco Letizia Moratti per la vicenda dei consulenti esterni assunti a tempo determinato dalla Giunta. La Procura presso la Corte dei conti della Lombardia sta per chiudere la sua «vertenza» sulle consulenze sospettate di irregolarità e si appresta a contestare formalmente al sindaco, al direttore generale e a un dirigente d'area il presunto danno provocato alla casse del Comune. Una somma che si aggira intorno ai due milioni e mezzo di euro, pari agli stipendi percepiti dai consulenti «irregolari» fino ad oggi e che, in caso di condanna in eventuale un processo contabile, sindaco e dirigenti dovranno sborsare di tasca propria. L'indagine della Procura della Corte dei conti ha accertato che la giunta Moratti ha assunto finora 91 consulenti esterni, trenta dei quali ingaggiati per la loro «alta specializzazione » professionale. L'inchiesta si concentra su questi ultimi.
La maggior parte di loro non è laureata, ma quello che poteva sembrare uno scoglio insormontabile è stato superato grazie a una modifica introdotta tre giorni prima del varo delle consulenze all'articolo 28 del regolamento comunale sugli uffici. È qui che, infatti, si legge che in mancanza del titolo universitario «la Giunta comunale autorizza il conferimento di incarichi dirigenziali e di alta specializzazione con contratto a tempo determinato a soggetti esterni di particolare e comprovata qualificazione professionale» se vantano «concrete e qualificate esperienze di lavoro che possano sopperire alla mancata formazione universitaria». Un cambiamento che discosterebbe il regolamento comunale dalle leggi nazionali e quindi, secondo gli investigatori contabili, sarebbe illegittima. L'indagine si è soffermata particolarmente sull' ufficio stampa del Comune dove risulterebbe il maggior numero di presunte irregolarità.
A partire dall'assunzione, a poco meno di 80 mila euro lordi l'anno e con la qualifica di vice capo servizio, di un fotografo che nel curriculum allegato alla delibera d'incarico dichiara anche di essere stato «fotografo personale di Letizia Moratti» dal dicembre 2005 al giugno 2006 durante la «campagna politica» per la candidatura a sindaco. Sotto esame anche un altro aspetto, segnalato dai consiglieri di opposizione Basilio Rizzo, Marilena Adamo, Milly Moratti, Giovanni Colombo, Vladimiro Merlin e Maurizio Baruffi nell'esposto che a dicembre 2006 diede il via all'inchiesta. La normativa consente ai comuni di assumere consulenti esterni a patto che il loro numero non superi il 5% del totale dei dirigenti (a Milano ce ne sono 185) e dei funzionari dell'area direttiva (oltre 4.000). Secondo un'interpretazione restrittiva, bisognerebbe fare riferimento solo ai dirigenti e, quindi, il numero massimo di consulenti esterni a Milano non dovrebbe superare le nove unità.
L'esposto parlava solo di 63 assunzioni esterne, 54 delle quali nel ruolo dirigenziale per pagare le quali, secondo i calcoli dei consiglieri di minoranza, il Comune dovrà affrontare fino al maggio 2011 — quando le consulenze scadranno insieme con la giunta — una spesa di 9 milioni e 20 mila euro, di cui 8 milioni e 56 mila per i soli dirigenti con una media di stipendio dai 140 ai 190 mila euro. «Molti degli assunti — protestavano dai banchi dell' opposizione — sono ex candidati del centrodestra che non hanno superato le elezioni. Così non si rispetta il criterio di separazione tra politica e struttura amministrativa ». A istruttoria chiusa formalmente i pubblici ministeri dovranno spedire al sindaco e ai due manager coinvolti l'invito a dedurre, che nel procedimento contabile è l'informazione di garanzia. Parallelamente è in corso anche un'inchiesta penale per abuso d'ufficio.
http://www.corriere.it/vivimilano/politica/articoli/2007/07_Luglio/27/moratti_consulenti.shtml
La maggior parte di loro non è laureata, ma quello che poteva sembrare uno scoglio insormontabile è stato superato grazie a una modifica introdotta tre giorni prima del varo delle consulenze all'articolo 28 del regolamento comunale sugli uffici. È qui che, infatti, si legge che in mancanza del titolo universitario «la Giunta comunale autorizza il conferimento di incarichi dirigenziali e di alta specializzazione con contratto a tempo determinato a soggetti esterni di particolare e comprovata qualificazione professionale» se vantano «concrete e qualificate esperienze di lavoro che possano sopperire alla mancata formazione universitaria». Un cambiamento che discosterebbe il regolamento comunale dalle leggi nazionali e quindi, secondo gli investigatori contabili, sarebbe illegittima. L'indagine si è soffermata particolarmente sull' ufficio stampa del Comune dove risulterebbe il maggior numero di presunte irregolarità.
A partire dall'assunzione, a poco meno di 80 mila euro lordi l'anno e con la qualifica di vice capo servizio, di un fotografo che nel curriculum allegato alla delibera d'incarico dichiara anche di essere stato «fotografo personale di Letizia Moratti» dal dicembre 2005 al giugno 2006 durante la «campagna politica» per la candidatura a sindaco. Sotto esame anche un altro aspetto, segnalato dai consiglieri di opposizione Basilio Rizzo, Marilena Adamo, Milly Moratti, Giovanni Colombo, Vladimiro Merlin e Maurizio Baruffi nell'esposto che a dicembre 2006 diede il via all'inchiesta. La normativa consente ai comuni di assumere consulenti esterni a patto che il loro numero non superi il 5% del totale dei dirigenti (a Milano ce ne sono 185) e dei funzionari dell'area direttiva (oltre 4.000). Secondo un'interpretazione restrittiva, bisognerebbe fare riferimento solo ai dirigenti e, quindi, il numero massimo di consulenti esterni a Milano non dovrebbe superare le nove unità.
L'esposto parlava solo di 63 assunzioni esterne, 54 delle quali nel ruolo dirigenziale per pagare le quali, secondo i calcoli dei consiglieri di minoranza, il Comune dovrà affrontare fino al maggio 2011 — quando le consulenze scadranno insieme con la giunta — una spesa di 9 milioni e 20 mila euro, di cui 8 milioni e 56 mila per i soli dirigenti con una media di stipendio dai 140 ai 190 mila euro. «Molti degli assunti — protestavano dai banchi dell' opposizione — sono ex candidati del centrodestra che non hanno superato le elezioni. Così non si rispetta il criterio di separazione tra politica e struttura amministrativa ». A istruttoria chiusa formalmente i pubblici ministeri dovranno spedire al sindaco e ai due manager coinvolti l'invito a dedurre, che nel procedimento contabile è l'informazione di garanzia. Parallelamente è in corso anche un'inchiesta penale per abuso d'ufficio.
http://www.corriere.it/vivimilano/politica/articoli/2007/07_Luglio/27/moratti_consulenti.shtml